venerdì 4 maggio 2012

Lo stile Rococò o "Luigi XV"

Il Rococò è uno stile ornamentale sviluppatosi in Francia nella prima metà del Settecento come evoluzione del tardo-barocco. Si distingue dal Barocco per la luminosità,  il decorativismo estremo, la sfarzosità graziosa e scintillante delle forme, caratterizzate da ondulazioni ramificate in riccioli e lievi arabeschi floreali. 

File:Ottobeuren-basilika.jpg

Caratterizzato da delicatezza, grazia, eleganza, gioiosità e luminosità si poneva in netto contrasto con la pesantezza e i colori più forti adottati dal precedente periodo barocco.
I motivi Rococò cercano di riprodurre il sentimento tipico della vita aristocratica dell'Ancien Regime.



Il termine "rococò" deriva dal francese rocaille, parola usata per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie, utilizzate come abbellimento di padiglioni da giardino e grotte. Il rococò nasce in Francia nel secondo ventennio del XVIII secolo, sotto il regno di Luigi XV.
Rococò sembra essere una combinazione della parola francese rocaille (conchiglia, guscio) e della parola italiana barocco. Siccome questo stile ama le curve naturali come quelle presenti nelle conchiglie e si specializza nelle arti decorative, alcuni critici tendevano erroneamente a ritenerlo frivolo e legato alla moda. Il termine rococò fu accettato anche dagli storici dell'arte dalla metà del XIX secolo e sebbene ci siano ancora pretestuose discussioni riguardo al significato storico di questo stile, il rococò è ora largamente considerato come un importante periodo di sviluppo per l'arte europea


Lo stile rococò francese fu inizialmente utilizzato nelle arti decorative e per il design degli interni. La successione di Luigi XV di Francia portò un cambiamento tra gli artisti di corte e in generale nella moda del tempo. Verso la fine del precedente regno, i ricchi motivi tipici del barocco stavano dando già spazio ad elementi più leggeri, con più curve e motivi più naturali. Questi elementi erano già evidenti e riscontrabili, ad esempio, nei progetti architettonici di Nicolas Pineau.


 Durante il regno di Luigi XV la vita di corte si allontanò dal palazzo di Versailles portando il cambiamento artistico nel palazzo reale e poi permettendo il suo diffondersi in tutta l'alta società francese. La delicatezza e la gioia dei motivi rococò sono stati spesso visti come reazione agli eccessi presenti nel regime di Luigi XIVNelle decorazioni d'interni, il rococò sopprime le divisioni architettoniche di architravefregi e cornice, per il pittoresco, il curioso e il capriccioso, realizzato in materiali plastici come il legno scolpito e lo stucco



Il Castello di Sanssouci a Potsdam (Berlino) è un esempio dell'architettura rococò in Europa. In questo contesto continentale, dove il rococò è completamente sotto controllo, le sculture sono espresse sotto forma di ornamenti floreali, linee interrotte e scene fantastiche.
File:Potsdam - Schloss Sanssouci.jpg

File:Teehaus1.jpg
French-Rococo-style-living-room-with-elegant-furniture

Pareti, soffitti, mobili e oggetti di metallo e porcellana si fondono in un insieme omogeneo. Le tinte del rococò sono di color pastello molto più leggere dei colori del barocco.
Il Rococò si manifesta anche nei mobili: i famosi comò e tavolini "Luigi XV"






Il 1730 rappresentò il periodo di maggior vitalità e sviluppo del Rococò in Francia. Lo stile si sviluppò bene oltre l'architettura e investì anche l'arredamento, la scultura e la pittura (tra i lavori più esemplificativi vi sono quelli degli artisti Jean-Antoine Watteau e François Boucher).
Due donne dominarono questo stile: Madame de Pompadour e successivamente la regina Maria Antonietta.

File:Madame de Pompadour.jpg



Un dipinto di Watteau



Anche le famose vedute del Canaletto rientrano nella pittura Rococò



Il Rococò si conlcude definitivamente con la caduta dell'Ancien regime e il trasferimento di Maria Antonietta da Versaille a Parigi, nel palazzo delle Touilleries.



File:Louise Elisabeth Vigée-Lebrun - Marie-Antoinette dit « à la Rose » - Google Art Project.jpg

La morte di Maria Antonietta è considerata la fine convenzionale sia dell'Ancien Regime, sia dello stile Rococò.

giovedì 3 maggio 2012

Gothian. Capitolo 51. La trasformazione di Marvin Vorkidian

Era il momento.
Il Millennio era scaduto da due giorni, ed  i ricordi di re Vorkidex dei Keltar e di Arexatan Eclionner si stavano per risvegliare in Marvin, sotto forma delle Altre Memorie.


Per affrontare al meglio questa prova, Marvin aveva deciso di sottoporsi proprio in quel giorno al rituale di iniziazione druidica.
L'Arcidruido Fingal il Saggio, che lo assisteva era circondato da un gruppo di sacerdoti anziani, e aveva preparato, vicino alla sacra quercia, un giaciglio. 


L'Arcidruido iniziò a recitare la formula introduttiva:
«Io, Fingal figlio di Ossian, per volontà degli angeli Arcidruido dei Keltar, mi trovo qui ora di fronte alla sacra presenza umana. Così come io sono adesso, allo stesso modo un giorno sarai tu. 
Prego alla tua presenza che sia così. 


Liberamente hai scelto di sottoporti a questo rito, ma sappi: una persona ne entra e un'altra ne esce. Dopo questa trasformazione, tu sarai un altro uomo.
Rinunci alla tua vita precedente, per iniziare una nuova vita?»

«Rinuncio!»

«Rinunci ad Ahriman il Malvagio, a tutte le sue opere, tentazioni e seduzioni, origine e causa di ogni male?»

«Rinuncio!»

«Rinunci all'odio, al rancore, al desiderio di vendetta, alla brama di potere, alla menzogna, all'inganno, alla superbia e ad ogni forma di violenza che non sia dettata dalla difesa immediata e ineluttabile della tua stessa vita o di quella altrui?»

«Rinuncio!»

«Chiamo a testimone il supremo Ahura Mazda, Dio del Bene, e tutti gli angeli di ogni ordine e grado, in particolare Belenos, capostipite della tua stirpe, affinché conservino memoria indelebile di questo tuo giuramento. 
Ed ora ti porgo il Graal, che contiene l'Acqua della Vita»



L'Acqua della Vita era una pozione alchemica in grado di risvegliare le potenzialità di chiaroveggenza di coloro che avevano mostrato una particolare acutezza percettiva ed intuitiva.
«Mi aiuterà ad avere premonizioni sul futuro?»
L'Arcidruido annuì:
«Sì, ma sappi che questo è un grave fardello conoscere il futuro sapendo di non poterlo cambiare»
Marvin rifletté attentamente su quelle parole e disse:
«Maestro, è vero che molti, che si ritenevano Profeti, hanno tentato questa rito e hanno fallito?»
Fingal il Saggio confermò:
                                     «Hanno fallito, e sono morti»

Marvin si trovava di fronte a un bivio, ma aveva già compiuto da tempo la sua scelta: «Sono pronto!»


L'Arcidruido allora, nel porgegli il Graal, pronunciò le ultime parole della formula:
«Passato e futuro non esistono se non nel nostro pensiero: non possediamo nulla di più di questo attimo presente, per dedicare noi stessi, senza riserve, alla sacra presenza umana, che condividiamo e preghiamo» 
Gli altri druidi invitarono Marvin a sedersi sul giaciglio, e lo sostennero, mentre Fingal il Saggio gli porgeva il calice.Il giovane bevve un sorso di quella sostanza dal colore azzurro, e la trovò dolce.

E subito cadde in tranceVoci. Immagini. Persone. 
Tra queste si fece largo una donna che portava un diadema da regina.

Igraine photo

«Marvin, sono tua madre. Ti prometto che un giorno, alla fine di tutto, noi ci incontreremo!»
Marvin avrebbe voluto abbracciarla. 
Per tre volte cinse le braccia attorno a lei, e per tre volte l'immagine di dileguò.
Infine cambiò la scena
Vide Belenos, l'Angelo del Sole.


«Ascoltami! Il fuoco riscalda e la luce dà energia e vita. Ma il fuoco può bruciare e la luce accecare, e quello è dominio della Dama Gialla: il tuo destino si incrocerà col suo. 


Evocata dalle parole di Belenos, la figlia di Atar, lady Marigold di Gothian, comparve e lo fissò con i suoi occhi gialli da felino: «Marvin Eclionner! Vuoi vivere in eterno?»

«Non le credere! Quella donna vuole ucciderti!» gridò una voce maschile
Marvin sentiva che quella voce aveva qualcosa di familiare.
Scrutò nel buio e finalmente lo vide, il suo antenato per parte di madre, Vorkidex, ultimo re dei Keltar.


«Marvin! Io, Vorkidex, tuo antenato, esigo udienza! Ascoltami! Il mio dono a te è molteplice: con i miei ricordi avrai le conoscenze di un guerriero! Inoltre, le mie memorie terranno a bada quelle dell'altro tuo antenato, Arexatan il Maldedetto! Lo farò tacere, ma tu dovrai ascoltare me!»
Il flusso dei suoi ricordi che affluivano in Marvin divenne un'ondata travolgente di immagini e di voci.
Interminabili esercizi per apprendere l'uso delle armi: la spada, la lancia, l'arco e le frecce.
Quelle abilità si trasmisero a lui, insieme ai ricordi dell'antenato.
E poi duelli, battaglie, guerre, massacri
Una voce di donna parlò: «Questo è ciò che i tuoi antenati hanno fatto. Consideravano prodezza il sangue, e gloria il non aver pietà. Ricordalo sempre, perché tra loro non ci sono innocenti!»


Riapparve la scena del duello tra re Vorkidex ed Arexaan Eclionner.
Marvin sentiva di essere condannato a rivivere quell'orrore all'infinito.

Dov'è il senso di tutto questo? Dov'è il Graal che avrei dovuto sentire nella mia mente? Qualcuno mi risponda!
La voce di donna che gli aveva parlato divenne un corpo: era una Fata delle acque che si specchiava su una limpida fonte.




La Fata parlò come da lontanissime distanze.
«Il senso di tutto questo, il Graal che ora risiede nella tua memoria, non è un oggetto, ma una missione: tu Marvin Vorkidian Eclionner, devi porre rimedio a tutto il male commesso dai tuoi antenati! E lo farai guidando la rinascita del popolo Keltar ed il suo ruolo fondamentale nella difesa del Continente dalla minaccia che sta per scendere fin qui da Nord, dalle nevi di Gothian. Questo è il tuo destino. Io ti attendo per consegnarti la Spada di Vorkidex. 
                                Mi chiamo Vivien, Fata delle Acque, e mi troverai alle Sorgenti dell'Amnis»





N.d.A.

Marvin Vorkidian è rappresentato come Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
L'arcidruido è rappresentato come re Jaheaerys Targaryen il Conciliatore in "A song of ice and fire".
La seconda immagine rappresenta l'universo mitologico nordico con i suoi vari regni: Asgard, Midgard (la Terra di Mezzo tolkieniana), Alfheim (il regno degli elfi luminosi), Svartalfhaim (il regno degli elfi oscuri), Helhaim (il regno dei morti).
Fingal figlio di Ossian è una sorta di citazione ribaltata, nel senso che nel poema di Macpherson è Ossian ad essere figlio di Fingal.
La formula introduttiva del rito è tratta dal romanzo "La rifondazione di Dune" (Chapterhouse Dune) di Frank Herbert e riguarda il Bene Gesserit.
La formula della rinuncia è simile a quella del battesimo cattolico, anche se applicata ad un credo sincretico che mescola elementi di Zoroastrismo, Druidismo, Zen e altre religioni.
L'intera iniziazione rispecchia quella di Paul Atreides in "Dune", come rappresentata nel film omonimo di David Linch. E' una procedura con cui una sorella Bene Gesserit diventa Reverenda Madre sottoponendosi alla Agonia derivata dall'essenza di spezia, l'acqua della vita. Paul Atreides e suo figlio Leto II sono gli unici maschi sopravvissuti a tale iniziazione. Altri dettagli provengono dall'iniziazione di Murbella, che diventa Reverenda Madre pur essendo una componente delle Matres Onorate, sempre in "Chapterhouse Dune".
Il quadro del Graal è del pittore preraffaellita Dante Gabriel Rossetti.
Il potere delle premonizioni e della chiaroveggenza riprende quello della prescienza che caratterizza la famiglia Atreides e in questo romanzo le famiglie Eclionner e Vorkidian.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
Belenos corriponde al dio celtico e solare Belenus.
Re Vorkidex è rappresentato come Edmure Tully in "A game of thrones".
Nella scena del duello sono raffigurati Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
Vivien è ispirata da Viviana, Signora di Avalon e Dama del Lago, così come appare in molti romanzi del ciclo arturiano, in particolare "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley, dove l'elemento celtico e druidico ha una notevole importanza.

mercoledì 2 maggio 2012

Arredamenti e gioielli in stile Liberty

L'Art Nouveau nel design d'interni riprese alcune caratteristiche dello stile Rococòcome le decorazioni a fiamma e a conchiglia, al posto dei classici ornamenti naturalistici vittoriani. Prediligevano invece la Natura per fonte di ispirazione ma ne stilizzarono evidentemente gli elementi e ampliarono tale repertorio con l'aggiunta di fiori, foglie e fili d'erba. Qui sotto possiamo osservare alcuni tipici salotti in stile Liberty.






 


Altro fattore di grande importanza è che l'Art Nouveau non rinnegò l'uso dei macchinari come accadde in altri movimenti contemporanei, come quello di Arts & Crafts, ma vennero usati e integrati nella creazione dell'opera. In termini di materiali adoperati la fonte primaria furono certamente il vetro e il ferro battuto, portando ad una vera e propria forma di scultura e architettura.

La lavorazione del vetro fu un campo in cui questo stile trovò una libera e grandiosa forma espressiva— per esempio, i lavori di Louis Comfort Tiffany a New York o di Émile Gallé e ifratelli Daum a Nancy in Francia.
 
 


In gioielleria l'Art Nouveau ne rivitalizzò l'arte, con la natura come principale fonte di ispirazione, arricchita dai nuovi livelli di virtuosismo nella smaltatura e nell'introduzione di nuovi materiali, come opali o pietre semipreziose. L'aperto interesse per l'arte giapponese e l'ancora più specializzato entusiasmo per la loro abilità nella lavorazione dei metalli, promosse nuove tematiche e approcci agli ornamenti. Per i primi due secoli l'accento fu posto sulle gemme, specialmente sul diamante, e il gioielliere o l'orafo si occupavano principalmente di incastonare pietre, per un loro vantaggio puramente economico. Ma ora stava nascendo un tipo di gioielleria completamente differente, motivato più da un'artista-designer che da un gioielliere in sola qualità di incastonatore di pietre preziose.

 
 

 
 
Furono i gioiellieri di Parigi e Bruxelles che crearono e definirono l'Art Nouveau in gioielleria, e fu in queste città che vennero creati gli esempi più rinomati. La critica francese dell'epoca fu concorde nell'affermare che la gioielleria stava attraversando una fase di trasformazione radicale, e che il disegnatore di gioielli francese René Lalique ne era il fulcro. Lalique glorificò la natura nella sua arte, estendendone il repertorio per includere nuovi aspetti— libellule o erba—, inspirati dall'incontro tra la sua intelligenza e l'arte giapponese.
I gioiellieri si dimostrarono molto acuti nel richiamarsi con il nuovo stile ad una nobile tradizione guardando indietro, al Rinascimento, con i suoi monili in oro lavorato e smaltato, e la visione del gioielliere come artista prima che artigiano. Nella maggior parte delle opere di quel periodo le pietre preziose retrocessero in un secondo piano. I diamanti furono per lo più utilizzati con un ruolo secondario, accostati a materiali meno noti come il vetro, l'avorio e il corno.