giovedì 13 febbraio 2014

Gli Arcani Supremi. Capitolo 85. Apocalisse, Ragnarök e Kralizec



<<Nel 2187 avverrà quello che tu chiami il Grande Cataclisma, è così?>> chiese lady Edith, scettica.
India Stoker annuì solennemente:
<<Sarà qualcosa di molto simile a ciò che è descritto nel libro dell'Apocalisse. Noi Iniziati agli Arcani Supremi, pur non aderendo a nessuna delle religioni ufficiali, siamo profondamente religiosi e riteniamo che nei testi sacri siano state trascritte, in forma allegorica, alcune parti della Grande Profezia. Per noi Cristo non è Dio, ma è un Profeta, come lo fu Zarathustra, oppure Mani, oppure Lao Tze, o Buddha, solo per fare gli esempi da cui è nata buona parte del nostro credo sincretico>>
Lady Edith ebbe un guizzo di ironia:
<<Siete propensi a credere che la mia discendenza si incrocerà col divino Eclion, eppure siete così scettici sulla nascita divina di Cristo?>>
India sollevò le braccia e i palmi delle mani:
<<Questo argomento rientra nel voto del Silentium. Non sono autorizzata a parlarne. Quello che posso dire è che Eclion non è un dio, ma una entità sovrumana di natura demoniaca. Non è la stessa cosa. Esistono solo due divinità, Ahura Mazda e Deva Ahriman, che si affronteranno in battaglia nel giorno del Grande Cataclisma, un evento che gli Alfar chiamano Ragnarok o  Kralizec>>




Ragnarǫk (in islandese moderno anche Ragnarök e Ragnarøkkr) indicano, nella mitologia norrena, la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato.


Il nome è composto da ragna, il genitivo plurale di regin (dèi-poteri organizzati) e il plurale neutro rǫk (fato-destino-meraviglie; genitivo: raka), poi confuso con røkkr (crepuscolo).
Il termine probabilmente più antico è ragnarǫk, che significa "fato degli dèi". Ragnarøkkr significa invece "crepuscolo degli dèi", ed è quest'ultima la denominazione più celebre dei Ragnarǫk, grazie anche all'opera di Richard Wagner (Götterdämmerung). Gli storici hanno corretto quest'ultima traduzione; in particolare il francese Claude Lecouteux, ha sostenuto che il significato originario sia "Giudizio Delle Potenze".
I Ragnarǫk (la parola è plurale) ci sono noti principalmente da tre fonti:


Le fonti sui Ragnarǫk, come quasi tutte quelle sulla mitologia norrena, sono frammentarie, confuse, contraddittorie, ricche di riferimenti criptici e spesso quasi incomprensibili nella loro laconicità.
I Ragnarǫk verranno preceduti dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni, in seguito al quale avverrà lo sfascio dei legami sociali e familiari, in un vortice di sangue e violenza al di là di ogni legge e regola.
Spariranno quindi Sól (il Sole) e Máni (la Luna): i due lupi (Skǫll e Hati) che, nel corso del tempo, perennemente inseguivano i due astri finalmente li raggiungeranno, divorandoli, privando il mondo della luce naturale. Anche le stelle si spegneranno.

Francobollo commemorativo delleIsole Fær ØerVöluspá - The Death of OdinAnker Eli Petersen, 24 febbraio2003
Yggdrasill, l'albero cosmico, si scuoterà, e tutti i confini saranno sciolti: terremotialluvioni e catastrofi naturali.
Le creature del caos attaccheranno il mondo: Fenrir il lupo verrà liberato dalla sua catena, mentre il Miðgarðsormr emergerà dalle profondità delle acque. La nave infernale Naglfar leverà le ancore per trasportare le potenze della distruzione alla battaglia. Al timone ci sarà il dio Loki.
I misteriosi Múspellsmegir cavalcheranno su Bifrǫst, il ponte dell'arcobaleno, facendolo crollare. Heimdallr, il bianco dio guardiano, soffierà nel suo corno, ilGjallarhorn, per chiamare allo scontro finale Odino, le altre divinità, e i guerrieri del Valhǫllr (gli einherjar).
Nel grande combattimento finale, che avverrà nella pianura di Vígríðr, ogni divinità si scontrerà con la propria nemesi, in una distruzione reciproca. Il lupo Fenrir divorerà Odino, che quindi sarà vendicato da suo figlio VíðarrÞórr e il Miðgarðsormr si uccideranno a vicenda, e così Týr e il cane infernale Garmr.Surtr abbatterà Freyr.
L'ultimo duello sarà tra Heimdallr e Loki, che si uccideranno a vicenda, quindi il gigante del fuoco Surtr, proveniente da Múspellsheimr, darà fuoco al mondo con la sua spada fiammeggiante.
Di seguito, dalle ceneri, il mondo risorgerà. I figli di Odino, Víðarr e Váli, e i figli di Thor, Móði e Magni, erediteranno i poteri dei padri. Baldr, il dio della speranza e Hǫðr suo fratello, torneranno da Hel, il regno della morte. Troveranno, nell'erba dei nuovi prati, le pedine degli scacchi con cui giocavano gli dèi scomparsi. La stirpe umana verrà rigenerata da una nuova coppia originaria, Líf e Lífþrasir, sopravvissuti nascondendosi nel bosco di Hoddmímir o nel frassino Yggdrasill a seconda dei culti.
La rinascita del mondo è tuttavia adombrata dal volo, alto nel cielo, di Níðhǫggr, il serpe di Niðafjoll, misteriosa creatura tra le cui piume porterà dei cadaveri.

Il portale nord della stavkirke di Urnes (XI secolo): I serpenti e i draghi attorcigliati rappresentano la fine del mondo secondo la leggenda nordica dei Ragnarök.

Interpretazioni dei Ragnarǫk

L'assenza di paralleli corrispettivi escatologici nelle altre mitologie europee, cioè la mancanza di narrazioni sulla fine del mondo, ad esempio, in ambiente greco o romano, ha portato diversi studiosi a ipotizzare influssi più o meno decisi, nei Ragnarǫk, dell'immaginario cristiano, in particolare dall'Apocalisse di Giovanni. L'ipotesi sarebbe corroborata dal fatto che la mitologia norrena sia stata codificata quasi interamente in seguito all'arrivo del Cristianesimo nell'Europa settentrionale. Tuttavia, anche e proprio per questo motivo, l'ipotesi rimane tale e priva di una qualunque verifica.
Da parte sua, Georges Dumézil, studioso francese dei miti, ha messo in luce le forti somiglianze tra i Ragnarǫk e, nella mitologia hindu, la battaglia tra Pāndava e Kaurava, così com'è narrata nel Mahābhārata. Così come il Ragnarǫk sarebbe posto nel futuro, l'analoga battaglia epocale del Mahābhārata si trova nel passato.
È forse dunque possibile come corrispettivo dei Ragnarǫk in area mediterranea la gigantomachia o la titanomachia, che vedono contrapposti gli dèi olimpici guidati da Zeus contro creature deformi e caotiche.

Alimenti che aiutano la concentrazione (forse...)



Sarà vero?

I ponti più strani del mondo

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 Henderson Waves Bridge, Singapore
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Mur Aiola Island Bridge, Graz, Austria
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Gateshead Millennium Bridge, Newcastle upon Tyne, Regno Unito
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Nový Most, Bratislava, Slovacchia 
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Ponte della Pace, Tbilisi, Georgia
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Tianjin Eye, Cina
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Banpo Fountain Bridge, Seoul, Corea del Sud
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banpo bridge

mercoledì 12 febbraio 2014

La mappa mondiale della velocità di navigazione su internet


Da Linkiesta

In Cile la piscina più grande del mondo



The guiness book has been a record of the most extraordinary facts and happenings all across the world. Chile earns the privilege of having world’s largest swimming pool. This is situated in the resort of San Alfonso del Mar in Algarroba. The dimensions of this world’s largest swimming pool are 1013 meters in length. The capacity of the pool is to hold around 66 million gallons of water altogether. Covering around 20 acres of land, the pool has become a tourists spot after getting itself registered in the guiness book of records in the year December 2006. 
- See more at: http://www.icreatived.com/2013/09/worlds-largest-swimming-pool.html#sthash.IaKn1psm.dpuf


Storia della fotografia in cento macchine.



Gioielli e decorazioni in stile celtico






Gli Arcani Supremi. Capitolo 84. L'ombra della profezia.



Lady Edith Burke-Roche, baronessa Fenroy, pareva una statua, una sfinge, una sua fredda immobilità.
Stava riflettendo su ciò che India Stoker e Robert Oakwood le avevano appena rivelato.
Non era ciò per cui lei aveva lottato per tutta la vita, ma non era nemmeno un completo fallimento.
<<Quale futuro avete visto per i discendenti di mia nipote Maggie? Il figlio che lei e Robert hanno concepito: quale sorte avrà? Dovete dirmi il vero, perché è l'unica cosa che può permettermi di accettare la disfatta su tutti gli altri fronti, una disfatta di cui voi siete responsabili!>>
Robert temeva quella donna: era riuscita a tenere Vivien sotto scacco e avrebbe potuto causare ancora molti guai.
Fu India a rispondere, come avevano concordato:
<<Nascerà un maschio di Sangue Reale. Porterà il cognome dei Burke-Roche. Diventerà un uomo molto potente, anche se non sarà un uomo buono. Farà un patto con Eclion, Signore delle Tenebre. Gli offrirà una sua discendente e in cambio Eclion gli prometterà che da quella unione nascerà una dinastia imperiale chiamata Eclionner e destinata a regnare per oltre mille anni>>
La baronessa non era affatto convinta da quel discorso.



<<Questa è una profezia troppo generica. Voglio qualcosa di più dettagliato e soprattutto ne voglio le prove!>>
India la guardò con aria divertita:
<<Chiedete pure, milady, ed io vi risponderò>>
La nobildonna non sapeva da che parte iniziare, tante erano le domande che affollavano la sua mente:
<<India, per prima cosa voglio sapere fino a che punto è stata precisa questa tua visione, questa specie di Profezia. Voglio sapere se hai visto nei dettagli il futuro del figlio che Maggie metterà al mondo>>
La ragazza annuì:
<<Sì, ho visto il suo futuro nel dettaglio. Vivien me l'ha permesso, proprio perché sapeva che voi me lo avreste chiesto come garanzia. Sappiate dunque che nascerà il 21 giugno 2013, la notte del solstizio d'estate. Si chiamerà Mordred Burke-Roche, per esplicita volontà di vostra nipote. So che è un nome controverso, ma non riuscirete a farle cambiare idea, né a ottenere per lui il cognome e il titolo di suo padre. Fin dalla sua nascita, avrà la protezione di Eclion, che gli garantirà successo nella vita, in ogni ambito. Diventerà ricco e potente e sposerà una principessa reale della dinastia inglese di Windsor. La figlia dell'attuale duca di Cambridge, che nascerà tra quattro anni e si chiamerà Alexandra. A loro sarà conferito il titolo di conti di Oxford, che potranno tramandare ai loro discendenti, insieme alle loro enormi ricchezze. Vostro nipote vivrà 103 anni, morendo il 28 luglio 2116. I suoi discendenti sopravvivranno tutti al Grande Cataclisma, che colpirà la terra e l'umanità nell'anno del signore 2187>>

Ricostruzione del vero volto di Elisabetta I Tudor



Capelli rossi, come tutti i Tudor, di origine gallese, pelle molto chiara, occhi nocciola, naso aquilino, viso magro e allungato, labbra sottili. Così è stato ricostruito, sulla base dei suoi innumerevoli ritratti e delle descrizioni dei contemporanei, il vero volto della regina più famosa d'Inghilterra, figlia di Enrico VIII e della sua seconda moglie Anna Bolena. Elisabetta I visse 70 anni (1533-1603) e regnò per 45 anni, dal 1558 alla morte.

I libri preferiti dei pendolari italiani

I dieci libri preferiti dei pendolari italiani libri più letti dai pendolari, La verità sul caso Herry Quebert, La strada verso casa, Doctor Sleep, Orgoglio e pregiudizio, lettura libreriamo.it

















Per capire quali siano i titoli più di moda in un certo periodo dell'anno non servono indagini di mercato, basta fare un giro su un treno interregionale oppure su un vagone della metropolitana. “La verità sul caso Herry Quebert” era il tormentone dell'estate, “La strada verso casa” di Fabio Volo ha monopolizzato l'attenzione nei mesi prima di Natale. E oggi? Se potessimo azzardare una previsione punteremmo tutto su Stephen King.

IA differenza di quanto si potrebbe pensare, i viaggi sembrano il momento giusto anche per immergersi in quei libri che si sono tenuti da parte per un non precisato "momento giusto". In autobus può capitare di incontrare signore che stringono la borsa e non staccano gli occhi dalle pagine dell'”Odissea” di Omero, in treno “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen è un ottimo libro da compagnia. E ancora, “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas, “Via col vento” di Margaret Mitchell, “Aspettando Godot” di Samuel Beckett. Studenti e impiegati, pendolari e viaggiatori occasionali, tutti accomunati dalla passione per la letteratura.

Ma se c'è chi non si preoccupa del peso e del formato e sfoggia il suo classico da 700 pagine e oltre, ci sono anche tantissimi lettori che preferiscono unire piacere e praticità. I libri della casa editrice Sellerio – “Aristotele detective” di Margaret Doody, “La carta più alta” di Marco Malvaldi, “La banda Sacco” di Andrea Camilleri, solo per fare tre esempi –, così come quelli in edizione economica e tascabile sembrano essere molto apprezzate dai viaggiatori cittadini. Storie avvincenti, scrittori amati e peso ridotto. Cosa chiedere di più a un libro?

Facciamo una menzione a parte anche per il Pendolibro, l’ebook editato da Libreriamo Publishing che rende protagonisti i pendolari stessi. Sono loro gli autori di questo libro, loro che ci hanno raccontato i loro viaggi, i loro disagi e i loro sogni quotidiani. 

martedì 11 febbraio 2014

Geopolitica del Sudafrica.

Le carte, a cura di Laura Canali, sono tratte da Limes 3/10 “Il Sudafrica in nero e bianco“.

Le carte, a cura di Laura Canali, sono tratte da Limes 3/10 













Dittatura radical-chic del buonismo "politicamente corretto"





Io non sono un uomo dalle solide certezze. La mia mentalità è aperta al dialogo e al confronto. 
Vorrei che anche gli altri fossero altrettanto aperti al dialogo.
Invece no, gli altri nutrono solide certezze e non tollerano che siano messe in discussione.
Di cosa sto parlando?
Sto parlando del fatto che non esiste più libertà di pensiero, di opinione, di espressione e di parola su determinati argomenti.
In particolare ci sono due argomenti di cui non si può parlare senza incorrere nella scomunica da parte dell'intellighenzia radical-chic.

1) L'immigrazione. Non è più permesso di parlar male degli immigrati. Se uno lo fa viene radiato dall'albo dei "benpensanti" e viene ricoperto di insulti.

2) I matrimoni gay. Anche su questo, improvvisamente, si è creato un clima secondo cui, chi è contrario ai matrimoni gay viene moralmente lapidato.

Spiegatemi com'è potuto succedere. Come si è arrivati al punto tale che non si possa più esprimere una opinione contraria all'immigrazione e ai matrimoni gay senza essere ricoperti di insulti dai "benpensanti" radical-chic che si sono fatti portavoce del nuovo buonismo politicamente corretto.

Qui sotto vediamo due esponenti di punta del mondo radical-chic nella sua versione televisiva.

Mappa dei dialetti europei



Per quanto riguarda l'Italia si noti come al nord ci sia il gruppo dei dialetti "gallo-romanzi", distinto dal dialetto veneto, da quello toscano e dai dialetti del centro-sud. Un dialetto molto diverso è quello sardo, che pare derivi da un sostrato molto più antico degli altri dialetti italici.

lunedì 10 febbraio 2014

Geopolitica dell'Africa settentrionale e occidentale



l 10° parallelo Nord è descritto come la linea d'incontro tra l'islam e il cristianesimo a livello planetario. In Africa, attraversa la Nigeria, la Repubblica Centrafricana, il Sud Sudan, il Sudan, la Somalia e il Camerun.

Quest'ultimo è uno dei pochi paesi del continente a non aver mai subito un colpo di Stato o un rovesciamento violento del potere negli ultimi 10 anni.

Tuttavia, una costellazione di milizie jihadiste ne sfrutta da diverso tempo le regioni settentrionali per condurre attacchi oltre le sue frontiere. Agiscono sotto l'ombrello di Boko Haram, Ansaru e dei ribelli Seleka, autori del golpe che nel marzo scorso ha costretto alla fuga l'ex presidente centrafricano Francois Bozizè.

Ma anche il Camerun rischia di cader preda di un pericoloso vuoto di sicurezza.

Fondato nel 2002 dall'ormai defunto Mohammed Yusuf nella città di Maiduguri, il "Popolo per la propagazione degli insegnamenti del profeta e del jihad", conosciuto in lingua hausa come Boko Haram, è un'organizzazione terroristica nota per i suoi spietati principi anti-cristiani.

Nel 2004 ha dato il via alla sua campagna di terrore tra i monti di Mandarasul confine che separa il Camerun dalla Nigeria. Un'area difficile da sorvegliare e fisiognomicamente vicina alla cintura tribale del Waziristan: 200 chilometri immersi nel deserto dove Boko Haram ha fondato basi e campi di addestramento per reclutare giovani dediti al martirio.

Cinque anni più tardi il movimento è passato in mano ad Abubakar Shekau, su cui oggi pende una taglia di 7 milioni di dollari emessa dal dipartimento di Stato Usa. L'emiro, dopo aver annunciato l'inizio del jihad, ha trascorso le sue giornate in un compound di Gwoza, non lontano dalla frontiera camerunense. Frontiera che, tra l'altro, ha varcato più volte per sottoporsi a delle cure mediche, benché nessuno sappia esattamente dove, dopo essere stato gravemente ferito a Lagos nel corso di un raid lanciato dell'esercito di Abuja.

Oltre a utilizzare il Camerun come trampolino per condurre attacchi sanguinosisul suolo nigeriano, Boko Haram si è introdotto nel paese per dare la caccia ai disertori che hanno abbandonato il movimento in dissenso con le azioni violente dirette in modo indiscriminato contro la "ummah" (comunità musulmana).

Alcuni dei disertori potrebbero essere confluiti in Ansaru, la formazione scissionista accusata di aver ucciso, in occasioni separate, i due ingegneri italiani Silvano Trevisan e Franco Lamolinara, e che non esitò a definire Shekau stesso un uomo "disumano".

Le due cellule terroriste mantengono comunque dei "rapporti di cortesia", se non di collaborazione. In febbraio, hanno condotto congiuntamente il rapimento di un'intera famiglia francese di 7 persone. Più recentemente la dinamica del sequestro è stata replicata nei confronti di un sacerdote, sempre francese, poi liberato grazie all'intervento del presidente Paul Biya.

Fatta eccezione per il giro di vite contro i propri disertori, dal 2010 Shekau non ha più ordinato alcun attacco in Camerun. Ciò lascia supporre che nel paese si sia costituito un nuovo ramo di Boko Haram, o che Ansaru abbia cementificato il suo potere nella zona, sebbene in molti sostengano che il movimento sia una totale invenzione, un cartello dietro al quale si nasconde Boko Haram per distogliere l'attenzione della comunità occidentale dai sequestri messi a segno contro i suoi concittadini. In ogni caso, ciò costituisce un'ulteriore prova del "melting pot" jihadista presente nelle regioni settentrionali del paese.

Sullo sfondo, anche il conflitto in atto nella Repubblica Centrafricana apre un quadro nuovo e destabilizzante. Un anno fa una coalizione di ribelli riuniti nella formazione Seleka iniziava la sua marcia verso la capitale autoproclamando presidente il proprio leader, Michel Djotodia.

Il nuovo capo di Stato ha sciolto le milizie promuovendone i comandanti ai vertici dell’esercito, mentre varie schegge impazzite di Seleka continuano a seminare il terrore nel paese, nonostante Djotodia abbia già rassegnato le proprie dimissioni e le milizie coinvolte nel conflitto abbiano siglato un accordo per un cessate il fioco nella capitale. Oggi il potere è affidato a un Consiglio nazionale di transizione, sostenuto da 1.600 militari francesi e a cui presto - in seguito a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - saranno affiancati centinaia di militari europei.

Questo spillover ha avuto inizio con la presa di Bangui. In agosto, 3 comandanti Seleka hanno attraversato la frontiera tra Rep. Centrafricana e Camerun per acquistare armi e nell'occasione un agente di polizia è stato freddato sul posto. Le autorità locali hanno definito l'incidente un "caso isolato", ma a soli 20 giorni di distanza un esponente ciadiano della milizia, Abdoulaye Miskine, è stato arrestato a Bertoua (est del Camerun) con l'accusa di voler impiantare una seconda base del movimento vicino al capoluogo di Yokadouma. Miskine è tra i fondatori del Fronte democratico del popolo centrafricano, già vicino all'ex leader libico Muammar Gheddafi.

A novembre, circa 400 uomini armati hanno attraversato il confine a bordo di un convoglio di veicoli uccidendo un altro agente e ferendo alcuni civili. È stato il preludio di un nuovo attacco, verificatosi in dicembre, quando un gruppo di ribelli si è scontrato con l'esercito camerunense provocando decine di vittime.

Anche se Seleka e Boko Haram nutrono obiettivi ideologicamente diversi, tra i due gruppi emerge più di un fattore in comune per quanto riguarda la modalità degli attacchi condotti: tutti "low-tech", con fucili d'assalto, mitragliatrici pesanti, lanciarazzi, gps, binocoli da campo per la visione notturna e telefoni satellitari. Arsenali provenienti in gran parte dalla Libia, un paese profondamente diviso e ancora nel caos, dove circa 1.700 milizie tribali controllano il territorio sotto il patrocinio di diversi governatorati.

L'ondata crescente di islamismo e violenza religiosa nella regione, unitamente all'insicurezza delle sue frontiere, fa del Camerun uno Stato in cui qualsiasi criminale è in grado di operare e muoversi facilmente. La spaccatura tra un nord povero e musulmano e un sud prolifico e cristiano spiega le ambizioni espansionistiche di numerose cellule jihadiste.

Se Boko Haram, Ansaru e (forse) i ribelli Seleka inizieranno a reclutare nella loro rete cittadini camerunensi, il rischio è che il governo di Yaoundé, fra qualche anno, si ritroverà a combattere in casa contro un nuovo movimento radicale, raccolto ancora una volta attorno alla bandiera di al Qaida.

Dieci percorsi da fare per viaggiare il mondo



Io non li farei mai questi viaggi, specie in questi tempi pericolosi, ma se proprio qualcuno è ansioso di rischiare la pelle, ecco dieci itinerari che fanno per lui.