Il Consiglio del Regno era riunito
da quasi un’ora, ma nessuna decisione era stata ancora presa.
Le ragioni del contendere erano
molte: le finanze pubbliche erano peggiorate, c’erano stati molti mesi di
siccità, i costi delle flotte erano notevoli, le colonie ed i porti commerciali
si stavano ribellando al controllo dell’esercito cretese ed erano necessarie
nuove guerre o nuove alleanze per far fronte alla situazione.
«Io dico che se mio figlio
Althamenes ha fatto il sacrificio di andare a governare una colonia come Rodi,
così dovrebbe fare anche il giovane Glauco, visto che tanto la reggenza di sua
madre si sta protraendo ben oltre i termini concordati al momento della
successione» dichiarò Indis, seduta a un capo del lungo tavolo del Consiglio.
All’altro capo del tavolo, Pasifae
taceva, ostentando indifferenza, con i suoi occhi di ghiaccio fissi verso un
punto indefinito, come se progettassero chissà quale vendetta contro chi le si
schierava contro così apertamente.
Il principe Deucalione prese la
parola:
«Io sono disposto a condurre una campagna diplomatica in territorio acheo. Sono amico di Teseo, ho partecipato ai funerali del Sommo Re Pelope e potrei essere accolto a Micene, da re Atreo, con tutti gli onori. Ma devo offrire qualcosa in cambio, perché…»
«Io sono disposto a condurre una campagna diplomatica in territorio acheo. Sono amico di Teseo, ho partecipato ai funerali del Sommo Re Pelope e potrei essere accolto a Micene, da re Atreo, con tutti gli onori. Ma devo offrire qualcosa in cambio, perché…»
«Offrire? Che discorsi sono
questi? Noi siamo l’Impero! Noi non offriamo, noi esigiamo!» scattò Indis.
Pasifae sorrise ironicamente
all’altro capo del tavolo.
Il principe Ashtor intervenne:
«Nobile Indis, i tempi sono cambiati, ci sono stati molti terremoti e maremoti, in passato, ed il nostro potere contrattuale non è più quello di un tempo»
«Nobile Indis, i tempi sono cambiati, ci sono stati molti terremoti e maremoti, in passato, ed il nostro potere contrattuale non è più quello di un tempo»
«E allora si usi il potere
militare!» esclamò Indis.
Di nuovo Pasifae le fece un
sorriso di scherno.
L’ammiraglio della flotta militare dichiarò:
«Il fatto è, mia sovrana Indis, che il grosso della flotta militare e dell’esercito è già impegnato a tenere a bada le attuali colonie e province. Mentre noi abbiamo bisogno di nuovi introiti…»
«Già» gli fece eco l’ammiraglio
della flotta mercantile «dobbiamo aprirci nuovi mercati, questo è il punto! Il
re Eeta della Colchide, per esempio…»
«Ne ho abbastanza dei parenti di
Pasifae! Qui siamo a Creta, non tra i selvaggi della Còlchide! Perché dobbiamo
aprirci ai barbari europei? La vera ricchezza è nel Sud, tra la Fenicia e
l’Egitto!»
«Concordo!» disse il Primo
Consigliere Horemab.
«In Egitto?» chiese ironicamente
il Consigliere Taron «Forse nello stesso Egitto dove il Faraone ci sta
preparando una guerra? O a Babilonia, dove le tasse sul commercio sono sempre
più elevate? Illuminateci, Consigliere Horemab!»
«Ci sono infiniti regni…»
«Per esempio?»
«Mah, con il regno di Hattusa, per
esempio, abbiamo…»
«Gli Hittiti non aspettano altro
che il nostro tracollo!» esclamò re Glauco « e questo proprio per la vostra
politica filo-egiziana: gli Hittiti e gli Egizi si scontreranno presto, per
spartirsi la Fenicia e la terra di Canaan, e noi non possiamo essere alleati di
entrambi! Dobbiamo fare delle scelte! »
«Bravo! » lo schernì Indis «hai
imparato bene la lezioncina di tua madre!»
«Almeno io partecipo e intervengo,
al contrario del mio illustre fratello Catreus! Se lui si degnasse qualche
volta di onorarci della sua presenza in Consiglio, non toccherebbe a me ora
dover fare la sintesi della mozione da mettere ai voti»
«Io sostituisco mio marito! Ho la
sua delega, con tanto di sigillo reale!» sbottò Indis
«Un inutile spreco di papiro e ceralacca»
intervenne finalmente Pasifae «Mi dispiace dovertelo ricordare, Indis, ma non hai alcun diritto di reggenza e la tua pretesa di sostituire il tuo pigro consorte non ha fondamento giuridico.
Qui l’unica Reggente ufficialmente nominata sono io.»
Qui l’unica Reggente ufficialmente nominata sono io.»
«Tu, maledetta vipera!» esclamò
Indis furiosa puntando l’indice verso la rivale «hai rubato a mio marito i suoi
diritti ereditari!Hai imposto i tuoi lacchè in tutti i centri di potere, ed io
li vedo qui seduti, insieme, i complici dei tuoi delitti!»
Pasifae mantenne un leggero
sorriso, ma modulò la voce in un tono tagliente:
«Mia cara Indis, non è certo offendendo i membri di questo Consiglio che li renderai meglio disposti nei confronti della tua causa.
In ogni caso, è bene che tu tenga a mente che, in assenza di Catreus, mio figlio lo sostituisce in qualità di sovrano. E’ Glauco il re, in questo momento!»
«Mia cara Indis, non è certo offendendo i membri di questo Consiglio che li renderai meglio disposti nei confronti della tua causa.
In ogni caso, è bene che tu tenga a mente che, in assenza di Catreus, mio figlio lo sostituisce in qualità di sovrano. E’ Glauco il re, in questo momento!»
«E’ un usurpatore!» gridò Indis
Al che Glauco con disprezzo:
« Tuo marito è ancora peggio: è un depravato! Preferisce spassarsela con il suo nuovo favorito egiziano, lasciando a me tutto l’onere per le sorti del regno!»
« Tuo marito è ancora peggio: è un depravato! Preferisce spassarsela con il suo nuovo favorito egiziano, lasciando a me tutto l’onere per le sorti del regno!»
«Basta con queste squallide liti
di famiglia! Il Consiglio è riunito per votare su importanti questioni»
intervenne il Primo Consigliere Horemab.
« Ebbene» rispose subito Glauco «
io propongo la seguente mozione. Mio fratello Deucalione si recherà prima ad
Atene da nostra sorella Arianna e poi a Micene da re Atreo. Suo figlio Idomeneo
sarà affidato alla mia tutela. L’altra nostra sorella Fedra seguirà Deucalione,
per conoscere i principi achei. Mia zia Circe è nominata governatrice della
colonia italica, con un seguito di 1000 uomini armati. Ashtor è nominato
ambasciatore presso nostro zio, re Eeta della Colchide, al fine di stabilire
nuovi contatti commerciali e alleanze politiche. Io stesso partirò a breve per
un viaggio nell’Ellade a fini diplomatici e commerciali, potendo confidare
sempre nella saggia Reggenza della mia cara madre» e sorrise a Pasifae, poi si
rivolse ad Indis con severità «A te, cara cognata, viene richiesto un
contributo, che potrebbe diventare un onore. Una delle tue tre figlie dovrà
andare in sposa al re Atreo di Micene: è una sua esplicita richiesta che non
possiamo rifiutare»
«Non possiamo? » Indis era furente: «Ma stiamo scherzando?
Per secoli gli Achei sono stati ritenuti dei selvaggi, dei soggetti peggiori
degli schiavi, ed ora dovremmo fargli sposare le nostre principesse? Vi state
prendendo gioco di me?»
«No, qui si fa sul serio» rispose Glauco «Gli Achei ora sono
forti tanto quanto noi, se non di più! Metto ai voti le mie proposte, subito!
Alzi la mano chi è favorevole!»
Ottenne un’ampia maggioranza.
Pasifae sorrise di nuovo,
guardando Indis negli occhi con la soddisfazione di chi ha vinto una battaglia
decisiva.
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