sabato 24 maggio 2014

Altezza della torre di Barad-dur a Mordor



Qui sotto vediamo Sauron ai tempi in cui era un Maiar di nome Annatar e consigliava i re di Numenor



Durante la Seconda Era Sauron assunse un bell'aspetto, e si fece chiamare "Annatar", il Signore dei Doni, cercando di ingannare Elfi, Edain (Umani) e Nani. Avendo ancora mantenuto il potere di cambiare aspetto, si rese esteticamente piacente, vestito come un nobile consigliere sempre pronto a dispensare saggi suggerimenti.
Comprese subito che gli Uomini erano i più facili da irretire, sottovalutò i Nani, credendo che avrebbero ceduto subito alle lusinghe del potere, quando invece essi si rivelarono quanto mai resistenti. Cercò costantemente di sedurre con le sue conoscenze gli Elfi, sapendo che tra i viventi erano quelli con maggior potere: sapendo anche che gli Elfi erano i più accorti e onesti, usò tutta la sua abilità di ingannatore, cambiando voce e mostrandosi come un signore benevolo e sapiente, ma non riuscì a ricevere la necessaria fiducia che desiderava, infatti Gil-galad (Re Supremo dei Noldor) e Elrond di Rivendell sospettavano che questo misterioso individuo avesse intenzioni meno nobili delle sue parole. In questo periodo Annatar si presentava come una sorta di pacificatore, e sosteneva che tutti i doni che elargiva con tanta generosità erano mirati a rendere più bella la Terra di Mezzo e a renderla simile a Valinor.
Annatar riuscì invece a stringere amicizia con gli Elfi fabbri dell'Eregion, grazie al fatto che questi erano sempre avidi di nuove tecniche di fabbricazione dei gioielli (come anche i Nani). Con il suo aiuto gli Elfi forgiarono svariati Anelli del Potere, (senza l'aiuto di Sauron, Celebrimbor forgiò Narya, l'anello di rubino, Nenya, l'anello di diamante e Vilya, l'anello di zaffiro) ma Sauron in segreto forgiò l'Unico Anello nella Montagna di Fuoco, con cui dominare tutti gli altri, fondendo in esso la maggior parte del suo potere e della sua volontà. Ma quando l'Oscuro Signore infilò al dito l'Unico Anello i Noldor capirono di essere stati ingannati, e nascosero i loro tre Anelli più potenti (Narya, Nenya e Vilya) che Sauron desiderava possedere più di tutti gli altri perché così avrebbe dominato le menti degli Elfi e controllato ciò che gli anelli potevano controllare (esempio, il mantenimento della pace e la conservazione della bellezza nei luoghi in cui erano nascosti). Sauron però, accortosi che il suo inganno era stato smascherato, invase l'Eregion devastandolo; in questa guerra perse la vita anche Celebrimbor alle porte di Moria.

Sauron però riuscì a riprendersi molti Anelli del Potere, che poi distribuì tra vari re degli uomini e dei nani; mentre non impiegò molto tempo per sottomettere alla sua volontà gli umani, trovò più difficile schiavizzare i nani, ai quali gli anelli del potere non facevano alcun effetto negativo se non quello di renderli collerici quando non riuscivano a trovare sempre più ricchezze. In questo periodo Sauron divenne "l'Oscuro Signore di Mordor", erigendo la Torre Oscura di Barad-dûr, vicino al Monte Fato, dove forgiò l'Unico Anello; costruendo il Cancello Nero di Mordor per prevenire invasioni; e formando massicce armate di Orchi e Uomini (principalmente Esterling e Sudroni). A causa di questo, verso la fine della Seconda Era, Sauron assunse nelle regioni più orientali della Terra di Mezzo (che erano state da lui sottomesse) il titolo di "Signore della Terra" e "Signore degli Uomini".
Quando Ar-Pharazôn usurpò il trono di Númenor, nell'anno 3255, vide il crescente regno orientale di Sauron come una minaccia. Quindi con una flotta veleggiò verso il porto di Umbar e vi approdò con un grandioso apparato di guerra. I servi di Sauron che videro la flotta di Ar-Pharazon furono così sgomenti della potenza numenoreana da fuggire via impauriti; allora Sauron stesso, che ancora aveva bell'aspetto, decise di umiliarsi prostrandosi a terra e implorando perdono agli uomini. L'atto di sottomissione era stato congegnato da Sauron per ingannare il re umano, ma probabilmente lui stesso provò timore di fronte alla gloria degli uomini. Così Ar-Pharazon, che fra tutti i sovrani di Numenor fu il più potente e al contempo il più ambizioso, decise orgogliosamente e ingenuamente di imprigionare Sauron; l'oscuro signore approfittò dello sfrontata arroganza del re per ingraziarselo, ben presto infatti ne conquistò la fiducia tanto da raggiungere il rango di sommo sacerdote.
Dapprima Sauron convinse Ar-Pharazon che egli era un sovrano troppo potente per dover dimorare solo in Numenor, incitandolo così a spadroneggiare sulle coste della Terra di Mezzo, soprattutto a Umbar; poi cominciò a diffondere tra la popolazione la paura della morte, che secondo Sauron era una maledizione imposta dagli invidiosi Valar; inoltre negò l'esistenza di Eru, affermando che l'unico vero Signore del Mondo risiedeva nel Vuoto, intrappolato dai malvagi dei; così Sauron continuò a obnubilare la già debole mente del re, incitandolo a istituire culti religiosi in adorazione di Morgoth e a perseguitare crudelmente gli infedeli, che spesso venivano offerti in sacrificio al loro dio malvagio; alla fine Sauron convinse il re che il popolo di Numenor si prendesse con la forza ciò che i Valar gli aveva negato, cioè l'immortalità: allora Ar-Pharazon preparò il più grande esercito che mai si fosse visto in Arda e salpò verso Aman.
Il piano di Sauron si fondava sull'idea che i Valar avrebbero distrutto Ar-Pharazon e il suo esercito, eliminando il più grande ostacolo alla conquista della Terra di Mezzo.[3] Tuttavia, i Valar non avevano potere diretto sui Figli di Eru:[13] per evitare una guerra, decisero di rinunciare al titolo di guardiani del mondo e invocare Ilúvatar.
Eru distrusse la flotta del Re e seppellì Ar-Pharazon e il suo esercito nelle Grotte degli Obliati. Allo stesso tempo Númenor fu sprofondata nel mare e le Terre Occidentali vennero separate dal mondo. Nella distruzione della Terra del Dono, Sauron perse la sua forma corporea e con essa tutte le energie che aveva impiegato per conquistare i Numenoreani."Da allora non fu più in grado di assumere una forma fisica gradevole, affidandosi unicamente all'Anello per sottomettere i suoi alleati.
Un gruppo di Númenóreani fedeli furono salvati dai Valar durante la distruzione dell'isola e giunsero alla Terra di Mezzo, dove fondarono i Regni di Arnor e di Gondor. Questi Uomini, guidati da Elendil l'Alto, e dai suoi figli Isildur e Anarion, si allearono con il Re degli Elfi, Gil-galad, e insieme attaccarono Sauron e, dopo una lunga guerra, lo sconfissero, nonostante Elendil e Gil-galad perissero nello scontro con Sauron. Isildur, figlio di Elendil, prese la spada del padre e colpì Sauron che era stato gravemente ferito, gli tagliò il dito in cui portava l'Anello e lo tenne per sé.


Ma l'Anello si volle liberare di Isildur, che morì per mano degli Orchi, nei pressi dei Campi Iridati. Allora l'Anello finì nelle acque dell'Anduin e non se ne seppe più nulla per secoli.
Sauron perse quasi tutto il suo potere, vagando come spirito impietoso e terribile per moltissimo tempo.



Sotto, i cancelli di Minas Morgul



Sotto, genealogia dei malvagi secondo la linea di Melkor Morgoth.
Morgoth - Ungoliant - Sauron - Balrog - Saruman - Angband







venerdì 23 maggio 2014

Scenari naturali













E scenari artificiali



A nuoto tra i grattacieli, la piscina fa da ponte

Las Vegas

La mappa dei paesi peggiori per lavorare



Quali sono i paesi in cui si rispettano nel miglior modo possibile i diritti dei lavoratori? Quali invece gli Stati in cui il lavoro è sinonimo di sfruttamento? Per fornire risposte adeguate a queste domande può essere molto utile consultare il recente rapporto del sindacato mondiale Ituc (International Trade Union Confederation, in italiano Confederazione sindacale internazionale) in cui viene attribuito un indice da 1 a 5 a 139 diversi paesi in relazione al livello di tutela dei lavoratori. Per il suo Global Rights Index l’Ituc in particolare ha utilizzato 97 indicatori differenti che tengono conto soprattutto della capacità dei cittadini di aderire ai sindacati, di far valere i diritti acquisiti con la contrattazione collettiva, di avere accesso ad un giusto processo e a tutele legali.

CINA E INDIA SENZA TUTELE – Dal confronto, sintetizzato in una mappa, emerge un quadro allarmante in cui grandi paesi come Cina e India il rispetto dei diritti è molto limitato, mentre in diverse altre realtà in diverse aree del pianeta, come la Repubblica Centroafricana, la Libia e la Siria, fanno registrare invece il valore più basso: 5. Nel rapporto della Confederazione sindacale si spiega, inoltre, che negli ultimi 12 mesi i governi di 35 paesi hanno arrestato o imprigionato lavoratori come una tattica per resistere alle richieste di diritti democratici, salari dignitosi e condizioni di lavoro più sicure e posti di lavoro più sicuri. Mentre in almeno 9 paesi sarebbe stato fatto ricorso all’omicidio o alla scomparsa di lavoratori come pratica comune per intimidire. Livelli eccellenti di tutela emergono in paesi come Danimarca e Uruguay e risultano migliori rispetto a quanto emerso negli Stati Uniti, sorprendentemente, e in Grecia e ad Hong Kong. Forme arcaiche di rapporto tra datori di lavoro e dipendenti esistono invece nel Medio Oriente, come in Qatar e Arabia Saudita.
(Credit immagine: Ituc Global Rights Index)

L'Europa alla vigilia del voto, nella morsa della nuova guerra fredda tra Usa e Russia (sostenuta dalla Cina)



La guerra fredda economica Usa-Russia continua. Mosca affila le armi nella sua strategia di annientare il dollaro e il potere degli Stati Uniti, e trova sostegno nella Cina.

Salviamo l’Europa, adesso!L’europeismo è al palo e la disaffezione verso Bruxelles è ai  massimi  storici. L’Unione Europea deve scegliere: rilancio o regressione   dell’integrazione continentale. La partita decisiva si giocherà fra   Londra e Berlino, mentre il mondo corre verso Oriente.

L'asse con Pechino non è solo a parole. VTB Group, la seconda banca russa, ha firmato un accordo con Bank of China, affinché le transazioni vengano pagate in valute nazionali, e non più in dollari. 

Il ritorno della GermaniaAl Festival di Limes  si è parlato della Germania, potenza espansionistica nel cuore  dell’Europa. Del Secondo Reich e di Angela Merkel hanno discusso Hans  Kundnani, John Hulsman e Carlo Pelanda; ha moderato Lucio Caracciolo.

"Secondo i termini dell'accordo, le banche puntano a sviluppare la loro partnership in diverse aree, attraverso la cooperazione in transazioni effettuate con rubli e yuan". L'utilizzo delle valute nazionali è contemplato nelle operazioni di "investment banking, di prestiti interbancari, trade finance e mercati di capitali", si legge nel comunicato di VTB.

Questo, mentre continuano gli smobilizzi scatenati di Treasuries Usa da parte della Russia, pari soltanto nel mese di marzo al record di $26 miliardi, ben il 20% delle sue partecipazioni. 


#LimesFestival: Europa 2014-1914, dialogo tra Enrico Letta e Lucio CaraccioloAl 1°Festival di Limes  si è parlato delle eredità del primo conflitto mondiale, dell’impatto che  esso ebbe sulla riconfigurazione dell’Europa e sul suo ruolo nel mondo.  Ne hanno discusso Enrico Letta e Lucio Caracciolo.Qui il video integrale dell’evento

Mosca preferisce puntare più che altro sull'oro: una conferma è arrivata dalla Banca centrale russa, che ha reso noto che, nel mese di aprile, ha aumentato le sue riserve in oro di 900.000 once, per un valore di $1,17 miliardi. In realtà, in termini di once e di quantità complessiva, l'acquisto incide sulle riserve estere detenute dalla Russia per una percentuale molto bassa, pari allo 0,24%.

La corsa dell’EstEuropa centrale e baltica, più Slovenia: queste economie, a  dieci anni  esatti dal grande allargamento dell’Ue,  registrano un saldo positivo.  Ma la  crisi ha creato uno sdoppiamento: c’è chi ne è uscito bene e chi  fatica  molto.

La quantità totale di oro, inoltre, sul totale delle riserve, è di appena il 10%, ben al di sotto della media di altre importanti banche centrali come la Bundesbank, la Banca di Francia e la Fed, superiore al 65%. 

Ma è vero che l'acquisto di quasi 1 milione di once nel mese di aprile rappresenta indubbiamente un aumento della domanda di oro dal momento che, a partire dal 2006, gli acquisti russi sono stati in media di 500.000 once al mese.

Le riserve di oro sono così cresciute ad aprile a 34,4 millioni di once rispetto a 33,5 milioni di marzo, mentre il valore delle partecipazioni in oro, in data 1° maggio, è aumentato a $44,30 miliardi, contro i $43,36 miliardi del mese precedente. 

Nella settimana terminata lo scorso 9 maggio, il valore complessivo di riserve estere e oro detenuti dalla Russia è rimasto praticamente invariato a $471,1 miliardi. Le riserve sono scese dall'inizio della crisi ucraina ma, secondo gli economisti, rimangono molto alte.

L'incidenza dell'esposizione verso i Treasuries Usa è decisamente calata. Le partecipazioni sono crollate di quasi $50 miliardi nel periodo compreso tra ottobre 2013 e marzo 2014, ovvero di quasi 1/3 rispetto alle partecipazioni totali della Russia.

Più della metà degli smobilizzi è avvenuta a marzo, con liquidazioni per $26 miliardi, successive all'imposizione delle sanzioni contro Mosca.

Cara Delevigne style











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