Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 27 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 13. L'Aristocrazia Nera.
<<L'Aristocrazia Nera non è una setta, e anzi buona parte di coloro che la compongono ignorano completamente l'esistenza della Società degli Inziati agli Arcani Supremi e anche della Dinastia del Serpente Rosso. Si tratta di un gruppo di antichissime famiglie nobili che in un certo periodo storico si sono trovate in quella che era la capitale del mondo e cioè Roma>>
L'interesse di Waldemar si accrebbe di fronte a quelle parole di Jessica.
<<La Roma dei Cesari o la Roma dei Papi?>>
<<Entrambe!>> rispose Jessica <<alcune famiglie della nobilitas senatoriale e imperiale romana antica sono sopravvissute nelle età successive. Per esempio si pensa che la gens Fabia sia sopravvissuta nella famiglia dei Maximus e successivamente in quella degli Orsini>>
E qui Waldemar si rese conto di dove Jessica voleva andare a parare con tutto quel discorso.
<<Questo esempio non è casuale, vero Jessica?>>
Lei sorrise, come farebbe una maestra quando un suo alunno ha dato una risposta intelligente:
<<Tua nonna materna era italiana, vero, Roman?>> gli chiese, con l'aria di chi conosce già fin troppo bene la risposta.
Waldemar si sentì intrappolato in una gabbia ancora più ferrea di quanto avesse immaginato:
<<Sì, discendeva da una famiglia della nobiltà romana. Credo che il mio nome di battesimo sia dovuto a questo>>
Jessica lo fissò:
<<Era una Orsini, vero? Tu sai come vengono chiamate le famiglie che a Roma hanno sempre sostenuto il dominio dello Stato Pontificio?>>
Lui lo sapeva fin troppo bene:
<<La Nobiltà Nera. Orsini, Colonna, Caetani, Borghese, Odescalchi, Torlonia, Chigi, Aldobrandini, Ruspoli... ma non credevo che ci fosse un collegamento tra loro e quella che gli Iniziati chiamano Aristocrazia Nera, che è una cosa molto più ampia, almeno credo...>>
Lei non si scompose:
<<Sono la stessa cosa. In tutto il mondo. Sono tutti imparentati con le dinastie reali europee. Prendiamo i Windsor e la simpatica vecchietta che regna da 62 anni sul trono britannico. Ebbene i Windsor discendono dalla regina Vittoria di Hannover, e gli Hannover discendono dai Welfen, i Guelfi, che erano alleati e imparentati con le famiglie della nobiltà romana tra le quali venivano scelti i cardinali più importanti e spesso anche i Papi.
Ma non c'era solo Roma.
A Firenze la fazione guelfa che sosteneva papa Niccolò III Orsini e poi papa Bonifacio VIII Caetani era chiamata: i Neri.
Furono loro a far esiliare Dante Aligheiri, tra le altre cose, e immagino che un uomo colto come te se lo ricordi>>
In effetti Waldemar se lo ricordava:
<<I Guelfi Neri. In particolare famiglia Donati, di Firenze. Il povero Dante aveva persino sposato una di loro, una certa Gemma Donati, ma non fu sufficiente per evitargli l'esilio.
Come, si parva licet componere magnis, la mia discendenza dagli Orsini non è stata sufficiente a evitare l'esilio a me>>
Lo disse con tono ironico, ma incominciava a capire che forse era proprio per quella sua discendenza che lo avevano mandato lì, tra le braccia di una erede della Dinastia del Serpente Rosso.
Vogliono che ci "incrociamo", che generiamo qualcuno che unisca in sé la perfezione genetica del Serpente Rosso e la potenza della Nobiltà Nera.
Jessica inspirò, come se nell'aria ci fosse un aroma celestiale:
<<Ah, non lo senti questo profumo di Ancien Regime! Questa nostalgia della Vecchia Europa, com'era prima delle rivoluzioni e delle guerre mondiali e poi delle guerre fredde e di tutte le altre che sono venute dopo.
Gli Americani non sanno nulla di queste cose. Sono un popolo di bifolchi.
Per loro la storia comincia con George Washington. Non sanno niente dell'Europa dai parapetti antichi, come la chiamava Rimbaud nel Vascello Ebbro, l'hai letto, vero Roman?>>
Waldemar, suo malgrado, era soggiogato dall'eloquenza corrosiva e dalla cultura dettagliata di Jessica Baumann Burke-Roche;
<<Je regrette l'Europe aux ancien parapets... rimpiango l'Europa dai parapetti antichi! Ci ho pensato anche di recente, sai, Jessica? E' stato quando il Presidente degli Stati Uniti era in visita a Roma, l'anno scorso.
Andò a visitare il Colosseo e disse, testuali parole: "E' più grande di uno stadio di baseball". E in quel momento ho capito che tra l'Europa e l'America c'è un abisso di incomprensione che non potrà mai essere colmato. Per loro noi siamo una specie di grande Disneyland a cielo aperto, niente di più e niente di meno>>
Jessica a quel punto tornò estremamente seria
<<L'Unione Occidentale che tiene insieme l'America e l'Europa ha una responsabilità enorme nell'aver scatenato la guerra che ha distrutto Estgot.
Prima qui avevamo un governatore eletto da noi, ma agli Americani non andava bene e gli Europei si sono accodati senza battere ciglio e hanno messo su un altro governatore.
A quel punto la Federazione Orientale è intervenuta a sostegno del governatore deposto e l'Unione Occidentale ha condannato l'intervento. E così è scoppiata la guerra>>
Waldemar sapeva che era arrivato il momento della domanda più pericolosa:
<<E io, in tutto questo, cosa c'entro?>>
Jessica lo fissò:
<<In te scorre il sangue di tutta l'Aristocrazia Nera. Forse i tuoi parenti più vicini non lo sapevano, o forse lo sapevano, ma hanno preferito tenerti fuori da questo intrigo.
Il problema è che non è possibile rimanerne fuori. Tu ce l'hai nel sangue tutto questo... sei diventato un funzionario di alto grado dell'Unione Occidentale e ti sei esposto politicamente in maniera sconsiderata... e gli Inziati l'avevano previsto. Buon sangue non mente! I nobili hanno la politica nel sangue perché sono nati per comandare, anche quando fanno finta di non essere interessati al potere, ma soltanto al "bene dell'umanità". Tu sei una testa calda, Roman Waldemar, e potresti diventare un vero leader se avessi al tuo fianco qualcuno che ha la forza e l'astuzia per poter battere i tuoi nemici>>
Lui chiuse gli occhi:
<<Ne ho abbastanza della politica. Sarò anche un aristocratico, ma non ho nessuna sete di potere, non più. Ho quasi quarant'anni, Jessica: la rabbia che avevo dentro mi è sbollita, come un giorno sbollirà anche la tua>>
Lei allora gli accarezzò una guancia:
<<Non credo. Io sono fuoco. Il fuoco cammina con me. Io non ho mai freddo. Non sento la fatica, né il dolore. Sono forte, tu invece sei fragile, Roman, nonostante i tuoi trentanove anni sei fragile come un bambino. Ma ci sono io per te. Mi prenderò cura di te. Non ti farò mancare nulla. Vieni a riscaldarti tra le mie braccia, voglio stare con te stanotte. Staremo bene. Con me non avrai freddo, né paura. Non ti costringerò a fare nulla che non vorrai>>
Waldemar sentiva un'attrazione irresistibile, ma c'era una domanda che lo tormentava:
<<Ma tu cosa provi per me?>>
Lei sorrise:
<<Io provo il desiderio di stare in tua compagnia. Di dividere la mia vita con te. Il destino ci ha uniti e io ora so che voglio stare insieme a te. Forse non ti sembrerà gran che come dichiarazione, ma se ci pensi il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e quando scegliamo la persona con cui vogliamo trascorrere più tempo in assoluto, allora credo che sia amore>>
lunedì 26 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 12. La Dinastia del Serpente Rosso
<<Che cos'è esattamente la Dinastia del Serpente Rosso?>> volle sapere Waldemar, che sentiva di essere finalmente arrivato vicino ad una rivelazione importante.
Jessica aveva assunto un'aria solenne:
<<Io posso anche dirtelo, ma tu non ci crederai>>
Waldemar sorrise:
<<Quando me ne parlò Luca Bosco, riguardo al caso di Virginia Dracu, non ci credetti.
Poi me ne riparlò il Duca di Albany, negli stessi termini, e allora mi sembrò una singolare coincidenza. Adesso me ne parli tu e se la tua versione coinciderà con le precedenti, be', allora credo che la questione non si possa più liquidare come una leggenda metropolitana>>
Lei sospirò:
<<Luca Bosco e il Duca di Albany si stanno dando tutt'ora molto da fare, a New York, a quanto mi riferisce mia nonna Glynis. Conosco molto bene il caso di Virginia Dracu.
Una tragedia!>> lo disse però con un tono di noncuranza, come se in fondo non le importasse nulla <<Una storia inquietante, come del resto lo è tutta la storia del Serpente Rosso. Alcuni lo chiamano anche Drago Rosso, o Pendragon, e come tale è presente nella bandiera del Galles. Siamo tutti parenti, tutti una grande famiglia, unita da un unico sangue>>
Lui avanzò un'ipotesi:
<<Il Serpente Rosso sta a simboleggiare il sangue che vi unisce, una linea di sangue ininterrotta da millenni, non è così?>>
Jessica annuì:
<<Molto perspicace. Una lunga, sinuosa e sottile linea rossa. Rosso sangue, sangue nobile, purissimo così antico che le sue origini risalgono alla mitologia. Ma prima di entrare nel merito, va detto che un altro termine usato per parlare di noi, in termini romanzeschi, è I fiumi di porpora. La tesi che si sosteneva in quel romanzo è sostanzialmente giusta, perché noi siamo il risultato del più antico esperimento di eugenetica della storia dell'umanità>>
Waldemar non aveva letto il romanzo, ma aveva visto il film, ed il solo pensiero che ci fosse un nesso tra la Dinastia del Serpente Rosso e l'eugenetica lo fece rabbrividire:
<<La ricerca dell'uomo perfetto attraverso la selezione e l'accoppiamento di individui dalle eccezionali qualità in termini di salute fisica e di qualità intellettive. C'è un altro romanzo che ne parla, anzi, una serie di romanzi, per la precisione, che credo tu non conosca. Si tratta del ciclo di Dune di Frank Herbert, da cui fu tratto anche un film di David Linch, oltre che due miniserie televisive, molto ben fatte. In quel caso era l'Ordine delle Bene Gesserit che portava avanti il programma di riproduzione e selezione per ottenere l'individuo presciente...>>
Lei alzò una mano per interromperlo:
<<Lo conosco benissimo! Per quale motivo credi che mi abbiano chiamata Jessica?>>
Lui fu travolto da un lampo di intuizione e ne rimase quasi pietrificato:
<<Oh mio Dio... come ho fatto a non pensarci prima!? Il personaggio di Lady Jessica Atreides, duchessa di Caladan, una Bene Gesserit di rango segreto, colei che doveva generare l'individuo perfetto>>
Jessica annuì:
<<Affascinante, non trovi? Anche se suo figlio Paul Atreides fu piuttosto fallimentare, nel concreto, per non parlare degli altri membri di quella famiglia: uno più matto dell'altro.
Del resto, l'endogamia tende a produrre quegli antipatici effetti collaterali. Una cosa piuttosto imbarazzante: è così che si estinguono le grandi dinastie. Non so fino a che punto tu sia al corrente del legame di parentela tra Luca Bosco e Virginia Dracu, ma anche lasciando stare il loro caso, e rimanendo nel mondo della fantasia, possiamo notare che la letteratura ne è piena: la Bibbia, le tragedie greche, fino ad arrivare ai Buendia di Cent'anni di Solitudine, ai Dunedain di Gondor nei romanzi di Tolkien, per non parlare, in tempi più recenti, dei Targaryen e dei Lannister, con quel brutto vizio di riprodursi tra fratello e sorella, veramente deprecabile!>>
Lo diceva con un tono ironico e sarcastico, e una strana luce negli occhi.
Waldemar, imbarazzato, cercò di ricondurla alla domanda principale:
<<Come funziona concretamente questa "selezione e accoppiamento"? Mica si tratta di cavalli di razza!>>
Jessica esitò:
<<Alcune conoscenze sono riservate agli Iniziati e purtroppo, o forse per fortuna, io non sono stata ancora accettata nella loro setta. Non hanno gradito il fatto che abbia messo alla porta Andrei Ulienko. Ma esistono molte correnti, tra gli Iniziati, e forse le tue conoscenze con il dottor Bosco e con il Duca di Albany potrebbero tornarci molto utili>>
Waldemar si incupì:
<<Vuoi forse usarmi per arrivare a loro? E' per questo che sei rimasta qui ad Estgot invece di raggiungere tua nonna a Long Island?>>
Lei si offese:
<<Sei crudele a insinuare questo! Io ti sto aprendo il mio cuore in tutta onestà. Ti sto dicendo tutto quello che so, ma devo procedere lentamente, per gradi, altrimenti non capiresti>>
<<Cosa intendi dire?>> volle sapere lui.
<<Ci sono cose che ancora non saresti pronto ad accettare. Come reagiresti, per esempio, se ti dicessi che Arthur Lake, il mio trisavolo, discendeva dalla stirpe reale di Avalon e quindi da Lancillotto del Lago?>>
Lui si mise a ridere:
<<Ah, buona questa! E adesso magari mi dirai che si chiamava Arthur perché pensavano che fosse una reincarnazione di re Artù! O che discendeva dal matrimonio di Gesù Cristo con la Maddalena, come ne Il codice Da Vinci. Ma anche lasciando stare i romanzi esoterici di pseudostoria, e le varie mitologie e leggende, sappiamo bene che ogni dinastia ha sempre cercato di nobilitarsi inventando origini divine o quasi. I Cesari dicevano di discendere dalla dea Venere, i Tudor da re Artù. i Merovingi dal Messia in persona! Adesso ci manca solo che tu dica che la stirpe del Serpente Rosso discenda dai re di Atlandite e custodisca il Santo Graal e abbiamo fatto il pieno dei luoghi comuni dell'occultismo da best seller!>>
Jessica rimase seria e delusa:
<<Ogni leggenda contiene un fondo di verità. E quella verità, molto spesso, è stata fatta sparire perché era scomoda. Ora stammi bene a sentire.
Il dominio dei faraoni della dinastia Hyksos, la deposizione dei Merovingi, la crociata contro gli Albigesi, la persecuzione dei Templari, la detronizzazione degli Stuart, l'abdicazione di Edoardo VIII, sono tutte vicende collegate da un unico elemento: la conoscenza della verità riguardo alla Dinastia del Serpente Rosso e alle manovre dell'Aristocrazia Nera per soggiogarne i discendenti>>
Waldemar sospirò:
<<Tutto questo è pazzesco. Un tempo mi sarei limitato a riderne. Non ero un sostenitore delle teorie del complotto, ma poi ci fu una vera e propria cospirazione ai miei danni, di cui peraltro il Duca di Albany mi aveva avvertito. Ma io non l'avevo preso sul serio. Mi aveva detto una cosa troppo ridicola: sosteneva che la mia famiglia appartenesse, senza che io lo sapessi, all'Aristocrazia Nera, di cui tanto si parla in certi siti internet gestiti da qualche paranoico.
Ma a volte i paranoici scoprono complotti realmente esistenti.
E allora dimmi, Jessica: cosa ne sai, tu, dell'Aristocrazia Nera?>>
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domenica 25 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 11. La Setta degli Iniziati
Roman Waldemar e Jessica Baumann avevano trascorso un piacevole pomeriggio nella collina intorno al maniero di Sleepy Providence.
Per quanto fossero attratti l'uno dall'altra e avessero preso atto dei reciproci sentimenti, non erano andati oltre a qualche casto e tenero bacio.
Tra di loro infatti incombeva lo spirito dei Natali passati, per dirla alla Dickens, o, più prosaicamente, il peso delle cose non dette, dei segreti che ognuno teneva per sé, come se il pericolo ad essi legato si potesse esorcizzare col silenzio.
Waldemar si era imbattuto per la prima volta nella Setta degli Iniziati quando era studente universitario e aveva conosciuto un giovane studioso di filologia romanza, l'italiano Luca Bosco, che era stato fidanzato con una certa Virginia Dracu, una ragazza bellissima, che però era morta precocemente di una malattia sconosciuta.
Bosco gli aveva confidato che la famiglia di Virginia apparteneva ad una setta segreta, che negli esclusivi ambienti dell'esoterismo era conosciuta come Società degli Iniziati agli Arcani Supremi.
Quando aveva cercato di saperne di più, Luca Bosco gli aveva consigliato vivamente di restarne fuori:
Vedi Roman, ci sono porte che è meglio non aprire, e ci sono notti che non dovrebbero mai cominciare.
Forse avrebbe dovuto dagli ascolto, e invece la sua curiosità aveva prevalso. Negli anni in cui aveva lavorato a Londra presso l'ambasciata dell'Unione Occidentale, aveva conosciuto un altro strano personaggio, il Duca di Albany, che pareva coinvolto in misteriose cospirazioni.
Una volta il duca, infervorandosi in un discorso riguardante i "bei tempi dell'Impero Britannico", gli aveva confidato una cosa a cui nessuno avrebbe dato credito se non ci fosse stata di mezzo, ancora una volta, la Setta degli Iniziati.
"Nel 1936 gli Iniziati furono ad un passo dall'impadronirsi del trono britannico. Wallis Simpson era una di loro. Ne ho le prove, ho le lettere che scrisse a mia madre. Ma alla fine vinsero i sostenitori di Elizabeth Bowes-Lyon, che ha fatto di tutto per costringere suo cognato Edoardo VIII all'abdicazione. Un'ulteriore prova del fatto che sono sempre state le donne a muovere, più o meno segretamente, le fila della Storia".
Lizzie e Wallis, le due eterne rivali.
La futura Regina Madre e la futura Duchessa di Windosr.
"Eppure c'era un legame tra loro, oltre al fatto che erano cognate" aveva detto il Duca di Albany "E quel legame aveva un nome ben preciso: Margaret Lake, nata a Pensacola, Florida, nel 1914, da un certo Arthur Lake e una certa Bessie Warfield. Non le dirò altro, il resto lo capirà da sé..."
E Waldemar finalmente aveva capito:
<<Jessica, qual era il cognome da nubile di lady Margaret Burke-Roche?>>
Buttò là quella domanda durante la cena, che era stata servita nel salone.
Jessica gli rivolse un sorriso complice, mentre stava sorseggiando una bevanda.
<<Lake. Un cognome apparentemente insignificante, per in non Iniziati, ma la famiglia "Del Lago" è erede di un'antichissima tradizione, che gli studiosi di filologia romanza conoscono molto bene>>
Waldemar si ricordò di quello che gli avevano detto al riguardo sia Luca Bosco che il duca di Albany e capì che i suoi sospetti avevano infine trovato conferma:
<<Il duca di Albany mi disse che un certo Arthur Lake fu il Priore degli Iniziati, nella prima metà del Novecento. Ironicamente soprannominato re Artù, dai membri della setta>>
Jessica annuì:
<<Non so fino a che punto si trattasse di ironia. La famiglia Lake era molto influente nel Galles e vantava parentele con i Pendragon del Somerset, oltre che con i Tudor. A Glastonbury giravano strane voci sul loro conto, almeno così mi disse lady Margaret>>
Waldemar decise che era il momento di scoprire le carte:
<<Fu sempre il duca di Albany che mi parlò di una certa Margaret Lake, che ebbe un ruolo notevole nel gestire la faccenda dell'abdicazione di Edoardo VIII, nel 1936. Ora, correggimi se sbaglio: Lady Margaret Burke-Roche nasce come Margaret Lake in una discreta clinica per ricchi in Florida, a Pensacola, nell'estate del 1914.
I suoi genitori non sono regolarmente sposati, almeno non secondo il rito cristiano o le leggi dello stato. Sua madre, Bessie Warfield, americana di Baltimora aveva solo 18 anni, dico bene?>>
<<Bessie Warfield, certo, ma il nome completo era Bessie Wallis Warfield, nata a Baltimora il 19 giugno 1896 e sposatasi successivamente con un certo Ernest Simpson,
di cui portò il cognome per tutta la vita, anche dopo aver divorziato da lui e aver sposato un re, anzi un ex re, diventato un duca, ottenendo così il titolo di Sua Grazia, la Duchessa di Windsor>>
Waldemar era consapevole che l'essere a conoscenza di un simile segreto implicava conseguenze rilevanti:
<<Non volevo crederci, all'inizio... eppure tutti gli indizi mi hanno condotto fin qui. Quello che mi chiedo è se Wallis fosse sinceramente innamorata del re o se abbia eseguito gli ordini degli Iniziati>>
Jessica rispose con assoluta certezza:
<<Entrambe le cose. All'inizio eseguì gli ordini, ma poi si innamorò davvero. Un po' come sta succedendo a noi, non trovi? C'è sempre questa variabile impazzita, che nemmeno gli Iniziati riescono a tenere a bada>>
Lui le accarezzò dolcemente una mano, poi fu colto da un dubbio:
<<Ma se Margaret era figlia di Wallis, perché passò dalla parte di Elizabeth Bowes-Lyon e di Giorgio VI?>>
Jessica gli rivolse un'occhiata significativa, continuando a bere dalla cannuccia.
Quando ebbe finito rispose:
<<C'era una spaccatura all'interno degli Iniziati. Il problema erano le simpatie di Edoardo VIII e della signora Simpson per la Germania nazista.
Wallis riteneva che la Gran Bretagna non dovesse intromettersi nelle questioni del continente. Margaret non era d'accordo.
Non poteva immaginare che il prezzo di quel disaccordo sarebbe stata una guerra che causò 25 milioni di morti>>
Waldemar era perplesso:
<<La Seconda Guerra Mondiale sarebbe scoppiata comunque. C'erano troppe tensioni tra le grandi potenze, per non parlare delle ideologie totalitarie e delle loro vittime>>
Jessica scosse il capo:
<<Se nel settembre 1939 ci fosse stato Edoardo VIII sul trono, con Wallis al suo fianco, forse la Gran Bretagna non avrebbe dichiarato guerra alla Germania e la Seconda Guerra Mondiale non ci sarebbe stata. In compenso al posto dell'Unione Occidentale ci sarebbe il Terzo Reich, una prospettiva non certo esaltante.
Ma in ogni caso a comandare, oggi, nella vostra Unione, è sempre la Germania. Certo il ministro Kaiserring non è Hitler, ma il modo in cui si sono comportati qui ad Estgot ricorda maledettamente i tempi dell'Operazione Barbarossa. Sono le ironie della Storia, non è così?>>
Waldemar preferì non commentare.
Tutto quel discorso richiedeva tempo per essere assimilato;
<<Non lo so, devo rifletterci. Ma c'è qualcosa, nella tua persona, sia nell'aspetto che nel carattere, che un po' mi ricorda proprio Wallis Simpson>>
Jessica rise di gusto:
<<Ci sei arrivato finalmente! C'è una linea di sangue che collega direttamente lei a me. Wallis generò Margaret, la quale generò mia nonna materna Glynis Burke-Roche, che ora vive in America, a Long Island, con sua cognata Edith. Siamo tutti un'unica grande famiglia.
Gli Iniziati ci chiamano "la Dinastia del Serpente Rosso">>
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