(Huizinga - L'autunno del Medioevo)
Classificazione storica generale
Intorno alla metà del XVI secolo, gli ordini cavallereschi erano distinti in:
- Ordini di croce: erano soggetti a regole religiose e avevano come insegna una croce che i cavalieri portavano sull'abito;
- Ordini di collare: erano fondati da dinastie regnanti e conferiti a personaggi importanti, non erano soggetti a regole religiose ed avevano come insegna un collare (Ordine militare del Sangue di Gesù Cristo);
- Ordini di sperone: erano creati da papi e sovrani per premiare benemerenze.
Nel XVIII secolo gli ordini cavallereschi vennero classificati in ereditari e acquisiti. Questi ultimi vennero classificati in:
- religiosi, soggetti a regole religiose
- militari, conferiti per ricompensare meriti militari;
- onorari, conferiti per ricompensare meriti civili. Gli ordini onorari vennero distinti a loro volta in:
- Grandi ordini, conferiti a membri di case regnanti;
- Ordini di corte, conferiti a membri dell'aristocrazia;
- Ordini di merito, accessibili per meriti a qualsiasi ceto sociale.
In seguito vennero proposte altre classificazioni:
- Ordini cavallereschi per periodo di creazione:
- Ordini cavallereschi medioevali: fondati durante il Medio Evo o il Rinascimento
- Ordini cavallereschi moderni: fondati dopo il 1789
- Ordini cavallereschi per religione:
- Ordini cavallereschi cattolici: i membri devono essere esclusivamente di religione cattolica.
- Ordini cavallereschi protestanti: i membri devono essere esclusivamente di religione protestante o riformata.
- Ordini cavallereschi ortodossi: i membri devono essere esclusivamente di religione cristiano ortodossa.
- Ordini cavallereschi per genere:
- Ordini cavallereschi dinastici o monarchici: creati da un monarca che è fons honorum, sia esso regnante o meno.
- Confraternite cavalleresche: fondate da un nobile, di alta o bassa nobiltà.
- Fratellanze cavalleresche: fondate solo per uno specifico scopo.
- Ordini cavallereschi votivi: fondati per un periodo di tempo limitato dai membri per attendere ad un voto fatto.
- Ordini cavallereschi onorifici: costituiti soltanto da insegne onorifiche concesse ai cavalieri in occasioni di festività, composti solo da una coccarda o un distintivo di varia natura
- Ordini finto-cavallereschi: conclamate imitazioni di ordini, privi di statuti e limitazioni.
D'Arcy Boulton nel 1987 classificò gli ordini cavallereschi nelle seguenti categorie:
Tipologie
Ordini dinastici o monarchici
Confraternite cavalleresche
Le confraternite cavalleresche sono ordini di cavalleria con la presidenza nelle mani di un nobile:
- Gli ordini principeschi sono stati fondati da nobili di alto rango, e la maggior parte di loro sono stati creati ad imitazione dell'Ordine del Toson d'Oro, dopo il 1430:
- Ordine di Santa Caterina, fondato da Uberto, Delfino del Viennese nel 1335 circa
- Ordine di Sant'Anthonio, fondato da Alberto I di Baviera nel 1384
- Ordine dell'Aquila, fondato da Alberto von Habsburg nella società 1433
- Ordine di Nostra Signora (Ordine del cigno), fondato da Federico II di Brandenburg nel 1440
- Ordine di Sant'Uberto, fondato da Gerardo V di Jülich e di Berg nel 1444
- Ordine della Luna Crescente, fondato da Renato d'Angiò nel 1448
- Ordine di San Gerolamo, fondato da Federico II di Sassonia nel 1450
- Ordini baronali, fondati dai nobili di minore nobiltà:
- Ordine di San Uberto (Barrois), 1422
- Nobile Ordine di San Giorgio di Rougemont, chiamato anche Confraternita di San Giorgio di Borgogna (Franca Contea, 1440).
Fratellanze cavalleresche
Le fratellanze cavalleresche sono ordini cavallereschi sono stati formati ad hoc per certa impresa:
- Ordine del Cigno Nero, fondato da 3 principi e da 11 cavalieri in Savoia (1350)
- Corpo e Ordine di Tiercelet, fondato dal visconte di Thouars e 17 barons in Poitou (1377-1385)
- Ordine della Mela, fondato da 14 cavalieri in Auvergne (1394)
- Compagnia del Levriero, fondato da 44 cavalieri nel Barrois (1416-1422), successivamente si è convertito nella Confraternita di San Uberto.
Ordini votivi
Gli ordini votivi sono ordini cavallereschi creati temporaneamente in base ad un voto: erano divertissiment cavallereschi cortesi piuttosto che reali impegni come nel caso degli ordini fraterni.
- Emprise de l'Escu vert à la Dame Blanche, fondata da Jean Le Maingre e da 12 cavalieri nel 1399 per la durata di 5 anni
- Impresa del ferro del prigioniero (Emprise du Fer de Prisonnier ) fondato da Giovanni di Borbone e 16 cavalieri nel 1415 per la durata di 2 anni
- Impresa della bocca del drago (Emprise de la gueule de dragon ) fondata dal conte Jean de Foix nel 1446 per un anno.
I falsi ordini erano delle creazioni che seguivano la moda cavalleresca per il divertimento dei principi. Erano senza statuti e privi di un numero prefissato di membri:
- Ordre de la Cosse de Genêt fondato da Carlo VI di Francia nel 1388
- Ordine del Porcospino, creato da Luigi d'Orléans nel 1394
- Ordine della Colomba, Castiglia, 1390
- Ordine della Scala di Castiglia, ca. 1430
Ordini onorifici
Gli ordini onorifici erano insegne onorifiche concesse ai cavalieri nelle occasioni festive, non consistenti in null'altro che nell'insegna:
- Ordine del Santo Sepolcro, concesso ai cavalieri che avevano compiuto il pellegrinaggio a Gerusalemme, dal quindicesimo secolo.
- Cavalieri di Santa Caterina del Monte Sinai, simile al precedente, concesso dall'undicesimo al quindicesimo secolo.
- Ordine dello Speron d'Oro, ordine papale
- Ordine del Bagno, in Inghilterra
Ordini Cristiani
Gli ordini cristiani sono ordini istituiti con bolle papali o patriarcali, solitamente hanno carattere internazionale e sono quindi riconosciuti in tutto il mondo civilizzato. Sono retti da Principi Gran Maestri a cui sono delegati i poteri di attribuzione di titoli nobiliari, registrati con atto notarile, a coloro i quali per meriti e condotta se ne siano resi degni. I titoli sono riconosciuti ufficialmente nelle nazioni ove sia presente una forma di governo monarchico (Regno Unito, Principato di Monaco, Spagna) e riconosciuti anche da nazioni come per esempio la Francia. Gli Ordini hanno finalità benefiche ed evangeliche.
Ordini di Rango e Nobilitazione della Santa Sede nei secoli
La Milizia Aurata o Speron d'Oro è stata "usata" quale titolo di rango e nobilitazione fino al 1841, unico conferimento della Santa Sede a riconoscere nobiltà gentilizia e a concedere nobiltà ereditaria, nonché, con analogo valore, sostituito dall' Ordine Piano e in particolare dal Cavalierato di Prima Classe, poi di Gran Croce, fondato da Pio IX e anch'esso denobilitato da Pio XII nel 1939. Vedere: Cesare Brancaleone, "Legislazione Nobiliare Pontificia-La Nobiltà Romana", Rivista Araldica, Collegio Araldico Romano, 1903 e Temistocle Bertucci, Titoli Nobiliari e Cavallereschi Pontifici, Collana di Monografe Storico-Genealogico-Cavalleresche "Mentore",Roma, 1925 (Anastatica: Edizioni C.L.D. Libri, 2009).
Norme sull'uso delle decorazioni
Nell'utilizzo delle decorazioni degli ordini cavalleresci esistono delle norme precise circa l'abbigliamento e la disposizione delle varie decorazioni secondo un ordine prestabilito. Di norma viene data precedenza alle onorificenze nazionali. L'onorificenza di grado più elevato viene sempre per prima, da destra verso sinistra se si tratta di medaglie o croci sospese da nastrini, dall'alto al basso se si tratta di placche da petto.
Se l'insignito ha ricevuto più gradi della stessa onorificenza si indossa sempre e solo l'insegna del grado più elevato. Per la precedenza tra le insegne degli ordini cavallereschi, si dà maggiore importanza agli ordini cavallereschi in base all'anno di fondazione ed alle loro caratteristiche (ordini supremi, ordini civili, ecc.). Nel caso di onorificenze concesse anche da Paesi esteri si dà precedenza prima alle decorazioni del proprio stato di origine e poi a quelli degli altri stati. Se ci si trova all'estero, le onorificenze ricevute da quello Stato vengono di regola portate subito dopo le onorificenze nazionali.
Le onorificenze straniere hanno precedenza su quelle nazionali in ricorrenza di feste, ricevimenti o solennità particolari che coinvolgano un paese straniero.
Utilizzo di abiti particolari
Nell' uniforme vengono portate le decorazioni come previsto da ciascun ordine, sia che si utilizzi un'uniforme militare o istituzionale (come ad esempio quella delle ambascerie). Nel caso di ordini cavallereschi che adottino un'uniforme propria, essa viene indossata unicamente nelle cerimonie previste da quell'Ordine.
- Nel frac le decorazioni vengono portate come segue: una sola fascia di gran croce (posta sul panciotto della giacca), una sola commenda, una o più placche. Le decorazioni a medaglia si portano nel formato miniatura sul risvolto sinistro della marsina.
- Nello smoking, si portano unicamente le decorazioni nel formato miniatura sul risvolto sinistro della giacca con l'opzione di una sola rosetta da occhiello.
- Nell'abito da visita è consentito portare solo una rosetta all'occhiello.
Bibliografi
- Cesare Brancaleone, "Legislazione Nobiliare Pontificia-La Nobiltà Romana", Rivista Araldica, Collegio Araldico Romano, 1903
- Temistocle Bertucci, Titoli Nobiliari e Cavallereschi Pontifici, Collana di Monografe Storico-Genealogico-Cavalleresche "Mentore",Roma, 1925 (Anastatica: Edizioni C.L.D. Libri, 2009).
- D'Arcy Jonathan Dacre Boulton, ‘'The knights of the crown : the monarchical orders of knighthood in later medieval Europe, 1325 – 1520'’, Woodbridge, Suffolk: Boydell Press, Palgrave Macmillan (February 1987). ISBN 0-312-45842-8. Second revised edition (paperback): Woodbridge, Suffolk and Rochester, NY: Boydell Press, 2000.
- Richard W. Kaeuper, Elspeth Kennedy, Geoffroi De Carny, ‘'The Book of Chivalry of Geoffroi De Charny: Text, Context, and Translation'’, University of Pennsylvania Press (December, 1996). ISBN 0-8122-1579-6.
- Domenico Libertini, Gli Illeciti Penali in Tema di Conferimento ed Uso di Onorificenze, in Rivista di Polizia, n.7, 1994.
- Domenico Libertini, Nobiltà e Cavalleria nella tradizione e nel diritto, Tivoli, 1999.
- Domenico Libertini, Osservazioni sulle prerogative del sovrano spodestato, in Rivista di Polizia, n. 3-4, 1997.
- Domenico Libertini, Sull'illecito conferimento di onorificenze cavalleresche, nota a sentenza n. 9737 del 16 giugno 1999 della Sezione III della Cassazione, in Rivista di Polizia, n. 5-6, 2000.
- Domenico Libertini, Dagli Antichi Cavalieri agli attuali Ordini Cavallereschi, Città di Castello, 2009
- Alessandro Gentili, La disciplina giuridica delle onorificenze cavalleresche, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Roma, n. 2/1991.
Voci correlate
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