Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 19 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 143. La nuova strategia del Conte di Gothian
Uno dei ricordi preferiti di Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, Signore degli Albini e Re degli Alfar, era legato al giorno in cui aveva conquistato per la prima volta la città elfica di Elenna sul Dhain.
Diciotto anni fa, nel 982 dalla fondazione dell'impero! L'anno della Primavera di Sangue!
Quel giorno Lord Fenrik aveva ottenuto la sua più grande vittoria, intervenendo contro l'esercito del principe Sephir Eclionner, all'epoca erede al trono imperiale, che aveva infranto l'Antico Patto, invandendo il Regno degli Alfar.
Le legioni di Sephir stavano assediando Elenna, difesa solo dalle acque del fiume Dhain, che la circondavano. Gli Alfar mi chiamarono in aiuto, ed io non mi lasciai sfuggire l'occasione.
Il Conte amava quella città più di ogni altra, persino più del suo inaccessibile castello di Gothian, nell'Artico.
Quel giorno io misi in ginocchio l'Impero e la dinastia Eclionner!
Aveva umiliato il superbo Sephir, annientando le sue truppe e battendolo in duello.
Avrei dovuto ucciderlo quel giorno, ma il demone Eclion si presentò davanti a me, e mi intimò di rispettare l'Antico Patto.
Non c'era stata altra scelta. Del resto, Sephir era stato diseredato e costretto a vivere in esilio, come un fuorilegge, in un villaggio di palafitte, mente a Lathena la dinastia imperiale si sfaldava tra incesti, lotte di potere, omicidi e fughe.
Chi avrebbe mai pensato che il vecchio Sephir sarebbe tornato in forze per guidare una nuova spedizione militare proprio qui, nel luogo in cui diciotto anni fa io lo umiliai?
Cercava vendetta, era ovvio.
Vendetta per sé e per suo figlio Masrek, anche se non gli è mai importato nulla di lui quand'era vivo...
Gli Eclionner erano così meschini, così incapaci di volare alto.
Tutti tranne uno, che infatti non vuole essere chiamato col cognome dei suoi avi paterni.
Marvin Vorkidian, che portava con orgoglio il cognome di una madre che non vedeva da sedici anni!
Mi hai sconfitto due volte, Marvin... prima nella Battaglia dei Draghi e poi nella Valle boscosa di Endor... ma non ci sarà una terza volta!
La strategia elaborata dal Conte era completamente diversa rispetto a quella delle battaglie precedenti.
Rimarrò asserragliato ad Elenna sul Dhain, ed i miei uomini difenderanno la costa nord del grande fiume. A sud, invece, lascerò solo terra bruciata: non avranno neanche un filo d'erba dietro cui nascondersi!
Guardò un'antica mappa della città, risalente ai tempi in cui si chiamava ancora Mantua.
Il nome Elenna le era stato attribuito in memoria della regina Elenna di Alfarian, figlia della contessa Matilde di Mantua, che aveva fatto di quella città una roccaforte imprendibile.
Ed in questa stagione, con il disgelo, le correnti del Dhain sono vorticose e torbide.
Elenna è imprendibile, e allo stesso modo tutti gli argini a nord del Dhain sono pattugliati dai miei Albini e dagli Elfi Oscuri nati dal progetto 666.
Una guerra difensiva, in territori favorevoli, con truppe che conoscevano bene il luogo: queste erano garanzie sulle quali Lord Fenrik poteva contare.
Quando i miei arcieri avranno abbattuto i loro reparti d'assalto, vedremo se Marvin Vorkidian sarà all'altezza della fama che si è troppo facilmente conquistato.
Fenrik trovava irritante l'idea che un ragazzo, per quanto dotato delle "altre memorie", potesse tenergli testa con tanta facilità. Non doveva accadere mai più.
Io sono stato giovane quando il mondo intero era giovane.
Ho visto tre ere degli uomini, a nord del mondo, e tante sconfitte, e tante vittorie inutili.
Sua madre era stata il primo vampiro, ricevendo il "dono" da Gothar, il demone del ghiaccio.
Fenrik aveva poi creato la Prima Generazione dei vampiri, l'Aristocrazia Albina, la Bianca Fratellanza.
Aveva plasmato quella che ai suoi occhi pareva una società ideale,
Ognuno sapeva esattamente qual era il suo posto nell'universo. Gli veniva insegnato fin dalla nascita, e le regole erano chiare, e non cambiavano. L'Antico Patto aveva stabilito anche questo: per 1000 anni non doveva esserci alcun cambiamento, alcun progresso, in nessun campo, e così è stato.
Come ogni aristocratico, Lord Fenrik detestava il progresso, specie quello tecnico, nemico della tradizione e della terra, che distruggeva i boschi e le campagne e banalizzava l'intera esistenza.
Per i vampiri tutto questo era ovvio ed evidente.
Gli umani invece cercano il cambiamento, "rerum novarum cupidi", vogliono cambiare tanto per cambiare, e poi alla fine si perdono, non sanno più chi sono, da dove vengono, né dove stanno andando. Vogliono una vita facile senza pagarne il prezzo.
Nell'ordine mondiale che il Conte di Gothian intendeva creare, tutta quella frenesia umana, quella smania di cambiamenti e di riforme, quella rivoluzione permanente, non ci sarebbero più state.
Restaurerò l'antico ordine, l'Ancien Regime. Una società gerarchica, aristocratica, tradizionale, dove ognuno starà al suo posto. E al vertice, la Bianca Fratellanza dei vampiri, ed io, Sovrano assoluto.
Non tutti concordavano con la sua idea reazionaria. La regina Alyx, da lui trasformata in vampiro, aveva obiettato che quel tipo di società, come del resto il tipo di vita del vampiro, la sua stessa eternità, sarebbe stato molto noioso, oltre che ingiusto.
Sciocchezze! Alyx deve ancora abituarsi alla prospettiva dell'eternità. "Sub specie aeternitatis", ogni cosa appare diversa a chi la sa guardare.
Gli umani volevano vivere in eterno, ma poi finivano per annoiarsi.
Niente di nuovo sotto il sole.
Pochi umani arrivavano ad apprezzare la saggezza del misterioso Ecclesiaste.
C'è un tempo per ogni cosa.
In quell'ottica il vampiro, che poteva osservare ogni tempo con la calma di chi aveva l'eternità a disposizione, si accorgeva che anche senza cambiamenti la vita era interessante.
E qui c'è l'intuizione, il segreto dell'Eternità. Se vuoi fermare il tempo, ferma il cambiamento! Questo è il ruolo dei vampiri: i veri custodi della tradizione. Solo i non-morti possono salvare il mondo dalla distruzione a cui i mortali, con la loro cecità, lo condurrebbero.
N.d.A.
Le due immagini della città circondata dall'acqua sono: Tar Valon nel ciclo "La ruota del tempo" di Robert Jordan e Mantova in una carta geografica risalente all'epoca della signoria dei Gonzaga.
La filosofia del Conte Fenrik contiene riferimenti al pensiero dei tradizionalisti evoliani, dei reazionari del periodo della Restaurazione, dei teorici dell'assolutismo e dell'antico regime e della dottrina sociale della chiesa, così come espressa dalla "Rerum novarum". I riferimenti biblici, in particolare quelli al Regno Millenario, hanno anche un velato riferimento all' "Impero dei mille anni" (das tausendjahrige Reich) pronosticato dai nazisti, come anche l'ordine 666, oltre che richiamarsi alla bestia dell'Apocalisse, è una sorta di riferimento alla letzte Losung, la terribile soluzione finale (il precedente si trova nell'ordine 66 con cui, in Star Wars, l'imperatore Palpatine ordina lo sterminio dei Jedi). La Bianca Fratellanza ha una lunga tradizione esoterica, ne parla anche Umberto Eco ne "Il Pendolo di Foucault", ma arriva fino ai recenti sviluppi dei movimenti razzisti, specie anglosassoni. Insomma, Lord Fenrik di Gothian ha un apparato ideologico piuttosto preoccupante!
;-)
martedì 18 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 142. Marvin, Igraine, Sephir ed Ellis partono per la guerra
Marvin Vorkidian, re dei Keltar, cavalcava davanti a tutti, con indosso un'imponente uniforme e i capelli al vento. Lo seguiva il suo Stato Maggiore, con i parenti, gli amici d'infanzia, i membri del Consiglio Privato, i generali e i collaboratori. La meta era Elenna sul Dhain, dove si annidava, in forze, il Conte di Gothian.
A Marvin non interessavano le manovre riguardanti il Trono di Lathena: voleva cacciare Fenrik e tutta la sua feccia dal regno degli Alfar, una volta per tutte.
Procedevano lungo un valico montano, l'unico che permettesse alle trenta legioni di superare le cime dei Denti del Drago.
Là, un piccolo muro segnava i confini tra il regno dei Keltar e quello degli Alfar.
Lo chiamavano il Vallo di Adrian, in quanto costruito ai tempi dell'imperatore Adrian Eclionner.
Secoli prima, l'Impero arrivava fino a lì, ai tempi dell'apogeo.
Ora i suoi discendenti si stavano faticosamente avvicinando a quell'antico Limes, baluardo della civiltà contro i "barbari" del nord.
Igraine Canmore di Logres osservava affascinata quel paesaggio:
<<E' molto simile alle mie Highlands>>
Marvin le strinse la mano.
Sono innamorato a tal punto di lei, che nel verde dei suoi occhi mi pare di vedere le sconfinate praterie delle Highlands.
Dietro di loro, il vecchio Sephir Eclionner faceva finta di non vedere le effusioni dei due giovani.
Aveva molti pensieri che lo ossessionavano.
Le notizie da Lathena mi preoccupano. Devo parlarne con qualcuno o finirò per impazzire.
Si rese conto che l'unica persona con cui poteva confidarsi era sua figlia Ellis.
<<Ellis, devo comunicarti una cosa molto importante, che rimanga tra noi, almeno per il momento>>
Quando suo padre usava quel tono di voce, Ellis Eclionner, ex reggente imperiale, sapeva che non c'era da aspettarsi niente di buono.
<<Sentiamo>>
<<Ebbene, mia cara... forse tu non ci crederai, ma il tuo vecchio padre è ancora in grado di concepire dei figli>>
Ellis gli rivolse un'occhiata di disappunto:
<<Se tu radunassi tutti i bastardi che hai concepito con le tue sgualdrine potresti creare una legione!>>
Sephir, seppur lusingato per il riferimento alla propria virilità, si rabbuiò per il tono di accusa della figlia, ma soprattutto per ciò che doveva ancora dirle:
<<Vedi Ellis, questa volta la "sgualdrina" di turno potrebbe creare dei problemi. Si tratta di Marigold di Gothian. Mi ha sedotto, prima che lasciassi Lathena, e ora ha deciso di raggiungermi, qui al nord>>
Ellis scosse il capo:
<<Ti sei comportato con leggerezza! Hai diffamato me e Masrek per molto meno, ed ora tu, il grande patriarca degli Eclionner, ti sei fatto incastrare da quella strega, che alleverà suo figlio nell'odio verso tutti noi!>>
Sephir tentò una debole difesa:
<<Non credevo che Marigold fosse ancora fertile! Santi numi, quella donna ha più di mille anni!>>
Ellis si limitò a fissarlo.
Mi chiedo se mio padre sia veramente così stupido o faccia solo finta di esserlo...
Non era quello lo spirito con cui aveva immaginato che la famiglia Eclionner si sarebbe ricompattata di fronte alla guerra contro i vampiri del Conte Fenrik.
<<Immagino che Elner l'avrà ripudiata! Mio figlio non è il tipo da portare le corna!>>
Sephir abbassò la voce e fece cenno ad Ellis di avvicinarsi:
<<L'Eunuco, che adesso è Primo Ministro, mi ha mandato il suo messaggero di fiducia, Padre Ulume, nuovo Priore della Grande Canonica>>
<<Sì, l'ho visto... e allora?>>
Sephir si fece ancora più guardingo:
<<Mi ha detto che a Lathena, in sua presenza, è stato concluso un Nuovo Patto. Tuo figlio è stato riconfermato Imperatore, ma il Senato ha riconosciuto valido e vigente il suo fidanzamento con Alienor di Alfarian, che tu firmasti ai tempi della Reggenza. Di fatto è come se fossero già sposati>>
Gli occhi blu di Ellis si fissarono preoccupati su quelli indaco del padre:
<<Fui costretta dal Senato a firmare quel fidanzamento, ma ho fatto di tutto per impedire che si sposassero. Alienor non ha mai amato mio figlio. Questo matrimonio è una forzatura e non ne verrà fuori niente di buono. Spero almeno che Lilieth Vorkidian rimanga al fianco di mia nuora e le infonda la sua saggezza, per il bene di tutti>>
Sephir ne fu sorpreso:
<<Credevo che tu odiassi Lilieth Vorkidian!>>
Ellis sospirò:
<<Sono cresciuta, padre. L'odio è un sentimento immaturo. E comunque Lilieth merita il massimo rispetto. C'è più buon senso in lei che in tutti noi Eclionner messi insieme>>
Sephir, disapprovando il buonismo di sua figlia, le rivolse un'occhiata gelida, e poi spronò il suo cavallo e raggiunse Marvin al comando.
Cast
Jon Snow - Marvin Vorkidian
Sophie Turner - Sansa Stark - Igraine Canmore di Logres
Charles Dance - Tywin Lannister - Sephir Eclionner
Eva Green - Morgana di Camelot - Ellis Eclionner
Samuel L. Jackson - Mace Windu - Rudo Ulume
lunedì 17 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 141. Il duello tra Elner e Lorran con finale a sorpresa
Lorran Plum era consapevole che dall'esito del suo duello con Elner Eclionner sarebbe dipeso il destino non solo di Marigold di Gothian, ma di tutto l'Impero e di tutto il Continente.
Devo concentrarmi, Elner ha nella sua mente le "altre memorie" di Arexatan, che con la sua abilità militare assoggettò tutti i popoli e fondò l'Impero di Lathena.
Alienor gli si avvicinò, gli strinse la mano, e sfiorò le labbra sulle sue.
Mi ama, ed io non la deluderò!
L'imperatore Elner XI si spazientì:
<<Fatti avanti, pezzente! Vediamo cosa sai fare!>>
Lorran non se lo fece ripetere due volte e il duello ebbe inizio in tutta la sua potenza.
Appena il combattimento ebbe inizio, Elner si accorse che Lorran era realmente valoroso come aveva detto.
Le sue non erano vanterie!
Ripresero a scontrarsi con tutta la rabbia che c'era dentro di loro.
Lorran sentiva che quel giorno avrebbe dimostrato ai nobili e ai sovrani che anche un uomo di umili origini poteva sconfiggere l'Imperatore.
Continuarono a pararsi vicendevolmente i colpi per molto tempo. Sembrava che quel duello non potesse avere fine e che la straordinaria capacità di entrambi i combattenti si equivalesse.
Elner ne fu infastidito.
Maledizione! Questo Lorran è più forte di dieci Vyghar messi insieme! Alienor aveva visto giusto!
Questo pensiero gli fece perdere lucidità e fiducia. Incominciò a giocare di difesa, a limitarsi a parare i colpi.
Lorran sta conducendo il gioco!
Pregò il demone Eclion, suo antenato, di intervenire.
Eclion... aiuta il tuo discendente!
Ma non ci fu risposta. Eclion aveva altri progetti per la sua stirpe.
Ricordò quello che gli aveva detto Marigold prima di iniziare il duello.
Erano parole strane.
Tu vincerai anche se perderai... lascia fare a me... ho convenienza a uscire di scena per qualche tempo...
Quando infine le forze lo abbandonarono completamente, Elner Eclionner issò la bandiera bianca.
Si sentiva così umiliato che gli pareva che la vergogna lo avrebbe ucciso.
Ma io non ho ferite, se non nell'anima. Eclion mi ha abbandonato... perché? Cosa gli può offrire Marigold?
Ebbe un'intuizione
Ma certo... come ho fatto a non pensarci prima? Marigold e Sephir... loro hanno... lei è...
Quasi che avesse percepito le sue domande interiori, che per il momento dovevano rimanere un segreto, Marigold si alzò con noncuranza, come se non avesse perso nulla.
<<Signori, a dimostrazione del fatto che sono una donna di parola, rinuncio ai miei diritti di consorte imperiale, purché voi manteniate il giuramento di riconoscere Elner XI quale legittimo imperatore e di rispettare le leggi dei Lathear>>
Lo disse con un sorriso spavaldo, come se per lei fosse una vittoria.
Il giuramento fu ripetuto e Marigold, sorridente, dichiarò:
<<Vedete signori, in realtà io non sto rinunciando a niente: il Senato ha già dichiarato nullo il mio matrimonio con Elner, in quanto l'imperatore era precedentemente fidanzato, in maniera vincolante secondo le leggi imperiali, con la qui presente Alienor di Alfarian, creduta morta e che invece, come tutti vedete, è viva e in salute>>
Elner intuì dove Marigold voleva arrivare e sorrise tra sé.
Alienor è vincolata a me... è mia moglie secondo le leggi che ha giurato di rispettare!
Lorran e Alienor erano sconvolti e il loro sguardo allarmato.
Marigold continuò il suo discorso:
<< Avevo già deciso di lasciare Lathena. Ho già conseguito il mio obiettivo: aspetto un figlio da Sephir Eclionner>>
Marigold trovò divertente lo stupore dei presenti:
<<Spero che non vi scandalizzi l'idea che io abbia concepito un figlio con un uomo tanto anziano! Dopotutto nemmeno io sono poi così giovane... dopo mille anni di attesa sento di essere pronta per l'esperienza della maternità. Lascio molto volentieri a voi altri il governo di questa città maleodorante!>>
Elner rimase impassibile Aveva già intuito tutto.
Guardò Marigold e le disse:
<<Il figlio che aspetti non è una minaccia per me. Presto io e Alienor genereremo un legittimo erede al trono. Il tuo bastardo non conterà mai nulla... Ora le mie guardie ti scorteranno a nord. Affiderò a mio nonno Sephir il compito di condurti a Gothian, dove rimarrai con lui per il resto dei tuoi giorni, dopo che lord Fenrik sarà stato sconfitto>>
Poi rivolse ad Alienor:
<<Principessa, ho in cassaforte il nostro contratto di fidanzamento che, secondo le leggi dei Lathear, va onorato>>
Lorran divenne una furia:
<<La principessa Alienor non ha mai voluto sposarti, Elner! Quel contratto è nullo!>>
L'imperatore ridacchiò:
<<Sei forte nei duelli, Lorran, te lo riconosco, ma non sei molto ferrato nelle nostre questioni di diritto familiare. Devi sapere che nell'Impero dei Lathear il vizio di volontà della sposa non conta niente: a decidere è il padre, e suo padre ha scelto me! Potete forse negarlo, Alienor?>>
Lorran guardò Alienor, come per aspettarsi una smentita, ma la principessa aveva un'aria triste e piangeva sommessamente.
Elner allora riprese:
<<Una volta che i genitori degli sposi hanno firmato il contratto di fidanzamento, non occorre altro consenso. Di fatto Alienor è già mia moglie, e siederà a fianco a me sul trono imperiale col cognome degli Eclionner!>>
Lorran stava per scagliarsi nuovamente contro Elner, questa volta per ucciderlo, ma Vyghar lo trattenne:
<<Abbiamo giurato di rispettare l'imperatore e le sue leggi! Lui ha mantenuto la sua promessa di esiliare Marigold, ora noi dobbiamo mantenere la nostra, vero principessa Alienor?>>
La principessa, distrutta dal dolore, si avvicino al suo innamorato:
<<Lorran, amore mio. Questo era il prezzo che dovevo pagare per detronizzare ed esiliare Marigold: era il mio destino. Ma sappi che io amo te e solo te. Elner sarà mio marito e padre dei miei figli, ma non avrà mai il mio amore, mai un momento di tenerezza, mai una parola dolce o gentile. Guardalo, è così arrogante, così presuntuoso: dicono che l'unica cosa che gli interessi realmente sia il potere. Meglio per lui, perché non avrà altro dalla vita. Tu ed io invece, mio adorato, anche se oggi dobbiamo separarci, sono certa che un giorno, prima o poi, presto o tardi, ci ritroveremo, e quel giorno la storia ci chiamerà sposi>>
Cast
Orlando Bloom - Will Turner - Paride- Lorran Plum
Tom Hiddleston - Loki - Elner XI Eclionner
Lena Headey - Cersei Lannister - Marigold di Gothian
Charles Dance - Tywin Lannister - Sephir Eclionner
Emilia Clarke - Daenerys Targaryen - Alienor di Alfarian
domenica 16 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 140. Marigold sfida Alienor
Ancora una volta Alienor di Alfarian si trovava faccia a faccia con la sua principale nemica, l'imperatrice Marigold di Gothian.
<<L'acqua che brucia... mi era stato predetto che il nostro ultimo incontro sarebbe avvenuto vicino all'acqua che brucia, e così è>>
Nella baia di Lathena, infatti, l'olio nero fatto scaricare da Marigold si era infiammato e pareva dunque che le acque del mare bruciassero.
L'imperatrice sorrise compiaciuta:
<<Incontro o scontro? In ogni caso, entro oggi, tutte le nostre questioni in sospeso saranno risolte. Vieni qui a fianco a me, mia piccola Alienor. In ricordo dei vecchi tempi, quando ero la tua istitutrice>>
Non era un gesto di amicizia, ma soltanto un modo per far vedere agli uomini che la trattativa principale doveva riguardare l'eterno diverbio tra le due donne.
Si sedettero in due scranni a fianco della tenda pretoria, con le guardie imperiali di Elner XI.
E adesso viene il peggio...
Elner XI e Vyghar di Linthael si fronteggiavano guardandosi con reciproca antipatia.
L'imperatore parlò per primo:
<<E così voi sareste il famoso lord Vyghar, conte di Linthael e capo dei pirati dell'Alleanza di Tupile! Il Pirata gentiluomo!>>
<<Esattamente, caro cugino! Sì, avete sentito bene: io sono vostro cugino per parte di madre! Mia nonna era una Eclionner! E sono anche l'Ammiraglio della flotta che si è ammutinata. Per cui vi conviene trattarmi con rispetto!>>
Elner XI non si scompose: <<Sono una persona educata, per cui vi accetto, senza bisogno di ulteriori formalità, nella grande dinastia degli Eclionner. Ora però ditemi le vostre condizioni per la pace!>>
Vyghar ricambiò il sorriso: <<Sire et cher cousin, la prima richiesta è di confermare il mio titolo di Ammiraglio della Flotta imperiale e di consegnare un pagamento in oro ai pirati che mi hanno sostenuto in questa impresa. La seconda richiesta è quella di concedere la piena indipendenza a tutte le popolazioni nere del sud del Continente. La terza è la nomina di Bial l'Eunuco a Primo Ministro. Infine, ma non meno importante, dovete consegnarci vostra moglie Marigold!>>
A quelle affermazioni, l'imperatore divenne cupo e minaccioso.
<<Caro cugino, diamoci pure del tu. Non ho difficoltà a confermarti Ammiraglio, né a pagare i tuoi pirati per il "disturbo", né a concedere ai Neri l'indipendenza dal mio impero e nemmeno a nominare il caro Eunuco Primo Ministro. Ma se vuoi mia moglie, cugino, allora vieni avanti, e combatti da uomo con me!>>
Improvvisamente Marigold scattò in piedi:
<<Un momento! L'antica profezia dice che io sarò sconfitta soltanto per intervento di Alienor di Alfarian! Credo che la cosa interessi anche ai miei nemici...>>
Il vicecomandante Lorran Plum intervenne subito:
<<Alienor non è né una guerriera, né una strega come voi, lady Marigold! La state solo confondendo!>>
L'imperatrice notò subito che il giovane Lorran era innamorato di Alienor. Era evidente dalla foga con cui prendeva le sue parti.
<<Moderate i toni, ser Lorran! Se tenete tanto alla principessa, perché non combattete voi, in nome di Alienor, contro mio marito?>>
Alienor intervenne:
<<No Lorran, non farlo! Lascia che sia Vyghar a battersi! Ha più esperienza di te!>>
Il giovane ne fu offeso:
<<Credete che io sia meno bravo di Vyghar? Io l'ho battuto mille volte con la spada! Dimostrerò a tutti che non c'è bisogno di un titolo nobiliare per diventare dei guerrieri imbattibili! Vyghar, tu mi sei testimone, sai quanto sono forte!>>
I due pirati si guardarono.
Vyghar annuì:
<<Ser Lorran dice la verità. Non ho conosciuto mai uomo più abile di lui nel battersi con la spada>>
Alienor sospirò:
Devo concedergli il diritto di battersi, non posso umiliarlo davanti a tutti. Ma porrò le mie condizioni!
Sollevò le mani:
<<E va bene! Lorran sarà il mio campione, ma alle mie condizioni! Per prima cosa il duello non sarà all'ultimo sangue: non voglio che nessuno muoia! Secondo, Marigold deve promettere che in caso di sconfitta, rinuncerà al trono e andrà in esilio a Gothian per sempre!>>
Ci fu un lungo periodo di silenzio.
Marigold si volse verso Elner e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
Dall'espressione di Elner, Alienor capì che gli aveva confidato qualcosa di molto importante.
Alla fine l'imperatore annuì e disse:
<<Accetto le condizioni. In caso di mia sconfitta, Marigold perderà ogni potere e sarà condotta in esilio a Gothian. Vi ho fatto molte concessioni, ma c'è una cosa sola su cui non transigo. Io resterò imperatore, anche in caso di sconfitta in duello. Giurate di riconoscermi, ora e fino alla mia morte, unico e legittimo Imperatore dei Lathear e di rispettare le leggi del mio impero?>>
Vyghar guardò Lilieth, la quale guardò Alienor, che annuì, forse troppo precipitosamente:
<<Questo è il Nuovo Patto e su questo giuriamo!>>
Posero le mani a turno in quelle dell'imperatore Elner.
Lilieth esitò: <<Secondo le leggi del vostro impero, voi non siete il legittimo sovrano. Il vero erede è mio figlio Marvin! Come potete chiederci di rispettare le leggi che voi stesso non rispettate, Elner?>>
Marigold intervenne: <<Il Senato ha regolarizzato la successione di Elner. I senatori clericali, che sono la maggioranza, mi dovevano un favore. Ho fatto bruciare una cinquantina di eretici. Ora è tutto a posto>>
Alienor guardò Lilieth con una tacita implorazione a non insistere nel rivendicare un trono che Marvin non aveva mai desiderato.
Perdonami Lilieth, ma non abbiamo altra scelta... mi ci hai portato tu fino a qui, ed ora dobbiamo andare fino in fondo.
Si rivolse a Lorran con sguardo fermo:
<<E' il momento! Si proceda col duello!>>
N.d.A.
Nel capitolo di oggi, la principessa Alienor di Alfarian è rappresentata da Emilia Clarke nel ruolo di Daenerys Targarien, ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") dalla serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin. Allo stesso modo Marigold di Gothian è rappresentata da Lena Headey nel ruolo di Cersei Lannister nella stessa serie televisiva.
L'imperatore Elner XI Eclionner è rappresentato da Tom Hiddleston, nel ruolo di Loki in "Avengers".
Vyghar di Linthael e Lorran Plum sono rispetttivamente rappresentati da Johnny Depp e Orlando Bloom nella serie di film "Pirati dei Caraibi".
Lilieth Vorkidian è rappresentata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon, duchessa di Cornovaglia e regina di Britannia, in "Camelot".
sabato 15 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 139. Continua la battaglia di Lathena
Elner XI Eclionner, imperatore dei Lathear, era giunto appena in tempo
A a capo della sua Legione Dorata e di altre truppe raccolte durante il viaggio, era riuscito intervenire in difesa della sua capitale, Lathena, che era stata attaccata via mare dai Pirati e via terra da sud dai Neri che vivevano oltre il deserto.
In questo momento gli altri Eclionner stanno marciando verso Elenna sul Dhain, a nord, per cui ci sono solo io, qui a sud, a difendere Lathena.
E puntò il dito sulla mappa, dove la Città Eterna si trovava ai bordi di un grande golfo all'interno del Continente Centrale e dell'impero Lathear, contrassegnato in giallo.
Ma si attendeva aiuto anche dall'interno.
Marigold! Se è vero che sei la Custode del Fuoco Segreto e che reggi la fiamma di Atar, usa i tuoi poteri per sconfiggere i nostri nemici!
E proprio in quel momento, Marigold di Gothian, mantenne la sua promessa, realizzando, col petrolio scaricato in acqua e le fiamme scaturite dalle sue dita, quello che la veggente del monte Konar aveva previsto: l'acqua che brucia.
Le fiamme fecero arretrare le navi dei Pirati, che erano stati avvertiti da Alienor riguardo a quel rischio.
Per farvi fronte avevano trasportato su ciascuna nave catapulte piene di acqua e di materiale antincendio, oltre che attrezzature ignifughe per difendere le navi.
Dal versante marittimo si era giunti ad una situazione di stallo. L'assedio continuava, ma non progrediva.
Allo stesso modo sul versante terrestre gli scontri tra i Lathear e i Neri mostravano una sostanziale equivalenza.
I Neri hanno messo in campo la loro legione migliore: la falange Zulu di Ker.
La situazione non si sarebbe sbloccata prima della reciproca distruzione di tutte le truppe in campo.
Bisognava impedire che il tutto si trasformasse in una inutile carneficina.
Elner XI si volse al suo vicecomandante:
<<Fate sventolare la bandiera bianca! Voglio parlamentare con i capi nemici!>>
L'ufficiale si inchinò:
<<Subito, Maestà!>>
La bandiera venne affissa su una collina prospiciente il golfo di Lathena, in modo che la potessero vedere tutti, sia dentro che fuori la città, compresi i pirati in mare.
Le attività belliche si fermarono.
<<Seguitemi con la bandiera in un punto della costa, dove sia possibile raggiungerci. Dobbiamo a tutti i costi trovare un Nuovo Patto che ponga fine a questa guerra assurda>>
La lucidità e le buone intenzioni di Elner XI vennero apprezzate sia dai suoi legionari che dai nemici, i quali mandarono a parlamentare i loro capi.
Si vide così che da una navi dei pirati sbarcava l'ammiraglio Vyghar di Linthael, seguito dal vice Lorran Plum dalla principessa Alienor di Alfarian e da lady Lilieth Vorkidian.
Elner li accolse con gentilezza, e allo stesso modo salutò con rispetto il re degli Zulu di Ker e Jandola.
Dalla Porta del Mare di Lathena, in tutta la sua splendente e fiammeggiante bellezza, uscì Marigold di Gothian.
Appena vide ElnerXI, il suo sorriso fu lievemente adombrato dalla minacciosità dei suoi occhi.
<<Caro marito, vi ringrazio per essermi venuto in soccorso in queste così spiacevoli circostanze>>
L'imperatore baciò la mano alla moglie, senza alcuna ombra di affetto.
<<Siamo qui per evitare un massacro. Se riusciremo a stabilire un Nuovo Patto, giurando in nome dei nostri Dei, allora ognuno di noi avrà la sua parte e la pace potrà tornare nell'impero e nel Continente Centrale>>
Tutti si guardarono tra loro: Vyghar, Lorran, Alienor, Lilieth e Shaka VIII, re degli Zulu di Ker e Jandola.
Non sarà una trattativa facile. Potrebbero essere necessari alcuni duelli per risolvere tutte le questioni in sospeso.
P.S. Da oggi il blog si concentrerà sul romanzo, poiché si avvicina alla fine (anche se poi ci sarà un sequel). Per cui da adesso in avanti ogni giorno ci sarà un post sul romanzo, fino alla fine del romanzo stesso. Poi deciderò il da farsi tenendo in considerazione anche i sempre maggiori impegni del lavoro e del tirocinio.
N.d.A.
Marigold di Gothian è rappresentata da Lena Headey, nel ruolo di Cersei Lannister ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") dalla serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" (A Song of glace and fire) di George Martin.
venerdì 14 dicembre 2012
La mitologia germanica: il Beowulf e i Nibelunghi
La prima espansione dei Germani in età antica precristiana è indicata in questa mappa:
La mitologia germanica in senso stretto comprende quella tedesca e quella anglosassone, mentre in senso lato comprende anche quella nordica norrena, a cui è molto simile, ma rispetto alla quale presenta alcune differenze:
1) nei nomi delle divinità,
2) nella visione cosmologica,
3) nelle fonti letterarie da cui è desunta, che sono sostanzialmente due poemi: il Beowulf per gli anglosassoni (questo poema fu studiato e interpretato in maniera interessante anche da Tolkien) sia il Canto dei Nibelunghi (da cui Wagner trasse famosissima serie di opere liriche "L'anello del Nibelungo", e da cui Tolkien trasse l'idea dell'anello come elemento centrale del suo più famoso romanzo).
1) I nomi delle divinità. Conosciamo gli dei germanici, gli Asi e i Vanir, grazie soprattutto alle fonti scandinave. Asi e Vanir ricordano gli Asura e i Deva indoiranici, mentre le Norne ricordano le Parche/Moire greco-romane che presiedono il destino umano.Gli dei principali sono Wotan (Re degli Dei, corrispondente del norreno Odino), Thor (il fabbro, dio della guerra), Freyr e Freya (le divinità della fertilità e dell'abbondanza). Baldur o Baldr è il figlio prediletto di Wotan, che viene ucciso da Loki, il dio della discordia e della distruzione.
2) La cosmologia. C'è un corrispondente all'Yggdrasil svedese, si tratta dell'Irminsul, una gigantesca quercia situata nella Bassa Sassonia tedesca, che fu fatta distruggere da Carlo Magno quando sconfisse i Sassoni e li cristianizzò con la forza. dopo averne massacrati la maggioranza.
Ecco il simbolo dell'Irminsul, che continuò a vivere nella Sassonia tedesca come ricordo delle proprie tradizioni, in segno di opposizione alla violenza dei franchi carolingi.
Dopo la morte gli eroi possono accedere al Walhalla, il paradiso dei guerrieri,
Il Walhalla è dunque molto importante nella cosmologia germanica.
Altrettanto importante è il concetto di Ragnarok, la battaglia che si combatterà alla fine dei tempi tra le forze del Bene e quelle del Male e che porterà alla distruzione dell'universo e ad un suo nuovo inizio. Rispetto all'Apocalisse cristiana, dove avviene il giudizio universale ed regno millenario di Cristo ("Terre nuove e cieli nuovi"), nel Ragnarok tutto finisce affinché tutto ricominci dalle origini, da una nuova creazione.
3) Le fonti letterarie.
Il Nibelungenlied, ovvero Canto (Canzone) dei Nibelunghi (tradotto in italiano anche col titolo I Nibelunghi) è un poema epico scritto in alto tedesco medio nella prima metà del XIII secolo. Narra le vicende dell'eroeSigfrido alla corte dei Burgundi e la vendetta di sua moglie Crimilde, che porta ad una conclusione catastrofica e alla morte di tutti i protagonisti.
Il poema andò perduto nel XVI secolo ed è giunto a noi in diversi manoscritti che presentano un insieme di differenze e varianti. Si compone di circa 8.000 versi, raggruppati in quartine e articolati in 39 canti detti "avventure". I manoscritti furono recuperati nel XVIII secolo e divennero molto noti nell'Ottocento romantico ispirando, fra gli altri, Richard Wagner, che su di essi basò la sua celebre tetralogia L'anello del Nibelungo.
L'anello del Nibelungo (in tedesco Der Ring des Nibelungen ascolta[?·info], altrimenti detto Tetralogia) è un ciclo di quattro drammi musicali di Richard Wagner, che costituiscono uncontinuum narrativo che si svolge nell'arco di un prologo e tre "giornate":
- L'oro del Reno (prologo)
- La Valchiria (prima giornata)
- Sigfrido (seconda giornata)
- Il crepuscolo degli dei (terza giornata)
Inoltre il tema dell'anello ha ispirato, come è noto, il romanzo di Tolkien, "Il Signore degli Anelli".
Il Nibelungenlied è basato su temi eroici germanici precristiani (la Niebelungensaga), che includevano la narrazione, tramandata oralmente, di eventi storici realmente accaduti fra il V e VI secolo. La letteratura mitologica norrena ha un parallelo di questi temi nella Saga dei Völsungar e nella Atlakviða.
L'autore del poema è un anonimo dell'area del Danubio, fra Passavia e Vienna, e ha composto l'opera fra il 1180 e il 1210, forse alla corte del vescovo di Passavia, Wolfger von Erla (in carica dal 1191 al 1204). Secondo molti studiosi l'autore era probabilmente una persona istruita della corte del vescovo e scriveva per i chierici e per i nobili di corte. È stato suggerito che l'autore possa essere Konrad von Fußesbrunnen, Bligger von Steinach o Walther von der Vogelweide, ma si tratta esclusivamente di ipotesi.
Il Beowulfè un poema epico, incompleto ed anonimo, scritto in una variante sassone occidentale dell'anglosassone (o inglese antico). La datazione è tuttora incerta, tuttavia gli indizi più significativi finora raccolti dagli studiosi tenderebbero a collocarla attorno alla metà dell'VIII secolo. Con i suoi 3182 versi, è il più lungo poema anglosassone. Il poema si apre con la costruzione di un'immensa dimora per ordine del re danese Hrothgar a Heorot, il "Cervo". La splendida reggia attira l'attenzione di Grendel, un "vagabondo delle marche", un mostro gigantesco e sanguinario il cui aspetto viene descritto sempre indirettamente e a tratti, probabilmente un troll della mitologia nordica. Dopo aver studiato la vita nella reggia dall'esterno per qualche tempo, Grendel prende a far visita al Cervo ogni notte, mietendo molte vite a ogni suo passaggio.
In soccorso al disperato re danese arriva Beowulf, nipote del re dei Geati (i Goti che abitavano, probabilmente, la Svezia meridionale). Anche dell'aspetto di Beowulf non si sa molto; certamente si tratta di un uomo molto giovane, fisicamente "eccessivo" (dotato di una statura e di una forza sovraumane, che lo fanno spesso apparire simile a quei giganti che la mitologia nordica ritrae sempre come ostili e pericolosi). Beowulf decide di affrontare Grendel a mani nude, e in un terribile combattimento riesce a strappare un braccio all'Orco e causarne la morte.
I festeggiamenti al Cervo sono appena iniziati quando, la notte successiva, il palazzo viene visitato da una creatura altrettanto sanguinaria, la madre di Grendel; rappresentata come una donna mostruosa e gigantesca, che abita in una dimora subacquea nascosta nei paludosi e nebbiosi acquitrini di una "marca" remota e inquietante.
Beowulf offrirà ancora il suo sostegno al re e si recherà, in una sorta di simbolica discesa agli inferi, a incontrare l'Orchessa, riuscendone ancora vittorioso. Tuttavia, è da evidenziare una escalation drammatica nel fatto che, per affrontare l'Orchessa, Beowulf, diversamente da quanto accaduto con Grendel, non rinuncia ad armi ed armature, anzi si affida esplicitamente alla cotta e alla sua spada (che peraltro si rivelerà insufficiente), ed alla fine riesce ad avere la meglio solo in virtù di una spada eccezionale e prodigiosa, trovata in una circostanza fortuita nell'antro del mostro durante la lotta, senza la quale sarebbe certamente perito nello scontro.
Beowulf offrirà ancora il suo sostegno al re e si recherà, in una sorta di simbolica discesa agli inferi, a incontrare l'Orchessa, riuscendone ancora vittorioso. Tuttavia, è da evidenziare una escalation drammatica nel fatto che, per affrontare l'Orchessa, Beowulf, diversamente da quanto accaduto con Grendel, non rinuncia ad armi ed armature, anzi si affida esplicitamente alla cotta e alla sua spada (che peraltro si rivelerà insufficiente), ed alla fine riesce ad avere la meglio solo in virtù di una spada eccezionale e prodigiosa, trovata in una circostanza fortuita nell'antro del mostro durante la lotta, senza la quale sarebbe certamente perito nello scontro.
In una subitanea accelerazione della narrazione, Beowulf, tornato in patria, diventa re dei Geati e regna pacificamente per 50 anni. Il suo regno viene però aggredito da un nuovo mostro, questa volta un drago(quest'ultimo noto con vari nomi quali il serpente di fuoco, il verme di fuoco o semplicemente il verme). La figura del drago di Beowulf rappresenta un esempio canonico a cui si è certamente ispirata molta letteratura successiva, anche contemporanea (si pensi ai draghi di Tolkien): il drago di Beowulf è una serpe alata e volante; sputa fiamme e custodisce un antico tesoro. Già anziano, Beowulf affronta il drago per proteggere il proprio regno; pur riuscendo a ucciderlo, morirà anch'egli nello scontro (come Thor è destinato a morire uccidendo il gigantesco serpente d'acqua).
giovedì 13 dicembre 2012
Gothian. Capitolo 138. Inizia l'assedio di Lathena
Il dieci maggio dell'anno 1000 dalla fondazione dell'Impero Lathear, la capitale imperiale, Lathena, fu attaccata via mare dalla flotta dei pirati e via terra dall'esercito dei Neri del Wekth di Jandola e Ker.
A guidare la flotta pirata era lord Vyghar, conte di Linthael e ammiraglio della fratellanza corsara.
Vyghar era sicuro che la città non avrebbe potuto resistere a lungo.
Proveremo a prenderla per fame e per sete.
Il suo unico dispiacere erano le perplessità di Lilieth riguardo al metodo di quell'assedio.
La flotta era ben equipaggiata ed i canali della città, permettevano di circondarla facilmente.
C'erano però due problemi che impensierivano Vyghar.
I poteri di Marigold sul fuoco e l'arrivo imminente della Legione del Sole di Elner Eclionner.
Questi due elementi avrebbero potuto creare dei grossi problemi.
Il peggio deve ancora venire...
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