Su che fragili fondamenta avevamo fondato la nostra felicità, io e Virginia.
Il piacere era qualcosa di effimero. Persino l'amore non dava garanzie. Alla fine, l'unica costante della vita, era la sofferenza.
<<Sono stata fortunata, ma ora mi sono accorta che ho fatto troppo affidamento sulla mia fortuna. La fortuna, come ha scritto Stephen King, "è per gli stolti. Non hanno altro in cui sperare">>
Le sue energie si stavano esaurendo: era la punizione che gli adepti della Fonte Sacra le avevano inflitto per aver rivelato le loro trame, il progetto eugenetico del Serpente Rosso, le trame di potere della Famiglia D. e le facoltà di controllo psicologico a distanza degli Iniziati.
<<Loro sono immortali ed eternamente giovani. Vogliono farmi provare cosa significa aver rinunciato ai loro doni. Solo ora che sono debole, mi rendo conto davvero che tutto ciò su cui si fonda la mia vita, la mia salute e la mia felicità è fragile ed effimero. La mia giovinezza passerà, passerà la bellezza...>>
<<Ma la tua intelligenza non passerà! La tua eleganza non passerà! L'eleganza è la sola bellezza che non sfiorisce mai>>
Lo stile era quello dell'Ecclesiaste, ma la citazione finale era di Coco Chanel. Ho sempre avuto il vizio di mescolare sacro e profano.
<<Tu non capisci, Luca. Per un maschio l'età non è un problema, anzi, dona fascino, autorevolezza. Ma per una donna è diverso>>
La abbracciai e le sussurrai:
<<Non dire sciocchezze, Virginia! Anche una donna acquista fascino e carisma, persino regalità, se ha dentro di sé una personalità forte come la tua! C'è un tempo per tutte le cose. Ogni stagione dà i suoi frutti. Persino la vecchiaia. Persino la morte...>>
Lei mi strinse la mano e valutò le mie parole, ma lo sconforto ebbe la meglio:
<<Solo quando siamo pronti. Ma io... è troppo presto per affrontare questa sofferenza. Io non sono pronta. Oh, Dio del cielo, risparmiami, perché io non ho ancora vissuto! Ridonami la salute, ridonami la forza, ridonami la vita, ridonami la speranza!>>
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