mercoledì 11 maggio 2016

Titanic (poesia ironica)






Suona l’orchestra, giocano a biliardo
i gentiluomini, la nave va, scintillano
i pomelli delle porte e nei cristalli i vini
luccicano, pregiati, e che ordine nelle cabine!
Nessun male può succedere, a noi, in questa
rutilante sera. Eppure si allarmano, alcuni
seccatori: c’è qualcosa che non va, dicono
questi iettatori. Non ascoltiamoli, per carità,
qui non c’è  niente da temere, i soliti allarmisti,
si sa, ce n’è ogni dove, che gente! Ci sono
le scialuppe, almeno per alcuni, i salvagenti:
ma poi, a noi, chi ci potrebbe mai affondare?
Stiamo calmi, sereni, nessuna lamentela!
Zittiamo le Cassandre, godiamoci la vita
finché c'è, A loro i dubbi, cosa da insicuri!
Confidare in sé è tutto ciò che conta,
andare sempre avanti, o almeno fare finta!
Solo i perdenti hanno l'acqua alla gola,
solo i pazzi, è noto, abbaiano alla luna,
solo i vittimisti, Dio ne scampi, si crucciano
ogni sera, ma noi no! Noi di niente abbiamo
mai paura: lasciamo il timone ai capitani,
non preoccupiamoci di questa seccatura,
la notte è giovane, ci dobbiamo divertire,
stare allegri, non pensare: inutile angustiarsi.
E poi, perché dovremmo aver paura?
Che sarà mai un iceberg a quest'ora!


di R.Q.








4 commenti:

  1. Guarda, stavolta rischio di dire una stupidaggine, ma dal mio punto di vista questa poesia più che ironica mi sembra parecchio angosciante! Ma da brividi proprio!
    Cioè, il tono è chiaramente sarcastico, ma sapendo che fine farà la maggior parte di quella povera gente, non mi pare ci sia tanto da ridere...
    Ovviamente il mio è un parere da ignorante in materia, quindi posso tranquillamente aver preso un cantonata (ed in questo caso ti prego di non prendertela), però la sensazione che mi ha dato leggendola è tipo l'inizio di un film horror! o_o

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è affatto una stupidaggine: è l'elemento centrale del discorso! Come figura retorica l'ironia si ha quando il significato reale di ciò di cui si parla è il contrario di quello letterale. E il significato reale è appunto la catastrofe, la sorte a cui centinaia di persone sono andate incontro in una maniera del tutto imprevedibile.
      Perché l'approccio ironico ad un argomento tragico? Perché la tragedia è già di per sé evocata dal titolo. C'è bisogno dell'attribuzione di un significato che va oltre quello dell'evento in sé. Il significato simbolico è quello dell'inconsapevolezza di fronte al pericolo. Non a caso la tragedia del Titanic divenne il simbolo della fine della Belle Epoque e della centralità dell'Europa. Nessuno, all'epoca, avrebbe mai immaginato che l'Europa stava per essere devastata da due guerre mondiali che avrebbero anche sancito la fine della sua egemonia mondiale. In un ulteriore slittamento di senso, l'ironia è rivolta contro il sentirsi troppo sicuri, in generale. Qui tocco un tasto dolente, riguardo alla società di oggi, che secondo me vuol far credere che tutto sia sotto controllo, che si può, anzi si deve stare tranquilli.
      Ecco, questo mi pare un atteggiamento estremistico: un eccesso di sicurezza è altrettanto dannoso che un eccesso di insicurezza. Noi siamo bombardati da un tipo di psicologia che vuole a tutti i costi farci credere che per far andar bene le cose sia sufficiente credere che vadano bene. E' una cosa pericolosissima. Questa poesia, con il suo effetto di angoscia, vuole smascherare il senso di falsa sicurezza che i mass media e in generale tutto l'apparato culturale buonista e conformista vogliono indurre su di noi. Oh, io non voglio essere nemmeno catastrofista, perché questo sarebbe un altro eccesso pericoloso, che condurrebbe al disfattismo, altra cosa che io combatto.
      L'ironia tragica ha, in letteratura e in particolare in poesia, lo scopo di ricondurre alla realtà delle cose, cioè di sollecitare un approccio più realista nella percezione del mondo, della vita, della società e della storia. Quindi, attenzione, non è houmor nero, è un "sentimento del contrario", alla Pirandello, ed un escamotage per far riflettere sull'approccio che abbiamo verso il pericolo. Io credo fermamente che la società di oggi abbia un approccio troppo ottimistico: potrei fare un milione di esempi, ma si devierebbe dal sentiero principale, che è quello esistenziale. L'approccio giusto è quello di vedere, con eguale parità, sia il lato bello che il lato brutto della realtà, sia il lato divertente che quello tragico, sia il lato rassicurante che quello preoccupante. Se noi chiudiamo uno dei due occhi, e vediamo solo uno dei due aspetti, finiamo per compiere un errore esiziale: il pessimista resta bloccato dalla paura, l'ottimista va incontro al rischio Titanic, e non è una gufata, è una questione di realtà: chi sottovaluta il pericolo ha una probabilità molto più alta di esserne vittima. Certo che c'è un elemento horror, e sono ben contento che sia emerso, perché questa è la funzione dell'horror, quella di risvegliare in noi un'emozione anestetizzata da un senso di normalità che purtroppo non ha un fondamento reale. Potrei riferirmi alla fragilità del nostro benessere economico come paese, come continente, come civiltà, ma anche alla fragilità della pace, della sicurezza ambientale, della convivenza civile, dell'ordine pubblico.
      Non volevo farlo però in modo lagnoso: le lagne ottengono soltanto il risultato di annoiare o creare compatimento.L'ironia tragica invece risveglia quella sana paura che è l'istinto di salvezza che spesso riesce a salvarci nel momento del maggiore pericolo.
      E' ovvio quindi che il significato simbolico è il contrario di quello letterale. Ma se non ti ho convinto non esitare a dirlo, eh, perché poi ogni lettore ha il diritto sacrosanto di reagire a modo proprio^^ ;-)

      Elimina
    2. Bè meno male che non ho detto una cavolata allora!^^
      Non essendo "allenata" ad interpretare poesie ho sempre paura di uscirmene con qualche stupidaggine che ti faccia ricredere sulla mia intelligenza!
      Comunque, ora che me l'hai speigato, ti assicuro che il significato che volevi dargli emerge perfettamente, anche se io riesco comunque a coglierne difficilmente il lato ironico (probabilmente è una questione mia però...): insomma un conto è fare ironia su una cosa che alla fine si risolve senza senza troppi danni, ma su una tragedia del genere! E' come fare ironia sui prigionieri dei campi di concentramento, la cui fine era inevitabile!
      Io ho capito il discorso generale di voler risvegliare e metter in guardia le coscienze verso uno stile di vita che tende ad anestetizzare la gente rispetto ai problemi, ma questo sarebbe utile se uno potesse concretamente fare qualcosa, ma nel caso di quei poveretti del Titanic, che avrebbero mai potuto fare???
      A prescindre dalla mancanza di conoscenza tecnica sulla sicurezza della nave, delle manovre e delle rotte (mica si può pretendere che uno sappia tutto di tutto, no?) una volta che si sono scontrati con l'iceberg, anche se lo avessero saputo immediatamente, che avrebbero potuto fare? Le scialuppe erano comunque insuffucienti, e la dinamica con cui è affondata (che è quello che ha fatto più vittime)era quella!
      Poi è chiaro che la tua è una forma simbolica che va a parare da altre parti, ed il tuo ragionamento sul chiudere gli occhi davanti ai probelmi è giustissimo, però ecco, io l'ironia non riesco tanto a coglierla nel caso in questione, a fronte di tanti innocenti morti così...
      Però ti ripeto probabilmente è un mio limite, nel senso che a me nemmeno gli horror sono mai piaciuti, e non perchè mi facciano paura ma perchè li trovo proprio senza senso: insomma secondo me se vuoi superare le tue paure ti butti con il paracadute (vedi come ti si risveglia l'istinto di sopravvivenza quando devi aprirti il paracadute!) o ti scali na montagna o una cosa del genere, non te ne stai a vedere It al sicuro sul divano di casa: a che serve? Ti mette solo in testa che c'è gente squilibrata al mondo, cosa che mi pare anche abbastanza ovvia, basta guardare il telegionale!
      Se voglio passare due ore nel mondo dell'impossibile a questo punto mi vedo un film con i supereroi (lo so che a te non piacciono), almeno mi faccio quattro risate!^^
      Vabbè ovviamente questa è solo la mia opinione, probabilmente ogni persona che legge la poesia poi la interpreta a modo suo! :)
      Buona serata! :)

      Elimina
    3. Sono osservazioni giuste, soprattutto quella sul fatto che i passeggeri non avevano gli elementi per poter prevedere un simile incidente, e quindi può sembrare che il significato letterale non regga di fronte al significato simbolico e possa quindi sembrare una cinica mancanza di rispetto nei confronti di vittime innocenti.
      E su questo ti do ragione e credo sia giusto anche fare ammenda, perché naturalmente bisogna avere il massimo rispetto per le vittime, anche a distanza di così tanto tempo.
      A mia parziale discolpa avanzo due precisazioni:
      1) L'ironia va intesa come antifrasi, e quindi non è una derisione.
      2) Molti di noi, oggi, in buona fede, sono indotti a credere che non ci siano pericoli per il nostro benessere e quello della società e del pianeta. In questo caso noi stessi siamo in un certo senso vittime innocenti che difficilmente possono impedire un esito catastrofico.
      In questo c'era la similitudine tra la situazione dei passeggeri e la nostra.
      Però ripeto, trovo la tua opinione condivisibile e quindi in un certo senso chiedo scusa ai lettori se questo mio scritto può aver dato l'impressione di essere irriguardoso.
      Quando lo pubblicai non ci furono queste reazioni, però devo ammettere che hanno un loro valido fondamento.
      Personalmente preferisco vedere un film horror piuttosto che lanciarmi col paracadute, anche se il mio interesse questo genere cinematografico è molto recente: fu la famosa Jessica a incoraggiarmi in questa direzione, e siccome lei è molto simile al personaggio omonimo del mio romanzo, che è quello che ti sta (non senza fondate ragioni) più antipatico, non mi stupisce che anche su questo punto ci sia una divergenza.
      Lo ammetto, io non praticherei mai il paracadutismo, né l'alpinismo: l'horror ha una funzione catartica, tipo le tragedie di Aristotele.
      E ovviamente non amo i supereroi, mentre Jessica li amava, fin troppo, infatti io ero geloso di quel bisteccone di Thor :-D :-D :-D
      Il mondo è bello perché è vario e perché, grazie al cielo, ognuno di noi ha gusti diversi e può esprimere liberamente, nel limite del rispetto reciproco, le proprie opinioni.
      Per questo ti ringrazio molto per aver partecipato a questo dibattito che mi è stato molto utile, come lo sono sempre stati i tuoi pareri, di cui ho la massima considerazione.
      Grazie ancora e buona serata anche a te!!! ;-)

      Elimina