Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 19 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 49. Elner sposa Irulan Eclionner
Per Elner XI, imperatore dei Lathear, quello era il terzo matrimonio. Dopo essere stato sposato con Marigold di Gothian e con Alienor di Alfarian, questa volta aveva scelto una componente della sua stessa famiglia, la principessa Irulan Eclionner.
L'ennesimo matrimonio senza amore. Ma era l'unico modo per evitare che i sostenitori di Irulan mi costringessero ad abdicare.
Ora non avevano più scuse.
Mentre scendevano la scalinata che portava alla grande sala delle udienze, Elner e Irulan non si guardavano nemmeno in faccia.
Dietro di loro la principessa Elian, sorella di Irulan, procedeva seguita dalla madre, lady Susan Fuscivarian e dalla cognata Jessica Antares.
Nessun parente stretto per me. Mio nonno si è dato malato. Mia madre è a Caemlyn, a contendersi il favore di Marvin Vorkidian con le altre sue donne adoranti: Igraine, Lilieth, Alienor e chissà quante altre. Io invece sono solo, e mi sposo con una donna che non mi vuole.
Irulan era stata comunque gentile. "L'amore verrà" aveva detto senza troppa convinzione, ma cercando comunque di inviare segnali di pace.
Irulan è una moglie perfetta, e sarà anche una perfetta imperatrice.
La scelta non poteva essere migliore.
L'amore verrà...
Pareva il titolo di una canzone, e forse lo era sul serio.
Ma non voleva sposarsi, ed io l'ho costretta. Così come avevo fatto con Alienor. Perché le donne che amo non mi ricambiano?
Sapeva bene che era una domanda patetica e anche piuttosto scontata: chissà quanti altri uomini se lo stavano chiedendo in quello stesso istante.
Mi amano solo le donne di cui non sono innamorato.
Forse quella era una questione più interessante.
Forse quando sono innamorato divento ridicolo? Sì, gli innamorati sono ridicoli. Tutte le lettere d'amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole.
Fernando Pessoa lo aveva pensato e scritto molto tempo prima.
Todas as cartas de amor são
ridículas.
Não seriam cartas de amor se não fossem
ridículas.
L'uomo non innamorato si comporta in maniera più sicura, e comunica una immagine di forza.
Poteva essere vero.
Ma allora perché mi innamoro di quelle che non mi ricambiano? Cosa mi attrae in loro?
Aveva passato la vita a porsi quelle domande.
Forse perché erano tutte donne forti come mia madre?
Ellis Eclionner era una madre esigente e non era facile conquistarsi la sua approvazione.
Era bellissima, era inarrivabile.
Ed ora è con Marvin!
La gelosia lo divorava.
Eppure non riusciva a dare la colpa a suo fratello.
Marvin non è felice, questo lo so per certo. E tutte le donne che ha attorno tentano di manovrarlo e lo danneggiano.
Non ce l'aveva con Marvin, ma con le sue donne.
Compresa mia madre. Che non è sua madre. Chissà come si staranno sbranando tra loro lei e Lilieth, così come fecero per mio padre.
Anche Lilieth era stata una pessima madre.
Ma almeno adesso è con lui.
Marvin poteva anche essere sofferente, ma non era ridicolo.
Elner invece sentiva di non avere il suo fascino, il suo carisma.
Anche lui avrà scritto lettere d'amore, come tutte le altre, ridicole.
Ma forse meno ridicole delle mie.
Gli pareva di sentire la risata amara di Pessoa...
Também escrevi em meu tempo cartas de amor,
como as outras,
ridículas.
Ma in fondo sono le persone che non hanno mai scritto lettere d'amore ad essere ridicole.
Mas, afinal,
só as criaturas que nunca escreveram
cartas de amor
é que são
ridículas.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 48. Halfgan a Caemlyn.
Il druido Halfgan giunse a Caemlyn alla fine di agosto dell'anno 1001 dopo la fondazione dell'Impero Lathear.
Ad accoglierlo c'era lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia e nonna di Marvin, re dei Keltar.
Dietro di lei c'era anche sua figlia Lilieth, contessa di Linthael e regina madre dei Keltar.
Mentre lady Ariellyn appariva imperturbabile come sempre, Lilieth era molto preoccupata e il suo sguardo era severo.
Halfgan trovò irritante quell'atteggiamento.
Troppo comodo indignarsi adesso, dopo aver sprecato la vita in cose inutili.
Lady Ariellyn, che invece aveva una lunga esperienza diplomatica, accolse l'amico druido con grande affetto.
<<Halfgan, non hai idea di quanto mi sei mancato!>>
<<Anche tu mi sei mancata, Ariellyn!>> poi si rivolse a Lilieth: <<Mia cara Lilieth, non mi aspettavo di trovarti qui>>
La donna lo fissò con occhi severi:
<<Non ti aspettavi di trovarmi qui? E dove dovrei essere mentre il mondo intero vuole la rovina di mio figlio? Cosa sta succedendo? Cosa avete fatto a Marvin? Tu e tutti gli altri druidi! Lo avete intrappolato nelle vostre profezie!>>
Halfgan sostenne il suo sguardo:
<<Noi non abbiamo fatto niente. Lui aveva già quelle profezie dentro di sé. Si sarebbero comunque risvegliate, e tu come sacerdotessa iniziata agli Arcani Supremi lo sai meglio di tutti! Quando sposasti Masrek Eclionner, non fu certo per caso. Era chiaro fin dall'inizio che il figlio che sarebbe nato dalla vostra unione era il Principe che ci fu promesso, il Figlio dei Cento Re, il Profeta dei Keltar, colui che ci indicherà la Via, il Sentiero Dorato>>
Lilieth scosse il capo:
<<Molti druidi non la pensano così. Bendeigid ha tentato di far passare Marvin per pazzo! Ma ti rendi conto? Ha solo vent'anni! Troppe responsabilità gravano sulle sue spalle, troppi nemici congiurano contro di lui! >>
Ci fu silenzio e lady Ariellyn ne approfittò per moderare la discussione:
<<Halfgan è qui per aiutarci a scoprire i nemici di Marvin che albergano anche in questo luogo. La Sezione Speciale ha il sospetto che ci sia un traditore insospettabile ed Halfgan ha sempre avuto un fiuto e un intuito particolare in queste situazioni>>
Lilieth sospirò:
<<Stavolta la situazione è più grave. Le forze dell'Oscurità stanno stringendo il loro cerchio intorno a noi. Gli Eclionner, gli Elfi Oscuri e i Vampiri Albini stanno preparando l'assalto finale. Ma prima cercano di indebolirci, screditando Marvin agli occhi del popolo! La Divoratrice di cuori gli ha giurato vendetta per la morte del Conte Fenrik>>
Halfgan rimase impassibile:
<<Marvin sa benissimo cosa deve fare con Daenerys di Gothian. E sa benissimo anche cosa devo fare io. Ognuno di noi ha un ruolo ben preciso in questa storia. Io ho riconosciuto il mio, così come ha fatto Ariellyn. Tu invece hai il cuore diviso tra Marvin, che rappresenta il tuo passato, e tuo marito Vyghar, e il figlio che porti in grembo, che rappresentano il tuo futuro. Avverto il conflitto che è in te. Ora devi prendere una decisione. Che ruolo intendi scegliere?>>
Lilieth non esitò a rispondere:
<<Prima di ogni altra cosa, io sono e sarò sempre la madre di Marvin. E sarò al suo fianco, come un angelo custode>>
Halfgan allora sorrise:
<<Questo è giusto. Noi teniamo alla salvezza di Marvin più che ad ogni altra cosa. Se saremo uniti, potremo salvare sia Marvin che il nostro popolo>>
Lady Ariellyn mise una mano sulla spalla del druido:
<<Ti accompagno al tuo alloggio, Halfgan. Marvin ti riceverà il prima possibile. Mi ha chiesto di riferirti queste parole: "Dopo essere risaliti alla sorgente, dovremo ridiscendere fino alla foce">>
Il druido annuì:
<<E' il "bambino del mare" che parla dentro di lui, il suo nucleo più solido e genuino. Ma la sua croce è sapere con certezza che la sua vita, che adesso è un fiume, presto diventerà un oceano>>
Cast
Gandalf - druido Halfgan
Elizabeth Bathory (Erzsebet Bathory) - lady Ariellyn Vorkidian
Catelyn Tully Stark - Lilieth Vorkidian
Maestro Luwin - druido Halfgan
Jon Snow - Marvin Vorkidian
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steiberg, erede di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 47. La principessa Aurora e ser Ywain de Bors
La principessa Aurora di Alfarian, vestita con un meraviglioso abito di seta verde, passeggiava nel cortile di marmo del palazzo reale di Elenna sul Dhain, in compagnia di ser Ywain de Bors, duca di Amnisia e vice-reggente degli Alfar.
<<In quel punto ci starebbe benissimo un gazebo, non trovate, ser Ywain?>>
<<Un gazebo? La città sta per essere messa sotto assedio e voi pensate ad un gazebo?>>
La principessa gli sorrise:
<<E' per comunicare sicurezza al popolo. Un trucco per tenere alto il morale. Se i regnanti costruiscono qualcosa, allora vuol dire che credono di rimanere nel luogo dove si trovano, e di difenderlo>>
Ser Ywain annuì:
<<Devo ancora imparare molto sull'arte di regnare, anche se sono solo un reggente, anzi un vice-reggente>>
Aurora gli rivolse un'occhiata divertita:
<<Se fosse per Marvin Vorkidian, voi potreste essere anche il re!>>
Lui scosse il capo:
<<Mi è appena arrivato un plico da Caemlyn, scritto da Marvin in persona. Mi avverte che vostra nipote Alienor reclama i diritti di successione>>
La principessa rise:
<<Ah! I diritti di successione... bene, che se li venga a guadagnare qui sul campo di battaglia! Tanto varrebbe allora incoronare subito quell'idiota di Hans Axel!>>
<<Vorrei tanto mandare vostro nipote in prima linea, contro i vampiri albini, ma ho promesso a Marvin che non gli avrei torto neanche uno dei suoi preziosissimi capelli biondi>>
Aurora sorrise. Trovava divertente la compagnia di Ser Ywain.
E' un vero cavaliere, di quelli di una volta! Forse è l'ultimo sopravvissuto.
Quando era con lui i pericoli della guerra sembravano sotto controllo, facevano meno paura.
<<Vorrei tanto sapere da che parte sta il vostro Marvin!>>
Ser Ywain sospirò:
<<Dalla parte del giusto. Quando l'ho conosciuto era solo un ragazzo senza esperienza, ma aveva un grande senso della giustizia. Riguardo alla successione al trono degli Alfar, vuole solo che sia rispettata la legge, e la legge salica dice che Hans Axel...>>
Aurora lo interruppe:
<<La legge salica! Vi sembra una cosa giusta che le donne siano escluse dalla successione?>>
Ywain assunse un'aria imbarazzata:
<<Dura lex, sed lex>>
La principessa non era d'accordo:
<<Quella legge non è dura, è semplicemente stupida!>>
Il cavaliere inarcò le sopracciglia:
<<Altezza, perdonatemi, ma la tradizione....>>
Lei fece un ampio gesto con la mano:
<<Al diavolo la tradizione! Hans Axel è un incapace, e Marvin lo sa benissimo, dal momento che ha rinviato "sine die" la sua incoronazione>>
Ywain non poteva negare la validità di quella argomentazione:
<<Se fosse per me, darei ordine di incoronare voi, oggi stesso, regina degli Alfar! Ma prima di tutto dobbiamo salvare questo regno dalla morsa dei vampiri albini a nord e degli elfi oscuri a sud. Per ora ci sono state solo scaramucce, ma presto ce li troveremo sotto le mura, e allora importerà ben poco chi sia il successore... anzi, sarebbe il primo ad essere eliminato dai nemici>>
Quella prospettiva parve interessante ad Aurora:
<<Uhm... forse Marvin ha in mente qualcosa di simile. Potrebbe aver visto nel futuro...>>
<<E' un'ipotesi plausibile. Gli occhi di Marvin sono sempre rivolti al futuro>>
Aurora aveva presente un ritratto di Marvin che guardava un punto all'infinito con occhi accigliati, vestito di nero e con un corvo sulle spalle. Era uno dei tre o quattro ritratti canonici che venivano ricopiati in tutto il regno.
<<Credete veramente che Marvin sia un profeta?>>
<<La parte religiosa del suo messaggio è quella che conosco meno, ma mi fido di lui. L'ho conosciuto bene, ho potuto constatare la sua maturazione, soprattutto quando bevve l'Acqua della Vita, e si risvegliarono in lui le "altre memorie" degli antenati e le prime premonizioni. Non erano coincidenze, né inganni. Un giorno, mentre cavalcavamo nella foresta di Broceland, mi ordinò improvvisamente di allontanarmi da dove mi trovavo, e poco dopo, nel punto stesso dove stavo prima, cadde un enorme ramo di abete. Lui l'aveva previsto, e mi salvò la vita. Potrei raccontare molti altri casi come questo>>
Aurora valutò quelle informazioni:
<<L'Acqua della Vita. Tutti gli iniziati agli Arcani Supremi devono superare quella prova. A piccole dosi è un potente narcotico. A dosi più elevate è un veleno mortale. In molti hanno tentato>>
Ywain non era esperto in alchimia, e tanto meno nei misteri religiosi:
<<Hanno tentato e hanno fallito?>>
Aurora divenne improvvisamente seria:
<<Hanno fallito e sono morti>>
Cast
Athenodora Volturi - principessa Aurora di Alfarian, zia di Alienor
Caius Volturi - principe Hans Axel di Alfarian, fratello minore di Alienor
Theon Greyjoy - ser Ywain de Bors, duca di Amnisia, vicereggente del regno degli Alfar
Jon Snow - Marvin Vorkidian, re dei Keltar e reggente degli Alfar
Gli eredi di Gothian. Capitolo 46. Gli Eclionner: riunione di famiglia
Nella sala dei marmi, al centro della Grande Piramide dell'Acropoli di Lathena, gran parte dei membri della Dinastia Eclionner si era riunita in attesa dell'arrivo dell'anziano patriarca, il principe della corona Sephir Eclionner.
Albero genealogico della Dinastia imperiale Eclionner
(in grassetto sono indicati i personaggi ancora in vita)
_______________________________________
| | |
Wechtigar XVI Barbablù Vorian Eclionner Diana Eclionner
+ + +
Sophie Tessier-Ashpool Melania Orwell William Richese
| | !
Sen. Sibelius Fuscivarian Sephir Eclionner Ivar Eclionner Helena Richese
| + + +
Kato Fuscivarian - - - Wensy Fuscivarian - - - Susan Fuscivarian Conte di Linthael
+ ________ |________ _ _ _!_____ |
Jessica | ! | | | Vyghar
Antares Masrek --- --+ ----Ellis Eclionner-+ Elner X Irulan Elian di Linthael
_| _ + | Eclionner
| | Lilieth Vorkidian Elner XI
Hito Leto | +
Fuscivarian Marvin Alienor di Alfarian
+ Vorkidian |
Chani Corrino + Eleanor Eclionner
Igraine Fenmore
Igraine Fenmore
Erano presenti, inseme all'imperatore Elner XI, le principesse Irulan ed Elian, la loro madre, lady Susan Fuscivarian, la cognata di lei, Jessica Antares, con i figli Hito e Leto Fuscivarian e la nuora Chani Corrino, oltre al conte Vyghar di Linthael.
La riunione era di fondamentale importanza, perché si doveva stabilire una volta per tutte la linea di successione al trono, insieme ai matrimoni dinastici.
Il vecchio Sephir Eclionner arrivò in tarda serata, di pessimo umore come al solito, specie quando era costretto a viaggiare.
Almeno il mio esilio a Yuste è finito. Giuro che non lascerò mai più Lathena in vita mia!
Era vestito con una preziosa marsina di seta color indaco, lo stesso dei suoi occhi, come tutti gli Eclionner del ramo principale, i cosiddetti principi del sangue.
Dopo un rapido sguardo sui presenti, sentì una fitta al cuore.
Mancano i migliori. Sono morti o comunque se ne sono andati. Mia moglie, i miei figli, mio nipote Marvin e la mia pronipote Eleanor. E anche i gemelli che ho avuto da Marigold.
Sono rimasto solo con una manica di buoni a nulla.
La tristezza pervase il suo animo in maniera persistente.
Ubi est gloria nunc Babiloniae... nomina nuda tenemus...
A così poco si era ridotta la sua famiglia?
Per un attimo interminabile pensò all'enormità del suo fallimento come figlio, come marito, come padre, come nonno e persino come bisnonno. Non aveva mai visto la sua pronipote.
Cos'è stata la mia vita se non un inanellarsi di fallimenti? A cosa sono serviti quei fugaci momenti di felicità, se poi tutto era destinato a svanire?
Non esser mai, non esser mai, ma meno morte che non esser più.
Più che l'assenza e gli sentiva la mancanza: l'assenza è un non esserci, la mancanza è un venir meno, un non esser più. E la felicità era come un figlio unico: se lo perdi, perdi anche il senso della tua vita. Meglio allora non avere figli, non conoscere la felicità. Meglio quest'ombra, questa caligine.
Il sole è tramontato sul deserto della mia anima.
Dovette farsi forza per affrontare uno dei più scadenti Consigli di Famiglia della sua vita.
Salutò tutti con un cenno severo, e chinò quasi impercettibilmente la testa di fronte a suo nipote, l'imperatore Elner XI.
<<Qual è l'ordine del giorno?>> chiese senza preamboli.
L'imperatore Elner e lady Susan si scambiarono un'occhiata di intesa.
Fu Elner XI a parlare per primo:
<<Come sapete, ho divorziato dalla mia seconda moglie Alienor di Alfarian ed ho diseredato sia nostra figlia Eleanor, sia il figlio che porta in grembo. Ora intendo risposarmi con la principessa Irulan Eclionner>>
Sephir guardò Irulan, che rimase impassibile.
A parlare fu la madre di lei, lady Susan Fuscivarian
Sephir non aveva mai sopportato lady Susan, sia perché era figlia del senatore Fuscivarian, l'uomo che aveva quasi distrutto la Dinastia, impedendo a Sephir stesso e a suo figlio Masrek di salire al trono, sia perché non tollerava l'idea che la principessa Wensy, sorella di Susan e moglie di Sephir, fosse morta tragicamente, mentre l'altra sorella continuava a vivere e a tramare.
Lady Susan era riuscita, con il metodo del bastone e della carota, a piegare la volontà di sua figlia Irulan ed a costringerla ad accettare la proposta di matrimonio dell'imperatore.
<<Mia figlia ha accettato con grande onore la proposta di Sua Maestà>>
Sephir sbottò:
<<Sei sempre ben pronta a parlare al posto suo! Ha più di trent'anni, maledizione! Sarà pur in grado di parlare senza che tu le faccia da ventriloquo!>>
E rivolse la sua attenzione nuovamente ad Irulan:
<<Sei veramente sicura? E' il terzo matrimonio per mio nipote, e spero vivamente che sia l'ultimo! Non vorrei certo una replica del regno di Elner VIII, che ebbe sei mogli e ne fece decapitare due!>>
Irulan allora parlò con molta umiltà:
<<La mia devozione verso l'imperatore Elner XI e verso tutta la Dinastia mi hanno convinta a rinunciare alla vita appartata che fino ad ora mi era stata concessa. Ora sono l'umile serva del mio signore. Ecce ancilla Domini>>
Sephir trovò la citazione sacra un po' troppo pretenziosa e fuori luogo, ma dovette ammettere che rendeva perfettamente lo spirito di sacrificio con cui Irulan accettava la proposta.
<<Se qualcuno è contrario, parli ora o taccia per sempre>>
A quel punto Leto Fuscivarian scattò in piedi:
<<Irulan era stata promessa a me!>>
A quel punto si alzarono in piedi anche sua madre Jessica, sua cognata Chani e la sorella di Irulan, la principessa Elian, che voleva sposare Leto.
Sephir li osservò attentamente, sforzandosi di celare il suo disgusto.
Non valgono la corda per impiccarli!
Ma dovette essere diplomatico:
<<Non esiste alcun contratto che lo dimostri>>
Leto si adirò:
<<Susan mi aveva dato la sua parola!>>
Sephir sorrise:
<<E tu ti fidi della parola di un Fuscivarian? Conosci così poco la tua stessa famiglia?>>
Leto non si lasciò intimidire:
<<Esigo soddisfazione!>>
Sephir perse la pazienza:
<<Ti sposerai con l'altra tua cugina, la principessa Eilan! Spero che avrai il buon senso di accettare, se non vorrai che la tua testa sia infilzata su una picca davanti alla porta del Nord!>>
Leto guardò Elian. Era una fanciulla bella e dolce.
Si immaginò un futuro con lei, e ritenne che era preferibile alla decapitazione.
Sephir però capì che Leto non si sarebbe ritirato dal Gioco del Trono.
Ebbe una fugace visione di un ragazzo sul Trono del Sole, ma non lo riconobbe.
Non portava la corona, e forse non era nemmeno l'Imperatore, ma solo un suo discendente.
Di chi era figlio?
Un figlio di Elner e Irulan, oppure quello che Alienor portava in grembo? Un figlio di Marvin, oppure Anakin, il figlio che lui stesso, Sephir, aveva avuto da Marigold di Gothian?
Quella premonizione di un futuro lontano almeno quindici anni, gli mostrò il volto del figlio di colui che avrebbe vinto il Gioco del Trono, ma non gli diede alcun mezzo per indovinare chi fosse.
Quanto tempo ancora avrebbe dovuto aspettare per sapere chi avrebbe vinto, definitivamente, il Gioco del Trono?
Dopo un rapido sguardo sui presenti, sentì una fitta al cuore.
Mancano i migliori. Sono morti o comunque se ne sono andati. Mia moglie, i miei figli, mio nipote Marvin e la mia pronipote Eleanor. E anche i gemelli che ho avuto da Marigold.
Sono rimasto solo con una manica di buoni a nulla.
La tristezza pervase il suo animo in maniera persistente.
Ubi est gloria nunc Babiloniae... nomina nuda tenemus...
A così poco si era ridotta la sua famiglia?
Per un attimo interminabile pensò all'enormità del suo fallimento come figlio, come marito, come padre, come nonno e persino come bisnonno. Non aveva mai visto la sua pronipote.
Cos'è stata la mia vita se non un inanellarsi di fallimenti? A cosa sono serviti quei fugaci momenti di felicità, se poi tutto era destinato a svanire?
Non esser mai, non esser mai, ma meno morte che non esser più.
Più che l'assenza e gli sentiva la mancanza: l'assenza è un non esserci, la mancanza è un venir meno, un non esser più. E la felicità era come un figlio unico: se lo perdi, perdi anche il senso della tua vita. Meglio allora non avere figli, non conoscere la felicità. Meglio quest'ombra, questa caligine.
Il sole è tramontato sul deserto della mia anima.
Dovette farsi forza per affrontare uno dei più scadenti Consigli di Famiglia della sua vita.
Salutò tutti con un cenno severo, e chinò quasi impercettibilmente la testa di fronte a suo nipote, l'imperatore Elner XI.
<<Qual è l'ordine del giorno?>> chiese senza preamboli.
L'imperatore Elner e lady Susan si scambiarono un'occhiata di intesa.
Fu Elner XI a parlare per primo:
<<Come sapete, ho divorziato dalla mia seconda moglie Alienor di Alfarian ed ho diseredato sia nostra figlia Eleanor, sia il figlio che porta in grembo. Ora intendo risposarmi con la principessa Irulan Eclionner>>
Sephir guardò Irulan, che rimase impassibile.
A parlare fu la madre di lei, lady Susan Fuscivarian
Sephir non aveva mai sopportato lady Susan, sia perché era figlia del senatore Fuscivarian, l'uomo che aveva quasi distrutto la Dinastia, impedendo a Sephir stesso e a suo figlio Masrek di salire al trono, sia perché non tollerava l'idea che la principessa Wensy, sorella di Susan e moglie di Sephir, fosse morta tragicamente, mentre l'altra sorella continuava a vivere e a tramare.
Lady Susan era riuscita, con il metodo del bastone e della carota, a piegare la volontà di sua figlia Irulan ed a costringerla ad accettare la proposta di matrimonio dell'imperatore.
<<Mia figlia ha accettato con grande onore la proposta di Sua Maestà>>
Sephir sbottò:
<<Sei sempre ben pronta a parlare al posto suo! Ha più di trent'anni, maledizione! Sarà pur in grado di parlare senza che tu le faccia da ventriloquo!>>
E rivolse la sua attenzione nuovamente ad Irulan:
<<Sei veramente sicura? E' il terzo matrimonio per mio nipote, e spero vivamente che sia l'ultimo! Non vorrei certo una replica del regno di Elner VIII, che ebbe sei mogli e ne fece decapitare due!>>
Irulan allora parlò con molta umiltà:
<<La mia devozione verso l'imperatore Elner XI e verso tutta la Dinastia mi hanno convinta a rinunciare alla vita appartata che fino ad ora mi era stata concessa. Ora sono l'umile serva del mio signore. Ecce ancilla Domini>>
Sephir trovò la citazione sacra un po' troppo pretenziosa e fuori luogo, ma dovette ammettere che rendeva perfettamente lo spirito di sacrificio con cui Irulan accettava la proposta.
<<Se qualcuno è contrario, parli ora o taccia per sempre>>
A quel punto Leto Fuscivarian scattò in piedi:
<<Irulan era stata promessa a me!>>
A quel punto si alzarono in piedi anche sua madre Jessica, sua cognata Chani e la sorella di Irulan, la principessa Elian, che voleva sposare Leto.
Sephir li osservò attentamente, sforzandosi di celare il suo disgusto.
Non valgono la corda per impiccarli!
Ma dovette essere diplomatico:
<<Non esiste alcun contratto che lo dimostri>>
Leto si adirò:
<<Susan mi aveva dato la sua parola!>>
Sephir sorrise:
<<E tu ti fidi della parola di un Fuscivarian? Conosci così poco la tua stessa famiglia?>>
Leto non si lasciò intimidire:
<<Esigo soddisfazione!>>
Sephir perse la pazienza:
<<Ti sposerai con l'altra tua cugina, la principessa Eilan! Spero che avrai il buon senso di accettare, se non vorrai che la tua testa sia infilzata su una picca davanti alla porta del Nord!>>
Leto guardò Elian. Era una fanciulla bella e dolce.
Si immaginò un futuro con lei, e ritenne che era preferibile alla decapitazione.
Sephir però capì che Leto non si sarebbe ritirato dal Gioco del Trono.
Ebbe una fugace visione di un ragazzo sul Trono del Sole, ma non lo riconobbe.
Non portava la corona, e forse non era nemmeno l'Imperatore, ma solo un suo discendente.
Di chi era figlio?
Un figlio di Elner e Irulan, oppure quello che Alienor portava in grembo? Un figlio di Marvin, oppure Anakin, il figlio che lui stesso, Sephir, aveva avuto da Marigold di Gothian?
Quella premonizione di un futuro lontano almeno quindici anni, gli mostrò il volto del figlio di colui che avrebbe vinto il Gioco del Trono, ma non gli diede alcun mezzo per indovinare chi fosse.
Quanto tempo ancora avrebbe dovuto aspettare per sapere chi avrebbe vinto, definitivamente, il Gioco del Trono?
lunedì 18 febbraio 2013
Suggerimento per un outfit mozzafiato
Eva Green in "Dark Shadows". A very perfect outfit! Blonde and fetish...
Blusa in seta bianca.
Gonna nera.
Calze a rete fini scure
Stivali neri.
Semplice e perfetto!
domenica 17 febbraio 2013
Gli eredi di Gothian. Capitolo 45. Marvin e Alienor: due destini
Quando Alienor arrivò, la fece accomodare in una poltrona di fronte alla sua.
<<Come state, principessa?>>
La giovane donna accennò un lievissimo sorriso:
<<Ho perso mio padre e mia madre, ho perso la mia casa, il mio regno e il mio popolo. Mio marito mi ha ripudiata lasciandomi sola con una figlia e una gravidanza in corso. Sono qui come un'esule, una profuga>>
Marvin ricordò le parole di Dante: "Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale".
<<Ciò che mi dici mi tormenta più dei miei stessi guai e mi ricorda che io non ho il monopolio del dolore, anche se a volte lo penso. Sono cresciuto senza genitori, mio padre è morto, mia madre è un'estranea, vivo lontano dalla mia casa, il mio regno è percorso da una guerra civile, il mio popolo ha scambiato la missione della libertà con una colonizzazione imperialista e non riesco a fermare questa invasione. Mia moglie non ama me, ma l'immagine che si è fatta di me. Non ama ciò che sono, ma ciò che crede che io sia. Io sono solo solo anche se non sembra ed ho passato la mia vita a fuggire di gente in gente. Come vedete, non siamo poi così diversi>>
Alienor fu sorpresa da quella confessione:
<<Voi avete gli strumenti per uscire da questa condizione>>
Marvin chiuse gli occhi, e apparve improvvisamente invecchiato e stanco:
<<Se utilizzassi quegli strumenti non farei che peggiorare la situazione. Se rivelassi ciò che ho visto, le conseguenze sarebbero ancora più gravi. Se cercassi di cambiare il futuro, lo peggiorerei. Posso solo cercare una "maglia rotta nella rete", "il punto morto del mondo", l' "anello che non tiene">>
Alienor riconobbe le citazioni da Montale.
Ma ormai per loro non c'erano più vie di fuga.
<<Eravamo predestinati l'una all'altro, perché la Profezia ha fallito? L'Oracolo del Monte Konar mi aveva fatto credere in un futuro molto diverso dal presente, un futuro con te. Poi la sorte ci ha divisi, o forse è stata solo colpa nostra. Ora che ne sarà di me e di te, che ne sarà di noi?>>
Marvin sorrise amaramente e le rispose in lingua latheari antica:
<<Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi finem di dederint... Dum loquimur, fugerit invida aetas. Carpe diem, quam minimun credula postero>>
La principessa riconobbe il messaggio oraziano e rispose con un'altra citazione :
<<Ehu, miserande puer, si qua fata aspera rumpas, tu Marcellus eris...>>
Gli occhi di Marvin si commossero, quando terminò la funebre profezia:
<<Manibus date lilia plenis, purpureos spargam flores...>>
Erano parole di morte e sepoltura.
Alienor le soppesò nel suo cuore:
<<Dicono che Ottavia svenne ed Augusto pianse quando Virgilio lesse loro quei versi... tanta era la speranza che avevano riposto nel giovane figlio e nipote, sposo di Giulia, che avrebbe ereditato l'impero. E' questo il vero Viriglio, quello degli squarci lirico-elegiaci all'interno di un'epica antieroica. Egli accetta il destino e pensa che "forsan et haec olim meminisse iuvabit">>
Marvin le prese la mano:
<<Salviamo dunque questo momento, per l'eternità. Abbracciami, non chiedo altro. Oggi i nostri destini si sono incrociati, ma da domani ognuno percorrerà di nuovo la sua strada>>
Rimasero abbracciati a lungo, piangendo entrambi le lacrime "per tutto ciò che sarebbe potuto esserci e non c'era stato, e per tutto ciò che era stato, e avrebbe potuto non esserci".
Fu un momento di grande dolcezza, tenerezza e calore umano, che poi è ciò di cui tutti gli uomini hanno bisogno. E' tutto ciò che resta.
<<E' tutto quel che ho di te>>
Lei annuì, tristemente:
<<E' tutto quel che hai di me>>
Cast
Jonathan Rhys-Meyers (Enrico VIII Tudor) - Marvin Vorkidian
Tamzin Merchant (Catherine Howard) - Alienor di Alfarian
Celebrian di Lorien (figlia di Galadriel e moglie di Elrond Mezzelfo) - Alienor di Alfarian
Gli eredi di Gothian. Capitolo 44. Marigold e Daemon di Gothian.
Lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, era seduta sul Trono Nero, nella torre centrale del castello, e affilava un pugnale di acciaio finissimo, con l'elsa tempestata di rubini.
Vestiva di rosso: era un grado superiore rispetto al giallo precedente. Significava che era la Somma Sacerdotessa di Atar, il Fuoco Segreto, che era anche suo padre.
Era un modo per intimorire fin dall'inizio l'illustre ospite che stava entrando nella stanza: Daemon "Iceblood" Steinberg di Gothian, figlio maggiore del defunto Conte Fenrik e della sua prima moglie Rhaella Targaryen.
<<Le mie truppe stanno già assediando Alfarian e le altre fortificazioni del nord del Regno. Credo che con questo ritmo arriveremo ad Elenna sul Dhain nel giro di pochi giorni>>
Marigold appariva pensosa:
<<Troppo facile! Qui c'è sotto qualcosa>>
Anche a Daemon sembrava che tutto stesse procedendo troppo velocemente e senza una resistenza significativa da parte delle truppe di Marvin Vorkidian.
Daemon sollevò una mano:
<<Noi abbiamo poteri analoghi!>>
<<Ma lui ha la preveggenza! Non si muove perché sa esattamente cosa succederà. Ormai la linea del futuro deve essersi definita in maniera piuttosto chiara, per tutti noi, perché finché un Profeta è vivo, ci imprigiona nella sua profezia>>
Daemon dovette ammettere che Marigold aveva ragione, ma non riusciva a capire come fosse possibile battere qualcuno che aveva il potere della prescienza.
<<Il fatto che non si muova vuol dire che teme qualcosa. Credo che in ogni alternativa che gli si prospetta davanti, Marvin trovi un pericolo, qualcosa di inaspettato... una specie di variabile impazzita. E qual è la variabile più pazza della storia umana?>>
Daemon ripensò a sua sorella Daenerys e ai suoi traumi:
<<L'amore?>>
Marigold annuì:
<<Esattamente. Ci sono cascata persino io alcune volte, e devo ammettere che lo stesso Marvin è stato per me una tentazione. Ma adesso è circondato da donne come un sultano in un harem. Forse potrebbe essere qui il suo punto di debolezza. Per troppe volte tutti gli oracoli si sono pronunciati riguardo ad una sua relazione con una Fanciulla Dorata di stirpe elfica. Credevamo si trattasse di Alienor di Alfarian, ma lei ama un altro ed è anche incinta. Però a Caemlyn c'è sua sorella Ingrid, "virgo intacta", bellissima e con sangue elfico nelle vene. E' perfetta. Un simile adulterio potrebbe far crollare la reputazione di entrambi e la solidità dei loro regni>>
Marigold sorrise:
<<A Caemlyn ho un alleato insospettabile. Sa già quel che deve fare. E' solo questione di tempo>>
Cast
Lena Headey (Cersei Lannister) - Marigold di Gothian.
Daemon Blackfire Targaryen - Daemon Iceblood von Steinberg
Jonathan Rhys-Meyers - Marvin Vorkidian
sabato 16 febbraio 2013
Genealogia reale inglese: da Guglielmo I ad Elisabetta II e albero genealogico della famiglie reali (Plantageneti, Tudor, Stuart, Hannover e Windsor)
Guglielmo I il Conquistatore
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Enrico I
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Matilde
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Enrico II Plantageneto
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Giovanni Senzaterra
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Enrico III
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Edoardo I
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Edoardo II
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Edoardo III
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Giovanni di Gand, duca di Lancaster
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Giovanni Beaufort, conte di Somerset
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Margherita Beaufort
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Enrico VII Tudor
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Margherita Tudor
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Giacomo Stuart, re di Scozia
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Maria Stuart
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Giacomo I Stuart
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Elisabetta Stuart
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Sofia del Palatinato
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Giorgio I di Hannover
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Giorgio II
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Federico di Hannover
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Giorgio III
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Edoardo Augusto di Hannover
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Vittoria, regina del Regno Unito e imperatrice delle Indie
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Edoardo VII di Sassonia-Coburgo-Gotha
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Giorgio V Windsor
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Giorgio VI Windsor
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Elisabetta II
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Carlo, Principe del Galles
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William, Duca di Cambridge
Margaret Beaufort, ultima discendente dei Lancaster, sposò Edmondo Tudor, dando origine alla dinastia Tudor.
Elisabetta I Tudor, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, morì senza figli.
Dopo la morte di Elisabetta I il regno d'Inghilterra fu ereditato da Giacomo Stuart, re di Scozia e cugino di terzo grado della sovrana defunta.
Elizabeth Stuart, figlia di Giacomo I, sposò Federico, Elettore Palatino del Sacro romano impero.
L'Elettrice Sofia del Palatinato, figlia di Elizabeth Stuart, fu nominata erede al trono britannico dalla cugina Anna Stuart. L'Elettrice Sofia sposò il principe di Hannover, e fu per questo che gli Hannover divennero sovrani di Gran Bretagna.
Vittoria, fu l'ultima degli Hannover, sposò Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha
La dinastia dei Sassonia-Coburgo-Gotha, che regna anche in Belgio, ha assunto in Gran Bretagna il cognome "Windsor", durante la prima guerra mondiale, perché suonasse meno tedesco.
L'albero genealogico dei Windsor mostra come di fatto la famiglia reale inglese e la regina Elisabetta II siano di origine tedesca, discendendo, oltre che dai Sassonia Coburgo e Gotha, anche dagli Hannover, e dai Teck. Ha inoltre origini danesi tramite la regina Alessandra di Danimarca, moglie di Edoardo VII, il padre di Giorgio V.
Elisabetta II Windsor
Albero genealogico della famiglia reale inglese e britannica e linea di successione al trono
Alla fine di questa linea di successione c'è un punto interrogativo, che in questo momento si trova nella pancia di Kate Middleton, Duchessa di Cambridge.
Il nascituro porterà come cognome quello di Mountbatten-Windsor, il ramo della dinastia che comprende i figli di Elisabetta II Windsor e di Filippo Mountbatten. Anche il cognome Mountbatten è di origine tedesca: fu trasformato così dall'orginale Battenberg, su richiesta dello zio del principe Filippo, il famoso Lord Louis Mountbatten, ultimo viceré delle Indie. La madre di Filippo, suocera di Elisabetta II, mantenne il cognome Battenberg. La biografia di Alice di Battenberg, a cui ho dedicato un post, è molto interessante e svela che i Mountbatten hanno portato ai Windsor in eredità la stirpe dei re di Grecia, gli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg. Questo sarebbe il vero cognome del Royal Baby, se si fosse seguita la regola di non inglesizzare i nomi dei consorti delle regine regnanti, ad ogni cambio di dinastia.
Gli eredi di Gothian. Capitolo 43. La divoratrice di cuori.
Daenerys von Steinberg, Contessa di Gothian, detta la Divoratrice di Cuori, era la quintessenza della più pura aristocrazia albina, ma il suo viso d'angelo nascondeva fin troppo bene la sua natura di vampiro tra i più potenti e pericolosi del Continente Centrale. La sua trasformazione era avvenuta all'età di diciotto anni, e per questo aveva mantenuto un aspetto di adolescente in apparenza esile, fragile ed eterea.
Tutti coloro che si erano lasciati ingannare da questo aspetto, non solo erano morti, ma il loro cuore era stato divorato da lei, una pratica che aveva fatto inorridire persino suo padre, il Conte Fenrik.
Ora che suo padre era stato ucciso, Daenerys non aveva più alcuna remora a dare sfogo alle sue perversioni.
Tutti pensano che io divori il cuore delle mie vittime per assimilarne la forza. Che sciocchi!
Non capivano il significato simbolico.
Daenerys possedeva una preziosissima biblioteca in cui erano conservati i più grandi capolavori del periodo precedente al Grande Cataclisma, che migliaia di anni prima aveva quasi sterminato l'umanità, e cambiato la forma dei continenti.
Chi legge vive molte vite. E' come un'immortalità all'indietro.
Nella biblioteca di Daenerys, nel castello di Gothian, c'erano i capolavori della letteratura occitana, provenzale, francese e anche italiana. Persino Dante.
Nella Vita Nova il Sommo faceva esplicito riferimento alla "cardio-fagia", per non parlare di Boccaccio, nel Decameron.
Divoro il cuore di chi ha rubato il mio. Lo faccio perché mi ha tolto la libertà di non amare.
Non voleva essere schiava dei sentimenti e nemmeno del sesso.
Dopo una notte d'amore, uccideva il compagno con il morso del vampiro, e gli negava la non-morte attraverso il rito del cuore. Era la garanzia che non avrebbe messo a repentaglio la sua libertà.
Each man kills the thing he loves...
Oscar Wilde aveva detto tutto, nell'ultima straziante ballata.
Ognuno uccide ciò che ama, ma non è tenuto a morirne.
Daenerys ricordava come Jeanne Moreau cantasse bene quella triste ballata, nello spettacolo Querelle.
La libertà di Daenerys era assoluta, come la sua solitudine.
Eppure ogni notte qualcuno mi ruba il cuore, ed io il suo.
Se li ricordava tutti, centinaia di migliaia di amanti, a cui aveva riservato il medesimo trattamento.
Nel mio cuore nessuna croce manca, è il mio cuore il paese più straziato.
Tutti si chiedevano quale evento traumatico avesse potuto condurre Daenerys a diventare un simile mostro, un'assassina seriale.
Sono stata anch'io bambina, di mio padre innamorata...
Il Conte di Gothian era il più affascinante dei vampiri, il Principe dei non-morti.
Ho provato a conquistarlo e non ci sono mai riuscita.
Era lui che le aveva spezzato il cuore.
Da allora lei aveva deciso di non amare più.
Ogni volta che intravedeva la possibilità di innamorarsi, ecco che si disegnava di fronte ai suoi occhi l'immagine della sua prossima vittima.
Ora però qualcosa è cambiato. Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Un uomo ha ucciso mio padre, e si è sostituito a lui nella mia mente. A lui spetterà il diritto di scegliere tra la propria non-morte e la morte di tutti gli altri.
Marvin Vorkidian aveva ucciso il Conte di Gothian e conquistato le sue terre.
Ora le terre sono tornate sotto il nostro controllo, ma Marvin Vorkidian dovrà vedersela con me. Tra i congiurati, io sarò colei che riuscirà a colpire per prima.
Marvin, preparati... sto arrivando... e ti concederò ciò che non ho mai concesso a nessuno.
Tu potrai scegliere.
Cast
Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys di Gothian, la Divoratrice di Cuori.
Jeanne Moreau - Lysianne de Brest
Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian
Genji Murasaki (Il principe splendente) - Marvin Vorkidian, re dei Keltar
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