Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 3 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 19. Jessica e Virginia
Jessica ricomparve poco prima di cena e pareva essere in ottima forma e di buon umore:
<<Ciao, Roman, com'è andato l'incontro con Andrei?>>
Waldemar era in preda a un forte conflitto interiore: razionalmente aveva l'assoluta certezza che Jessica costituisse un pericolo molto grave, ma a livello emotivo credeva, a dispetto di tutte le apparenze, che ella non volesse fargli del male:
<<Mi ha messo in guardia da te, come avevi previsto. Non sono riuscito a carpirgli molte informazioni, tranne una, che ho trovato molto interessante>>
Questa cosa la divertì:
<<Ah sì? E cosa sarebbe?>>
Waldemar le rivolse uno sguardo interrogativo:
<<Mi è stato fatto il nome di un tuo coetaneo, molto brillante a quanto pare, un certo Ivan Kaspar: lo conosci?>>
Lei accennò un sorriso che le addolcì il volto: quella sera pareva essere più bella, anzi, lo era decisamente, e persino più allegra e gentile.
<<Ivan Kaspar, l'ingegnere? Lo conosco da una vita. Si occupa della ricostruzione urbanistica di Estgot. Ha lavorato anche per il restauro di Sleepy Providence. Lo conoscerai presto anche tu, se vuoi ti posso fissare un appuntamento con lui in settimana. E' un bravo ragazzo, certo, ma in confronto a te è del tutto insignificante, Roman. Tu hai una mente superiore>>
Waldemar si sentiva debole e quasi prosciugato di energie.
<<Ah, non diciamo sciocchezze! Voglio essere sincero con te, Jessica. Credo che tu mi stia mentendo su molte cose>>
Jessica gli si avvicinò.
Aveva un gradevole profumo, che la rendeva ancora più attraente, oltre al fatto di essersi vestita con eleganza, abbandonando i toni cupi dei giorni precedenti.
Indossava una blusa a piccole losanghe bianche e nere, con il fiocco.
I capelli biondi erano leggermente mossi e sulle labbra portava un rossetto carminio.
<<Io sono sincera, anche a costo di apparire lunatica. Potrò essere nevrotica, ma non sono un'ipocrita. Se hai delle domande che ti tormentano, fatti avanti. Chiedi e ti sarà dato. Bussa e ti sarà aperto... è così che si dice... chi cerca trova>>
Il profumo di lei lo aveva leggermente ammansito, così come la sua voce melodiosa. La sua bocca sapeva di fragola.
<<Ivan Kaspar fa parte degli Iniziati?>>
Lei annuì:
<<Sì, ha superato la prova di Inziazione. Ora è un Iniziato a tutti gli effetti, e come tale ha pronunciato il voto del Silentium, che vieta di divulgare i Misteri, quelli che la setta chiama "gli Arcani Supremi". Nemmeno io li conosco, e non neppure se voglio conoscerli. La prova di Iniziazione è molto pericolosa>>
Waldemar la fissò:
<<Lo so. Ti ho già accennato al caso di Virginia Dracu, la donna che amavo. Era una tua parente, quindi dovresti conoscere come andarono le cose.
Se chiudo gli occhi ho ancora davanti a me il suo volto, i suoi occhi, il suo sorriso.
Lei non superò la prova di iniziazione e per questo morì, anche se le circostanze della sua morte non sono state mai chiarite. Temo che la famiglia Dracu abbia delle precise responsabilità.
Io so in cosa consisteva quella prova e so anche perché lei, a un certo punto, scelse volontariamente di non superarla, pur sapendo di andare incontro all'ira della sua famiglia>>
Jessica sospirò:
<<Tu pensi che io mi stia sottoponendo alla stessa prova>>
Non era una domanda. Waldemar annuì:
<<Basta guardarti, Jessica. Stai rifiorendo, proprio mentre io incomincio a sentirmi più debole. Fa parte della prova. Virginia fallì perché successe una cosa imprevista: si innamorò della sua vittima e sappiamo entrambi come andò a finire>>
Jessica chiuse gli occhi. Quel ricordo le era troppo doloroso.
<<Ho ben presente ogni minimo dettaglio di quella storia. Non accetterei mai una prova di quel genere. Se mi vedi rifiorita è merito tuo, della tua compagnia, del fatto che tu mi apprezzi per quella che sono, ma non c'è nessuna Iniziazione in atto. Tu sei debole perché vivi un conflitto interiore: da un lato ti senti attratto da me e dall'altro hai paura di me. Ma io non mi nutro delle tue energie. Ti ho proposto un patto, questo sì, ma non è mia intenzione importi cose che non vuoi fare o che ti possano creare danno>>
Lui si sentiva prosciugato:
<<Forse è bene ridiscutere i termini di questo patto. Io non intendo essere complice di un crimine. Né sono disposto a rincorrerti "sotto i tavoli e dietro alle sedie">>
Lei si fece seria:
<<Comprendo le tue perplessità. Sono disponibile a rispondere a tutte le tue domande e ridiscutere tutto, ma ti chiedo una sola cosa, e te la chiedo con tutto il cuore: non escludermi dalla tua vita>>
lunedì 2 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 18. Le regine cattive sono le principesse che non sono state salvate
<<Lei è stato molto diretto con me, lord Waldemar ed io lo sarò altrettanto. I suoi sospetti riguardo a Jessica sono fondati. Stia dunque attento a non farsi manipolare da lei e dalla setta guidata dalla sua famiglia. Gli Iniziati potranno anche mettervi sul trono, ma Jessica sarà una regina cattiva, e la farà soffrire, Waldemar, come ha fatto soffrire me e tutti coloro che l'hanno amata>>
La dichiarazione di Andrei Ulienko parevano sensate e sincere e Waldemar non aveva dubbi sul fatto che Jessica l'avrebbe fatto soffrire.
Quello era stato evidente fin dall'inizio, eppure non si era sottratto a tale minaccia.
Non c'è rosa senza spine. Amare significa anche mettere in conto l'eventualità del fallimento.
Nel caso di Jessica si trattava quasi di una certezza, poiché la sua personalità si era formata passando attraverso il dolore, tanto che Waldemar citò una frase che aveva sentito da qualche parte, poco tempo prima, forse in relazione ad un film:
<<Le regine cattive sono le principesse che non sono state salvate.
Forse Jessica può essere ancora salvata>>
Andrei si sentì sotto accusa:
<<Salvare Jessica?Avrei dovuto salvarla io? E da chi, poi?>>
L'altro sospirò:
<<Salvarla da se stessa, in primo luogo, e poi dalle cattive influenze degli Iniziati>>
Ulienko scosse il capo:
<<Io non oso mettermi contro di loro. Almeno, non apertamente>>
Gli occhi di Waldemar si fecero attenti:
<<Conosce i nomi di qualcuno di loro? Qualcuno di queste parti, che è in contatto con Jessica>>
Andrei gli si avvicinò e parlò a voce bassa:
<<Le posso fare il nome di un giovane Iniziato molto vicino a Jessica: si chiama Ivan Kaspar, è un ingegnere di Estgot. Poi ci sono altri personaggi insospettabili, di cui mi è stato vietato espressamente di parlare>>
Waldemar capì che tra essi dovevano esserci tutti i Massoni che facevano il doppio gioco infiltrandosi tra gli Iniziati, o viceversa,
Tra di loro c'è senz'altro anche il ministro Kaiserring.
Ma non era ancora giunto il momento per sfidare apertamente il suo nemico.
<<Mi parli di questo Ivan Kaspar>>
Ulienko colse la balla al balzo:
<<E' un giovane promettente, avrà al massimo 25 anni, ma è già avviato ad una brillante carriera. La sua famiglia godeva di una certa influenza, ad Estogt, prima della guerra civile.
Erano ben accetti nel salotto di Glynis Burke Roche, la nonna di Jessica, e sono fuggiti con lei in America, quando scoppiò la guerra. Un anno fa, tuttavia, lui è tornato, fresco di laurea al MIT di Boston, per prendersi la sua rivincita.
Le mie fonti dicono che ha superato brillantemente l'Iniziazione agli Arcani Supremi>>
Waldemar si rese conto che Kaspar era il suo avversario più diretto:
<<In cosa consiste questa Iniziazione?>>
Andrei sollevò i palmi delle mani:
<<E' uno dei loro massimi segreti. Si dice che molti che ci hanno provato in molti, ma solo pochi l'hanno superata>>
<<Hanno provato e hanno fallito?>>interloquì Waldemar
<<Hanno fallito e sono morti!>> fu la risposta lapidaria di Ulienko
<<E invece Kaspar è sopravvissuto. E' un osso duro>>
Ulienko pareva invidioso nei confronti di costui:
<<Sì, ed ha una pessima influenza su Jessica. E' un uomo pericoloso!>>
Waldemar sorrise:
<<Mi hanno detto la stessa cosa di lei, dottor Ulienko>>
L'altro rimase impassibile:
<<Se è per questo, lo dicono anche di lei, Lord Waldemar.
La verità è che viviamo in tempi difficili e in luoghi degradati: il pericolo è ovunque, non sappiamo di chi fidarci, ma ci sono pericoli maggiori e pericoli minori.
Le sto offrendo una possibilità di scelta, fidarsi di me o fidarsi di Jessica e dei suoi amici Iniziati>>
<<Io intendo salvare Jessica da queste manovre di palazzo>>
<<Jessica non vuole essere salvata, Lord Waldemar. Chi non si salva da sé, non lo salva nessuno. Pensate piuttosto a salvare voi stesso: il ministro Kaiserring sa essere molto clemente con chi decide di diventare un suo informatore in partibus infidelium>>
Il sorriso di Waldemar divenne sarcastico:
<<Scegliere tra diventare una spia della Massoneria del ministro Kaiserring o un adepto degli Iniziati della famiglia Burke Roche mi pare come dover decidere di che morte morire.
Se proprio dovrò farlo, credo che farò come Socrate: berrò la cicuta.
Quel grande sapiente, mentre moriva, diceva che il freddo della morte si sente giungere dai basso. Era una metafora dei nostri bassi istinti.
Io non ho bevuto la cicuta, eppure adesso il freddo mi giunge fino al cuore>>
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