Con l'espressione simbolismo religioso si indica l'insieme di segni che, per astrazione, rappresentano e mettono in particolare evidenza aspetti importanti delle religioni.
Nella religione cristiana la croce è un simbolo di Gesù Cristo, la mezzaluna rappresenta l'Islam, nella religione ebraica la stella a sei punte fa riferimento a Davide e più in generale a tutta la religione ebraica, mentre il lingam induista richiama Shiva e la fertilità maschile.
Definizione e funzione del simbolismo[1]
Se come sostiene Renée Alleau una società senza simboli non può evitare di cadere al livello delle società infraumane, poiché la funzione simbolica è un modo di relazione tra l'umano ed il sovraumano[2], è altrettanto vero che sulla interpretazione dei simboli e sul loro impiego, da sempre, gli uomini, sia gli studiosi sia l'uomo della strada, si accapigliano e si dividono. Tale atteggiamento è spesso dovuto al fatto che troppo spesso si assiste a tentativi di trovare significato ai simboli, mentre un simbolo non significa: evoca e focalizza, riunisce e concentra, in modo analogicamente polivalente, una molteplicità di sensi che non si riducono a un unico significato e neppure ad alcuni significati soltanto[3].
All'interno del medesimo simbolo vi sono evocazioni simboliche molteplici e gerarchicamente sovrapposte che non si escludono affatto reciprocamente, sono anzi perfettamente concordanti tra loro, perché in realtà esprimono le applicazioni di uno stesso principio a ordini diversi; ed in tal modo si completano e si corroborano, integrandosi nell'armonia della sintesi totale[4]. È proprio questo che rende il simbolismo un linguaggio molto meno limitato del linguaggio comune ed adatto per l'espressione e la comunicazione di certe verità, facendone il linguaggio iniziatico per eccellenza ed il veicolo indispensabile di ogni insegnamento tradizionale[5].
Caratteristiche ed importanza del simbolismo religioso
I simboli religiosi non sono la realtà che rappresentano ma, pur non essendolo, la richiamano immediatamente.
Inoltre hanno il grande vantaggio di essere immediati, semplici e universali. In particolare sono indipendenti dalla lingua e dall'appartenenza ad un popolo.[senza fonte]
I simboli numerici sono assolutamente universali, semplici e immediati. Infatti i numeri sono un elemento conosciuto da tutta l'umanità e sciolto da qualsiasi appartenenza locale o nazionale.
Il simbolismo religioso, per le sue caratteristiche di semplicità, immediatezza ed universalità, facilita la comprensione e la diffusione di concetti-chiave delle rispettive religioni in vasti strati della popolazione. Le immagini sacre (quadri, affreschi, statue,...) sono altrettanti simboli che aiutano la preghiera e rafforzano la devozione. Diventa questo l'uso più tipico del simbolismo religioso e come tale è stato ampiamente diffuso e utilizzato ad esempio dalla Chiesa cattolica e dalle tradizioni devozionali della bhakti.
Simbolismo nell'induismo
L'induismo è una religione con un simbolismo fortemente formalizzato e codificato. Posture del corpo, i gesti delle mani (mudra), acconciature, oggetti, vestiario, ornamenti, personaggi e figure di contorno dell'arte cultuale sono codificati secondo un preciso simbolismo.
Il linguaggio simbolico, in grado di rendere visibili i miti e le storie contenute nei Veda è immediatamente comprensibile in tutto il subcontinente indiano.
Le murti ed in generale le sculture che raffigurano gli dei (nella sola Benares, con i suoi 2000 templi, se ne contano più di mezzo milione) sono ben distinguibili l'una dall'altra proprio grazie a questo codice condiviso e ben conosciuto. [6] Le immagini degli dei non devono essere confuse con gli stessi dei, ma rispecchiano l'idea astratta del Dio, che si rivolge al devoto e rivela la divinità. Le sculture ed i simboli sacri possono avere un carattere naturalistico, imitando cioè quello che intendono rappresentare (vyakta) in modo concreto (rūpa) o avere un carattere puramente simbolico (avyakta) e astratto (sūkṣma).
La pratica religiosa quotidiana è fortemente ritualizzata e basata sull'uso di simboli che riproducono dei o concetti religiosi complessi.
Di seguito un elenco di alcuni simboli dell'induismo:
- Gli yantra, complesse forme geometriche mistiche che aiutano la meditazione e avvicinano il devoto alla divinità venerata, segnalano o contraddistinguendo un luogo di culto. Disegnare uno yantra equivale ad evocare la divinità.
- Il lingam, simbolo fallico che rappresenta Shiva.
- La yoni, la vagina, simbolo che rappresenta la potenza femminile e la capacità di creare
- Il trishula, il tridente simbolo di Shiva.
- Il Sudarshana Chakra, il disco utilizzato da Vishnu come arma.
- Il fiore di loto, simbolo di purezza e bellezza.
- La conchiglia, che, provenendo dall'acqua e con. la forma spirale rappresenta l'origine dell'esistenza. e viene suonata prima dell'adorazione
- La svastica, simbolo solare.
- Le impronte dei piedi (pada), simbolo del maestro spirituale o del dio.
- Il tilaka è un simbolo posto sulla fronte dei fedeli, per evidenziarne l'appartenenza alle differenti correnti dell'induismo. Allo stesso modo il filo sacro dei brahmana, alcuni abiti, il bastone (danda) dei guru e dei sannyasa, le acconciature e i gioielli, i colori (come ad es. il color zafferano) contraddistinguono l'appartenenza ad un particolare gruppo religioso.
Simbolismo cristiano nella Bibbia
Il simbolismo religioso è molto presente nella Bibbia. Gli innumerevoli simboli che vi compaiono possono essere così catalogati:
- Simboli antropologici: sono quei simboli che si rifanno direttamente all'uomo. Esempi: il cuore per indicare l'anima umana; il dito di Dio per indicare lo Spirito Santo, il pastore per indicare Gesù Cristo.
- Simboli animali: sono quei simboli presi dal mondo degli animali. Esempi: l'agnello (Cristo), le pecore (le anime), il leone (Cristo nel suo potere), ...
- Simboli cosmici: sono quei simboli che usano elementi del cosmo per parlare di Dio e delle realtà spirituali. Esempi: il vento (lo Spirito Santo), il fuoco (lo Spirito Santo), il cielo (il Paradiso),...
- Simboli numerici (vedi simbolismo numerico): sono quei simboli che attribuiscono ad alcuni numeri particolari significati. Esempi: il numero 7 il compimento, il 3 la perfezione, il numero 666 indica le forze del male.
Altri simboli cristiani
Oltre a quelli derivati dalla Bibbia, nel cristianesimo hanno assunto importanza altri simboli:
- Il pesce è divenuto simbolo di Cristo per via delle sue lettere greche (ἰχθύς: Ιesous Christοs ΤHeou Yios Soter, "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore").
- Il monogramma di Cristo composto dalle lettere greche 'chi' (Χ) e 'rho' (Ρ) iniziali del nome greco di Cristo Sarebbe stato introdotto da Costantino I in occasione della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio.
- Il monogramma composto dalle lettere latine IHS (spesso con la H sormontata da una croce) o IHC, deriva dalla prima, seconda, e terza o ultima lettera del nome di Gesù in greco (ΙΗΣΟΥΣ) ed è divenuto il monogramma dei Gesuiti.
- La nave è vista come simbolo della Chiesa. (San Gregorio Magno fu uno dei primi ad usare questa simbologia).
- Il delfino. Legato al dio Apollo e divenuto simbolo del Salvatore (Gesù Cristo) perché si pensava che i delfini potessero salvare i naufraghi.
Più in generale l'arredo di una chiesa, i paramenti usati, i colori liturgici assumono un grande valore simbolico.
Elenco di simboli suddivisi per religione
Religione o filosofia | Simbolo |
---|---|
Ayyavazhi | |
Buddhismo | |
Cristianesimo | |
Ebraismo | |
Fede Bahá'í | |
Giainismo | |
Induismo | |
Islam | |
Religioni Etniche, Paganesimo Neopaganesimo, Feticismo | |
Shintoismo | |
Sikhismo | |
Taoismo | |
Zoroastrismo |
Note
- ^ Nicola Guerra,"Storia ed uso della croce celtica nella destra politica italiana", Settentrione - Rivista di Studi italo-finlandesi n.20/2008 a cura della Società finlandese di Lingua e Cultura Italiana
- ^ René Alleau, La scienza dei simboli, Sansoni Editore 1983, Firenze, pag. 166
- ^ René Alleau,La scienza dei simboli, Sansoni Editore 1983, Firenze, pag.9
- ^ Nicola Guerra,"Storia ed uso della croce celtica nella destra politica italiana", Settentrione - Rivista di Studi italo-finlandesi n.20/2008 a cura della Società finlandese di Lingua e Cultura Italiana
- ^ René Guénon,Il Simbolismo della Croce, Luni Editrice 1998, Milano, pagg. 14-15
- ^ Eckard Schleberger,Le divinità indiane. Aspetto, manifestazioni e simboli. Manuale di iconografia induista, pag. 26
Bibliografia
- Alain Danielou, Miti e dei dell'India, BUR, ISBN 9788817128681
- Anna L. Dallapiccola, Induismo. Dizionario di storia, cultura, religione, Paravia, 2005, ISBN 978-88-6159-041-0
- Tiziana Lorenzetti, Il tempio induista. Strutture e simboli, Il nuovo Ramusio, 2007, ISBN 9788885320406
- Eckard Schleberger, Le divinità indiane. Aspetto, manifestazioni e simboli. Manuale di iconografia induista, Edizioni Mediterranee, 1999, ISBN 978-88-272-1304-9
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