Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
domenica 27 aprile 2014
La "dipendenza" dai social network e i suoi effetti collaterali.
Sempre più persone sono in preda ad una grande confusione dovuta, oggi, non all’uso di una droga conosciuta nel contesto classico delle dipendenze, ma spesso, causata dalla frequentazione di Social Network. Lo sballo di questa “sostanza”non è più identificabile biologicamente attraverso oppiacei che raggiungono recettori sinaptici o altro, ma da un’attivazione diretta del sistema limbico che avviene tramite immagini, video, messaggi, parole ad effetto, che vanno immediatamente ad agire nelle “aree cerebrali del bisogno”.
Inizialmente molti si sono iscritti a Facebook attratti dall’idea di poter contattare qualche vecchio amico di cui si sono perse le tracce o per coltivare una conoscenza che non è ancora così stretta da permettere l'uso della comunicazione telefonica.
Il problema nasce quando il social network diventa lo strumento di comunicazione privilegiato, se non addirittura l'unico.
Davanti ad una persona passano una quantità infinita di informazioni che non possono essere trasmesse attraverso una connessione di rete.
I recenti studi sui neuroni specchio rivelano che coordinate spaziali intorno al corpo, e quindi il rapporto con gli oggetti e le persone che ci circondano, coinvolgono le parti fondamentali del nostro sistema nervoso.
In altre parole, la comunicazione più importante e, soprattutto, le informazioni più importanti passano attraverso il contatto fisico. La vicinanza prossemica, gli odori, la stimolazione galvanica del contatto con la pelle, l’impatto energetico e l’influsso della presenza, sono elementi della relazione che vengono assimilati ed elaborati inconsciamente molto più delle parole.
Novanta milioni di persone tra i quali il 30 per cento degli italiani, soprattutto giovani tra i 25 e i 34 anni, usano uno strumento come Facebook o altre realtà di Internet Community. Cosa li spinge a ciò? Una parola risponde, almeno in parte, a questa domanda: bisogno. Bisogno di affetto, di appartenenza, di apparenza, di marketing, di amore, di rapporti occasionali e chi più ha idee più ne aggiunga. Si tratta comunque di bisogni che non trovando soddisfazione nel campo reale si rivolgono a quello virtuale e non ci sarebbe niente di male in questo, se ne fossimo consapevoli.
Delle domande che potremmo porre a noi stessi mentre stiamo scrivendo qualche messaggio ad effetto, mentre stiamo caricando una nostra particolare foto o filmato, mentre il nostro cuore si accende all’idea di vedere se qualcuno ci ha scritto su Facebook, sono: “quale bisogno c’è dietro? Cosa sto cercando qui? Dove non riesco nella realtà?”.
Mi rendo conto che queste domande possono assomigliare a tecniche di decondizionamento cognitivo comportamentale che solitamente vengono utilizzate per frenare un atto compulsivo, una dipendenza, un istinto automatico, ma se dobbiamo darle un nome, diamole quello giusto: di una dipendenza a volte si tratta. Calcolando il tempo passato davanti a Facebook o a qualsiasi altro Social Network, spesso parliamo di ore che nell’arco di un anno sono settimane intere. Si tratta di un tempo dedicato ad una vera e propria altra realtà. Il problema non è costituto dal soddisfare un bisogno, che è qualcosa di vitale importanza per l’essere umano, ma lo diventa quando questa necessità si trasforma in una dipendenza che ci separa da una nostro esserci pienamente e manifestarci nella realtà.
Riguardo all’amicizia, viene da pensare ai compagni di scuola o a quelle persone particolari con le quali abbiamo condiviso le esperienze più belle ed importanti, amici che ci hanno accompagnato e ci sono stati vicini nei momenti più significativi della nostra vita. Può essere interessante fare un paragone tra queste persone così importanti, che si possono forse contare sulle dita di una mano ed i quattrocento o cinquecento contatti, chiamati “amici”, raggruppati in ogni profilo di Facebook.
Un adulto sa bene qual è la differenza, ma per un adolescente è diverso.
Alcuni valori non sono flessibili a mode o a tendenze, pertanto non ritengo possibile definire ex novo “amicizia” o “amore” attraverso questo nuovo veloce modo di favorire incontri. Anche da questo nasce molta confusione: si coltivano molteplici contatti di amicizia ma ci si sente soli, si manifesta amore in ripetuti rapporti occasionali o pratiche di sesso virtuale e non ci si sente mai amati.
Per non parlare dell’impatto emotivo che può avere la possibilità di rifiutare un’amicizia o ancora peggio ignorarla con un semplice click, o quanto può essere potente e compromettente vedere sparire persone dalla propria vita in un attimo, sostituite con disinvoltura l’istante dopo; questo si verifica quotidianamente nei Social Network.
Le Community sono inoltre una panacea di confessioni ed esibizioni personali, non si risparmiano le più inaspettate intimità, in parallelo al crescente interesse sociale per i Reality e a tutte quelle forme di esserci per gli altri “senza censure”. In questa apparente disponibilità, apertura, generosità di realtà personali in cambio forse di un po’ di capacità di stupire o di visibilità, si perde l’unicità del rapporto, la sacralità della confessione e la segretezza della confidenza; in altre parole si perde ciò che trasforma le relazioni superficiali in relazioni speciali. Riconoscersi in uno sguardo, trovare conferma in un contatto, essere contenuti con uno scambio fisico, viene sostituito da una conferma virtuale, e come ogni cosa non vera, si scinde dalla realtà, perdendo la sua esistenza concreta.
Allora possiamo chiederci: in quale realtà vanno tutte queste parti intime di noi, e soprattutto a chi vann? Cosa succede quando ci eccitiamo, piangiamo, ridiamo, ci soddisfiamo e diamo tutto noi stessi davanti ad uno schermo? A chi vengono indirizzati tutti quei sentimenti espressi ed inviati in messaggi, e-mail video o foto? Dove si disperdono?
Rollo May in Amore e volontà (1970) espone una visione molto chiara dell’individuo della società di allora, gli attribuisce un bisogno di emozioni forti per abbattere un muro di abitudini e d’insensibilità. Oggi, a mio parere, pur essendoci questa necessità, si delinea un altro problema: la scissione e la frammentazione dei vissuti. Non è difficile vivere più realtà contemporaneamente e dividersi in più contesti: amante virtuale e moglie reale, amicizie virtuali e amicizie reali, sesso virtuale e sesso reale, identità virtuale e identità reale.
Facebook, Myspace, Linkedin ed altri Social Network offrono la possibilità di soddisfare immediatamente il bisogno dell’uomo di comunicare, manifestarsi, confrontarsi e completarsi attraverso gli altri, ma rischiano di peggiorare il modo in cui tali bisogni vengono soddisfatti.
Resta aperta dunque la riflessione sulla modalità di esserci con gli altri attraverso delle realtà virtuali e sul pericolo che esse possano diventare una dipendenza, senza le quali si aprirebbe inevitabilmente il confronto con la propria solitudine.
La fiamma di Atar. Capitolo 15. Virginia D.
Quando Luca Bosco fece ritorno nel suo monolocale stipato di libri, gli tornò alla mente che non era sempre stato così. C'era stato un tempo in cui aveva condiviso il suo alloggio con una splendida ragazza, che era stata la sua compagna di vita e di studi ai tempi dell'università. Si chiamava Virginia, ed era stata il suo più grande amore. Si erano amati intensamente, ma tutto era finito troppo presto, e in modo drammatico, perché lei era morta a causa di una strana forma di consunzione, la cui causa non era segreta agli Iniziati, ma doveva rimanere tale per tutti gli altri.
Era stata Virginia stessa a volere questo, per impedire eventuali ritorsioni da parte della famiglia Dracu o della confraternita della Fonte Sacra. Dello stesso parere era stato il direttore Ferrante, a nome della Fiamma di Atar.
Era stata Virginia ad introdurre Luca nel mondo degli Iniziati, anche se aveva pagato un prezzo fin troppo caro per questo.
Luca aveva scritto un resoconto al riguardo, intitolandolo "Virginia D." e poi lo aveva nascosto insieme a tutti gli altri suoi scritti.
Piaga d'amore per allentar d'arco non sana
Eppure Virginia gli aveva fatto promettere che sarebbe andato avanti con la sua vita e che non avrebbe disdegnato eventuali future occasioni di felicità.
Fino a quel momento non ce n'erano state, ed erano passati ormai una decina d'anni.
Perdonami, Virginia, se non sono più riuscito ad essere felice.
Plaisir d'amour ne dure qu'un moment, chagrin d'amour dure toute la vie...
E non solo.
La felicità passata non è più felicità, ma il dolore passato è ancora dolore.
A queste considerazioni, che Luca aveva espresso più volte a Virginia, lei aveva ribattuto dicendo che l'essere stati felici dava già un senso alla vita, a prescindere da ciò che fosse successo dopo.
Virginia era morta senza rimpianti, avendo avuto dalla vita tutta la felicità desiderata.
Luca invece aveva dovuto subite la perdita di quella felicità.
Si chiedeva se a volte non fosse preferibile non aver mai conosciuto il vero amore, piuttosto che averlo conosciuto ed averlo perduto prematuramente.
Non esser mai, non esser mai, ma meno morte che non esser più...
Era tutto così difficile.
Virginia gli aveva mostrato che si poteva essere felici, e forse lo aveva illuso che esistessero scorciatoie per la felicità.
Ma essere belli e giovani, e nati al centro del mondo, non bastava. Non era sufficiente. Forse non era nemmeno necessario.
Non esisteva una ricetta facile. Erano richiesti dei sacrifici. Dietro ad ogni sorriso si celavano fiumi di pianto.
Nel dubbio se fosse meglio essere invidiati che compatiti o viceversa, Luca aveva fatto proprio un atteggiamento di "divina indifferenza".
E anche questo lo aveva appreso da lei.
Il ricordo di lei era così vivo che poteva sentirla parlare. Di solito la sua voce veicolava i messaggi della parte più genuina di lui.
Riscaldati al fuoco della fiamma di Atar. Illumina la strada. Non lasciarti bloccare dalla paura, come un gatto che si ferma in mezzo alla strada, abbagliato dai fari dell'automobile che lo ucciderà.
Erano messaggi in cui Virginia lo metteva in guardia dai pericoli, ma anche dall'eccessiva paura dei pericoli.
Protetto da robuste pareti, il cuore diventa ghiaccio. Lascia che il fuoco lo sciolga. Rifatti una vita...
Albero genealogico dei reali di Danimarca e parentela con la famiglia reale inglese.
La casata degli Oldenburg ha dato origine, oltre al casato di Danimarca, gli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg, anche al casato di Grecia, da cui discende per linea paterna il principe Filippo, duca di Endinburgo, marito di Elisabetta II. Il cognome del principe Filippo, e cioè Mountbatten, gli deriva dalla madre Alice di Battenberg, una discendente della regina Vittoria. Una cosa che pochi sanno è che Alice di Battenberg, dopo essere rimasta vedova, si fece suora ortodossa, per cui la regina Elisabetta II ebbe come suocera una suora.
L'immagine qui sopra mostra Alice di Battenberg in una delle sue rarissime apparizioni pubbliche.
Nell'immagine sotto, Alice è al fianco del figlio Filippo, duca di Edimburgo.
Alcune strategie per gestire i colleghi difficili
Ce li hanno tutti i colleghi difficili: quelli che non ci arrivano, quelli che non sanno a stare al loro posto, quelli da cui non derivano che guai. Del resto, come scrive Business Insider, un’azienda “è un melting pot delle personalità”, un mix di esperienze, attitudini e prospettive che non sempre o non necessariamente si accordano armoniosamente fra di loro. Senza contare che non tutti reagiscono allo stress e alla pressione allo stesso modo. Ma se si vuole avere successo è determinante imparare a gestire nel modo migliore le diverse personalità che si incontrano sulla propria strada professionale. Ecco alcune idee per farlo.
Innazitutto, assicuratevi di non contribuire al problema: chiedetevi sempre se le vostre azioni sono corrette. Quando le relazioni si fanno più difficili, si può domandare a un altro collega di intervenire e gestire una questione al proprio posto. Secondo: distinguete fra la persona e il problema. Il modo migliore per discutere una questione è sempre quello costruttivo che si tiene al largo dagli aspetti personali. Per esempio: è meglio dire che non si è d’accordo con un’idea, piuttosto che puntare il dito contro la persona che la ha espressa. Fate il possibile per resistere alla tentazione di dare un nomignolo al vostro antagonista. Anche se rimane solo nella vostra testa, vi predisporrà in modo negativo.
Quarto: allo stesso modo, non prendetela in modo personale, ma cercate il modo più efficace per portare a termine il vostro compito: alla fine, è questa la ragione per cui siete pagati. Un altro modo efficace per gestire un conflitto è mettersi nei panni dell’altra persona. Una frase tipo: “Fammi capire se ho inteso bene, intendi dire che….” è una modalità quasi infallibile per sciogliere la tensione e per comunicare in maniera proattiva. Fermatevi e cercate di osservare dall’esterno la questione. Chiedetevi se è davvero importante la ragione per cui siete scesi sul sentiero di guerra. Gestire i problemi in modo aperto e diretto quando accadono evita che si ingigantiscano nel tempo.
Settimo: con tutta probabilità, le persone più difficili con cui avere a che fare sono quelle che cercano di manovrare dietro le quinte. Davanti a voi, infatti, fanno come se nulla fosse, ma il loro atteggiamento cambia appena voltate le spalle. Se possibile, gestite queste situazioni è nel corso di un meeting, quando sono presenti altri colleghi e i commenti saranno trascritti. Ricordate che se qualcuno persevera in un atteggiamento antagonista, prima o poi sarà allontanatodall’organizzazione aziendale. Evitate, dunque, di lamentarvi con il vostro capo, di rispondere colpo su colpo o di bussare alla porta dell’ufficio del personale, potreste essere etichettato come una fonte di problemi. Infine, accettate il fatto che non sempre avrete ragione e che chiedere scusa, qualche volta, paga.
La guerra civile in Ucraina
In Ucraina è in atto una guerra civile tra i separatisti russofoni del sud-est del paese e i sostenitori del colpo di stato che ha portato al potere l'attuale governo filo-europeista e filo-americano.
Sembra di essere tornati ai tempi della guerra fredda o, ancora prima, alla spartizione della Polonia tra l'Unione Sovietica e la Germania nazista nel 1939, o addirittura ai tempi della Questione d'Oriente che un secolo fa portò alla prima guerra mondiale.
Nella cartina qui sopra vediamo in blu i paesi dell'Unione Europea e in rosso i paesi alleati della Russia, mentre con il simbolo della bussola si indicano i paesi aderenti alla NATO. I cerchi gialli indicano le zone di tensione alla frontiera tra la Russia e i paesi europei. Con l'ancora si indicano le flotte.
Le zone numerate indicano territori secessionisti che chiedono l'annessione alla Russia.
Infine in colore bordeaux ci sono gli stati neutrali.
Le zone zebrate indicano un conflitto di influenza tra Unione Europea e Federazione Russa.
Il gatto quotidiano. Cosa significano i movimenti della coda.
I gatti comunicano anche attraverso la coda. Ecco come interpretare le emozioni di un gatto tramite i movimenti della sua coda.
Leopardato...
Total black...
Color lavanda?
Gli occhi di un gatto sono le finestre per vedere attraverso un altro mondo
(proverbio irlandese)
Mini
sabato 26 aprile 2014
I segreti di casa Targaryen ed i suoi legami nascosti con gli Stark e i Lannister
Cosa successe esattamente tra Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark dopo il torneo di Harrenhal, nell'anno della Falsa Primavera?
Come morì realmente Lyanna Stark? Perché suo fratello Ned Stark non parla mai della madre di Jon Snow?
Esiste un legame tra la casa del ghiaccio e quella del fuoco?
Come vanno interpretate le visioni di Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni? Perché Rhaegar dice a Daenerys che il Principe Promesso ha già la sua Canzone ed è la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco?
A Song of Ice and Fire è il vero titolo letterario della serie che in Italia è chiamata le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e su cui si è basa la fortunatissima serie televisiva "Game of Thrones", da noi nota come "Il Trono di Spade".
Il drago ha tre teste. Ora che Rhaegar e Viserys sono morti e che il prozio Aemon ha votato la sua vita alla difesa della Barriera, Daenerys è davvero l'ultima dei Targaryen? Quali sono i segreti che si annidano nell'albero genealogico della stirpe del Drago?
Siamo sicuri che i figli di Rhaegar siano tutti morti?
Cosa sa il Maestro Aemon Targaryen in proposito? Cos'aveva confidato Rhaegar al prozio Aemon, prima di morire?
Per maggiore correttezza, il maestro Aemon è pro-prozio di Rhaegar, Viserys e Daenerys, come possiamo vedere nell'albero genealogico dei Targaryen qui sotto:
Restano comunque molti altri interrogativi, tra cui uno molto particolare...
Siamo sicuri che Tyrion sia solo di sangue Lannister? Noi sappiamo per certo che è figlio di Joanna Lannister, che era una Lannister per nascita, e che sposò suo cugino lord Tywin, da cui ebbe i gemelli Jaime e Cersei. Ma quale fu lo screzio che portò alla lite tra Aerys II Targaryen, il re folle, e il suo primo cavaliere, lord Tywin Lannister?
Insomma, ci fu qualcosa tra Joanna Lannister ed Aerys Targaryen?
Chi sono le tre teste del drago di cui Rhaegar parla a Daenerys.
Chi saranno i tre prescelti per cavalcare i draghi Drogon, Rhaegal e Viserion?
Niente spoiler, per carità. Solo ipotesi. Credo che la dinastia Targaryen ci riserverà molte sorprese.
Studiatevi bene l'albero genealogico delle case e delle famiglie e delle dinastie di Game of Thrones, e in particolare studiatevi bene quello dei Targaryen, degli Stark e dei Lannister.
Non si parlerà mai abbastanza del personaggio di Rhaegar Targaryen e dei segreti che si è portato con sé.
Chi vincerà il Gioco del Trono? Chi siederà alla fine sul Trono di Spade?
The three heads of the Dragon.
Un nesso di parentela ufficiale esiste inoltre tra i Targaryen e i Baratheon, in quanto la figlia di Aegon V Targaryen, la principessa Rhaelle, sposò un Baratheon. Rhaelle era la nonna di Robert, Stannis e Renly Baratheon. Tenendo conto che il Maestro Aemon Targaryen, centenario custode del Castello Nero presso la Barriera, era fratello di Aegon V, si può dire, come giustamente è scritto nell'immagine qui sotto, che egli è il pro-prozio di Stannis.
La spiegazione è più facilmente comprensibile dando un'occhiata all'albero genealogico della casa Targaryen, che ripropongo ancora una volta, anche per segnalare la parentela dei Targaryen con la famiglia Martell di Dorne (Elia, moglie di Rhaegar, era sorella del principe Oberyn Martell).
Aggiornamento. Sta già circolando in rete una nuova teoria, riguardante le parole sussurrate nell'orecchio da Lyanna Stark a suo fratello Ned, prima di fargli promettere che alleverà il bambino come se fosse suo.
Tutte le analisi concordano su un punto: Lyanna ha detto: "E' il figlio di Rhaegar", poi ha aggiunto qualcosa, molto velocemente, ma ci sono alcuni telespettatori che giurano di aver letto i labiale e che le altre parole di Lyanna sarebbero state: "Si chiama Jaehaerys".
Secondo reddit.com, il vero nome di Jon Snow, sarebbe Jaehaerys Targaryen, terzo del nome. Un fan della serie si è impegnato davvero tanto per decifrare il misterioso messaggio e a quanto pare ci è riuscito.
“Ho guardato la scena della Torre della Gioia una cinquantina di volte almeno, coi sottotitoli e senza. Lyanna inizia a sussurrare dicendo ‘Il suo nome è’ e ciò che segue sembra essere un nome con tre sillabe che inizia con la J. Sono abbastanza certo che dica Jaehaerys e il nome non è incluso nei sottotitoli apposta"
Jaehaerys III Targaryen è un nome plausibile per tre ragioni:
1) Jaehaerys I Targaryen il Conciliatore è stato il sovrano più saggio, più amato e che ha regnato più a lungo, mettendo fine ad un periodo di guerre e di instabilità... insomma sembra proprio il destino di Jon, che Rhaegar aveva auspicato.
2) Jaehaerys II Targaryen era il nonno di Rhaegar e fu l'ultimo buon sovrano prima che la corona finisse sulla testa di Aerys II il Folle.
Inoltre Jaeherys II è il Re a cui venne fatta la profezia sulla venuta di un grande Principe, il "Principe Promesso" che viene menzionato nella visione di Daenerys presso la casa degli Eterni.
La profezia costrinse Aerys e Rhaella a sposarsi perché secondo Maestro Aemon il Principe doveva nascere da loro due. Rhaegar era a conoscenza dell’esistenza della profezia ed inizialmente pensava di essere lui il Principe promesso.
L'incendio di Sala dell'Estate, luogo di nascita di Rhaegar, in cui perì Aegon V, fu però un segnale negativo. Nella corrispondenza con Maestro Aemon, Rhaegar manifestò che la profezia si riferiva uno dei suoi figli. Ma poiché Elia Martell – sua moglie – non poteva più avere figli e Rhaegar sapeva che i figli dovevano essere tre, come le tre teste del drago sulla bandiera dei Targaryen, si convinse che forse il Principe Promesso poteva essere proprio il figlio frutto della sua relazione con Lyanna Stark.
3) L'iniziale del nome è J e questo potrebbe aver spinto Ned Stark a chiamare Jon il bambino, prendendo così due piccioni con una fava, ossia un omaggio a Jon Arryn, mentore di Ned, e una fedeltà verso il vero nome, Jaehaerys, di cui Jon risulterebbe quasi una sorta di diminutivo.
Per quanto riguarda il cognome, in teoria dovrebbe essere Waters, in quanto era quello dei figli bastardi dei Targaryen, ma possiamo ipotizzare che, qualora Jon dovesse apprendere la verità sui suoi genitori, potrebbe ottenere, per decreto reale, la legittimazione e quindi il cognome del suo vero padre, Rhaegar Targaryen. Potrebbe essere la stessa Daenerys, in quanto sua zia e capo legittimo della Casa Targaryen, a offrire a Jon questa opportunità. Ma potrebbe anche succedere che Jon preferisca il cognome della madre.
Staremo a vedere... in ogni caso, mai come adesso vale la frase: "You know nothing Jon Snow", dal momento che il Re del Nord ancora non sa nulla dei suoi veri genitori e del suo vero nome e cognome.
Voi cosa ne pensate?
Un altro Targaryen segreto era il Corvo con Tre Occhi, che prima di diventare un Veggente era stato uno dei più potenti figli illegittimi di re Aegon IV, fino ad arrivare ad essere Primo Cavaliere, conosciuto con il nome di lord Brynden Rivers "Bloodraven (Corvo di Sangue) Targaryen"
Lord Brynden Rivers, detto Lord Corvo di Sangue, è uno dei Grandi Bastardi di Aegon IV Targaryen. Nasce dalla relazione del re con Melissa Blackwood, sua sesta concubina, e viene da lui legittimato.
Il suo stemma è un drago bianco dagli occhi rossi che sputa fuoco su campo nero.
Rimane fedele ai Targaryen durante la Ribellione dei Blackfyre. È Primo Cavaliere dei re Aerys I e Maekar I Targaryen.
Successivamente, ricopre la carica di Lord Comandante dei Guardiani della Notte. La sua amante è Shiera Stella marina, un’altra dei Grandi Bastardi di Aeogn IV. Pure il suo fratellastro Aegor Rivers, detto Acreacciaio, desidera Shiera e ciò alimenta ulteriormente la già esistente rivalità fra i due.
Si pensa che Corvo di Sangue sia uno stregone.
Aspetto e carattere
Come tutti gli albini, Brynden ha pelle color del latte, capelli bianchi e occhi rossi.
Ha un nevo vinoso sulla parte destra del viso che, presente sin dalla nascita, si estende dalla gola fino all’orecchio destro. Si dice che la voglia ricordi un corvo insanguinato ed è da ciò che gli deriva il soprannome “Corvo di Sangue”.
Tuttavia, la somiglianza non è perfetta e Dunk pensa che la voglia abbia semplicemente l’aspetto di una macchia. Secondo G.R.R. Martin, si tratta di qualcosa di simile ad una chiazza d’inchiostro che suggerisce la sagoma di un corvo.
Brynden non è alto o muscoloso come i suoi fratellastri. È leggermente al di sotto del metro e ottanta e molto esile e scarno. A questo si aggiungono un aspetto cupo e minaccioso e una sinistra reputazione di stregone e di capo di una rete di spionaggio.
Veste solitamente dei colori del sangue e del fumo; nel suo abbigliamento, l’elemento del fumo è rappresentato da un grigio molto scuro chiazzato o striato di nero. Dato che la sua pelle è assai sensibile alla luce solare, lo si vede normalmente spostarsi avvolto in un mantello e con il capo coperto da un cappuccio.
È un eccellente arciere.
Perde un occhio durante la Ribellione dei Blackfyre e solo raramente nasconde la menomazione con una pezza, preferendo mostrare al mondo la sua cicatrice e la sua orbita vuota.
Porta i bianchi capelli lisci e lunghi fino alle spalle, con una ciocca pettinata in avanti a celare il suo occhio perduto.
Girano voci che Brynden, dietro lo pseudonimo di Lord Corvo di Sangue, sia un sinistro stregone che di fatto governa il reame con “incantesimi e spie”. Il quesito “Quanti occhi ha Lord Corvo di Sangue?” è un indovinello popolare al quale è corretto rispondere: “Mille occhi, più uno”.
La ballata Mille e un occhio è ispirata da Brynden.
Storia
Giovinezza
Brynden è il figlio bastardo di Aegon IV Targaryen e della sua sesta concubina, Melissa Blackwood, la quale prende il posto di Barba Bracken, quinta amante del re. Il figlio bastardo di Barba, Aegor Rivers, detto Acreacciaio, prova una grande avversione per lui. Entrambi i “Grandi Bastardi” vengono legittimati da re Aegon sul letto di morte.
Prima Ribellione dei Blackfyre
Brynden è un guerriero potente e il possessore della spada in acciaio di valyria chiamata Sorella Oscura, alla quale egli, esperto arciere, preferisce però il suo arco lungo di legno d'albero-diga. Brynden serve nel concilio ristretto del fratellastro Daeron II Targaryen. Durante la Ribellione dei Blackfyre, resta fedele al re e comanda un gruppo di arcieri armati d’archi lunghi: le cosiddette Zanne del Corvo. Durante la Battaglia di Campo dell'Erba Rossa, Brynden perde un occhio nello scontro con il fratellastro Acreacciaio. Infine, le Zanne del Corvo prendono possesso della Cresta delle Lacrime, ove fanno piovere frecce su Daemon Blackfyre da circa trecento iarde di distanza, uccidendo quest’ultimo e i suoi due figli gemelli. È a seguito di ciò che Brynden viene bollato come fratricida.Al termine del conflitto, Brynden prende provvedimenti molto duri verso i ribelli, opponendosi così alla linea di clemenza sostenuta dal principe Baelor.
Regno di re Aerys I Targaryen
Nel 209 CA, Brynden diventa Primo Cavaliere di suo nipote re Aerys I Targaryen. La prima ardua prova che gli si presenta è la Grande Epidemia di Primavera, che ha comportato la morte del precedente re e suo fratellastro Daeron II Targaryen, dei principi Valarr e Matarys Targaryen e di centinaia d’altri. Brynden ordina ai piromanti della Gilda degli Alchimisti di bruciare nella Fossa del Drago i cadaveri che vede ammassati per le strade di Approdo del Re. I bagliori delle pire d'altofuoco irradiano la città per tutta la notte.
All’incirca nello stesso periodo, il regno è colpito dalla siccità e tale situazione permane per poco più di un anno.Numerosi uomini e donne del popolino abbandonano le proprie terre in cerca di luoghi in cui le probabilità di pioggia siano maggiori. Corvo di Sangue intima loro di far ritorno alle loro case, ma solo pochi obbediscono. Anzi, essi lo considerano la causa della calamità e lo maledicono in quanto fratricida. Molti di loro cominciano a rubare per vivere. I prezzi crescono a causa del commercio in crisi e ovunque si ritiene che, nel regno di Aerys, viaggiare sia assai più pericoloso di quanto lo fosse nel regno del di lui padre.
Nel 211 CA, Dagon Greyjoy conduce il saccheggio della costa occidentale, senza risparmiare Isola Bella, i cantieri navali di Arbor e il villaggio di Piccola Dosk nell’Altopiano. Verso il 212 CA, Lord Beron Stark raduna il suo esercito nell’intenzione di scacciare gli Uomini di Ferro dalla Costa Pietrosa, mentre i Lannister costruiscono una propria flotta per attaccare le Isole di Ferro.Nel frattempo, l’attenzione di Corvo di Sangue resta concentrata su Tyrosh, dove Acreacciaio si è rifugiato, in esilio, con i figli sopravvissuti di Daemon Blackfyre.[4] Riferendosi a Dagon, Victarion Greyjoy dice: «Affrontò il leone nella sua stessa tana e fece nodi alla coda del meta–lupo, ma nemmeno lui riuscì a sconfiggere il drago.» Simile affermazione allude ad un intervento decisivo da parte dei Targaryen.
Un’altra bruciante questione all’interno del regno nell’anno 211 CA riguarda Ser Otho Bracken, conosciuto come il Bruto di Bracken, il quale dovrebbe divenire Lord di Stone Hedge. Dato che i membri della Casa Blackwood, acerrimi nemici dei Bracken, non possono soffrire l’erede, ci si aspetta che essi scatenino una guerra per spodestarlo. Corvo di Sangue è per metà Blackwood da parte di madre, perciò è lecito pensare ch’egli non tolleri alcuna lamentela che giunga dai Bracken. È risaputa l’opinione di Septon Sefton al riguardo: egli è convinto che ci siano scarse probabilità che Corvo di Sangue intervenga e che, se pure decidesse d’intervenire, sarà solo per aiutare i cugini Blackwood a tenere a bada Otho.
Seconda Ribellione dei Blackfyre
Nel 212 CA, i sospetti di Lord Corvo di Sangue si rivelano fondati. Grazie alle informazioni di un uomo in armi della Casa Vyrwel e di una compagnia di guitti nani, egli è a conoscenza del complotto ordito per proporre Daemon II Blackfyre come legittimo erede dei Sette Regni. Corvo di Sangue marcia sul Torneo di Bianchemura con 300 Zanne del Corvo, tre confratelli giurati della Guardia reale, altri 500 cavalieri e 5.000 fanti provenienti dalle Terre della Corona e dalle Terre dei Fiumi. Di fronte ad un esercito tanto possente che incombe su di lui, Daemon tenta di reclutare in battaglia i partecipanti al torneo, ottenendo scarso appoggio. In seguito, Daemon sfida a duello il Primo Cavaliere, ma quest’ultimo rifiuta e lo fa arrestare, soffocando così la Seconda Ribellione dei Blackfyre.[4] Invece di essere giustiziato assieme ai ribelli, Daemon viene tenuto prigioniero per assicurarsi che Acreacciaio non possa nominare suo fratello Haegon come pretendente legittimo.
Terza Ribellione dei Blackfyre
A seguito della Terza Ribellione dei Blackfyre, Brynden suggerisce che Acreacciaio, ora prigioniero, sia messo a morte. Tuttavia, Aerys I Targaryen decide di graziarlo mandandolo alla Barriera. La nave su cui Acreacciaio viaggia verso il Forte Orientale viene però intercettata ed egli riesce nuovamente a fuggire ad Essos.
Gran Concilio del 233
Nel 221 CA, Brynden resta in carica come Primo Cavaliere del re Maekar I Targaryen, fratello e successore di Aerys I. Dopo la morte di Maekar, che avviene nel 233 CA, egli convoca un Gran Concilio ad Approdo del Re, per discutere la problematica della successione.
Aenys Blackfyre esprime il desiderio di poter partecipare al Gran Concilio in veste di pacifista e Brynden gli mette a disposizione una scorta che da Tyrosh lo accompagni ad Approdo del Re. Ciononostante, una volta giunto nella capitale, Aenys viene arrestato dalle Cappe Dorate e poi decapitato nella Fortezza Rossa.
Il Gran Concilio si conclude con la scelta di Aegon V Targaryen, quartogenito di Maekar, come successore.
Per prima cosa, il nuovo re fa arrestare Corvo di Sangue per l’assassinio di Aenys. È Maestro Aemon a raccontare che egli viene imprigionato nelle celle nere all’interno della Fortezza Rossa. Brynden si difende dicendo di aver sacrificato il proprio onore per il bene del regno, ma Aegon rifiuta di rilasciarlo, offrendogli due possibilità: prendere il nero oppure morire. Brynden sceglie la prima opzione.
Guardiani della Notte
Quando, nel 233 CA, Maestro Aemon raggiunge la Barriera via nave, è scortato da Ser Duncan l’Alto, amico di re Aegon V e membro della Guardia reale. Lo accompagna, inoltre, una “guardia d’onore”, una figura d’eccezione fra le reclute dei Guardiani della Notte. Si contano in tutto 200 reclute di cui sia uomini liberi che prigionieri. Tra i secondi ci sono anche Brynden Rivers e i suoi arcieri delle Zanne del Corvo.
Nel 239 CA, Brynden è elevato al grado di Lord Comandante dei Guardiani della Notte, titolo che gli permane fino al 252 CA, quando scompare improvvisamente durante un’esplorazione oltre la Barriera.
Eventi recenti
Il Banchetto dei Corvi
Maestro Aemon racconta a Samwell Tarly che, quando si è unito ai Guardiani della Notte, Brynden l’ha accompagnato alla Barriera sotto scorta di Duncan l’Alto.
La Danza dei Draghi
Bran Stark scopre che Brynden sopravvive nelle sembianze del Corvo con tre occhi, l’ultimo veggente verde, il quale abita in una caverna oltre la Barriera assieme ai Figli della Foresta.
Morte
Nella serie televisiva Games of Thrones, Brynder Rivers Targaryen muore ucciso dagli Estranei e dai Cavalieri della Notte, dopo che la sua caverna è stata scoperta a causa di un'imprudenza di Bran Stark, il quale erediterà i poteri di veggente del Corvo dai Tre Occhi.
Citazioni di Brynden
Il Corvo con tre occhi, ovvero l’ultimo veggente verde – by SephyStabbity©
“ Il tradimento non è meno abietto perché il traditore si dimostra un codardo ”
Brynden rivolto ad Ambrose Butterwell
“ Ci sono sempre stati Targaryen che sognavano cose a venire, da lungo tempo prima della Conquista”
Brynden rivolto a Dunk e ad Egg
“ Ho avuto molti nomi quando ancora potevo muovermi, e perfino io un tempo ebbi una madre, e il nome che mi diede tenendomi al seno era Brynden”
Il Corvo con tre occhi rivolto a Meera Reed
“ Gli uomini dimenticano. Solo gli alberi ricordano ”
Il Corvo con tre occhi rivolto a Bran Stark
“ Un uomo deve saper guardare, prima di sperare di vedere ”
Il Corvo con tre occhi rivolto a Bran Stark
“ Anch’io ho i miei fantasmi privati, Bran. Un fratello che amavo, un fratello che odiavo, una donna che desideravo. Attraverso gli alberi li vedo ancora, ma nessuna delle mie parole li ha mai raggiunti. Il passato resta passato. Possiamo trarne un insegnamento, ma non lo possiamo modificare ”
Il Corvo con tre occhi rivolto a Bran Stark
Citazioni su Brynden
“ La Madre ha marchiato lord Rivers nel momento stesso della sua nascita, e Acreacciaio l’ha marchiato per la seconda volta sul Campo dell'Erba Rossa ”
Septon Sefton rivolto a Dunk
“ “Quanti occhi ha Lord Corvo di Sangue? diceva l’indovinello. “Mille occhi, più uno.” Alcuni sostenevano che il Primo Cavaliere del re fosse uno studioso delle arti oscure, in grado di cambiare faccia, di assumere l’aspetto di un cane con un occhio solo, persino di mutarsi in nebbia. Branchi di lupi grigi davano la caccia ai suoi nemici, diceva la gente, e i corvi neri erano le sue spie, e gli bisbigliavano segreti all’orecchio. La maggior parte di quelle storie erano solo leggende, Dunk non ne dubitava, ma nessuno poteva nemmeno dubitare che Corvo di Sangue avesse informatori dappertutto.”
Dai pensieri di Dunk
“ Lord Corvo di Sangue è uno stregone e un bastardo”
Glendon Flowers rivolto a Maynard Plumm
6) Aegon II il Litigioso (129-131) figlio di Viserys I, pur assomigliando fisicamente al padre, era, al contrario di lui, di carattere estremamente cupo e scostante. La ribellione di sua sorella e moglie Rhaenyra lo rese ancor più intrattabile.
Aegon II il Litigioso
I figli bastardi di Aegon IV: Aegor Acreacciaio, Daemon Blackfire e Brynden Rivers Bloodraven (il Corvo dai Tre Occhi incontrato da Bran)
Maekar il Valoroso
Aegon V l'Improbabile
Aerys II il Folle
I ritratti di tutti i Targaryen, comprese le regine consorti, i cadetti e i figli illegittimi disegnati da © HATERS GONNA HATE The Art & Graphic Design of Dan Hubsher
Stambaum Targaryen, Genealogical Tree of House Targaryen
Portraits of all King of House Targaryen (by Amok)
Aegon I e le sorelle-mogli Visenya e Rhaenys, realizzati da Amok
Aegon I il Conquistatore
1) Aegon I Targaryen, il Conquistatore. Anni di regno dopo la conquista di Westeros (1-37)
Aegon I il Conquistatore
2) Aenys Targaryen il Raffinato (37-42) ( figlio di Aegon I e di sua sorella Rhaenys)
Aenys il Raffinato
Aenys il Raffinato
3) Maekar Targaryen il Crudele (42-48) (figlio di Aegon I e di sua sorella Rhaenyra. Fece costruire la Fortezza Rossa di Approdo del Re, ed al suo interno il Fortino di Maegor, abitazione della famiglia reale. Tutti coloro che lavorarono nella costruzione della Fortezza furono uccisi, per mantenere il segreto sui numerosi passaggi segreti esistenti in essa)
Maegor il Crudele
4) Jaheaerys I il Conciliatore (48-103) (figlio di Re Aenys, regnò molto a lungo e con saggezza, pacificando il Continente Occidentale)
Jaheaerys I il Conciliatore
Jaheaerys I il Conciliatore
La regina Alysanne, moglie di Jaheaerys I, fu famosa perché volle donare una parte del nord del regno ai Guardiani della Notte, quando visitò la Barriera di Ghiaccio viaggiando su un drago.
Alysanne la Beneamata
Rhaenyra, la Regina Drago, si oppose ad Aegon II nella guerra civile nota come la Danza dei Draghi, che portò alla morte della maggior parte dei draghi della casa Targaryen.
Alysanne la Beneamata
5) Viserys I il Gioviale (103-129) (nipote di Jaheaerys I, era noto per il suo carattere allegro e cordiale)
Viserys I il Gioviale
Rhaenyra, la Regina Drago, si oppose ad Aegon II nella guerra civile nota come la Danza dei Draghi, che portò alla morte della maggior parte dei draghi della casa Targaryen.
6) Aegon II il Litigioso (129-131) figlio di Viserys I, pur assomigliando fisicamente al padre, era, al contrario di lui, di carattere estremamente cupo e scostante. La ribellione di sua sorella e moglie Rhaenyra lo rese ancor più intrattabile.
Aegon II il Litigioso
7) Aegon III Veleno di Drago. (131-157) Figlio di Rhaenyra. Sotto il suo regno i draghi si estinsero.
Aegon III lo Sventurato
Daeron I il Giovane
Aegon III lo Sventurato
8) Daeron I il Giovane Drago, (157-161) primogenito di Aegon III, morì in giovane età durante il tentativo di conquistare il principato di Dorne.
9) Baelor il Benedetto, (161-171) fratello minore di Daeron I, era un Septon, cioè un sacerdote della Chiesa dei Sette Dei, e nel ritratto porta in mano il libro sacro di questa chiesa, la Stella a 7 punte. Fu un asceta, che rifiutò di sposarsi e generare figli, e morì per gli eccessivi digiuni a cui si sottoponeva.
Baelor il Benedetto
10) Viserys II l'Intrigante. (171-172) Fratello di Aegon III, fu Primo Cavaliere sotto il regno dei nipoti, a cui succedette.Era noto per la sua perfidia e per la sua avidità di denaro, e infatti nel ritratto tiene in mano delle monete.
Viserys II l'Avido.
11) Aegon IV il Mediocre o l'Indegno (172-184). Dedito ai piaceri, ebbe numerose amanti e molti figli bastardi.
Aegon IV il GrossoI figli bastardi di Aegon IV: Aegor Acreacciaio, Daemon Blackfire e Brynden Rivers Bloodraven (il Corvo dai Tre Occhi incontrato da Bran)
12) Daeron II il Buono (184-209). Unico figlio legittimo di Aegon IV, subì la ribellione di tutti i figli bastardi del padre e riuscì a vincere grazie all'aiuto dei principi di Dorne, sposando la principessa Myriah Martell e annettendo Dorne ai Sette Regni di Westeros.
Daeron II il Buono
Daeron II il Buono
13) Aerys I il Sapiente (209-221) figlio terzogenito di Daeron II, gli succedette a causa della morte prematura dei fratelli Baelor e Rhaegel.
Aerys I il Sapiente
14) Maekar il Valoroso (221-233). Fratello minore di Aerys I, gli succedette in mancanza di altri eredi legittimi. Coraggioso ed equo, ebbe quattro figli. Morì durante la Grande Pestilenza.
I suoi primi tre figli non gli succedettero.
Daeron morì a causa delle conseguenze dell'ubriachezza.
Aerion Brightflame, secondo figlio di Re Maekar, morì nel tentativo di trasformarsi in un drago bevendo una coppa piena di polvere di altofuoco.
Maestro Aemon Targaryen rinunciò alla successione per diventare uno dei Guardiani della Notte della Barriera. E' ancora vivente.
16) Aegon V l'Improbabile (233-259), cosiddetto perché divenne re pur essendo il quarto figlio di un quarto figlio. Fu scudiero del cavaliere errante Duncan, sotto lo pseudonimo di Egg, ed è protagonista dei prequel dei romanzi del Trono di Spade. Morì in circostanze misteriose durante l'incendio della reggia di Summerhall, Sala dell'Estate, il giorno stesso della nascita del suo pronipote Rhaegar Targaryen.
17) Jaehaerys II il Malaticcio (259-262). Figlio di Aegon V, regnò solo tre anni a causa delle sue fragili condizioni di salute. Alla nascita di suo nipote Rhaegar pronunciò la famosa frase: "Ogni volta che nasce un Targaryen gli dei lanciano i dado per stabilire se sarà un saggio, un eroe o un folle".
Jaehaerys II il Malaticcio
18) Aerys II il Folle (262-283). Fu l'ultimo sovrano della dinastia. Sadico, violento, psicopatico, era anche paranoico e non voleva che si usassero lame in sua presenza, per cui non si tagliò mai la barba e le unghie.
Morì ucciso da Jaime Lannister, lo Sterminatore di Re.
Sua moglie, la regina Rhaella Targaryen, era sua sorella. Fu molto infelice per varie ragioni. Il marito la seviziava, per cui ella girava velata e non usciva dalle sue stanze. Dovette assistere alla morte del suo primogenito Rhaegar, e dei figli di lui, e infine morì alla Roccia del Drago, dando alla luce Daenerys, nella notte in cui la tempesta distrusse la flotta dei Targaryen.
Rhaella la Triste, moglie del Re Folle
Rhaegar il Seduttore
La terzogenita Daenerys Targaryen è l'attuale legittima erede al Trono di Spade di Westeros.
Rhaella la Triste, moglie del Re Folle
Il suo primogenito, il principe Rhaegar Targaryen, fu ucciso dall'usurpatore Robert Baratheon durante la Battaglia del Tridente.
Il secondogenito, Viserys III il Re Mendicante, reclamò inutilmente il trono e morì ucciso da Khal Drogo, suo cognato.
Viserys III il MendicanteLa terzogenita Daenerys Targaryen è l'attuale legittima erede al Trono di Spade di Westeros.
Nacque alla Roccia del Drago, in una notte di tempesta che distrusse la flotta dei Targaryen quando ormai la dinastia era stata rovesciata. Sua madre morì dandola alla luce.
Daenerys Nata dalla Tempesta, la Non Bruciata, Madre dei Draghi
Ed ecco l'albero genealogico della Casa Targaryen, The Targaryen Family Tree.
Stammbaum Targaryen.
Albero genealogico della dinastia Targaryen
Stammbaum Targaryen, Genealogical Tree of House Targaryen
Stambaum Targaryen, Genealogical Tree of House Targaryen
Ed ecco il finale che io vorrei: Daenerys sul Trono di Spade che restaura la dinastia Targaryen grazie al suo drago Drogon.
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