sabato 4 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 34. Lilieth comunica ad Igraine l'annullamento del matrimonio con Marvin.



Lilieth Vorkidian era già turbata di suo, dopo aver rievocato insieme ad Alienor le avventure di trent'anni prima, quando ricevette da Gothian una pergamena con il sigillo imperiale di suo figlio Marvin.
"Madre, lascio a voi il compito di consegnare, con le dovute cautele, il presente documento con cui, in facoltà del potere conferitomi dagli dei e dagli uomini, annullo il mio matrimonio con Igraine Canmore di Logres. Per compensarla di questo ripudio, la nomino Arciduchessa delle Highlands e le conferisco il diritto di usare il cognome Pendragon, al posto di quello Eclionner e di quello Vorkidian. Tali cognomi rimarranno comunque appannaggio di nostro figlio Arthur, che intendo nominare al più presto Re dei Keltar. In tal modo Igraine potrà ottenere anche il titolo di Regina Madre dei Keltar, mentre voi manterrete il titolo di Imperatrice Madre del Continente Centrale. So che, come sempre, vi chiedo molto, ma in questo momento è essenziale che voi ed io rimaniamo uniti come una persona sola. Con devozione e affetto, vostro figlio Marvin, Imperatore-Profeta di Gothian"
Lilieth se l'aspettava, ma rimase comunque infastidita, per il fatto che suo figlio le delegasse un compito così sgradevole, per quanto necessario.
Si recò immediatamente nelle stanze assegnate ad Igraine Canmore.



La trovò piuttosto pallida, magra e depressa, per quanto stesse cercando di mascherare col trucco e i gioielli le sue preoccupazioni.
Quando vide entrare Lilieth con in mano la pergamena, Igraine intuì che non erano buone notizie:
<<Lady Lilieth, vi prego, sedetevi a fianco a me. Se si tratta di brutte notizie, vi prego di essere dolce nel comunicarmele, perché il mio cuore, già sofferente, potrebbe spezzarsi>>
Lilieth prese per mano la nuora.
<<Mia cara Igraine, tu sai che mio figlio è sempre stato per me un motivo di grande preoccupazione, persino ora che sono anziana. Ma sappiamo entrambe che lui ha dedicato la sua esistenza ad un nobile scopo a cui il destino lo aveva assegnato fin da quando venne siglato l'Antico Patto. Ora, per la salvezza del Sentiero Dorato, è necessario un Nuovo Patto, che si sta delineando in base alla Profezia>>
Igraine annuì:
<<Il ritorno della Profezia è un bene in generale, anche se temo che per me significherà solo dolore>>
Lilieth le strinse la mano:
<<Non c'è solo dolore. Tuo figlio Arthur, che io amo più dello stesso Marvin, sarà incoronato Re dei Keltar, e tu sarai la sua Regina Madre, e avrai il titolo di Arciduchessa delle Highlands>>
Igraine capì qual era la contropartita di tutti quegli onori:
<<E' la mia "buonuscita", la mia liquidazione. Come la chiamano i giuristi? Trattamento di fine rapporto?>>
L'anziana suocera sospirò:
<<La Profezia ha mostrato tutta una serie di condizioni. A noi Vorkidian, tutto sommato, è andata meglio che ad altri. Ellis è in esilio, e così Mordred. Valyria è stata mandata a Lathena. Tu dopotutto vivevi a Caemlyn già da molto tempo. C'è stata solo una formalizzazione di una realtà già esistente. Marvin deve sposare Alice per regolarizzare la nascita della figlia che hanno concepito e che lui ha visto nella Profezia. Ma Alice non sarà incoronata. Il suo titolo sarà quello di  Principessa della Corona. E' stato un atto di rispetto nei tuoi confronti>>



Erano le alchimie dei divorzi nelle famiglie reali.
<<Tanto tempo fa, la seconda moglie del principe Charles di Galles, Camilla, rifiutò il titolo di Principessa del Galles, che le sarebbe spettato di diritto, per non offendere la memoria della prima moglie del principe, la compianta lady Diana Spencer. Così come la storia ricorderà per sempre Diana come Principessa del Galles, allo stesso modo ricorderà te, Igraine, come imperatrice consorte.>>
Igraine non aveva voglia di pensare ai titoli nobiliari:
<<Quello che più mi dispiace è che Marvin non abbia capito che io l'amavo davvero>>
Lilieth detestava prendere le difese del figlio, ma non poteva farne a meno:
<<Lui l'ha capito e non ne ha mai dubitato. Il vostro matrimonio è stato sacrificato sull'altare della ragion di stato. Anche Napoleone fu costretto a divorziare da Giuseppina perché l'Impero aveva bisogno di un erede>>
Era un esempio debole, e infatti Igraine lo smontò subito:
<<Un erede debole e malaticcio, che non regnò mai. Chi si ricorda più di Napoleone II di Francia, il duca di Reichstadt?>>

File:Le duc de Reichstadt.jpg

Gli esempi storici di Lilieth erano finiti, e anche la sua pazienza:
<<Il mio primo marito, Masrek Eclionner, mi ha lasciata dopo un solo anno di matrimonio per tornare a commettere incesto con sua sorella. Eppure io ho dovuto sopportare Ellis per altri trent'anni! Il mio secondo marito, Vyghar di Linthael, mi ha lasciata quando io non ho impedito che nostra figlia Helena fosse educata a Gothian da Marvin. Ho passato anni di prigionia tra i pirati di Tupile e anni di esilio a Keltar Senia in mezzo al fango e alle zanzare. Ora tu guardami in faccia. Ti sembra giusto, di fronte ad una persona nella mie condizioni, lamentarti per le condizioni infinitamente migliori che Marvin ti ha offerto?>>
Igraine, essendo madre, sapeva che nessuna donna poteva amare un uomo più di colei che l'aveva messo al mondo ed allevato.
<<Anch'io ho un esempio storico. Dicono che Aurelia, la madre di Cesare, abbia offerto se stessa agli dei purché aiutassero suo figlio a vincere la battaglia di Alesia, contro Vercingetorige di Gallia. Aurelia smise di mangiare e si lasciò morire di consunzione, e a chi le chiedeva perché facesse questo, lei sempre rispondeva: "Ad maiorem gloriam". Per la maggior gloria di suo figlio>>
Lilieth rimase scossa da quel confronto:
<<Se fosse utile per Marvin, io lo farei>>
Igraine annuì:
<<Allora sappiate, lady Lilieth, che anche io lo farei. Amo Marvin non meno di voi e se lui ritiene che gli sia più utile che io mi faccia da parte, io lo farò, accettando tutte le sue condizioni. E lo farò per lui, ad maiorem gloriam!>>


Cast

Alice Krige - Lady Lilieth Vorkidian, Imperatrice Madre

Jessica Chastain - Lady Igraine Canmore Pendragon di Logres, Regina Madre dei Keltar

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian, Imperatore-Profeta di Gothian

Tamzin Merchant - Lady Alice de Bors d'Alfarian

Napoleone II, Duca di Reichstadt - se stesso


venerdì 3 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 33. Ellis ed Irulan.



Ellis Eclionner era di pessimo umore la sera che, dopo una settimana di reciproca indifferenza, sua cugina Irulan, la Reggente di Lathena, venne finalmente a farle visita.
<<Irulan, non immaginavo che avresti ceduto. Ormai avevo messo in conto di dover essere io a fare il primo passo>>
La Reggente aveva uno sguardo divertito:
<<Ho saputo che sei caduta in disgrazia un'altra volta presso il nostro beneamato Imperatore-Profeta. Non mi sarei voluta perdere la tua faccia per nulla al mondo!>>



<<La tua faccia, invece, mia cara cugina, esprime una gioia del tutto immotivata. La Dinastia si sta disgregando, e tu non pensi ad altro che alle tue meschine vendette personali!>>
Irulan sorrise:
<<Vedo che non hai perso il vizio di identificarti con l'intera Dinastia. Posso assicurarti che gli Eclionner potranno sopravvivere anche senza di te e persino senza il tuo figlio bastardo>>
Ellis non volle accettare la provocazione:
<<Dimmi chiaramente che cosa vuoi!>>
La Reggente mostrò di apprezzare lo spirito pratico di sua cugina:
<<Cosa voglio? Fammi pensare... c'era un nome con cui nostro nonno Fuscivarian chiamava le alleanze politiche innaturali... le... ah... ora mi sfugge...>>
Ellis non voleva perdere tempo in quella specie di teatro dell'assurdo:
<<Le larghe intese. Le chiamava così. Quando due fazioni che si odiano decidono di allearsi per evitare di essere spazzate via. E dicono di farlo nell'interesse del paese, o del popolo o di qualsiasi altro utile idiota>>
Per un attimo un'espressione ammirata si disegnò sul volto di Irulan:
<<La tua capacità di sintesi mi ha sempre meravigliata. Voglio che mi sia rinnovata la Reggenza. In cambio avrai tutto il mio appoggio, e naturalmente quello della mia fazione>>
La richiesta era prevedibile:
<<Poco prima che tu arrivassi, io e Bial stavamo ricordando i vecchi tempi>>
Irulan sollevò gli occhi al cielo:
<<Povero Bial>>



<<Mi ha detto che ha perso i capelli ed è ingrassato a causa del troppo lavoro. Quando ero Reggente io, Bial aveva molto meno da fare. Ma con te... be', insomma... almeno uno dei due doveva lavorare, ed era preferibile che fosse quello che si intendeva di politica>>
Quando Ellis pronunciava la parola "politica", tutti provavano l'ebbrezza del "Gioco del Trono", ed Irulan non faceva eccezione:
<<C'è qualche possibilità di vincere questa partita?>>
Ellis scrollò le spalle:
<<Pochissime probabilità. Ma se non ci proviamo, abbiamo già perso. Io non ho nessuna intenzione di restare in vita ad assistere alla fine di tutto ciò che amo>>
Irulan si sentì raggelare:
<<Quando assumi quel tono melodrammatico, io temo sempre il peggio>>
Per quanto fossero sempre state rivali, erano comunque cresciute insieme, e si conoscevano reciprocamente meglio di chiunque altro.
<<In fondo io ho commesso un errore>> ammise Ellis.
Ad Irulan venne da ridere:
<<Un errore! Tu! Ma chi l'avrebbe mai detto?>>
Ellis ignorò ancora la provocazione:
<<Avevo creduto, sbagliando, che fosse comunque preferibile avere qualcosa e perderlo, piuttosto che non averlo avuto mai. Un grande amore, un figlio... e poi ancora un altro amore, e un altro figlio...>>



<<Da quel che ho capito Mordred è ancora più impulsivo e pericoloso di Elner>>
Era vero, ma quello che Ellis stava cercando di comunicare a sua cugina era qualcos'altro.
<<E' comunque mio figlio. Tu non puoi capire!>>
Irulan si mostrò offesa:
<<Avresti voluto in cambio la mia solitudine? Il mio sentirmi sempre incompleta fin dall'adolescenza?>>



Finalmente il tono della conversazione aveva perso quell'andatura da commedia brillante che non si addiceva affatto alla gravità del momento.
<<A volte si sta soli per sentirsi meno soli. E' sempre meglio che provare il senso di estraneità quando ci si rende conto che non potremo mai capire realmente la persona che amiamo, e ancor meno i nostri figli. Non sono nostri, appartengono al futuro, oppure alla morte, anche perché il futuro e la morte prima o poi coincidono>>
Irulan capiva, ma non voleva ammettere che la sua sofferenza fosse minore:
<<Ma almeno nel presente, nel momento della passione o in quello del gioco, c'è qualcosa che dà un senso alla vita!>>
Era il tipico discorso di chi non aveva mai avuto né amanti, né figli.
<<E' un'illusione che svanisce presto. Poi subentra la stanchezza, la noia, noia noia, maledetta noia... a volte persino la tristezza. Post coitum omne animal triste, dicevano gli antichi. E lo diceva anche un moderno, morto da poco>>



Irulan riconobbe la citazione. A Lathena il califfo era molto amato:
<<La sua era un'ottica maschilista, proprio come quella di Marvin!>>
Ellis scosse il capo:
<<Ti sbagli. Il suo messaggio riguardava tutti. Era un modo poetico per dire che alla solitudine non c'è rimedio. Il senso della vita lo si coglie da soli, nel momento in cui si è abbandonati, o ci si sente abbandonati, il che è uguale. Allora capisci che è tutto finto, vano... e senti che è reale solo la mancanza. E' in quel momento che si coglie il significato del tutto. Senza l'angoscia dello spirito, che è un'esperienza senza parole, non esiste alcun significato>>
Irulan conosceva il pessimismo radicale di Ellis, ma lo imputava ad eventi contingenti.
<<Dici questo perché le persone che hai amato ti hanno delusa>>
Ellis non sperava che Irulan potesse capire: era vissuta per troppo tempo sotto una campana di vetro:
<<La delusione è parte di ogni rapporto: ci aiuta a capire le ragioni degli altri. No, il Male è un'altra cosa. Il Male è quando capisci che qualcosa, o qualcuno, deve essere sacrificato per il Bene degli altri. Vorresti fare di tutto per salvarlo, ma sai che non è possibile. E' come se l'evento fosse già accaduto. Come leggere un libro sapendo già il finale. Marvin convive con questa maledizione, e per questo motivo merita la nostra pietà>>
Pietà? Irulan si sentiva confusa:
<<Lui non avrà pietà di noi, perché noi dovremmo averla di lui?>>
Ellis non ebbe dubbi nel rispondere:
<<Perché lui è quello che si è sacrificato per il bene di tutti, ed è quello che soffre più ogni altro>>



Cast

Anouk Aimée - Ellis Eclionner

Susan Sarandon - Irulan Eclionner

Varys, Maestro dei Sussurri - Bial l'Eunuco

Personaggio di Legend of Cryptids - Mordred Eclionner

Virginia Madsen - principessa Irulan da giovane

Franco Califano - se stesso

giovedì 2 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 32, Mordred affronta Marvin.



Mordred entrò nella Sala del Trono di suo padre senza farsi annunciare e senza rivolgergli alcun segno di rispetto.
<<Valyria mi ha detto tutto! Dunque mi vuoi gettare tra le braccia della vampira che non ti ha voluto! La Divoratrice di Cuori! E' così che tieni alla salute di tuo figlio?>>
Marvin, osservando la tracotanza di quel figlio che pareva già più vecchio di lui, si mise a ridere.
Questo offese doppiamente Mordred:
<<Le mie proteste fanno ridere il Mio Signore e Padrone?>>
Marvin annuì:
<<Confesso che mi hai divertito, ma questo non deve incoraggiarti a continuare su questo tono. Ultimamente non riesco a separare la comicità dalla tristezza>>
Mordred scosse il capo:
<<Non ho mai capito perché mi hai generato. Mi hai persino dato un nome che evoca il parricidio. Hai volutamente incoraggiato i miei istinti peggiori. Tutto questo ti diverte o ti rende triste?>>
Marvin si fece serio:
<<Gli Arcani Supremi pretendono sempre un prezzo, per ogni cosa. Se Ahura Mazda, tramite il Sentiero Dorato, fosse riuscito a salvare l'umanità dall'estinzione, allora Ahriman avrebbe voluto un contrappeso. Tu eri una parte di questo contrappeso>>



Mordred annuì:
<<Tu hai visto il futuro. Dimmi, allora... io ti ucciderò?>>
L'Imperatore-Profeta sollevò le spalle:
<<Non te lo posso dire. Provaci anche adesso se vuoi, ma non è questa la mia ora>>
Mordred valutò l'opzione, ma si rese conto che suo padre era imbattibile in duello.
Riuscì ad abbattere persino il Conte di Gothian, prima ancora della metaforfosi!



Da quel giorno, il castello di Gothian era stato suo.



Mordred era nato e cresciuto a Gothian, ma ora si rendeva conto che lì non era più persona gradita.
Daenerys ha detto che devo andare via con lei, e raggiungere il covo degli Albini indomiti, l'Ultima Thule.



Daenerys aveva garantito che lì sarebbero stati accolti da suo fratello Viserys.



Da anni Viserys stava preparando una guerra dei vampiri Albini contro l'Imperatore-Profeta, per riprendersi Gothian e il regno dell'Artico.
Per Mordred il pensiero di finire in quei luoghi gelati era terrificante.
<<Manderesti quindi tuo figlio tra le nevi e i vampiri?>>
L'Imperatore-Profeta non era certo felice di quella prospettiva, ma la profezia era inesorabile:
<<E' il tuo destino. Se facessi qualcosa per cambiarlo, toccherebbe a tutti noi una sorte ben peggiore>>
Mordred non aveva mai creduto a quel discorso:
<<Mia madre si schiererà contro di te. Le hai già sottratto un figlio. Non permetterà che tu lo faccia di nuovo!>>
Anche questo era stato messo in conto.
<<Le spie di Ellis ti hanno messo in guardia. Bene, allora affidati alla loro protezione>>
Quei discorsi apparivano privi di senso:
<<Sembra che tu stia organizzando una rivolta contro te stesso. Il tuo Sentiero Dorato richiede addirittura la ricerca del sacrificio?>>
Marvin sospirò:
<<Non c'è niente da ricercare: io so cosa succederà, e so che ogni mio intervento peggiorerebbe solo la situazione, per questo non posso rivelarti niente. Ti farei solo del male>>
Mordred assunse un'espressione sdegnata:
<<Mi stai già facendo del male!>>
L'Imperatore afferrò il figlio per un braccio:
<<Qualunque altra decisione sarebbe stata molto più dannosa sia per te che per tutti gli altri. Ci sono degli snodi, nella storia, dei punti in cui è consentito al Profeta di scegliere, in base a ciò che ha visto. Ebbene, io da una parte ho visto la distruzione dell'umanità intera, mentre dall'altra c'era il Sentiero Dorato. Tutto il resto è stata una conseguenza di quella decisione. Preferivi che avessi optato per l'altra alternativa?>>
Il principe lo fissò con occhi carichi di rancore:
<<Un vero genitore preferirebbe la fine dell'umanità piuttosto che la sofferenza di suo figlio!>>
Marvin aveva già vissuto quella scena infinite volte, nelle sue visioni, eppure quella frase lo fece soffrire molto di più di quanto avesse previsto.
<<L'unico modo di preservare completamente un figlio dalla sofferenza è non farlo nascere. Questa è l'unica colpa di cui mi sento responsabile. Una colpa che mi accomuna con tutti gli altri padri dell'universo>>




Cast

Personaggio di Legends of the Cryptids - Mordred Eclionner

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian

Viserys Targaryen - Viserys do Gothian

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian


L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 31. Alice e Valyria parlano di Marvin e dell'amore.



Alice de Bors, principessa della casa reale d'Alfarian, era consapevole che la sua storia d'amore con Marvin Eclionner Vorkidian, l'Imperatore-Profeta di Gothian e del Continente Centrale aveva determinato un sommovimento interno alla Dinastia.
Io porto in grembo la figlia di Marvin, secondo le profezie delle sacerdotesse di Aenor. Il Sentiero Dorato aveva bisogno di una sposa e di una madre, oltre che di una nuova imperatrice consorte. 
Tutti l'avevano accusata di aver manipolato Marvin senza amarlo.
La principale accusa era venuta da Valyria Eclionner, che ora si faceva chiamare Ataris, il cognome di sua madre Marigold Edwina Ataris, contessa di Gothian.
<<Lo ami veramente, oppure è solo una manovra politico-religiosa?>> le aveva chiesto.



<<Valyria, tu sei una sacerdotessa bene gesserit di rango segreto ed una Veridica. Dovresti riconoscere chi dice la verità e chi mente su una questione così basilare come l'amore>>
Le parole di Alice le erano parse sincere, ma volle metterla alla prova:
<<Quali sono gli argomenti in difesa dell'amore?>>
Alice era preparata:
<<L'amore ha l'amore come solo argomento>>
Una frase lapidaria e geniale di un grande cantautore del passato.
Valyria riconobbe la citazione:
<<Per essere una adolescente hai una cultura e una profondità sorprendenti. Eppure molti ti ritengono troppo giovane per un uomo come Marvin, che seppure sia giovane d'aspetto, ha ormai superato i cinquant'anni>>
Era impossibile pensare a Marvin come ad un cinquantenne. Il suo aspetto era fermo ai vent'anni, ma l'età anagrafica era quella che contava a livello legale.
<<Io sono cresciuta nella corte di Alienor di Alfarian e di Marie France de Champagne. In quel luogo meraviglioso i trovatori cantano l'amore in ogni sua forma. Mi è stato insegnato che amare non è mai un errore. Mai. Se due cuori si incontrano, non c'è ostacolo che possa separarli. Se due persone si amano e sono consenzienti, dov'è il reato? D'amore non esistono peccati, esistono soltanto peccati contro l'amore>>
In poche righe aveva citato cantautori e poeti e sostenuto una tesi che andava contro la legge umana e divina.
Valyria ne prese atto:
<<Chi sostiene questo, deve essere consapevole del rischio che corre. Lo scandalo di Lancillotto e Ginevra, e peggio ancora, la tragedia di Paolo e Francesca>>



Alice annuì:
<<Chi si ama è vittima dell'intolleranza degli altri. La gente vuole sempre vietare, proibire, demonizzare, criminalizzare. Sono stanca di essere considerata una ragazzina sciocca e inconsapevole! Credi che non sappia riconoscere un sentimento? Che non sia stata pienamente cosciente di ciò che comportava il supremo atto d'amore con Marvin? Se io o lui avessimo avuto anche il minimo dubbio che ciò che stavamo facendo fosse un male, puoi stare sicura che non l'avremmo fatto. Non sono una bambina, non sono una sciocca e non sono nemmeno un'approfittatrice. E tu sai che sono sincera!>>



I poteri di veridica che Valyria aveva affinato col tempo le fecero percepire che quello che Alice stava dicendo era sincero.
<<Ci siamo nutrite dello stesso immaginario amoroso. Canzoni, poesie, romanzi, rappresentazioni, quadri. La maggioranza di tutto questo riguarda gli amori contrastati. Sono questi, quelli che piacciono, forse perché ognuno di noi ha vissuto in prima persona qualcosa del genere. Un divieto ci ha separato dalla persona che amavamo e che ci amava. A volte può bastare anche solo un equivoco, come tra Heathcliff e Catherine Earnshaw. Chi di noi non ha pianto, leggendo "Cime tempestose?">>



Alice fu percorsa da un brivido. Quella storia era troppo drammatica, per quanto fosse sublime. Perché nemmeno i letterati cercavano di consentire, almeno alla fine, un trionfo dell'amore?
Forse i lettori sono invidiosi della felicità altrui? Hanno bisogno della sofferenza dei personaggi, per poter accettare il grigiore della propria esistenza?
Il melodramma era pieno di amori tragici. C'era sempre qualcosa che si metteva in mezzo ai due innamorati.
Saremo sempre come Romeo e Giulietta? Quando impareremo a non avere più paura dell'amore?
Certo quando c'era la politica di mezzo, o la legge morale o quella scritta, tutto si complicava.
<<Faranno di tutto per impedirmi di sposare Marvin. Ma spero che tu non ti opporrai, Valyria. Anche tu stai soffrendo, per essere stata separata da Mordred. Tu dai la colpa a me, ma tutto questo era stato previsto da tempo. Io credo che in Faykan potrai trovare le affinità elettive che in Mordred mancavano>>
Valyria accettò questa ricostruzione degli eventi.
In fondo Mordred è un arrogante insensibile. A volte le donne si lasciano affascinare da persone del genere, ma poi capiscono che è meglio starci lontano.
C'era un ultimo avvertimento, però, che voleva rivolgere ad Alice:
<<Si scaglieranno tutti contro Marvin. Sarà sotto assedio, e Mordred guiderà la ribellione. Io non so come andrà a finire, ma ho bisogno che tu mi prometta che lo difenderai. Diventa così fragile, a volte. Per me è stato come un padre e non voglio che gli accada nulla di male. Non so cosa ha visto nella Profezia, ma ci dev'essere qualcosa di molto doloroso. Qualcosa da cui lui deve essere protetto>>



Valyria si riferiva a Daenerys di Gothian in particolare.
Alice lo sapeva bene:
<<Proteggerò Marvin, e presto si uniranno a me anche altre persone che gli vogliono bene. Sappiamo i sacrifici a cui sta andando incontro e sentiamo il dovere di attutire il dolore che lo attende. Daenerys gli ha già fatto molto male, lo ha umiliato per anni, e gli farà ancora la guerra. Ma noi abbiamo le gerarchie angeliche dalla nostra parte, su su fino al supremo Ahura Mazda>>
Valyria era sorpresa di vedere una consapevolezza così profonda di ciò che stava accadendo nelle alte gerarchie, col passaggio di Atar al lato luminoso.
<<Alcuni vi derideranno sia per i vostri angeli che per il vostro romanticismo>>
Alice sollevò le spalle:
<<Gli angeli e il romanticismo sono stati una ragione di speranza sufficiente per tenere in vita interi popoli, quando tutto il resto stava crollando. Che ridano pure. In fondo tutti gli innamorati sono ridicoli, non sarebbero veri innamorati, se non fossero ridicoli. Quasi tutti noi ci siamo comportati da innamorati ridicoli, almeno una volta nella vita. Ma in fondo sono coloro che non si sono mai comportati da innamorati, ad essere ridicoli>>
Valyria riconobbe l'ennesima citazione e la completò dentro di se.
E magari fosse ancora il tempo in cui, comportandomi da innamorata, mi rendevo ridicola!


Cast

Mia Wasikowska - Alice de Bors d'Alfarian

Lena Headey - Valyria Ataris

Alessio Boni - Heathcliff

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian

Natalie Dormer - Valyria Eclionner




mercoledì 1 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 30. Marvin e Daenerys.



<<Alla fine ho capito, sai... il perché non mi hai voluto>>
Marvin era arrivato subito al nocciolo della questione, non appena Daenerys si era presentata all'udienza nello studio privato dove l'Imperatore-Profeta trascorreva gran parte del proprio tempo, in cima alla torre centrale di Gothian.
<<Ci hai messo trent'anni a capirlo. Perdonami, ma come Profeta sei disastroso!>>
Daenerys aveva preferito stemperare nell'ironia la gravità della situazione.
<<Se l'avessi capito prima, non avrei avuto la forza per intraprendere il Sentiero Dorato. Gli dei sono stati saggi a nascondermi questo aspetto della Profezia. Ma tu lo sapevi fin dall'inizio, fin da prima che io nascessi, non è così?>>
La contessa di Gothian lo guardò con una intensità che non aveva mai manifestato prima:
<<Credevi di essere l'unico ad avere un prezzo da pagare? Mio padre mi avvertì quando ero ancora pienamente umana. Disse che la mia metamorfosi sarebbe stata incompleta, perché un giorno avrei dovuto generare un erede demoniaco, che unisse i poteri di Eclion e di Gothar. Non potevi essere tu. In te il Bene ha sempre prevalso. La tua eredità Vorkidian è più forte di quella Eclionner. Ma tuo figlio Mordred, ahhh.... lui è tutta un'altra questione!>>



<<Concepire Mordred con mia zia Ellis è stato il tributo al Male che fui costretto a pagare per l'ingresso nel Sentiero Dorato. Sempre per la questione degli Arcani Supremi... Bene e Male devono stare in perfetto equilibrio, altrimenti il mondo finirebbe. Mordred è il Male! Tu sei il Male! Siete fatti l'uno per l'altra... come ho potuto non intuirlo prima?>>
Daenerys pareva rattristata:
<<C'è anche del buono in me, e tu mi amavi per questo. Il tuo amore mi lusingava, ma non potevo permettermi di cedere. Il mio dovere era un altro, e non potevo lasciare alcuno spazio per i sentimenti. Quando ho visto che Alice de Bors si è fatta strada nel tuo cuore, ho capito che ormai l'inevitabile si stava per compiere. Sapevo che qualcosa doveva accadere, ma non sapevo né cosa, né quando. Ora lo so, ma la mia visione finisce qui>>
La Visione di Marvin, invece, ricominciava proprio da quel momento:
<<Meglio non vedere, meglio non sapere, meglio quest'ombra, questa caligine... ho letto il Libro del Fato e non posso cambiarlo. Ne sono il custode, e questo compito viene prima di ogni altra considerazione. Gli Arcani Supremi mi ordinano di lasciarti andare via insieme a Mordred. E' il sacrificio più grande che mi sia mai stato chiesto dagli spiriti protettori in esecuzione dei decreti del sommo Ahura Mazda. Altro non posso dirti>>


<<Ci lascerai fuggire così, senza alcuna restrizione?>>
Marvin rise brevemente:
<<Ah... la vostra fuga è un'illusione. Non ci sono più confini nel mio Impero. Potrai anche varcare i vasti oceani, ma i miei informatori ti seguiranno. Anche gli altri Continenti sono sotto il mio controllo. Non c'è più alcuna frontiera. Non altre terre troverai, non altri mari, perché sprecando la tua vita in questo discreto angolo di mondo, tu l'hai già sprecata su tutta la terra>>
Era un vaticinio che non lasciava speranze. Daenerys si sentì quasi soffocare per quel senso di totale pervasività della Profezia di Marvin:
<<Pietà!>> esclamò, come se questo potesse ormai cambiare qualcosa <<pietà per chi parte e chi rimane, pietà per chi raggiunge o ha già raggiunto, pietà per chi non sa che il Nulla è il Tutto... pietà per chi lo sa, per chi lo dice... pietà per chi lo ignora, e brancola nel buio...>>



<<Dal trampolino del Fato non c'è altra scelta che tuffarsi. Prega i tuoi dei, ma non chiedere pietà al destino. L'Ananke, la necessità, è l'unica dea che non ha mai ascoltato una preghiera>>
Improvvisamente Daenerys venne sommersa da tutto ciò che aveva represso per migliaia di anni.
Ripensò ai cuori che aveva divorato e provò ripugnanza per se stessa.
Ho sprecato la mia vita e quella degli altri. Marvin ha ragione a negarmi ogni pietà. Io farei la stessa cosa.
Si sentiva rifiutata, proprio lei che per tutta la vita aveva rifiutato gli altri.
<<Non immaginavo che mi avrebbe fatto così male questo momento. Questa angoscia mi coglie di sorpresa. Oggi tu ti liberi di me. Mi escludi dalla tua vita come se fossi un'appestata. E riesci a farlo perché un'altra ha preso il mio posto nel tuo cuore>>
Marvin scosse il capo:
<<Magari fosse così semplice. Negli affetti nessuno può essere sostituito. Ci illudiamo di poterlo fare, e questo ci espone a gravissimi errori. I nuovi affetti sono una storia a sé. Possono distrarci dai ricordi, certo, ma non possono colmare i vuoti lasciati da chi è uscito dalla nostra vita. Ci rifà un'altra vita, questo sì, ma è una vita diversa. Il sogno che interrompi non ritorna uguale>>



Daenerys sapeva che quell'ultima frase era stata pronunciata da Marigold, la seconda moglie di suo padre.
<<Ora capisco perché mio padre e Marigold si sono lasciati sconfiggere da te. Le tue azioni li hanno fatti sentire vecchi, come mi sento io adesso. E' un'improvvisa consapevolezza di essere vissuti troppo a lungo. Con la tua Profezia togli persino la curiosità del domani>>
Marvin pareva già distante da lei, come se lo spazio e il tempo si fossero interposti tra loro in maniera irreversibile:
<<Ci sono molti modi per ingannare la noia, ma bisogna avere delle motivazioni. Un movente! Io lo so. Senza un movente non vivrei, comunque>>
Non c'era bisogno di chiedergli quale fosse quel movente. Il Sentiero Dorato, la sopravvivenza dell'umanità e la sua evoluzione verso uno stadio superiore.
<<Tu dunque vivrai così a lungo da poter vedere il passo successivo della condizione umana?>>
Era una domanda inutile, e infatti Marvin si limitò a fissarla.
<<I ruoli cambieranno>> fu la sua unica risposta <<e come sempre a sopravvivere saranno coloro che sapranno adattarsi meglio al cambiamento>>
Daenerys gli lanciò uno sguardo accusatorio:
<<Il tuo Sentiero Dorato è crudele!>>
Lui rispose immediatamente:
<<E' la vita ad essere crudele! Nessuno rivivrebbe mai due volte la stessa identica vita. Eppure le persone continuano a sperare nel futuro, perché si immaginano le cose belle che potrebbero accadere e non pensano  alle sofferenze, che saranno comunque maggiori. Ma io... io so a cosa vado incontro... ho visto tutti i miei dolori, uno per uno... e so che non potrò evitarli. Se ho scelto il ruolo di custode della sopravvivenza, l'ho fatto con spirito di sacrificio, nella certezza che la condizione umana possa migliorare. Non per me, non per la mia generazione, che ormai è perduta, ma per coloro che ancora devono nascere>>


Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Tom Hiddleston - Mordred Eclionner

Gianna Nannini - se stessa a 25 anni, ai tempi dell'album California (1979), da cui è tratta la citazione "Il         sogno che interrompi non ritorna uguale".

lunedì 29 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 29. Eleanor, Igraine, Lilieth, Alienor e Marie de Champagne



Eleanor Eclionner, insieme alla madre, alla suocera e alla "suocera della suocera" (non trovava altro termine per indicare la nonna paterna di suo marito) giunse al castello di Champagne il 28 aprile.
Sua sorella Marie France ed il marito Pierre, conte di Champagne, attendevano nel cortile interno l'illustre corteo di dame.
L'aspetto perfettamente aristocratico di Marie France d'Alfarian era per Eleanor un motivo di continua meraviglia.



Se pensava a come dovesse apparire una giovane aristocratica, le veniva in mente sempre la principessa Marie France.
Non è contaminata dal sangue degli Eclionner. Non ci sono demoni tra i suoi antenati, ma solo santi. E lei stessa è nota per il suo impegno civile e la sua politica attenta ai diritti della gente comune.
Mentre pensava a questo, Eleanor vide che era stata data precedenza, nei saluti, all'imperatrice madre Lilieth Vorkidian.



Nei giorni di viaggio che erano seguiti all'incontro tra Lilieth e Alienor, regina degli Alfar e dei Drow, le due donne avevano ritrovato le ragioni della loro antica amicizia.
Hanno condiviso gli epici anni della guerra contro Marigold di Gothian. Hanno viaggiato insieme in incognito per oltre mille chilometri, quando erano insieme ai pirati. La loro avventura è stata leggendaria come quella di Marvin. Ah, quelli sì che erano tempi!
Eleanor era quasi invidiosa di sua madre: quelli sì che erano anni in cui le donne di valore potevano mostrare al mondo di cos'erano capaci, senza doversi infilare tra le lenzuola di un letto del potente di turno!
Alienor e il secondo marito Lorran di Terramara furono accolti come semidei. 



Pochi ricordavano che Lorran in gioventù era stato un pirata, così come il secondo marito di Lilieth Vorkidian. Ma Eleanor non lo dimenticava. Lei era nata dal primo matrimonio di Alienor con l'imperatore dei Lathear Elner XI e questo aveva fatto di lei una principessa del sangue imperiale, anche se degradata dopo la morte di suo padre e la dichiarazione di nullità del matrimonio dei genitori. Tutte queste cose la facevano sentire ingiustamente sminuita.
Ma io sono quella del ritratto! Eleanor, la regina, duchessa di Aquitaine!



Fu poi il turno di Igraine Canmore, il cui umore era molto migliorato nel constatare che il progetto di Alienor, così come era apparso dai primi colloqui, poteva essere utile a lei e a suo figlio.



Si prospettava infatti per il figlio di Igraine, il giovane Arthur, la possibilità di diventare re effettivo dei Keltar e di assumere come primo cognome quello dei Vorkidian e come secondo quello dei Pendragon.
Se anche Marvin dovesse concedere questo a suo figlio, gli altri Eclionner non la prenderanno bene. La Dinastia rischia di rimanere senza il suo Impero. Possibile che nessuno si renda conto del rischio? Torneremo ad essere dei clandestini, dei reietti, figli di un dio minore. La degradazione di Eclion avrà conseguenze gravissime e Marvin ne sarà responsabile!
Venne infine il momento in cui Eleanor poté essere ammessa alla presenza della sorella minore.
Marie France si mostrò gentile e persino affettuosa:
<<Cara sorella, è per me un onore e un piacere averti come ospite dopo tanti anni. Ho innumerevoli cose da raccontarti e da chiederti. Spero che il tuo soggiorno qui nella contea di Champagne sia degno di una reggente dei Keltar, che forse presto sarà regina>>
Eleanor sapeva che Marie France era sempre informatissima riguardo alle questioni politiche.
Potrebbe addirittura essere una mia alleata. Molte volte ha saputo prendere posizioni coraggiose e controcorrente.
Le sorrise:
<<L'onore e il piacere sono miei. Non vedo l'ora di poterti parlare. E' veramente un caso raro vedere tanta conoscenza della politica in una persona così giovane>>
Marie France ricambiò il sorriso:
<<Occuparmi di politica per me ha un significato diverso da quello di chi pensa solo al potere. Io credo che chi ha ricevuto in dono grandi privilegi abbia il dovere di utilizzarli per fare qualcosa di utile per costruire una società più giusta. Se l'aristocrazia non si sente più al servizio del suo popolo e non usa più i suoi privilegi per il bene delle persone comuni, allora diventa un'oligarchia destinata prima o poi ad essere rovesciata>>
Eleanor annuì:
<<So anche che scrivi poesie e che ispiri grandi poeti come Chretien de Troyes. Lo so perché anche mio marito compare nei suoi poemi cavallereschi>>



Marie France capì che si stava toccando un punto molto delicato. I poemi cavallereschi del trovatore amico della principessa narravano eventi immaginari, ma scomodi. Amori, adulteri, tradimenti, che per la Dinastia imperiale Eclionner erano la norma. Questo si poteva pensare e sussurrare, ma non dichiarare ad alta voce.
La contessa di Champagne però seppe rispondere in modo convincente a sua sorella:
<<Sostiene Fernando Pessoa che la letteratura, così come tutta l'arte, è la confessione che la vita, da sola, non basta>>



Cast

La principessa reale Maria di Francia, contessa di Champagne, figlia di Eleonora d'Aquitania - se stessa

Beatrice Borromeo - Maria France d'Alfarian, comtesse de Champagne

Alice Krige - lady Lilieth Vorkidian, imperatrice madre

Cate Blanchett - regina Alienor di Alfarian

Celeborn di Lothlorien - principe consorte Lorran Plum di Terramara

regina Eleonora d'Aquitania - principessa Eleanor Eclionner

Jessica Chastain - lady Igraine Canmore, imperatrice consorte

Marie of France and Chretien de Troyes - arazzo del XII secolo




domenica 28 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 28. Marvin e Valyria parlano della Profezia.



Marvin Eclionner Vorkidian convocò sua cugina Valyria la mattina stessa dopo che la Profezia era tornata a manifestarsi.
La principessa si presentò in abito nero, poiché si era sparsa la voce che l'Imperatore-Profeta fosse di pessimo umore ed avesse egli stesso indossato una tonaca nera, quasi in atto di contrizione, dopo essersi fatto rasare i capelli e la barba.
<<Valyria, hai avvertito qualcosa di strano, nel tempio di Atar?>>
In quanto sacerdotessa di rango segreto e figlia di Marigold Ataris, la principessa Valyria Eclionner aveva ereditato una notevole predisposizione sensitiva.
<<Il Fuoco Segreto arde, ma non brucia. La sua fiamma riscalda, ma non incenerisce. Qualcosa di grande è accaduto, non è vero, Maestà?>>
Marvin annuì:
<<La Profezia si è risvegliata in me questa notte. Ho visto tuo fratello Anakin rinnegare il Male e l'Oscurità, ed insieme ad essi il cognome di vostro padre. Questo, insieme a ciò che tu mi riferisci, ha un'unica spiegazione. Atar è passato al Lato Luminoso, rendendo omaggio ad Ahura Mazda, secondo quanto aveva profetizzato, migliaia di anni fa, il divino Zarathustra>>





Zoroastrianism

Ahura Mazda ed Atar erano ormai un'entità unica nella sua luminosità, insieme a Belenos e a Lug.
Valyria ne fu felice:
<<Le mie preghiere sono state accolte!>>
Marvin annuì:
<<Anche le mie. Ma ora si pone un problema dinastico di cui la Profezia mi ha mostrato solo alcuni spiragli. Anakin ha scelto la luce, per questo ha rinunciato ad Eclion, signore delle tenebre. E dunque egli perde il diritto di usare il cognome Eclionner, allo stesso modo in cui lo perdi tu. Ora tu e tuo fratello siete Anakin e Valyria Ataris. Non intendo interferire sulle questioni che si apriranno riguardo alla reggenza su Lathena, ma per quel che riguarda Gothian, non posso esimermi dall'intervenire. Temo che Mordred non prenderà bene questa svolta buonista. Lui è un Eclionner, forse l'unico veramente degno, ormai, di portare quel cognome. Ed è mio figlio, anche se nato illegittimo dal mio incesto con Ellis>>



Valyria soppesò attentamente quelle parole:
<<E' forse un modo gentile con cui mi stai ordinando di rinunciare, assieme al cognome di mio padre, anche quello di mio marito? Di rinunciare a lui e lasciare il luogo dove sono cresciuta?>>
Marvin le prese la mano e le trasmise un lampo della sua Visione.



<<Atar ha diviso la Luce dall'Oscurità. Gli Arcani Supremi oscillano. Io ti offro la possibilità di scegliere la parte migliore>>
Valyria, folgorata da quell'immagine, comprese la buona intenzione di Marvin:
<<E tu allora? Perché rimani qui nel Ghiaccio e nell'Ombra?>>
Marvin sorrise amaramente:
<<Io ho fatto la mia scelta trent'anni fa. Dovevo sacrificarmi affinché il Sentiero Dorato diventasse una Via verso la Luce. Come profetizzò il Poeta: "Facesti come quei che va di notte, che porta dietro il lume e sé non giova, ma dietro a sé fa le persone dotte". Il mio posto è qui, e la mia unica Luce è lady Alice de Bors, che porta in sé il lignaggio di Aenor. Lei sarà mia compagna di strada, per un lungo tratto del Sentiero Dorato>>



Valyria allora si rese conto che nell'alleanza della luce anche la dea Aenor si era unita ad Atar e agli arcangeli.
<<Intendi sposarla?>>
Marvin annuì:
<<Ho appena decretato l'annullamento del mio matrimonio con Igraine Canmore. In cambio ho concesso a nostro figlio Arthur di usare il cognome Vorkidian per primo e di fregiarsi del titolo di Re dei Keltar. Quando tutto ciò sarà noto, Alice de Bors diventerà mia moglie e sarà incoronata Imperatrice. Ho visto che avremo una figlia e che la attende un grande destino!>>
Valyria incominciò ad intuire un disegno che delineava il futuro albero genealogico della Dinastia.
<<Avrai una figlia con sangue Alfar, Keltar e Lathear. Una Principessa del Sangue Imperial-Regio delle tre monarchie. Se Anakin ed Helena dovessero avere un maschio, dalla sua unione con tua figlia potrebbe nascere un Messia>>



Marvin si compiacque della perspicacia di Valyria:
<<Se la Visione non mi inganna, è quello che succederà. quando i tempi saranno maturi, e cioè tra moltissimi anni>>
A Valyria erano rimaste due cose da dire:
<<Che ne sarà di Daenerys di Gothian? E di me?>>



<<Daenerys è destinata a Mordred. Ma non devi essere gelosa di lei, perché tu andrai a Lathena e sposerai Faykan, il figlio di Elner e Alienor, e anche da voi nascerà una nuova dinastia>>
Valyria pensò a come quella Profezia stava ingabbiando la sua vita.




<<Non ti garantisco che sposerò Faykan. Sono ancora sposata con Mordred. Questa Profezia fa assomigliare la nostra famiglia ad un allevamento. Questo non mi piace, Maestà. Voi mi parlate di destino, ma a volte io penso che i principi fondamentali dell'Universo restino pur sempre l'Errore e il Caso>>


Cast

Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Eclionner Vorkidian

Nathalie Dormer - Valyria Ataris (prima foto)

Hayden Christensen - Anakin Ataris

Nathalie Portman - Helena Vorkidian

Tom Hiddleston - Mordred Eclionner

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Lena Headey - Valyria Ataris (ultima foto)

sabato 27 aprile 2013

Alice di Battenberg, la suocera della regina Elisabetta II

File:1885 Alice.jpg

Alice di Battenberg (Windsor 1885 - Londra 1969) fu la madre di Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, principe consorte della regina Elisabetta II del Regno Unito.
Pochi conoscono la storia di questa nobildonna che fu la suocera dell'attuale regina d'Inghilterra.
Anzi, noi tutti siamo abituati a pensare ad Elisabetta II come alla Suocera per eccellenza, ed invece anche  lei, in un passato ormai lontano, fu nuora di una donna di cui era parente stretta, perché Alice era pronipote, per parte di madre, della regina Vittoria. Nella foto sottostante possiamo vedere che la piccola Alice è tenuta per mano dalla bisnonna Vittoria, che regnò sull'Impero Britannico dal 1837 al 1901, per ben 64 anni.



E' curioso constatare come sia Elisabetta II che Filippo di Edimburgo fossero entrambi discendenti della regina Vittoria, come anche Giorgio V e sua moglie Mary of Teck. Questi incroci tra cugini favorirono il diffondersi del gene dell'emofilia, di cui Vittoria era portatrice sana.

File:Emofilia.png

Il 7 ottobre 1903, Alice di Battenberg sposò il principe Andrea di Grecia, figlio di Giorgio I di Grecia e di Olga Konstantinovna di Russia.

File:Laszlo - Prince Andrew of Greece.jpg

 Durante le guerre balcaniche,  il principe Andrea venne richiamato nell'esercito e Alice lavorò come infermiera. Dopo l'abdicazione del cognato Costantino, Alice ed Andrea andarono in esilio con la famiglia.
Nel 1930, a seguito di un profondo esaurimento nervoso, venne ricoverata in clinica, essendole stata diagnosticata la schizofrenia. 
Forse questa è una delle ragioni per cui rimase sempre ai margini della famiglia reale inglese.
Durante la convalescenza si separò da marito Andrea, sospettato di omosessualità, e mantenne i contatti solo con la madre. Incontrò il marito per l'ultima volta nel 1936, al funerale della figlia Cecilia, del genero e di due dei loro figli, morti in un incidente aereo ad Ostenda. Andrea di Grecia morì di alcolismo nel 1944. Il figlio Filippo, pur rifiutandone il cognome, diede il nome del padre al suo secondogenito Andrea, attuale duca di York.
Durante la seconda guerra mondiale, Alice di Battenberg visse ad Atene, mentre il resto della famiglia reale greca era in esilio in Sudafrica. Alice visse una situazione strana, in quanto aveva i generi che combattevano nell'esercito tedesco e il figlio Filippo arruolato in quello inglese, nella marina comandata da Lord Mountbatten, che di Alice era il fratello, e fu l'ultimo Viceré delle Indie.
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Alice tornò in Gran Bretagna nel 1947, per preparare il matrimonio del figlio Filippo con l'allora principessa reale Elisabetta Windsor, che divenne duchessa di Edimburgo in seguito al matrimonio.
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Ho ricercato tra le foto del matrimonio di Elisabetta e Filippo, e ho notato che sono pochissime le immagini che ritraggono la suocera, Alice di Battenberg, che in effetti mostrava i segni della malattia e di un invecchiamento precoce.
La somiglianza di Alice di Battenberg col figlio Filippo di Edimburgo era notevole, specie nella vecchiaia. Confrontiamola infatti con la foto del principe consorte nella sua ormai molto avanzata longevità.
Stesso fisico magro, longilineo, con viso allungato, naso a becco, bocca spaziosa, orecchie di notevoli dimensioni. Queste caratteristiche sono poi passate anche al figlio di Filippo, il Principe Carlo del Galles. Ma torniamo alla vita di Alice di Battenberg.

Negli ultimi vent'anni della sua vita, si dedicò alla beneficienza e arrivò perfino a farsi suora.
Nel gennaio 1949 infatti fondò un ordine di suore greco-ortodosso, Sorellanza cristiana di Marta e Maria, modellato sull'istituto che la zia, Elizaveta Fëdorovna, aveva fondato nel 1909.
Per questo, alll'incoronazione della nuora Elisabetta nel 1953, Alice si mantenne defilata e vestita con l'abito dell'ordine. Nella foto qui sotto vediamo una sua rarissima immagine negli anni '60.

L'assoluta "non regalità" di Alice di Battenberg la rese totalmente estranea alla Royal Family.
I rapporti della regina Elisabetta con sua suocera erano praticamente inesistenti a causa della fede ortodossa di Alice, che, essendo divenuta una suora ortodossa, rifiutò di rientrare nel credo anglicano. Per questa ragione non ottenne decorazioni di alcun genere e fu tenuta in disparte dalla vita di corte, polarizzata intorno alla regina madre Elizabeth Bowes-Lyon.
Alice di Battenberg morì a Londra nel 1969, all'età di 84 anni, in odore di santità. Le esequie si tennero in forma strettamente privata, tanto che ben pochi sudditi britannici se ne accorsero e quasi nessuno ha memoria di lei.
Credo che invece la sua persona meriti di essere ricordata, perché forse il suo animo fu più sensibile di quello di Elizabeth II e sicuramente lo fu molto di più di Philip Mountbatten.

(This post speaks about the life of princess Alice of Battenberg, mother in law of queen Elizabeth the 2nd, who was also her nephew, as it is possible to see in the Royal Family Tree of Great Britain).

Da questo post si può ricavare l'albero genealogico del principe Filippo, marito di Elisabetta II. Tale albero genealogico costituisce una parte rilevante di quello della famiglia reale inglese.


Albero genealogico [modifica]

Filippo, duca di EdimburgoPadre:
Andrea di Grecia
Nonno paterno:
Giorgio I di Grecia
Bisnonno paterno:
Cristiano IX di Danimarca
Trisnonno paterno:
Federico Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg
Trisnonna paterna:
Luisa Carolina d'Assia-Kassel
Bisnonna paterna:
Luisa d'Assia-Kassel
Trisnonno paterno:
Guglielmo d'Assia-Kassel
Trisnonna paterna:
Luisa Carlotta di Danimarca
Nonna paterna:
Olga Konstantinovna di Russia
Bisnonno paterno:
Konstantin Nikolaevič Romanov
Trisnonno paterno:
Nicola I di Russia
Trisnonna paterna:
Carlotta di Prussia
Bisnonna paterna:
Alessandra di Sassonia-Altenburg
Trisnonno paterno:
Giuseppe di Sassonia-Altenburg
Trisnonna paterna:
Amalia di Württemberg
Madre:
Alice di Battenberg
Nonno materno:
Luigi di Battenberg
Bisnonno materno:
Alessandro d'Assia
Trisnonno materno:
Luigi II d'Assia
Trisnonna materna:
Guglielmina di Baden
Bisnonna materna:
Julia von Hauke
Trisnonno materno:
Hans Moritz von Hauke
Trisnonna materna:
Sophie La Fontaine
Nonna materna:
Vittoria Alberta d'Assia
Bisnonno materno:
Luigi IV d'Assia
Trisnonno materno:
Carlo d'Assia
Trisnonna materna:
Elisabetta di Prussia
Bisnonna materna:
Alice d'Inghilterra
Trisnonno materno:
Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha
Trisnonna materna:
Vittoria d'Inghilterra