mercoledì 2 luglio 2014

Storia del giardinaggio 7. Il Giardino all'Inglese della Reggia di Casera



Giardino inglese della Reggia di Casera

Il giardino all'inglese è un tipo di giardino sviluppato nel corso del Settecento che, al contrario di quelli geometrici, non si avvale più di elementi per definire e circoscrivere lo spazio, comefondali, quinte arboree o prospettive, ma si basa sull'accostamento e sull'avvicendarsi di elementi naturali e artificiali, tra cui, grotteruscellialberi secolari, cespuglipagodepergole,tempietti e rovine, che chi passeggia scopre senza mai arrivare ad una visione d'insieme, un luogo comunque in cui la natura non è mai incolta, anche quando assume un carattere selvaggio.




Il fenomeno iniziò attorno al XVIII secolo portò ad un surplus di avanzate concezioni esclusive dei vecchi pattern geometrici all'interno dei nuovi giardini nobiliari. A livello estetico rientra nella categoria del "pittoresco".

Descrizione


Il parco della Villa Reale di Monza.
Il giardino è visto come il luogo in cui l'emozione, suscitata dall'avvicendarsi delle sorprese, viene temprata dall'armonia che lega le varie parti, attraverso la contrapposizione degli opposti, come il regolare al selvaggio, il maestoso all'elegante, l'ameno al malinconico, in modo da bilanciare le differenti emozioni.

Il Parco Sempione di Milano con dietro il Castello Sforzesco.

Il Regno giardino di Dessau-Wörlitzè stato uno dei maggiori parchi inglesi dell'Europa ottocentesca
Un esempio è quello realizzato a Stowe (Buckinghamshire) in Inghilterra, tra il terzo e quarto decennio del Settecento da Charles Bridgeman e daWilliam Kent. Nel parco si susseguono, disseminati in un terreno irregolare, 38 monumenti, tra cui la Piramide, il tempio di Venere e Bacco, il tempio dei grandi uomini britannici e il tempio gotico, in modo che vi sembrino riuniti differenti luoghi e civiltà.
Il giardino all'inglese venne introdotto in Italia da Ercole Silva, che lo applicò per la prima volta alla propria villa; in seguito riscosse una buona fortuna e lo stesso Ercole Silva partecipò alla realizzazione di diversi parchi e giardini, connotati all'inglese, non per ultimi i Giardini Reali di Monza e ilGiardino della Villa Belgiojoso Bonaparte.
Importanti in Italia sono inoltre il Giardino inglese di Palermo e il giardino Treves de Bonfili, oggi appartenente al Comune di Padova che ne ha, con tutti i limiti dei gravi danni subiti a metà Novecento, restaurato una parte. Di elevato valore botanico e storico il Giardino Inglese della Reggia di Caserta, realizzato da John Andrew Graefer.

Voci correlate

    Pittura dell'età vittoriana tra medievalismo e "fairy painting"



    Durante l'età vittoriana, periodo storico dell'Inghilterra compreso tra il 1837 e il 1901, date del regno della Regina Vittoria, la pittura conobbe un grande sviluppo, manifestando i caratteri salienti della cultura dell'epoca.

    Correnti e temi

    Le problematiche e le contraddizioni dell'epoca, messe a nudo dalla fenomenologia dell'industrialesimo, si riflettono e vengono esaltate dalle arti visive, oltre che decorative, concretizzandosi in varie e distinte correnti.

    Confraternita dei Preraffaelliti

    Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Preraffaelliti.
    La corrente più nota sviluppatasi in questo periodo, la Confraternita dei Preraffaelliti, è una forma di approccio tardo-romantico ascrivibile al grande movimento del simbolismo. Temi favoriti furono la speculazione sull'essenza della bellezza e dell'arte, anche nelle sue implicazioni sociali, e la raffigurazione di temi biblici e di ambientazione medievale, sempre intrisi di fitti significati simbolici.

    Dalla corrente si sviluppò l'opera isolata di alcuni artisti tardi, operanti fino ai primi decenni del XX secolo, come John William Waterhouse, Edmund Blair Leighton e lord Frederick Leighton.

    Fairy painting

    La "pittura di fate", fairy painting, è un particolare genere della pittura e dell'illustrazione vittoriana che si concentra sulla raffigurazione di fate e mondi incantati, con grande attenzione all'atmosfera e al dettaglio. Generalmente considerata una forma di escapismo, la corrente fa da corona al revival tipicamente vittoriano del fantastico, vero e proprio fenomeno culturale legato a opere di Shakespeare come Sogno di una notte di mezza estate ed alle fiabe, e a certa bizzarra e fortunata letteratura per l'infanzia rappresentata in particolare dall'opera di Lewis Carroll.
    Il movimento trova naturalmente le sue origini nelle opere letterarie e teatrali del romanticismo oltre che, come si è detto, al rinnovarsi dell'attenzione per opere come Sogno di una notte di mezza estate e La tempesta di William Shakespeare, La regina delle fate di Edmund Spenser e Il riccio rapito di Alexander Pope.



    Tra i principali motivi del rinnovato interesse nella rappresentazione teatrale di queste opere, ha sicuramente avuto un ruolo l'introduzione di nuove tecniche, tra cui l'utilizzo di gas e luci e il miglioramento dei macchinari di scena. I motivi non sono tuttavia da ricercarsi solamente nella sfera tecnica e tecnologica: la rivoluzione industriale, secondo critici come Jeremy Maas, aveva lasciato nel pubblico un forte senso di disorientamento e sradicamento, che la mitologia e il fantastico colmavano con raffigurazioni di antichi mondi e tradizioni perdute.



    A partire da modelli romantici come Johann Heinrich Füssli e William Blake, la pittura di fate trova il suo primo autore nello schizofrenico Richard Dadd, che produsse la maggior parte dei suoi dipinti e delle sue illustrazioni nell'ospedale psichiatrico di Bethlem, in cui era rinchiuso per l'omicidio del padre. Dopo di lui, il primo artista socialmente integrato a dedicarsi a questi soggetti fu John Anster Fitzgerald, membro della Royal Academy. Debuttò nel genere con una serie di illustrazioni a tema natalizio, fondando un importante filone dell'illustrazione vittoriana. Altri autori della pittura di fate furono Edwin Landseer, detto "l'artista prediletto della regina", i preraffaelliti John Everett Millais e Dante Gabriel RossettiArthur Hughes e William Bell Scott, anch'essi tardi preraffaelliti, le ragazzine Elsie Wright e Frances Griffiths, famose per le loro fotografie delle fate di Cottingley, e l'illustratore Arthur Rackham, considerato l'ultimo della corrente dopo che, con la Seconda guerra mondiale, l'interesse figurativo nei confronti del fantastico e delle fate iniziava a sfumare.
    Altri autori appartenenti a questo filone furono:

    Christmas treasury

    Oltre al fantastico, un altro dei soggetti favoriti della pittura vittoriana fu il periodo natalizio, che portò alla nascita di genere autonomo in pittura e, soprattutto, nell'illustrazione. I Christmas treasury, prodotti in forma di antologia contenenti racconti, canzoni e, soprattutto immagini, divennero particolarmente popolari, unendo al fascino fiabesco che tanto affascinava i vittoriani un chiaro valore pedagogico.
    In questo periodo videro la luce opere come le musiche di scena del balletto Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky e il racconto Canto di Natale di Charles Dickens, e vennero elaborati alcuni degli elementi della mitologia natalizia che permangono ancora oggi, tra cui la figura di Babbo Natale. Tra gli illustratori che maggiormente si dedicarono al tema natalizio, il già citato John Anster Fitzgerald, che è considerato il fondatore del movimento, John Callcott Horsley, il primo a produrre dei biglietti d'auguri a tema natalizio su commissione di Henry ColeRichard Doyle, noto per le sue illustrazioni alle opere di Dickens, e Randolph Caldecott, personaggio fondamentale dell'editoria per bambini.

    Colonialismo e orientalismo

    Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Orientalismo (pittura).
    Movimento profondamente radicato nella pittura del romanticismo, il fascino per l'oriente ebbe grande importanza nei costumi vittoriani, soprattutto dopo l'acquisizione dell'India quale colonia dell'impero. Ispirandosi ad artisti francesi come Eugène DelacroixJean Auguste Dominique Ingres e Jean-Léon Gérôme, i pittori vittoriani diressero frequentemente la loro attenzione verso ambientazioni come quella dell'harem, raffigurando spesso scene di vita orientale permeate da sensualità, indolenza e una certa dose di lascivia ad incrementarne il fascino. Quella sensualità che trovava sempre meno spazio nella puritana Inghilterra, veniva quindi trasferita in terre lontane e implicitamente giustificata con l'inferiorità morale dei coloni. I principali autori che si dedicarono alla raffigurazione dell'oriente furono:
    Precursore del genere è considerato Joshua Reynolds, con le sue frequenti raffigurazioni di soggetti legati all'India.

    Ritrattistica

    Molti artisti vittoriani si dedicarono alla ritrattistica. Tra questi, i più noti e prolifici furono William EttyWilliam Quiller OrchardsonJames SantFrank Holl e Luke Fildes.