venerdì 18 aprile 2014

Trascendence (film) : Johnny Depp tra I.A. e immortalità dell'anima



La visione di questo film è un'esperienza avvincente, emozionante, coinvolgente e che ci porta a riflettere su tematiche di straordinaria rilevanza. Dove risiede la coscienza? Può una intelligenza artificiale diventare il ricettacolo di una mente umana? Se davvero così fosse, non solo questa mente potrebbe diventare immortale, ma, attraverso la connessione in rete potrebbe accedere a tutti i dati disponibili nel mondo e grazie alle sue elevatissime capacità potrebbe diventare onnipotente, nel bene e nel male.
Questa è la vicenda del protagonista, interpretato da un Johnny Depp un po' appesantito e invecchiato, ad essere sinceri, ma ormai proiettato verso ruoli più filosofici.



Il dottor Will Caster (Johnny Depp) è il più importante ricercatore nel campo dell’intelligenza artificiale e lavora alla creazione di una macchina senziente che combini l’intelligenza collettiva di tutto ciò che è conosciuto con l’intera gamma delle emozioni umane. I suoi controversi esperimenti lo hanno reso famoso, ma lo hanno fatto diventare anche il bersaglio principale di un gruppo di terroristi contrari alla tecnologia, pronti a tutto pur di fermarlo. Ma nel loro tentativo di annientare Will, gli estremisti stessi diventano involontariamente coloro che lo spingeranno al successo—diventare parte della sua stessa trascendenza. Il corpo di Willi muore, ma la sua memoria è trasferita in una intelligenza artificiale immensamente raffinata. Per sua moglie Evelyn (Rebecca Hall) e il suo migliore amico Max Waters (Paul Bettany), entrambi ricercatori, il problema non è se possono andare avanti…. ma se sia giusto farlo. Le loro peggiori paure diventano realtà quando la sete di conoscenza di Will sembra trasformarsi in una ossessiva ricerca di potere, di cui non si conosce la fine. L’unica cosa che è terribilmente chiara è che forse non c’è modo di fermarlo.





Quando la situazione sfugge dal controllo, interviene l'FBI. L'agente incaricato, interpretato da Cillian Murphy, e il suo consulente, il professore interpretato da Morgan Freeman, si trovano di fronte a scelte etiche dalle conseguenze devastanti, a tal punto che non riusciamo più a capire chi siano i buoni e i cattivi.



Il colpo di scena finale è da Oscar.

Voto: 8/10. Consiglio: da vedere!



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