martedì 22 gennaio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 4. Ellis Eclionner a Gothian.



Castello di Gothian, Contea dell'Artico, Regno degli Alfar, 5 giugno 1001 dalla fondazione dell'Impero.

Ogni volta che si svegliava e si rendeva conto di trovarsi nel tetro e freddo castello di Gothian, l'ex reggente imperiale Ellis Eclionner si rendeva conto che la supervisione di quel luogo e del territorio circostante, era ormai diventata la sua unica ragione di vita.



Ho solo trentotto anni e mi ritrovo confinata in questo luogo mostruoso, tagliato fuori dal mondo. 
Era un anno che risiedeva in quel covo di aquile, nel buio gelido della lunga notte artica.
Le sembrava di essere diventata come la pietra con cui era stata costruita la rocca di Gothian, così fredda, così dura, così prosciugata, così refrattaria così totalmente disanimata.
Come questa pietra è il mio pianto che non si vede. La morte si sconta vivendo.
Era passato più di un anno dalla morte di Masrek, suo fratello e suo amante, padre del suo unico figlio, l'imperatore Elner XI Eclionner, signore dei Lathear.
Sarebbe stato meglio se fossi morta con lui.
A tutti coloro che, più o meno scandalizzati, avevano osato chiederle come potesse essere definito quell'amore così forte, così travolgente, così tormentato e così scandaloso che l'aveva unita a suo fratello nello spirito e nella carne, Ellis aveva sempre risposto: "Lui è l'altra parte di me. La parte migliore".
Quando Masrek l'aveva lasciata, la prima volta, per fuggire dalla vergogna dell'incesto e dalla gelosia per il matrimonio riparatore di lei con il cugino, lei era precipitata in una crisi così devastante che soltanto un rimedio aveva potuto salvarla dalla consunzione o dal suicidio, e cioè il potere usato come droga, o come gioco, quello che tutti i partecipanti consideravano "l'unico gioco che conta, il gioco del Trono".
Grazie ai suoi astuti e spietati collaboratori, come il senatore Sibelius Fuscivarian e il ministro dei servizi segreti Bial l'Eunuco, Ellis era riuscita a diventare reggente dell'Impero Lathear in nome del figlio minorenne Elner XI ed a governare per diciassette anni col pugno di ferro.
Poi l'ho ritrovato, il mio amore. Quando ormai non ci pensavo più, quando credevo di aver messo definitivamente il cuore in pace, lui è tornato da me.
Erano stati i giorni più belli della sua vita.
Eppure quando ci penso, soffro, perché la felicità passata non è più felicità, mentre il dolore passato è ancora dolore.
Il dolore della morte precoce del suo amato, proprio quando erano al culmine della felicità.
Masrek Eclionner era nel fiore dei suoi anni.



Ellis lo aveva sempre adorato, ed in quei giorni lui l'aveva ricambiata con una pienezza e una convinzione che nessuno dei due aveva mai conosciuto prima.
Se chiudeva gli occhi lo rivedeva, e dopo l'attimo di piacere iniziale, subito l'angoscia le ghermiva il cuore e la malinconia la privava di ogni forza.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria.
Per questo cercava di distrarsi, e le occasioni non mancavano, considerando l'incarico di governatrice di Gothian che le era strato affidato da Marvin Vorkidian, il figlio che Masrek aveva avuto dalla moglie Lilieth.
L'importanza di quell'incarico, che in altri momenti avrebbe potuto ricordare un promoveatur ut amoveatur, in una rocca di punizione, come la chiamavano le missionarie bene gesserit, risiedeva sostanzialmente in due compiti: sterminare i vampiri creati dal Conte Fenrik e tenere a bada la sua vedova, la Contessa Marigold.



Ellis viveva entrambi questi compiti come un modo per continuare a punire coloro che avevano ucciso Masrek, sia direttamente (il Conte) sia indirettamente (la Contessa e tutti i vampiri di Gothian).
Marigold ha la sfacciataggine di comportarsi come se fosse ancora la padrona di casa!
Fosse stato per Ellis, non avrebbe avuto alcuno sconto di pena. L'avrebbe eliminata prima ancora che mettesse al mondo i gemelli concepiti con Sephir Eclionner.
Quei gemelli sono miei fratellastri, figli di mio padre. Non sarebbero mai dovuti nascere.
Ma non era lei a decidere: gli ordini li dava Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar.
Rispetto a Marvin, i sentimenti di Ellis non erano chiari.
A renderli complicati era sempre la solita storia dell'incesto tra lei e Masrek.
Marvin è mio nipote, ma anche il figlio che il mio amato ha avuto da sua moglie.
Per questo Ellis lo amava e lo detestava contemporaneamente.
Mi ricorda tanto suo padre, eppure si vede che ha tratto il meglio di sé da Lilieth Vorkidian.
La rapidità con cui Lilieth si era consolata e risposata, dopo la morte di Masrek, suscitava in lei un senso di sdegno.
Marvin era cambiato, nell'ultimo anno. Ragionava con la freddezza di un vecchio politico.
Ah, se potessi avere mano libera!
C'erano stati momenti in cui la tentazione di disobbedire a Marvin e strangolare Marigold l'avevano quasi sopraffatta.
Come quando Marigold ha osato paragonarsi a me dicendo che siamo "sorelle nel dolore" per aver perduto per sempre i nostri amati.
Che idiozia! Marigold non sapeva nemmeno lontanamente cosa volesse dire l'amore!
Il solo ricordo di quel colloquio la mandava su tutte le furie.
Marigold, con espressione apparentemente seria e tono di voce melenso, le aveva ricordato "le ragioni per cui siamo come parenti". Le aveva elencate con scrupolosa attenzione:
<<Ellis, tu sei la madre dell'uomo che amo, e sei la figlia del padre naturale dei miei bambini. Ammetto che è una parentela piuttosto inconsueta ma...>>
Gli occhi di Ellis avevano pulsato di pagliuzze violacee nel blu indaco.
<<Inconsueta? Hai sedotto mio figlio e mio padre, e tuo marito ha ammazzato mio fratello! Una bella parentela, non c'è che dire!>>



Marigold aveva replicato, con viso afflitto e voce affranta:
<<Considera almeno che soffriamo per le stesse ragioni!>>



Anche se le parole di Marigold le erano sembrate sincere, non poteva ammettere che si ponessero sullo stesso piano le loro sofferenze.
<<Tu hai amato più uomini, e li hai tutti traditi... io invece...>>
Lei invece ne aveva amato uno solo, e l'aveva amato davvero.
Marigold aveva annuito, ma poi aveva aggiunto:
<<Succederà anche a te. Non sei obbligata a rimanere qui per sempre, e sei ancora giovane e bella. E per quanto possa sembrarti impossibile, un giorno, forse prima di quanto credi, sono certa che ti innamorerai di nuovo, perché in fondo è questa la vita: innamorarsi ancora una volta>>




Cast

Eva Green (Morgana) - Ellis Eclionner
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian
Viggo Mortensen (Aragorn) - Masrek Eclionner
Jamie Campbell-Bower (Caius Volturi) -Fenrik di Gothian.


Nota

Il testo contiene citazioni da Ungaretti e da Dante.

2 commenti:

  1. Io ogni tanto resto indietro perchè in tutta onestà certe sere non ho nemmeno il tempo (e la voglia) di accendere il PC. Però recupero dopo e leggeri è un vero piacere sempre e comunque.

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