<<Quella è Helena Blavatsky, la fondatrice della teosofia moderna>> esclamò Robert indicando un ritratto appeso ad una parete della biblioteca dei Burke-Roche.
Maggie annuì:
<<Era un'Iniziata agli Arcani Supremi, anche se più volte rischio di essere punita per aver violato il Silentium. Fu salvata grazie all'appoggio del barone Bulwer-Lytton, il famoso scrittore>>
Robert ne aveva sentito parlare. Bulwer-Lytton aveva scritto numerosi romanzi, tra cui La razza ventura (The Coming Race, 1871), che risentiva profondamente dei suoi interessi per l'occulto e che aveva contribuito alla nascita della fantascienza e del filone dei "mondi perduti".
Era opinione comune che l'opera avesse contribuito a creare l'immaginario misticheggiante del nazismo, oltre ad aver probabilmente influenzato La macchina del tempo di Herbert George Wellsper la sua tematica di una razza sotterranea che attende di conquistare il proprio posto al sole.
La Blavatsky aveva pubblicato "La dottrina segreta" nel 1888, anno ufficiale di nascita della teosofia moderna.
La teosofia in primis si presentava come una Scienza esoterica. Il termine "scienza" aveva però un significato molto sui generis, ma neppure così lontano come parrebbe dal significato di "scienza" con cui Husserl indicava la sua particolarissima "fenomenologia", basata sulla credenza che al di là delle conoscenze scientifiche sulle cose, la loro verità (eidos) fosse accessibile solo per vie logico-astratte per acceder a una sorta di res cogitans spiritualistica di ascendenza cartesiana.
Helena Blavatsky definiva la teosofia come:
« la saggezza accumulata nel corso delle Ere [...] provata e verificata da generazioni di profeti. » |
I tre principi e scopi su cui si basa la Società Teosofica erano:
- Formare un nucleo di fratellanza universale dell'umanità senza distinzioni di razza, sesso, credo, casta o colore;
- Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze;
- Investigare le leggi inesplicate della Natura e le capacità latenti dell'uomo.
Helena Blavatsky, sostenne sempre di aver compiuto un viaggio nell'allora sconosciuto Tibet, dove avrebbe incontrato i Maestri della Fratellanza Bianca, la cui esistenza sarebbe attestata in tutte le tradizioni iniziatiche sia orientali che occidentali (sanscrito, vidhyadhara, tib. rig dzin). In Tibet questi maestri le insegnarono le arti occulte che lei avrebbe rivelato, parzialmente attraverso i suoi libri, quindi totalmente agli aderenti dei più alti livelli della Società da lei fondata insieme al colonnello Olcott. Inoltre fu seguita da spiriti-guida che le svelavano progressivamente le verità più segrete.
Il viaggio, se pure anche sia da intendersi in senso metaforico (potrebbe alludere ad una iniziazione da parte di presunti Maestri, il cui rifugio metaforico o reale si troverebbe "in Tibet", parimenti la Blavatsky sostenne anche di aver combattuto al fianco di Giuseppe Garibaldi nell'unificazione d'Italia), ha sollevato non poche riserve da parte di qualche studioso. Influssi nel pensiero teosofico della Blavatsky possono essere ricondotti alla tradizione ermetico-massonica apprese in Europa.
Il "metodo" della Teosofia proponeva un forte "eclettismo" e una conoscenza diretta dei testi sacri.
Il metodo filologico della fondatrice ha sollevato molte riserve da parte degli studiosi (oltre all'ipnosi e interpretazione dei sogni) che lei stessa citava, come l'eminente indologo (e fondatore della disciplina delle religioni comparate) Max Müller; in particolare Müller, che evidentemente non dava credito alle abilità prodotte dai poteri occulti, le contestò di non conoscere le lingue nelle quali lei citava a piene mani; altri, come Colemann, la accusarono di plagio di libri altrui: in definitiva, secondo il loro giudizio, avrebbe distorto qualunque fonte perché si piegasse alle proprie idee.
Robert ridacchiò:
<<Avevate praticamente tutto il mondo contro!>>
Lei rimase seria:
<<Non è argomento di riso! La teosofia ha riportato in auge l'esoterismo delle antiche religioni misteriche e la conoscenza divina tramite il misticismo. Noi siamo gli eredi di questa tradizione e quando dico noi intendo io, Maggie Burke-Roche, erede dei Saint Clair e te, lord Robert Oakwood, duca di Albany, erede del Sangue Reale!>>
Che occhi magnetici quella donna...
RispondiEliminaEra una donna molto carismatica...
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