Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 25 maggio 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 42. Mordred all'Ultima Thule
Il principe Mordred Eclionner era arrivato all'Ultima Thule in compagnia di Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian.
Avevano viaggiato di notte, con grande velocità.
Del resto è noto: "I morti viaggiano veloci".
A condurli fino a quel luogo remoto era stata una slitta trainata da un grande numero di zombie, che obbedivano alla sua compagna di viaggio.
Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Era stato lo stesso Imperatore-Profeta Marvin Vorkidian a permettere la fuga di Daenerys e Mordred.
In fondo era quello che aveva visto nella Profezia.
Mordred però si sentiva tradito e abbandonato.
Padre, perché mi hai lasciato solo quassù, ai confini del mondo.
Daenerys, durante il viaggio, aveva cercato, a modo suo, di confortarlo:
<<Pensavi di passare tutta la vita all'ombra di tuo padre? Ti saresti accontentato di fargli da maestro di palazzo... da maggiordomo?>>
Mordred non aveva risposto.
Forse mi sarebbe veramente piaciuto. Avrei avuto molto potere e nessuna responsabilità. Sarebbe stata una vita comoda...
Ora invece si trovava nel gelo dell'estremo nord, in un castello fatto interamente di ghiaccio.
L'Ultima Thule...
Ad accoglierli c'era stato il fratello di Daenerys, Vyserys, signore di Thule, sovrano di tutti i vampiri ribelli al regime imperiale.
Per trent'anni Viserys aveva atteso quel momento.
Sua sorella gli si era avvicinata con atteggiamento da penitente, per chiedere perdono del tradimento che l'aveva portata a concedere il Dono a Marvin Vorkidian, che da allora era divenuto immortale.
Ma quella ormai era acqua passata ed il Principe dei Vampiri lo dimostrò baciando sua sorella sulla fronte.
Dopo averli accolti nel castello di ghiaccio, Viserys aveva subito dichiarato:
<<Il giorno in cui Marvin sposerà Alice de Bors, noi attaccheremo! Faremo una tale strage che quel giorno sarà ricordato in eterno come "Le nozze di sangue"!>>
Mordred incominciò a pensare che forse era necessario far fuori Marvin e la sua ambiziosa fidanzata.
Durante le rivoluzioni, si liberano sempre molti posti, e si presentano innumerevoli occasioni.
Daenerys aveva poi aggiunto:
<<Subito dopo però ci saranno le Nozze di Ghiaccio, tra me e il nostro Mordred Eclionner che, se vorrà, potrà ricevere il Dono>>
Mordred si sentì congelare, e non era solo per il freddo di quel luogo, ma per il terrore all'idea di dover subire una metamorfosi a causa del morso della Divoratrice di Cuori.
<<E' una scelta che richiede una lunga riflessione>>
Gli parve il modo più gentile per dire no.
Daenerys invece lo interpretò come un sì, o almeno fece finta di farlo:
<<Non te ne pentirai. E' un Dono molto prezioso>>
Viserys aggiunse il suo parere a quello della sorella, guardando Mordred con fare minaccioso:
<<Ne comprenderà il valore. Ne sono certo>>
Mordred capì di non avere scelta e si sentì prigioniero.
Padre, padre, perché mi hai abbandonato?
Gli sembrava di aver rivissuto questa scena almeno un milione di volte.
Fa parte della natura umana...
Sentì improvvisamente la fragilità della condizione umana di fronte alla disumanizzazione a cui rischiava di essere sottoposto.
Non è forse meglio la morte che una vita da vampiro?
Si chiese qual era il suo ruolo nel Sentiero Dorato.
Mio padre e mia madre dissero che quel Sentiero era stato imboccato con certezza nel momento stesso in cui io ero stato concepito. Ma perché? Era davvero necessario che due persone così simili tra loro si unissero e mettessero al mondo un figlio? Non vedo alcuna necessità. Mi guardo attorno e penso: "Maledetto il giorno in cui fu concepito un uomo"!
La citazione dal Libro di Giobbe esprimeva con la massima precisione il suo stato d'animo e il suo pensiero.
Stava seriamente meditando di farla finita, quando, alcune ore dopo, Daenerys gli fece visita nella sua stanza.
<<Mordred, ho dovuto dire alcune cose per convincere mio fratello ad accogliermi. Siamo stati in lite per innumerevoli anni, e se non avessi recitato la parte della complice, lui non ci avrebbe dato ospitalità, con la conseguenza che io avrei perso ogni diritto e tu saresti morto di stenti. Non ti costringerò a fare nulla che non vuoi. So che tu sei una vittima di questa situazione e che i tuoi genitori ti hanno mandato allo sbaraglio in questo luogo orribile. In fondo è la stessa cosa che è accaduta a me>>
Il padre di lei era lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e la madre era la sua prima moglie, Rahella Targaryen.
Mordred conosceva la triste vicenda della madre di Daenerys.
Aveva tutti contro. Non resse all'isolamento. A volte bisognerebbe essere paranoici per difenderci dagli altri.
Quel pensiero lo rese ancora più triste.
<<La cosa peggiore è quando resti senza alleati. A volte succede. Prima ti isolano e poi ti indicano come bersaglio da parte dei violenti, dei mafiosi o dei criminali generici. Lo fanno per difendere il loro piccolo mondo>>
Daenerys annuì:
<<Un uomo saggio disse: "L'inferno sono gli altri">>
Mordred riconobbe la citazione di Sartre.
In fondo, ogni volta che ci troviamo di fronte ad una mancanza di senso e ad una solitudine totale, non possiamo fare a meno di essere esistenzialisti. Il dolore è prima di tutto esistenziale.
Sentendo che Daenerys aveva sperimentato quel tipo di solitudine e di dolore, rispose:
<<L'errore è credere che gli altri ci saranno solidali. E' uno sbaglio grossolano: chiediamo troppo agli altri. Ognuno annaspa in difesa del suo piccolo angolo nel grande mare dell'essere. Non è per cattiveria se non ci mostra solidarietà, è perché è troppo impegnato a sopravvivere, perso dietro ai fatti suoi. Per questo è inutile chiedere solidarietà. Non bisogna farlo e soprattutto non bisogna sperare di ottenerla>>
La Divoratrice di Cuori, di fronte alla disperazione del giovane principe, sentì di essere molto più in sintonia con lui rispetto che al suo presuntuoso padre:
<<Una salus victis, nullam sperare salutem>>
Mordred riconobbe la citazione dall'Eneide di Virgilio.
Ricordò che il motto del luogo in cui si trovavano era: "Salus nostra extrema Thule".
Non si illuse però di incontrare alcuna salvezza.
Ma soprattutto nessuna solidarietà.
La solidarietà non esiste. Esistono solo individui che perseguono il loro più o meno meschino interesse personale.
Cast
Legend of Cryptids - Mordred Eclionner
Emilia Clarke - Daenerys di Gothian
Harry Lloyd - Viserys di Gothian
Azaleas Dolls, Dolldivine - Rahella Targaryen di Gothian
venerdì 24 maggio 2013
Vita di Elisabetta II, Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Elisabetta II di Windsor, nome completo Elizabeth Alexandra Mary Windsor (Londra, 21 aprile 1926), è la Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dal mese di febbraio del 1952, cioè oltre 61 anni fa. Il suo lunghissimo regno è secondo solo a quello della trisavola, la regina Vittoria di Hannover, che regnò 64 anni. Elisabetta nacque durante il regno del nonno Giorgio V di Windsor, la cui consorte era Mary of Teck. Nella foto qui sotto vediamo anche i genitori di Elisabetta, a sinistra: Elizabeth Bowes-Lyon (detta Lizzie) ed Albert George Windsor, duca di York, (detto Bertie).
Bertie Windsor, duca di York, era il secondogenito del re e quindi all'epoca del suo matrimonio con Lizzie non era certo il primo nella linea di successione, anche perché il suo fratello maggiore, Edward David di Windsor, Principe del Galles, era molto popolare, anche se non si era ancora sposato.
Edward aveva grande fascino, mentre Bertie era timidissmo e balbuziente.
Si dice che la moglie di Bertie, Elizabeth Bowes-Lyon, fosse segretamente innamorata di lui ed avesse sposato suo fratello solo per ripiego. In effetti Lizzie non era il tipo di donna che potesse piacere al Principe di Galles.
Ma tornando ad Elisabetta II, vediamo le circostanze della sua nascita.
Nella foto qui sopra vediamo la piccola Elisabetta (il cui soprannome è sempre stato Lilibeth) in braccio alla madre omonima (il cui soprannome era, come si è detto, Lizzie). Dalla madre, Elisabetta II ha ereditato la salute e la longevità. Sappiamo infatti che la regina madre Elizabeth visse 101 anni senza particolari problemi di salute.
Elisabetta era stata la prima esponente della famiglia reale a nascere in un reparto ospedaliero attrezzato per l'eventualità del parto cesareo.
I suoi tre nomi furono un omaggio alla madre (Elizabeth), alla nonna paterna (Mary) e alla bisnonna paterna (Alexandra).
Come è noto ebbe un'unica sorella, la principessa Margaret, contessa di Snowdon (1930-2002).
All'età di 10 anni, la vita di Elisabetta fu sconvolta da un evento imprevedibile che la trasformò dalla condizione di "inutile figlia femmina del balbuziente duca di York", come alcuni la chiamavano, a quella di "erede apparente dell'Impero Britannico".
La vicenda è nota.
Nel 1936, alla morte di Giorgio V, il figlio primogenito, divenuto re col nome di Edoardo VIII, manifestò la sua intenzione di sposare Wallis Warfield Simpson, una signora americana divorziata dal primo marito e sposata al secondo, un uomo d'affari che conosceva di persona il principe Edward David.
Costretto a scegliere tra Wallis e il regno, Edoardo VIII scelse di sposare la donna che amava.
Il loro matrimonio durò 36 anni, fino alla morte di Edoardo, divenuto duca di Windsor dopo l'abdicazione.
Wallis Simpson, Duchessa di Windsor, morì a 90 anni nel 1986, a Parigi, la stessa città dove, per una tragica ironia della sorte, undici anni dopo morì anche lady Diana Spencer, Principessa del Galles (1961-1997).
Ma tornando al 1936, dopo l'abdicazione di Edoardo VIII, il fratello Bertie salì al trono col nome di Giorgio VI ed Elisabetta divenne la prima nella linea di successione alla corona britannica.
Per chiarimenti sull'albero genealogico della famiglia reale inglese, i Windsor, si veda il post ad esso dedicato in questo blog. L'albero genealogico di Elisabetta II nella versione ristretta è il seguente e
risale alla famiglia dei Sassonia-Coburgo-Gotha, il cui principe Alberto sposò la regina Vittoria, ultima della dinastia Hannover, che era succeduta a quella degli Stuart, dei Tudor e dei Plantageneti. In questo blog si trovano numerosi post al riguardo.
Il cognome venne cambiato in Windsor da Giorgio V, durante la prima guerra mondiale, perché suonasse meno "tedesco" agli occhi dei suoi sudditi (anche se le cose non cambiano: i Windsor sono tedeschi di origine, come lo erano anche gli Hannover).
Ecco l'attuale linea di successione al trono britannico:
Edward aveva grande fascino, mentre Bertie era timidissmo e balbuziente.
Si dice che la moglie di Bertie, Elizabeth Bowes-Lyon, fosse segretamente innamorata di lui ed avesse sposato suo fratello solo per ripiego. In effetti Lizzie non era il tipo di donna che potesse piacere al Principe di Galles.
Ma tornando ad Elisabetta II, vediamo le circostanze della sua nascita.
Nella foto qui sopra vediamo la piccola Elisabetta (il cui soprannome è sempre stato Lilibeth) in braccio alla madre omonima (il cui soprannome era, come si è detto, Lizzie). Dalla madre, Elisabetta II ha ereditato la salute e la longevità. Sappiamo infatti che la regina madre Elizabeth visse 101 anni senza particolari problemi di salute.
Elisabetta era stata la prima esponente della famiglia reale a nascere in un reparto ospedaliero attrezzato per l'eventualità del parto cesareo.
I suoi tre nomi furono un omaggio alla madre (Elizabeth), alla nonna paterna (Mary) e alla bisnonna paterna (Alexandra).
Come è noto ebbe un'unica sorella, la principessa Margaret, contessa di Snowdon (1930-2002).
Educazione
Elisabetta venne educata a casa con la supervisione di sua madre. La sua governante fu Marion Crawford, chiamata affettuosamente "Crawfie". Studiò storia con C. H. K. Marten, prevosto del collegio di Eton, e le vennero insegnate alcune lingue moderne, come il francese (che parla correntemente)[10], usato soprattutto per le sue visite in Canada e durante la visita in Francia nel 2004, in occasione del centenario dell'Entente cordiale.
All'età di 10 anni, la vita di Elisabetta fu sconvolta da un evento imprevedibile che la trasformò dalla condizione di "inutile figlia femmina del balbuziente duca di York", come alcuni la chiamavano, a quella di "erede apparente dell'Impero Britannico".
La vicenda è nota.
Nel 1936, alla morte di Giorgio V, il figlio primogenito, divenuto re col nome di Edoardo VIII, manifestò la sua intenzione di sposare Wallis Warfield Simpson, una signora americana divorziata dal primo marito e sposata al secondo, un uomo d'affari che conosceva di persona il principe Edward David.
Costretto a scegliere tra Wallis e il regno, Edoardo VIII scelse di sposare la donna che amava.
Il loro matrimonio durò 36 anni, fino alla morte di Edoardo, divenuto duca di Windsor dopo l'abdicazione.
Wallis Simpson, Duchessa di Windsor, morì a 90 anni nel 1986, a Parigi, la stessa città dove, per una tragica ironia della sorte, undici anni dopo morì anche lady Diana Spencer, Principessa del Galles (1961-1997).
Ma tornando al 1936, dopo l'abdicazione di Edoardo VIII, il fratello Bertie salì al trono col nome di Giorgio VI ed Elisabetta divenne la prima nella linea di successione alla corona britannica.
Erede al trono
Quando il padre Giorgio VI divenne re nel 1936 in seguito all'abdicazione dello zio Edoardo VIII[12], Elisabetta divenne erede al trono. Aveva tredici anni quando scoppiò la seconda guerra mondiale. Lei e la sorella minore Margaret furono evacuate al castello di Windsor. Ci furono dei suggerimenti affinché le principesse venissero mandate in Canada, ma la madre si rifiutò di prenderli in considerazione, dicendo, "Le bambine non potrebbero andarsene senza di me, io non me ne andrei senza il re e il re non se ne andrà in nessun caso"[13]. Nel 1940 Elizabeth fece il suo primo annuncio radiofonico, indirizzandolo ad altri bambini che come lei erano stati evacuati[14].
Servizio militare
Nel 1945 Elisabetta convinse il padre a consentirle di partecipare personalmente allo sforzo per la guerra. Si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service) (ATS) dove era conosciuta come N. 230873[15] Secondo Subalterno Elisabetta Windsor, e venne addestrata come autista[16]; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi[17].
Elisabetta compì la sua prima visita ufficiale oltremare nel 1947, allorché accompagnò i genitori in Sudafrica. Al compimento del suo ventunesimo anno di età durante un discorso radiofonico indirizzato al Commonwealth Britannico e all'Impero Britannico, dichiarò che si sarebbe impegnata a dedicare la propria vita al servizio della gente del Commonwealth e dell'Impero[18].
Matrimonio e maternità
Elisabetta è sposata dal 20 novembre 1947 con Filippo[19] che risulta essere un suo cugino di terzo grado: entrambi sono trisnipoti della regina Vittoria e diretti discendenti di Cristiano IX di Danimarca. Filippo inoltre è nipote di re Giorgio I di Grecia, ma prima del matrimonio dovette rinunciare alla pretesa al trono di Grecia, e da allora fu chiamato semplicemente tenente Filippo Mountbatten, sino a quando venne nominato duca di Edimburgo poco prima delle nozze. Questo matrimonio, benché non combinato, era perfettamente adeguato per una donna erede al trono, poiché Filippo era stato educato per i doveri di regnante.
Dopo le nozze i coniugi abitarono a Clarence House, a Londra. Il 14 novembre 1948 vide la luce il loro primo figlio, Carlo (ora Principe del Galles). Diverse settimane prima erano state emesse "lettere patenti" perché i figli della coppia potessero godere di diritti principeschi e reali, ai quali altrimenti non avrebbero avuto diritto ma sarebbero stati considerati solo come figli di un duca. Elisabetta e Filippo hanno avuto quattro figli in tutto. Benché la casata reale si chiami Windsor, è stato decretato per mezzo di un Order-in-Council del 1960 che i discendenti di Elisabetta e Filippo possono portare il cognome personale di Mountbatten-Windsor.
Per i suoi 50 anni di matrimonio (1997) le è stato regalato dai suoi figli e nipoti un cardigan d'oro, diamanti, zaffiri e rubini, del valore di 60.000 sterline, custodito in una stanza non visitabile della torre di Londra.
Per i suoi 50 anni di matrimonio (1997) le è stato regalato dai suoi figli e nipoti un cardigan d'oro, diamanti, zaffiri e rubini, del valore di 60.000 sterline, custodito in una stanza non visitabile della torre di Londra.
Successione
La salute di re Giorgio declinò vistosamente nel 1951[20] ed Elisabetta lo rappresentò in numerosi eventi pubblici e visite ufficiali: si recò infatti in Grecia, Italia e Malta. In ottobre dello stesso anno visitò il Canada e si recò a Washington dal presidente Truman.
Nel gennaio 1952 Elisabetta e Filippo partirono per una lunga visita in Australia e Nuova Zelanda e fu proprio durante una visita ufficiale (in Kenya) che venne avvisata della morte del padre, il 6 febbraio 1952, affetto da tumore ai polmoni e morto d'infarto[21]. Fu il marito Filippo che diede la notizia alla nuova regina[22] e quando le fu chiesto di scegliere il nome con cui volesse regnare, lei scelse di utilizzare il proprio nome, cioè Elisabetta[23].
Fu la prima monarca britannica dall'Atto di Unione del 1801 a trovarsi fuori dal Regno Unito al momento della successione al trono. L'albergo dove alloggiava la coppia reale, il "Treetops hotel" divenne un'attrazione turistica negli anni successivi. Elisabetta II fu incoronata con una fastosa cerimonia all'abbazia di Westminster il 2 giugno 1953[24].
In onore della sua incoronazione, la East African Coronation Safari istituì l'East African Safari Rally, che sarebbe divenuto noto come uno dei più duri rally del mondo. La gara s'iniziò il 27 maggio 1953 per concludersi un giorno prima dell'incoronazione, il 1º giugno. Furono attraversati Kenya, Uganda e Tanganika (l'odierna Tanzania).
Vita da regina
La cerimonia della solenne incoronazione della regina è avvenuta quasi un anno e mezzo dopo la sua ascesa al trono. Dopo l'Incoronazione, lei e Filippo si trasferirono a Buckingham Palace nel centro di Londra[25]. Come molti dei suoi predecessori, tuttavia, si pensa che lei non ami risiedere nel palazzo e che consideri il Castello di Windsor, a ovest di Londra, come la propria casa. Trascorre anche molto tempo al Castello di Balmoral in Scozia[25].
La regina Elisabetta è il sovrano che ha viaggiato di più di tutti i tempi, davanti a papa Giovanni Paolo II[26]. Nel 1953-54 lei e Filippo fecero un viaggio per il mondo durato sei mesi, diventando il primo monarca regnante a circumnavigare il mondo, e anche la prima a visitare Australia, Nuova Zelanda e le Isole Figi. Nell'ottobre 1957 lei fece una visita di stato agli Stati Uniti, e nel 1959 fece un viaggio in Canada. Nel 1961 visitò l'India e il Pakistan per la prima volta. Ha effettuato visite di Stato in gran parte dei paesi europei e non. È presente regolarmente agli incontri dei Capi di Stato del Commonwealth.
Nel periodo in cui Elisabetta salì al trono, ci fu un gran parlare di una "nuova età Elisabettiana". Il ruolo di Elisabetta è quello di guidare il Regno Unito mentre il potere economico e militare veniva condiviso con un crescente numero di nazioni indipendenti. Mentre le nazioni si sono sviluppate economicamente e culturalmente, la regina Elisabetta ha assistito senza rancori negli scorsi 50 anni alla graduale trasformazione dell'Impero britannico nel suo moderno successore, il Commonwealth. Ha lavorato sodo per mantenere contatti coi precedenti possedimenti britannici e, in qualche caso, come nel Sudafrica, ha giocato un ruolo importante nello stabilire buoni rapporti.
Elisabetta ha idee conservatrici in materia di religione, moralità e affari di famiglia. Ha un forte senso dei doveri religiosi e prende seriamente il giuramento della sua incoronazione. Questa è una ragione per cui è considerata improbabile la sua abdicazione. Come sua madre, biasimò Edoardo VIII per avere abbandonato il suo ruolo e obbligato suo padre a diventare re, cosa che pensava avesse accorciato la sua vita di parecchi anni. Usò l'autorità della sua posizione per impedire a sua sorella, Principessa Margaret, di sposare un uomo divorziato, Peter Townsend. Per anni rifiutò di acconsentire alla relazione del figlio Carlo, principe del Galles con Camilla Shand, duchessa di Cornovaglia.
Le vedute politiche di Elisabetta sono di certo meno manifeste (non ha mai detto o fatto niente in pubblico che potesse rivelarle). Conserva relazioni cordiali coi politici di tutti i partiti. Si crede che i suoi Primi Ministri preferiti siano stati Winston Churchill, Harold Macmillan e Harold Wilson. Tra i meno amati ci fu indubbiamente Margaret Thatcher, che ha detto di "detestare cordialmente". Si pensa che abbia avuto un buon rapporto con Tony Blair, durante i primi anni del suo ufficio di Primo ministro; comunque, era diventato evidente negli ultimi periodi che i suoi rapporti con Blair si fossero induriti. La regina pensava infatti che lui non la tenesse sufficientemente informata riguardo agli affari di Stato.
I soli argomenti pubblici sui quali la regina rende pubbliche le sue opinioni sono quelli riguardanti l'unità dei suoi regni, inclusi Canada e Regno Unito. Ha parlato in favore della continuità di unione di Inghilterra e Scozia, facendo irritare alcuni nazionalisti scozzesi. I suoi discorsi di lode per l'Accordo del Venerdì Santo in Irlanda del Nord hanno sollevato alcune lamentele da parte di alcuni Unionisti nel Partito Unionista Democratico che si erano opposti all'intesa. Poi, anche se non parlando direttamente contro la Sovranità del Québec in Canada, ha pubblicamente lodato l'unità del Canada e espresso chiaramente il suo desiderio di continuare a vedere un Canada unito.
Nonostante una serie di controversie sugli altri membri della famiglia reale, particolarmente sulle difficoltà matrimoniali dei figli attraverso gli anni ottanta e novanta, la regina Elisabetta rimane una figura su cui non si sono abbattute polemiche ed è generalmente rispettata da tutti i suoi sudditi. Comunque, il suo ruolo pubblico rimane formale, anche se più tranquillo rispetto a una volta. Il suo rifiuto di mostrare emozioni in pubblico impedisce il nascere di un sentimento più profondo nei suoi riguardi da parte della gente.
La regina Elisabetta non ha mai sofferto di severa disapprovazione della gente. Comunque, nel 1997 lei e altri membri della famiglia reale furono bollati come freddi e senza sentimenti quando non furono visti a partecipare in pubblico alle dimostrazioni di dolore in occasione della morte della Principessa Diana. Questo apportò critiche anche da parte dei tabloid tradizionalmente favorevoli alla monarchia.
Si crede che Elisabetta nutrisse avversione nei confronti di Diana e pensasse che lei avesse arrecato un danno immenso alla monarchia. Comunque, l'immagine dell'intera famiglia reale che china il capo davanti alla bara di Diana mentre passa davanti a Buckingham Palace, insieme a rare trasmissioni televisive in diretta, fecero appello al dolore pubblico. Si crede che il cambiamento di comportamento della regina sia stato dovuto a una forte influenza della regina madre e Tony Blair.
La regina resta un capo di Stato molto rispettato. Nel 2002 ha celebrato il suo Giubileo d'oro (Golden Jubilee), segnando il 50º anniversario della sua salita al trono. In quell'anno la regina compì molti viaggi nei Paesi del Commonwealth, incluse numerose parate e concerti ufficiali. Nel giugno 2002, migliaia di persone si unirono fuori da Buckingham Palace per la "Festa a Palazzo", un concerto in cui si esibirono numerosi cantanti delle isole britanniche. Una funzione nazionale di ringraziamento si tenne il giorno dopo alla Cattedrale di San Paolo (Londra), alla quale la regina e il principe Filippo si avviarono a bordo della carrozza dorata. Questo fu seguito da feste e processioni, finendo con un passaggio (fly-past) del Concorde e della pattuglia acrobatica Red Arrows. La famiglia reale seguì l'evento dal balcone di Buckingham Palace, davanti a una folla di un milione di persone.
L'anno di Giubileo coincise con le morti, nel giro di pochi mesi, della madre della regina e della sorella. Le relazioni di Elisabetta coi figli, che erano ancora distanti, sono invece ora diventate più strette dopo queste morti. È particolarmente vicina alla nuora, Sophie Rhys-Jones, contessa del Wessex. È conosciuta per aver disapprovato la lunga relazione del Principe del Galles con Camilla Shand, ma con il loro recente matrimonio, è riuscita ad accettarla. D'altra parte, è molto legata ai suoi nipoti, specialmente al principe William e a Zara Phillips.
Nel 2003 la regina, la cui salute è robusta, si sottopose a tre operazioni. Ebbe due operazioni di chirurgia verso la fine dell'anno alle due ginocchia e si fece rimuovere lesioni dal volto. Ciò ha provocato alcuni dibattiti nei media riguardo al fatto se la monarchia dovrebbe evolversi contemplando la possibilità per il re di abdicare come in altre nazioni, e fece nascere insistenti voci riguardo a una sua abdicazione.
La Regina, che dal 20 dicembre 2007 è divenuta il più anziano sovrano britannico di tutti i tempi, ha sempre smentito ogni ipotesi di una possibile abdicazione. Quelli che la conoscono bene asseriscono che intende regnare fino alla sua morte. La regina, comunque, ha cominciato ad affidare alcuni doveri pubblici ai figli, come ad altri membri della famiglia reale. Nel 2005 è stato annunciato che, insieme con il principe Filippo, avrebbe ridotto il numero di viaggi internazionali. In ogni caso, è chiaro che intende fare quanto le è possibile finché sarà abile fisicamente.
L'immagine pubblica di Elisabetta si è notevolmente ammorbidita negli ultimi anni, particolarmente dalla morte della regina madre. Anche se rimane riservata in pubblico, è stata vista ridere e sorridere molto più che in passato e, con sorpresa di molti, è stata vista commuoversi in maniera manifesta in occasioni di forte emozione, come la messa in memoria per gli attentati dell'11 settembre 2001 alla Cattedrale di St. Paul e in Normandia per il 60º anniversario del D-Day, dove, per la prima volta, si è rivolta alle truppe canadesi; in passato aveva sempre cercato, secondo la sua visione del proprio ruolo, di mostrare forza e fermezza al massimo grado.
Il 6 febbraio 2012 è stato l'anniversario della sua salita al trono ed è cominciato l'anno del Giubileo di diamante (Diamond Jubilee), che è stato celebrato con quattro giorni di festa (dal 2 al 5 giugno 2012), dichiarati dalla regina giorni festivi in tutto il Regno Unito, per commemorare il 60º anno di regno.
Il 27 luglio 2012 la regina Elisabetta II ha aperto ufficialmente i Giochi della XXX Olimpiade a Londra, mentre il 29 agosto ha dato inizio ai XIV Giochi paralimpici estivi. Suo padre re Giorgio VI del Regno Unito aprì le olimpiadi di Londra 1948, mentre suo bisnonno re Edoardo VII aprì le olimpiadi di Londra 1908. La regina ha anche aperto i Giochi della XXI Olimpiade a Montreal nel 1976 in qualità di Regina del Canada, mentre il principe Filippo ha aperto le olimpiadi del 1956 a Melbourne, in Australia[27]. È il primo Capo di Stato ad aver inaugurato due Giochi Olimpici in due differenti paesi[28].
Nel 2012 è stata definita la 26ª donna più potente e influente al mondo dalla rivista statunitense Forbes, che ha inoltre stimato il suo patrimonio 450 milioni di dollari.
Nel 2013 viene invitata dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per una visita privata a Roma il 6 e il 7 marzo, ma è costretta a cancellare il viaggio a causa di una gastroenterite che la costrinse ad un ricovero in ospedale.
Il 4 aprile 2013 ha ricevuto un premio onorario BAFTA per il suo patrocinio dell'industria cinematografica ed è stata definita da Sir Kenneth Branagh (che le ha consegnato il premio durante la cerimonia onoraria) "la più memorabile Bond girl della storia"[29].
Il 17 aprile 2013, con un'eccezione al protocollo, ha partecipato con il Principe Filippo ai funerali della Baronessa Margaret Thatcher, ex Primo ministro del Regno Unito, deceduta l'8 aprile dello stesso anno[30][31].
Il 4 giugno 2013 ha presenziato, con gli altri membri della famiglia reale, a una messa all'abbazia di Westminster per commemorare il 60º anniversario della sua incoronazione, avvenuta il 2 giugno 1953[32]. Dall'11 al 14 luglio inoltre, per festeggiare l'anniversario dell'incoronazione, si è svolto nei giardini di Buckingham Palace un festival a cui hanno partecipato tutti i Royal Warrant britannici[33].
Ruolo politico
La regina ricopre un ruolo essenziale nel processo legislativo nei regni. La "Corona in Parlamento" (il Parlamento che agisce con il consiglio e il consenso della regina), in ogni paese, è una parte integrante del Parlamento, insieme con la "camera alta" e con la "camera bassa". La regina può legalmente garantire o negare l'assenso alle leggi. La regina nel Regno Unito, o il suo governatore generale negli altri reami del Commonwealth, tiene un discorso all'annuale apertura del Parlamento, sottolineando il programma legislativo del governo per l'anno a venire.
La regina ha anche un ruolo nel governo esecutivo. I governi sono conosciuti come il governo di Sua Maestà e la regina nomina i ministri che vi lavorano. In pratica, comunque, la composizione del governo non è determinata dalla regina, ma dal primo ministro, che "consiglia" la regina. Il governo deve rispondere in prima istanza alla regina, e successivamente alla camera bassa del Parlamento. La regina ha un ruolo anche nel potere giudiziario: la corte agisce in suo nome e i processi sono condotti in sua vece.
La regina non può essere condotta in giudizio alla corte come capo di Stato, né può essere citata personalmente per qualche atto ufficiale svolto da lei stessa o in suo nome (anche se la Corona può essere citata come entità legale). La regina è, comunque, una persona normale che deve seguire la legge, a cui è soggetta come gli altri cittadini. Il fatto teorico che il sovrano possa essere posto in giudizio per un'offesa recata ad altri non è mai stato provato come agibile; di fatto non si è mai verificata questa condizione; e per il sistema giuridico del Regno Unito, che valorizza molto la condizione del precedente questo ha notevole valore. Nella rivoluzione inglese del XVII secolo, il Parlamento condannò Carlo I d'Inghilterra per tradimento, ma dopo la restaurazione di Carlo II d'Inghilterra, questi procedimenti furono denunciati come illegali, dato che non denunciavano alcuna infrazione da parte del sovrano alle norme legittime esistenti nel regno.
I primi ministri britannici prendono molto seriamente i loro incontri settimanali con la regina.[34] Un primo ministro ha detto che li prendeva più seriamente delle sessioni di Prime Minister's Questions nella camera dei Comuni perché la regina era più incisiva e costruttiva di chiunque potesse affrontare al momento del confronto. Elisabetta intrattiene inoltre conversazioni con singoli ministri britannici e occasionalmente tiene incontri con ministri di altri Paesi.
La regina incontra anche il First Minister della Scozia. Il palazzo reale di Edimburgo, il palazzo di Holyrood, già dimora dei re scozzesi, come Maria Stuarda, è ora regolarmente abitato, ed è residenza di almeno uno dei membri della famiglia reale (spesso il principe del Galles o la principessa reale). Riceve anche rapporti dalla nuova Assemblea gallese, ed è continuamente tenuta informata dell'andamento degli altri governi del Commonwealth.
Benché la tradizione le imponga di non intervenire direttamente in politica, il suo lungo periodo di servizio, il fatto che è stata interlocutrice di ogni Primo ministro a partire da Winston Churchill nel Regno Unito, Louis St. Laurent in Canada, Alexander Bustamante in Giamaica, Sidney Holland in Nuova Zelanda, e molti altri, insieme alla sua conoscenza di molti leader mondiali, fanno sì che quando esprime un'opinione, per quanto cauta, le sue parole vengono prese in seria considerazione.[35] Nelle sue memorie, Margaret Thatcher offriva questa descrizione dei suoi incontri settimanali con la regina:
- "Chiunque pensi che siano una mera formalità, o limitati ad amenità sociali, si sbaglia; sono molto simili a riunioni di lavoro e Sua Maestà mostra di avere una visione formidabile delle tematiche più urgenti e una grande esperienza."
Durante una discussione all'interno del Commonwealth a proposito delle sanzioni al Sudafrica nel 1986, la regina fece un puntiglioso riferimento al suo ruolo di capo del Commonwealth che, al tempo, fu interpretato come un segno di disaccordo rispetto alla scelta della signora Thatcher di opporsi alle sanzioni.
La regina è stata coinvolta in alcune controversie politiche durante il suo regno, durante le quali le sue azioni sembrano aver affermato le sue convinzioni politiche. Il 18 novembre 1965 il governatore della Rhodesia sir Humphrey Gibbs fu nominato GCVO, un onore concesso dalla regina in persona, una settimana dopo che Ian Smith aveva fatto la sua dichiarazione Unilaterale d'indipendenza. Gibbs era molto leale verso la Rhodesia e anche se aveva rifiutato di accettare la Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza, il premio fu considerato per lo meno intempestivo. L'interpretazione può essere però più sottile e diplomatica.
Nel suo discorso al Parlamento in occasione del Giubileo d'argento 1977, la regina affermò: "Non posso dimenticare che fui incoronata regina del Regno "Unito" di Gran Bretagna e Irlanda del Nord". Questo riferimento venne in un momento in cui il governo laburista stava tentando di introdurre un controverso progetto di devoluzione alla Scozia e al Galles, e fu interpretato come opposizione alla devoluzione. Però, nell'ultima parte degli anni novanta, dopo che i referendum approvarono un progetto di devoluzione, la regina inviò i suoi auguri al nuovo Parlamento scozzese.[36]
La regina ha fatto amicizia con molti capi stranieri, fra cui Nelson Mandela, Mary Robinson e George H. W. Bush, il cui figlio, George W. Bush, è stato suo ospite a Buckingham Palace, primo presidente statunitense in più di 80 anni a esservi ospitato. In certi momenti questi contatti si sono dimostrati molto favorevoli e utili per l'Inghilterra. Per esempio, il primo ministro Major ebbe una volta problemi a lavorare con un capo del Commonwealth. Grazie a una informazione della regina, John Major stabilì con il leader un rapporto personale, che alla fine portò benefici a entrambi gli stati. In modo simile la regina prese l'iniziativa quando il presidente irlandese Mary Robinson cominciò a visitare in varie occasioni l'Inghilterra, suggerendo che avrebbe volentieri invitato la signora Robinson a farle visita a palazzo. Il Governo irlandese accettò. Il risultato di tale connessione informale fu di creare il precedente della prima visita in cui un Presidente irlandese abbia incontrato un monarca britannico.
Parentele
La regina Elisabetta II discende dalla casa reale tedesca di Sassonia-Coburgo-Gotha, che ereditò il trono dalla regina Vittoria (di casato Hannover) alla sua morte, nel 1901[37]. È inoltre discendente della casa reale d'Inghilterra di Wessex e di quella scozzese degli Stuart, le quali famiglie si imparentarono a partire dal VII e dal IX secolo. Attraverso la sua bisnonna, la regina Alessandra di Danimarca, discende anche dalla casa reale danese Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, una linea dell'antico e prestigioso casato nordeuropeo degli Oldenburg.
Come pro-pro-nipote della regina Vittoria, Elisabetta II è imparentata con molti sovrani di case reali europee[38]: è cugina di Harald V di Norvegia (discendente di re Edoardo VII), di Alberto II del Belgio, di Juan Carlos I di Spagna e di Carlo XVI Gustavo di Svezia, così come di re detronizzati (Costantino II di Grecia e Michele I di Romania); è imparentata anche con il re detronizzato Simeone II di Bulgaria e con le case reali di Prussia (Hohenzollern), Russia (Romanov) e Italia (cugina di Amedeo di Savoia, duca d'Aosta).
Personalità e immagine
Piuttosto conservatrice nella foggia del vestire, la regina è famosa invece per i soprabiti dai colori forti e per i cappelli decorativi, che le consentono di essere vista facilmente nella folla[39].
Anche se frequenta molti eventi culturali, nella vita privata si dice che la regina abbia poco interesse per cultura e arte. I suoi principali interessi sono le corse dei cavalli[40], la fotografia[41] e i cani[42].
L'immagine pubblica di Elisabetta si è notevolmente ammorbidita negli ultimi anni, partendo dal rigore che si era autoimposta, anche se resta riservata in pubblico. È stata vista ridere, sorridere e commuoversi molto più che negli anni passati, e si è visto che ha versato alcune lacrime durante alcune cerimonie ufficiali come nel giorno di commemorazione del 2002[43].
La regina invia un annuale Messaggio di Natale (Queen's Christmas Message)[44] al Commonwealth (eccettuato il 1969). Da quando è diventata regina, Elisabetta II passa circa tre ore al giorno con il cosiddetto "doing the boxes", cioè a leggere i documenti di stato che provengono dai vari ministeri, uffici governativi e ambasciate[45]. Questo, con i colloqui che tiene, le permette di restare aggiornata sugli eventi.
Filmografia
- Il personaggio della regina Elisabetta II appare, interpretata da Rachel Wallis, nel film neozelandese del 2001 Her Majesty.
- The Queen - La regina è un film di Stephen Frears del 2006, con Helen Mirren e Michael Sheen, che racconta una parte cruciale della vita della regina Elisabetta II (il ritorno dei laburisti al potere nel 1997 e la morte di Lady Diana)[46]. È stato candidato nel 2007 ai premi Oscar per miglior film, per migliore interpretazione femminile (a Helen Mirren, premio poi effettivamente vinto), per miglior regia, per miglior sceneggiatura originale, per miglior colonna sonora originale e per migliori costumi.
- Nel film Il discorso del re del 2010 compare in alcune scene una Elisabetta ancora bambina interpretata da Freya Wilson.
- La regina Elisabetta II appare anche in due film della trilogia de Una pallottola spuntata.
- Una giovane e forzuta Regina Elisabetta II appare in forma animata nel film Minions del 2015, la cui trama è incentrata sul furto della sua corona.
- Elisabetta II ha invece recitato per la prima volta come attrice nel 2012 nel cortometraggio di Danny Boyle Happy and Glorious, realizzato in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi della XXX Olimpiade di Londra, in cui la regina appare accanto a Daniel Craig (quest'ultimo nei panni di James Bond)[47].
- La serie televisiva del 2016 The Crown è incentrata sulla vita della regina Elisabetta, interpretata da Claire Foy.
- Una notte con la regina è un film del 2016 diretto da Julian Jarrold. Il film, ispirato ad una storia vera, narra della sera dell'8 maggio 1945, giorno seguente alla resa della Germania in Europa, quando la Principessa Elizabeth e la Principessa Margaret uscirono per la prima volta dal Buckingham Palace per festeggiare la fine della Seconda guerra mondiale.
Discendenza
- Carlo (Charles Philip Arthur George), nato il 14 novembre 1948, sposato il 29 luglio 1981 con Diana Spencer, da cui ha divorziato il 28 agosto 1996; sposato in seconde nozze il 9 aprile 2005 con Camilla Shand (conosciuta precedentemente come Camilla Parker-Bowles):
- Anna (Anne Elizabeth Alice Louise), nata il 15 agosto 1950, sposata il 14 novembre 1973 con il capitano Mark Phillips da cui ha divorziato il 28 aprile 1992:
- Peter Phillips, nato il 15 novembre 1977, sposatosi nel 2008 con Autumn Kelly:
- Zara Phillips, nata il 15 maggio 1981, sposatasi il 30 luglio 2011 con il rugbista Mike Tindall.
- Mia Grace Tindall, nata il 17 gennaio 2014.
- La principessa reale sposata in seconde nozze il 12 dicembre 1992 con sir Timothy Laurence.
- Andrea (Andrew Albert Christian Edward), nato il 19 febbraio 1960, sposato il 23 luglio 1986 con Sarah Ferguson da cui ha divorziato il 30 maggio 1996:
- Edoardo (Edward Anthony Richard Louis), nato il 10 marzo 1964, sposato il 19 giugno 1999 con Sophie Rhys-Jones:
Ascendenza
Elisabetta II del Regno Unito | Padre: Giorgio VI del Regno Unito | Nonno paterno: Giorgio V del Regno Unito | Bisnonno paterno: Edoardo VII del Regno Unito | Trisnonno paterno: Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha |
Trisnonna paterna: Vittoria del Regno Unito | ||||
Bisnonna paterna: Alessandra di Danimarca | Trisnonno paterno: Cristiano IX di Danimarca | |||
Trisnonna paterna: Luisa d'Assia-Kassel | ||||
Nonna paterna: Mary di Teck | Bisnonno paterno: Francesco di Teck | Trisnonno paterno: Alessandro di Württemberg | ||
Trisnonna paterna: Claudine Rhédey von Kis-Rhéde | ||||
Bisnonna paterna: Maria Adelaide di Hannover | Trisnonno paterno: Adolfo di Hannover | |||
Trisnonna paterna: Augusta d'Assia-Kassell | ||||
Madre: Elizabeth Bowes-Lyon | Nonno materno: Lord Claude Bowes-Lyon | Bisnonno materno: Lord Claude Bowes-Lyon | Trisnonno materno: Thomas Lyon-Bowes, Lord Glamis | |
Trisnonna materna: Charlotte Grimstead | ||||
Bisnonna materna: Frances Dora Smith | Trisnonno materno: Oswald Smith | |||
Trisnonna materna: Henrietta Mildred Hodgson | ||||
Nonna materna: Lady Cecilia Cavendish-Bentinck | Bisnonno materno: Rev. Charles Cavendish-Bentinck | Trisnonno materno: Lord William Cavendish-Bentinck | ||
Trisnonna materna: Lady Anne Wellesley | ||||
Bisnonna materna: Louisa Burnaby | Trisnonno materno: Edwyn Burnaby | |||
Trisnonna materna: Anne Caroline Salisbury |
Ascendenza patrilineare
- Teodorico I, conte di Wettin
- Dedo, conte di Wettin
- Teodorico II, margravio di Bassa Lusazia
- Thimo, conte di Brehna
- Corrado, margravio di Meissen
- Ottone II, margravio di Meissen
- Teodorico, margravio-vescovo di Meissen
- Enrico III, margravio di Meissen
- Alberto II, margravio di Meissen
- Federico I, margravio di Meissen
- Federico II, margravio di Messen
- Federico III, margravio di Messen
- Federico I, principe elettore di Sassonia
- Federico II, principe elettore di Sassonia
- Ernesto, principe elettore di Sassonia
- Giovanni, principe elettore di Sassonia
- Giovanni Federico, principe elettore di Sassonia
- Giovanni Guglielmo, duca di Sassonia-Weimar
- Federico Guglielmo I, duca di Sassonia-Weimar
- Federico Guglielmo II, duca di Sassonia-Altenburg
- Federico Guglielmo III, duca di Sassonia-Altemburg
- Ernesto I, duca di Sassonia-Gotha e di Sassonia-Altenburg
- Giovanni Ernesto, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
- Francescio Giosea, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
- Ernesto Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfeld
- Francesco Federico, duca di Sassonia-Coburgo-Saalfed
- Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Gotha, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha
- Alberto, principe consorte del Regno Unito
- Edoardo VII, re del Regno Unito e imperatore d'India
- Giorgio V, re del Regno Unito e imperatore d'India
- Giorgio VI, re del Regno Unito e imperatore d'India
- Elisabetta II
Titoli e onorificenze
Titoli e trattamento
Il titolo e trattamento completo (solo per il Regno Unito) di Elisabetta II è il seguente:
"Sua Maestà Elisabetta Seconda, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Regina, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede".
"Sua Maestà Elisabetta Seconda, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Regina, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede".
Al momento dell'ascesa di Elisabetta al trono le è stato chiesto, dal suo segretario privato, con quale nome avrebbe voluto regnare, e la regina rispose: "Il mio, naturalmente, che altro?"[50]. A Londra, fu proclamata: "regina Elisabetta II, per grazia di Dio Regina di questo Regno e di altri suoi Regni e Territori, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede"[51]. Nella vita comune la regina viene comunemente chiamata The Queen ("la regina") o Her Majesty ("Sua Maestà"). In una conversazione con la regina, la pratica è cominciare con l'appellativo Your Majesty ("Vostra Maestà") e successivamente utilizzare semplicemente Ma'am ("Signora")[52].
Al momento della successione, il titolo "Elisabetta II" causò qualche controversia in Scozia, dove non c'era mai stata un'Elisabetta I (sebbene non ci fosse stata alcuna simile controversia ai tempi di Guglielmo IV del Regno Unito ed Edoardo VII del Regno Unito). In un raro atto di sabotaggio in Scozia, le nuove buche delle lettere della Royal Mail, recanti le iniziali E.II R. furono fatte saltare. Ne consegue che le caselle postali in Scozia oggi riportano solo una corona e nessuna iniziale reale. Un caso legale, MacCormick v. Lord Advocate (1953 SC 396), fu usato per contestare il diritto della regina a firmarsi Elisabetta II in Scozia, sostenendo che facendo ciò si sarebbero violati gli accordi dell'Atto di Unione (1707). Il caso fu perso sulla base del fatto che i contestatori non avevano diritto di citare la Corona e anche che la numerazione dei sovrani era parte della royal prerogative e non regolata dall'Act of Union. Ci sono altre due materie di controversia, che sono molto meno conosciute. Primo, il fatto che nella Scozia pre-unitaria ci si rivolgesse al sovrano come "Sua Grazia" e non come "Sua Maestà", e poi che il titolo preferito dai re era stato "Re / regina degli scozzesi", piuttosto che "di Scozia" (sebbene questo non fosse conosciuto).
I futuri monarchi britannici ora devono essere numerati in relazione ai loro predecessori, che siano inglesi o scozzesi, con il numero più alto. Applicando questa regola retroattivamente ai monarchi finché l'Act of Union riporti la stessa numerazione[53].
Seguendo una decisione del Commonwealth alla conferenza del 1953, la regina Elisabetta usa differenti titoli in ognuno dei suoi regni. In ogni stato governa da Sovrano prescindendo dagli altri ruoli che assume nei suoi altri Paesi.
Onorificenze e riconoscimenti
Elisabetta II è sovrana di tutti gli ordini cavallereschi e di merito del Regno Unito e degli altri reami del Commonwealth; inoltre, ha ricevuto innumerevoli onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo.
Qui sono elencate solo le onorificenze ricevute prima di salire al trono.
Qui sono elencate solo le onorificenze ricevute prima di salire al trono.
Onorificenze dei reami del Commonwealth
Dama dell'Ordine famigliare reale di re Giorgio V | |
— 1935[54] |
Dama dell'Ordine famigliare reale di re Giorgio VI | |
— 1937[55] |
Dama dell'Ordine della Giarrettiera | |
— 1947[56] |
Dama di gran croce del Venerabile ordine di San Giovanni | |
— 1947 |
Dama dell'Ordine della Corona d'India | |
— 12 giugno 1947[57] |
Medaglia del giubileo d'argento di Giorgio V | |
— 1935 |
Medaglia dell'incoronazione di Giorgio VI | |
— 1937 |
Defence_Medal | |
— 1945 |
War Medal (1939-1945) | |
Decorazione delle Forze Armate canadesi | |
— 1951 |
Onorificenze degli altri paesi[modifica | modifica wikitesto]
Dama dell'Ordine dell'Elefante (Danimarca) | |
— 16 novembre 1947 |
Membro di classe suprema dell'Ordine delle Virtù (Egitto) | |
— 1948 |
Dama di Gran croce della Legion d'onore (Francia) | |
— 1948 |
Membro dell'Ordine di Ojaswi Rajanya (Nepal) | |
— 1949 |
Dama di gran croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi | |
— 1950[58] |
Stemmi e stendardi personali
Dal 21 aprile 1944[59] la regina Elisabetta ha uno stemma reale[60] ma, dopo la sua ascesa al trono, ha adottato uno stemma reale leggermente differente che viene anche usato come stendardo dei monarchi britannici[61].
Per chiarimenti sull'albero genealogico della famiglia reale inglese, i Windsor, si veda il post ad esso dedicato in questo blog. L'albero genealogico di Elisabetta II nella versione ristretta è il seguente e
risale alla famiglia dei Sassonia-Coburgo-Gotha, il cui principe Alberto sposò la regina Vittoria, ultima della dinastia Hannover, che era succeduta a quella degli Stuart, dei Tudor e dei Plantageneti. In questo blog si trovano numerosi post al riguardo.
Il cognome venne cambiato in Windsor da Giorgio V, durante la prima guerra mondiale, perché suonasse meno "tedesco" agli occhi dei suoi sudditi (anche se le cose non cambiano: i Windsor sono tedeschi di origine, come lo erano anche gli Hannover).
Ecco l'attuale linea di successione al trono britannico:
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