mercoledì 10 dicembre 2014

L'impero portoghese alla sua massima espansione. Mappe.


L'Impero portoghese ((PTImpério Português) fu il primo e il più longevo degli imperi coloniali d'oltremare. Confinando con la sola Castiglia, il Portogallonon aveva altra scelta che espandersi attraverso i mari. Fu così che nacque il primo impero coloniale del XVI secolo.

Lo sviluppo nel Cinquecento

Le truppe portoghesi presero Ceuta (battaglia di Ceuta) nel 1415 con una poderosa forza navale, agli ordini del re Giovanni I del Portogallo. Sempre sotto lo stesso re i portoghesi iniziarono a sfruttare le coste africane. In un primo periodo sia Giovanni I, che il suo figlio cadetto Enrico il Navigatore si occuparono della costruzione di basi a Madeira e nelle Azzorre. Solo successivamente iniziarono a spingersi più a sud, oltre il Capo Bojador, grazie a Gil Eanes nel 1434. Dieci anni dopo le navi portoghesi sbarcarono sulle coste del Senegal, della Guinea, poi diCapo Verde, ed alcune persino su quelle della Sierra Leone. Tutte queste spedizioni organizzate dal principe Enrico il Navigatore, in cui le navi portoghesi esplorarono la costa occidentale dell'Africa, avevano l'obiettivo di mappare il territorio e di trovare merci (soprattutto oro e schiavi). Nel 1487Bartolomeo Diaz doppiò il Capo di Buona Speranza e nel 1498 Vasco da Gama raggiunse l'India, stabilendovi i primi avamposti portoghesi. I portoghesi decisero perciò di creare diverse basi fortificate lungo la rotta orientale per l'India, dando inizio ad una espansione piuttosto aggressiva. Lungo le coste dell'Africa orientale, diversi piccoli stati musulmani (MozambicoKilwaBrava e Mombasa) furono distrutti o divennero alleati del Portogallo.
Pêro da Covilhã raggiunse l'Abissinia nel 1490. Nell'Oceano Indiano, una delle navi di Pedro Álvares Cabral scoprì il Madagascar, che fu poi parzialmente esplorato da Tristão da Cunha (1507);Mauritius fu scoperta nel 1507Socotra venne occupata nel 1506 e, nello stesso anno D. Lourenço d'Almeida visitò Ceylon.
L'impero portoghese in Oriente venne riconosciuto con il Trattato di Tordesillas. I portoghesi stabilirono poi basi commerciali e avamposti a GoaMalacca, nelle Molucche, a Macao e Nagasaki. Costretti a difendere le loro rotte commerciali sia dagli europei che dagli asiatici, i portoghesi dominavano non soltanto i commerci tra Asia e Europa, ma anche quelli tra le varie regioni asiatiche, tra cui IndiaIndonesiaCina, e Giappone.

Un'opera realizzata per il Banco Nacional Ultramarino a Lisbona, con lostemma rappresentante le colonie dell'impero portoghese.
In molti casi i missionari gesuiti seguirono i mercanti portoghesi cercando, con alterne fortune, di diffondere il Cristianesimo in Asia.
Il Brasile venne scoperto nel 1500 da Pedro Álvares Cabral, e la colonizzazione vera e propria iniziò intorno al 1530. Benché all'inizio fosse considerato meno importante dei territori asiatici, il Brasile divenne poi la colonia più importante dell'impero, dalla quale i portoghesi potevano esportare oro, gemme preziosezuccherocaffè e altri prodotti agricoli.

La competizione e il declino


L'impero portoghese intorno al 1815. A quel tempo oltre il 95% del territorio della corona portoghese, era costituito dal Brasile
Dal 1580 al 1640, il trono del Portogallo fu occupato dagli Asburgo di Spagna. Questo periodo coincise con il declino dell'impero portoghese. I nemici della Spagna, tra cui spiccavano l'Inghilterrae i Paesi Bassi, desiderosi di impossessarsi delle sue ricchezze oltremare, spesso trovarono più facile attaccare le basi portoghesi, scarsamente difese, piuttosto che quelle spagnole. Del resto, gli spagnoli poco si curarono delle colonie portoghesi che ora si trovavano a controllare. Sebbene il tentativo olandese di occupare il Brasile fallì, nel corso del XVII secolo gli olandesi strapparono ai portoghesi Ceylon, il Capo di Buona Speranza, le Indie orientali e il controllo dei commerci con il Giappone (grazie all'occupazione di Nagasaki). I territori portoghesi nell'oceano Pacifico si ridussero a Macao e Timor Est.
Nel 1661 i portoghesi cedettero Bombay all'Inghilterra quale parte di una dote. Nel secolo successivo gli inglesi riuscirono ad affermare il loro controllo sull'India, riducendo i territori portoghesi aGoa e altre piccole basi.
Nel 1755 il terremoto di Lisbona, seguito da un maremoto, mise in ginocchio il paese, uccidendo 100.000 persone (su circa 275.000 abitanti). Ciò ridusse notevolmente lo slancio coloniale portoghese.
Il Brasile rimase perciò il cuore dell'impero, diventando inoltre la destinazione di una migrazione volontaria dall'Europa e di un'altra, forzata, di schiavi dall'Africa. Ciò accrebbe notevolmente la popolazione della colonia che, oggi, rappresenta lo stato di lingua portoghese più grande del mondo. Dal 1815 il Brasile fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve e nel 1822 divenne indipendente, con la creazione dell'Impero del Brasile ad opera di un principe portoghese, Pedro I.
Proprio alla vigilia del rilancio del colonialismo europeo nel XIX secolo, il Portogallo aveva ormai perso con il Brasile la maggior parte del suo impero, eccezion fatta per alcune basi costiere in Asia e Africa. Il Portogallo decise perciò di aprire un nuovo ciclo coloniale espandendo i suoi avamposti in Africa, innescando una forte competizione con altre potenze europee presenti nell'area. Fu così che furono create le colonie che oggi corrispondono agli stati di Capo VerdeSão Tomé e PríncipeGuinea-BissauAngola e Mozambico.

La «Mapa Cor-de-Rosa», con evidenziati i territori rivendicati dal Portogallo (odierniZambiaZimbabwe e Malawi) alla fine del XIX secolo e posti tra l'Angola portoghese e ilMozambico portoghese, queste acquisizioni vennero fermate dall'intervento Britannico nella stessa zona.

La caduta

Negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale, le altre nazioni europee cominciarono più o meno volontariamente ad abbandonare i loro possedimenti coloniali. Il Portogallo, al contrario, decise di opporsi tenacemente al processo di decolonizzazione, diventando così l'ultima potenza coloniale a mantenere il controllo sulle sue colonie di maggiori dimensioni.
Nel 1961, tuttavia, l'India occupò Goa, Diu e Daman, possedimenti portoghesi nella regione, mentre in Africa diversi gruppi ribelli scatenarono una guerra che durò per più di un decennio.
Il costo di una guerra difficile portò alla caduta del regime autoritario di Salazar nel 1974 (la Rivoluzione dei Garofani). Uno dei primi atti del governo democratico subentrato a Salazar fu proprio la decisione di porre fine alla guerra e dare inizio ai negoziati con i ribelli.
Subito dopo l'indipendenza, in Angola e Mozambico, le due colonie maggiori, scoppiò una durissima guerra civile fra le forze governative comuniste (appoggiate da Unione Sovietica,Cuba e altri stati comunisti) e le forze ribelli (sostenute da ZaireSudafrica, e Stati Uniti).
Anche Timor Est raggiunse l'indipendenza nel 1974 ma venne immediatamente occupato dalla vicina Indonesia fino al 1999.
Ufficialmente l'impero portoghese scomparve quando il Portogallo cedette Macao alla Cina nel 1999, in seguito alla scadenza di un contratto stipulato tra i due stati e simile a quello che univa Hong Kong al Regno Unito.
Le sette ex-colonie portoghesi oggi sono stati indipendenti e, insieme al Portogallo, sono membri della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP).

Impero portoghese nel XX secolo.

I territori dell'impero portoghese

Di seguito l'elenco dei territori dell'impero portoghese da occidente a oriente.
I territori appartenenti alla stessa regione geografica (come l'India, le enclave marocchine e cinesi o l'arcipelago indonesiano) sono identati e spaziati per essere meglio evidenziati. Per ogni colonia e insediamento vengono indicate le suddivisioni amministrativi e il nome antico portoghese (in corsivo).

Isole e coste dell'Oceano Atlantico e dell'Africa occidentale

Costa del Marocco

Isole Atlantiche

Coste dell'Africa occidentale

Coste dell'Africa orientale ed Isole dell'Oceano Indiano

Americhe


Mappa del Brasile disegnata dagli esploratori portoghesi nel 1519
  • Brasile - possedimento conosciuto come Ilha de Santa Cruz, poi Terra de Vera Cruz (1500-1530); colonia (15301714); vice-reame (1714-1815); regno sotto il Regno Unito del Portogallo(1815-1822), indipendente dal 1822. Il vicereame era ripartito in Capitanìe: Bahia (capitale vicereale fino al 1763), Espirito Santo, Serengipe, Rio de Janeiro (capitale dal 1763), S. Paolo (dipendente da Rio dal 1748 al 1763), Itanhaèm, S. Vicente, Ilheos e Minas Geraes, Goyaz, Itamaracà, Matto Grosso, S. Catarina, il comando militare di S. Pedro del Rio Grande do Sul, la colonia del Sacramento sulla Plata (1680-1777) ed il forte di S. Jõao de Ajudà (1680) nel Golfo di Guinea.
  • Maranhão - ripartizione del Brasile, autonoma dal 1621 al 1751 e costituita dalla Capitania Major de Maranhão e da quelle di Pernambuco (1716),di CearàParahybaRio Grande do Norte, Gran Parà (1737), S. Josè de Javarì e Rio Negro (1757), di S. Josè del Piauì (1759).
  • Guiana Francese - occupata militarmente (1809-1817). Ripresa dalla Francia nel 1817.
  • Provincia Cisplatina (Uruguay) - Occupata nel 1808, capitanato nel 1817 (Reino Unido de Portugal, Brasil e Algarves), aderisce come provincia all'Impero del Brasile(1822-1889) nel 1822 e ritorna indipendente nel 1827 col nome di Uruguay.

Asia e Oceano Pacifico

Golfo Persico e Mare Arabico

India


La basilica barocca del Bom Jesus(Buon Gesù) a Goa, capitale del vicereame portoghese indiano. La chiesa, risalente al 1695, fa parte deiPatrimoni dell'umanità dell'UNESCO
  • India Portoghese (XVI-XX secolo)- L'insieme dei possedimenti indiani portoghesi si costituisce come provincia d'oltremare col nome di India Portoghese tra il 1946 e 1962. Annessa dall'India nel 1962, il Portogallo ne riconosce l'annessione solo nel 1974. L'India Portoghese era costituita da una serie di colonie e territori dipendenti dal Viceregno di Goa. Da questo dipesero in alcuni periodi anche le basi africane di Mombasa e Malindi e la Capitaneria generale del Mozambico (1609-1752).
Erano dipendenze del viceregno:

Indie sud orientali e Malesia

Mari della Cina


Mappa anacronistica dell'impero portoghese. Rosso: possedimenti portoghesi in vari periodi storici; marrone: esplorazioni; arancione: aree di influenza e commercio; rosa: territori rivendicati; verde: basi commerciali; blu: rotte portoghesi e zone di mare esplorate e/o rivendicate.

Estensione

Attorno al 1815, dopo l'epoca napoleonica e poco prima dell'indipendenza del Brasile, l'estensione dell'impero Portoghese toccò il suo massimo, attorno agli otto milioni di chilometri quadrati, costituiti al 97% proprio dal Brasile. Nel corso della seconda metà dell'Ottocento il Portogallo, partendo dalle sue basi costiere, si espanse di nuovo verso l'entroterra dell'Angola e del Mozambico, tanto che nel 1975, al momento dell'indipendenza della maggior parte delle sue colonie, l'impero aveva raggiunto una estensione di quasi altri due milioni e duecentomila chilometri quadrati[1][2].

Note

  1. ^ http://temi.repubblica.it/limes/il-portogallo-non-e-un-paese-piccolo/17081.
  2. ^ http://temi.repubblica.it/UserFiles/limes/Image/Carte3/PortugalNaoPequeno800.jpg.

Voci correlate

La Quarta Era. Capitolo 28. Silmarien incontra Radagast a Isengard





La principessa Silmarien e la sua Compagnia erano giunti ad Isengard ai primi di dicembre.
Quella che era stata, molto tempo prima, la fortezza di Saruman, comprendente la torre di Orthanc e uno spazio circolare intorno ad essa, riparato da antiche mura, era divenuta da tempo una delle proprietà della Corona di Gondor assegnate alla regina madre Arwen.
Dopo che gli Ent e le acque dell'Isen avevano spazzato via tutta la sozzura degli Uruk-Hai di Saruman, un potente esorcismo presieduto da Gandalf, prima che partisse per l'Ovest, e da Radagast il Bruno, aveva purificato quel luogo da ogni maleficio.
E proprio Radagast si era presentato alcuni giorni dopo che la Compagnia di Silmarien aveva deciso di trascorrere le festività del Solstizio d'Inverno ad Isengard.
La sua famosa slitta trainata dai conigli giganti di Rhosgobel era spuntata all'improvviso dai confini della foresta di Fangorn.
Silmarien ne era stata felice: aveva sempre provato una speciale simpatia per Radagast, per la sua buffa spontaneità, per il fatto che non si dava delle arie come gli altri stregoni, pur avendone i poteri, e per il suo grande amore per la natura e per la vita, anche nelle sue forme più umili e in apparenza trascurabili.



<<Radagast! Ci hai fatto una splendida sorpresa!>>
Il vecchio mago, imbarazzato, borbottò qualche parola di circostanza e poi, come ritrovando improvvisamente il filo di un discorso interrotto, disse:
<<Mia principessa, per prima cosa ti esprimo il mio conforto per la mancanza di tuo padre. Era un grand'uomo e un grande amico... e io non sono andato nemmeno al suo funerale, ma non è solo per il fatto che, francamente, sono impresentabile in certi ambienti... no, è anche perché non volevo incontrare Alatar e Pallando... nutrivo già dei sospetti nei loro confronti e non volevo che lo intuissero... ma ogni cosa a suo tempo, ne parleremo dopo... dimmi, tu come stai, come stai vivendo questo periodo... come dire... strano... insomma, la tua partenza da Minas Tirith ha fatto un certo scalpore, considerando che sei sempre stata così... così... ecco...>>
Non riuscì ad andare oltre, ma Silmarien aveva capito:
<<Sto bene, sento di aver preso la decisione giusta. Sono contenta di essere vicina a mia madre, in questo momento, e di visitare con lei tutti i luoghi che le sono stati più cari nella sua lunga vita. E poi sono circondata da amici e persone fedeli. Questo viaggio non è un atto contro mio fratello, anzi... io vorrei trovare un modo per aiutarlo a ritrovare se stesso>>
Radagast annuì:
<<Il tuo animo è generoso, come quello dei tuoi genitori. Sono certo che riuscirai nella tua impresa e sono qui per offrirti il mio aiuto. Vedi, un grande pericolo si cela dietro le trame di Alatar e Pallando. Un potere molto antico, di cui parlerò alla presenza di tutti gli altri, in un vero e proprio Consiglio, come fu quello di Elrond nei tempi eroici, alla fine della Terza Era>>
Silmarien sorrise:
<<Oh, Radagast, il tuo aiuto e la tua magia saranno di grande conforto e utilità a tutti noi, così come la gioia che deriva dalla tua compagnia>>



Radagast sorrise a sua volta:
<<Un tempo la magia bianca era molto diffusa, qui nella Terra di Mezzo. C'erano i tre anelli dei re degli Elfi, e i loro portatori, Galadriel, Elrond e Gandalf, che l'aveva ottenuto da Cirdan dei Porti Grigi, erano capaci di grandi magie. Un tempo anche l'Evenstar che tua madre porta al collo e la Verdefoglia di Legolas avevano molto potere, ma l'hanno perduto dopo la distruzione dell'Unico Anello, che li aveva in qualche modo contaminati. Persino l'Anello di Barahir, portato da tuo padre e da tuo fratello, era stato in qualche modo guastato da una maledizione. Grazie al cielo Eldarion ha avuto la saggezza di riporlo sul sarcofago di Elendil, dove è stato purificato. Ormai non rimane più nulla. Io stesso uso la magia con grande parsimonia, perché vedi, essa ha un prezzo molto caro: ogni volta che la si usa, consuma energia vitale persino in noi Istari, che siamo Maiar di rango segreto, immortali, eppure come vedi la vecchiaia ci ha colti, perché abbiamo abusato del nostro potere. Non intendo farlo oltre. Il ricorso alla magia avverrà solo come risorsa estrema>>





Silmarien annuì:
<<Abbiamo tante risorse che il Nemico, chiunque esso sia, sottovaluta, come tutti i malvagi. La mia vera magia, Radagast, è cercare di essere felice. Credo che questo impegno sia un modo per indirizzare la fortuna verso di noi. Non sto sottovalutando il Nemico, ma soltanto incoraggiando chi mi è amico. Sai, chi non mi conosce crede che la mia gioia di vivere dipenda dal fatto che non ho mai sofferto o che non sono mai "caduta", come si suol dire, ma non è così. Ho sofferto anch'io e anch'io sono caduta, ma c'è una cosa che mio padre mi diceva sempre: "Non aver paura di cadere. Ogni volo incomincia sempre con una caduta". Se non troviamo il coraggio di buttarci, inteso nel senso di aprirci al mondo esterno, non impareremo mai a volare>>