sabato 30 giugno 2018

Vite quasi parallele. Capitolo 125. Verso il Regno Millenario

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Luca ripensava alle parole che Jenna aveva pronunciato pochi minuti prima, in maniera sibillina:
"... è giunta l'Età dei Profeti, quella in cui i Misteri dovranno essere svelati, affinché possa aver inizio il Regno Millenario..."
Guardò fuori dalla finestra, istintivamente, nella direzione del borgo di Querciagrossa, vicino al luogo chiamato l'Orma del Diavolo.
Quando ci lasciammo, quella sera di sei anni fa, sul confine, lei non conosceva ancora il suo ruolo.
Luca non poteva esserne sicuro, ma il suo intuito gli diceva qualcosa di più riguardo a Jenna.
Era probabile che soltanto dopo essersi unita alla Fraternitas Draconis, la ragazza avesse acquisito un rango molto elevato tra gli Iniziati.
Lei ha appreso qualcosa, negli anni in cui è stata sotto la protezione della famiglia Dracu. 
Qualcosa che nemmeno il Consiglio Superiore degli Iniziati conosce nei particolari.
Forse i Consiglieri conoscevano il vero, ma non tutta la verità.
L'ombra di un oggetto è vera, ma non è la verità.
Solo i Mistici l'hanno potuta vedere "faccia a faccia", e Jenna ci è riuscita.
Cosa ha visto realmente? Perché è così reticente a parlarmi di ciò che le è accaduto?
Lei sembrò leggergli nel pensiero.
<<Ti racconterei nei dettagli tutto quello che mi è accaduto...>> disse Jenna con voce turbata <<... ma so già che se te lo dicessi, non mi guarderesti più allo stesso modo, con gli stessi occhi con cui mi guardi adesso>>
Luca scosse il capo:
<<Guardare non so, ma non potrei amarti di meno! Neanche se lo volessi.
Alcuni si illudono di poter cambiare i propri sentimenti tramite la volontà. 
Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo alla strada.
Ho cercato in tutti i modi di dimenticarti, ma non è servito a niente. E' vano negare un sentimento.
Non si comanda al senso di mancanza che ci coglie al solo pensiero di perdere la persona amata. In questo senso l'amore è un dolore protratto, perché si oscilla tra la paura di perdere la persona amata, e la perdita stessa.
Parlando per similitudini e metafore, nel cuore non risiede solo l'amore, ma anche il dolore.
Per anni mi sono opposto a questa condanna, ma poi ho capito una cosa.
E' il dolore che ci dà la certezza di esistere, più di qualsiasi altra cosa.
Forse è l'unica verità che conosco.
E' quando soffriamo che ci rendiamo conto, senza ombra di dubbio, di essere reali. 
Le emozioni e i sentimenti piacevoli possono sembrarci falsi, perché è tutto troppo perfetto, come nei bei sogni. 
Ma sono gli incubi quelli che ci fanno aprire gli occhi e riprendere il contatto con la realtà.
Non temere dunque di raccontarmi la tua storia, per quanto terribile possa essere. 
Potrei persino amarti di più>>
Jenna, che aveva studiato la poesia latina, fu colta da una riminiscenza:
<<Amare magis, sed bene velle minus>>
Luca ne fu compiaciuto:
<<Ora ho la conferma che sei veramente tu! Solo tu potevi declamare Catullo in metrica classica durante un simile discorso. Ed è vero che amare e voler bene sono due cose diverse.
Ma dovresti anche sapere che non posso volerti meno bene, perché il mio sentimento va ben oltre l'attrazione o il desiderio. 
Se un fiore ti attrae e lo cogli, non gli vuoi bene e non lo ami, perché recidendolo lo uccidima se lo ami davvero, lo lasci dov'è e te ne prendi cura, innaffiandolo tutti i giorni>>
Jenna era commossa.
Lo guardò fisso negli occhi, dandogli il tempo di farsi avanti, ma essendo lui così restio a lasciarsi andare, allora prese lei  l'iniziativa e lo strinse a sé.
Si scambiarono un bacio lieve e romantico, perché era il momento della tenerezza, non quello della passione. 
Non ancora. Non lì.
Lei era bellissima, ma Luca sapeva che di troppa bellezza si può anche morire.
La bellezza può essere una trappola e troppe volte, in passato, ci era caduto.
E allora i versi del poeta potevano tornare di nuovo utili, ma senza bisogno del latino e della metrica.
Misero Catullo, smettila di vaneggiare, e quello che hai perduto consideralo perduto per sempre.
L'impulsività degli anni verdi era passata da tempo, così come la giovinezza.
Ma non era necessariamente un male.
Aveva appreso che la via lunga è anche la più breve, e che la pazienza non soltanto è la capacità di aspettare, ma piuttosto quella di saper utilizzare bene il tempo nell'attesa.
Jenna, con la testa appoggiata sulla spalla di lui, riuscì ancora una volta a leggergli nel pensiero.
<<Sei diventato più saggio>>
Luca sorrise:
<<Ti aspettavi un maggiore trasporto, da parte mia?>>
Lei sorrise a sua volta:
<<Assolutamente no! Anzi, la compostezza è segno di maturità. 
Non siamo più i due ragazzini impetuosi di sei anni fa. Ora siamo entrambi più saggi.
E la saggezza non è altro che sofferenza guarita.
Per questo non devi essere prigioniero del passato: ciò che è accaduto è stata una lezione, non una condanna.
Il peso della vita cresce con l'età, eppure ci vuole moltissimo tempo per diventare giovani.
E il nostro scopo non è vincere: è rimanere in gioco il più a lungo possibile, in condizioni tollerabili>>
Luca era impressionato:
<<Parli già come un'Illuminata>>
Lei scrollò le spalle:
<<Non esageriamo>>
Lui insistette:
<<Dico davvero. Le tue doti sono eccezionali>>
Jenna gli accarezzò i capelli:
<<Anche le tue sono eccezionali, ed è tempo che siano valorizzate.
Hai incontrato sempre persone che cercavano di sminuire i tuoi successi. 
Non essere tu il primo a farlo>>
Luca era perplesso:
<<Io sono sempre fuggito. Mi sono nascosto nelle narrazioni, grandi o piccole che fossero.
Storie, trame, visioni del mondo, fatti veri o presunti tali, ma soprattutto fantasie.
Sono uno che legge per legittima difesa. Uno che si rifugia nei libri. Ci entra dentro. 
Non esistono forse giorni della nostra vita che abbiamo vissuti tanto pienamente in compagnia d’un libro prediletto? Ancor oggi, se mi capita di sfogliare quei libri di un tempo, li guardo come se fossero i soli calendari da me conservati dei giorni che furono, e con la speranza di veder riflesse nelle loro pagine le dimore e gli stagni e le foreste e tutti quegli altri luoghi di fantasia nei quali ho trascorso le mie ore migliori, pur non essendo essi mai esistiti.
E ora tutto mi sembra così magico, così romantico, da farmi dubitare che stia accadendo veramente.
E' forse questo uno degli attributi del tuo misterioso Regno Millenario?>>
Jenna sollevò l'indice della mano destra e lo puntò verso di lui:
<<Affronta l'Iniziazione e lo saprai>>
Luca si chiese se anche quella curiosità non fosse solo un'esca:
<<Se manca poco, potrei semplicemente attendere>>
Jenna scosse lievemente i capo, mantenendo un'espressione indulgente, ma decisa:
<<In questo caso ti troveresti dalla parte sbagliata, perché vedi, l'Iniziazione non ti dice soltanto ciò che sei, ma anche ciò che potresti essere, chi potresti diventare, se ti unissi a noi.
L'Ordine degli Arcani Supremi non è una società iniziatica qualunque. 
Noi siamo quelli che stanno dietro qualsiasi società iniziatica. Noi controlliamo tutte le altre società.
I Massoni o i Sacerdoti, se confrontati a noi, sono come dei bambini che giocano a fare gli adulti, senza comprendere il significato di quello che stanno facendo.
Quand'eri bambino, parlavi da bambino, pensavi da bambino, ragionavi da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che eri da bambino l'hai messo da parte, conservandolo con cura nello scrigno della memoria. Il bambino sarà sempre pronto a sorriderti, quando avrai bisogno di conforto, ma è tempo che tu vada avanti.
Il Dormiente deve essere risvegliato!>>


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