Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 4 maggio 2015
Conservatorismo e pensiero conservatore
Nella sua accezione politologica il conservatorismo è una corrente di pensiero politico-culturale che si basa su alcuni concetti fondamentali:
- Il valore della stabilità istituzionale e normativa come condizione necessaria per la certezza del diritto e il mantenimento del binomio "legge e ordine" nella società.
- L'idea che le riforme e i cambiamenti non siano di per se stessi un bene, ma vadano considerati come una misura d'eccezione, da prendere in considerazione soltanto qualora una determinata istituzione o norma non sia più in grado di funzionare o di garantire i diritti degli individui e la sicurezza della comunità.
- La tendenza a rispettare o quantomeno a tenere in considerazione gli elementi della tradizione della della comunità di riferimento, dal punto di vista culturale, sociale, istituzionale, valoriale e religioso (Dio, Patria e Famiglia), pur ammettendo che essi non siano un vincolo legislativo, ma un elemento di tutela della stabilità e della identità del soggetto politico, seppur nell'ambito di un quadro pluralistico dove è legittimo il dibattito e il dissenso, purché avvenga nell'ambito delle norme costituzionali e dell'ordinamento giuridico delle istituzioni pubbliche.
- Il rifiuto della rivoluzione e dell'utopia, fondato sulla sfiducia della bontà dell'uomo allo stato di natura. Il conservatorismo ritiene che la rivoluzione, oltre che essere un atto violento, si risolva in una mera sostituzione di una classe dirigente con un'altra, secondo la teoria delle elite.
- Una tutela della proprietà privata e dell'economia di mercato, più o meno spiccata a seconda dell'adesione del conservatore all'ideologia liberale.
Il conservatorismo liberale (Neoconservatorismo) accetta alcuni elementi del liberalismo classico (tutela dei diritti civili e politici) e del neoliberismo economico, tra cui l'individualismo e il contenimento della pressione fiscale e della spesa pubblica, pur nella salvaguardia dei diritti sociali e al riconoscimento del welfare state come elemento sussidiario al mercato e al privato.
Il conservatorismo sociale (Paleoconservatorismo) sarà invece più legato alla comunità che all'individuo, alla persona intesa come parte di un tutto con cui è in relazione secondo elementi tradizionali, in base ad ideologie quali il comunitarismo (destra sociale) e al personalismo (centro cattolico), tipiche dei partiti di ispirazione tradizionalista e cristiana e in ambito economico ad un maggiore statalismo e protezionismo, nel qual caso si parlerà di conservatorismo nazionale.
- Un collocamento politico nell'ambito dello schieramento moderato di centro-destra.
- Una propensione per il contenimento dell'immigrazione clandestina.
- Una valorizzazione della differenza e del merito, pur nell'ambito di una eguaglianza giuridica e di una equità economico-sociale che però rifiuta il socialismo e il comunismo.
- Un rispetto delle autorità come garanzia contro il disordine e la violenza anarchica, ma sempre all'interno del costituzionalismo liberaldemocratico.
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