martedì 3 marzo 2015

Estgot. Capitolo 38. Il Fuoco Segreto e la Precognizione



<<Non vedo come questi discorsi possano essermi di aiuto. La fede in qualcosa non si improvvisa, ed io non sono il tipo da folgorazioni sulla via di Damasco. In ogni caso, non mi piace che questi discorsi vengano usati come una minaccia>>
C'era una indignazione nella voce di Waldemar, che non piacque affatto a lady Margaret:
<<Non è la mia fazione a minacciarti, anzi. Durante l'Iniziazione. riceverai un'offerta di aiuto da parte di Atar, il Signore del Fuoco Segreto, della cui Fiamma Imperitura io sono la Suprema Custode>>
Lui la osservò con diffidenza;
<<Che cos'è la Fiamma di Atar? Cercate di dirmelo in maniera chiara, lady Margaret... sono stanco di risolvere enigmi!>>
Lei gli rivolse uno sguardo tagliente:
<<La vita stessa è un enigma. Chi crede di aver trovato scorciatoie per la felicità è un illuso. 
Lo capirai presto, quando ti renderai conto che il tuo scetticismo è un approccio limitato alla complessità dell'esistenza. Sarà l'Acqua della Vita a rivelarti ciò che il tuo pregiudizio positivista rifiuta di vedere. 
Riguardo alla Fiamma di Atar, posso dirti che è l'organizzazione che raccoglie quegli Iniziati che si oppongono al programma genetico del Serpente Rosso, alle ambizioni di dominio dell'Aristocrazia Nera e al vampirismo psicologico della Fonte Sacra>>
Waldemar si rese conto che, nella situazione in cui si trovava, non aveva altra scelta che fidarsi delle buone intenzioni di lady Margaret:
<<Voi dunque siete una specie di "eretica", tra gli Iniziati?>>
Il volto dell'anziana nobildonna parve per un attimo perdersi in ricordi remoti:
<<Sì, sono un'Iniziata "eretica". Fu mio marito, lord Burke-Roche, il barone Fenroy, a introdurmi ai Misteri. Fin da quando ero una fanciulla, ero consapevole di possedere il Dono della precognizione, ma ciò che prevedevo erano solo piccoli tasselli di un grande mosaico di cui non riuscivo a capire il senso. Poi giunse il rito di Iniziazione, e allora tutto mi divenne chiaro.



Quando bevvi l'Acqua della Vita per la prima volta, ebbi la percezione fisica che il tempo era veramente la quarta dimensione del nostro universo. Ebbi l'intuizione intellettiva del rapporto che intercorre tra il pensiero e l'energia, e il processo di rigenerazione continua che tiene uniti il passato e il futuro. Non ci sono parole in grado di spiegare tutto questo. Il momento supremo dell'Illuminazione, che gli zen chiamano Satori, esiste senza parole, persino senza un nome.
Fu allora che vidi il Signore Atar per la prima volta. Egli mi spiegò che il Fuoco Segreto è la sorgente stessa dell'Energia e come tale può essere usato sia nel bene che nel male. Il fuoco può illuminare e riscaldare, così come può incendiare e distruggere. 
In qualità di Suprema Custode, io ho il compito di assicurarmi che la Fiamma di Atar sia utilizzata per illuminare e riscaldare, e mai per incendiare e distruggere>>
Parlare con gli Iniziati era logorante: ogni loro risposta generava migliaia di domande.
Waldemar era confuso più che mai:
<<Voi dite di possedere il Dono della precognizione. Siete davvero in grado di leggere il mio futuro?>>
Il volto di Margaret divenne triste:
<<Il tuo futuro mi è noto più di qualsiasi altro, Figlio dei Cento Re. Il tuo volto mi era conosciuto decenni prima che tu nascessi. Alcune parole di questo dialogo, io le ho sentite pronunciare infinite volte nei miei sogni e nelle mie visioni. 
Tuttavia, chi possiede il Dono, può vedere cosa succederà, ma non può vedere come ci si arriverà. Posso vedere la destinazione, ma non la strada>>






<<Si tratta di previsioni evitabili? Perché non me le rivelate?>>
Margaret sospirò:
<<Per tutta la vita ho dovuto rispondere a queste domande. Ad ogni previsione è associata una probabilità. Per alcune vi è quasi la certezza, per altre la probabilità è minore, altre ancora potrebbero non verificarsi affatto, ma una sola cosa è sicura: se io rivelassi completamente le mie premonizioni, allora il futuro ne sarebbe così alterato da creare ulteriore disordine, ulteriore entropia. Tutto ciò che mi è consentito è metterti in guardia da alcuni pericoli, ed è proprio quello che sto facendo. 
Per questo ti ripeto: non esistono scorciatoie per la felicità. Niente che abbia valore è facile. Il valore delle cose si misura dalla difficoltà per ottenerle. Non cedere alla tentazione di scegliere la via più breve. E' scritto:

 Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita eterna, e quanto pochi sono quelli che la trovano! >>




4 commenti:

  1. Bè, per quanto Waldemar abbia intimato a Lady Margaret di parlar chiaro ed il suo non voler esser coinvolto in religioni o simili, mi pare che lei abbia proseguito imperterrita sulla sua strada!
    Anzi, ora ha iniziato a filosofeggiare su quanto è complicata la vita, sulla felicità ed il modo per ottenerla (che poi secondo me non è che esiste la "ricetta" per esser felici, sai quante gente soffre tutta la vita senza esser mai contento e quanti invece sono sereni e soddisfatti senza bisogno di fare chissà che? Una bella giornata di sole ad esempio rende tutti felici, ma mica richiede nessuno sforzo, no?) ed ha tirato in ballo questa facceenda delle premonizioni (che scusa, sono tutti capaci a dire che hanno la preveggenza se poi non rivelano nulla e non si può averne la prova concreta)...
    A me sembra più che altro che cerchi in tutti i modi di convincerlo a fidarsi di lei atteggiandosi a santona! Certo pure Waldemar non è che abbia molte alternative, e qualche alleato deve pur trovarlo... Vedremo che succedrà nei prossimi capitoli! ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah ah, è vero, il povero Waldemar chiede chiarezza e gli altri rispondono con enigmi sempre più complessi, con il chiaro intento di nascondere realtà scomode che emergeranno più avanti...
      E' molto giusto quello che hai scritto, commentando il discorso di lady Margaret sulla felicità. Innanzi tutto non esiste una ricetta per la felicità. Inoltre bisogna distinguere tra la gioia dell'attimo fuggente dalla serenità della vita quotidiana, che sono due componenti egualmente importanti ed egualmente a portata di mano. L'attimo di gioia è qualcosa che possiamo ottenere persino senza cercarlo: succede, spesso quando nemmeno ce lo aspettiamo, e può essere dato da cose molto semplici, dalle famose "piccole cose" che sono molto importanti nella vita, perché possono dare grandi gioie. Gli esempi che spesso mostri nelle tue foto di Instagram sono un'ottima prova di come la natura e la vita quotidiana ci offra ogni giorni tanti spunti per dei momenti di gioia ;-)
      La serenità è un altro discorso e credo che la frase sulle scorciatoie riguardi più che altro quello. Sul momento, quando l'ho scritta, non ci avevo pensato, ma ora che me lo fai notare credo che, per non far apparire lady Margaret una completa idiota, sarà meglio che io specifichi che lei intendeva parlare di una serenità duratura, di un equilibrio stabile... il che non significa che abbia ragione o che io la pensi come lei, ma semplicemente voglio dare un minimo di consistenza logica al suo discorso e quindi anche alla citazione evangelica del finale, che altrimenti risulterebbe fuori luogo.
      Bene! Come vedi tu sei proprio la lettrice ideale per questo tipo di romanzo, perché ogni giorno mi scrivi dei commenti che mostrano una profonda capacità analitica e argomentativa, degna di una vera e propria recensione, tra l'altro anche molto simpatica e gradevolmente ironica :-D :-D
      Giustissima la battuta sulle premonizioni degli oracoli che poi non rivelano nulla :-)))))
      Quindi una delle domande legittime che possiamo porci è se Margaret "ci è o ci fa" :-D
      L'unica cosa sicura, per il momento, è che la situazione di Waldemar si complica sempre di più: è accerchiato e non sa assolutamente di chi fidarsi, né di cosa sia giusto fare... la suspense aumenterà per altri due o tre capitoli, finché non si arriverà ad una fase più decisiva ;-)
      Grazie mille!!! *-*

      Elimina
  2. Sono molto contenta di poterti essere di un qualche aiuto! :)
    In tealtà, come ti ho detto in precedenza, non è che abbia molta dimestichezza con queso genre di romanzi, però sono abituata a riflettere sempre attentamente su quello che leggo e sento e a farmi un'opinione personale sulle cose! Di solito tengo per me i miei pensieri per non sembrare inutilmente polemica, quindi sono felice che in questo caso questa mia qualità (non so se sia un pregio o un difetto...) sia risultata utile! ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un'ottima e utilissima qualità!!! Ed io te ne sono davvero grato!!!^^

      Elimina