lunedì 25 agosto 2014

Capitolo 49. Il Conte di Gothian dà inizio all'invasione del Nord



In fondo quei mille anni non erano stati così lunghi.
Erano scivolati via sin troppo presto.
Quando aveva sottoscritto l'Antico Patto, un millennio prima, lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, credeva che la noia avrebbe prevalso, e invece non era andata così.

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C'era stato molto da fare.
Prima di tutto aveva dovuto trasformare il suo popolo, gli Albini, facendoli passare da una condizione di diseredati ed esiliati nei ghiacci dell'Artico ad una esercito di agguerriti vampiri pronti a conquistare il regno di coloro che li avevano perseguitati nel passato, gli Alfar.
Maledetti Alfar! Ci avete espulso dal vostro regno solo perché ci consideravate una "razza inferiore". Eravamo troppo pallidi per i vostri gusti! Ma presto imparerete ad apprezzare il pallore della morte!
O meglio, della non-morte.
Gli Albini che Fenrik aveva trasformato in Vampiri col proprio morso, avevano a loro volta trasmesso la condizione di non-morte ai loro simili, finché tutto il popolo non aveva assunto le caratteristiche del suo Conte.
Il primo Vampiro di Gothian è stata mia madre, Herbertha von Steinberg!


Herbertha era nata dall'unione del precedente conte di Gothian, un anziano nobile di Alfarian, con una principessa albina,
ed aveva anch'ella le caratteristiche degli Albini.
 Era figlia unica, e quando aveva ereditato il castello di Gothian, stava cadendo in rovina, come il popolo albino in seguito alle persecuzioni degli Alfar.
Per vendicare il proprio popolo Herbertha aveva evocato il demone Gothar, signore dei Ghiacci, ed aveva concepito con lui il figlio Fenrik, ma era morta dandolo alla luce. Per questo Gothar l'aveva trasformata in un Vampiro.


Per decenni aveva seminato il terrore in tutto il nord dei territori degli Alfar, ridando dignità al popolo degli Albini, che la considerava al pari di una regina e di una semi-dea.
Con suo figlio Fenrik era stata una madre amorevole, ma possessiva. 
Aveva atteso che diventasse adulto, prima di chiedergli se voleva essere trasformato in vampiro.
Fenrik inizialmente aveva rifiutato.
Era innamorato, all'epoca.
Innamorato di una donna viva, anche se il suo pallore di albina la rendeva così diafana che pareva una non-morta.
Quello era forse l'unico ricordo che gli ispirasse qualcosa di vagamente simile alla dolcezza.
Rhaella Targaryen...



Si erano sposati, in tempo così remoto che nessuno tranne lui, ormai, ne aveva memoria.
Rhaella gli aveva dato due figli, un maschio e una femmina.
Mia madre odiava Rhaella: andava contro i suoi piani di fare di me un vampiro.
Questo era stato l'inizio dei loro conflitti.
Herbertha si rivolse a Gothar, il quale mandò sul Nord quello che fu ricordato per millenni come il Grande Inverno.
Una bufera di neve aveva investito la contea di Gothian e il gelo aveva reso prigioniera la famiglia di lord Fenrik.
L'unico modo per sopravvivere era accettare il morso del vampiro e la trasformazione in non-morti.
Fenrik e i suoi figli avevano accettato il morso di Herbertha, ma Rhaella si era rifiutata.
E così, mentre fuori infuriava la tempesta di neve, io divenni ciò che sono, e la mia amata, la mia prima moglie, morì.
Da allora la gioia non aveva più rimesso piede a Gothian.
I miei figli andarono a Nord, dove crearono il Regno di Thule. L'Ultima Thule.
Un giorno anche quel regno si sarebbe unito al grande impero di Gothian.
Mia madre però commise un secondo errore, che gli dei non le perdonarono: non avrebbe dovuto opporsi alla mia alleanza con Marigold e alle nozze che celebrai con lei.
In quel modo ella aveva offeso sia il demone Atar, signore del fuoco, sia il demone Eclion, signore delle tenebre, che proteggeva Edwina, la futura Marigold, perché era stata e sarebbe tornata ad essere un giorno la compagna di Arexatan Eclionner.
La sera stessa del Patto, Herbertha aveva manifestato la sua opposizione, ed era stata uccisa da Eclion e da Atar, senza che il demone Gothar potesse difenderla, perché la conclusione di un accordo era troppo importante in quel momento.Gothar però aveva giurato vendetta contro gli altri due demoni.
E così quella notte, la contea di Gothian perse la sua Contessa-Vampiro, ma ne ottenne una nuova, la Dama Gialla!



Edwina voleva l'immortalità, e lui gliel'aveva concessa, per quanto sapesse che il fuoco di Atar, che sempre ardeva in lei, l'avrebbe protetta dalla trasformazione in una non-morta.
Era divenuta immortale, senza diventare un Vampiro, ma il prezzo era quello di vivere confinata nel castello di Gothian, in una condizione di sonno quasi permanente, fino a che Fenrik non avesse deciso di risvegliarla.
Avrei dovuto lasciarla dormire fino ad oggi. Ma gli eventi di diciotto anni fa, a Elenna sul Dhain, hanno cambiato tutto.
Gli Albini erano dovuti intervenire a fianco degli Alfar per fermare i Lathear, guidati da Sephir Eclionner, principe della corona.
La furia con cui resi Sephir Eclionner uno Sciancato, in quello storico duello, rivelò a me stesso e al demone Eclion che il mio desiderio di possesso nei confronti di Edwina era diventato troppo grande. Ad Elenna ho voluto stravincere, spinto anche dal desiderio di rivalsa di mio padre Gothar, e questo non è stato gradito da parte degli altri demoni.



Eclion era intervenuto per impedire che Sephir fosse ucciso. 
Era infutriato.
Per placare l'ira di Eclion, lord Fenrik aveva dovuto risvegliare Edwina prima del tempo e stringere con lei un nuovo accordo e un nuovo matrimonio, che le desse un nome insospettabile e la lasciasse libera di allontanarsi da Gothian.
E così era stato.
La destai, il giorno stesso della battaglia, nell'anno della Primavera di sangue!Quel giorno Edwina Ataris divenne per tutti lady Marigold di Gothian.
Era stato solo un matrimonio di interesse, con un accordo ben preciso, basato sulla spartizione del potere.
A Fenrik sarebbe toccato il regno degli Alfar e la metà settentrionale del regno dei Keltar, a nord dell'Amnis. Tutto il resto sarebbe spettato a Marigold, che l'avrebbe controllato in quanto amante dell'Imperatore dei Lathear.
Ma lei ora ha fatto annullare il matrimonio! Vuole diventare imperatrice! E questo non era nei patti!

Charlize Theron: 'Snow White' Evil Queen Picture!

Ora che lei ha contravvenuto al nostro accordo, io ho le mani libere. L'invasione del Continente da parte dei miei vampiri albini non avrà alcun limite di tempo o di spazio. Nessun freno, nessun argine, nessuna pietà.
Si rivolse alla moltitudine di guerrieri non-morti che attendevano soltanto il suo ordine per dare avvio all'invasione del Regno degli Alfar.
Il grande momento era giunto:
<<Andate a sud ! >>  gridò << E scatenate l'inferno!>>




Paesaggi urbani


Brantome town, in France. It's known as the Venice of France; Sotto, Atene vista dal porto del Pireo
Athens old port from the sea scaled.jpg
ça va sans dire...

Toledo

Giardini e fiori









































































Gothian. Capitolo 48. Le cose cambiano.



 Io e te, Arexatan, io e te soltanto, finalmente insieme.
E questa volta nessuno li avrebbe fermati.
Lady Marigold Edwina Ataris von Steinberg, Contessa di Gothian, ne era sicura.
Mentre sedeva nella sala del trono, a fianco dell'Imperatore Elner XI, nella cui mente si erano risvegliate le memorie dell'antenato Arexatan Eclionner, fondatore della Dinastia, Marigold assaporava il gusto della vittoria.
E' così piacevole avere di nuovo tutto ciò che mi era stato tolto: l'amore e il potere.
C'erano solo alcune questioni in sospeso.
Con la scadenza dell'Antico Patto si annullano tutti i giuramenti, compreso il mio matrimonio col Conte di Gothian.
Le pratiche per l'annullamento erano già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote. 
Ma non erano certo i sacerdoti a spaventare la Dama Gialla.
A Gothian la notizia dell'annullamento del matrimonio non sarebbe stata accolta bene. Era quel genere di cose che il Conte non apprezzava. E non perdonava.
Far sparire Fenrik dalla mia vita non sarà facile.


Per il momento si era dovuta accontentare di aver eliminato, dopo il priore Mollander, anche il primo ministro Rowland Tucker, troppo compromesso con regime di Ellis. Gli era stato concesso l'esilio alla Vedetta Lathearica.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
 Ora davanti a lei c'era l'altra questione da affrontare, nella persona del senatore Fujivàrian.
L'anziano presidente del Senato si stava apertamente lamentando col pronipote, l'Imperatore, per il fatto di avere permesso che le legioni di Ellis si fossero messe al servizio di Sephir Eclionner: 
«Maestà, non possiamo rimanere a guardare mentre vostro nonno e vostra madre mettono a disposizione quindici legioni a quel maledetto Marvin Vorkidian!»
L'Imperatore si rivolse a Marigold, confidando nel suo consiglio.
Marigold, a sua volta, accusò apertamente Fujivarian: 
«Ellis è una vostra creatura! Spettava a voi tenerla a bada, senatore Fujivarian! Il suo tradimento ricade anche su di voi!»
Il senatore si rese conto, per la prima volta nella sua lunga vita, che non sarebbe riuscito a controllare i demoni da lui stesso evocati:
<<Mio signore, vi prego di prendere in considerazione il fatto che...>>
L'Imperatore sollevò la mano destra, intimandogli silenzio.
Elner XI, accigliato, guardava il bisnonno Fuscivarian con gli occhi di Arexatan Eclionner.


«Mia madre e Marvin Vorkidian non costituiscono una minaccia, anzi, combatteranno contro il Conte Fenrik al posto nostro. Con Sephir me la vedrò io, personalmente. Quanto a voi, senatore...»
Si fermò, come per riflettere.
Fu in quel momento che Fujivarian capì che per lui, ormai, il Gioco del Trono era perduto.



«Senatore, voi siete molto anziano, e avete servito l'Impero per più di mezzo secolo. Credo che vi siate guadagnato il diritto di trascorrere la vostra vecchiaia in un luogo di pace e serenità. Per questo vi affido alle cure della prima coorte del mio pretorio, che vi scorterà nel monastero di Marina del Campo, dove trascorrerete serenamente e religiosamente i giorni che vi restano da vivere»
Fuscivarian gli rivolse allora uno sguardo ammonitore: 
«Così sia, Vostra Maestà. Ma prima di uscire di scena, è mio dovere avvertirvi. Non fidatevi di lady Marigold! Quella donna tradirà anche voi!»
Elner balzò in piedi, furibondo:
«Vi ricordo che state parlando con la reincarnazione di Arexatan Eclionner! Edwina era mia moglie e tornerà ad esserlo!»
E poi, facendo cenno alle guardie: 
«Portatelo via!».
I pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
La caduta in disgrazia di Fuscivarian, dopo quella di Ellis e di Bial, provocò un immediato sgomento tra i nobili.
Consapevole di questo, e ispirato dalla voce interiore di Arexatan, Elner XI parlò: 
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi con i crimini del regime precedente. Mia madre Ellis abusò del suo potere di reggente e commise gravi errori. Eclion in persona le ha revocato il Mandato Celeste!



Ora che la mia personalità è giunta alla piena maturazione, così come i miei ricordi ancestrali, assumo direttamente la guida del governo e vi garantisco che il regno di Elner XI sarà ricordato come un'epoca di splendore, come era nelle intenzioni del mio antenato Arexatan!»
Marigold lo guardava estasiata.
E’ la voce di Arexatan. E’ la sua forza, la sua sicurezza.
Gli strinse la mano.
Elner sollevò la mano della Dama Gialla:
<<Ho chiesto a lady Marigold di diventare mia moglie, non appena avrà ottenuto l'annullamento dell'unione col Conte di Gothian. Allora ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla Imperatrice!>>





Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare. 
Rivolta ad Elner, ma con voce sufficientemente chiara perché tutti udissero, rispose: 
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere Imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi. 
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che sono e sarò sempre vostra alleata. In qualità di sacerdotessa di Atar, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! 
Nel giro di breve tempo, tutti noi, insieme, uniti, diventeremo i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Ora li ho un pugno.
Marigold era euforica e guardò il suo uomo.
Ecco, Arexatan: questi sono i miei doni per te!
Un nuovo Impero e una nuova Dinastia, il cui potere si estenderà senza limiti di spazio, senza limiti di tempo!
Eclion e Atar, alleati, veglieranno su di noi, perché noi siamo i loro figli. I figli degli dei! I Dominatori dell'Universo!