domenica 28 settembre 2014

La Quarta Era. Capitolo 4. La principessa Silmarien si prende cura degli ospiti della Contea e di Rohan.



Durante il ricevimento che si tenne nella residenza reale di Minas Tirith, a fare gli onori di casa fu la principessa Silmarien, la figlia più giovane di Arwen e Aragorn e l'unica che ancora non era sposata (non certo perché le mancassero i corteggiatori, ma perché tra essi non vi era stato nessuno in grado di conquistare il suo cuore).
Posso permettermi di aspettare a lungo l'anima gemella, poiché il sangue elfico che scorre nelle mie vene è garanzia di lunga vita e di una sconfinata giovinezza.
Le era stato dato un nome nobile, quello della fondatrice della Casata di Andunie, da cui erano discesi i re di Numenor.
Silmarien, che in alto elfico quenya significava "Ghirlanda di luce".
Era stata sempre la preferita di suo padre, forse per il suo carattere dolce e gentile, per l'entusiasmo solare con cui affrontava la vita e per il suo amore per tutto ciò che nel mondo era fonte di bellezza e di serenità.
Mio padre vorrebbe che anche oggi io conservassi la mia luce e non lo deluderò. 
Qualcuno deve pur infondere un motivo di speranza in tutti coloro che oggi si sentono smarriti.
A differenza della maggior parte dei presenti, che indossavano abiti scuri e tetri, Silmarien aveva rispettato la volontà di suo padre, che desiderava essere ricordato con gioia e mai con dolore, e aveva scelto un abito lungo di colore azzurro e dorato, con un velo grigio argento.
I capelli castani e ondulati erano raccolti dietro la nuca e scendevano in morbidi riccioli sulle sue spalle candide. Una collana di zaffiri le ornava il collo e il petto e due bracciali dorati le cingevano i polsi.
I suoi occhi erano di un colore particolare, cangiante, che mutava a seconda della luce del sole: a volte parevano verdi, a volte di un tenue color nocciola venato di grigio, altre volte ancora cerulei.
Aragorn era solito dire che in lei rivedeva i tratti luminosi di Gilraen "Raggio di stella", la madre che lui tanto aveva amato.
Arwen però riconosceva in lei anche molti tratti della bella Celebrian, la sposa di Elrond, figlia di Galadriel e Celeborn.
Si avvicinò alla delegazione degli Hobbit, che se ne stavano in disparte, timorosi e in soggezione di fronte a tutta quella "gente alta" che non conoscevano.
Rivolse loro un luminoso sorriso:
<<Siate i benvenuti! Posso conoscere i vostri nomi?>>
Rincuorati dalla gentilezza della principessa, gli Hobbit si fecero avanti uno alla volta.
<<Io sono Isengrim Tuc, e i miei compagni di viaggio sono Faradas Brandibuck e Harding Gamgee. Vi porgiamo il nostro cordoglio per la scomparsa del grande re vostro padre>>
Silmarien sorrise:
<<Vi ringrazio per essere qui. I vostri nonni hanno fatto la Storia, ed erano grandi amici di mio padre, tanto che le loro spoglie riposano ormai accanto al sepolcro di Aragorn Elessar e ricevono insieme a lui l'omaggio del nostro popolo>>
Eppure mancava qualcosa, o meglio qualcuno.
Nessun erede dei Baggins. Possibile che Bilbo e Frodo non avessero qualche cugino col loro stesso cognome?
Stava quasi per chiederlo, quando vide che la delegazione di Rohan si stava avvicinando, capeggiata dal re Aelfwine, successore di Eomer, giovane nel suo aspetto, anche grazie al sangue numenoreano di sua madre Lothiriel di Dol Amroth.



<<A nome del popolo di Rohan, vi esprimo le mie condoglianze per la grave perdita del vostro amato padre e nostro supremo sovrano. Con lui se ne va il più glorioso e forte difensore dell'Occidente e dei Popoli Liberi!>>
La principessa annuì:
<<Porgete i miei ringraziamenti al vostro popolo, il cui eroismo ci ha sempre salvati nel momento del bisogno. Senza i prodi cavalieri di Rohan, la gloria di Gondor sarebbe svanita nel nulla>>
Dopo quello scambio di formalità, il tono si fece più colloquiale:
<<Come state, cugina? Nonostante il dolore, vi vedo più splendente che mai!>>
Silmarien sorrise:
<<Mio padre riposa in pace, dopo una vita lunga e utile. Il suo ricordo è vivo dentro di me. Oggi mi è di conforto e mi rallegra la vostra presenza, che porta con sé il riflesso delle grandi praterie dove corrono i cavalli bianchi del Riddermark. 
L'inverno del nostro cordoglio si è fatto fulgida estate ai raggi di questo sole di Rohan>>
Aelwine si inchinò e le baciò la mano;
<<La vostra cortesia riesce sempre a sorprendermi, come una luminosa mattina di settembre, che porta ancora con sé lo splendore e la gloria dell'estate>>
Avrebbero potuto trascorrere giornate intere a scambiarsi cortesie. Era sempre stato così tra loro,
Ecco un uomo che potrei amare, se solo avesse il coraggio di farsi avanti. Ma c'è qualcosa che lo trattiene, qualcosa che lo rende insicuro e che lo fa sentire indegno di me. Eppure in tanti anni non sono ancora riuscita a scoprire di cosa si tratti. 
Ora però che lui era qui, era decisa a fare chiarezza una volta per tutte, e a scoprire quale fosse il mistero che aleggiava intorno alla persona di re Aelfwine di Rohan e che lo aveva reso restio a sposarsi, nonostante avesse da tempo raggiunto e superato l'età giusta, e non gli fossero mancate le occasioni.



2 commenti:

  1. Mi piace moltissimo questa new entry: la principessa figlia di Aragorn e Arwen sembra un personaggio davvero interessante e scommetto che riserverà delle belle sorprese! invece la figura di Aelwine, mi insospettisce un pò... :)
    E' stato davvero bello anche il capitolo precedente, quello con Gimpli come protagonista: c'era da scommetterci che sarebbe diventato un vecchio brontolone!^^
    Sono curiosissima anche di vedere che succederà a Legolas e Arwen, anche se una relazione tra i due sarebbe proprio strana... :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie!!! Sono felicissimo che questi primi capitoli abbiano suscitato il tuo interesse e ti abbiano convinta e incuriosita! :-)
      Il personaggio di Silmarien è nato tenendo conto di vari elementi: Tolkien accennava alle "sorelle di Eldarion", ma non ne parlava, lasciando così libera la possibilità di caratterizzarle, a partire dalla scelta del nome, dell'aspetto e del carattere. Volevo un personaggio femminile radioso, positivo, che facesse da contraltare alla malinconia di Arwen. alla problematicità di Eldarion e alla misteriosità di Aelfwine.
      Gimli manterrà sempre il suo carattere burbero e ironico, ma riuscirà ad intuire molte cose che in apparenza sembrano sfuggirgli.
      Le storie d'amore sono un tema molto delicato, che richiede una grande attenzione alle sfumature psicologiche dei personaggi e alla loro unicità, per cui dovrò essere molto cauto nel procedere e nel capire le esigenze di ciascuna personalità, le motivazioni, le emozioni, i desideri. Occorre essere originali, evitare il sentimentalismo facile, ma anche l'eccessiva tormentosità. Ho in mente alcune idee, ma è tutto, come si suol dire, "in fieri", per cui tantissimo dipenderà dall'ispirazione del momento e dai consigli dei lettori. Le tue osservazioni saranno tenute nella massima considerazione!!! ;-)
      Se esiste anche solo una probabilità su un milione che in un qualche futuro i miei scritti possano avere fortuna, tu sicuramente avresti la tua parte nei diritti d'autore, perché sei sempre stata una grande fonte di ispirazione e di preziosissimi consigli, per le quali cose non finirò mai di ringraziarti!!! :-D

      Elimina