Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 17 giugno 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 49. Igraine e l'anima celtica conquistano il regno dei Keltar.
Sua Altezza Reale lady Igraine Canmore Pendragon di Logres, Principessa delle Highlands ed ex moglie di Marvin Eclionner Vorkidian, Imperatore-Profeta di Gothian, aveva giurato a se stessa di indossare il lutto per sempre, dopo il secondo matrimonio del suo ex marito.
Che idiozia! E' bastato dormirci sopra una notte ed ho già cambiato idea!
Incredibilmente si era svegliata felice, piena di entusiasmo e di progetti, così, senza un motivo preciso.
Ma un motivo c'è sempre.
Mentre si vestiva con un abito pregiato e si faceva pettinate dalle sue ancelle, Igraine aveva ordinato di preparare un pranzo speciale, per il ritorno di suo figlio Arthur, reggente dei Keltar e dei Celti, il 16 giugno dell'anno 1031 dalla fondazione dell'Impero Lathear.
Arthur le aveva scritto:
"Madre, ho ottenuto il diritto ad essere incoronato Re dei Keltar e dei Celti, ed ho ottenuto un ampio margine di autonomia per la nostra corte presso il castello di Caemlyn."
"I Duchi e molti Druidi sono dalla mia parte, ma i Capiclan delle Highlands ed i Druidi tradizionalisti si sono riuniti attorno al tuo vessillo. Solo con la tua alleanza, madre, il popolo dei Celti potrà tornare all'antico splendore dei tempi del primo Arthur Pendragon!"
Igraine sorrise e pensò ai Cento Re che discendevano da Arthur Pendragon fino a re Vorkidex Pendragon, fondatore della dinastia dei Vorkidian, quella della madre di Marvin.
Arthur intende usare solo il cognome Vorkidian. Ma rinunciare del tutto al cognome Eclionner potrebbe non piacere a Marvin.
Era in quanto Eclionner, infatti, che Marvin era Imperatore dei Lathear e sovrano supremo del Continente Centrale.
In quel momento però, per l'Imperatore-Profeta, le cose erano tutt'altro che facili.
La Reggenza dell'Impero Lathear era tornata nelle mani di sua zia Ellis Eclionner.
Inoltre a nord, i vampiri Albini dissidenti si erano raccolti intorno a Mordred Eclionner, il figlio incestuoso di Marvin ed Ellis, e della sua sposa vampira Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Persino nel regno dei Keltar, di cui era originario, Marvin poteva contare solo sui concittadini di Amnisia e di Floriana, mentre non controllava le Highlands e i Druidi.
Io controllo le Highlands e i Druidi. Se Marvin vuole controllare tutti i Celti, dovrà venire a patti con me!
Il mediatore sarebbe stato naturalmente loro figlio Arthur.
Avrebbe dovuto dare delle garanzie a tutti i custodi della grande tradizione celtica.
Thanks to Keltar King
I Keltar discendevano dagli antichi Celti, dai capelli color bronzo e dagli occhi verdi, come ancora se ne vedevano nelle Highlands.
Marvin mi ha relegato qui, ma dovrà implorare il mio soccorso, se Ellis e Mordred lo schiacceranno nella loro morsa.
Bisognava pretendere delle condizioni irrinunciabili, in nome della propria identità.
Siamo sopravvissuti a tutto, persino al Grande Cataclisma e alla conquista di Arexatan Eclionner. Abbiamo aspettato per mille anni il Figlio dei Cento Re, il nostro Profeta, ma lui ci ha voltato le spalle.
Ma adesso avevano un nuovo Arthur, un nuovo Artù!
Mio figlio diventerà Arthur II, e con lui finalmente si compirà la speranza dei Bretoni!
Non c'era riuscito Arturo Plantageneto, duca di Bretagna, e non c'era riuscito Arturo Tudor, principe di Galles, ma finalmente Arthur Vorkidian avrebbe mostrato al mondo che la speranza dei Celti non era una speranza vana.
L'anima del primo Artù si reincarnerà in quella di mio figlio! Il suo lungo sonno nell'isola di Avalon è ormai finito. Il Re sta per ridestarsi!
Aspettando fiduciosa il ritorno del Re, Igraine ricordò la poesia che parlava delle Isole Fortunate, dove Artù per millenni aveva atteso il tempo del suo ritorno.
Quale voce viene sul suono delle onde
che non è la voce del mare?
E’ la voce di qualcuno che ci parla,
ma che, se ascoltiamo, tace,
proprio per esserci messi ad ascoltare.
E solo se, mezzo addormentati,
udiamo senza sapere che udiamo,
essa ci parla della speranza
verso la quale, come un bambino
che dorme, dormendo sorridiamo.
Sono isole fortunate,
sono terre che non hanno luogo,
dove il Re vive aspettando.
Ma, se vi andiamo destando,
tace la voce, e c’è solo il mare.
(Fernando Pessoa)
Avalon tornerà. e tornerà anche Camelot. Torneranno gli Antichi Dei. Tornerà il Regno dell'Estate...
Cast
Joely Richardson (Elizabeth I) - Igraine Canmore Pendragon of Logres, Princess of Highlands
Jamie Campbell Bower (Earl of Oxford) - Arthur Eclionner Vorkidian, King of Keltar
Elizabeth Taylor (Cleopatra) - Ellis Eclionner, Regent of Lathear Empire
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg, Countess of Gothian
Le residenze della Famiglia Reale Inglese.
Il Castello di Windsor è la residenza storica della Famiglia Reale, a cui ha dato il cognome (che precedentemente era Sassonia-Coburgo-Gotha per via del principe Alberto, consorte della regina Vittoria di Hannover, discendente degli Stuart, dei Tudor e dei Plantageneti).
Il Castello di Windsor, situato presso l'omonima cittadina, nella contea inglese del Berkshire, è il più grande castello abitato del mondo ed anche quello che è abitato da più a lungo, essendo risalente all'epoca diGuglielmo il Conquistatore e costruito nel 1066 ca. Il castello copre un'area di circa 45.000 m².
Insieme a Buckingham Palace a Londra e a Holyrood Palace a Edimburgo, è una delle principali residenze ufficiali della monarchia britannica. La Regina Elisabetta II trascorre molti weekend dell'anno al castello, utilizzandolo per incontri di stato e anche privati.
L'espressione Buckingham Palace o, semplicemente The Palace è diventata comune per esprimere tutto quanto attiene agli ambienti della Corte e della famiglia reale. Oltre ad essere la residenza ufficiale di Elisabetta II, Buckingham Palace è il luogo in cui si svolgono numerose cerimonie pubbliche (dai ricevimenti dei reali alle visite dei vari capi di Stato) ed è anche una notevole attrazione turistica (famoso in tutto il mondo è il cambio della Guardia). Da un punto di vista più profondo, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i sudditi, nei momenti gioiosi e tristi della storia del Regno.
l primo edificio di cui si abbia notizia, noto come Goring House, era stato fatto costruire da George Goring, conte di Norwich, nel 1633 circa. L'edificio che forma il centro dell'attuale palazzo venne invece costruito come grande residenza di campagna per John Sheffield, duca di Buckingham e Normandy, nel 1703. Buckingham fece ricostruire l'abitazione dall'architetto William Winde. Lo stile scelto fu quello di un grande blocco centrale a tre piani, con due ali di servizio più piccole ai fianchi. Nel 1762, Buckingham House venne venduta da un discendente del duca, Sir Charles Sheffield, a re Giorgio III. La nuova residenza venne destinata a residenza privata per la famiglia reale, in particolare per la Regina Carlotta, consorte di Giorgio III, piuttosto che al ruolo di palazzo reale ufficiale, che rimase a St. James's Palace.
Ancora oggi, gli ambasciatori stranieri sono accreditati alla Corte di St. James, anche se è a Buckingham Palace che presentano alla regina le loro credenziali e il proprio staff, all'atto della nomina
La regina Carlotta morì nel 1818 e poco dopo, nel 1820, morì anche suo marito, Giorgio III. Il loro figlio e successore re Giorgio IV di Hannover, dapprima decise di ampliare Buckingham House per usarla insieme al St. James's Palace, così come aveva fatto il padre, ma nel 1826 pensò di trasformarla in un palazzo reale a tutti gli effetti, dando l'incarico a John Nash di realizzare l'opera. Il palazzo che venne edificato formava un grande cortile d'onore quadrato, con Buckingham House al centro. La facciata del nuovo edificio fu costruita in pietra di Bath, con squisiti dettagli in stile neoclassico francese. Questo palazzo è molto simile a quello odierno, ma senza la grande ala est di fronte al Mall, che ora chiude il quadrilatero.
Alla morte di Giorgio IV, il costo crescente del palazzo non ancora terminato creava un crescente sgomento al Parlamento e alla stampa dell'epoca. Il successore Guglielmo IV licenziò Nash e assunse al suo posto Edward Blore, un architetto meno idealista di Nash ma più dotato negli affari che conservò ciò che Nash aveva completato e terminò il palazzo in uno stile simile, sebbene più uniforme e meno bizzarro. Anche se i nuovi re e regina tenevano corte e ricevevano nelle stanze di rappresentanza, non vissero mai a palazzo, ma preferirono restare a Clarence House, la residenza londinese che avevano fatto costruire prima di salire al trono.
Nel 1837, con l'ascesa al trono della regina Vittoria Buckingham Palace divenne la residenza reale ufficiale. Mentre le stanze di rappresentanza erano una festa di oro e di colori, le altre stanze erano meno lussuose. I caminetti facevano tanto fumo che occorreva lasciar spegnere il fuoco e la corte tremava di freddo. La ventilazione delle stanze era insufficiente e vi era sempre cattivo odore. Quando venne deciso di installare delle lampade a gas ci si preoccupò per l'eccessivo accumulo di gas ai piani inferiori. Le cronache del tempo riferiscono inoltre che il personale di servizio era negligente e pigro e che il palazzo era sporco. Dopo il matrimonio della regina con il Principe Alberto nel 1840, quest'ultimo si preoccupò di riorganizzare il personale di servizio e di far correggere gli errori di costruzione. Nel 1840 finalmente tutto venne sistemato e i costruttori poterono lasciare il palazzo.
Fu sempre il principe consorte Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha a far costruire per sua moglie, la regina Vittoria, il meraviglioso Castello di Balmoral, in Scozia, uno degli esemplari più belli dello stile neogotico.
In questo castello scozzese la regina Elisabetta II trascorre il mese di agosto, da sempre. Qui si trovava l'intera famiglia quando fu comunicata la notizia della morte di lady Diana, Principessa del Galles. E qui è ambientato il film "The Queen" con Helen Mirren.
La regina Elisabetta trascorre invece le vacanze di Natale nella residenza di Sandringham House, fatta costruire dal re Edoardo VII, il figlio della regina Vittoria.
La residenza ufficiale scozzese della Famiglia Reale britannica è Holyrood Palace a Edimburgo.
L'antico Castello di Edimburgo non rientra invece nel patrimonio immobiliare della Corona.
Il Principe di Galles e sua moglie Camilla vivono a Clarence House.
Il principe William, duca di Cambridge e sua moglie Kate vivono a Kensington Palace, che era stata la residenza della principessa Diana.
Dopo aver visto queste meravigliose residenze verrebbe da chiedersi, ma quanto pagherebbero di Imu i Reali inglesi, se fossero in Italia?
domenica 16 giugno 2013
Elisabetta II e la fine dell'Impero Britannico. Elizabeth II and the fall of British Empire.
Elisabetta II Windsor, 87 anni, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da oltre 61 anni, cioè da quando, il 6 febbraio 1952, suo padre re Giorgio VI morì precocemente per un cancro ai polmoni.
Quel giorno Elisabetta si trovava in Kenia, che all'epoca era una colonia dell'Impero Britannico.
Per l'esattezza, secondo un testo biografico non autorizzato della dinastia Windsor, Elisabetta si trovava, non sto scherzando, a sedere sul ramo di un baobab, con un binocolo da safari.
Immaginatevi la scena: la Principessa della Corona che osserva la savana, e intanto a terra suo marito e il resto del seguito non sanno da che parte farsi per comunicarle che il Re è morto.
Alla fine la questione si risolve con la consueta compostezza britannica di Sua Maestà. Scesa dalla scala, Elisabetta lesse il messaggio listato a lutto e si limitò a dire: <<Si torna a Londra>>
Ed a Londra, all'aeroporto, c'era ad aspettarla tutto il governo, con Sir Winston Churchill in prima fila.
Il pensiero di ognuno di questi anziani ministri era: "Come farà l'Impero Britannico a sopravvivere sotto la guida di questa ragazzina inesperta?".
Il timore era condiviso anche dalla Famiglia Reale. L'anziana Queen Mary of Teck, la nonna di Elisabetta, e la vedova Elizabeth Bowes-Lyon, per non parlare della principessa Margaret, contessa di Snowdon, apparivano profondamente confuse, oltre che addolorate.
Nell'immagine qui sotto vediamo da sinistra a destra: la regina vedova Elizabeth Bowes-Lyon, sua figlia Elisabetta II e due passi dietro di loro la principessa Margaret, sorella minore della regina.
Impossibile dire cosa passasse per la testa delle tre donne che avrebbero guidato per i successivi cinquant'anni la Famiglia Reake, ma è probabile che Elisabetta, oltre che sinceramente dispiaciuta per la morte del padre, fosse anche piuttosto seccata di dover rinunciare alla sua vita tutto sommato poco mondana, fatta eccezione per le corse dei cavalli. La giovane regina preferiva le passeggiate con i cani, i suoi famosi Corgi, ai quali probabilmente mostrava più affettuosità che ai suoi stessi figli.
Di certo non aveva idea di quello che la attendeva., e cioè la dissoluzione dell'Impero Britannico e la fine dell'egemonia del Regno Unito sui mari e sul pianeta.
Nella foto sottostante si può vedere l'Impero Britannico alla sua massima espansione, nel 1920.
L'Impero delle Indie era già perduto. L'ultimo viceré, lo zio di Elisabetta, Lord Luis Mountbatten, aveva guidato la transizione verso l'indipendenza di quel territorio enorme da cui presero vita i nuovi stati di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Birmania.
L'ultimo imperatore delle Indie, Giorgio VI, era morto, ed ora che lo scettro era nelle mani di una giovane donna inesperta, tutte le colonie africane e asiatiche si ribellarono e incominciarono a chiedere l'indipendenza.
Il globo che Elisabetta II teneva in mano il giorno dell'incoronazione stava a simboleggiare il potere della Gran Bretagna su tutto il pianeta.
Rule, Britannia,
Britannia rules the waves...
Così recitava l'inno della marina, ma non era più vero. La Gran Bretagna, indebitata fino al collo con gli Stati Uniti, aveva dovuto cedere agli Americani lo scettro e il globo, nonché il "regolamento delle onde".
Nel giro di un decennio, tra il 1960 e il 1970 quasi tutte le colonie britanniche ottennero l'indipendenza.
La regina osservava in silenzio sfaldarsi quell'immenso dominio su cui la trisavola, regina Vittoria, aveva dominato incontrastata per ben 64 anni.
Era come se lo spettro dell'imponente e severissima antenata la stesse rimproverando dai gelidi ritratti appesi ovunque a Windsor, a Sandringham e a Balmoral.
Se con Vittoria di Hannover il Regno Unito aveva raggiunto l'apogeo, con Elisabetta I Tudor era invece incominciata la gloria dell'Inghilterra, che aveva inglobato l'Irlanda e stava per inglobare la Scozia.
Il compito di Elisabetta II era diventato quello di mantenere unito il Regno Unito, opponendosi alle spinte centrifughe delle sue nazioni costituenti.
Sarebbe riuscita Elisabetta II a contrastare le spinte secessionistiche dell'Irlanda, della Scozia e del Galles?
Il momento più tragico fu l'assassinio di Lord Luis Mountbatten da parte dei terroristi dell'Ira.
Nella foto qui sotto vediamo la Famiglia Reale Inglese ai funerali di Lord Mountbatten, nel 1979.
Da sinistra a destra: Anna Windsor, principessa reale e il marito Mark Phillips; la principessa Margaret Windsor, contessa di Snowdon (1930-2002); il principe Andrea, duca di York; il principe Edoardo, conte di Wessex; la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002); Carlo, Principe di Galles (1948); e poi finalmente, in cima al corteo, Sua Maestà la regina Elisabetta II (1926) e al suo fianco il marito, principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo (1921).
Per raccapezzarci in questa rete di parentele è utile osservare l'albero genealogico della famiglia reale inglese.
Elisabetta forse credeva di aver toccato il fondo il giorno della morte di Lord Mountbatten,, ma non era così. Il destino aveva in serbo per lei ancora molte dolorose sorprese, che avrebbero trasformato la Famiglia Reale da oggetto di venerazione ad un involontario cast di una soap opera che era nel contempo un reality show.
Mentre l'Impero si dissolveva, la preoccupazione di Elisabetta era legata al fatto che il suo primogenito, il Principe di Galles, non fosse ancora sposato.
E' noto che Elisabetta si oppose con tutte le sue forze alla relazione di Carlo con Camilla Shand, sua attuale consorte, che all'epoca sposò l'ufficiale Andrew Parker-Bowles, di cui per ironia della sorte ha conservato il cognome.
Lord Mountbatten stava convincendo il pronipote Carlo, di cui era il mentore e con cui aveva un ottimo rapporto, a sposarsi con la onorevole lady. Amanda Knatchbull. Ma quando Luis Mountbatten morì, anche quell'ipotesi di fidanzamento finì in un nulla di fatto.
Elisabetta II sosteneva la giovanissima e bellissima nobildonna Diana Spencer di Althorp, figlia del conte Spencer e della baronessa Frances Shand Kydd.
Anche la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon sosteneva la "candidatura" di Diana, perché era nipote della sua migliore amica, la scrittrice di romanzi rosa Barbara Cartland.
Pochi sanno che a volere fortemente che lady Diana Spencer divenisse Principessa di Galles fu prima di tutti e più di tutti Elisabetta, per la grande amicizia che la legava al conte Spencer, con cui trascorreva le vacanze natalizie a Sandringham, e per il fatto che la ragazza fosse giovane, bella e quasi sicuramente vergine. Tutto il contrario di Camilla Parker Bowles, l'unica donna che avesse conquistato completamente il cuore del Principe del Galles.
Della principessa Diana ho già parlato ampiamente in molti post, così come degli altri componenti della famiglia reale.
La storia qui proseguirà dal punto di vista della Regina, che nei trent'anni successivi dovrà far fronte alle conseguenze delle sue scelte e ai rischi di disgregazione del Regno Unito e della stessa Famiglia Reale Inglese.
Una battaglia vinta, possiamo dire adesso col, senno di poi, anche se Elisabetta II ricorda un po' il vecchio Francesco Giuseppe, alla cui morte l'Impero Austro-Ungarico si dissolse.
Ma di questo parlerò nelle prossime puntate della biografia di Sua Maestà.
sabato 15 giugno 2013
Siete pro o contro ai capelli corti per le donne? Io sono decisamente contro!
Forse pochi avranno riconosciuto nella donna fotografata qui sopra, con i capelli cortissimi, la splendida attrice ed ex-modella Charlize Theron.
Io preferisco decisamente ricordarla com'era prima di raparsi i capelli:
Ma lei non è certo stata né l'unica, né la prima ad avventurarsi in quel look da maschiaccio.
Tutti ricordano, credo, lo shock del taglio di capelli di Emma Watson.
Sembrava di aver a che fare con uno studente maschio quindicenne. Una cosa veramente imbarazzante.
Per fortuna Emma ha cambiato idea e se li è fatti ricrescere, tornando ad apparire una meravigliosa donna!
E' invece precipitata quasi senza speranze nel tunnel dei capelli corti un'attrice che prima mi piaceva alla follia e cioè Anne Hathaway, che oltre che tagliarseli se li è pure tinti di un biondo cenere totalmente improbabile e fuori luogo.
Io preferisco ricordarla com'era prima: mora e con i capelli lunghi.
Era meravigliosa! Perché ha voluto cambiare? Certo, c'erano esigenze di copione, però avrebbe potuto farseli ricrescere e invece no. Era perfetta, ma non le bastava.
Potrei citare anche nomi di starlette da due soldi come Miley Cirus.
Io credo che ci siano state solo due donne in grado di portare bene i capelli abbastanza corti, ed erano Audrey Hepburn e lady Diana Spencer, Principessa del Galles.
Al di fuori di loro, le donne che si tagliano i capelli corti finiscono per assomigliare a dei maschi effeminati, se non addirittura a dei maschiacci, e questo non mi piace per niente.
Una quarantina d'anni fa, o forse più, Pier Paolo Pasolini scrisse un famoso articolo "Contro i capelli lunghi", sul Corriere della Sera, poi pubblicato negli "Scritti corsari". Pasolini si riferiva ai capelli dei maschi, e anche se la sua analisi era improntata ad una critica delle mode contestatrici importate dall'estero, certamente c'era in quell'articolo una componente meramente estetica, che emergeva anche dal fatto che lo scrittore era omosessuale. E lì si incontrarono paradossalmente il giudizio di un intellettuale comunista gay con un gran numero di lettori borghesi e conservatori, che vedevano in Pasolini un difensore della tradizione.
Ovviamente questo mio articolo avrà meno eco di quello di Pasolini, anche perché non ho collegato la questione dei capelli con elementi di natura politica o sociale e tantomeno sessuale. Non credo ovviamente che le donne con i capelli corti siano delle ribelli o delle lesbiche e nemmeno che seguano pedissequamente una moda.
Io mi limito a dire che non mi piacciono!
venerdì 14 giugno 2013
L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 48. Il Necronomicon e i suoi segreti
Il santo padre Rudo Ulume, Sommo Sacerdote del Clero di Eclion, era il massimo conoscitore vivente del Necronomicon, il Libro della Legge dei Morti, che secondo il grande H.P. Lovecraft era stato scritto dallo stregone Abdul Alhazred, prima della Grande Catastrofe che distrusse la civiltà umana tecnologizzata e cambiò il volto della geografia terrestre.
Soltanto gli Iniziati agli Arcani Supremi, infatti, erano a conoscenza del fatto che, duemila anni prima della fondazione dell'Impero Lathear, una grande calamità ambientale sconvolse la Terra e portò quasi all'estinzione l'umanità, nell'anno 2148 dell'era cristiana.
I sopravvissuti tornarono a vivere in condizioni primitive.
Solo dopo migliaia di anni dalla Grande Catastrofe i sopravvissuti diedero inizio a nuove civiltà, colonizzando quello che restava delle terre emerse.
Poiché le tecnologie erano andate distrutte, la sapienza si era conservata nei libri di alcune biblioteche risparmiate dalle calamità ambientali.
Quei testi erano stati ricopiati e avevano permesso di sviluppare di nuovo alcune conoscenze, anche se dal punto di vista tecnologico la situazione era ancora molto arretrata.
Si preferiva ancora leggere testi di magia, per esempio, come il Necronomicon stesso, che quel giorno il santo padre Ulume sfogliava con grande preoccupazione.
Davanti a lui c'era Ellis Eclionner, tornata di nuovo ad essere Reggente dell'Impero Lathear.
<<Quali risposte ci offre il Necronomicon?>> chiese la Reggente.
Il Sommo Sacerdote lesse allora un passo che considerava fondamentale:
<<Non si deve pensare che l'uomo sia stato il primo e che sarà l'ultimo dei padroni della Terra. Quelli-di-prima erano, Quelli-di-prima sono e Quelli-di-prima saranno. Oggi non sono negli spazi che conosciamo, ma si nascondono tra di essi, in attesa del momento propizio per il loro ritorno. Essi hanno calcato i campi della Terra, quando questo mondo era ancora giovane, prima della comparsa dell'uomo. E non parlo solo di Elfi (Eldar), di Angeli Terrestri (Valar) e di Angeli Celesti (Ainur), e neppure delle altre creature fiabesche: gnomi, giganti, troll, orchi, vampiri e draghi. Parlo dei Demoni che vennero dal Cielo, e che divennero Signori di ogni fenomeno che si manifesta sotto il Sole. Essi non sono morti, perché sono immortali e invulnerabili. Si sono solo defilati, tessendo le loro trame in segreto, mentre l'uomo conquistava la Terra. L'umanità oggi regna dove Essi regnavano una volta; ma presto Essi regneranno dove una volta regnava l'uomo. Dopo l'inverno l'estate e dopo l'estate l'inverno. Essi attendono pazienti e possenti, poiché il giorno del loro ritorno è vicino>>
Ulume sospirò e guardò Ellis negli occhi.
La Reggente si accigliò:
<<Dunque Eclion, Gothar, Atar e Belenos torneranno di persona su questa Terra?>>
Il Sommo Sacerdote annuì:
<<Torneranno, e non saranno i soli. Si porteranno dietro le schiere dei loro servi. Eclion e Gothar dovranno essere molto forti per evitare che i Signori Alieni possano conquistare la Terra>>
Ellis si massaggiò le tempie, come in preda ad un mal di testa dovuto alla confusione:
<<Se quello che è scritto qui è vero, allora dovremmo cercare un accordo con i sostenitori di Atar e Belenos! Mi chiedo se Marvin ha visto anche questo nella sua Profezia...>>
Ulume sgranò i suoi occhi cupi:
<<Alcuni Signori Alieni sono già tra noi. Li abbiamo già accettati come nostre divinità, ai tempi del politeismo, prima che Marvin rivelasse al mondo gli Arcani Supremi, e cioè Ahura Mazda e Ahriman. Credo che il nostro Imperatore-Profeta abbia visto tutto questo, e abbia concepito con te tuo figlio Mordred proprio per avere un interlocutore nelle forze nemiche. Marvin spera di concludere un accordo, ma nella sua fazione sono in molti a desiderare la guerra, per poi scaricare ogni colpa su di te o su tuo figlio>>
La Reggente annuì:
<<Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian vorrebbero eliminarmi, ma io tengo in ostaggio Helena, la figlia di Lilieth e sono alleata con Faykan, il figlio di Alienor. Credo che questo sia sufficiente per avere un ampio margine di trattativa. No... la mia paura è che quel folle di Daemon Iceblood costringa Mordred ad attaccare Marvin. Nel qual caso noi saremmo costretti a marciare su Gothian, con una manovra a tenaglia>>
Era stata la manovra degli Arabi, quando attaccarono da ovest i Franchi e da est i Bizantini, e fallirono.
Ulume rispolverò una massima buona per tutte le occasioni:
<<Speriamo nel meglio, ma prepariamoci al peggio>>
Ellis gli rivolse un'occhiata annoiata:
<<Che altro ci dice il Necronomicon?>>
Il Sommo Sacerdote inforcò nuovamente gli occhiali:
<<Sta scritto: "Essi venivano chiamati Quelli-di-là, oppure i Grandi Anziani. In Arabia li chiamavano Lisan a-Gaib: Voci di un Altro Mondo. Era chiaro che si trattava dei Signori Alieni, venuti dalle Stelle, per i quali erano state costruite le Piramidi di tutte le grandi civiltà del mondo antico. Molti di loro vennero adorati come dei, e per loro furono eretti templi. Ma i loro veri nomi rimasero segreti, così come la loro vera natura". E' chiaro, Ellis, che si tratta di extraterrestri! Essi si nascosero quando l'umanità dominava il mondo con la tecnologia, ma dopo la Grande Catastrofe hanno incominciato a risvegliarsi. Chtulhu è uno di questi, ed è alleato con Gothar! Io credo che per la maggioranza essi desiderino schiavizzare l'umanità, e questo non possiamo certo permetterglielo!>>
La Reggente annuì:
<<Dobbiamo tentare un'ultima mediazione con Marvin. Tra qualche giorno mia nipote Eleanor verrà qui a Lathena per contrattare una tregua. Almeno questa è la versione ufficiale>>
Ulume annuì:
<<Ho sentito parlare molto bene di lei. Dicono che Eleanor unisca una grande bellezza con una acuta intelligenza>>
Ellis sorrise:
<<E' mia nipote, figlia del mio defunto primogenito. Buon sangue non mente!>>
Ulume evitò di farle notare che era anche figlia di Alienor di Alfarian, a cui assomigliava moltissimo.
<<Leggo qui che questi Alieni sono anche chiamati Signori del Tempo. E appartengono tutti alla prole di Ahriman, il dio del Male. Sono state sue creature primigenie, e sono ancora legate direttamente a lui, così come Gothar è legato al Castello di Gothian!>>
Gothar incombeva sul regno degli Albini fin dai tempi del risveglio dei Vampiri, dopo la Grande Catastrofe.
E tutti sapevano che, tra i demoni, Gothar era il più ascoltato da Ahriman.
Il Sommo Sacerdote annuì gravemente:
<<Il Necronomicon indica chiaramente i loro nomi: Azathoth, Yog-Sothoth, Nyarlathotep, Hastur, Shub-Niggurath. Credo che Azathoth sia il primogenito di Ahriman, tanto che molti lo chiamano il Prediletto. Egli è il Signore del Caos>>
Ellis mostrò un'espressione schifata, nel vedere l'immagine tentacolare del mostro Azathoth:
<<Credo che persino Gothar non vorrebbe avere nulla a che fare con una mostruosità del genere. E' un essere repellente!>>
<<E anche estremamente pericoloso, perché la sua prole potrebbe invadere la Terra! Credo che questo pericoloso, insieme alle altre considerazioni che abbiamo detto oggi, siano più che sufficienti per costringere Marvin a venire a patti con noi!>>
<<Sempre che la sua giovanissima seconda moglie glielo permetta!>> insinuò Ellis.
Ulume rimase interdetto:
<<La Principessa Consorte Alice de Bors d'Alfarian farà quello che sua zia Alienor le dice di fare!>>
Ellis inarcò le sopracciglia:
<<Ne siamo sicuri? Io mi posso fidare della mediazione di Eleanor perché è anche mia nipote, ma di Alice de Bors non mi fido per niente. Ora che è la Consorte Imperiale e che aspetta un figlio dall'Imperatore-Profeta, il suo potere è tale da concederle di condurre una linea politica autonoma. Potrebbe istigare Marvin alla guerra>>
Il Sommo Sacerdote alzò il dito:
<<Sia fatta la volontà di Eclion!>>
Cast
arcivescovo Emmanuel Milingo - sommo sacerdote Rudo Ulume
Elizabeth (Liz) Taylor (Cleopatra) - Ellis Eclionner, reggente imperiale
Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner d'Alfarian
Lord of Shadows of Castlevania - Gothar il Consigliere, Signore dei Ghiacci
Azathoth (del ciclo di Cthulhu di Lovecraft) - se stesso
Jonathan Rhys Meyers (Enrico VIII ne i Tudors) - Marvin Eclionner, Imperatore-Profeta di Gothian
Tamzin Merchant (Catherine Howard ne i Tudors) - Alice de Bors, Principessa Consorte Imperiale
Iscriviti a:
Post (Atom)