Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 19 gennaio 2015
domenica 18 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 5. Margaret, lady Fenroy
Dopo due ore di meticolosa attività, il personale di Sleepy Providence era riuscito a ridare una parvenza di ordine all'appartamento del governatore Waldemar, il quale nel frattempo aveva incominciato a disfare le valigie e i bauli che contenevano ciò che restava dei "bei tempi andati".
Le cameriere erano anziane, ma efficienti e il maggiordomo manteneva una compostezza degna di un capo di stato che pronuncia il discorso di capodanno.
Jessica stava dando istruzioni a due uomini della scorta e a Waldemar parve strano vedere che quei due energumeni tremassero come foglie davanti a quella ragazza così minuta, che in confronto a loro pareva uno scricciolo.
Alla fine si arrivò ad una, seppur precaria, sistemazione e la governante tornò pienamente sicura di sé:
<<Mi scuso ancora per questo increscioso incidente. Ho dato disposizioni di sicurezza tali da garantire che non si ripeterà. Domattina si provvederà al cambio della serratura, stasera è troppo tardi. In ogni caso, incomincerò subito le indagini per scovare il responsabile di questo scherzo di cattivo gusto. Ora immagino che lei voglia riposare... ha fatto un lungo viaggio...>>
Waldemar non era per nulla soddisfatto delle giustificazioni della governante:
<<No, un momento, lady Jessica, io esigo una sistemazione più sicura! Qui non c'è nemmeno un sistema di allarme, e i cellulari non prendono... siamo tagliati fuori dal mondo...>>
Lei si voltò con espressione esasperata:
<<Le posso giurare sulla tomba dei miei genitori che tutte le altre sistemazioni sarebbero ancora più insicure di questa. Se qualcuno avesse avuto intenzione di ucciderla, l'avrebbe fatto senza lasciare messaggi prima, mi creda. Può trattarsi di un avvertimento, ma chi l'ha fatto non aveva intenzione di uccidere. I veri pericoli sono altri e ne parleremo domattina. Felice notte, Lord Waldemar!>>
E senza aspettare risposta, girò i tacchi e se ne andò rapidamente.
Il maggiordomo e le cameriere la seguirono come in un corteo vagamente funebre, dopo aver preso congedo con un silenzioso inchino.
Waldemar si sentì disperatamente solo, in un luogo remoto e ostile, e gli parve che la sua vita si fosse già conclusa nel momento in cui era stato costretto all'esilio.
Gli vennero in mente alcuni versi delle Cemetery Nights du Stephen Doybyns.
In tal maniera passano i giorni... dai finestrini in corsa io vedo... tutto ciò che amo...
restare indietro... città, case, persone, affetti, amori, libri non letti, facezie non raccontate, paesaggi non visitati... le cose che non ho fatto, i luoghi che non vedrò mai se non in sogno...
Con questo stato d'animo angosciato dalla nostalgia e dalla paura, fece cenno alle guardie del corpo di chiudere il portone, allo stesso modo in cui un condannato a morte invita il boia a procedere il più in fretta possibile.
Si diresse poi verso le scale che portavano alla sua camera da letto, al piano superiore.
Fu allora che notò il ritratto di una dama, sotto il quale era stata posta una targa di conferimento del titolo di Dama Onorevole:
"A lady Margaret Burke-Roche, baronessa Fenroy,
i cittadini di Estgot, riconoscenti, con eterna devozione"
A giudicare dalla pettinatura e dagli abiti, il ritratto doveva risalire agli anni '30 del Novecento, dunque un'epoca successiva a quella in cui Lord James Burke-Roche era stato governatore.
Evidentemente i discendenti del primo barone Fenroy avevano mantenuto un legame molto stretto con la provincia di Estgot e con la residenza di Sleepy Providence.
La dama aveva capelli biondo-ramati, occhi azzurri, un naso pronunciato e una bocca aristocratica.
Lo sguardo era serio, ma con un vaghissimo, quasi impercettibile cenno di sorriso, come la Monna Lisa di Leonardo.
Gli occhi fissavano lo spettatore con tanta intensità da farlo sentire a disagio.
Non so perché, ma questo tipo di ritratti mi fa rabbrividire.
Decise dunque di non sostare oltre e salì le scale fino alla camera da letto.
Era una stanza molto lussuosa, con un talamo nuziale di notevoli dimensioni, ricoperto da un baldacchino che sorreggeva ampi tendaggi di velluto blu.
Accanto al comodino, c'era un'ampia libreria che conteneva molti volumi antichi,
Per curiosità, Waldemar prese in mano un volumetto che sporgeva in maniera evidente.
Era il Paradise Lost di Milton.
Un'edizione antica e pregiata, tra l'altro, e in ottime condizioni.
Farmi trovare una copia de "Il paradiso perduto" è comunque una scelta di cattivo gusto.
Ma forse non doveva incolpare il vecchio maggiordomo o la giovane governante, quanto piuttosto il misterioso autore dello scherzo che gli aveva fatto trovare le sue stanze sottosopra.
Incuriosito, incominciò a sfogliare il libro per vedere in che anno era stato stampato, ma non appena ebbe sotto gli occhi il frontespizio, la sua vista fu catturata da una dedica sbiadita, ma ancora chiaramente leggibile.
Era scritta in una calligrafia molto elaborata, come si usava nel passato.
E' lunga la strada di ritorno in paradiso,
oscura è la notte, e piena di terrori, perciò
non darti troppa pena per le cose da poco,
va' oltre, segui le tracce del coniglio bianco,
fa' ciò che dev'essere fatto, non aver fretta:
fino a quel giorno, io ti aspetterò
Margaret, lady Fenroy
Subito il suo pensiero andò alla dama del ritratto.
Non poteva essere un caso che qualcuno avesse messo in rilievo proprio un libro con uno scritto autografo di Margaret Burke-Roche, lady Fenroy, a cui i cittadini di Estgot consacravano la loro "eterna devozione",
Era ovvio che qualcuno cercava di mandargli un messaggio in codice.
Se quel ritratto risale agli anni '30, Margaret Fenroy non può essere certo ancora viva, a meno che non abbia 120 anni... ed io non crederei all'esistenza dei fantasmi nemmeno se ne trovassi uno nel frigorifero!
Ma era difficile essere razionali in una situazione come quella.
Non darti troppa pena per le cose da poco... segui le tracce del coniglio bianco...
Ma Estgot non era certo il Paese delle Meraviglie.
Chissà chi era il vero destinatario della dedica di lady Fenroy? Un amante?
Avrebbe chiesto spiegazioni a Jessica Baumann, e questa volta avrebbe preteso risposte chiare.
La tua attenzione fu catturata da un segnalibro, in cui, con la stessa grafia, erano poste domande che sembravano rivolte direttamente a lui:
Chi lo sa cos'hai detto alle tenebre, nelle amare veglie notturne, quando tutta la tua vita sembra contrarsi, e i muri della tua stanza ti si stringono addosso, come le sbarre di una gabbia, per irretire qualcosa di selvaggio...
Questo pensiero aumentò la sua angoscia.
Si sentì solo, nell'orlo esterno del mondo civilizzato, in una terra senza speranza.
Chloe Grace Moretz style
Chloë Grace Moretz (Atlanta, 10 febbraio 1997) è un'attrice statunitense.
Nasce in Georgia da Teri, un'infermiera, e McCoy, chirurgo plastico. Ha quattro fratelli maggiori, Brandon, Trevor, Colin ed Ethan.
Il suo primo ruolo a Hollywood fu in due episodi della serie The Guardian, mentre la sua prima parte in un film fu quella di Molly in Heart of the Beholder. Fu con la sua seconda interpretazione in un film del grande schermo del2005, il remake di Amityville Horror, che raggiunse la fama; la sua performance nel ruolo di Chelsea Lutz le fece anche guadagnare una nomination per il Young Artist Award.
Apparve poi come guest star in televisione dopo Amityville, ed ebbe un ruolo come una dei bambini all'interno della famiglia di FBI: Operazione tata. Un altro personaggio alquanto importante rappresentato da lei fu quello di Candy Stoker in un episodio di My Name Is Earl, oltre a quello di Sherri Maltby in Desperate Housewives. È anche una doppiatrice, infatti ha fornito la sua voce al personaggio di Darby nel cartone animato di I miei amici Tigro e Pooh.
Nell'ottobre del 2009 viene scelta come protagonista di Blood Story di Matt Reeves, remake statunitense del film svedese Lasciami entrare.[1] Nel 2010 partecipa con il ruolo di "Hit Girl" nel film Kick-Ass. Tra il 2010 e il 2012 ha vinto diversi premi, tra cui due Young Artist Award.
Nel 2011 recita nel ruolo di Isabelle in Hugo Cabret di Martin Scorsese, con Asa Butterfield e nel 2012 recita nel film Dark Shadows di Tim Burton, dove interpreta la giovane Carolyn Stoddard, al fianco di Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Jonny Lee Miller e Helena Bonham Carter. Nel 2013 è protagonista del sequel di Kick Ass, ovvero Kick Ass 2, al fianco di Jim Carrey e nel remake di Carrie con Julianne Moore, mentre nel 2014 è protagonista in If I Stay, tratto dall'omonimo romanzo di Gayle Forman, e in Laggies nei panni della giovane Annika a fianco di Keira Knightley.
Ha avuto una relazione con Brooklyn Beckham, primogenito di David e Victoria Beckham
Filmografia
Cinema
- Heart of the Beholder, regia di Ken Tipton (2005)
- Amityville Horror, regia di Andrew Douglas (2005)
- Today You Die, regia di Don E. FauntLeRoy (2005)
- FBI: Operazione tata (Big Momma's House 2), regia di John Whitesell (2006)
- Room 6, regia di Michael Hurst (2006)
- Zombies - La vendetta degli innocenti (Wicked Little Things), regia di J. S. Cardone (2006)
- The Third Nail, regia di Kevin Lewis (2007)
- The Eye, regia di David Moreau e Xavier Palud (2008)
- The Poker House, regia di Lori Petty (2008)
- (500) giorni insieme ((500) Days of Summer), regia di Marc Webb (2009)
- Not Forgotten, regia di Dror Soref (2009)
- Jack and the beanstalk, regia di Gary J. Tunnicliffe (2010)
- Kick-Ass, regia di Matthew Vaughn (2010)
- Diario di una schiappa (Diary of a Wimpy Kid), regia di Thor Freudenthal (2010)
- Blood Story (Let Me In), regia di Matt Reeves (2010)
- Le paludi della morte (Texas Killing Fields), regia di Ami Canaan Mann (2011)
- Hick, regia di Derick Martini (2011)
- Hugo Cabret (Hugo), regia di Martin Scorsese (2011)
- Scary Girl, regia di Ryan Perez (2011) – cortometraggio
- Dark Shadows, regia di Tim Burton (2012)
- Comic Movie (Movie 43), registi vari (2013)
- Kick-Ass 2, regia di Jeff Wadlow (2013)
- Lo sguardo di Satana - Carrie (Carrie), regia di Kimberly Peirce (2013)
- Girl Rising, regia di Richard Robbins (2013)
- Laggies, regia di Lynn Shelton (2014)
- Resta anche domani (If I Stay), regia di R. J. Cutler (2014)
- Sils Maria (Clouds of Sils Maria), regia di Olivier Assayas (2014)
- The Equalizer - Il vendicatore (The Equalizer), regia di Antoine Fuqua (2014)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- The Guardian – serie TV, 2 episodi (2004)
- My Name Is Earl – serie TV, 1 episodio (2005)
- Family Plan - Un'estate sottosopra (Family Plan), regia di David S. Cass Sr. – film TV (2005)
- The Cure, regia di Danny Cannon – film TV (2007)
- Hallowed Ground, regia di David Benullo – film TV (2007)
- Desperate Housewives – serie TV, 2 episodi (2006-2007)
- Dirty Sexy Money – serie TV, 7 episodi (2007-2008)
- 30 Rock – serie TV, 3 episodi (2011-2013)
Doppiatrice
- The Emperor's New School – serie TV, 1 episodio (2006)
- Super Sleuth Christmas Movie, regia di Don MacKinnon – film TV (2007)
- Bolt - Un eroe a quattro zampe (Bolt), regia di Byron Howard e Chris Williams (2008)
- I miei amici Tigro e Pooh – serie TV, 31 episodi (2007-2009)
- Tigger & Pooh and a Musical Too, regia di David Hartman (2009)
- Kick-Ass: The Game (2010) – videogioco
- Dishonored (2012) – videogioco
Videoclip
- Our Deal dei Best Coast, regia di Drew Barrymore (2011)
Doppiatrici italiane
- Angelica Bolognesi in Dirty Sexy Money, Desperate Housewives - I segreti di Wisteria Lane, Kick-Ass, Le paludi della morte, Kick-Ass 2
- Veronica Puccio in Lo sguardo di Satana - Carrie, Resta anche domani, Sils Maria
- Lilian Caputo in Blood Story, Dark Shadows, 30 Rock
- Giulia Franceschetti in (500) giorni insieme, The Equalizer - Il vedicatore
- Lucrezia Marricchi in Amityville Horror, Zombies - La vendetta degli innocenti
- Emanuela Ionica in Hugo Cabret
- Cecilia Fanfani in The Eye
- Sara Di Gregorio in FBI: Operazione tata
- Sara Labidi in Comic Movie
Da doppiatrice è sostituita da:
- Sara Labidi in Bolt - Un eroe a quattro zampe
- Angelica Bolognesi in I miei amici Tigro e Pooh
sabato 17 gennaio 2015
venerdì 16 gennaio 2015
Estgot. Capitolo 4. La torre e il maggiordomo.
L'appartamento personale che era stato assegnato al governatore Waldemar si trovava nella torre centrale del palazzo di Sleepy Providence.
Mentre lui e Jessica vi si dirigevano, quest'ultima spiegò:
<<Ho scelto per lei questa sistemazione per due ragioni: la prima è perché questo appartamento era la dimora di lord James Burke-Roche, e dunque per tradizione viene assegnata ai governatori; la seconda è che, essendo sopraelevata, l'aria è più calda, in quanto l'aria calda, in uno spazio chiuso, tende sempre a salire verso l'alto>>
Il freddo era però comunque a livelli insopportabili.
<<Il problema, lady Jessica, è che qui l'aria calda manca completamente>>
Lei gli rivolse la solita occhiata di rimprovero
<<Il calore è concentrato nel reparto notte. C'è un vero e proprio camino nella sua camera da letto, e ogni giorno il giardiniere porterà la legna e il carbone. Il camino è stato appena ripulito e fatto installare dei pannelli protettivi, per cui non c'è il rischio di fuoriuscite di fumo nella stanza. Le assicuro che quello è il locale più caldo l'edificio.
Se non le va bene, può trasferirsi nelle segrete: è un'esperienza istruttiva, in grado di dare un nuovo significato alla parola "freddo">>
Waldemar sorrise:
<<Vedo che oltre all'efficienza lei è dotata anche del dono dell'ironia>>
Jessica assunse un'aria vagamente divertita:
<<Senza l'ironia a Estogt non si sopravvive neanche mezza giornata, nemmeno dietro le robuste mura di Sleepy Providence>>
Erano finalmente arrivati davanti al portone dell'appartamento, dove li attendeva un vegliardo decrepito, in abito da cerimonia. Aveva il cranio lucido, ma la chierica di capelli attorno era bianca e fluente, per non parlare delle sopracciglia folte oltre ogni immaginazione.
<<Le presento il nostro maggiordomo, Mr. Pavlovic>>
Il vecchio aveva un volto di singolare bruttezza, con occhi infossati che parevano fissare un punto indefinito della parete, un naso a becco da barbagianni e una bocca che poteva ricordare il posteriore di una gallina.
Accennò un inchino e disse, con voce flebile e un vago accento slavo:
<<Onorato, lord Waldemar>>
<<Piacere mio, Mr. Pavlovic>> dichiarò il governatore, tendendogli la mano.
Pavlovic esitò, poi gli porse la mano ossuta.
La stretta era molto tenue, cosa che di solito non faceva una buona impressione a Waldemar, il quale si stava chiedendo se nella gerarchia interna contasse di più il maggiordomo o la governante.
<<Mr. Pavlovic è alle mie dipendenze>> precisò Jessica, quasi leggendogli nella mente <<anche se ha molta più esperienza di me. Era già maggiordomo da prima che io nascessi. Purtroppo le sue condizioni di salute gli impediscono di farsi carico anche delle altre questioni amministrative, per questo ha rifiutato l'incarico di dirigere Sleepy Providence, non è vero?>>
Il maggiordomo annuì così profondamente che parve quasi inchinarsi davanti alla giovane governante, di cui pareva in soggezione.
Non è naturale tanta deferenza da parte di anziano verso una persona così giovane. Sembra quasi che abbia paura di lei.
Non ebbe il tempo di formulare altri pensieri, perché Jessica subito riprese la parola:
<<Per qualsiasi questione riguardante la cura dell'appartamento, si rivolga sempre a Mr. Pavlovic, che provvederà alle sue esigenze>> e fece cenno al maggiordomo di aprire il portone.
L'ambiente che si parò davanti agli occhi di Waldemar era immenso e circolare, come la torre che lo conteneva.
L'ambiente era enorme, su più piani, e circolare, come la torre che si vedeva da fuori.
Il fuoco nel camino era in effetti molto intenso e l'aria era indubbiamente più calda, ma c'era un notevole disordine e l'arredamento lasciava piuttosto a desiderare, non perché mancasse di bellezza, nel suo stile neogotico, ma per il fatto che si trattava di oggetti che persino un rigattiere avrebbe rifiutato. E poi c'era sporcizia ovunque.
Waldemar, furioso, si voltò verso Jessica:
<<Da quanti anni questi pavimenti non sono stati spazzati? E quella specie di straccio sulla poltrona cosa sarebbe?>>
Jessica apparve sinceramente stupita e rivolse al maggiordomo uno sguardo sconvolto:
<<Ma cosa... Chi ha combinato questo disastro?>>
Il maggiordomo si mostrò nel contempo meravigliato e costernato:
<<La torre era chiusa dall'esterno e i facchini hanno lasciato qui fuori i bagagli. Nessuno aveva la chiave... io... io sono desolato miss Baumann... non so spiegarmi come... non...>>
La governante sospirò:
<<C'è qualcuno che sta cercando di screditarmi agli occhi del nuovo governatore, ma scoprirò di chi si tratta. Ora, Pavloviv, allerti i domestici e faccia venire qualcuno a rimettere le cose in ordine. Io farò delle indagini per capire chi può aver duplicato la chiave>>
Waldemar si allarmò:
<<Se questo sabotatore ha la chiave, potrebbe introdursi qui anche stanotte e farmi Dio solo sa cosa!>>
Jessica scosse il capo:
<<Farò chiamare due uomini della scorta a presidiare il portone. Sono persone di massima fiducia. Non le succederà niente>>
Il governatore non ne era affatto convinto.
Non posso fidarmi di nessuno, qui dentro.
E si sentì improvvisamente come Jonathan Harker nel castello del conte Dracula, con la differenza che nel suo caso non c'era bisogno di scomodare il soprannaturale per capire che si trovava in un mare di guai.
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