mercoledì 16 aprile 2014

Virginia D. Capitolo 28. I mille volti di Virginia D.



<<Virginia, dobbiamo parlare>> le dissi, dopo essere uscito dalla visita del medico.
<<Uhm... tempesta in arrivo!>>
<<Sì. E' così. Non esistono cause esogene alla mia depressione, è uno squilibrio chimico spontaneo, qualcosa di molto raro. Qualcosa che la scienza non è in grado di spiegare. Qualcosa, dico io, che potrebbe sembrare una magia. Nera, per la precisione>>
Virginia ispirò forte e poi deglutì:
<<Stai pensando a qualcosa legato alla setta della famiglia D. ?>>
<<Esatto. Pensavo proprio a questo. Ora siamo a un bivio: o tu mi dici tutto e cerchiamo di risolvere questo problema, oppure io sarò costretto a prendere farmaci che non vorrei prendere>>
Virginia sospirò:
<<Va bene. Ti dico tutto, ma non so se sarà sufficiente per farti stare meglio>>
<<Tu incomincia, poi vedremo. Parlami di te, parlami dei mille volti di te che non conosco>>



<<La famiglia D. non è la mia famiglia biologica. Sono stata adottata da loro poco dopo la mia nascita. Non so chi siano i miei genitori naturali, non m'interessa, visto che mi hanno abbandonata. Purtroppo nemmeno la famiglia D. si è rivelata migliore. All'inizio sembrava tutto normale, poi, poco per volta, ho capito che c'erano delle stranezze. Anche i miei parenti erano stati adottati. E' una famiglia di persone che si sposano, ma non generano figli: li adottano sempre. Ogni coppia di ogni generazione non fa figli, li adotta>>
Ero talmente sconcertato che mi limitai a fissarla.
Sentivo una morsa opprimente allo stomaco:
<<Questa è una follia. Perché si comportano in questo modo? E chi gli permette di portare avanti questa idea morbosa?>>
<<Sono sterili. Non so come mai, questo è un segreto che riguarda gli Iniziati. Il rito di iniziazione li rende sterili. Possono avere tutti i rapporti sessuali che vogliono, ma non possono generare una nuova vita. Non mi hanno mai spiegato il motivo. E' anche per questo che me ne sono andata. Ma loro sono potenti, hanno amici influenti ovunque, per questo riescono sempre a trovare figli adottivi. Ma non fanno loro del male, li lasciano scegliere. Vedi, io sono qui ora, e sono felice con te>>



<<Tu sei felice, ma temo che loro se la stiano prendendo con me. Non so come, ma se è vero che sono tanto potenti, allora non trovo altra spiegazione, Virginia, sono stati loro, la famiglia D. e a questo punto, se è vero che mi ami come io credo, mi devi aiutare. Prima di tutto devi parlarmi dell'origine del cognome di quella famiglia. Tutto quello che sai>>
Lei annuì:
<<Ti dirò tutto. Ma tu devi promettermi che non mi lascerai! Promettimelo, Luca!>>



<<Ma certo, Virginia, lo sai bene che ti amo troppo per poter pensare a una vita senza di te! Io non ti lascerò mai! Ma se tu vuoi che io non mi ammali, devi aiutarmi>>
Lei sorrise:
<<Anche io ti amo troppo per poter vivere senza di te. Lo dico in maniera letterale, Luca: io senza di te non potrei sopravvivere. La tua vita è la mia vita>>





<<Parlami di loro. Raccontami tutto. Cos'è veramente la famiglia D.? Da dove ha origine quel cognome?>>
<<E' un cognome rumeno. Finisce in "u", come molti cognomi, da quelle parti>>
Sospirai:
<<Lo avevo intuito. L'alternativa era che fosse sardo, ma le altre parole di quel cognome, chissà perché, mi hanno subito fatto pensare alla Romania>>
Lei cercò di sorridere:
<<E' quel che pensano tutti. Ma non è quello il loro segreto. Non hanno mai commesso atti di violenza contro nessuno, né uomini, né animali. Il loro potere deriva da qualcos'altro. Lo chiamano: "La Fonte Sacra". Solo gli iniziati sanno di cosa si tratti. Ma il prezzo dell'iniziazione è la sterilità, per questo io me ne sono andata. Mi avevano fatto giurare di mantenere il silenzio, ma se il prezzo del mio silenzio è la tua sofferenza, allora ti racconterò tutto che so>>



<<C'è una cosa che vorrei chiederti, prima di tutto. Un giorno mi hai detto che tu sei l'altra parte di me. Che noi siamo anime gemelle in tutto. Che siamo una cosa sola. Certo, è la metafora dell'innamoramento perfetto. Ma pareva che volessi dire qualcosa di più. Qualcosa che forse riguarda il fatto inspiegabile di come tu sei quasi identica a com'erano mia madre e mia nonna da giovani. Cosa significa tutto questo?>>



<<Significa che il potere della famiglia D. arriva dappertutto. La scelta di chi adottare non è mai casuale. Decidono loro in base ad un programma che si potrebbe definire come una specie di esperimento di eugenetica naturale. Non so come ci riescano, ma favoriscono in tutti i modi l'incontro tra persone geneticamente simili. Lo fanno da molto tempo, da secoli, forse millenni. Loro sanno molte cose. Conoscono esattamente le implicazioni psicologiche dell'incontro tra persone geneticamente simili di sesso opposto. Il più delle volte queste persone si innamorano e hanno figli. Alcuni di questi figli vengono adottati dalla famiglia D. , altri invece restano con le loro famiglie, senza sapere nulla. E forse sarebbe meglio che non sapessero mai nulla di tutto questo. Noi siamo geneticamente simili, ma non siamo parenti. Però sicuramente anche la tua famiglia rientra nel loro progetto di selezione genetica. Loro lo chiamano: il Serpente Rosso>>


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