<<Si è fatto tardi, Jessica. Avrei infinite altre cose da chiederti, ma sono distrutto e ho già fin troppe cose su cui riflettere. Mi ritiro nei miei appartamenti. Ma prima ho due richieste: devi fissarmi un appuntamento telefonico con Sidonie Waldemar, per domattina, e uno qui, nel mio ufficio, con Ivan Kaspar, l'Iniziato di Estgot, per domani pomeriggio.
Ho molte domande da fare a entrambi, ammesso che esistano davvero.>>
Lei annuì:
<<Telefono subito a mia nonna Glynis, sarà lei a rintracciare Sidonie. Quanto a Ivan, lo chiamerò subito dopo. Domani parlerai con entrambi e tutti i tuoi dubbi residui si chiariranno. Ti auguro una buona notte>>
Lo baciò sulle labbra.
Lui all'inizio fu riluttante, ma l'attrazione verso di lei era sempre molto forte.
Avrebbe voluto abbracciarla e stringerla, e non solo perché sentiva un immenso bisogno di un'anima che lo sorreggesse e lo tranquillizzasse, in quel momento di sconforto e di dubbio, ma perché lei, nonostante tutto, continuava a piacergli.
Si impose tuttavia di resistere alle tentazioni.
Le accarezzò soltanto con dolcezza i capelli e mentre i loro visi si toccavano, sentì una lacrima sulla sua guancia e non seppe se era di Jessica e o se era la propria.
Fece un cenno di saluto e poi si allontanò, immerso in cupi pensieri.
Quando arrivò nella sua camera da letto, guardò istintivamente la libreria e vi trovò un libro dall'aspetto molto antico, che la sera prima non aveva notato.
Era nientemeno che un'edizione originale del Malleus maleficarum, il Martello delle streghe, pubblicato nel 1487 dai frati domenicani Sprenger e Kramer, allo scopo di reprimere il paganesimo, l'eresia e ogni forma di superstizione popolare, compresi satanismo, vampirismo e stregoneria.
C'era un segnalibro.
Waldemar sentì il cuore battere forte, perché temeva che anche quel segnalibro non fosse lì per caso.
Vide che c'era scritto, con la calligrafia di lady Margaret Burke-Roche, una frase allarmante:
"Io vi condanno alla morte vivente e all'eterna fame"
E sotto: cit. Principe Vlad Tsepesh III di Valacchia e Transilvania, conte Dracula.
Fu percorso da un brivido. Quella frase era un chiaro riferimento al vampirismo psicologico in cui consisteva la prova di Iniziazione di cui gli aveva parlato Virginia Dracu.
Sotto vi era una scritta latina.
Si trattava di un esorcismo contro la Dinastia del Serpente Rosso:
Abiuro te, serpens antique, per judicem vivorum et mortuorum, per factórem tuum, per factórem mundi, per eum, qui habet potestátem mitténdi te in gehénnam, ut ab hoc fámulo Dei N., qui (ab hac fámula Dei N., quæ) ad Ecclésiæ sinum recúrrit, cum metu, et exército furóris tui festínus discédas. Adjúro te íterum, non mea infirmitáte, sed virtúte Spíritus Sancti, ut éxeas ab hoc fámulo Dei N., quem (ab hac fámula Dei N., quam) omnípotens Deus ad imáginem suam fecit. Cede ígitur, cede non mihi, sed minístro Domini nostri Jesui Christi.
Waldemar fu colpito dalla formula iniziale:
"Abiuro te, serpens antique"... è come se fosse una maledizione contro la Dinastia del Serpente Rosso.
Anni prima, il suo compagno di studi Luca Bosco gli aveva parlato di un'associazione segreta che era collegata al vampirismo psicologico e i cui membri erano selezionati tra gli appartenenti alla dinastia del Serpente Rosso.
Come si chiamava quella setta?
Nel mentre che la risposta incominciava ad affiorare tra i suoi pensieri, il suo sguardo cadde su un altro libro, appositamente messo in evidenza.
La Fonte Sacra, di Henry James.
Ma certo! Quel romanzo trattava proprio il tema del vampirismo psicologico.
Il vampirismo psicologico consiste nel sottrarre agli altri energie vitali, a proprio vantaggio.
Quella era l'abilità di Virginia Dracu e di tutti quegli Iniziati che entravano a far parte della setta della Fonte Sacra, la più pericolosa delle sezioni interne alla Società degli Iniziati.
Chi è che mi ha lasciato questo messaggio? Potrebbe non essere Jessica. Chi c'è, oltre a lei, in questo maledetto maniero di Sleepy Providence, che mi sta inviando segnali di pericolo? Forse la stessa persona che il primo giorno mi fece trovare la casa in disordine?
Cercò di riflettere.
E se ci fosse qualcuno di ben più pericoloso di Jessica in questa residenza o in questa città? Chi è il vero ragno tessitore? Quali segreti nasconde?
Non sarebbe mai riuscito, da solo, a rispondere a tutte quelle domande.
Era tempo di prendere una decisione importante.
Domani cercherò di mettermi in contatto col mio vecchio amico Luca Bosco. E' un grande studioso di occultismo ed è l'unico che può darmi informazioni utili riguardo alla Fonte Sacra e ai suoi adepti.
Secondo me Waldemar non dovrebbe solo chiedersi chi sia il soggetto più pericoloso che trama nell'ombra, quanto piuttosto dovrebbe cercare il sistema per evitare di cadere in una delle ragantele che tutti gli stanno tessendo attorno (dato che poi con Jessica già c'è cascato con tutte le scarpe)!
RispondiEliminaIl fatto del vampirismo psicologico mi è poco chiaro (ne ho giusto sentito parlare qualche volta a Mistero ma non ne so molto a riguardo), ma mi sembra qualcosa a cui ci si possa opporre se uno ha un carattere un minimo forte!
E comunque alla fine Jessica mica gli ha ancora dato una risposta chiara sugli indizi che ha trovato in giro per casa e su chi gli ha messo sottosopra la stanza il primo giorno... Insomma Waldemar alla fine mi sembra che per quanto tenti di prendere in mano la situazione (anzi, diciamo di salvarla) si stia ancora facendo manipolare da Jessica, mi chiedo quando inizierà ad entrare in azione anche lui! :)
Sono d'accordo! Il momento dell'azione è vicino. Nel prossimo capitolo Waldemar parlerà al telefono con Sidonie, per capire se Jessica ha detto la verità sul suo conto, e poi successivamente incontrerà Victor Askar, l'Iniziato di Estgot, e sarà un faccia a faccia molto significativo, che darà il via alla parte più movimentata del romanzo^^
EliminaIl vampirismo psicologico è un concetto molto complesso: diciamo che si verifica in genere quando in una coppia c'è una parte che "prende" molto più di quello che "dà", approfittando dei sentimenti dell'altra parte, che manifesta chiaramente una dipendenza affettiva. E' chiaro che normalmente, quando uno si accorge che il partner ne approfitta, be', glielo fa capire e se le cose non cambiano, il rapporto si interrompe, ma ho notato, osservando alcune coppie di miei conoscenti, che a volte ci sono persone che pur di non perdere il partner sono disposti a subirne una sorta di "vampirizzazione". La ragazza che ha ispirato il personaggio di Jessica aveva, almeno questa è la mia impressione, una tendenza a operare una sorta di "vampirizzazione psicologica" nei confronti dei suoi partner. E questo è il motivo per cui io ho interrotto il rapporto prima che diventasse qualcosa di serio. Questo è l'unico elemento autobiografico nell'ambito di un concetto che però spazia dalla psicologia alla letteratura e si presta a molte analisi e molte possibilità di realizzazione romanzesca. Jessica è un personaggio complesso, che mette insieme molti aspetti negativi che mi è capitato di notare in alcune donne, ma è anche un personaggio per il quale è possibile un cambiamento e forse anche una redenzione, almeno me lo auguro nell'ambito dello svolgimento del romanzo ;-)
Giustamente fai notare che ancora il lettore non sa chi è stato veramente a seminare indizi e a mettere sottosopra la stanza, il che può far supporre che ci siano altre persone che possono costituire un pericolo. Questo potrebbe essere un elemento foriero di colpi di scena...
Grazie mille!!! :-D