martedì 2 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 12. Valyria e Marvin



Valyria Eclionner aveva compiuto da poco trent'anni. La sua vita coincideva con la durata del regno di suo cugino Marvin, l'Imperatore-Profeta di Gothian, sovrano del Continente Centrale.
In realtà il termine cugino era improprio. Marvin, per quanto avesse quasi il doppio dei suoi anni, era tecnicamente un nipote di Valyria.
Mio padre Sephir era il nonno di Marvin. Mi concepì quando aveva oltre settant'anni, e Marvin ne aveva oltre venti. E quindi io sono sua zia, anche se lui mi ha fatto da padre.
Ma ancora più paradossale era la parentela con suo marito Mordred Eclionner, figlio di Marvin ed Ellis.
Mio marito ha la mia età, ma è anche mio pronipote. Solo in una famiglia di folli e di  incestuosi fornicatori come gli Eclionner poteva succedere una cosa simile.


                                                             Sephir Eclionner
                                                             +                      +
                                         Wensy Fuscivarian                Marigold Edwina Ataris di Gothian
                                                              |                                          |
                                        ___________|______                              |
                                        |                                  |                             |
                                        |            Masrek Eclionner                         |
                                        |                                   +                          |
                                        |                  Lilieth Vorkidian                    |
                                        |                                    |                           |
                             Ellis Eclionner      +    Marvin Eclionner                 |
                                                         |                                               |
                                               Mordred Eclionner          +          Valyria Eclionner


Valyria era dilaniata da un conflitto interiore.
Da un lato era una Eclionner, ed era stata cresciuta da Marvin come una figliaed aveva sposato il figlio che Marvin aveva avuto da sua zia Ellis Eclionner, e questo la rendeva uno dei componenti principali della Dinastia.
Io sono l'unica che avrebbe diritto di firmarsi Eclionner-Eclionner-Eclionner. Tre volte membro della suprema Dinastia. Eclionner di nascita, Eclionner per matrimonio ed Eclionner in quanto anche mia suocera ha questo cognome.
L'albero genealogico della famiglia reale e imperiale Eclionner lo testimoniava senza ombra di dubbio:
Tuttavia, anche se risultava essere tre volte una Eclionner, lady Valyria non poteva dimenticare di essere figlia di Marigold Edwina Ataris, contessa di Gothian.
Non ho ricordi di mia madre, ma tutti quelli che mi vedono, tremano al ricordo di lei, la donna che per mille anni tenne in scacco l'intero continente: Marigold di Gothian.



La somiglianza di Valyria con sua madre era impressionante e destabilizzava tutti, persino Marvin.
Marigold era bionda, ma per tutto il resto era uguale a me.
Quello che preoccupava tutti, però, non era tanto la somiglianza fisica con la defunta contessa di Gothian, quanto l'eventuale somiglianza nel carattere.
Dicono che fosse una donna malvagia, ma gli Eclionner sono forse meno malvagi? Marvin dice di averla uccisa per legittima difesa, ma come faccio a sapere se dice il vero? Qualcuno oserebbe mai contraddire la versione dell'Imperatore-Profeta?
Fino ad allora nessuno lo aveva fatto. Persino i nemici di Marvin, come Alienor di Alfarian, avevano sempre detto che Marigold era la perfidia personificata e che aveva ordito numerose congiure contro colui che infine, per salvare se stesso, l'aveva uccisa.
<<Le avevo offerto la possibilità di salvarsi, se avesse accettato di vivere sotto il controllo delle mie guardie, come Daenerys ha accettato di fare>> aveva detto l'Imperatore-Profeta, quando Valyria gli aveva chiesto ragione del suo delitto <<Marigold però non volle sottomettersi, e preferì la morte. E questo forse anche perché aveva vissuto più di mille anni, grazie alla stessa metamorfosi che ha reso me immortale ed eternamente giovane. La sua era stava finendo e la mia aveva inizio. Io le promisi che avrei amato i suoi figli come se fossero stati miei, e così è stato, ed è ancora>>
Valyria desiderava credere a Marvin, anche perché lui era veramente stato un padre nei suoi confronti.
Marvin non è malvagio, ma non è nemmeno buono. 



Sa amare, certo, ma alla fine abbandona coloro che ama.
E' un condottiero  che vince e poi distrugge quel che ha.



Avevano scritto canzoni su di lui.
Scritte dalle donne che ha amato e che ha lasciato. Ma c'è stata una donna che lo ha rifiutato.
Daenerys di Gothian, figlia del conte Fenrik e della sua prima moglie Rhaella.
Daenerys, la Divoratrice di Cuori! In fondo però anche lei è stata ingannata. Marvin si è preso il Dono dell'immortalità e poi l'ha posta di fronte all'alternativa: corrispondere al suo amore oppure rimanere agli arresti a Gothian, col titolo onorifico di contessa.
Valyria sospirò.
 Contessa di Gothian: il titolo che era appartenuto a mia madre...
Per la Storia c'era spazio solo per una Contessa di Gothian: Marigold Edwina Ataris.
La nuova contessa per ora non ha combinato niente.
Daenerys però era solo apparentemente tranquilla e meditava in cuor suo la vendetta.



Daenerys potrebbe rovesciare la dinastia Eclionner dall'oggi al domani, se trovasse gli alleati adatti. Con me le è andata male, ma con Alice de Bors tutto è possibile. Quella ragazza può diventare lo strumento della vendetta della Divoratrice di Cuori.
Voleva appunto parlare di questo con l'Imperatore-Profeta, che le aveva concesso un'udienza nella tetra sala del Trono Nero, nella torre principale del Castello di Gothian.



Valyria era cresciuta nel Gothian Castle e non era mai stata autorizzata a lasciare la contea di cui quel maniero era il centro. Anche di questo voleva parlare col sovrano.
Marvin la aspettava immobile nel suo trono.
Quel luogo, più che una sala del trono, pareva un mausoleo.
Lui è come una cripta: nella sua memoria riposano tutti gli Eclionner e i Vorkidian dall'inizio dei tempi.
E quella tomba conservava le anime, non i corpi.
Quel pensiero la spaventava, come se un esercito di fantasmi si stesse preparando ad aggredirla.
Ma anche lui appariva turbato.
Ogni volta che ci vediamo, una paura reciproca ci tormenta. Lui rivede in me Marigold di Gothian ed io vedo in lui un immortale, con le fattezze di un adolescente, ma con l'età di un vecchio.
Un tempo le piaceva infrangere la calma di Marvin grazie alla rassomiglianza con Marigold, ma ormai quel gioco era diventato noioso per entrambi.
Si inginocchiò e si rivolse al sovrano secondo la formula tradizionale che le profezie avevano assegnato al discendente dei cinquanta imperatori Eclionner e dei cinquanta sovrani Vorkidian (la famiglia materna di Marvin) : <<Figlio di Cento Re!>>






Dall'alto del Trono, l'Imperatore-Profeta pareva un dio, ma la sua voce era ancora umana e amichevole:
<<Valyria, mia cara, avvicinati. La Profezia mi ha abbandonato ed ora non posso più prevedere nemmeno l'argomento di una conversazione. Dimmi dunque di che cosa vuoi parlare>>
La donna si era avvicinata con circospezione, anche perché l'enorme lupo bianco Arf, appartenuto a Masrek Eclionner, il padre di Marvin, non era mai stato ben disposto nei suoi confronti, ed anche in quel momento tratteneva a stento un ringhio minaccioso.
Quel maledetto lupo finirà per sbranare qualcuno, una volta o l'altra. 
Infinite leggende si narravano su di lui. Secondo alcuni quel cane albino era la reincarnazione del Conte di Gothian, condannato a vivere in quel corpo dopo aver ucciso il primo padrone di Arf, il principe Masrek.
<<Vi ho chiesto udienza, mio signore, per parlarvi di Alice de Bors>>
Marvin alzò gli occhi al cielo.
<<Me ne ha già parlato Mordred! Non capisco questa ossessione. Alice de Bors è solo una delle tante dame di questa corte!>>



Valyria non aveva mai visto Marvin così sulla difensiva.
<<Maestà, sono una Sacerdotessa di Rango Segreto, iniziata agli Arcani Supremi! So riconoscere un pericolo per la Dinastia!>>
Marvin assunse un'espressione di sdegno e di scherno:
<<Una sacerdotessa di Eclion! Una strega! Ecco cosa si nasconde dietro al tuo Rango Segreto. Dovrei fidarmi di te, della figlia di Marigold di Gothian, piuttosto che di Alice de Bors d'Alfarian, che è soltanto una fanciulla innocente?>>
Valyria si sentì come se fosse stata appena schiaffeggiata. Marvin non era mai stato così severo con lei.
<<Se sono una strega è perché l'avete deciso voi, Maestà! Mi avete detto che discendo da due demoni, Eclion e Atar, e che questo mi impediva di consacrarmi ad una divinità benevola. Ma nel mio cuore non sono malvagia, come non lo siete voi. Io so leggere nel vostro cuore più di chiunque altro>>
Marvin era tornato serio, ma i suoi occhi erano diventate due fessure sottili, che la guardavano con sospetto:
<<E cosa leggi, adesso, nel mio cuore?>>
La donna non aveva esitato:
<<Siete già infatuato della fanciulla bionda. Ne desiderate la compagnia, la cercate con lo sguardo e quando la vedete, il calore torna a bruciare nel vostro corpo freddo: energia allo stato selvaggio. E' la femmina che risveglia l'energia, ispirando nel maschio il potere divinatorio, come ho letto negli insegnamenti esoterici di Helena Petrovna Blavatsky>>



Il sovrano si adirò:
<<Ti avevo proibito di leggere gli scritti di quella pazza!>>
Valyria aveva scrollato le spalle:
<<Da giovane dicono che fosse molto bella, per questo il conte Blavatsky la sposò, e anche perché era una grande conoscitrice dei misteri, e a suo modo una grande guerriera. Partecipò alla battaglia di Mentana e fu trafitta due volte al torace. Fu creduta morta e gettata in una fossa comune... come abbia fatto a riemergere, lo sanno solo gli dei>>



Marvin scosse il capo:
 <<Tutto quello che dici è tratto di peso dalla Iside Svelata e da La Dottrina Segreta, scritti secoli prima del Grande Cataclisma. Conosco quei testi a memoria, ma sono troppo pericolosi in mano tua! Ti credi tanto furba, Valyria, ma non capisci... Alice è figlia di uno dei miei amici più cari... ciò che vedo in lei è la vita che continua, generazione dopo generazione. Non posso contemplare quelle energie viventi senza provare un senso di euforia. Quelle nuove vite che sbocciano sono la ragione della mia esistenza, la giustificazione del mio sacrificio, e di quello di coloro che sono morti perché l'umanità continuasse a vivere>>
Chiunque altro ci sarebbe cascato, ma Valyria era troppo intelligente ed esperta per farsi sviare da una mezza verità, per quanto commovente essa fosse.
<<Non provi la stessa euforia per tutti. Solo le giovani donne ti fanno quell'effetto, e alcune in particolare. Come sacerdotessa so riconoscere il momento in cui... >>
L'Imperatore-Profeta la interruppe:
<<Nemo propheta in patria. Ti ho cresciuto come una figlia! Possibile che tu mi conosca così poco? Tu parli di appetiti, di infatuazioni, ma ben altro agita la mia mente>> e detto questo prese qualcosa da una tasca del suo mantello: <<Guarda... riconosci cos'è che tengo in mano?>>
Valyria vide una ciocca di capelli ramati, o color bronzo, in un contenitore trasparente, dove si potevano osservare anche dei fiori secchi.
<<Sono forse i capelli di vostra moglie? Igraine Canmore li ha di quel colore>>



<<Non sono i capelli di Igraine. Io e mia moglie siamo separati consensualmente. Non penso più a lei da molto tempo>>
Valyria era confusa:
<<Allora sono quelli di vostra madre... la vidi una volta, tanto tempo fa....>>



<<No, non sono quelli di mia madre, anche se li ha di questo. Vedi, Valyria, mia madre ha ereditato a sua volta quel colore dalla madre, mia nonna lady Ariellyn Vorkidian>>



Valyria capì:
<<Sono i capelli della vostra nonna materna. So che la amavate molto...>>
Marvin annuì:
<<La amavo più di ogni altra persona al mondo e sai perché? Perché lei ricambiava il mio amore senza chiedermi nient'altro>>
<<Ma quello era affetto, non amore! E comunque, vorreste farmi credere che vostra zia Ellis non vi ha amato?>>



<<Ellis vedeva in me soltanto una riedizione di mio padre. Tra me e lei ci fu passione, e forse un po' di complicità, ma non era vero amore>>
Valyria era inorridita:
<<Lei vi ama ancora, più di quanto abbia amato vostro padre. Ma che Profeta siete se non riuscite nemmeno a distinguere chi vi vuol bene da chi non prova niente per voi?>>
Marvin chiuse gli occhi, turbato:
<<Amare magis, sed bene velle minus... >>
Era una citazione da Catullo. Millenni prima del Grande Cataclisma.
<<Conosco la differenza tra amare e voler bene, e so anche che voi, Sire, avete amato molte donne, ma avete voluto bene ad una sola>>
E indicò la ciocca di capelli di Lady Ariellyn.
Marvin annuì, sempre ad occhi chiusi, forse per impedire che si vedessero le lacrime:
<<Ora capisci perché Alice non costituisce una minaccia? Se anche me ne dovessi innamorare, sarebbe una tra le tante. Non avrei motivo di volerle bene>>
Valyria sentì la commozione nella sua voce:
<<Voi volete apparire peggiore di quel che siete. Volete far credere di non essere più capace di voler bene a qualcuno. Oh, recitate molto bene la vostra parte di duro e cinico, ma non sufficientemente bene da convincere me. Vi avverto: Alice de Bors è una fanciulla dolce e gentile. E' impossibile non volerle bene. Ed è per questo che i vostri nemici l'hanno mandata qui da voi. Se le permetterete di rimanere e di innamorarvi di lei, allora i vostri nemici vi avranno in pugno>>
Marvin soppesò l'idea per qualche istante, poi rispose, con dubbio:
<<Cosa ti fa credere che Alice si lasci manovrare dai miei nemici? La ritieni così fragile, o così spietata nei miei confronti? Pensi che sua cugina Alienor voglia veramente farmi del male, dopo che io ho liberato il suo popolo? Sia lei che Alice hanno un debito d'onore nei miei confronti. E' una questione di lealtà! Queste cose si imparano fin da bambini, e le due cugine non fanno eccezione!>>



Valyria scosse il capo:
<<Queste sono finezze che Alice non può capire. Non era nata quando voi avete salvato gli Alfar. Di voi sa solo che avete preteso che i due figli maggiori di Alienor crescessero lontano dalla madre. E questo vi ha messo in cattiva luce e ha saldato il debito di Alienor nei vostri confronti. Ora Alienor è libera da ogni vincolo e contesta il vostro governo. Alice ha sentito queste crtitiche e non essendo iniziata agli Arcani Supremi, non può capire le ragioni profonde delle vostre scelte. Vi dico questo, pur nutrendo speranza che un giorno tutti possano comprendere che la vostra durezza nel governare è stata resa necessaria per fortificare l'umanità, e prepararla alla grande battaglia alla fine dei tempi. Kralizec, Ragnarok, Armageddon, Apocaplypse... comunque si chiami. Ma ora, mio Signore, non posso tacervi la verità: nel vostro Impero si accumulano forze che hanno un unico desiderio, quello di annientarvi. Quei nemici non esiteranno a far leva su qualunque persona a voi cara e in particolare su qualunque donna avrà un posto nel vostro cuore. Se proprio volete comprensione, la troverete solo in me, e proprio grazie al mio essere una sacerdotessa di Rango Segreto, come lo fu Anirul Corrino, la moglie di un imperatore nostro antenato>>

File:AnirulCorrino.jpg

Quelle parole colpirono il sovrano, ma a quel punto fu il Profeta che era in lui a rispondere:
<<Valyria, la tua franchezza e la tua comprensione sono doti che apprezzo in sommo grado. Ma vorrei fugare i tuoi timori. Alice non è mai comparsa in alcuna delle mie premonizioni. Se fosse così pericolosa, sarebbe apparsa! Io sono l'ultimo degli Illuminati, l'ultimo Rosacroce, l'ultimo Templare... ho visto la fine dei tempi, ma non ho visto la mia, e nemmeno quella di Alice de Bors!>>
Valyria fece allora affidamento a tutte le sue conoscenze sui misteri della precognizione:
<<E' proprio questo, mio Signore, ciò che la rende più pericolosa di ogni altra. Lei è al centro del Cono d'Ombra mai illuminato dalla vostra Profezia. Ed è al Profeta che mi rivolgo. Alice è l'unica breccia nelle mura del Sentiero Dorato, è la maglia rotta nella rete, il punto morto del mondo, l'anello che non tiene...>>


Cast

Lena Headey - Valyria Eclionner / Marigold di Gothian

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Emilia Clarke (Daenerys Targaryen) - Daenerys von Steinberg, contessa di Gothian

Eve Venture (Legend of the Cryptids) - Marvin Eclionner Vorkidian

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Helena Blavatasky - se stessa

Jessica Chastain - Igraine Canmore di Logres

Claire Forlani (Igraine Pendragon of Camelot) - Lilieth Vorkidian

Elizabeth Bathory - lady Ariellyn Vorkidian

Eva Green - Ellis Eclionner

Anirul Corrino - Bene Gesserit di Rango Segreto, moglie dell'imperatore Shaddam IV

Il Trono di Spade (The Iron Throne) è quello della serie A game of Thrones, di George Martin.

L'ultima frase p una citazione da Eugenio Montale.

lunedì 1 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 11. Mordred.



Mordred Eclionner, Cancelliere supremo dell'Impero, si era reso conto molto presto che la giovane damigella di corte Alice de Bors costituiva una minaccia per l'Imperatore-Profeta.



Per questa ragione Mordred aveva deciso di affrontarla in maniera diretta e piuttosto brutale, come era tipico del suo carattere.
Il loro dialogo avvenne alla presenza del segretario particolare di Mordred, che lo registrò così come ora lo possiamo leggere:

MORDRED: Conosco le tue intenzioni riguardo a mio padre, Alice de Bors, e ti tengo d'occhio. 

ALICE: Ti fidi troppo di tuo padre. Non esiterebbe a sacrificarti, se fosse utile al suo Sentiero Dorato. Non sopravviverai a lungo vicino a lui. Lo sanno tutti che alla fine Marvin distrugge sempre coloro che ama.

MORDRED: No, t'inganni, lui non distrugge nessuno. 

ALICE: Ha ucciso suo fratello. Ha rapito sua sorella. Ha tradito sua moglie. Ha allontanato sua madre... come puoi difenderlo?

MORDRED: Mio padre è l'Imperatore, ma ospita nella sua mente il Profeta. E' il Profeta che ha agito, per la salvaguardia del Sentiero Dorato e la sopravvivenza dell'umanità.

ALICE: Marvin è l'Imperatore ed è il Profeta! E la responsibilità è tanto dell'uno quanto dell'altro.

MORDRED: No! Tu non capisci. Marvin è l'Imperatore, mentre il Profeta è colui che annuncia l'avvento di Eclion. 

ALICE: E quando avverrà questo avvento?

MORDRED: E' già avvenuto. Eclion sono io!

ALICE: Tu sei pazzo!

MORDRED: Forse, ma sono "entheon". Posseduto dal dio! 

Dopo quel colloquio, Mordred si era recato da suo padre, per esprimergli tutta la sua preoccupazione.
<<Sono venuto per parlarvi di Alice de Bors e di altri problemi analoghi>>
Il volto innaturalmente giovane di Marvin era carico di noia:
<<Ne abbiamo già discusso e mi pareva di essere stato chiaro>>



L'Imperatore-Profeta incuteva sempre timore, anche quando era semplicemente annoiato.
Mordred si sentiva a disagio di fronte alla spudorata giovinezza di suo padre, che dimostrava molti meno anni di lui. Era contro natura, tutto questo, e non era facile accettarlo, per nessuno dei giovani Eclionner.
<<Padre, non condivido la vostra pericolosa tolleranza verso i nostri nemici>>
Marvin si concesse un lieve sorriso:
<<Hai paura per me o per le ripercussioni che la mia caduta avrebbe sui tuoi poteri?>>
Non era la prima volta che Mordred si sentiva rivolgere quell'accusa:
<<Ho paura per la sorte della Dinastia!>>
Era solo una mezza verità, e Marvin lo sapeva bene:
<<Quali sarebbero gli altri pericoli, oltre ad Alice de Bors?>>
Quella domanda preoccupò Mordred, perché rivelava come la Profezia si fosse oscurata quasi totalmente:
<<I miei uomini hanno scoperto che esiste un culto di Fenrik e Marigold presso i vampiri albini. Sono convinto che ci sia Daemon dietro tutto questo, e forse anche Daenerys!>>
Marvin scrollò le spalle:
<<La tua pedanteria mi sorprende! Quella specie di venerazione è solo l'ennesima riedizione del culto del demone Gothar, il padre di Fenrik. Cambiano i nomi, ma non la sostanza, e questa sostanza è il ghiaccio. E il ghiaccio è parte di me, non dimenticarlo mai!>>
Mordred fu percorso da un brivido.
In questo momento non ha parlato l'Imperatore: ha parlato il Profeta. 
Dunque dietro di lui vi era anche Gothar?
<<Padre... solo i demoni dunque vi sostengono?>>
Sapeva di aver posto la domanda fondamentale, quella che nessuno aveva voluto esprimere da giorno in cui Marvin Eclionner Vorkidian aveva affrontato la Metamorfosi.
<<Questo è ciò che crede la gente, ma in realtà io sono ancora "il ben guidato" da Belenos, Cernunnos e Vivien. Certo, una parte di me appartiene ad Eclion e a Gothar, e si è avvalsa del fuoco di Atar, ma non è la parte dominante>>



Mordred non gli credeva:
<<Il Profeta che è in voi parla in nome di Eclion>>
Marvin si accigliò:
<<E' una pericolosa convinzione, la tua, figlio mio. Come ti ho detto, Eclion non è dominante nella mia anima>>
Mordred continuava a non esserne convinto:
<<Eclion e Gothar hanno preso il sopravvento quando avete accettato il morso del vampiro. Da quel momento la vostra anima è stata perduta, ed è subentrata in voi quella del Profeta>>
Quei discorsi annoiavano Marvin oltre ogni limite, per cui si limitò a rispondere:
<<Credi quel che ti pare, ma sappi che quei pensieri non porteranno nulla di buono né a te, né a me, né a tutta la Dinastia. Noi siamo i discendenti di Eclion, non i suoi servi. Ti consiglio di tenerlo a mente, se vorrai conservare il mio affetto e mantenere le tue cariche. Ora lasciami, ho cose più importanti di cui preoccuparmi>>
Mordred si inchinò al padre e se ne andò, continuando a restare della sua idea.
A congedarmi è stato l'Imperatore. Ma il Profeta la pensa diversamente. Il Profeta annuncia la prossima venuta del Messia.
La sua convinzione di essere il Messia, l'incarnazione di Eclion, si fondava sulla sua nascita incestuosa, derivante dall'unione di Marvin con sua zia Ellis Eclionner.



Ellis si era ritirata da tempo dalla vita politica, così come dal talamo di Marvin, ma continuava a seguire le vicende della Dinastia.
E quello che conta è che ritiene Alice de Bors un pericolo per tutti noi. 
Mordred ricordava esattamente le parole di sua madre:
<<Alice è ancor più pericolosa di Alienor. E' una ribelle e un'aristocratica: un'accoppiata micidiale. I ribelli più pericolosi sono gli aristocratici, e viceversa. Se diventerà la favorita di Marvin, tutto l'Impero e tutta la Dinastia correranno un rischio mortale>>
Su questo Mordred non aveva dubbi, ma sentiva che la sua influenza sull'Imperatore-Profeta era minima:
<<Madre, cosa mi consigli di fare?>>
Ellis, forse spinta dalla gelosia nei confronti della giovane Alice, aveva risposto:
<<So che Marvin tiene un diario. Non so dove si trovi, né in che lingua sia scritto... forse un codice cifrato. Lì ha annotato tutti i dati più importanti e le riflessioni più segrete. Lo ha fatto perché sapeva che un giorno sia le altre memorie che le profezie lo avrebbero abbandonato. Questo momento è giunto, e mi sembra ovvio, a questo punto, che quei diari debbano essere rubati>>


Cast

Joaquin Phoenix (Commodo) - Mordred Eclionner

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Anouk Aimee - Ellis Eclionner

domenica 31 marzo 2013

L'origine del cognome Windsor e di quello Mountbatten.



Il 20 novembre 1947 l'allora principessa Elisabetta Windsor, erede al trono britannico, sposò l'ufficiale di marina Filippo Mountbatten, dando origine all'attuale denominazione della dinastia inglese, e cioè Mountbatten-Windsor.
Il cognome Windsor, derivante dal famoso castello che è la seconda residenza dei reali, fu assunto dal nonno di Elisabetta, il re Giorgio V, durante la prima guerra mondiale, per far dimenticare ai sudditi la sua origine tedesca.

File:George V of the united Kingdom.jpg

Il vero cognome di Giorgio V era "Sassonia-Coburgo-Gotha", che gli derivava dal nonno Alberto, consorte della regina Vittoria, l'ultima sovrana della dinastia Hannover.

File:Prince Albert 404387.jpg

Per quanto riguarda invece le origini del principe Filippo Mountbatten, bisogna tener conto che il suo cognome era stato "inglesizzato" dal re, perché suonasse meno tedesco. Il cognome infatti era Battenberg ed apparteneva alla madre del principe Filippo, la suocera della regina, Alice di Battenberg, della quale si hanno pochissime notizie in quanto soffriva di malattie mentali.
Il padre del principe Filippo apparteneva invece alla famiglia dei regnanti di Grecia, che a sua volta discendeva dai reali di Danimarca. Il cognome reale era Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg, anche questo decisamente troppo tedesco per poter suonare bene in Gran Bretagna.
In verità, la famiglia reale britannica ha avuto apporto di sangue nobile inglese soltanto attraverso tre donne: Mary of Teck, moglie di Giorgio V, ricordata come "Queen Mary"; e poi Elizabeth Bowes-Lyon, la Regina Madre; ma soprattutto lady Diana Spencer, viscontessa di Althorp e principessa del Galles, appartenente ad una delle più nobili e antiche famiglie del Regno Unito.




La Principessa del Galles, tragicamente scomparsa il 31 agosto 1997, è stata l'ultima consorte di sangue nobile di un erede al trono britannico.
La seconda moglie di Carlo, la duchessa di Cornovaglia, Camilla Parker-Bowels, non è di nascita nobile, e lo è ancor meno la moglie del principe William, la duchessa di Cambridge, Kate Middleton, i cui nonni erano minatori.

The birth, the start, the beginnings and the origin of the surname "Windsor" and "Mountbatten", the family name of the british Real House and Dinasty.

Windsor family tree

Qui sopra possiamo osservare l'albero genealogico dei Windsor.
Here above we can see the Windsor family tree.

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 10. Le ombre del passato.



Ogni tanto, quando si risvegliava nel buio della sua camera da letto, nella torre più alta del Castello di Gothian, l'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian era assalito dai ricordi.
Nei suoi trent'anni di regno, molti protagonisti del passato erano morti.
Si era trascinata a lungo la vecchiaia del patriarca degli Eclionner, il principe Sephir, l'eterno erede che non aveva mai ottenuto il Trono, finendo relegato in un angolo, come il deus otiosus di un Olimpo defraudato.
Quando a Gothian giunse la notizia che Sephir era in punto di morte a causa di una cancrena alla gamba che tanto tempo prima era stata menomata dal Conte Fenrik, nell'anno della Primavera di Sangue, Marvin era corso al suo capezzale, veloce come un pipistrello nella notte. Tali erano diventati i suoi poteri.
Era un segreto che non aveva mai condiviso con nessuno.
Non si era dunque rivelato, quando era giunto a Lathena.
Camuffato da medico, era entrato nella stanza dove suo nonno agonizzava.
Solo a lui, che ormai aveva un piede nella fossa, si era manifestato.
Sephir, in preda al delirio delle febbri, era convinto di avere un'allucinazione.
<<Ecco Marvin, ecco l'angelo della morte... ti sei scomodato di persona per assicurarti che questa volta io crepi sul serio?>>
Marvin non aveva perso tempo in chiacchiere. Aveva accostato la sua fronte a quella rugosa del vegliardo, secondo un antichissimo rito. Nel momento del contatto, tutte le memorie di Sephir si erano trasferite, come in un lampo, nella mente del nipote.
Gli si erano rivelati tanti aspetti del tutto ignoti della personalità di Sephir e delle sue esperienze.



<<C'era del buono in te>> aveva commentato Marvin <<perché lo hai nascosto in maniera così ostinata, come se si trattasse della prova di un assassinio?>>
Sephir aveva ridacchiato, tossendo:
<<Un uomo di potere deve fare paura, e tu lo sai meglio di me. La tua leggenda nera ha superato di gran lunga la mia. Basta guardarti: sembri veramente un vampiro! A volte mi chiedo se questa non sia una vittoria postuma di Fenrik di Gothian. Assomigli più a lui che a me, e ti consumi d'amore per sua figlia, pur consolandoti tra le braccia di Ellis>>
Velenoso fino all'ultimo, ma Marvin non era stato da meno:
<<Osi giudicarmi, tu che ti sei consolato tra le braccia di Marigold di Gothian?>>
Sephir aveva fatto appello alle sue ultime energie:
<<E tu cos'hai provato quando la strangolavi? O quando hai ucciso tuo fratello fracassandogli il petto con un calcio? O quando hai piantato una spada d'argento nel cuore del Conte Fenrik, dopo che lui aveva ucciso tuo padre? Hai assistito come autore o testimone a tutte le morti violente  eccellenti degli ultimi dieci anni. Oh, ma certo... era "per la salvezza dell'umanità", non è vero? Una bella scusa, non c'è dubbio. E' per questo che ti sei preso pure le mie memorie? No, non dirmelo, non m'interessa. Ma non illuderti di aver rubato la mia anima! Mentre la tua è perduta, a me si stanno aprendo le porte del Paradiso: la mia adorata Wensy ha interceduto per me, ed ora io e lei ci ritroveremo nei cieli e staremo insieme per sempre>>
Marvin non volle replicare alle accuse di suo nonno.
Lui ha ucciso centinaia di uomini per il potere. Io sono stato costretto a uccidere tre malvagi per legittima difesa. Ma non è certo a lui che devo rendere conto.
Almeno l'ultimo pensiero di Sephir era stato mitigato dall'amore per moglie morta da tanto tempo.
Ah, nonna Wensy, non ti ho mai conosciuta, ma ora ti vedo nelle memorie di Sephir, e sono fiero di essere tuo nipote.
Sephir era morto poco dopo, con un pensiero d'amore, ma si ingannava riguardo al Paradiso.
Ciò che aveva visto era il quadro che era stato posto davanti a lui, quello dell'amatissima moglie, morta tanto tempo prima, la Principessa della Corona, Wensy Fuscivarian Eclionner.



Ha creduto che lei gli spalancasse le porte del Paradiso. In ultimo, anche gli uomini più terribili hanno bisogno di illudersi.
Gli aveva chiuso gli occhi, senza provare alcun dolore nei confronti di quell'uomo così duro e scostante.
In quel momento era entrata la sorella minore di Wensy, lady Susan Fuscivarian Eclionner, prozia di Marvin.



<<Immaginavo che saresti venuto, Marvin.  Non tanto per la buon'anima di tuo nonno, e nemmeno per i suoi ricordi. In fondo sei sempre stato un sentimentale, specie quando si trattava di affari di famiglia. Verrai anche quando sarà il mio turno? Non credo che dovrai aspettare molto. Sono malata, nipote mio, anche se ancora nulla trapela dal mio aspetto>>
Marvin lo sapeva. La profezia era ancora forte all'epoca.
<<Condividi le tue memorie con me, prima che la malattia te ne privi>>
Susan stava perdendo la memoria a causa di una forma di demenza senile.
Appoggiò la sua fronte a quella del nipote e di nuovo vi fu "quel lampo che candisce alberi e muri... marmo manna e distruzione"...
<<Abbi cura di Irulan, quando io non ci sarò più. Ora è lei la matriarca della Dinastia>>
Marvin annuì:
<<La sosterrò sempre, anche quando lei non vorrà. Ma un giorno i figli di Sephir e Marigold vorranno la loro parte di potere, ed io non gliela potrò negare. Irulan dovrà farsene una ragione>>




La Principessa Reggente aveva udito quella conversazione ed era entrata a sua volta:
<<Sono cresciuta come Altezza Imperiale fin dalla nascita, a differenza tua, Marvin. Ho appreso il Gioco del Trono col latte materno e ho saputo pazientare per molto tempo, prima di ottenere la Reggenza. Dovrai riflettere molto bene, in futuro, prima di decidere di rimpiazzarmi con i bastardi di tuo nonno e della strega di Gothian!>>
Marvin aveva sospirato:
<<Non hai bisogno di ricordarmi i motivi per cui ti ho concesso la Reggenza, cugina. Non ho nessuna intenzione di rimpiazzarti, né ora né mai, ma prima o poi dovrò consentire ai figli di Sephir di raggiungere Lathena. E la mia profezia non va oltre... >>
Irulan aveva sorriso e si era segnata la fronte col segno del sol levante:
<<Sia fatta la volontà di Eclion>>
Marvin aveva scosso la testa, ma aveva preferito tacere.
Come posso convincere gli altri Eclionner  che il nostro comune antenato non è il Sol Levante, ma il Signore delle Tenebre?
Con quell'orribile pensiero nel cuore, se n'era andato com'era arrivato, altrettanto furtivamente.
Da quel giorno non aveva più messo piede a Lathena.
Molto diversa era stata la fine di Lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia, la nonna materna di Marvin.



Per rispetto a lei e per un atavico senso di pudore, l'Imperatore-Profeta non aveva voluto accostarle la fronte per accoglierne le memorie.
Lei aveva apprezzato questo estremo gesto di delicatezza.
<<I bei ricordi li ho condivisi con te fin da quando eri bambino. Il resto è meglio dimenticarlo, poicé era solo paura e solitudine>>
Marvin vedeva preoccupazione negli occhi di sua nonna:
<<Ti spaventa ciò che sono diventato?>>
Ariellyn aveva scosso la testa:
<<No, non è lo spavento che mi turba, né la prossimità della morte. Ciò che mi tormenta più di questo letto è il prezzo che hai dovuto pagare per la salvezza del genere umano. Ho fatto tutto il possibile per proteggerti da questo destino, ma ho fallito>>
In fondo Ariellyn aveva creduto fino all'ultimo che era l'uomo ad essere artefice del proprio destino e non viceversa.
Ah, che illusione, il libero arbitrio. Noi siamo solo il prodotto di circostanze che in ultima istanza non dipendevano da noi. Che poi sia il caso o il destino a decidere, questo nemmeno un Profeta può saperlo.
Marvin tendeva a credere che il destino avesse scelto lui per una missione sacra e nel contempo terribile, e che la forza necessaria per portarla a termine gli fosse derivata principalmente dalla sua famiglia, e da lady Ariellyn in particolare.
<<Non hai fallito, al contrario: tutto il bene che mi hai doto è ciò che mi ha salva dalle forze degli inferi. Nel momento della metamorfosi, esse non hanno prevalso, perché la parte migliore di me, quella che è cresciuta con te, si è rivelata la più forte>>
Quello che le aveva taciuto, però, era che gran parte di quel bene se ne stava per andare con lei, come una farfalla che lascia la sua vuota crisalide.
Nel momento in cui lei era morta, Marvin si era sentito solo.
Sapeva fin troppo bene che nessun'altra persona l'avrebbe amato tanto quanto lei.



Cast

Tywin Lannister - Sephir Eclionner

Elizabeth von Wittelsbach - Wensy Fuscivarian Eclionner

Susan Sarandon (Wensicia Corrino) - Susan Fuscivarian Eclionner

Virginia Madsen (Irulan Corrino Atreides) - Irulan Eclionner

Erszebet Bathory - lady Ariellyn Vorkidian

giovedì 28 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 9. Marvin e Alice



<<Alice>>
Il richiamo provenne dal buio.
Non era un ordine, né una domanda e neppure un'implorazione.
Era tutte queste cose insieme.
Lei si voltò, e il suo viso di fanciulla, in controluce, incorniciato da riccioli biondi, colpì con inaspettata potenza gli occhi dell'Imperatore.
<<Dunque sei tu la cugina di Alienor di Alfarian?>>
La vista di Alice si abituò lentamente all'oscurità di quella sala.
<<Sì, Vostra Maestà Imperiale. Sono io>>
La sua voce era dolce, ma determinata.
Lo sguardo dell'Imperatore si perse di nuovo nei riccioli dorati.
Erano i capei d'oro a l'aura sparsi...
Quanta nostalgia sentiva, nostalgia di una vita vera, di cose normali, di cose che lo rassicurassero.
<<A che punto siamo della notte?>>
La domanda aveva un'interpretazione letterale ed una metaforica, a cui se ne aggiungeva una terza, quella esoterica.
Custos, quid noctis?
Erano le parole del profeta Isaia.
Uno dei miei predecessori. Io sono l'ultimo Profeta, il definitivo, quello che porterà a compimento il Sentiero Dorato e l'Impero dei Diecimila Anni.
Non ci credeva nemmeno lui.
La mia capacità profetica è offuscata... che cosa si può dire di questa notte inaspettata?
Alice aveva esitato a rispondere, come se capisse che l'Imperatore aveva bisogno di riflettere.
<<Manca un'ora all'alba, Maestà. Questa è l'ora più fredda>>
Improvvisamente si accesero delle luci, dietro il trono.



L'Imperatore-Profeta, Marvin Eclionner Vorkidian apparve in tutto il suo aspetto tenebroso e inquietante, assieme al lupo albino Arf, che era appartenuto a suo padre Masrek, il defunto Principe della Corona.
Alice osservò con molta attenzione e scrupolosità la scena che gli si parava di fronte.
Marvin notò una punta di maliziosità sul viso della fanciulla.
<<Ti aspettavi forse un terribile mostro? Un feroce vampiro? Un vecchio coperto di rughe? Ah, ma io sono vecchio... sono un vecchio rottame... e non vedo alcuna alba, per la mia vera Vista... immagino che tu capisca a cosa mi riferisco>>
Alice annuì:
<<Maestà, io avevo già visto molti vostri ritratti, ma devo dire che visto di persona siete ancora più bello. 
So che non siete un vampiro, l'anello del Fuoco vi ha protetto, e ha conferito lunga vita al druido Halfgan, che a sua volta l'ha donato al druido Gwydion. 
Non siete un vecchio rottame
Per Vista voi intendete la Profezia. 
Spero che tornerete presto in possesso della vostra facoltà, per il bene di tutti noi, Sire>>
Marvin era rimasto senza parole di fronte alla spigliatezza e alla competenza della giovane donna.
<<Vedo che sei preparata, Alice. Sei consapevole dunque della fragilità del tuo Imperatore?>>
Era una domanda fintamente amichevole.
Voglio vedere fino a che punto si rende conto del ruolo che le hanno assegnato.
Pareva averne avuto intuizione.
<<Mia cugina Alienor mi ha inviata da voi, Maestà, per sostituire il posto lasciato libero dalla mia sorellastra Eleanor, che voi avete cresciuto come una figlia>>



<<Eleanor sposerà mio figlio Arthur. Due nomi nobili. Quello di Eleonora d'Aquitania e di Artù Pendragon. So che tua cugina, Marie di Champagne, sta curando i romanzi cortesi della materia di Bretagna, gli stessi che si cantavano alla corte di Enrico Plantageneto, nei tempi remoti prima del Grande Cataclisma>>
Alice aveva colto tutti i riferimenti:
<<Adoro i romanzi cortesi, Maestà>>
Marvin sorrise:
<<Anch'io. Ho anche curato una edizione critica delle opere di Chretien de Troyes>>
La fanciulla annuì:
<<L'ho letta, Sire. E mentre la leggevo pensavo che le memorie dei vostri antenati riaffiorano dai tempi più lontani. Forse voi ricordate davvero gli originali testi dell'età cortese>>
Marvin sentì una stretta al cuore.
Ora capisco perché Alienor mi ha mandato questa ragazza. Nel momento in cui la Profezia si interrompe, ecco che nella mia vita entra una giovane donna che sembra fatta apposta per me.
Sanno che questo è il mio tallone d'Achille. 
Si chiese fino a che punto Alice si rendesse conto del pericolo che costituiva per l'equilibrio mentale dell'Imperatore.
<<In effetti i miei ricordi si espandono nel passato, ogni giorno per una generazione, e già ormai sono ai primordi della nostra specie, e ciò che ho visto non fa onore all'umanità>>
Alice aveva uno sguardo genuinamente consapevole di tutte le possibili implicazioni di ogni discorso.
<<E' un grave fardello, quello che portate, mio signore>>
Marvin annuì.
Sa tutto. E sa anche quello che vuole. Sta valutando se le convenga di più schierarsi al mio fianco o procedere nella missione di distruggermi.
Da quel viso di elfo traspariva ben poco.
<<Il Bianconiglio è veramente una raffinatezza letteraria. Tra l'altro fa pendant col mio lupo albino>>



Lei si avvicinò di un passo, tenendo in braccio il coniglio bianco.
<<Spero che il vostro lupo non costituisca un pericolo per il Bianconiglio>>
La frase in sé era normale, ma c'era un velato doppiosenso.
Io sto al mio lupo come lei sta al suo coniglio, e quindi io sto a lei come il lupo al coniglio. Mi sta dicendo che spera di non essere una mia preda. Ma lo dice ironicamente. E l'ironia si ha proprio quando si afferma il contrario di quello che si intende dire.
Quella ragazza era una fuoriclasse. Una perla coltivata nelle migliori condizioni, per far colpo sull'Imperatore-Profeta, per entrare nella sua vita, diventare una voce influente, la più influente... ma senza concedersi, lasciando cuocere il sovrano a fuoco lento, fino a che non sarà perdutamente innamorato di lei.
A quel punto lei potrà scegliere se manovrarmi come un fantoccio o spezzarmi il cuore in modo tale che tutto il mio impero vada in crisi ed io con lui.
Era un'ipotesi credibile. Già altre volte si era tentato, ma mai in modo serio.
Questa volta la situazione è seria. Potrebbero riuscirci. Se la mandassi via subito darei un segnale di debolezza, incoraggiandoli in tentativi ancora più pericolosi.  Devo accettare questa sfida. Anche questo fa parte del Gioco del Trono.
Decise e sentì il brivido che accompagna le decisioni che avvengono senza alcun pronostico.
Era da tanto che non gli accadeva e fu una piacevole sorpresa.
<<Il mio lupo è addestrato. Fa solo quello che gli dico. Se il tuo coniglio si comporterà bene, non avrà nulla da temere dal mio lupo. Ma se dovesse creare dei guai seri, allora...>>
La minaccia lasciata in sospeso faceva sempre effetto, soprattutto in una frase a doppio senso.
Io sono il lupo e lei è una coniglietta.
Lei fece una riverenza.
E qui lui ebbe un'improvvisa premonizione.



Alice compariva in armatura militare, come Giovanna d'Arco. E in braccio non aveva più un piccolo e morbido coniglio bianco, ma un grosso e laido coniglio marrone.
Il volto della fanciulla era serio, severo, quasi minaccioso.
Che lei fosse una minaccia era ovvio. Meno ovvia era la sua natura di comandante militare, ma in tempi strani i personaggi come la Pulzella d'Orleans trovavano un loro ruolo nella grande storia.
Ma cos'è quel maledetto coniglio? Cosa simboleggia? Niente di buono. 
Quella premonizione indicava un seguito, ma non lo mostrava, se non per vaghissime impressioni, come succede a un sogno quando non ce lo ricordiamo bene.
Alice, che aveva atteso in silenzio, dichiarò:
<<Non creerà guai di alcun tipo>>
Certo il coniglio non ne avrebbe creati, ma lei?
Abile, nello spostare la minaccia su un piano diverso...
Poteva essere una consulente preziosa, purché si comportasse con discrezione e non si impicciasse troppo di questioni politiche o religiose.
<<Lo vedremo! Per il momento richiediamo la tua presenza qui a Gothian. Per garantire la tua virtù e la tua castità ai tuoi genitori, che sono miei cari amici, sarai alloggiata presso l'ambasciata del regno degli Alfar, dove la tua famiglia potrà essere costantemente informata su di te. Ti ho concesso la mia fiducia. Non tradirla, o sarà peggio per te!>>






martedì 26 marzo 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 8. Alice de Bors e Marvin Eclionner Vorkidian

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Lady Alice de Bors, unica figlia di Lord Ywain de Bors, duca di Amnisia, e di lady Aurora di Alfarian, principessa reale degli Alfar e dei Drow, era una fanciulla di diciotto anni.
Suo padre era un Keltar, uno dei migliori amici di Marvin Eclionner Vorkidian, l'Imperatore-Profeta del Continente Centrale, che risiedeva nell'estremo nord, presso il popolo degli Albini, e teneva la sua corte presso il Castello di Gothian.



Lord Ywain deteneva da vent'anni la carica di Primo Ministro del regno degli Alfar e dei Drow.
La madre era invece una Alfar di sangue reale, la principessa Aurora di Alfarian, zia della regina Alienor.
Dunque Alienor era cugina di Alice e le chiedeva di recarsi a Gothian per presentarsi a Sua Maestà Imperiale, insieme ad una delegazione di giovani debuttanti in società.
Alice aveva accettato, perché era molto curiosa di vedere di persona L'Imperatore-Profeta e il suo castello su cui circolavano infinite leggende
Lord Ywain era preoccupato, anche se non lo dava a vedere.



Alice gli chiese:
<<Raccontami com'era l'Imperatore-Profeta quando aveva la mia età!>>
Lord Ywain sospirò.
Sapeva che prima o poi sarebbe giunto quel momento, ma non era mai riuscito a trovare le parole adatte per descrivere la metamorfosi di Marvin Eclionner Vorkidian.

<<A livello fisico era come è adesso: non è invecchiato di un solo giorno, da quando io lo conobbi, trent'anni fa. Un incantesimo gli ha permesso di mantenere lo stesso aspetto da diciottenne... io invece, be', non proprio...>>
E sorrise, indicando il ventre prominente.
<<Ma, come ti dicevo, il vero cambiamento riguarda la sua anima>>
Di nuovo emise un grande sospiro, come se gli toccasse rivelare i segreti scomodi di un defunto.
Come posso spiegare qualcosa che neppure io ho mai compreso del tutto?
Alice, come la maggior parte delle persone, non conosceva la verità sulla vicenda umana dell'Imperatore-Profeta.
<<Dimmi, padre... com'era Marvin prima della metamorfosi? Era un ragazzo come tutti gli altri?>>
Lord Ywain scosse la testa:
<<No, lui non è mai stato come gli altri>>
<<E perché? Cosa lo rendeva diverso>>
La voce di Lord Ywain divenne triste:
<<E' nato nel dolore, figlia mia... un'ombra che ha continuato a gravare su di lui per tutta la vita>>
<<Era l'ombra della Primavera di Sangue?>>
Lord Ywain si meravigliò per la facilità con cui sua figlia trattava argomenti così dolorosi e gravi.
E' come tutti quelli che sono nati dopo l'instaurazione del Sentiero Dorato. Non hanno mai visto la guerra, mai visto la povertà. Non sanno cosa voglia dire la paura e la fatica. Non sanno niente. Niente di niente!
Ma non era colpa loro.
Marvin aveva voluto così!



<<Sì, la Primavera di Sangue... suo padre partì per la guerra, e sparì, anche se non era morto. Sua madre andò a cercarlo, ma venne rapita e tenuta prigioniera. Per cui egli crebbe credendo di essere orfano, e questo lo rese di indole malinconica. Sua nonna lo crebbe molto bene, ma fino al suo diciottesimo anno non gli disse nulla riguardo alla stirpe da cui discendeva suo padre, la Dinastia imperiale Eclionner>>
Non a caso Marvin scelse sua nonna lady Ariellyn per guidare la Sezione speciale dei servizi segreti, per la sua estrema discrezione.
<<Quando lo conobbi era un semplice diplomatico. Non sapeva usare le armi, non conosceva le tecniche militari. Tutto ciò lo apprese solo quando fu iniziato agli Arcani Supremi. E quello fu il suo primo grande cambiamento, perché si risvegliarono in lui i ricordi dei suoi antenati guerrieri, re e imperatori. Fu un grande shock per lui, perché ottenere tantissime cose tutte in una volta può essere traumatico altrettanto quanto perderle. Anche un successo può essere un trauma, se non si è preparati a gestirlo>>
Quest'ultimo concetto pareva non convincere molto Alice.
I giovani hanno il mito del successo facile e poi si bruciano nel giro di pochi anni, distrutti per mezzo del denaro guadagnato e mal speso, e dalla compagnia di impostori e opportunisti.
Anche Marvin sarebbe stato d'accordo su quel punto.
<<Nel momento in cui sembrava avere tutto, entrò in crisi. Era la sua capacità di vedere il futuro che lo rendeva diverso. Nessuno capiva le motivazioni del suo agire e non bastava la spiegazione secondo cui, se avesse tentato di modificare le sue profezie, essere sarebbero cambiate in peggio>>



Alice stentava a credere a quei discorsi.
<<Erano tutte profezie che lo destinavano al potere. Chi ci dice che non se le sia inventate?>>
Ywain sorrise:
<<Le prime profezie erano antiche, e lui non ne conosceva il contenuto. Il potere profetico gli derivò col tempo, in seguito all'assuefazione di una bevanda portentosa, l'Acqua della Vita. 
Fu allora che si rese conto che era realmente l'unico in grado di collegare il passato al futuro in modo tale da permettere che l'umanità si avviasse verso il Sentiero Dorato, l'unico che ne garantisse la sopravvivenza. Ma c'era un prezzo da pagare>>
Alice conosceva quella storia, ma le sembrava impossibile:
<<Ha accettato il rituale di trasformazione in vampiro, aiutato dalla Divoratrice di Cuori, ma ha ottenuto l'immortalità senza diventare veramente uno di loro>>
Lord Ywain confermò:
<<Lui si definisce "non-morto". Non è un vampiro, ma non è nemmeno più un mortale. 
E' qualcosa di più simile ad un semidio>>
<<E allora perché quando parli di lui dici che è triste e solo? Come può essere triste e solo un immortale che ha avuto tutto?>>
Ywain si scontrò nuovamente con questa idea tardo adolescenziale secondo cui il successo dona necessariamente allegria e buona compagnia.
<<Per ogni generazione, tanti uomini e donne a lui cari, in famiglia, tra gli amici, le donne amate o più in generale tra coloro con cui ha condiviso esperienze, muoiono. Ogni volta gli viene a mancare una parte di sé. Cambia il paesaggio, e non in meglio. I dettagli del suo Sentiero Dorato sono meno idilliaci e splendenti di come gli erano apparsi nella visione. Tutto questo ha un prezzo molto elevato. Capisci quel che voglio dire?>>
Alice annuì, ed i suoi occhi esprimevano una comprensione profonda.
<<Dicono che sia innamorato di Daenerys di Gothian, ma che lei non lo ricambi. Mi chiedo come sia possibile che non abbia visto, nel suo futuro, nessun'altra in grado di farlo innamorare>>
E qui ci avvicinava pericolosamente al punto più delicato della questione.
<<Marvin è sempre stato infelice in amore. Sua moglie Igraine è interessata solo al potere, la sua ex compagna Ellis lo amava, ma non era il suo tipo, e inoltre era la sorella di suo padre. Lui non ha mai smesso di amare Daenerys. Ricordo alcuni versi che gli scrisse tempo fa. "Se gli occhi tuoi sono cupi e tristi come l'Erebo, il mio dolore è chiaro e fresco come un ruscello">>
Alice ne era commossa: <<Non sapevo che fosse anche un poeta>>
Il padre alzò le spalle:
<<Pochi lo sanno, eppure ha scritto poesie a canzoni bellissime. Quando canta la solitudine dei sopravvissuti e degli innamorati a cui manca, per qualsiasi motivo, l'oggetto del loro amore, è evidente che parla di sé e di coloro che amava>>
Ywain si ricordò altri versi.
One is the loneliest number. L'uno è il numero più solo.
Aveva ragione, ma perché doveva essere proprio Alice a fargli compagnia?
Alienor dice che Marvin è innocuo con le persone di cui si innamora, ma io non ne sono affatto sicuro. Il piano di Alienor non mi convince affatto.
Aveva comunicato il tutto ai servizi segreti, i quali però avevano risposto che "Sua Maestà Imperiale non ha obiezioni, né timori".
Ywain aveva imparato da tempo che quando Marvin dichiarava una cosa, in realtà pensava l'esatto contrario.
E questo era pericoloso.
Ha ancora l'aspetto di un ragazzo, ma dentro di sé è vecchio ed esperto come un lupo di mare.
Alice aveva notato la preoccupazione nello sguardo di suo padre.
<<Non aver paura per me. Lui non se l'è mai presa contro le persone buone o contro i deboli. Non commetterebbe mai atti di vigliaccheria. Questo, almeno, devi concederglielo>>
Lord Ywain annuì, ma rimase perplesso.
Marvin... mia figlia ti farà innamorare, e tu diventerai vulnerabile... e dopo... ah, dopo tutto sarà possibile...


Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Mia Wasikowska - Alice de Bors

Mace Tyrell - Ywain de Bors

Anne Hathaway - Daenerys di Gothian

lunedì 25 marzo 2013

Albero genealogico della Famiglia Reale Inglese

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L'Albero genealogico dei Windsor comprende in senso stretto i discendenti della regina Elisabetta II e di sua sorella, la defunta principessa Margaret, contessa di Snowdon.
Indica solo i "Principi del Sangue Reale" cioè i componenti della famiglia reale per "diritto di nascita".
Il titolo di Principessa Reale (la più anziana tra le figlie del monarca in carica) spetta ad Anna Windsor, sorella minore di Carlo, Principe di Galles ed erede al trono.
Non compaiono quindi i coniugi dei vari principi e principesse del sangue reale.
L'Albero genealogico dei Windsor in senso ampio comprende tutti i discendenti di Giorgio V, il primo ad utilizzare il cognome (in precedenza la dinastia si chiamava Sassonia-Coburgo-Gotha, come quella dei reali belgi) e i loro coniugi. Attualmente i coniugi della linea primogenita sono: Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo e marito della regina; Camilla Parker-Bowles, duchessa di Cornovaglia e moglie del principe Carlo e infine Kate Middleton, duchessa di Cambridge, moglie del principe William. 
E' prevista per la seconda metà di luglio la nascita del primogenito dei duchi di Cambridge.



Qui sotto si può osservare un più ampio e completo albero genealogico della dinastia Windsor



La più famosa tra i consorti dei membri della famiglia reale è stata sicuramente lady Diana Spencer di Althorp, Principessa del Galles (1961-1997) che fu la prima moglie del principe Carlo e la madre del principe William, e quindi anche nonna del famoso Royal Baby che nascerà in luglio.



Attualmente la dinastia ha assunto il cognome di Mountbatten-Windsor, per i discendenti di Elisabetta II, dal momento che il suo consorte Filippo di Edimburgo porta il cognome di Mountbatten. Tale cognome deriva dalla traduzione in inglese del tedesco Battenberg, che era il cognome della madre di Filippo, lady Alice di Battenberg (1885-1969) che fu la suocera della regina Elisabetta. Ho recentemente dedicato un post ad Alice di Battenberg, una donna decisamente fuori del comune.

La linea di successione al trono è attualmente quella che segue:



Il Royal Baby che nascerà intorno al 20 di luglio sarà automaticamente terzo nella linea di successione, a prescindere dal suo sesso, in quanto nel 2011 è stata abolita la Legge Salica, che dava precedenza ai maschi. Quindi anche se dovesse nascere una bambina, sarebbe lei ad essere terza in linea di successione dopo suo padre William e suo nonno Carlo.
Prepariamoci dunque ad aggiungere un nuovo nome al Windsor Family Tree.


Ma nel frattempo risaliamo alle radici e cioè al legame di parentela tra la regina Vittoria e la regina Elisabetta II, di cui Vittoria era la trisavola.



Nell'albero genealogico sottostante si vedono gli antenati della regina Elisabetta II e della dinastia reale Windsor, risalendo al nonno Giorgio VI, primo dei Windsor, a suo padre Edoardo VII di Sassonia-Coburgo-Gotha, alla madre di quest'ultimo, la regina Vittoria di Hannover.

La dinastia Hannover aveva ereditato il trono inglese in quanto la madre di Giorgio I, l'elettrice Sofia del Palatinato, era figlia di Elizabeth Stuart, l'ultima discendente non cattolica della dinastia Stuart.





La discendenza da Sofia del Palatinato (e quindi da Elizabeth Stuart) è contestata dai discendenti del principe Giacomo Stuart, figlio di Giacomo II Stuart e della seconda moglie, Maria di Modena, che furono deposti dalla seconda rivoluzione inglese in quanto cattolici, assolutisti e reazionari.
I discendenti di Giacomo Stuart, detti Giacobiti, hanno da sempre rivendicato la Corona Britannica. Tra essi vi è anche l'attuale Duchessa d'Alba, Cayetana Maria Stuart, coetanea di Elisabetta II.



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Aggiornamento al 2019
princess margaret news education queen