Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 17 febbraio 2015
lunedì 16 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 27. La guerra dei cloni.
<<Dicono che l'originale Jessica Burke-Roche sia lei>> e indicò alcune foto contenute nei file del computer della segreteria <<questa giovane dai riccioli d'oro, nata il 16 febbraio 1990. Ha venticinque anni esatti, ma ne dimostra di meno, come tutti i membri della dinastia del Serpente Rosso>>
Waldemar era incredulo:
<<E gli Iniziati conoscevano già la tecnica di clonazione umana venticinque anni fa?>>
Jessica annuì:
<<Si racconta che quando la Jessica originale era ancora in embrione le abbiano prelevato il DNA mitocondriale in modo da replicare, in vitro, altri embrioni identici al suo, che sono stati poi innestati negli uteri di donne sposate che avevano aderito al Programma, tra cui la mia madre adottivi, Agatha Baumann>>
Waldemar aveva talmente tante domande che non riusciva a scegliere quale dovesse avere la precedenza:
<<Tu sai quanti cloni di Jessica Burke-Roche sono effettivamente in circolazione?>>
Lei sorrise:
<<Io sono il clone numero 3. Mi chiamano 3-J. Non si sono presi nemmeno la briga di cambiare il nome di battesimo dell'originale, tanto il cognome era diverso. Non so con l'esattezza quante siamo, né dove ci tengono nascoste, ma so che ce ne sono altre. Alcune hanno scelto di essere chiamate diversamente>>
Lui allora ebbe un'intuizione:
<<Virginia Dracu! Tu mi hai detto che era tua cugina, ma...>>
Jessica annuì:
<<Lei era 2-J, la Jessica numero 2. Ma siccome non voleva essere seconda a nessuno, si fece ribattezza col nome di Virginia>>
Waldemar sospirò:
<<Io la amavo. Quando ti ho vista è stato come se Virginia fosse tornata in vita>>
Jessica gli prese una mano:
<<Lo so. Loro facevano affidamento proprio su questo. Virginia non voleva sottostare ai loro piani. Per questo l'hanno uccisa, così come hanno ucciso i miei genitori adottivi, i Baumann, quando si opposero ai progetti che gli Iniziati avevano per me. Quell'incendio non fu scatenato dalla guerra civile.
Era un'altra guerra, con un nome molto più fantascientifico: la guerra dei cloni. Io rimasi sfigurata, ma loro mi dissero che se fossi stata brava e avessi seguito i loro ordini sarei potuta tornare come prima. E infatti ormai sono guarita. Ma non avevano previsto una cosa, Roman, e cioè che io potessi provare dei sentimenti reali per te. So che dovrò fare molto per dimostrarti che sono sincera, ma giuro che farò di tutto per riconquistarmi la tua fiducia>>
Lui era profondamente turbato, sia dal ricordo di Virginia, che dalle rivelazioni di Jessica:
Waldemar era incredulo:
<<E gli Iniziati conoscevano già la tecnica di clonazione umana venticinque anni fa?>>
Jessica annuì:
<<Si racconta che quando la Jessica originale era ancora in embrione le abbiano prelevato il DNA mitocondriale in modo da replicare, in vitro, altri embrioni identici al suo, che sono stati poi innestati negli uteri di donne sposate che avevano aderito al Programma, tra cui la mia madre adottivi, Agatha Baumann>>
Waldemar aveva talmente tante domande che non riusciva a scegliere quale dovesse avere la precedenza:
<<Tu sai quanti cloni di Jessica Burke-Roche sono effettivamente in circolazione?>>
Lei sorrise:
<<Io sono il clone numero 3. Mi chiamano 3-J. Non si sono presi nemmeno la briga di cambiare il nome di battesimo dell'originale, tanto il cognome era diverso. Non so con l'esattezza quante siamo, né dove ci tengono nascoste, ma so che ce ne sono altre. Alcune hanno scelto di essere chiamate diversamente>>
Lui allora ebbe un'intuizione:
<<Virginia Dracu! Tu mi hai detto che era tua cugina, ma...>>
Jessica annuì:
<<Lei era 2-J, la Jessica numero 2. Ma siccome non voleva essere seconda a nessuno, si fece ribattezza col nome di Virginia>>
Waldemar sospirò:
<<Io la amavo. Quando ti ho vista è stato come se Virginia fosse tornata in vita>>
Jessica gli prese una mano:
<<Lo so. Loro facevano affidamento proprio su questo. Virginia non voleva sottostare ai loro piani. Per questo l'hanno uccisa, così come hanno ucciso i miei genitori adottivi, i Baumann, quando si opposero ai progetti che gli Iniziati avevano per me. Quell'incendio non fu scatenato dalla guerra civile.
Era un'altra guerra, con un nome molto più fantascientifico: la guerra dei cloni. Io rimasi sfigurata, ma loro mi dissero che se fossi stata brava e avessi seguito i loro ordini sarei potuta tornare come prima. E infatti ormai sono guarita. Ma non avevano previsto una cosa, Roman, e cioè che io potessi provare dei sentimenti reali per te. So che dovrò fare molto per dimostrarti che sono sincera, ma giuro che farò di tutto per riconquistarmi la tua fiducia>>
Lui era profondamente turbato, sia dal ricordo di Virginia, che dalle rivelazioni di Jessica:
<<Ma tu sai dove vive la Jessica originale?>>
Lei annuì:
<< Vive a New York e fa la bella vita con i soldi di nonna Glynis>>
Lui inarcò le sopracciglia:
<<E i suoi genitori? I tuoi genitori naturali, intendo?>>
Jessica fu percorsa da un brivido:
<<Sono morti anche loro, in circostanze misteriose, molti anni fa. Un incidente stradale, si disse, ma io non credo sia stato un caso>>
Waldemar provò improvvisamente una gran pena per la ragazza che stava di fronte a lui:
<<E tu sei cresciuta qui ad Estgot>>
Lei annuì:
<<Come un animale in gabbia. E miei carcerieri sono stati prima Andrei Ulienko e poi Ivan Kaspar. Dipendo da loro in tutto e per tutto. Per loro sono solo come una coniglia da riproduzione, niente di più. Mi dispiace per come mi sono comportata, ma su una cosa sono stata sincera: tu mi piaci davvero. Io vorrei sul serio che diventassimo una famiglia>>
Waldemar incominciò a riflettere su quel punto, mentre osservava le foto eleganti dell'originale Jessica Burke-Roche.
Lei annuì:
<<Come un animale in gabbia. E miei carcerieri sono stati prima Andrei Ulienko e poi Ivan Kaspar. Dipendo da loro in tutto e per tutto. Per loro sono solo come una coniglia da riproduzione, niente di più. Mi dispiace per come mi sono comportata, ma su una cosa sono stata sincera: tu mi piaci davvero. Io vorrei sul serio che diventassimo una famiglia>>
Waldemar incominciò a riflettere su quel punto, mentre osservava le foto eleganti dell'originale Jessica Burke-Roche.
<<Diventare una famiglia, tu dici. Ma credi che ci consentirebbero davvero di crescere i nostri figli?>>
Jessica conosceva già la risposta:
<<Solo se tu diventerai uno di loro, un loro pari. Se supererai la prova di Iniziazione, nessuno oserà più toccarti>>
Lui aveva dei dubbi:
<<E se avessero inventato tecniche di clonazione ancora più avanzate? Per esempio: può essere che la tua clonazione sia avvenuta "in vitro", duplicando un embrione, ma può darsi che nel frattempo gli Iniziati, e in particolare la setta del Serpente Rosso, abbiano imparato a clonare partendo da qualsiasi tessuto cellulare. Potrebbero benissimo estrarre il mio DNA da un capello e dal lì procedere>>
Lei inarcò le sopracciglia:
<<Può anche essere, ma in questo caso il tuo clone dovrebbe metterci anni e anni prima di arrivare all'età fertile, mentre loro vogliono subito una prole nata dalla nostra unione>>
Waldemar aveva un dubbio:
<<Quello che non capisco è come mai, se hanno raggiunto delle tecniche così avanzate da arrivare alla clonazione in vitro, non si limitano a richiedere ai loro membri la fecondazione artificiale, invece che continuare a indurre rapporti sessuali e addirittura matrimoni programmati?>>
Jessica conosceva la risposta:
<<I matrimoni servono per cementare l'alleanza tra la setta del Serpente Rosso e l'Aristocrazia Nera, che ha un approccio molto più tradizionalista alla genetica, tanto che preferisce parlare di genealogia>>
<<Il Rosso e il Nero, dunque! Sono queste le due estremità che devono essere tenute insieme. Tua nonna Glynis comanda il Serpente Rosso e la mia prozia Sidonie comanda l'Aristocrazia Nera per conto dei Duchi di Albany e dei parenti di mia madre, i Richmond, gli Orsini e tutti gli altri nobili che per millenni si sono imparentati tra loro.
Stanno tutti aspettando il matrimonio che sancisca l'alleanza tra i Burke-Roche e i Waldemar. Ma quello che mi chiedo è cosa succederà una volta che tu avrai partorito? Non corriamo il rischio che la Jessica orginale reclami nostro figlio come suo? I Burke-Roche sono più potenti di noi...>>
Quella domanda doveva turbare da molto tempo i sonni di Jessica "3-J", quella non originale, il terzo clone che era davanti a lui,
<<Me lo chiedo anch'io, Roman. Loro dicono che noi cloni serviremo come controfigure, mentre l'originale se ne starà sempre protetta da qualche parte, a fare ciò che le pare.
Ma non so se sia vero. Non so più a chi credere. Non so più a cosa credere.
Non so più se credere>>
Lei inarcò le sopracciglia:
<<Può anche essere, ma in questo caso il tuo clone dovrebbe metterci anni e anni prima di arrivare all'età fertile, mentre loro vogliono subito una prole nata dalla nostra unione>>
Waldemar aveva un dubbio:
<<Quello che non capisco è come mai, se hanno raggiunto delle tecniche così avanzate da arrivare alla clonazione in vitro, non si limitano a richiedere ai loro membri la fecondazione artificiale, invece che continuare a indurre rapporti sessuali e addirittura matrimoni programmati?>>
Jessica conosceva la risposta:
<<I matrimoni servono per cementare l'alleanza tra la setta del Serpente Rosso e l'Aristocrazia Nera, che ha un approccio molto più tradizionalista alla genetica, tanto che preferisce parlare di genealogia>>
<<Il Rosso e il Nero, dunque! Sono queste le due estremità che devono essere tenute insieme. Tua nonna Glynis comanda il Serpente Rosso e la mia prozia Sidonie comanda l'Aristocrazia Nera per conto dei Duchi di Albany e dei parenti di mia madre, i Richmond, gli Orsini e tutti gli altri nobili che per millenni si sono imparentati tra loro.
Stanno tutti aspettando il matrimonio che sancisca l'alleanza tra i Burke-Roche e i Waldemar. Ma quello che mi chiedo è cosa succederà una volta che tu avrai partorito? Non corriamo il rischio che la Jessica orginale reclami nostro figlio come suo? I Burke-Roche sono più potenti di noi...>>
Quella domanda doveva turbare da molto tempo i sonni di Jessica "3-J", quella non originale, il terzo clone che era davanti a lui,
<<Me lo chiedo anch'io, Roman. Loro dicono che noi cloni serviremo come controfigure, mentre l'originale se ne starà sempre protetta da qualche parte, a fare ciò che le pare.
Ma non so se sia vero. Non so più a chi credere. Non so più a cosa credere.
Non so più se credere>>
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domenica 15 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 26. Svelati gli Arcani (e la verità su Jessica Burke-Roche)
<<Arcano, dal latino arcanus= nascosto, derivato di arca=scrigno, indica ciò che è tenuto segreto, che non può essere conosciuto, e che dunque è oggetto di mistero. Gli Arcani Supremi sono dunque i più grandi segreti e misteri dell'universo, la cui conoscenza è riservata soltanto ad una ristrettissima elite di Iniziati, di cui io, Ivan Kaspar, ho l'onore di far parte>>
Questa premessa etimologica e semantica non aggiungeva gran che a quanto Roman Waldemar già aveva potuto intuire riguardo alla natura esoterica delle conoscenze iniziatiche.
<<Voi Iniziati, dunque, ritenete di conoscere la Verità con la V maiuscola?>>
La domanda era stata formulata in modo volutamente provocatorio, ma l'Iniziato di Estgot non parve aversene a male:
<<Ne abbiamo una conoscenza incompleta e discontinua, ma ne possediamo un'intuizione pura che illumina le nostre vite>>
Waldemar era esasperato dalle perifrasi criptiche con cui gli Iniziati difendevano i loro segreti:
<<Mi può fare un esempio chiarificatore?>>
Kaspar annuì e incominciò a parlare con un tono quasi professorale:
<<Prendiamo il Tempo cronologico. Cos'è il Tempo? La dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Ma attenzione! Noi non percepiamo il tempo, percepiamo il cambiamento, che è ciò che ci permette di distinguere il momento attuale dal passato.
Dunque l'unica cosa che conta è il cambiamento reale che abolisce lo stato di cose del presente>>
Waldemar era ancora più confuso di prima:
<<E quale verità si può trarre da questo modo di vedere le cose?>>
Kaspar sorrise:
<<Che non possediamo niente di più dell'attimo presente, per dedicare tutto il nostro essere alla sacra presenza umana che condividiamo e onoriamo>>
Il governatore si stupì:
<<Considerate "sacra" la presenza umana e poi usate gli uomini come un mezzo?>>
L'Iniziato gli rivolse uno sguardo di condiscendenza:
<<Un mezzo per arrivare ad un'umanità superiore! La presenza umana è sacra solo in potenza, in quanto Punto Omega dell'evoluzione. Capisce di cosa sto parlando?>>
Waldemar non ci capiva gran che, ma azzardò un'ipotesi:
<<E' forse la teologia evoluzionistica di Teilhard de Chardin?>>
Kaspar approvò con evidente soddisfazione:
<<Precisamente! Il Punto Omega è il concetto base che ispira il nostro Programma Genetico: l'evoluzione massima dell'Uomo che diventa Dio>>
Waldemar era disgustato:
<<Questo è puro delirio>>
Kaspar scosse il capo:
<<Noi crediamo nel Secondo Avvento, ed io ho l'onore di svolgere il ruolo del Battista che disse: Io vi battezzo in acqua per il ravvedimento, ma Colui che viene dopo di me è più forte di me: egli vi battezzerà in Spirito Santo e Fuoco>>
Waldemar si sentì avvampare da un calore interno.
<<Vorrebbe farmi credere che gli Arcani Supremi si ispirano al Vangelo? Non trovo alcuna affinità tra il vostro programma di eugenetica e gli insegnamenti di Cristo>>
L'Iniziato lo fissò con solennità:
<<Il Vangelo è stato frainteso. La Vita Eterna che ci viene promessa è qualcosa che noi Iniziati stiamo per realizzare in questo universo. Così vanno intese le parole dell'Evangelista: "Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me, non morirà in eterno">>
Waldemar ne aveva abbastanza:
<<Lei è pazzo>>
L'Iniziato non si scompose:
<<Io posso donarle la Vita Eterna, lord Waldemar, ma posso anche scagliare contro di lei il Potere delle Tempeste. Non le conviene usare questo tono con me>>
Waldemar scattò in piedi ed esclamò ad alta voce:
<<E a lei non conviene minacciarmi! Sono troppo prezioso da vivo, per gli Iniziati!>>
Questo alterco suscitò l'apprensione di Jessica, che entrò nella stanza con aria allarmata:
<<Che sta succedendo?>>
Kaspar si alzò a sua volta e, nel dirigersi verso l'uscita, le fece un cenno:
<<Jessica, spiega a lord Waldemar i motivi per cui qualsiasi suo tentativo di fuga o di denuncia sarebbe destinato a fallire>>
Lei si rivolse a Waldemar con sguardo implorante.
<<Roman, la provincia di Estgot è controllata per metà dalla Massoneria e per metà dagli Iniziati. Non esiste via d'uscita senza il loro permesso. Si sono accordati nel sostenere il Programma Genetico. Siamo entrambi in loro ostaggio>>
Lui si bloccò improvvisamente:
<<Ma la tua famiglia è proprietaria di questo maniero ed è ai vertici del Serpente Rosso!>>
Jessica abbassò gli occhi e parve improvvisamente molto fragile:
<<Sì, ma io nella famiglia Burke-Roche non conto niente>>
Waldemar fece segno di no con l'indice:
<<Ti sbagli! Tu possiedi, nelle tue cellule, il DNA tanto caro al loro programma genetico. Puoi ribellarti alla loro tirannia!>>
Lei era quasi in lacrime:
<<Credi che non ci abbia provato? Guarda le conseguenze!>> e si indicò le cicatrici sul volto e sul collo <<La verità, Roman, è che io sono "sostituibile">>
Waldemar rimase di sasso:
<<Cosa intendi dire? Hai forse una gemella segreta?>>
Jessica rispose con un filo di voce:
<<Gemella non è la parola giusta, anche se ci va molto vicino. Loro sono esperti di ingegneria genetica e hanno scoperto le tecniche della clonazione umana.
Io non sono l'unica Jessica Burke-Roche, e nemmeno quella originale.
Io sono solo un clone>>
sabato 14 febbraio 2015
Mappa geopolitica sulle guerre in corso e sul controllo delle fonti di energia
Carta di Laura Canali, da "Limes"
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