I linguaggi della Terra di Mezzo sono lingue artificiali inventate da J.R.R. Tolkien e usate nei suoi libri fantasy ambientati nell'universo immaginario di Arda: Lo Hobbit (The Hobbit), Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings) e Il Silmarillion (The Silmarillion). Sono importanti come ispirazione e punto di partenza per le storie e gli eventi dellaTerra di Mezzo e come metodo per dare realismo linguistico e profondità ai nomi ed alle parole usati generalmente nel fantasy e nelle storie di fantascienza (alcuni di questi linguaggi sono stati usati infatti anche da altri autori per i propri libri). I più complessi, come il Quenya, dimostrano quale sia il genio di un autore che ha avuto la capacità di inventare lingue e di crearne la grammatica, nonché di fornirle anche, ed in alcuni casi ampiamente, di una letteratura.
Indice
[nascondi]Un vizio segreto[modifica | modifica wikitesto]
Tra gli inusuali hobby di Tolkien bisogna infatti ricordare ciò che descrisse nel suo saggio Il vizio segreto (A Secret Vice, pubblicato nella raccolta Il medioevo e il fantastico), ovvero l'invenzione di nuovi linguaggi.
Tutto ebbe inizio quando il giovane Tolkien ascoltò per caso un gruppo di ragazzi parlare in animalico (o animalese), un linguaggio-gioco che si serviva esclusivamente di nomi di animali e numeri per comunicare qualsiasi tipo di informazione: ad esempio «cane usignolo picchio quaranta» poteva voler dire "tu sei un somaro". Successivamente l'animalico venne dimenticato e sostituito da un nuovo idioma: il Nevbosh, che storpiava in maniera irriconoscibile le parole inglesi sostituendole in alcuni casi con altre
latine o francesi. Da allora l'interesse di Tolkien per le lingue non fece che aumentare. Nel suo saggio Inglese e gallese Tolkien ricorda il giorno in cui per la prima volta vide su una lapide le parole Adeiladwyd 1887 ("costruito nel 1887") e se ne innamorò. Il gallese divenne una fonte inesauribile di bei suoni e perfette costruzioni grammaticali, un linguaggio melodioso a cui poter attingere per le sue future invenzioni linguistiche. Infatti dopo il gallese venne il finnico (suomi), e prima di esso il greco e l'italiano (il francese invece, da sempre considerato un bel linguaggio, non gli diede mai le stesse sensazioni), e l'immaginazione prese il sopravvento.
Bisogna infine ricordare che lo stesso Tolkien, scrisse in una delle sue lettere che «Nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro (riferendosi a Il Signore degli Anelli) è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero». Le storie della Terra di Mezzo erano quindi servite unicamente a dare una collocazione (seppur fittizia) alle parole dei suoi linguaggi, e non era stato il contrario.
L'animalico[modifica | modifica wikitesto]
(ART) « Dog nightingale woodpecker forty[1] » | (IT) « Tu sei un asino! » |
(L'unico esempio di Animalico mai pervenutoci) |
L'Animalico era un rudimentale linguaggio artificiale "privato" creato da Mary e Marjorie Incledon, cugine di Tolkien, attorno al 1905. Tolkien, all'epoca aveva solo dodici anni nonostante fosse già addentro al latino e all'anglosassone, trovandolo divertente decise di impararlo. L'Animalico non era altro che un linguaggio formato solo di nomi di animali e numeri inglesi, non per niente lo stesso Tolkien, anni dopo, lo definì crudo all'estremo. Tuttavia resta il fatto che questo fu probabilmente il primo approccio di Tolkien con dei linguaggi artificiali.[2]
Il nevbosh[modifica | modifica wikitesto]
(ART) « Dar fys ma vel gom co palt 'hoc pys go iskili far maino woc? Pro si go fys do roc de Do cat ym maino bocte De volt fac soc ma taimful gyróc!' » | (IT) « C'era una volta un vecchio che disse: "come posso possibilmente condurre la mia vacca? Se le chiedessi di mettersi nella mia tasca farebbe un tale tumulto! » |
(Unica "poesia" rinvenuta in Nevbosh, fornita da Carpenter nella biografia su Tolkien) |
Anni dopo, gli stessi che avevano ideato il primo linguaggio (l'animalico) ne crearono un altro con l'aiuto dello stesso Tolkien, probabilmente spinti dall'idea di creare una lingua segreta, comprensibile solo a loro. Tale linguaggio, venne chiamato Nevbosh, era formato da vocaboli inglesi, latini o francesi storpiati o invertiti. Tuttavia, col passare del tempo l'inversione e la storpiatura non bastarono più ai creatori del nevbosh, che iniziarono a inventare nuovi termini (per esempio lint ovvero "veloce", rintracciabile anche in lingue successive tra cui il quenya). Secondo Tolkien nevbosh significava letteralmente nuovo nonsense dove, il vecchio nonsense era certamente l'animalico.[3]
Il naffarin[modifica | modifica wikitesto]
Per approfondire, vedi Naffarin. |
Il naffarin è considerato il primo linguaggio interamente inventato da Tolkien.
L'ilkorin[modifica | modifica wikitesto]
Tolkien non immaginò subito Arda, i suoi popoli e le sue lingue così come le conosciamo nel Silmarillion, in verità fece numerose "bozze" rivedute all'infinito nel corso degli anni. Inizialmente Tolkien considerava il quenya la favella dei soli Vanyar (chiamati inizialmente da lui Lindar) mentre i Noldor parlavano un'altra lingua denominata Antico noldorin mentre le lingue dei Teleri che furono lasciati nel Beleriand (ovvero dei Sindar da Tolkien inizialmente chiamati Ilkorindi) evolvette nell'Ilkorin. Tolkien non abbandonò subito quest'idea che venne ampliata di molto fino a non "evolvere" in favore del quenya e del sindarin. L'ilkorin venne poi riutilizzato da Tolkien per la creazione del doriathrin (al quale assomiglia in modo particolare) e del sindarin (con il quale condivide la fonologia e gran parte del vocabolario attestato).[4]
Dizionari[modifica | modifica wikitesto]
Cenni lessicali dell'Ilkorin (s = singolare, p = plurale, avv = avverbio):
- cigno alch (s)
- doppio ado (s); adu (s)
- faggio breth (s); b'rethā (s)
- fedele boron (s); burnin (p)
- forza bel (s); belē (s)
- fuori ar- (avv)
- guerriero ber (s); berō (s)
- madre aman (s); emuin (p)
- marito benn (s)
- olmo lalm (s); lelmin (p)
- oscurità dair (s)
- padre adar (s); edrin (p); adda (p)
- pianeggiante dôl (s)
- valle dôl (s)
Lista dei linguaggi di Arda[modifica | modifica wikitesto]
- Lingue elfiche:
- Elfico primitivo
- Avarin (molti linguaggi)
- Eldarin comune
- Quenya
- Telerin comune
- Telerin di Valinor
- Sindarin (parecchi dialetti)
- Doriathrin (La madrelingua di Lúthien)
- Nandorin (influenzato dall'Avarin, è la lingua degli elfi verdi)
- Elfico primitivo
- Linguaggi umani (tutti mostrano influenze dall'Avarin così come il Khuzdul):
- Linguaggi degli antenati delle Prime e delle Terze Case degli Atanatári
- Taliska (due dialetti)
- Adûnaico
- Ovestron (influenzato dal Sindarin, e dai linguaggi di Eriador)
- Hobbittish (influenzato dai linguaggi degli uomini del nord)
- Oscuro Adûnaic dei Númenóreani oscuri
- Ovestron (influenzato dal Sindarin, e dai linguaggi di Eriador)
- Adûnaico
- Linguaggi degli uomini di Eriador durante la Seconda Era
- Linguaggi degli uomini del nord
- Taliska (due dialetti)
- Lingua degli antenati della Seconda Casa degli Atanatari
- Drûg
- Linguaggio del Drúedain di Brethil
- Linguaggio degli Uomini Selvaggi della foresta di Drúadan
- Lingua haradrim (molti linguaggi)
- Lingua esterling (molti linguaggi)
- Linguaggi degli antenati delle Prime e delle Terze Case degli Atanatári
- La lingua segreta dei Nani:
- Linguaggi degli Ent:
- Vecchio Entese
- Nuovo Entese
- Linguaggi degli Ainur (Valar e Maiar)
- Valarin
- Linguaggio nero, ideato da Morgoth e revisionato da Sauron
- Valarin
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Italianizzato sarebbe "Cane usignolo picchio quaranta"
- ^ Helge Fauskanger, Gianluca Comastri, Animalico - Crudo all'estremo, elvish.org. URL consultato il 7 febbraio 2012.
- ^ Helge Fauskanger, Nevbosh - nuovo nonsense. URL consultato il 7 febbraio 2012.
- ^ Helge Fauskanger, Ilkorin - una "lingua perduta"?. URL consultato il 7 febbraio 2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, traduzione di Vicky Alliata di Villafranca, illustrazioni di Alan Lee, Bompiani, 2003, p. 1249, ISBN 978-88-452-9261-3.
- J.R.R. Tolkien, Christopher Tolkien, Il Silmarillion, traduzione di F. Saba Sardi, illustrazioni di T. Nasmith, Bompiani, 2004, p. 446, ISBN 978-88-452-3293-0.
- J.R.R. Tolkien, Christopher Tolkien, La realtà in trasparenza, Humphrey Carpenter, Bompiani, 2002, pp. 5287, ISBN 88-452-9130-8.
- (EN) John Ronald Reuel Tolkien, Christopher Tolkien, The War of the Jewels, HarperCollins, 2002, ISBN 0-261-10324-5
- (EN) John Ronald Reuel Tolkien, Christopher Tolkien, The Peoples of Middle-earth, HarperCollins, 1997, ISBN 0-261-10348-2
- Edouard Kloczko, Lingue Elfiche: Enciclopedia illustrata della Terra di Mezzo, Roma, Tre Editori, 2002, ISBN 88-86755-45-7.
- Tom Shippey, La via per la terra di mezzo, Genova-Milano, Marietti, 2005, ISBN 978-88-211-8558-8.
- Tom Shippey, J.R.R Tolkien autore del secolo, Milano, Simonelli, 2004, ISBN 978-88-86792-71-4.
- (EN) Parma Eldalamberon, Christopher Gilson
- (EN) Vinyar Tengwar, Carl F. Hostetter
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Commons contiene immagini o altri file su Linguaggi di Arda
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Mellonath Daeron - Lo Sviluppo dei Linguaggi Elfici
- Ardalambion tutte le lingue di Tolkien
- Caratteri TrueType di alcune lingue di Arda
- (EN) The Elvish Linguistic Fellowship
- (EN) "Tolkien Languages", un wiki iniziato da due membri dell'Elvish Linguistic Fellowship
- (EN) Tyalie Tyelellieva. (archiviato dall'url originale il ).