lunedì 3 marzo 2014

La fiamma di Atar. Capitolo 2. Azione complicante: la studentessa


La studentessa universitaria si presentò allo sportello della biblioteca nel tardo pomeriggio di una piovosa sera di inizio marzo.
Era oggettivamente bella, di una bellezza che non poteva essere messa in dubbio.
Quando la vide, Luca pensò che assomigliava a Megan Fox, con quel sapore esotico che le era conferito dai suoi antenati Cherokee.




Alta, snella, capelli neri, lisci, viso perfetto, pelle liscia, sguardo intenso
Indossava una camicetta bianca, aderente, una gonna scura, calze a rete ricamate e profumava di Chanel n.5.
Luca non l'aveva mai vista prima. Se ne sarebbe ricordato.
Perfettamente consapevole del fatto che, di fronte a donne di una tale bellezza, lui non aveva la benché minima speranza di apparire anche solo minimamente attraente, aveva ormai consolidato l'abitudine di fingere una completa indifferenza.
La storia infinita delle burrascose e non troppo fortunate relazioni tra Luca e le donne era un tasto dolente che, quei pochissimi che lo conoscevano bene, sapevano che era meglio non toccare.
Non che Luca mancasse di galanteria, anzi, era considerato, almeno da quella parte di persone che non lo detestavano, un uomo di classe, dalle maniere eleganti.
Il problema era che la sua ironia, a volte, colpiva troppo nel segno e quando era contrariato poteva dire cose non del tutto simpatiche.
Non era brutto, ma non era nemmeno bellissimo. Inizialmente era un tipo simpatico, ma mancava di diplomazia. Se voleva sapeva essere brillante, divertente e persino estroverso, ma quasi sempre se ne pentiva e finiva per tenere a distanza le persone.
Non era mai stato un grande amatore, a letto, e forse questa, assieme alla sua non esaltante condizione economica, gli aveva impedito di intrattenere relazioni più lunghe di qualche mese con le donne di cui era stato innamorato.
Considerava ormai tutto questo un capitolo chiuso. Riteneva che in fondo fosse tutto un inutile spreco di energie.
Per questo, quando la magnifica studentessa gli porse il modulo compilato con i dati del testo di cui aveva bisogno, Luca mantenne un gelido e distaccato aplomb britannico, che avrebbe fatto invidia al principe Carlo d'Inghilterra.
Quello che però gli fece inarcare le folte sopracciglia nere era il titolo del testo che la studentessa aveva richiesto.
Si trattava di un'opera antica, che non veniva consultata da tempo immemorabile, tanto che nessuno l'aveva più spostata dalla libreria in cima alla torre dove si trovava insieme ad altri testi di quel genere.
Rivolse un'occhiata severa alla studentessa, da sopra gli occhiali:
<<Quest'opera non è in catalogo>>
Lei non si scompose:
<<Io dico di sì. So che ce l'avete>>
Luca mantenne uno sguardo imperturbabile:
<<L'hanno informata male>>
Lei sostenne il suo sguardo con occhi glaciali:
<<Non credo proprio. E adesso le spiego il perché>>




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