La città di Tirion, capitale degli Elfi in Valinor, il Continente Occidentale, sotto Earendil giunge a Valinor,
I Valar più importanti
Ulmo, Signore delle Acque
Le Aule di Mandos, signore dei morti.
Mandos
Aule, creatore dei Nani
I cancelli della notte
Lorien, Signore dei Sogni
Valaquenta
Nel secondo capitolo vengono annoverati i Valar, i Maiar e i nemici che durante il libro verranno strenuamente combattuti dalle forze del bene. Tra i Maiar è sicuramente importante annoverare il potente Sauron, non tanto per il ruolo in questo libro che, anzi, risulta essere minore, quanto più per quello che ricoprirà nell'opera Il Signore degli Anelli quale assoluto capo delle forze del male. Si narra che egli fosse originariamente di bella prestanza e assoluta bellezza ma che poi, lasciatosi irretire dalla malvagità di Melkor e messosi al suo servizio, divenne orribile a vedersi e di una potenza e malvagità senza eguali tra i servi di Morgoth (nome assegnato a Melkor in quest'Era), tra i quali annoveriamo i Balrog (Maiar corrotti da Melkor e trasformati in demoni del fuoco, il cui signore è Gothmog) e gli Orchi. Dopo la seconda grande battaglia tra i Valar e Morgoth (la prima venne fatta per stabilire il dominio di Arda da parte degli uni o dell'altro, mentre questa venne condotta per preservare gli Elfi appena risvegliati dalla malvagità di Melkor), quest'ultimo venne imprigionato mentre Sauron si rifugiò nelle profondità della terra per poi ricomparire al fianco di Morgoth, una volta che questo fuggì da Valinor e distrusse gli alberi di Valinor grazie all'aiuto di Ungoliant, capostipite di tutti gli aracnidi della valle di Gorgoroth, tra cui Shelob. Di rilievo tra i Maiar sono gliIstari, di cui vengono raccontate le vicende soprattutto nel Signore degli Anelli e nei Racconti Incompiuti. Essi si presentano nella Terra di Mezzo come stregoni immortali, tra di essi ricordiamo Olorin (Gandalf) e Cúrunir(Saruman).
Ungoliant e Melkor avvelenano gli Alberi di Valinor
Il risveglio degli Elfi a Cuiviènen, che fu la loro prima dimora
Quenta Silmarillion
Nel terzo capitolo dell'opera vengono narrate le storie maggiormente importanti di tutta la Prima Era della Terra di Mezzo.
Innanzi tutto vi è il risveglio degli Elfi a Cuiviènen e la loro distinzione in numerose stirpi.
Delle varie stirpi, le due principali che saranno protagoniste sono quella dei Noldor (gli Alti Elfi) e quella dei Sindar (gli Elfi Grigi, che non videro mai Valinor).
Ecco l'albero genealogico dei NoldorInnanzi tutto vi è il risveglio degli Elfi a Cuiviènen e la loro distinzione in numerose stirpi.
Gli Elfi occupano un posto fondamentale caratterizzando l'intera Prima Era, come narrato ne Il Silmarillion, mantenendo una posizione di primo piano nello sviluppo delle vicende della Terra di Mezzo fino alla distruzione dell'unico anello.
Gli Elfi furono i primi abitanti della Terra di Mezzo in grado di parlare. A volte erano chiamati i Primogeniti o i Figli Maggiori (in contrasto con gli Uomini, il Secondo Popolo). Gli Elfi chiamavano se stessi Quendi (”coloro che parlano con voci”), in onore del fatto che, quando vennero creati erano gli unici in grado di parlare.
Tra essi, solo gli Eldar si recarono a Valinor e lì si divisero in varie stirpi.
Tra essi, solo gli Eldar si recarono a Valinor e lì si divisero in varie stirpi.
Valinor, i due alberi sacri, la città sacra di Valmar e le città elfiche di Tirion e Alqualonde.
Delle varie stirpi, le due principali che saranno protagoniste sono quella dei Noldor (gli Alti Elfi) e quella dei Sindar (gli Elfi Grigi, che non videro mai Valinor).
Il sonno eterno di Miriel, prima moglie di Finwe e madre di Feanor, che fu prosciugata di tutte le sue forze mettendo al mondo il figlio.
Feanor, il creatore delle gemme Silmaril
La maggior parte dei racconti tratta e verte sui Silmaril, i tre gioielli forgiati da Fëanor a Valinor che racchiudono dentro di loro la luce dei Due Alberi di Valinor.
Tali gemme spettano agli elfi ma sono bramati e rubati da Morgoth e sul loro recupero si snoderà quasi tutta la trama dei racconti.
Poiché i Valar non aiutarono Feanor a recuperare i Silmaril, egli si ribellò alla loro autorità e decise di condurre i Noldor nel Continente Centale, la Terra di Mezzo.
I Noldor divennero i Signori del Beleriand, dove fondarono numerose e splendide città e convissero in pace con gli altri elfi, i Sindar e poi con gli Uomini. Ma da nord, da Angband, incombeva il pericolo di Morgoth e delle sue creature mostruose.
Feanor e Fingolfin discutono su chi sarà l'Alto Re degli Elfi nella Terra di Mezzo
Feanor vs Gothmog. Feanor morì combattendo contro il Balrog scagliatogli addosso da Morgoth.
Fingolfin, nato dal secondo matrimonio di Finwe con Indis, succedette al fratellastro Feanor come re dei Noldor, e Alto Re degli Elfi, ma morì combattendo contro Morgoth in persona.
Un di grande valore militare ci viene dal racconto del duello tra Fingolfin, Re Supremo dei Noldor, e Morgoth, in cui la narrazione è caricata di un pathos che quasi ci introduce ai cancelli del regno del male ad assistere allo scontro epico tra i due contendenti. La carica emotiva raggiunge l'apice nel momento in cui Fingolfin, stremato dalle ferite e dalla fatica, si accascia a terra e, prima di morire, vibra l'ultimo colpo che stacca il piede dalla gamba di Morgoth.
Finrod Felagund, figlio di Finarfin (terzogenito di Finwe) era il fratello di Galadriel e fu l'Elfo che mostrò più amicizia verso gli umani, che ospitò spesso nella sua dimora di Nargothrond.
Thingol, re dei Sindar dei boschi del Doriath si innamorò Melian la Maia, una Ainur, che divenne la sua regina.
Malian era una Maia della razza degli Ainur. Si innamorò dell'Elfo Elu Thingol, Re Mantogrigio, e con lui governò a lungo il reame di Doriath abitato da Elfi Sindarin. Lei è una dei due Ainur di cui si sa per certo che hanno avuto una prole, come Ungoliant che era una Maia convinta da Melkor a seguire i suoi oscuri piani. La discendenza di Melian è quella dei Mezzelfi.
Quando Thingol (che in Quenya era chiamato Elwë) incontrò Melian perse la cognizione del tempo e fu lasciato indietro quando la maggior parte degli Eldar partirono per Valinor. Restarono quindi insieme nel Doriath creando un regno privilegiato grazie ai poteri di Melian. Ebbero una figlia, Lúthien Tinúviel, attraverso la quale il sangue Maiar di Melian si trasmise nelle discendenze di Elfi e Uomini, fino ad Arwen e Aragorn.
Melian usò le sue capacità e i suoi poteri magici per proteggere e difendere il Doriath con una catena di incantesimi chiamata la Cintura di Melian.
Gli altri temi preponderanti delle vicende raccontano di tradimento, guerra, invidia e morte, ma anche di valore, virtù, coraggio e naturalmente di amore.
Per portare chiari esempi non si può non citare il meraviglioso racconto di "Beren e Lúthien", di cui peraltro troviamo echi in Il Signore degli Anelli, il quale è un esempio dell'amore che va oltre la morte, e del valore e della forza di un sentimento che riesce a vincere, anche se per un solo momento, il signore del male. Soprattutto è interessante notare come abbia un ruolo dominante e importantissimo la grazia e la bellezza di Lúthien quasi a dimostrare la veridicità della frase di Dostoevskij «la bellezza salverà il mondo». E infatti è così, poiché la bellezza e la grazia di Lúthien riescono ad addormentare tutte le maligne creature di Morgoth e permettono a Beren di recuperare un Silmaril dalla corona di quest'ultimo.
Quando Beren arrivò come predetto, Melian cercò inutilmente di convincere Thingol a non chiedere a Beren un Silmaril come pegno per le sue nozze con la figlia Lúthien; sentiva infatti che questa missione avrebbe portato alla rovina del Doriath
Dopo la morte di Thingol permise al suo proprio corpo di "morire", lasciando la Terra di Mezzo per andare a Valinor dove pianse la scomparsa del marito.
Beren e Luthien affrontarono i più grandi pericoli per sottrarre uno dei Silmaril dalla corona di Morgoth, che li aveva rubati a Feanor.
Sotto vediamo la coppia di innamorati che affronta l'enorme e feroce lupo Carcaroth.
I cancelli di Angband, fortezza di Morgoth
Thorondor salva Beren e Luthien
Altrettanto belli e significativi sono i racconti della seconda parte del Valaquenta, di cui parlerò nel prossimo post sull'argomento, tra i quali spicca quello del viaggio di Eärendil, come detto precedentemente.