martedì 27 maggio 2014

Terrazzi, balconi e portici







































Sette miti da sfatare riguardo al lavarsi i denti, farsi la doccia, dormire otto ore ecc.ecc.

lavare-denti

Farsi la doccia tutti i giorni

Preoccuparsi troppo dell’igiene personale potrebbe andare a discapito della nostra pelle. Ne è convinto Nick Lowe, consulente dermatologo alla Cranley Clinic di Londra. “La maggior parte delle persone si lava troppo”, ha detto. “Utilizzare acqua bollente in combinazione con saponi duri – ha continuato – può privare la pelle dei suoi oli con conseguente secchezza, screpolature e persino infezioni. Per la maggior parte di noi non c’è bisogno di lavarsi accuratamente ogni giorno”. Se poi l’idea di saltare una doccia ci fa orrore, secondo il dermatologo, si può fare se ci assicuriamo che l’acqua sia fredda. Se poi si tende ad avere la pelle secca, gli esperti consigliano di sostituire il sapone tradizionale con un gel da doccia senza sapone o una crema acquosa, una pomata emulsionante che contiene oli di paraffina, acqua e conservanti.

Dormire 8 ore a notte.

La convinzione che farsi otto ore di sonno a notte basterebbe a farci stare bene è una bufala gigantesca. “Ci siamo evoluti – ha spiegato Jim Horne dello Sleep Research Centre della Loughborough University – per avere modelli di sonno molto flessibili e frammentati, tra cui anche il sonnellino diurno”. Non esisterebbe quindi un solo modello giusto da seguire. “Un breve pisolino di 4 o 15 minuti – ha detto l’esperto – può essere efficace come un’ora in più di sonno a notte”. Centinaia di anni fa il sonno veniva diviso nell’arco della giornata. Ci si svegliava addirittura nel pieno della notte. “Questo concetto moderno che svegliarsi nel mezzo della notte è una brutta cosa – ha detto Horne – può effettivamente essere distruttivo per la qualità del nostro sonno. Per esempio se ci si sveglia alle 3 del mattino, si sta in ansia perché non si riesce a dormire. Invece si dovrebbe semplicemente alzarsi dal letto e occupare la mente con qualcosa di noioso ma rilassante, come fare un puzzle o leggere un libro, fino a quando il corpo dice che si è pronti per dormire di nuovo”. “Se gli uomini delle caverne avessero dormito tutta la notte – ha concluso l’esperto – sarebbero stato mangiati vivi”.

Risciacquare la bocca dopo aver lavato i denti.


Bisogna combattere la cattiva abitudine di lavare i denti dopo averli già puliti. Per Phil Stemmer del Fresh Breath Centre di Londra, “il risciacquo lava via il rivestimento protettivo al fluoro lasciato dal dentifricio che, altrimenti, avrebbe aggiunto ore di protezione in più”. La cosa ideale sarebbe evitare tutti i liquidi dopo che ci si è lavati i denti. “Io cerco di evitare di non bere per almeno mezz’ora dopo la spazzolatura. E’ una strana sensazione in un primo momento – ha detto l’esperto – ma ci si abitua in fretta”. Altro errore da non fare e bagnare lo spazzolino prima dell’uso. “Questo può infatti diluire – ha spiegato Stemmer – l’effetto del dentifricio. C’è tanta umidità in bocca senza aggiungerla con acqua in eccesso”. Infine, qualsiasi cosa si debba fare è assolutamente vietato lavarsi i denti subito dopo aver mangiato. “Aspetta almeno mezz’ora – ha detto l’esperto – perché gli acidi e gli zuccheri alimentari indeboliscono temporaneamente lo smalto protettivo dei denti. Se si puliscono troppo presto in realtà si sta spazzolando via dello smalto prima che si indurisca nuovamente. La migliore abitudine è quella di lavarsi i denti prima dei pasti e poi rinfrescarseli dopo il pasto con un colluttorio senza alcol”.

Stare seduti sul gabinetto.

Per quanto comodo possa essere stare seduti sul gabinetto, questa posizione può far male alla salute. Uno studio israeliano, pubblicato sulla rivista Digestive Disease and Sciences, ha rivelato che la posizione più naturale è quella di stare accovacciati perché richiede meno sforzo. Questo a sua volta riduce il rischio di soffrire di problemi intestinali come emorroidi o di malattia diverticolare. Entrambe le patologie infatti causano gonfiori dolorosi nell’intestino. Secondo Charles Murray, consulente gastroenterologo del Royal Free Hospital di Londra, anche se non ci pensiamo l’atto di “andare in bagno è un complicato processo fisiologico”. L’esperto consiglia quindi ai pazienti che hanno problemi con i movimenti intestinali di mettere qualcosa sotto i piedi mentre si sta seduti sul water, in quanto questo contribuisce a far assumere una posizione accovacciata. “Mettere sotto i piedi una pedana alta qualche centimetro – ha detto Murray – e sporgersi in avanti sul gabinetto può aiutare e questo effetto potrebbe essere conseguito in misura minora se si mettono dei rotoli di carta igienica sotto i piedi al posto della pedana”. In questo modo alzare i piedi potrebbe aiutarci a fare meno visite al bagno e a sforzarci di meno.

Le faccende domestiche.

Un gruppo di ricercatori americani ha scoperto in uno studio condotto su oltre 100 uomini e donne che la responsabilità di gestire una casa aumenta significativamente la pressione sanguigna. I fattori che più di tutti fanno impennare la pressione sono proprio le faccende domestiche, come cucinare, pulire e fare la spesa.

I risultati, pubblicati sulla rivista Psychosomatic Medicine, suggeriscono che non è tanto il carico di lavoro da svolgere il vero problema, ma è lo stress su come affrontarlo che causa il danno maggiore. Non solo. Il pericolo delle faccende domestiche si annida anche tra i prodotti che si utilizzano per le pulizie. Alcuni sono stati associati allo sviluppo dell’asma. Una ricerca spagnola ha rilevato che l’utilizzo di spray per pulire e di deodoranti per l’ambiente almeno una volta alla settimana potrebbe essere la causa di uno su 7 casi di asma in adulti. Lo studio, che è durato 9 anni, ha coinvolto più di 3.500 soggetti di 22 centri in 10 paesi europei diversi. Ebbene, il rischio di sviluppare l’asma è stato del 40 per cento più alto nelle persone esposte regolarmente agli spray per pulire la casa che nelle altre. E più si pulisce e più il pericolo aumenta.

Respirare in modo distratto.


Chiedete a chiunque di fare un bel respiro profondo e quasi tutti gonfieranno a dismisura il proprio petto. Ma non c’è niente di più sbagliato, almeno secondo Neil Shah, psicoterapeuta e direttore della Stress Management Society. “Da bambini – ha detto – tutti abbiamo respirato dalle nostre pance, un tipo di respirazione che utilizza tutte le capacità polmonari. Ma quando si invecchia si torna allo stile più inefficiente di respirazione toracica. Questo significa che l’aria viziata indugia nel fondo dei nostri polmoni e, visto che i nostri polmoni hanno una capacità limitata, l’aria fresca non raggiunge mai la parte inferiore‘”. Ed è proprio la parte inferiore dei polmoni a contenere i vasi sanguigni più importanti per lo scambio di gas e ossigeno. Fortunatamente è possibile addestrare il corpo a tornare a respirare correttamente. Per farlo bisogna provare a gonfiare lo stomaco quando si inspira, mantenendo il torace relativamente fermo. Poi si contraggono i muscoli addominali quando si espira. “La respirazione deve essere – ha detto Shah – ritmica e regolare, con tra i 12 e i 30 respiri al minuto, e una breve pausa tra l’inspirazione e l’espirazione. Pochi minuti di pratica ogni giorno possono avere un grande effetto. Possono contribuire a combattere lo stress e a tenere bassa la pressione sanguigna”.

Rilassarsi dopo cena.


E’ capitato a tutti noi di cenare velocemente per poi rilassarsi sul divano per un paio di ore prima di andare a letto. “Se sei inattivo la sera è più probabile che il corpo trasformi in grasso il cibo”, ha detto Claire MacEvilly, nutrizionista del laboratorio Human Nutrition Research alla Cambridge University. E’ invece consigliabile spostare l’assunzione di calorie al mattino, mangiando una colazione abbondante. In questo modo infatti si bruciano più calorie nel mentre si svolgono le normali attività quotidiane. Oppure si può fare una bella camminata veloce di 20 minuti dopo cena, ha raccomandato MacEvilly. In ogni caso il trucco per una dieta perfetta è fare tanti piccoli pasti regolari al giorno.

lunedì 26 maggio 2014

Il risveglio della coscienza.



John Byam Liston Shaw, 1907, olio su tela, 94 x 71 cm, collezione privata .

Shaw utilizza l'allegoria dell'uccello in gabbia allo stesso scopo del "Risveglio della coscienza" di William Holman Hunt. Mentre l'uccellino viene letteralmente liberato, la giovane fanciulla non sarà mai più libera di seguire il suo cuore, poichè essendo la figlia più giovane, dovrà badare ai suoi anziani genitori per il resto della sua vita. Secondo altre versioni la ragazza è in realtà una governante legata ai suoi ricchi datori di lavoro, gli anziani che si intravvedono in fondo al giardino. Dopo aver rilasciato l'amico canterino, ella si volge a guardarlo con sguardo afflitto, sognando la sua libertà. Utilizzando colori brillanti come era in uso nella Confraternita preraffaellita, Shaw ribadisce l'importanza della verità e della sincerità nell'arte; infatti la chiarezza sorprendente del vecchio giardino dell'abitazione elisabettiana Condover Hall nello Shropshire e l'allegria dei colori sono in netto contrasto con la cruda e deludente realtà della situazione. La modella per il dipinto, ritratta a grandezza naturale, è Maud Tindal Atkinson, un artista allieva di Shaw che espone per la prima volta alla Royal Accademy nel 1906. Nella pittura olandese del 17 ° secolo il rilascio di un uccello in gabbia simboleggia la perdita della verginità, e poichè Maud è la pupilla preferita di Shaw, sembra che anche in questo caso l'artista mantenga l'originario significato nascosto.

Cartoline dall'Islanda




















Ghiacci



Aurora boreale





Eruzione vulcanica ed aurora boreale









Il geysir o geyser





Reykjavik



Hallgrimskirkja (Hallgrim's Church)





Il sole si raffredda



Pietà per il partente e chi rimane,
pietà per chi raggiunge o è già raggiunto,
pietà per il perdente e per chi ha vinto,
pietà per tutto ciò che è sotto il sole.

Pietà perché quel sole si raffredda,
pietà per chi lo sa, per chi lo dice,
pietà per chi lo ignora o lo contesta,
pietà per chi lo vede e non fa niente,
pietà per chi non vede e brancola nel buio.

Foto di laurea di Emma Watson



Emma Watson si è laureata la scorsa settimana in Letteratura Inglese alla Brown University, a Providence, nel Rhode Island, USA.
Come ad Hogwarts, Emma è stata una "secchiona" anche all'università, laureandosi in corso col massimo dei voti.



La laurea di Emma Watson da twitter

La 24enne aveva iniziato a frequentare l'università nel 2009, lo stesso anno in cui era stata nominata «attrice dal maggiore incasso del decennio» per la saga dell'occhialuto maghetto. E aveva raccontato al Sunday Time di temere il confronto con i coetanei. «Il primo giorno in cui sono entrata in mensa è calato il silenzio. Tutti hanno iniziato a fissarmi. Ma poi mi sono detta: "Ok, lo devi fare. Fai un bel respiro e tira fuori il coraggio».



E grazie anche all'aiuto del suo entourage è riuscita ad avere al college una vita relativamente normale. «Nessuno mi ha mai chiesto un autografo», ha detto nel 2013 a Us Weekly, «Ho partecipato anche a una festa con 100 studenti e nessuno di loro ha postato una foto su Facebook».



Emma, infatti, ama condurre una vita il più normale possibile. Per questo i suoi fidanzati sono sempre non di Hollywood. «Non esco con ragazzi che sono famosi. E non penso che sia giusto che, tutt'a un tratto, dettagli intimi delle loro vite private siano resi pubblici per colpa mia».