mercoledì 21 dicembre 2016

Simbolismo religioso e albero genealogico ed evoluzionistico delle religioni


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Con l'espressione simbolismo religioso si indica l'insieme di segni che, per astrazione, rappresentano e mettono in particolare evidenza aspetti importanti delle religioni.
Nella religione cristiana la croce è un simbolo di Gesù Cristo, la mezzaluna rappresenta l'Islam, nella religione ebraica la stella a sei punte fa riferimento a Davide e più in generale a tutta la religione ebraica, mentre il lingam induista richiama Shiva e la fertilità maschile.

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Definizione e funzione del simbolismo[1]


Duomo di Milano, deambulatorio dell'abside. Lapide con copia moderna del Crismon Sancti Ambrosii
Se come sostiene Renée Alleau una società senza simboli non può evitare di cadere al livello delle società infraumane, poiché la funzione simbolica è un modo di relazione tra l'umano ed il sovraumano[2], è altrettanto vero che sulla interpretazione dei simboli e sul loro impiego, da sempre, gli uomini, sia gli studiosi sia l'uomo della strada, si accapigliano e si dividono. Tale atteggiamento è spesso dovuto al fatto che troppo spesso si assiste a tentativi di trovare significato ai simboli, mentre un simbolo non significa: evoca e focalizza, riunisce e concentra, in modo analogicamente polivalente, una molteplicità di sensi che non si riducono a un unico significato e neppure ad alcuni significati soltanto[3].
All'interno del medesimo simbolo vi sono evocazioni simboliche molteplici e gerarchicamente sovrapposte che non si escludono affatto reciprocamente, sono anzi perfettamente concordanti tra loro, perché in realtà esprimono le applicazioni di uno stesso principio a ordini diversi; ed in tal modo si completano e si corroborano, integrandosi nell'armonia della sintesi totale[4]. È proprio questo che rende il simbolismo un linguaggio molto meno limitato del linguaggio comune ed adatto per l'espressione e la comunicazione di certe verità, facendone il linguaggio iniziatico per eccellenza ed il veicolo indispensabile di ogni insegnamento tradizionale[5].


Caratteristiche ed importanza del simbolismo religioso

I simboli religiosi non sono la realtà che rappresentano ma, pur non essendolo, la richiamano immediatamente.
Inoltre hanno il grande vantaggio di essere immediati, semplici e universali. In particolare sono indipendenti dalla lingua e dall'appartenenza ad un popolo.[senza fonte]
simboli numerici sono assolutamente universali, semplici e immediati. Infatti i numeri sono un elemento conosciuto da tutta l'umanità e sciolto da qualsiasi appartenenza locale o nazionale.
Il simbolismo religioso, per le sue caratteristiche di semplicità, immediatezza ed universalità, facilita la comprensione e la diffusione di concetti-chiave delle rispettive religioni in vasti strati della popolazione. Le immagini sacre (quadri, affreschi, statue,...) sono altrettanti simboli che aiutano la preghiera e rafforzano la devozione. Diventa questo l'uso più tipico del simbolismo religioso e come tale è stato ampiamente diffuso e utilizzato ad esempio dalla Chiesa cattolica e dalle tradizioni devozionali della bhakti.

Simbolismo nell'induismo

L'induismo è una religione con un simbolismo fortemente formalizzato e codificato. Posture del corpo, i gesti delle mani (mudra), acconciature, oggetti, vestiario, ornamenti, personaggi e figure di contorno dell'arte cultuale sono codificati secondo un preciso simbolismo.

Uno yantra
Il linguaggio simbolico, in grado di rendere visibili i miti e le storie contenute nei Veda è immediatamente comprensibile in tutto il subcontinente indiano.
Le murti ed in generale le sculture che raffigurano gli dei (nella sola Benares, con i suoi 2000 templi, se ne contano più di mezzo milione) sono ben distinguibili l'una dall'altra proprio grazie a questo codice condiviso e ben conosciuto. [6] Le immagini degli dei non devono essere confuse con gli stessi dei, ma rispecchiano l'idea astratta del Dio, che si rivolge al devoto e rivela la divinità. Le sculture ed i simboli sacri possono avere un carattere naturalistico, imitando cioè quello che intendono rappresentare (vyakta) in modo concreto (rūpa) o avere un carattere puramente simbolico (avyakta) e astratto (sūkṣma).
La pratica religiosa quotidiana è fortemente ritualizzata e basata sull'uso di simboli che riproducono dei o concetti religiosi complessi.
Di seguito un elenco di alcuni simboli dell'induismo:

  • Aum
    Aum, il suono primordiale, la celeberrima sillaba sacra, presente nei mantra ed utilizzato in tutte le adorazioni

Il Tridente di Shiva
  • Gli yantra, complesse forme geometriche mistiche che aiutano la meditazione e avvicinano il devoto alla divinità venerata, segnalano o contraddistinguendo un luogo di culto. Disegnare uno yantra equivale ad evocare la divinità.
  • Il lingam, simbolo fallico che rappresenta Shiva.

Lingam a Varanasi
  • La yoni, la vagina, simbolo che rappresenta la potenza femminile e la capacità di creare
  • Il trishula, il tridente simbolo di Shiva.
  • Il Sudarshana Chakra, il disco utilizzato da Vishnu come arma.
  • Il fiore di loto, simbolo di purezza e bellezza.
  • La conchiglia, che, provenendo dall'acqua e con. la forma spirale rappresenta l'origine dell'esistenza. e viene suonata prima dell'adorazione
  • La svastica, simbolo solare.
  • Le impronte dei piedi (pada), simbolo del maestro spirituale o del dio.
  • Il tilaka è un simbolo posto sulla fronte dei fedeli, per evidenziarne l'appartenenza alle differenti correnti dell'induismo. Allo stesso modo il filo sacro dei brahmana, alcuni abiti, il bastone (danda) dei guru e dei sannyasa, le acconciature e i gioielli, i colori (come ad es. il color zafferano) contraddistinguono l'appartenenza ad un particolare gruppo religioso.

Simbolismo cristiano nella Bibbia

Il simbolismo religioso è molto presente nella Bibbia. Gli innumerevoli simboli che vi compaiono possono essere così catalogati:
  • Simboli antropologici: sono quei simboli che si rifanno direttamente all'uomo. Esempi: il cuore per indicare l'anima umana; il dito di Dio per indicare lo Spirito Santo, il pastore per indicare Gesù Cristo.
  • Simboli animali: sono quei simboli presi dal mondo degli animali. Esempi: l'agnello (Cristo), le pecore (le anime), il leone (Cristo nel suo potere), ...
  • Simboli cosmici: sono quei simboli che usano elementi del cosmo per parlare di Dio e delle realtà spirituali. Esempi: il vento (lo Spirito Santo), il fuoco (lo Spirito Santo), il cielo (il Paradiso),...
  • Simboli numerici (vedi simbolismo numerico): sono quei simboli che attribuiscono ad alcuni numeri particolari significati. Esempi: il numero 7 il compimento, il 3 la perfezione, il numero 666 indica le forze del male.

Altri simboli cristiani


il pesce è un tipico simbolo di Gesù Cristo
Oltre a quelli derivati dalla Bibbia, nel cristianesimo hanno assunto importanza altri simboli:
  • Il pesce è divenuto simbolo di Cristo per via delle sue lettere greche (ἰχθύς: Ιesous Christοs ΤHeou Yios Soter, "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore").
  • Il monogramma di Cristo composto dalle lettere greche 'chi' (Χ) e 'rho' (Ρ) iniziali del nome greco di Cristo Sarebbe stato introdotto da Costantino I in occasione della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio.
  • Il monogramma composto dalle lettere latine IHS (spesso con la H sormontata da una croce) o IHC, deriva dalla prima, seconda, e terza o ultima lettera del nome di Gesù in greco (ΙΗΣΟΥΣ) ed è divenuto il monogramma dei Gesuiti.
  • La nave è vista come simbolo della Chiesa. (San Gregorio Magno fu uno dei primi ad usare questa simbologia).
  • Il delfino. Legato al dio Apollo e divenuto simbolo del Salvatore (Gesù Cristo) perché si pensava che i delfini potessero salvare i naufraghi.
Più in generale l'arredo di una chiesa, i paramenti usati, i colori liturgici assumono un grande valore simbolico.

Elenco di simboli suddivisi per religione

Religione o filosofiaSimbolo
Ayyavazhi
Buddhismo
Cristianesimo
Ebraismo
Fede Bahá'í
Giainismo
Induismo
Islam
Religioni Etniche, Paganesimo
NeopaganesimoFeticismo
Shintoismo
Sikhismo
Taoismo
Zoroastrismo

Note

  1. ^ Nicola Guerra,"Storia ed uso della croce celtica nella destra politica italiana", Settentrione - Rivista di Studi italo-finlandesi n.20/2008 a cura della Società finlandese di Lingua e Cultura Italiana
  2. ^ René AlleauLa scienza dei simboli, Sansoni Editore 1983, Firenze, pag. 166
  3. ^ René Alleau,La scienza dei simboli, Sansoni Editore 1983, Firenze, pag.9
  4. ^ Nicola Guerra,"Storia ed uso della croce celtica nella destra politica italiana", Settentrione - Rivista di Studi italo-finlandesi n.20/2008 a cura della Società finlandese di Lingua e Cultura Italiana
  5. ^ René Guénon,Il Simbolismo della Croce, Luni Editrice 1998, Milano, pagg. 14-15
  6. ^ Eckard Schleberger,Le divinità indiane. Aspetto, manifestazioni e simboli. Manuale di iconografia induista, pag. 26

Bibliografia

  • Alain Danielou, Miti e dei dell'India, BUR, ISBN 9788817128681
  • Anna L. Dallapiccola, Induismo. Dizionario di storia, cultura, religione, Paravia, 2005, ISBN 978-88-6159-041-0
  • Tiziana Lorenzetti, Il tempio induista. Strutture e simboli, Il nuovo Ramusio, 2007, ISBN 9788885320406
  • Eckard Schleberger, Le divinità indiane. Aspetto, manifestazioni e simboli. Manuale di iconografia induista, Edizioni Mediterranee, 1999, ISBN 978-88-272-1304-9

Voci correlate

Simbolismo egizio ed ebraico

sacred geometry and physical acoustics:

hieroglyphics symbol meanings - Google Search:

Simbolismo gnostico e teosofico

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Qui sotto possiamo vedere il modello delle 7 razze radicali della quarta epoca, così come illustrato da madame Helena Blavatasky ne "La dottrina segreta" (1888)
Le sette razze radicali sono: la Bòrea (o Polare), l'Iperborea, la Lemuriana, l'Atlantidea, l'Ariana, la Dorata e l'Alata.

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Soltanto la razza Dorata acquisirà la consapevolezza della propria Aura e quindi dei piani superiori di coscienza: astrale, mentale superiore, buddhico, atmico e monadico.

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L'evoluzione planetaria si compone di 7 ere, in ognuna delle quali si sviluppano 7 razze radicali, l'ultima delle quali dà inizio alla prima dell'era successiva, in un grado crescente di consapevolezza e potenza.

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martedì 20 dicembre 2016

Relazioni tra lo Gnosticismo e le altre religioni e filosofie

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Gli Eoni: le Emanazioni divine nello Gnosticismo

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Gli eoni, in molti sistemi gnostici, rappresentano le varie emanazioni del Dio primo, noto anche come l'Uno, la MonadeAion Teleos (l'Eone Perfetto), Bythos (greco per Profondità), Proarkhe (greco per Prima dell'Inizio), Arkhe (greco per Inizio). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro essere noto come Ennoia (greco per Pensiero), o Charis (greco per Grazia), o Sige (greco per Silenzio). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo ed il terzo eone: il maschio Caen (greco per Potere) e la femmina Akhana (Verità, Amore).
Gli Eoni, ad uno sguardo superficiale potrebbero essere equiparati agli angeli ebraico-cristiani, ma in quanto emanazioni (e non "creazioni") del Dio primo, l'Uno, il Principio, l'Origine, e quindi in quanto esseri divini a tutti gli effetti e non semplicemente spirituali (quali sono gli angeli ebraico-cristiani) sono in realtà equiparabili più correttamente agli Dèi Ipercosmici (cioè "al di là del Cosmo", quindi Dèi risiedenti nell'Iperuranio, l'insieme dei Mondi superiori, il "Paradiso") o Iperuranici del Neoplatonismo. Lo stesso nome Aion o Aeon era il nome di un'antica divinità microasiatica del Tempo e dell'Eternità, fu usato anche come nome della divinità leontocefala del Mithraismo che aveva lo stesso significato. Platone usa il termine Aion per denotare l'Eternità del Mondo delle Idee, nel suo Mito della caverna.
Gli eoni erano spesso rappresentati in coppie maschio/femmina dette sizigie, il cui numero frequentemente raggiungeva le 20-30. Due degli eoni più comunemente citati erano Cristo e Sophia. Gli eoni, nel loro insieme, costituivano il pleroma, la "regione della luce". Le regioni più basse del pleroma erano anche quelle più vicine all'oscurità, ovvero al mondo fisico.
Quando un eone chiamato Sophia emanò senza il suo eone partner, il risultato fu il Demiurgo, o mezzo-creatore (nei testi gnostici a volte chiamato Yalda Baoth), una creatura che non sarebbe mai dovuta esistere. Questa creatura non apparteneva al pleroma, e l'Uno emanò due eoni, Cristo e lo Spirito Santo, per salvare l'umanità dal Demiurgo. Cristo prese poi la forma della creatura umana Gesù in modo da poter insegnare all'umanità la via per raggiungere la gnosi: il ritorno al pleroma.
Anche il Vangelo di Giuda, recentemente scoperto, tradotto e poi acquistato dalla National Geographic Society menziona gli eoni e parla degli insegnamenti di Gesù al loro riguardo [vedi versione online dal National Geographic, contenente testi copti, traduzioni inglesi e fotografie.].

Valentino

Secondo l'opera di Quinto Settimio Fiorente Tertulliano Contro i Valentiniani (latinoAdversus Valentinianos), capitolo VII e VIII, lo gnostico Valentino parlava di 30 eoni diversi che si erano emanati l'un l'altro in sequenza. I primi otto di questi eoni (corrispondenti alle generazioni da uno a quattro riportate sotto) venivano chiamati Ogdoad.
  • Prima generazione:
    • Bythos (l'Abisso) che contiene in sé un altro essere detto Sige (Silenzio, Charis-Grazia, Ennoea-Pensiero.)
  • Seconda generazione:
    • Caen (Potere) e Akhana (Amore)
  • Terza generazione, emanata da Caen ed Akhana:
    • Nous (Nus, Mente) e Aletheia (Veritas, Verità)
  • Quarta generazione, emanata da Nous ed Aletheia:
    • Sermo (Parola) e Vita
  • Quinta generazione, emanata da Sermo e Vita:
    • Anthropos (Homo, Umanità) ed Ecclesia (Chiesa)
  • Sesta generazione:
    • Emanata da Sermo e Vita:
      • Bythios (Profondo) e Mixis (Miscuglio)
      • Ageratos (Mai vecchio) ed Henosis (Unione)
      • Autophyes (Natura essenziale) ed Hedone (Piacere)
      • Acinetos (Inamovibile) e Syncrasis (Commissione)
      • Monogenes (Unico-generato) e Macaria (Felicità)
    • Emanati da Anthropos ed Ecclesia:
      • Paracletus (Consolatore) e Pistis (Fede)
      • Patricas (Paterno) ed Elpis (Speranza)
      • Metricos (Materno) ed Agape (Amore)
      • Ainos (Preghiera) e Synesis (Intelligenza)
      • Ecclesiasticus (Figlio di Ecclesia) e Macariotes (Beatitudine)
      • Theletus (Perfetto) e Sophia (Saggezza)

Tolomeo e Colorbaso

Secondo l'opera di Sant'Ireneo di Lione Contro le eresie (Latino: Adversus Haereses), libro 1, capitolo 12, i seguaci degli gnostici Tolomeo e Colorbaso parlavano di eoni diversi da quelli di Valentino. Logos nacque quando Anthropos imparò a parlare. I primi quattro erano chiamati Tetrade e gli otto Ogdoad.
  • Prima generazione:
    • Bythos (l'Uno) e Sige (Silenzio, Charis, Ennoea ecc.)
  • Seconda generazione (concepita dall'Uno):
    • Caen (Potere) e Akhana (Amore)
  • Terza generazione, emanata da Caen ed Akhana:
    • Ennoae (Pensiero) e Thelesis (Volontà)
  • Quarta generazione, emanata da Ennoae e Thelesis:
    • Nous (o Monogenes) e Aletheia
  • Quinta generazione, emanata da Nous ed Aletheia:
    • Anthropos (Homo, Uomo) ed Ecclesia (Chiesa)
  • Sesta generazione, emanata da Anthropos ed Ecclesia:
    • Logos e Zoe
  • Settima generazione:
    • Emanata da Logos e Zoe:
      • Bythius e Mixis
      • Ageratos ed Henosis
      • Autophyes ed Hedone
      • Acinetos e Syncrasis
      • Monogenes e Macaria
    • Emanati da Anthropos ed Ecclesia:
      • Paracletus e Pistis
      • Patricos ed Elpis
      • Metricos ed Agape
      • Ainos e Synesis
      • Ecclesiasticus e Macariotes
      • Theletos e Sophia
Logos e Zoe sono elementi caratteristici di questo sistema che, se comparato al precedente, può esserne considerato una versione evoluta comprendente 34 eoni. Non è chiaro, comunque, se questi due fossero davvero considerati eoni.

Bibliografia

Voci correlate

lunedì 19 dicembre 2016

Il Pleroma nello Gnosticismo


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Il termine pleroma (greco πληρωμα) generalmente si riferisce alla totalità dei poteri di Dio. Il termine significa pienezza, e viene usato sia in contesti gnostici che in contesti cristiani (Colossesi 2,9).
Lo gnosticismo sostiene che il mondo sia controllato dagli arconti, fra i quali alcune correnti gnostiche pongono Jahvè, il dio dell'Antico Testamento, il Demiurgo che ha creato la materia e che tiene l'uomo prigioniero di proposito o accidentalmente.

Al contrario l'elemento spirituale è il Pleroma paradisiaco, cioè la totalità di tutto ciò che consideriamo "divino", emanato da Dio, l'Eterno Principio Divino.

IPleroma è spesso indicato come la Luce che esiste "al di sopra" (non in senso spaziale) del nostro mondo, occupata da esseri divini che sono autoemanati dal Pleroma stesso. 

Questi esseri vengono a volte descritti come eoniGesù viene considerato come un eone intermedio che fu inviato, insieme alla sua controparte Sophia, dal Pleroma per aiutare l'umanità a recuperare la conoscenza perduta delle sue origini divine e riportarla all'unità col Pleroma.

Il Pleroma è, così, un elemento centrale della cosmologia religiosa gnostica.

Ad ogni Eone viene dato un nome (a volte molti) ed una controparte femminile (gli gnostici vedevano la Divinità e la Completezza in termini di unione maschio/femmina).

Il Mito gnostico prosegue dicendo come la controparte femminile dell'eone Saggezza, Sophia si separò dal Pleroma per generare il Demiurgo, partorendo così il mondo materiale.
Il termine Pleroma viene usato anche nella lingua greca e dalla Chiesa greca Ortodossa poiché la parola compare nella Lettera ai Colossesi. Coloro che sostengono che San Paolo fosse uno gnostico, come Elaine Pagels dell'Università di Princeton, vedono il riferimento in Colossesi come qualcosa da interpretare in senso gnostico.


Schemi teologici tardo ellenistici

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Storia delle visioni del mondo nella cultura occidentale

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1) Visione del mondo "biblica": fede e paradiso come premio

2) Dualismo ellenistico metafisico tra materia e spirito, tra naturale (terreno) e sovrannaturale (mondo delle idee) e orientamento soteriologico inteso come liberazione dell'elemento spirituale da quello materiale, e dunque come ascesi mistica.

3) Rinascimento e progressismo naturalistico: separazione tra materia e spirito, tra naturale e sovrannaturale. Lo studio della natura costituisce un'elevazione verso la conoscenza sovrannaturale.

4) Illuminismo e antropocentrismo naturalistico: il regno naturale in cui vive l'uomo è la parte centrale dell'universo regolato da leggi fisiche esatte. Può esistere una dimensione metafisica creatrice e ultraterrena, ma non è possibile dimostrarlo.

5) Panteismo naturalistico darwiniano: la natura è un universo dominato dalle leggi dell'evoluzione. Natura e spirito sono forme diverse della stessa sostanza.

6) Antropologia naturalistica freudiana: antropocentrismo individualistico, la natura è nella mente dell'uomo che è avvolto nel mistero di un'esistenza priva di senso.