mercoledì 8 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 36. Anakin affronta Ulume.




Anakin Ataris Eclionner  sapeva che il Sommo Sacerdote di Lathena, padre Rudo Ulume, voleva arrivare alla conclusione di un Nuovo Patto tra i Grandi Anziani, Signori dell'Universo, e gli uomini, prima che gli effetti dello spostamento verso il lato luminoso del demone Atar potesse causare un'alterazione irrimediabile degli equilibri.
<<Gli dei ti hanno parlato, Ulume?>> chiese Anakin senza nascondere la sua avversione verso il sacerdote esorcista che da decenni aveva condizionato la religione e la politica imperiale.
<<Gli dei parlano principalmente ai profeti, e dunque al nostro imperatore Marvin. C'è grande fermento tra gli dei!>>
Anakin sorrise beffardo:
<<Gli dei se ne fregano di noi!>>
Per Ulume quella frase equivaleva ad una bestemmia, e se l'avesse detta chiunque altro, l'avrebbe abbattuto con un colpo di spada.
Ma davanti a lui c'era il discendente di Eclion e di Atar, i due Sommi Signori che si stavano disputando il controllo delle gerarchie demoniache e di quelle angeliche.
<<Gli Dei piangono per noi! E tu cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, d'un pianto di stelle lo inondi, quest'atomo opaco del male!>>







Anakin non era mai stato un tipo paziente, specie quando ci si perdeva in discorsi teologici.
<<Lasciamo stare le citazioni e veniamo al punto: perché mi hai convocato?>>
Ulume sospirò.
E' impulsivo e polemico, proprio come suo padre.
Ma era anche il figlio di Marigold e qualcosa doveva pur aver preso da quella fredda calcolatrice.
<<Ti ho convocato per proporti un patto, in nome di tutte le forze che in questo momento hanno riaperto il Gioco del Trono>>
Anakin si mostrò subito diffidente:
<<Timeo Danaos, et dona ferentis>>



<<Vedo che anche tu te le cavi bene con le citazioni, giovane Anakin, ma esse non ti faranno evitare la fine di Laocoonte. Devi scendere a patti, se vuoi aggiudicarti la tua parte nel Sentiero Dorato>>
Anakin non amava il verbo "dovere", specie quando era applicato a lui stesso:
<<Io devo ancora capire in nome di quale divinità tu stai parlando, perché se sei il Sommo Sacerdote dei Lathear, il tuo Signore non può che essere Eclion, e dunque tu dovresti onorare la Dinastia Eclionner nella sua totalità>>
Ulume scosse il capo:
<<Il mio ruolo è placare l'ira di Eclion causata dal tradimento di Atar, che è tuo antenato, in quanto padre di Marigold. Tu sei un Ataris, prima di tutto e al di sopra di tutto. Io servo chi ha sangue Eclionner da parte di entrambi i genitori>>
Anakin si infuriò.
<<Da parte di entrambi i genitori? Ma chi si è inventato questa idiozia? Se fosse vero, nemmeno l'Imperatore sarebbe un Eclionner, visto che sua madre è una Vorkidian... ed è una bestemmia il solo pensare che Marvin non sia il più puro rappresentante della Dinastia imperiale! Io sono un Eclionner perché mio padre era un Eclionner! Le regole sono queste da migliaia di anni!>>
Ulume rimase impassibile:
<<Io vedo in te soltanto il fuoco di Atar, quello che viene da tua madre, Marigold Ataris!>>
La calma severa del vecchio fece infuriare ancora di più il giovane:
<<Non m'interessa quello che vedi! Io sono Anakin Eclionner, figlio di Sephir Eclionner e cugino di Marvin Eclionner, il nostro Imperatore-Profeta! Lui in persona mi ha designato nuovo Reggente di Lathena e questa è l'unica cosa che conta!>>
Ulume annuì:
<<Dunque non ti interessa sapere ciò che Eclion ti sta offrendo tramite me?>>
Anakin era esasperato:
<<Io prendo ordini solo dall'Imperatore! E credimi, lui non sarà affatto contento del tuo doppio gioco!>>
Il Sommo Sacerdote non batté ciglio:
<<Ho già provveduto ad informare personalmente l'Imperatore riguardo alle mie preoccupazioni per il tradimento di Atar. Gli ho consigliato di stipulare un Nuovo Patto e gli ho scritto che ne avrei parlato con te. Sevo fedelmente Marvin da più di trent'anni. Ho combattuto al suo fianco contro gli intrighi di tua madre! Io ero presente quando Marvin ha strangolato Marigold! Tu dov'eri? Tu cosa sei, se non un cumulo di rabbia e di insolenza!>>
Di fronte a quell'offesa, Anakin sguainò la propria spada che si stagliava netta sulla luna di amaranto.




<<Pagherai per queste offese. E ti accorgerai che il rosso che tu vedi non è fuoco, ma sangue... sangue e ancora sangue, oltre la morte!>>
In quel momento Ulume riconobbe la tempra di Sephir Eclionner:
<<Nessuno rimpiange i tempi della Primavera di Sangue scatenata da tuo padre, né i Fiumi di Porpora, né gli incendi e i roghi voluti da Marigold>>
Anakin non ricordava niente di sua madre, ma ne sentiva comunque la mancanza.
A fargli da madre era stata Ellis Eclionner, che nell'educare i giovani della nuova generazione era stata imparziale, come se fossero tutti realmente suoi figli.
Ora però la tregua è stata infranta, e ci ritroviamo di nuovo su fronti opposti.
E certamente Ulume ed Ellis facevano fronte comune, probabilmente spalleggiati dall'Eunuco.
<<Non desidero rappresaglie generiche. A rotolare saranno solo le teste dei traditori come te, Ulume!>>
Il vecchio non si mostrò per nulla preoccupato:
<<Senza la diplomazia, la forza bruta è destinata al fallimento. La violenza è l'ultimo rifugio degli stupidi>>
Il giovane scosse il capo:
<<Il confine tra la diplomazia e la viltà è molto labile, così come quello tra la discrezione e l'ipocrisia. Non fare troppo affidamento sulle tue menzogne, Ulume... il tempo dei sotterfugi è finito: presto ci sarà la guerra, e saremo tutti chiamati a scegliere apertamente da che parte stare!>>
Ulume scosse il capo disgustato:
<<Solo chi non ha mai combattuto può desiderare la guerra. Il vero soldato è l'unico che conosce il valore della pace e della diplomazia. Hai ancora molto da imparare. Un giorno mi chiamerai Maestro, e imparerai a ringraziarmi per questo!>>



Cast

Hayden Christensen - Anakin Ataris Eclionner

Samuel Jackson - padre Rudo Ulume

Sfondo - pianeta di Mustafar

Nessun commento:

Posta un commento