Pochi giorni prima della partenza
di re Glauco per l’Ellade, una missiva giunse da Atene.
Glauco, che l’aveva ricevuta per
primo, non riuscì a trattenere le lacrime e corse da sua madre, a cui porse il
papiro senza dire una parola.
Pasifae lesse e rimase
impassibile,
Poi commentò:
«Fortunatamente il bambino è sopravvissuto. Ippolito, che strano nome…»
Glauco era esterrefatto:
Poi commentò:
«Fortunatamente il bambino è sopravvissuto. Ippolito, che strano nome…»
Glauco era esterrefatto:
«E’ tutto quello che avete da dire,
madre? Arianna è morta di parto e voi vi preoccupate della stranezza del nome
del bambino? Ma allora è vero che avete un pezzo di ghiaccio al posto del
cuore!»
«Disperarsi non farà certo
rinascere tua sorella. Il dolore è una questione privata, non è mia abitudine
esibirlo. Tu che sei un uomo e un re dovresti imparare a dominare i tuoi
sentimenti, anche nelle più gravi circostanze»
«Madre, io non vi seguo…»
«Un giorno capirai. Ora comunque
bisogna pensare ai vivi: mio nipote ha bisogno di una madre fidata» e si fermò
a riflettere, sempre imperturbabile.
Ma Glauco non si dava pace:
«Se fosse morto Sarpedon, il vostro piccolo bastardo, allora sì che piangereste! Solo a lui volete bene come una vera madre»
«Se fosse morto Sarpedon, il vostro piccolo bastardo, allora sì che piangereste! Solo a lui volete bene come una vera madre»
Pasifae lo osservò con disappunto:
«Oh, avanti, Glauco, non metterti a fare il bambino!. Bisogna che ti trovi presto una moglie che ti faccia diventare un vero uomo, ma per il momento è più urgente decidere chi sarà la seconda moglie di Teseo»
«Oh, avanti, Glauco, non metterti a fare il bambino!. Bisogna che ti trovi presto una moglie che ti faccia diventare un vero uomo, ma per il momento è più urgente decidere chi sarà la seconda moglie di Teseo»
«Ecco! Tu decidi della vita degli
altri come se si trattasse di animali da allevamento»
Pasifae sorrise:
«Per le famiglie reali è sempre così. Mio padre diceva: "Un re non ha figli, ha soltanto eredi". Comunque ho deciso: domani tu partirai per Atene e porterai con te tua sorella Fedra per offrirla, anzi imporla, come moglie a Teseo. Fedra veglierà su mio nipote e ci assicurerà il controllo di Atene e del suo porto»
«Per le famiglie reali è sempre così. Mio padre diceva: "Un re non ha figli, ha soltanto eredi". Comunque ho deciso: domani tu partirai per Atene e porterai con te tua sorella Fedra per offrirla, anzi imporla, come moglie a Teseo. Fedra veglierà su mio nipote e ci assicurerà il controllo di Atene e del suo porto»
«Complimenti madre! Ti sei
sbarazzata dei tre figli avuti da Minosse in un solo giorno! Così il tuo
piccolo bastardo potrà avere tutto l’Impero per sé!»
Pasifae sospirò:
«Sei tu il re, e quando ti avrò trovato moglie avrai un successore. Sarpedon non c’entra con la politica»
«Sei tu il re, e quando ti avrò trovato moglie avrai un successore. Sarpedon non c’entra con la politica»
«Tu menti!»
«Ora basta, Glauco! Ricordati che
siamo in lutto e dobbiamo organizzare una cerimonia commemorativa per Arianna
prima che tu parta. Adesso lasciami sola»
Glauco se ne andò, lanciandole uno
sguardo furente.
Pasifae si recò subito nelle
stanze di Sarpedon.
Il bambino le venne incontro felice gridando:
«Mamma, mamma, mi porti a vedere il mio cavallino?».
Il bambino le venne incontro felice gridando:
«Mamma, mamma, mi porti a vedere il mio cavallino?».
Lei lo abbracciò e lo strinse
forte.
Glauco ha capito tutto. Dovrò far sorvegliare Sarpedon con più
attenzione.
Rivolse al figlio uno sguardo pieno d'affetto, che nessun altro aveva mai visto dipinto su quel volto:
Rivolse al figlio uno sguardo pieno d'affetto, che nessun altro aveva mai visto dipinto su quel volto:
«Un bambino, che un giorno sarà
re, deve imparare a pensare, e solo dopo a divertirsi» disse a Sarpedon.
«Ma io so già pensare. Io voglio
andare a cavallo»
«E’ troppo pericoloso. Quando
sarai più grandicello ti insegnerò io stessa»
«Ma mamma! Io sono già grande!»
«Certo, certo caro… ma, ancora non
sei pronto…»
«E quando sarò pronto?»
«Presto amore mio, presto» rispose
Pasifae con voce preoccupata.
Improvvisamente si sentì stanca.
Arianna è morta a vent’anni. Io ne ho trentacinque e sono già nonna. Ippolito… spero che Fedra possa essere una buona madre per lui
Arianna è morta a vent’anni. Io ne ho trentacinque e sono già nonna. Ippolito… spero che Fedra possa essere una buona madre per lui
Non ne era del tutto convinta.
Fedra è una sciocca. Da me ha preso solo la bellezza. Spero che questa
basti per tenere buono Teseo.
Tornò a guardare il suo
figlioletto adorato, che giocava con alcune bambole.
Glauco potrà anche sposarsi, ma i suoi figli non saliranno mai sul
trono del Toro, né i figli di Creteo o di Deucalione! Sarà Sarpedon il prossimo
Minosse, ed io sarò la sua regina madre.
Era il suo sogno, ma era ancora
ben lungi da realizzarsi.
Per ora lasciamo che Glauco e Catreus facciano il lavoro sporco e
rimettano in sesto le finanze del regno. Poi, quando tutto sarà sistemato a
dovere, dovremo chiamare a raccolta i nostri alleati ed eliminare tutti gli
avversari. Quel giorno tutto il potere sarà mio, e, fintanto che Sarpedon non
sarà adulto, io sarò la prima donna assisa sul trono del Toro e la prima a
regnare col suo nome sull’Impero di Creta.
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