giovedì 2 gennaio 2014

Perché il gatto fatica a socializzare con gli altri mici?



Il fatto che il gatto sia un animale estremamente indipendente non è di certo una novità, ma quando questo desiderio si trasforma in solitudine e aggressività può portare a seri grattacapi gestionali all’interno della casa. Capita molto di frequente, infatti, che in una stessa abitazione vivano più felini o animali di specie diverse. E qualora uno dei mici fosse intollerante, si rischiano liti e piccoli tafferugli a qualsiasi ora del giorno e della notte. Quali sono le motivazioni alla base di questo comportamento e come modificarlo nel tempo?
Gatti che soffiano
Gatti che soffiano
Gatti che soffiano
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L’atteggiamento è facilmente riconoscibile: il gatto poco sociale non solo tiene a distanza il cane di casa – un fatto, questo, più che comprensibile – ma allontana anche i suoi simili, soffiando, miagolando aggressivamente e sfoderando le unghie. Una situazione di coabitazione che l’animale ritiene ingiusta, che tuttavia può essere modificata con un po’ di impegno.

La seconda ragione alla scarsa socializzazione, invece, deriva spesso dalla noia. È il caso dei gatti già abituati a convivere con i simili, improvvisamente diventati scostanti e aggressivi: l’animale, sofferente per la reclusione in casa e la mancanza di stimoli, manifesta il proprio disappunto isolandosi. Basta quindi introdurre un nuovo gioco – a volte basta anche una sola scatola di cartone – affinché il micio sfoghi lo stress e ritorni al suo normale comportamento.La prima modalità di asocialità felina si manifesta quando il micio, prima unico abitante della casa, vede i suoi spazi invasi da un nuovo arrivato. In questa situazione entra in gioco non solo la rinuncia a parte della propria indipendenza, ma anche la gelosia. Il proprietario deve infatti dividersi tra le attenzioni di più di un animale, la pappa diventa un momento di condivisione, il gioco una modalità a due. E il gatto, giustamente, potrà manifestare insofferenza per non essere più il re incontrastato dell’appartamento.
 Per ripristinare la normalità, si rende necessario un percorso d’adattamento che vede il proprietario in prima linea: le attenzioni agli animali domestici devono essere eque e contemporanee, magari con una sessione di coccole congiunte. Al contrario, invece, i pasti devono essere divisi: ogni esemplare avrà la sua ciotola di pappa e di acqua, per limitare al minimo i battibecchi. Infine, la fase di gioco deve essere organizzata attorno a un team: i gatti devono capire come non vi sia divertimento senza collaborazione. Un buon esercizio può essere quello di appendere una pallina a un filo e di tenerne l’altra estremità nella mano. Solo quando i mici si avvicineranno insieme, la cordicella verrà fatta scorrere fino ad abbassare il giocattolo alla portata degli animali. In caso contrario, la pallina verrà sollevata e posta a un’altezza irraggiungibile nemmeno con i migliore dei balzi.

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