venerdì 2 giugno 2017

L'indicatore di personalità di Myers-Briggs

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L'Indicatore di personalità di Myers-Briggs, a volte abbreviato con MBTI (dall'inglese Myers-Briggs Type Indicator), individua una serie di caratteristiche psicologiche, identificate attraverso appositi questionari psicometrici, e nasce con l'idea di comprendere e schematizzare il modo in cui una persona si rapporta e si comporta nei confronti del mondo e della vita in generale. Fortemente basato sulla teoria dei tipi psicologici di Carl Gustav Jung[1], l'indicatore discrimina tra 16 possibili tipologie di personalità, individuate da 4 diversi caratteristiche che possono presentarsi ognuna in due modalità alternative.

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Le due pioniere di questo tipo di ricerche furono Katharine Cook Briggs e sua figlia Isabel Briggs Myers, che cominciarono a pensare all'indicatore durante la seconda guerra mondiale, con l'intento di aiutare le donne (che stavano allora entrando per la prima volta nel mondo dell'industria per sopperire alla mancanza di operai uomini, impegnati in guerra) a capire il tipo di lavoro più adatto per loro e in cui potessero essere più utili[2]. L'iniziale questionario raggiunse la forma definitiva nel 1962, anno in cui fu pubblicato. L'indicatore si basa su popolazioni normali e sottolinea il valore di differenze che occorrono naturalmente all'interno di esse.[3]

Caratteristiche

Come dice il Manuale scritto dalle due ricercatrici[4], l'indicatore "is designed to implement a theory, therefore the theory must be understood to understand the MBTI" ("l'indicatore è costruito come espressione di una teoria, dunque bisogna capire la teoria per comprendere l'indicatore"). La teoria in questione, è la già citata teoria dei tipi psicologici di Jung, con alcune modifiche e generalizzazioni.
Jung propose l'esistenza di due coppie dicotomiche di funzioni cognitive:
  • la coppia di giudizio o razionaleragionamento e sentimento
  • la coppia di percezione o irrazionaleintuizione e sensazione
Ogni persona esprimerebbe queste funzioni prevalentemente o "verso gli altri" (in maniera estro-versa) oppure "verso la sfera interiore" (in maniera intro-versa).[5]
Dunque, date le dicotomie estroverso/introverso, ragionamento/sentimento, sensazione/intuizione, la teoria di Jung individua 8 possibili archetipi di personalità. L'indicatore di Myers-Briggs prevede in più una quarta dicotomia, che individua quale delle due coppie di funzioni (di giudizio o di percezione) l'individuo utilizza preferibilmente nel suo rapporto col mondo esterno.

Le quattro dicotomie

Le quattro coppie di caratteristiche sono schematizzate nella tabella seguente
Dicotomie
Estroversione (E) –(I) Introversione
Sensitività (S) –(N) Intuizione
Ragionamento (T) –(F) Sentimento
Giudizio (J) –(P) Percezione
Le lettere in parentesi fanno riferimento ai corrispondenti termini inglesi: Extraversion/Introversion, Sensitivity/Intuition, Thinking/Feeling, Judgment/Perception.
Va sottolineato che i termini specifici utilizzati per indicare le singole caratteristiche delle coppie hanno un significato preciso all'interno della teoria degli archetipi cui fa capo l'indicatore; significato che è spesso differente da quello di uso comune: ad esempio una persona con funzione di giudizio dominante non è necessariamente più 'giudiziosa' di una con percezione dominante.

Tipi di personalità

I 16 tipi di personalità
ISTJISFJINFJINTJ
ISTPISFPINFPINTP
ESTPESFPENFPENTP
ESTJESFJENFJENTJ
La tabella presenta i sedici tipi di personalità del MBTI.

Attitudini: estroversione/introversione (E/I)

La letteratura riguardante l'MBTI utilizza i termini "estroversione" ed "introversione" allo stesso modo in cui Jung li aveva utilizzati. Estroverso indica una persona 'rivolta all'esterno', introverso 'rivolta all'interno'.[6]
Spesso la preferenza per estroversione ed introversione è chiamata atteggiamento. Myers e Briggs capirono che ognuna delle funzioni cognitive può esplicitarsi sia nel mondo esterno, nella socialità, nell'agire, nei comportamenti verso gli altri e verso gli oggetti, sia verso il mondo interiore della riflessione e del pensiero: l'indicatore MBTI indica una preferenza dell'individuo tra queste due possibilità, detta appunto atteggiamento.
Le persone che tendono a preferire l'estroversione, prendono energia dall'esterno, dall'agire: sono più spinti prima ad agire e poi a riflettere in un secondo momento. L'inattività tende a 'spegnerli', tendono infatti a prendere energie dalla socialità e dall'azione e a spenderle nella riflessione interiore. Al contrario le persone introverse si ricaricano - per così dire - rimanendo con se stessi, e spendono energie nei rapporti sociali e nell'azione: preferiscono riflettere e poi agire.
Il "flusso" estroverso è diretto verso le persone e gli oggetti, quello introverso verso idee e concetti. Volendo identificare alcune caratteristiche tipiche (ed opposte) di persone con attitudine diversa, si possono elencare le seguenti
  • gli estroversi sono per l'azione, gli introversi per la riflessione;
  • gli estroversi cercano conoscenze di ampio respiro, gli introversi ricercano profondità;
  • gli estroversi spesso preferiscono frequenti interazioni, gli introversi poche ma "di sostanza";
  • gli estroversi si ricaricano passando il tempo in mezzo alla gente, gli introversi stando soli[7].

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Funzioni: sensitività/intuizione (S/N) e ragionamento/sentimento (T/F)

Come già accennato, Jung suddivise le funzioni in due gruppi:
  • quelle di percezione (sensitività/intuizione), che descrivono come l'individuo prende informazioni dal mondo che lo circonda,
  • quelle di giudizio (ragionamento/sentimento), che descrivono il modo in cui si prendono le decisioni
Secondo la teoria di Myers e Briggs, ogni individuo usa in maniera dominante una sola di queste funzioni. Questo, evidentemente, non significa che le altre tre non siano comunque utilizzate: ogni individuo possiede la capacità di fare uso di tutte e quattro le funzioni, ma alcune (ed una in particolare) riescono più facili e naturali delle altre.
Per quel che riguarda le funzioni di "raccolta di informazioni" sono così caratterizzate: per sensitività si intende la modalità di percezione del mondo esterno attraverso esperienze concrete, tangibili, fattuali, ossia - in poche parole - attraverso i cinque sensi. Tendono dunque ad essere persone pratiche e concrete, che poco si fidano di costruzioni teoriche per le quali non vedono un contatto diretto con i fatti. Per intuizione, al contrario, si intende un modo di percepire il mondo attraverso astratti schemi e principi generali. Per le persone intuitive, la realtà sta - per così dire - nei meccanismi (teorici) sottostanti ai fenomeni naturali.
Le funzioni di giudizio, ragionamento e sentimento, riguardano il modo in cui un individuo si comporta nei confronti del mondo, il modo in cui prende le decisioni. Entrambe sono utilizzate per prendere decisioni razionali in base alle informazioni raccolte tramite le funzioni di percezione. La differenza principale tra le due funzioni, sta nel fatto che coloro che tendono a preferire il ragionamento, agiscono in base alle conseguenze possibili delle proprie azioni, alla consistenza con un dato sistema di regole e, in generale, in modo più distaccato, senza lasciare cioè che sentimenti o sensazioni intralcino la logica della decisione. Al contrario, coloro che prediligono il sentimento agiscono sulla base di quello che provano, di ciò che sentono, senza soffermarsi troppo a soppesare le conseguenze di quel che fanno.
Va sottolineato che - come già accennato - le persone con preferenza nel ragionamento, non necessariamente ragionano meglio di altri, semplicemente utilizzano quel tipo di funzione in maniera preferenziale su quella del sentimento. E così via per le altre.

Un diagramma che descrive le funzioni cognitive di ogni tipo di personalità Myers-Briggs. Il colore di sfondo di un tipo rappresenta la sua funzione dominante, e il colore del testo rappresenta la sua funzione ausiliaria.

Funzione dominante

Secondo Myers e Briggs, le persone utilizzano tutte e quattro le funzioni cognitive appena descritte. Tuttavia, una di queste è utilizzata in maniera più cosciente e consapevole. Questa funzione dominante è coadiuvata da una seconda funzione, ausiliaria, e dunque da una terza. La quarta, ed ultima, funzione è quella di cui l'individuo è meno cosciente, ed è sempre la funzione 'opposta' alla dominante. Myers la definiva funzione ombra.

Stile di vita: giudizio/percezione (J/P)

Come già anticipato, Myers e Briggs aggiunsero un'altra dimensione alla teoria di Jung dei tipi psicologici, notando che le persone mostrano una preferenza nell'usare o la propria funzione di giudizio (ragionamento o sentimento) o quella di percezione (intuizione o sensazione) nel relazionarsi col mondo esterno.
Coloro che preferiscono il giudizio, tendono a mostrare agli altri (come propria caratteristica principale) la propria funzione di giudizio. Dunque le tipologie TJ (ragionamento e decisione) appaiono agli altri come logici, mentre le FJ (sentimento e decisione) appaiono empatici. Secondo le parole di Myers[8], alle persone di giudizio piace "tenere in ordine le situazioni". Coloro che invece hanno la percezione come preferenza cognitiva, appaiono agli altri secondo la loro funzione percettiva: le tipologie SP sono considerate concrete e pratiche; le NP risultano più astratte. Secondo Myers [8], le persone percettive preferiscono "lasciare aperte le decisioni".
Dato che gli stili di vita J o P riguardano il modo di porsi verso il mondo esterno, per le tipologie estroverse la funzione indicata da J o P indica di fatto la funzione dominante. Al contrario, per le tipologie introverse, la funzione indicata da J o P è quella ausiliaria. Ad esempio, le persone ENTJ hanno il ragionamento (T) come funzione dominante (ragionamento estroverso), l'intuizione (N) come ausiliaria; mentre le INTJ hanno la funzione percettiva come dominante, ossia l'intuizione introversa, mentre quella di giudizio, ragionamento, è ausiliaria.

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Note

  1. ^ Jung, Carl Gustav, Psychological Types, in Collected Works of C.G. Jung, Volume 6, Princeton University Press, 1º agosto 1971, ISBN 0-691-09770-4.
  2. ^ Briggs e Myers, 1995
  3. ^ Roger R. Pearman, Sarah C. Albritton, I'm Not Crazy, I'm Just Not You, First, Palo Alto, California, Davies-Black Publishing, 1997, xiii, ISBN 0-89106-096-0.
  4. ^ Isabel Briggs Myers, Mary H. McCaulley, Manual: A Guide to the Development and Use of the Myers-Briggs Type Indicator, 2nd, Palo Alto, CA, Consulting Psychologists Press, 1985, p. 1, ISBN 0-89106-027-8.
  5. ^ Briggs e Myers, 1995, p. 17
  6. ^ Carolyn Zeisset, The Art of Dialogue: Exploring Personality Differences for More Effective Communication, Gainesville, FL, Center for Applications of Psychological Type, Inc, 2006, p. 13, ISBN 0-935652-77-9.
  7. ^ Paul D. Tieger, Barbara Barron-Tieger, The Art of SpeedReading People, New York, NY, Little, Brown and Company, 1999, p. 66, ISBN 978-0-316-84518-2.
  8. ^ a b Briggs e Myers, 1995, p. 75

Bibliografia

  • (EN) Isabel Briggs Myers e Peter B. Myers, Gifts Differing: Understanding Personality Type, Mountain View, CA, Davies-Black Publishing, 1995 [1980]ISBN 0-89106-074-X.

Voci correlate

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