All’età di diciassette anni, la
principessa Arianna era divenuta bella come sua madre, di cui aveva in parte le fattezze
fisiche, e fiera come suo padre nell’atteggiamento, ma non aveva ereditato né
l’astuzia di Pasifae, né la saggezza di Minosse.
Univa una completa ingenuità ad
una eccessiva autostima e sicurezza di sé, e come tale si prestava benissimo ad
essere truffata: per questo Edelmas e
Gabaal avevano scelto lei come obiettivo primario del loro inganno.
Quando Gabaal la incrociò per i
corridoi dell’ala del palazzo destinata alle principesse di sangue reale, le
porse con la massima discrezione possibile un rotolo di papiro sigillato,
sussurrandole: «Vostra Altezza Reale, sono stato incaricato di farvi avere
questo messaggio. Spero che avrete la bontà di leggeerlo, quando sarete sola, e
poi bruciarlo»
Arianna, curiosissima, si attenne
ai consigli del vecchio schiavo, che le aveva sempre fatto numerosi favori fin
da quando era bambina.
Una volta sola nella sua stanza,
Arianna staccò il sigillo e lesse:
«Altezza reale, così vi scrive un vostro devoto servitore. Se volete incontrare privatamente il principe Teseo, seguite le istruzioni che seguono. Stanotte, quando tutti si saranno coricati, recatevi con la massima segretezza nel palazzo del Labirinto, là nell’ingresso dove è disegnata la labrys, la grande ascia di guerra di vostro padre. Troverete aperto il portone, e dentro nell’atrio ci sarà Teseo, e quando vi vedrà, sono certo che l’amore che prova per voi lo renderà pieno di gioia. Se vorrete essere liberi di amarvi nella più assoluta segretezza, entrate nei corridoi del Labirinto, e cercate una stanza agibile e protetta, dove potrete finalmente stare insieme senza paura. Che la Dea Madre protegga il vostro amore e che gli Antichi Dei di Creta vi aiutino nel mantenere il segreto dei vostri incontri. Non fate parola a nessuno di tutto questo. Quando finalmente il vostro amore avrà trovato soddisfazione, Teseo capirà di non poter fare più a meno di voi, e chiederà la vostra mano alla regina Pasifae, che sarà ben lieta di stabilire una nuova alleanza con gli Achei. Così vi auguro felicità e salute e mi firmo: un vostro servo umilissimo»
«Altezza reale, così vi scrive un vostro devoto servitore. Se volete incontrare privatamente il principe Teseo, seguite le istruzioni che seguono. Stanotte, quando tutti si saranno coricati, recatevi con la massima segretezza nel palazzo del Labirinto, là nell’ingresso dove è disegnata la labrys, la grande ascia di guerra di vostro padre. Troverete aperto il portone, e dentro nell’atrio ci sarà Teseo, e quando vi vedrà, sono certo che l’amore che prova per voi lo renderà pieno di gioia. Se vorrete essere liberi di amarvi nella più assoluta segretezza, entrate nei corridoi del Labirinto, e cercate una stanza agibile e protetta, dove potrete finalmente stare insieme senza paura. Che la Dea Madre protegga il vostro amore e che gli Antichi Dei di Creta vi aiutino nel mantenere il segreto dei vostri incontri. Non fate parola a nessuno di tutto questo. Quando finalmente il vostro amore avrà trovato soddisfazione, Teseo capirà di non poter fare più a meno di voi, e chiederà la vostra mano alla regina Pasifae, che sarà ben lieta di stabilire una nuova alleanza con gli Achei. Così vi auguro felicità e salute e mi firmo: un vostro servo umilissimo»
Arianna rilesse più volte il
messaggio, poi sorrise e avvicinò il papiro a una candela, che lo incenerì in
breve tempo.
La principessa attendeva da anni
un’occasione di quel tipo, ed era pronta
a tutto pur di conquistare Teseo.
Venne la notte, Arianna, coperta
con un mantello blu indaco, con tanto di cappuccio, scivolò silenziosa verso la
porta del labirinto, sotto la grande ascia bipenne dei suoi antenati.
Per un attimo, vedendo la mole del
labyris, le venne in mente la maestà di Minosse ed ebbe paura, ma poi
scorse sulla porta il bellissimo profilo di Teseo, il suo principe biondo e
alto, e tutte le ansie sfumarono nel fuoco della passione.
Corse verso di lui, con
entusiasmo.
Teseo inizialmente cercò di
rispettare le formalità: «Altezza reale» disse baciandole la mano, con leggero
imbarazzo di fronte alla focosità della fanciulla, di cui era nota
l’impulsività.
Arianna era euforica:
«Mio principe, da tempo desideravo di poterti incontrare in un luogo riservato»
«Mio principe, da tempo desideravo di poterti incontrare in un luogo riservato»
«Era anche il mio desiderio»
rispose lui
I due si abbracciarono
timidamente.
«Chiamami Arianna, e seguimi. Non dobbiamo aver timore del
Labirinto. Ho escogitato un sistema per non perderci dentro a questo enorme
palazzo: guarda» ed estrasse un gomitolo da una tasca «legherò qui questo filo
di lana alla maniglia di questa porta e dipanerò il gomitolo man mano che ci
addentreremo nel palazzo»
«Un trucco ingegnoso, Arianna»
I due adolescenti si addentrarono
nel buio del palazzo, e nel cuore del Labirinto trovarono una stanza da letto
sontuosa.
Non ci fu bisogno di parole.
L’amore, o forse è meglio dire
l’attrazione reciproca, parlò per loro. E fu così che segnarono per sempre il loro
destino.
Questi incontri clandestini
incominciarono a ripetersi con sempre maggiore frequenza, con la complicità
delle ancelle di Arianna.
Quando quest’ultima confidò a
Teseo che credeva di essere incinta, incominciarono per entrambi le
preoccupazioni.
Avevano deciso di interrompere
quella gravidanza, ma qualcuno impedì che questo proposito di realizzasse.
Due lettere anonime, con lo stesso
contenuto, raggiunsero il re Catreus ed il re Glauco, che rifiutavano di
credere a quello che c’era scritto riguardo a Teseo ed Arianna. Ma la regina
consorte Indis e la regina madre Pasifae per una volta si trovarono d’accordo
nell’organizzare un sopralluogo notturno vicino al portone del Labirinto.
A entrambe faceva comodo smascherare quella relazione: a Indis perché le permetteva di togliere di mezzo Teseo, che era diventato troppo influente nella vita di suo marito; a Pasifae perché ella sperava in un matrimonio di Arianna con Teseo, che avrebbe rafforzato il suo legame politico con i sovrani degli Achei.
A entrambe faceva comodo smascherare quella relazione: a Indis perché le permetteva di togliere di mezzo Teseo, che era diventato troppo influente nella vita di suo marito; a Pasifae perché ella sperava in un matrimonio di Arianna con Teseo, che avrebbe rafforzato il suo legame politico con i sovrani degli Achei.
Tutto ciò era stato ampiamente
previsto e calcolato dall’astuto eunuco Edelmas, che ancora una volta riuscì ad
ottenere quello che voleva.
Arianna e Teseo vennero scoperti
“in flagrante” proprio grazie al filo di lana del gomitolo, che Indis e Pasifae
avevano seguito, assieme alle loro guardie personali.
Le due regine li trovarono a letto
insieme.
Teseo ebbe paura e quasi si
nascose sotto le coperte, mentre Arianna, fiera e impavida, disse a sua madre: «Tu
sei l’ultima che ha la credibilità morale per criticarmi!»
Indis ridacchiò, ma Pasifae fece
finta di niente:
«So che sei incinta, figlia mia. E aspetti un figlio di nobile stirpe achea. Ora dobbiamo pensare ad una sola cosa: il tuo matrimonio con Teseo, principe di Atene, così valoroso che non ha nemmeno il coraggio di mettere il naso fuori dalle coperte…»
«So che sei incinta, figlia mia. E aspetti un figlio di nobile stirpe achea. Ora dobbiamo pensare ad una sola cosa: il tuo matrimonio con Teseo, principe di Atene, così valoroso che non ha nemmeno il coraggio di mettere il naso fuori dalle coperte…»
Teseo, che aveva capito di essere
stato preso in trappola, riemerse dalle lenzuola, quel tanto che bastava ad
accettare la soluzione del matrimonio riparatore.
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