venerdì 2 giugno 2017

Lo Schema I di Lacan o "grafico del desiderio"

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Fonte: http://www.psychomedia.it/pm/indther/psan/radicati.htm

Lo schema I è un’evoluzione dello schema R che mostra le trasformazioni della struttura del soggetto psicotico. Tale schema si basa sull’analisi del caso di Schreber, non nel momento dello scatenamento, ma al termine del processo psicotico, dopo il tentativo di ricostruzione attraverso il delirio. Possiamo definirlo come lo schema della soggettività di Schreber al termine della sua ricostruzione delirante.Nelle giornate della sezione clinica di Antibes, come ci ricorda Alexandre Stevens, Jacques-Alain Miller afferma che si potrebbe definire la psicosi di Schreber una psicosi straordinaria oppure straordinariamente tipica.
Il lato sinistro dello schema I è un asintoto che va dal godimento transessualista al futuro della creatura. Il godimento transessualista di Schreber è attuale, lui si guarda allo specchio vestito da donna, ma il suo delirio è asintotico, cioè un giorno genererà le generazioni future nel suo accoppiamento con Dio. La trasformazione in donna è anticipata dal transessualismo, ma è rimandata ad una data futura.
Secondo Lacan questo permetterebbe di ripristinare il lato immaginario dell'io e del rapporto con l'altro, e ciò sarebbe confermato dall'amore per la moglie.
Il lato destro dello schema I è il lato della simbolizzazione della madre M, e lui viene lasciato cadere, mentre dal lato del creato c'è qualcosa che si sostiene con il simbolico; i due poli comportano una diacronia. Cioè dal lato della M c'è solo una simbolizzazione come pura presenza e assenza, quindi un invadere e un lasciar cadere, mentre dal lato della I funziona una idealizzazione e quindi qualcosa che ripristina la funzione simbolica. Quindi mentre il lato sinistro dello schema I è sincronico, cioè i due poli vanno visti insieme, il lato destro è diacronico, cioè prima Schreber veniva invaso e lasciato cadere, e dopo invece riesce a costituire una idealizzazione che ripristina il simbolico.
Quello che in fondo non si vede bene in questi schemi è che il corpo deve trovarsi tra simbolico e immaginario e la teorizzazione sul fallo serve in fondo a situare il corpo, e il godimento, tra simbolico e immaginario.
Il godimento transessualista è il lato immaginario, in cui viene messo in gioco il corpo, il futuro della creatura è il lato simbolico del delirio.
La forclusione del Nome-Del-Padre ha come effetto logico il mancato funzionamento della metafora paterna, ciòè manca anche la significazione fallica.
Nell’articolo del 1958 “La signification du phallus”,Lacan ci mostra l’importanza simbolica del fallo nell’inconscio e il suo posto nel linguaggio. Il fallo nella dottrina freudiana non è un fantasma (nel senso di un effetto immaginario), non è un oggetto parziale (buono,cattivo,interno), ed è ancor meno l’organo che rappresenta. Il fallo è un significante, è il significante destinato a designare nel loro insieme gli effetti di significato, poiché il significante li condiziona per la sua presenza di significante..
Poiché è chiamato il Nome-Del-Padre, può rispondere nell’Altro un puro e semplice buco- che Lacan chiama Po – che per mancanza dell’effetto metaforico provocherà un buco al posto della significazione fallica.
Questo buco è situato nello schema I dalla parte dell’immaginario, ed è rappresentato da Fo. Possiamo a questo punto estrarre due implicazioni: se nel caso della nevrosi l’implicazione Po  è ciò che costituisce la base del soggetto e il suo rapporto con il mondo, l’implicazione Po o scrive quello che precisamente fa difetto nella psicosi.
Consideriamo Fo un effetto di Po, si tratta di un effetto dell’assenza di un significato nell’immaginario, risposta alla non funzionante metafora simbolica.
In conclusione, possiamo affermare che la forclusione del Nome-del-Padre significa dire che manca un significante che svolga quella funzione di punto di capitone che regola edipicamente il simbolico, significa escludere il Nome del Padre dalla sua posizione di significante.

Fonte  http://www.psychomedia.it/pm/indther/psan/radicati.htm

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