<<Cosa ti ha chiesto la famiglia Dracu in cambio della sua protezione, quando hai lasciato Waldemar?>> chiese Luca Bosco a Jenna Burke-Roche.
Lei appariva reticente e indecisa su come presentare la questione:
<<Sei sicuro di volerlo sapere? Perché poi, una volta che si conoscono certe cose, non si può più tornare indietro>>
Luca annuì:
<<Sono cresciuto alla scuola di Monterovere, e ogni volta che ho tentato di fare un passo indietro, lui è riuscito a convincermi a proseguire. A maggior ragione, tu risulti ancora più convincente, perché nel mezzo di una guerra bisogna ricordarsi il motivo per cui si combatte, e il mio motivo è che non riesco vivere senza di te>>
Lei arrossì lievemente:
<<Era quello che speravo di sentirmi dire. Forse non mi hai ancora perdonato, ma mi ami ancora e sei pronto per darmi una seconda possibilità. Dovremo essere prudenti, perché entreremo in un gioco molto pericoloso, che richiederà segretezza, prima di ogni altra considerazione>>
Era una risposta onesta:
<<Sono d'accordo, anche se non sarà facile.
Come ripeteva spesso il Professore: "due persone possono mantenere un segreto soltanto se uno di loro è nella tomba">>
Jenna accennò un lieve sorriso, come se si stesse chiedendo se il suo interlocutore scherzasse o no:
<<Il segreto in questione riguarda il fatto che la famiglia Dracu è composta dai discendenti del principe Vlad III di Valacchia, detto Țepeș cioè "l'Impalatore", per il tipo di trattamento riservato ai suoi nemici. Il cognome che Vlad III ereditò da suo padre era Dracul, ossia "il Drago", titolo onorifico che spettava agli appartenenti alla Fraternitas Draconis, l'Ordine del Drago che il Sacro Romano Imperatore Sigismondo, re di Boemia e d'Ungheria, aveva fondato per contrastare l'eresia hussita>>
<<In poche parole, i Dracu sono i discendenti di Dracula>> tagliò corto Luca.
Jenna se ne risentì:
<<Purtroppo le calunnie di Bram Stocker hanno diffamato ciò che un tempo era un onore.
Vlad Tepes Dracula fu uno dei più strenui difensori della Cristianità dall'invasione dei Turchi Ottomani.
La famiglia Dracu ha dovuto vivere in clandestinità, per colpa della diceria riguardante il presunto vampirismo dei suoi componenti, ma ha acquisito un enorme potere nell'Ordine degli Iniziati, a cui la Fraternitas Draconis ha aderito come socio paritario, per quanto si trovi ora, temporaneamente, all'opposizione, nell'ambito del Consiglio>>
Luca era convinto che Jenna stesse ancora girando intorno alla questione, eludendo le sue domande:
<<Non saranno dei vampiri, ma credo che, come tutti gli Iniziati, anche loro abbiano qualche arma segreta. E' il momento che tu mi dica, chiaramente, una volta per tutte, qual è quest'arma>>
Jenna continuava ad esitare, come se non riuscisse a trovare le parole adatte:
<<Si tratta di qualcosa che va al di là della nostra possibilità di conoscenza scientifica e fenomenologica del mondo reale, ma devi credermi se ti dico che è vero.
Tu credi che il misticismo possa essere una strada verso l'intuizione intellettuale della Verità?>>
Luca inarcò le sopracciglia:
<<Mi piacerebbe poterci credere. Forse la vita sarebbe più interessante se si potesse veramente raggiungere una sorta di Illuminazione. Ma gli unici fenomeni di questo genere che ho incontrato nella mia vita si trovano all'interno dei libri e forse nella fantasia dei loro autori>>
Lei scosse il capo:
<<Ci sono più cose in cielo e in terra di quante possa immaginarne la tua filosofia>>
Lui era perplesso:
<<Forse Amleto aveva ragione, ma non capisco dove vuoi andare a parare>>
<<All'interno dell'Ordine ci sono alcuni Iniziati che, attraverso la pratica del misticismo, hanno sviluppato delle doti, come dire... peculiari>>
Si interruppe e fissò il pavimento, con aria imbarazzata.
<<Perché ti sei fermata?>>
<<Perché si tratta di poteri... paranormali... ed è una cosa che la scienza ufficiale non conosce, perché noi abbiamo l'obbligo di mantenerla segreta.
Ma vedo nei tuoi occhi un certo scetticismo...>>
Luca era sempre stato affascinato dall'argomento, e forse era per quello che era diventato allievo e poi assistente del professor Monterovere.
<<Benedetto Croce, riguardo a questo genere di cose, diceva: "Non è vero, ma ci credo".
Un altro scienziato, non ricordo esattamente chi, era noto per il suo scetticismo, eppure era anche superstizioso e si lasciava andare a gesti scaramantici. Quando gli fecero notare l'incoerenza del suo comportamento, lui rispose: "Io non credo alla scaramanzia, ma dicono che funzioni anche per chi non ci crede">>
Jenna rise, ma poi improvvisamente si rabbuiò:
<<Non è argomento su cui ridere! Ti giuro sulla mia stessa vita che è vero!
Non potrò raccontarti tutto nei dettagli, perché soltanto un Iniziato ha il diritto di conoscere certe cose, ma sicuramente posso farti capire a cosa alludevo prima parlando di "paranormale".
Ci sono alcuni Iniziati di rango supremo, detti "i Mistici", che hanno sviluppato capacità cognitive paranormali, compresi elementi di precognizione, telepatia e comunicazione con entità sovrumane la cui natura costituisce uno dei Misteri che si possono conoscere dopo l'Iniziazione.>>
Luca socchiuse gli occhi, come se improvvisamente si fosse trovato davanti qualcosa di spaventoso:
<<E i poteri dei Dracu sono molti forti, a quanto pare>>
Lei annuì:
<<In effetti il potere della famiglia Dracu deriva da alcune capacità dei suoi membri...
Si potrebbe in effetti parlare di poteri paranormali, quali per esempio la telepatia. Forse è da questo che derivano le maldicenze sul loro conto.
In ogni caso io posso testimoniare che la loro condotta è assolutamente rispettosa delle regole dell'Ordine degli Iniziati e che il loro aiuto mi è stato offerto in cambio di una operazione diplomatica per favorire delle nuove alleanze>>
Luca tornò ad essere sospettoso:
<<Noto che tieni molto alla reputazione dei Dracu>>
Jenna assunse un'aria convinta:
<<E' ovvio! Loro non mi hanno soltanto offerto protezione: mi hanno adottata, nel vero senso della parola. L'attuale capofamiglia, Vlad Dracu, tredicesimo del suo nome, mi ha adottata, tanto che i miei dati anagrafici sono cambiati: ora mi chiamo lady Joanna Virginia Dracu Burke-Roche de Saint-Claire, baronessa Fitzroy, ma all'interno della Fraternitas Draconis sono conosciuta con il nome di Virginia Dracu>>
Luca fu percorso da un brivido:
<<Tutto ciò è piuttosto inquietante>>
Lei rise:
<<Tranquillo, non ho intenzione di morderti sul collo>>
Lui sospirò
<<Magari mi farebbe piacere, anche se non nego di essere perplesso di fronte a ciò che mi hai detto. In effetti, tutto questo per me non ha senso. Ma per ora preferisco praticare la sospensione del giudizio.
Di che cosa si occupa attualmente la Fraternitas Draconis?>>
Jenna ritornò serissima:
<<Questo non posso dirtelo. E' parte integrante degli Arcani Supremi. Se vorrai saperne di più, dovrai sottoporti alla cerimonia di Iniziazione, con tutte le sue prove.
A quel punto, quando conoscerai la verità, potrai scegliere da che parte stare.
Quello che invece posso e devo dirti, come risposta alla tua domanda iniziale, è che ho ottenuto la protezione della famiglia Dracu in cambio di alcune condizioni.
Primo, l'adesione alla Fraternitas Dracorum e l'accettazione di tutte le sue regole,
Secondo, il portare in dote, alla famiglia Dracu, il mio DNA, appartenente alla linea del Sangue Reale, in quanto, tramite mia madre Marie France de Saint-Claire, sono una discendente della Dinastia del Serpente Rosso.
E, terzo... no, non te lo posso dire... almeno non adesso: se tu non lo sai, non sarai costretto a mentire, qualora qualcuno te lo dovesse chiedere. La falsa testimonianza rimane comunque un reato, oltre che un peccato, e io non voglio che tu ti macchi di nessuno dei due>>
Luca sapeva bene le profonde implicazioni di tutto ciò che era stato detto:
<<Capisco. Mi hai già rivelato anche troppo. Chi altri è a conoscenza della tua missione?>>
Lei li contò con le dita di una mano:
<<I Burke-Roche, il Gran Maestro Albany, il Consigliere Albedo e il Professor Monterovere>>
Lui sorrise:
<<Sempre i soliti cognomi che ritornano. Manca solo Waldemar Richmond>>
Jenna annuì:
<<Waldemar non conosce l'intero Grande Disegno. La sua attenzione è altrove adesso, ed è meglio così>>
<<Ad Estgoth? In un eterno limbo?>>
<<Ancora per poco, Luca. Ho degli informatori, ad Estgoth, che mi tengono informata su di lui. So che andrà oltre. Ha scelto un sentiero che diverge dal nostro>>
Lui sorrise ironicamente:
<<Nostro?>>
<<Mio e tuo>>
<<Perché, esiste forse a questo mondo qualcosa di "nostro", di tuo e mio insieme?>>
Jenna gli mise le mani sulle spalle:
<<Da questo momento, il futuro è nostro. Tuo e mio. Insieme>>
Luca si sentì nel contempo felice e scettico, ma siccome l'amore è un sentimento che obnubila la ragione, la gioia prevalse sulla prudenza.
<<Qualcuno ha detto che abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne solo una. Per me adesso è così. Ma c'è anche un altro detto: se sei felice, non farlo sapere in giro, perché allora la ruota della fortuna incomincerà a girare contro di te.
Ed è vero.
Succede ogni volta che sono felice. Come se fosse necessario che accadesse qualcosa di male per bilanciare la situazione.
Tutto ciò che mi sta accadendo ora è come un atterraggio di fortuna, mentre l'aereo era in picchiata>>
Jenna lo strinse a se, appoggiando il mento su una sua spalla e sussurrando:
<<No, la fortuna non centra. La fortuna è per gli idioti. Non hanno altro su cui contare.
Ma tu hai saputo dimostrare la forza dell'amore per le cose assenti.
Ora sta a me mostrare di esserne degna.
E per essere sincera fino in fondo, voglio che tu sappia che, quando ci salutammo l'ultima volta, io sarei voluta restare con te, perché incominciavo a ricambiare i tuoi sentimenti e mi ero già resa conto di quanto fossi fortunata ad aver conosciuto qualcuno che mi rendeva così difficile il dover dire addio>>
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