sabato 6 dicembre 2014

Le principali sfide che il mondo dovrà affrontare nel 2015



Eventi previsti

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

  • 1º maggio: Inizia la manifestazione dell'Expo 2015 nella città di Milano. Si concluderà il successivo 31 ottobre.
  • 12-16 maggio, 60ª edizione dell'Eurovision Song Contest, in Austria
  • 15-17 maggio, 88ª Adunata Nazionale Alpini a L’Aquila.

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Il 2015 nella fantascienza

Mappa globale della corruzione percepita nel 2014



L'indice di percezione della corruzione (in inglese Corruption Perception Index (CPI)) è un indicatore pubblicato annualmente a partire dal 1995 da Transparency International ordinando i paesi del mondo sulla base del "livello secondo il quale l'esistenza della corruzione è percepita tra pubblici uffici e politici". L'organizzazione definisce la Corruzione come "l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato".
Nel 2003 il sondaggio includeva 133 paesi; nel 2007, 180. Un punteggio più alto significa una minore corruzione (percepita). I risultati mostrano che sette paesi su dieci (e nove su dieci tra i paesi in via di sviluppo) hanno un indice di meno di 5 punti su 10.
Grazie all'utilizzo di strumenti statistici molto sofisticati, il CPI è una stima di grande rilievo per le scienze economiche e sociali.

Mappa fornitori gas e petrolio a italia



Ad oggi la dipendenza dalla Russia nel settore del gas è molto più alta rispetto a un paio di anni fa: la Russia contribuisce al 49% dei consumi totali italiani contro il 31% del 2012, quando l'Algeria era il primo fornitore italiano. Questo perchè Gazprom nel 2013 ha concesso grossi sconti a Eni sul prezzo del gas, cosa che la società algerina Sonatrach ha rifiutato di fare". A livello europeo, invece, dalla Russia viene importato circa un terzo del gas di cui la regione ha bisogno, dal Maghreb il 15 per cento.
Secondo Sartori, Libia (petrolio) e Algeria (gas) sono i due paesi attorno ai quali ruota lo sviluppo energetico di tutto il Nord Africa. "La Libia ha riserve molto simili a quelle della Nigeria, ma produce (a pieno regime, non tenendo conto del conflitto) circa un terzo in meno. L'Algeria, invece, potrebbe rafforzarsi molto nel campo dello sviluppo di risorse non-convenzionali. Secondo stime della Energy Information Administration, l'agenzia statunitense specializzata nelle questioni energetiche, potrebbe diventare la terza potnza mondiale in questo settore".
Gli attori chiave di questa regione sono quindi Libia e Algeria. Anche il Marocco sta cercando di farsi strada nel mondo degli idrocarburi, ma con risultati incerti, mentre l'Egitto, ex esportatore, si è trasformato in un importatore a causa di una domanda interna incontrollabile. Resta aperto il problema dell'affidabilità. "In teoria sia Algeria che Libia, in condizioni normali, si sono dimostrati partner affidabili", conclude Sartori, ricordando come questi paesi abbiano bisogno di vendere risorse per rimanere a galla, e che l'Italia rappresenta per loro il principale, se non l'unico, come nel caso della Libia, mercato di sbocco. "Però ci sono situazioni imponderabili, come la guerra in Libia o la futura tenuta del regime post-Bouteflika che rischiano di mettere a repentaglio (in Libia è effettivamente successo) la sicurezza degli approvvigionamenti verso l'Europa".
Secondo Marco Massoni, Direttore editoriale della RivistaPolitica Africana, "un nuovo approccio strategico verso l'Africa Mediterranea deve farsi strada, tenendo conto dell'accelerazione dei consumi interni delle regioni in cui si estraggono idrocarburi, e anziché spaventare, dovrebbe essere accolto con favore, così da inserirsi in dinamiche virtuose disviluppo economico coordinate da partner integrati". Secondo Massoni bisognerebbe seguire questa linea non solo nel Maghreb, ma anche nel resto dell'Africa, specialmente in quei Paesi dove la crescita, in virtù delle recenti scoperte di petrolio e gas, sembra oggi promettente, come Ghana, Mozambico e Kenya, e dove le politiche pubbliche sono più aperte alla liberalizzazione del mercato.

L'Albania etnica: mappa delle popolazioni di etnia albanese





La lingua albanese (in albanese gjuha shqipe /ˈɟuha ˈʃcipɛ/, nome nativo gluha arbëreshe o arbërore[2]) è una lingua indoeuropea appartenente all'omonimo gruppo linguistico.
La lingua albanese è composta da due sottogruppi, il tosco (toskë) ed il ghego (gegë), due varietà parlate rispettivamente nel sud e nel nord dell'Albania, le quali sono parte di un gruppo linguistico più esteso[3]. Alcuni studiosi suggeriscono che sia l'unico sopravvissuto del gruppo illirico parlato un tempo nella penisola balcanica sud-occidentale, mentre altri suggeriscono che possa essere imparentato più con l'antico daco, un tempo parlato in Mesia e in Dacia.
È una lingua parlata da circa 7,6 milioni di persone principalmente in Albania (3 002 859 nel 2012[4]), Kosovo (1,7 milioni nel 2012[5]), Macedonia (600 000 nel 2002[6]),Montenegro (80 000 nel 2006[6]), e diffusa in comunità etniche albanesi in altre aree geografiche d'Europa e zone dei Balcani, come in Grecia (10 000 locutori toskë nel 2000-2002[7], più 150 000 arvaniti[8]) e i 443 550 immigrati dall'Albania, Turchia (15 000 nel 1980[7]), Bulgaria (1000 nel 1963[6]), così come dai gruppi della diaspora in Italia (260 000arbëreshë nel 1976[9], cui vanno aggiunti i 482 627 immigrati dall'Albania [10]).
In Italia è parlato dalle comunità arbëreshë, dove gode di uno status di co-ufficialità[11] con l'italiano e tutelato in alcune regioni.
Nel resto del mondo, in seguito alle migrazioni del XX secolo i parlanti albanesi si possono trovare numerosi in AustraliaNuova ZelandaSvizzeraGermaniaRegno UnitoPaesi BassiArgentinaBrasileCanada e Stati Uniti.

Distribuzione geografica



Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Albania etnica e Arberia.
L'albanese come lingua ufficiale:
  1. Albania Albania
  2. Kosovo Kosovo
  3. Macedonia Macedonia (lingua co-ufficiale)
L'albanese come lingua di minoranza etnica e linguistica o altra lingua parlata:
  1. Italia Italia (lingua parlata dagli arbëreshë)
  2. Montenegro Montenegro
  3. Croazia Croazia
  4. Serbia Serbia
  5. Ucraina Ucraina
  6. Romania Romania
  7. Bulgaria Bulgaria
  8. Turchia Turchia (lingua non riconosciuta ufficialmente, parlata dagli albanesi/arnaut)
  9. Grecia Grecia (lingua non riconosciuta ufficialmente, parlata dagli arvaniti)
L'albanese è anche parlato da numerosi emigranti e discendenti di emigranti che attualmente vivono in centro-nord Europa, Americhe e Australia.

Storia

Età contemporanea

Dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo il 1949, è stato realizzato il tentativo per creare un'unica lingua standard, chiamata albanese standard o letteraria, basata su entrambe le varietà dell'albanese. L'albanesestandard è l'ultimo stadio del processo evolutivo della lingua albanese, attualmente parlata da circa più di 8 milioni milioni di persone, soprattutto in Albania e Kosovo, preso convenzionalmente a modello - nella prima metà del XX secolo - dalla parlata del sud dell'Albania (in modo simbolico, si comincia a parlare localmente della lingua "shqipe" a partire dalla caduta dell'Albania nel XV secolo in mano ai turchi, ma realmente l'albanese dal e dopo il XVIII secolo ha cominciato a chiamarsi dagli albanese "shqipe", prendendo il posto della forma nativa arbëreshe. Per molto questo tempo la lingua è stata tramandata in special modo in forma orale).
Immediatamente dopo la fine della guerra, è iniziata in Albania la lotta contro l'analfabetismo con una partecipazione massiccia dell'80% di una popolazione totalmente analfabeta. Kostaq Cipo, massimo docente della lingua albanese ancora vivente in quel periodo, istruito in Italia alla scuola media degli arbëreshë e Laureatosi alla Facoltà di Filologia dell'Università di Roma, conoscitore di 11 lingue straniere, venne incaricato con contratti stipulati dall’Istituto delle Scienze a condurre una attività linguistica di primo piano preparando e pubblicando una Fonetica (la prima in assoluto per la lingua Albanese) proseguendo in seguito con una Grammatica, considerata scientifica, ed una sintassi premiata con la massima onorificenza, il Premio della Repubblica, e due anni dopo la sua morte, 1954, è stato pubblicato il Dizionario della lingua albanese con la collaborazione di alcuni dipendenti dell'Istituto: fu questo il primo dizionario nella storia della lingua albanese senza spiegazioni in altre lingue. Solo nel 1965 tutti questi studi, che furono la base didattica per allievi e studenti albanesi, vennero ripubblicati nelKosovo con il permesso delle autorità serbe che si erano sempre rifiutate di introdurre la lingua albanese tra la popolazione del Kosovo. Dopo 20 anni dalla morte di Kostaq Cipo, il Partito Comunista al potere in Albania decise nel 1972 di organizzare un congresso di ortografia, al quale parteciparono come invitati anche i rappresentanti delle comunità albanesi d'Italia, che ha rifissato le norme universalmente accettate già fin dal 1949. Due libri furono allora pubblicati, Drejtshkrimi i gjuhës shqipe nel 1976, e Fjalori drejtshkrimor i gjuhës shqipe nel 1977, già universalmente noti per le regole ortografiche e le definizioni lessicografiche di dizionario[12].

Letteratura

Exquisite-kfind.pngPer approfondire, vedi Storia della letteratura albanese.
Il primo testo conosciuto scritto in albanese, Meshari[13] o Messale, scoperto da Paolo Schirò nella Biblioteca Vaticana[14], venne scritto da Gjon Buzuku, un ecclesiastico cattolico, nel 1555. La prima scuola albanese che si crede sia stata aperta venne fondata dai Francescani nel 1638 a Pdhanë[15].
Un altro passo per la letteratura e la lingua albanese si ha con Luca Matranga (Lekë Matrënga), papàs di rito bizantino-greco e scrittore arbëreshë di Piana degli Albanesi in Sicilia, con E Mbësuame e Krështerë[16] del 1592, prima creazione in assoluto in lingua albanese toskë, che diede ufficialmente inizio alla letteratura arbëreshë-shqiptarë.

Classificazione

L'albanese appartiene alla famiglia linguistica indoeuropea, come provato nel 1854 dal filologo tedesco Franz Bopp, e forma un ramo indipendente delle lingue indoeuropee.
Il linguista italiano Matteo Bartoli in forza della grande presenza di elementi e parole comuni al latino riteneva che la lingua albanese fosse una lingua in parte originariamente neolatina, per cui la classificò tra le "parzialmente"lingue romanze balcaniche[17][18].
In realtà le teorie sulla filiazione della lingua albanese sono tre: una teoria afferma che l'albanese è l'unico sopravvissuto del gruppo illirico parlato un tempo nella penisola sud-orientale dell'Europa; un'altra teoria afferma invece che possa essere imparentato più con l'antico gruppo linguistico daco-trace, un tempo parlato in Mesia e in Dacia; un'altra teoria ancora preferisce fare dell'albanese un gruppo a sé nell'ambito delle lingue indoeuropee[19].
I sostenitori della filiazione dal gruppo daco-trace fanno notare come il lessico dei termini marittimi sia costituito da prestiti latinigrecislavi e turchi; inoltre certi toponimi in territorio albanese non concordano con la fonetica albanese (il gruppo /sk-/ del nome antico di ScutariScodra, sarebbe dovuto diventare /h-/ anziché /shk-/ come nell'attuale Shkodër), mentre altri toponimi dei territori interni dei Balcani (soprattutto in Mesia) si accordano con la fonetica albanese[19]. Alcuni studiosi stimano che siano circa 160 le parole della scomparsa lingua daca che sono entrate come substrato nel lessico albanese (e circa 400 in quello del rumeno), come mal ("montagna"), o bredh("abete") ma sono spesso riconducibili a scambi lessicali tra le lingue della lega linguistica balcanica[20]. Questa tesi è tuttavia confutata dalla maggioranza degli autori.
I sostenitori della filiazione illirica, invece, affermano innanzitutto che l'albanese è parlato nella zona un tempo abitata dagli Illiri e, dato che non si trova traccia di un arrivo degli albanesi nelle zone attuali in nessuna fonte storica, bisogna concludere che gli albanesi abbiano sempre occupato, approssimativamente, la stessa area che occupano ancora oggi[19]. Per la questione del lessico marittimo, affermano che gli albanesi antichi probabilmente erano insediati nell'Albania interna e che quando occuparono le città costiere di lingua greca o latina ne assorbirono il vocabolario. Va ricordato che, durante la storia, nella costa illirica prima e albanese poi, vi erano un gran numero di colonie greche, poi romane e quindi veneziane per finire con l'occupazione turca. Inoltre la mancanza di una monarchia vera e propria albanese, o comunque di una organizzazione statale autonoma, spiega la mancanza di una flotta militare o commerciale. Questi elementi rendono plausibile la spiegazione dei prestiti proprio da quelle lingue/culture che hanno occupato il territorio dell'Albania odierna, diventando una conferma ulteriore della presenza ininterrotta della popolazione albanese nel territorio.
Sembra comunque che la tesi prevalente sia di considerare l'albanese come gruppo indoeuropeo separato, in mancanza di prove definitive[19].
I due distinti dialetti parlati oggi, il tosco (toskë) e il ghego (gjegjë), sono parte di un gruppo linguistico più esteso. Le lingue albanesi parlate in alcune isole linguistiche in Italia meridionale e in Grecia derivano dal tosco e sembrano strettamente imparentate con il dialetto della Ciamuria (çamërisht), nell'estremo sud dell'Albania e nel nord ovest della Grecia[21]. A causa della grande influenza del latino, dell'italiano e di alcuni elementi del greco con le quali sono entrate in contatto, si sono diversificate significativamente dall'albanese standard e sono considerate dai loro parlanti come lingue distinte.

Caratteristiche

L'Albanese è una lingua di origine indoeuropea, appartenente al gruppo linguistico illiro-trace. Deriva dalla convergenza di un fondo originario illirico e di elementi latini, greci, e infine turchi e slavi. Ci sono due dialetti principali, il ghego (gegë) e il tosco (toskë), che sono fino ad un certo punto intelligibili fra loro, a seconda del livello di cultura del parlante e di conoscenza dell'albanese standard. Il confine geografico dei due dialetti è sempre stato tradizionalmente il fiume Shkumbini in Albania, con il ghego parlato a nord di questo fiume e il tosco a sud. I due dialetti presentano differenze fonologiche e lessicali. Il dialetto di Elbasan funge da cerniera fra i due dialetti principali e negli anni '20 fu per questo proposto come albanese comune.
Il ghego è parlato nell'Albania settentrionale e dagli albanesi di SerbiaMontenegroKosovo e della Repubblica di Macedonia; il tosco è parlato nell'Albania meridionale, in UcrainaTurchiaEgitto, includendo in esso anche gli albanesi d'Italia (Arbëreshë) e gli albanesi della Grecia (Arvanìtes).
La lingua arbëreshë parlata dagli albanesi d'Italia, gli arbëreshë, e l'Arvanitico parlato dagli albanesi della Grecia, gli Arvaniti, sono rami linguistici affini derivati particolarmente dall'albanese, condividendo origine comune con la variante tosca. La lingua albanese tosca è parlato dal numero più alto di persone tra le comunità di esuli d'etnia albanese emigrata nel XV secolo in questi due paesi, così appunto come dalle più piccole comunità albanesi, inUcrainaTurchiaEgitto e più recentemente Stati Uniti e America del sud.

Albanologia


Studiosi di albanologia
Alcuni studiosi eminenti nel campo della lingua albanese sono stati e sono: Johann Georg von HahnFranz Bopp, Gustav Meyer, Norbert Jokl, Stuart Edward Mann, Carlo Tagliavini, Waclaw Cimochowski, Demetrio Camarda, Eric Pratt Hamp, Girolamo de Rada, Eqrem Çabej, Emil Lafe, Zef Schirò, Bahri Beci, Xhevat Lloshi, Paolo Schirò, Kolec Topalli, Antonino Guzzetta, Matteo Mandalà, Papàs Francesco Solano, Francesco Altimari, Leonardo De Martino (cantore della letteratura scutarina).
  • Kostaq Cipo (1892-1952), insegnante della lingua e letteratura albanese presso le scuole medie d’Albania, in particolare al Liceo Franco-Albanese di Korriza. Appoggiò il Movimento di Liberazione Albanese, e, per il suo atteggiamento patriottico, è stato fra i primi albanesi ad essere arrestato dal fascismo ed in seguito confinato per circa due anni in Italia. Dopo la guerra fu per due volte eletto Deputato alla Assemblea Nazionale Albanese. Negli anni 1945 e 1946 ebbe l'incarico di Ministro dell’Istruzione Pubblica. Cipo pose tutte le sue capacità e la sua ricca esperienza al servizio delle profonde trasformazioni democratiche della scuola in Albania. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò interamente all'Istruzione Universitaria, svolgendo una intensa attività pedagogica e didattica all’Istituto di Scienze. Compose i testi della Fonetica e della Morfologia storica contemporanea che furono i primi tentativi in questi settori. Fu coautore e dirigente nella stesura del Dizionario della lingua albanese, pubblicato nel 1954. In seguito con A. Xhuvani e E. Cabej si impegnò nella stesura della prima guida per una scrittura standard dell’Albanese, dopo la guerra (1948-1950). Svolse profondi studi sulle composizioni nella linguistica contemporanea, così come sulle composizioni della lingua albanese antica di alcuni autori della letteratura arbëreshë. In più compose una grammatica dell’albanese su base scientifica.
  • Lo studioso Shaban Demiraj, linguista ancora vivente, durante il centenario della nascita di Kostaq Cipo, nato nel 1892, e per il 40º anniversario della sua morte, avvenuta nel 1952, illustrò il personaggio del suo dotto predecessore. Il Demiraj nel 2003 ha pubblicato anche un libro sulla linguistica albanese dal titolo “Gjuha Jone” (La nostra lingua) dove esprime le sue idee su questo grande linguista.
Nella storia della linguistica albanese lo studioso Eqerem Çabej, dipendente dell’Istituto di Scienze, avendo svolto durante gli studi universitari un'attività di traduttore presso l’albanologo austriaco Norbert Jokl, con articoli riguardanti le lingue balcaniche, si è distinto per alcuni sonetti. Robert Shwartz, ebreo dattilografo presso l’Istituto di Scienze, si è distinto come traduttore dalle lingue straniere in albanese, svolgendo un'importante attività di traduzione[22].

Status ufficiale in Albania

L'albanese unificato è la lingua ufficiale dell'Albania e una delle lingue ufficiali del Kosovo e della Repubblica di Macedonia[23]. Una forma di albanese considerata standard (comune) per gli albanesi d'Albania era già stata pensata fin dal 1949 con la pubblicazione della Grammatica albanese di Kostaq Cipo, e a seguito dei ottimi risultati raggiunti, dopo 20 anni dalla sua morte, nel 1972 venne politicizzata e formalmente ufficializzata.

Fonetica

L'albanese ha sette vocali: /i ɛ a ə ɔ y u/ e 29 fonemi consonantici.[24]

Vocali

Vocali albanesi
FonemiGrafemaPronuncia
/i/iItaliano cibo
/ɛ/eItaliano gente
/a/aItaliano la
/ə/ëvocale indistinta simile ad una e (schwa) oppure suono muto
/ɔ/oItaliano opera
/y/yFrancese u o Tedesco ü
/u/uItaliano umore

Consonanti[modifica | modifica wikitesto]

Segue una tabella dei fonemi consonantici albanesi. L'ortografia e la pronuncia compaiono dopo.
Consonanti albanesi
DentaliBilabialiLabiodentaliAlveolariPostalveolariPalataliVelariLaringali
Occlusivep bt dc ɟk g
Affricatets dztʃ dʒ
Fricativeθ ðf vs zʃ ʒh
Nasalimnɲ
Approssimantiljʟ
Vibrantiɾ r
Consonanti albanesi (scrittura e pronuncia)
FonemiGrafemaPronuncia
/p/pItaliano penna
/b/bItaliano balena
/t/tItaliano tanto
/d/dItaliano dente
/c/qSimile all'inglese hot year, al serbocroato Braća
/ɟ/gjSimile all'inglese did you, al serbocroato Đorđević
/k/kItaliano carro (c durak)
/g/gItaliano gonna
/ts/cItaliano pizza (z sorda)
/dz/xItaliano zenzero (z sonora)
/tʃ/çItaliano ciao (c dolce)
/dʒ/xhItaliano giorno (g dolce)
/θ/thInglese thin
/ð/dhInglese this
/f/fItaliano forza
/v/vItaliano volere
/s/sItaliano sole (s sorda)
/z/zItaliano rosa (s sonora)
/ʃ/shItaliano scialle
/ʒ/zhFrancese jour, Sardo Trexenta
/h/hInglese hat (h aspirata)
/m/mItaliano mamma
/n/nItaliano nonno
/ɲ/njItaliano gnomo
/l/lItaliano lino
/j/jItaliano ieri (i palatale)
/ʟ/llInglese mill (l dura)
/r/rrItaliano carro, (r polivibrante)
/ɾ/rItaliano toro (r monovibrante)
Note:
  • Le occlusive palatali q e gj sono completamente assenti in italiano, quindi la guida alla pronuncia è approssimativa. Tra le lingue principali, occlusive palatali si possono trovare, per esempio, in ungherese (dove vengono trascritte rispettivamente ty e gy), in ceco (rispettivamente ť e ď) o in friulano (rispettivamente cj e gj).
  • Il suono ll è una laterale velare, simile alla "l dura" dell'inglese.
  • Il contrasto tra la r e la polivibrante rr è lo stesso che esiste anche tra il suono corrispondente al grafema [r] nell'italiano e nell'inglese e francese.

Grammatica


La stesura di una completa grammatica scientifica della lingua albanese d'Albania è stata realizzata solo dopo la seconda guerra mondiale. L'attività è iniziata immediatamente in due direzioni principali: primo nel completamento dei fabbisogni delle scuole con nuovi libri didattici per l’insegnamento della lingua albanese per i due cicli della scuola, pubblicando nello stesso tempo anche i primi testi linguistici della scuola superiore (universitaria) e in seconda nell'organizzazione degli studi per le diverse categorie dei problemi linguistici. In questo periodo venne pubblicato per la prima volta una Fonetica e una completa grammatica della lingua albanese contemporanea di carattere scientifico da K. Cipo (Grammatica Albanese,
 1949 e Sintassi, 1951).La sintassi della frase è quella SVO (Soggetto, Verbo, Oggetto), anche se, data la presenza dei casi, è molto frequente anche nella lingua parlata l'inversione dell'ordine delle parole, provocando così un lieve cambiamento nell'enfasi. L'albanese possiede un complesso sistema di declinazione e coniugazione con alcuni aspetti assai peculiari rispetto ad altre lingue indoeuropee (latino, russo, tedesco ecc.), con casi distinti quando il sostantivo è determinato o indeterminato, avendo così 20 possibili forme. Esistono casi abbastanza frequenti di irregolarità sia nella coniugazione dei verbi che presentano un paradigma irregolare ("rri - ndenjur", "ha - ngrene"), oppure sostantivi che non sembrano violare le regole della declinazione.

Sostantivo

Si caratterizza per quattro elementi:
  • numero - plurale o singolare.
  • genere - maschile, femminile, neutro.
  • caso - nominativogenitivodativoaccusativoablativo
  • forma - determinata o indeterminata. Es: shok = "amico"; shoku = "l'amico". shok e shoku (dal latino "socius") sono rispettivamente il nominativo indeterminato e determinato singolare.
Non esiste una forma distinta per genitivo e dativo. La funzione genitivale è indicata dall'uso dell'articolo prepositivo (vedi sezione seguente) che concorda in numero genere caso e forma col sostantivo di cui si sta specificando una proprietà. Es: një shok i Markut = "un amico di Marco"; me shokun e Markut = "con l'amico di Marco". Si è passati da i a e in quanto il sostantivo da specificare, shok, è nel primo caso al nominativo indeterminato e nel secondo all'accusativo, shokun, determinato.

Singolare indefinitoPlurale indefinitoSingolare definitoPlurale definito
Nominativonjë mal (una montagna)male (montagne)mali (la montagna)malet (le montagne)
Accusativonjë malmalemalinmalet
Genitivoi/e/të/së një malii/e/të/së malevei/e/të/së maliti/e/të/së maleve
Dativonjë malimalevemalitmaleve
Ablativo(prej) një mali(prej) malesh(prej) malit(prej) maleve

Articolo prepositivo

Non ha corrispondente in italiano. Si declina secondo numero genere caso e forma. Si usa nella formazione del genitivo e con gli aggettivi articolati e nella declinazione di alcuni pronomi.

Articolo indeterminato

Al singolare è një, al plurale disa, senza distinzione di genere. Ad esempio: një djalë: "un ragazzo", një vajzë: "una ragazza", disa djem: "alcuni ragazzi", disa vajza: "alcune ragazze" ecc.

Aggettivo articolato

Così chiamato perché può essere utilizzato solo preceduto dall'articolo prepositivo. Es.: i Bukur, "bello", e bukur, "bella". Di solito segue il sostantivo e in questo caso è l'articolo prepositivo che concorda in numero genere, caso e forma col sostantivo cui si riferisce l'aggettivo. Es. Shoku i dashur, "l'amico caro", shokut të dashur, "all'amico caro".
In alcuni casi oltre a cambiare l'articolo prepositivo nel passaggio da maschile a femminile o da plurale a singolare cambia anche la desinenza dell'aggettivo. Se per motivi stilistici si vuol far precedere l'articolo al sostantivo si declinano articolo e aggettivo mentre il sostantivo rimane invariato. Gli esempi precedenti si trasformerebbero rispettivamente in i dashuri shoktë dashurit shok. L'aggettivo in questo caso segue la declinazione normale del sostantivo.

Aggettivo non articolato

Forma il femminile aggiungendo -e al maschile: shqiptar, "albanese" al maschile, shqiptare al femminile.

Verbo

Si coniuga seguendo all'incirca lo stesso schema dell'italiano, cambiando cioè le desinenze in funzione delle persone, del numero del tempo e del modo. Differentemente dall'italiano possiede (come il greco antico), oltre alla forma attiva, la forma medio-passiva.
  • laj "lavo", forma attiva,
  • lahem: mi lavo, jam i laré:sono lavato, forma medio passiva.
Dal contesto si deduce se attribuire il significato riflessivo o quello passivo. Oltre ai modi dell'italiano l'albanese possiede l'ottativo e l'ammirativo.
L'ottativo esprime desiderio, augurio del soggetto, positivo, Qofsh i gëzuar!, "possa essere (Qofsh) felice (i gëzuar)!", o negativo të marrtë dreqi!letteralmente "che il diavolo (dreq) ti porti (nel senso: con sé; proprio come in italiano!), da intendere: "che tu sia maledetto".
L'ammirativo esprime ammirazione o sorpresa. Es. sa i mençur qenka ky djalë! "Quanto è (qenka) intelligente (i mençur) questo ragazzo!"; pali i laka enët! "Paolo (Pali) che lava (laka) i piatti (enët)!", da intendersi che non deve essere frequente vedere Paolo lavare i piatti.
Esistono tre coniugazioni, quelle dei verbi che alla prima persona dell'indicativo, che è la forma citazionale dei dizionari, terminano in j, (une laj "io lavo"), quelle che terminano in vocale, (une di "io so"), e quelle che terminano in consonante, (përgatit "io preparo"). Esistono molti verbi irregolari.
Gli ausiliari più usati sono kam (avere) e jam (essere), ambedue irregolari.

Sistema di scrittura e alfabeto albanese

L'alfabeto albanese si basa oggi sull'alfabeto latino, con l'aggiunta delle lettere ëç e altri nove digrammi per completare alcuni suoni della pronuncia. Fino al 1908, anno in cui l'alfabeto latino fu introdotto ufficialmente in tuttaAlbania e nei luoghi albanofoni, si utilizzavano sia l'alfabeto greco[25] sia l'alfabeto cirillico[26]e la versione turco-ottomana derivata dall'alfabeto arabo[25] data la mancanza di una norma stabilita.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Nota: Supporti audio in formato Ogg Vorbis.
AlbaneseShqip/ʃcip/ascolta[?·info]
CiaoPërshëndetje o Tungjatjeta/tun ɟat jɛ ta/ascolta[?·info]
ArrivederciMirupafshim/mi ru paf ʃim/ascolta[?·info]
PregoJu lutem/ju lu tɛm/ascolta[?·info]
GrazieFaleminderit/fa ɫɛ min dɛ rit/ascolta[?·info]
QuelloAtë/a tə/
Quanto costa?Sa kushton?/sa əʃ tə/
Po/po/ascolta[?·info]
NoJo/jo/ascolta[?·info]
ScusaMë fal/mə fal/
Non capiscoNuk kuptoj/nuk kup toj/ascolta[?·info]
Dov'è il bagno?Ku është banjoja?/ku əʃ tə ba ɲo ja/
Panino imbottitoPanine e mbushur/pa ni ne e mbu shur/
Parlate inglese?Flisni Anglisht?/flis ni an gliʃt/ascolta[?·info]

Numeri

I numeri si indicano nel modo seguente:
  • një (uno)
  • dy (due)
  • tre/tri (tre)
  • katër (quattro)
  • pesë (cinque)
  • gjashtë (sei)
  • shtatë (sette)
  • tetë (otto)
  • nëntë (nove)
  • dhjetë (dieci)

Note

  1. ^ Ghego 4,156,090 + Tosco 3.035.000 (1989) + Arbereshe 260.000 (1976) + Arvanitika 150.000 (2000) = 7.601.090 (Ethnologue, 2008)
  2. ^ Il nome "shqip" ha sostituito il vecchio nome "arbëresh" alla fine del XVII secolo, come risultato delle nuove circostanze storiche sviluppate con l’intenzione di collegare la nozione di nazione e l'uso della lingua albanese, che da quel tempo fu chiamata "shqipe".
  3. ^ Alla variante linguistica albanese tosca fanno parte rispettivamente l'arbëreshë e l'arvanitico.
  4. ^ The World Factbook
  5. ^ The World Factbook
  6. ^ a b c Albanian, Gheg | Ethnologue
  7. ^ a b Albanian, Tosk | Ethnologue
  8. ^ dati Ethnologue per l'Arvanitika
  9. ^ dati Ethnologue per l'Arbëreshë
  10. ^ Statistiche demografiche ISTAT
  11. ^ Legge 15 dicembre 1999, n. 482 > "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche", www.camera.it. URL consultato il 28 aprile 2000.
  12. ^ Ethnologue report for language code
  13. ^ Il Meshari di Gjon Buzuku
  14. ^ DE PLANAE ALBANENSIUM VIRIS ILLUSTRIBUS, www.pianalbanesi.it. URL consultato il 26 giugno 2001.
  15. ^ Sabrina P. Ramet, Nihil obstat: religion, politics, and social change in East-Central Europe and Russia, Duke University Press, 1998.
  16. ^ La "Dottrina Cristiana" Albanese > di Lekë Matrënga, www.albanianorthodox.com. URL consultato il 21 aprile 2006.
  17. ^ Paolo Savi Lopez. Le origini neolatine. Milano: U. Hoepli, 1920
  18. ^ Matteo Giulio Bartoli, Das Dalmatische, Vienna 1906.
  19. ^ a b c d Francisco Villar, Gli albanesi in Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, Bologna, Il Mulino, 1997, pp. 373-377, ISBN 88-15-05708-0.
  20. ^ Lucian Boia, Romania: Borderland of Europe, Translated by James Christian Brown. Chicago: Reaktion Books, 2001
  21. ^ Leonard Newmark, Philip Hubbard, and Peter R. Prifti. Standard Albanian: A Reference Grammar for Students, Stanford University Press, 1982, p. 226, ISBN 0-8047-1129-1.
  22. ^ Albanologists
  23. ^ (ENLanguages Law passed in Parliament in Macedonian International News Agency, 26 luglio 2008. URL consultato il 15 novembre 2010.
  24. ^ Fonetica standard (in albanese)
  25. ^ a b Frédéric Barbier, Storia del libro: dall'antichità al XX secolo, Edizioni Dedalo, Bari 2004, p. 29.
  26. ^ Cosimo Palagiano, La geografia delle lingue in Europa, Napoli 2006, p. 130.

Bibliografia

  • AA.VV. Comparative Romance Linguistics Newsletter. Modern Language Association of America Comparative Romance Linguistics Group, 1998.
  • Martin Camaj, Grammatica albanese: con esercizi, crestomazia e glossario. Traduzione di Ardian Vehbiu. Cosenza: Brenner, 1995.
  • Shaban Demiraj, La lingua albanese, origine, storia, strutture. Rende (Cosenza): Centro Editoriale e Librario Università degli Studi della Calabria, 1997.
  • Addolorata Landi, Influenza della lingua italiana sull'albanese (The influence of the Italian language on Albanian) in Atti del terzo convegno della Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana. A cura di Luciano Agostiniani, Paola Bonucci, Giulio Giannecchini, Franco Lorenzi, Luisella Reali. Vol. I-II. Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 1997.
  • Namik Ressuli, Grammatica albanese. Bologna: Pàtron, 1986.

Voci correlate