venerdì 31 marzo 2017

L'Ordo Templi Orientis

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L'Ordo Templi Orientis (O.T.O.) (Ordine del Tempio d'Oriente) è un'organizzazione religiosa iniziatica internazionale registrata nel 1979 come organizzazione religiosa no-profit nello Stato della California negli USA.[1]
Essa detiene i diritti d'autore, letterari ed artistici, di alcune opere di Aleister Crowley.

Storia

In realtà, le origini potrebbero risalire al 1895, quali espressioni delle correnti di pensiero di Karl Kellner (1851-1905), un ricco industriale austriaco di fine Ottocento, insieme a Theodor Reuss (1855-1923), e a Franz Hartman (1838 - 1912) sulla falsariga dei nove livelli massonici e delle capillari confraternite ermetiche in tutta Europa.
In origine l'O.T.O. era destinata ad essere modellata e associata, con tre gradi iniziatici successivi, ai sei gradi iniziatici della Massoneria[2]. Tuttavia, sotto la guida di Aleister Crowley, l'O.T.O. fu poi riorganizzata intorno alla Legge di Thelema (i cui precetti fondamentali sono "Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge"[3] e "Amore è la legge, amore sotto la volontà")[4] promulgata da Crowley già nel 1904, con Il Libro della Legge.
L'O.T.O. comprende anche la Ecclesia Gnostica Catholica (E.G.C.) che è la ramificazione ecclesiastica dell'Ordine stesso. Il suo rito centrale e pubblico è chiamato Liber XV o Messa Gnostica.

Attività

Lo scopo dell'O.T.O. è di attuare e di promuovere le dottrine e le pratiche del sistema religioso e filosofico conosciuto come Thelema, riconoscendo particolare attenzione alla cura, tra gli altri, degli ideali della libertà individuale, dell'auto-disciplina, dell'auto-conoscenza, e della fratellanza universale; di preservare e far progredire i principi e gli insegnamenti, le tradizioni e i riti dell'Ordine.
L'OTO è aperto ad ogni uomo o donna della maggiore età, senza discriminanti razziali, religiose, politiche o legate a disabilità fisiche, in pieno rispetto dei Diritti dell'Uomo.

Note

  1. ^ Secondo il Codice Tributario 501, comma 3 dello Stato della California.
  2. ^ Sabazius X and AMT IX. History of Ordo Templi Orientis. Retrieved June 13, 2006.
  3. ^ Crowley, Aleister. Liber AL vel Legis, I:40
  4. ^ Crowley, Aleister. Liber AL vel Legis, I:57

Voci correlate


Thélema o Thelema è il nome di una filosofia elaborata dal Aleister Crowley all'inizio del XX secolo.
Il termine è la traslitterazione inglese del sostantivo tratto dalla koinè greca θέλημα (pronunciato [θélima] ) "volontà", dal verbo θέλω "volere, desiderio, scopo." Nei suoi assiomi e postulati fondamentali, è stata poi adottata come principio centrale da varie organizzazioni religiose. La prima legge di Thélema è "Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge. L'amore è la legge, amore sotto la volontà."
Un seguace di Thélema è denominato thelemíta.

Storia

La legge di Thélema è stata sviluppata da Aleister Crowley, scrittore ed esperto di magia cerimoniale,[2] durante un periodo trascorso in Egitto.
Lo scrittore britannico credeva di essere il profeta di una nuova era, quella dell'"Eone di Horus": questo sulla base di un'intensa esperienza spirituale che lui e sua moglie, Rose Edith, avevano avuto durante un viaggio in Egitto nel 1904[3]. Per suo conto, affermò inoltre che un'essenza incorporea o "preterumana" che si chiamava Aiwass lo contattò e gli dettò un testo conosciuto come The Book of the Law ("Il Libro della Legge") o vel Legis Liber AL, che ha delineato i principi di Thélema[4].

La Stele di Ankh-ef-en-Khonsu o "Stele della Rivelazione", raffigurante Nut-Nuit, Horus-Hadit come il "globo alato" e Ra-Hoor-Khuit seduto sul trono; ed il creatore della stele, lo scriba Ankh-af-na-khonsu.

Caratteristiche

Il pantheon thélemico comprende una serie di divinità, in primo luogo una triade adattato dall'antica religione egizia, che sono tra l'altro i tre relatori del "Libro della Legge" ovvero: Nuit (da Nut), Hadit (da Horus) e Ra-Hoor-Khuit (dal binomio composto da Ra e Arpocrate). Crowley ha descritto queste divinità come una "convenzione letteraria"[5]. La religione si fonda sull'idea che il XX secolo sia contrassegnato dall'inizio dell'Era o Eone di Horus, in cui un nuovo codice etico sarebbe seguito, quello del "Fa ciò che vuoi sarà tutta la Legge". Questa dichiarazione indica che gli aderenti, noti come thélemiti, dovrebbero cercare e seguire il proprio percorso nella vita vera, conosciuta come realizzazione della loro più autentica volontà (il destino individuale di una persona durante l'esistenza)[6], piuttosto che i propri piccoli desideri egoistici[7]. La filosofia sottolinea anche la pratica rituale denominata Magick.

I testi sacri

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Il libro della legge.
Crowley ha sviluppato la relativa religione, ha scritto ampiamente sull'argomento; il testo più importante è Il libro della legge ma lo scrittore ha anche prodotto quello che è collettivamente definito come i "Sacri Libri di Thélema" comprendenti anche idee di occultismoYogamisticismo occidentale e filosofie orientali, in particolare la Cabala[8].

Note

  1. ^ a b Lon Milo Duquette in Understanding Aleister Crowley's Thoth Tarot, Weiser, 2003, ISBN 1-57863-276-5, p.43-53
  2. ^ Moore, John S. Aleister Crowley as Guru in Chaos International, Issue No. 17.
  3. ^ Christopher PenczakAscension Magick, Llewellyn, p. 41, ISBN 0-7387-1047-4.
  4. ^ Wilson, Robert AntonThe Illuminati Papers. And/Or Press, 1980. ISBN 1-57951-002-7
  5. ^ Aleister Crowley, The Book of the Law, Red Wheel/Weiser, LLC, 1976, p. Page 7, ISBN 978-0-87728-334-8.
  6. ^ Orpheus, RodneyAbrahadabra. Weiser, 2005, ISBN 1-57863-326-5, p.64
  7. ^ Penczak, Christopher. The Temple of High Witchcraft, Llewellyn, 2007. ISBN 073871165 p.53
  8. ^ Crowley, Aleister.Aleister Crowley, Liber XIII vel Graduum Montis Abiegni: A Syllabus of the Steps Upon the Path, Hermetic webssite, retrieved July 7, 2006.

L'Albero della vita della Qabbalah ebraica, assai importante all'interno dell'ordinamento magico dell'organizzazione spirituale A∴A∴ in quanto i gradi di avanzamento sono legati ad esso.

Bibliografia

  • Libera Enciclopedia di Thelema (2005). Thelema. Estratto del 12 marzo 2005.
  • Thelemapedia. (2004). Thelema.. Estratto del 15 aprile 2006.
  • Del Campo, Gerald. Rabelais: The First Thelemite. L'Ordine dei Cavalieri Thelemici.
  • Melton, J. Gordon (1983). "Thelemic Magick in America". Alternatives to American Mainline Churches, ed. Joseph H. Fichter. Barrytown, NY: Unification Theological Seminary.
  • Starr, Martin P. (2004) A Hundred Years Hence: Visions of a Thelemic Future (Conferenza scritta presentata al "Thelema Beyond Crowley")
  • Starr, Martin P. (2003). The Unknown God: W.T. Smith and the Thelemites. Bolingbrook, IL: Teitan Press.
  • van Egmond, Daniel (1998). "Western Esoteric Schools in the Late Nineteenth and Early Twentieth Centuries". In: van den Broek, Roelof and Hanegraaff, Wouter J.: Gnosis and Hermeticism From Antiquity To Modern Times. Albany: State University of New York Press.

Voci correlate


Aleister Crowley, il cui vero nome era Edward Alexander Crowley (Leamington Spa12 ottobre 1875 – Hastings1º dicembre 1947), è stato un esoteristaastrologoscrittore e alpinista britannico.
Figura assai controversa, è considerato il fondatore del moderno occultismo e fonte di ispirazione per il satanismo.[1][2]
Uomo di vasta cultura, è considerato una figura chiave nella storia dei nuovi movimenti magici. A Crowley è attribuito il maggior tentativo di creare una «religione magica» per l'epoca contemporanea e la sua influenza sul coevo ambiente magico è stata fondamentale.

Biografia

Origini ed educazione

Edward Alexander Crowley nacque al 36 di Clarendon Square a Royal Leamington SpaWarwickshireInghilterra, tra le 23 e mezzanotte del 12 ottobre 1875.[3]
Il padre, Edward Crowley, studiò da ingegnere ma non esercitò mai la professione[4] limitandosi a dedicarsi alla lucrosa attività familiare di fabbricante di birra. Entrambi i suoi genitori erano membri di un raggruppamento di Cristiani evangelici,[5] ma nonostante questo il giovane Edward Alexander ebbe modo di conoscere e apprezzare i lavori grafici di Aubrey Beardsley.
Crowley crebbe in un contesto fortemente religioso, al punto che i bambini della famiglia potevano avere contatti solamente con coloro che condividevano la fede religiosa dei coniugi Crowley. In particolare il padre predicava incessantemente la sua dottrina, era autore di diversi testi di divulgazione e studiava quotidianamente le sacre scritture, obbligando il figlio a partecipare alle sue attività.
Il 29 febbraio 1880 i coniugi Crowley diedero alla luce una bambina di nome Grace Mary Elizabeth, ma sfortunatamente la sorella del futuro Aleister si spense dopo solo cinque ore dal parto. Crowley vide il corpo inerme della sorella e anni dopo ricorderà così l'evento (scrivendo in terza persona):
(EN)
« The incident made a curious impression on him. He did not see why he should be disturbed so uselessly. He couldn't do any good; the child was dead; it was none of his business. This attitude continued through his life. He has never attended any funeral but that of his father, which he did not mind doing, as he felt himself to be the real centre of interest »
(IT)
« L'avvenimento ebbe un curioso effetto su di lui. Non capì perché dovesse esserne disturbato così inutilmente. Egli non avrebbe potuto fare alcunché di buono; la bambina era morta; non erano affari suoi. Questa disposizione d'animo persistette nella sua vita. Egli non assistette mai a nessun funerale, eccetto quello di suo padre, al quale non gli importava di partecipare, giacché sentiva essere se stesso il vero nucleo dell'interesse. »
(Aleister Crowley[6])
Il 5 marzo 1887 Edward Alexander perse il padre per via di un cancro alla lingua. Questo fu un punto cruciale della vita di Crowley, il quale dopo questo evento comincerà a scrivere, in prima persona, le sue memorie.
Dopo la morte del padre, Crowley si chiuse in sé stesso, cominciò a distaccarsi sempre più dagli insegnamenti religiosi e i continui tentativi della madre di farlo tornare sui suoi passi servirono solo ad aumentare il suo scetticismo. Emily Bertha Bishop cominciò a rimproverare il figlio per i suoi continui atteggiamenti ribelli arrivando anche a chiamarlo Bestia (dall'Apocalisse di Giovanni, un soprannome che il futuro Aleister farà suo). In questo periodo Crowley si rese conto che molte di quelle attività che la madre chiamava «peccaminose» in realtà lo attraevano.

Formazione universitaria e occultismo

Dopo aver frequentato il Malvern College e la Tonbridge School, nel 1895 si iscrisse al Trinity College dell'Università di Cambridge con l'intento di studiare filosofia, ma in seguito scelse (dietro consiglio di un tutor appartenente ai filomati), di studiare letteratura inglese. I tre anni trascorsi a Cambridge furono particolarmente piacevoli e allegri, anche per via del fatto che Crowley poteva godere della consistente eredità paterna.
In questo periodo ruppe definitivamente con la religione; scrisse:
(EN)
« The Church of England […] had seemed a narrow tyranny, as detestable as that of the Plymouth Brethren; less logical and more hypocritical. »
(IT)
« La Chiesa Anglicana […] era sembrata un'opprimente tirannia, tanto orribile quanto quella dei Confratelli di Plymouth: meno ragionevole e più ipocrita. »
(EN)
« When I discovered that chapel was compulsory I immediately struck back. The junior dean hailed me for not attending at the chapel, which I was certainly not going to do, because it involved early rising. I excused myself on the ground that I had been brought up among the Plymouth Brethren. The dean asked me to come and see him occasionally and discuss the matter, and I had the astonishing impudence to write to him that 'The seed planted by my father, watered by my mother's tears, would prove too hardy a growth to be uprooted even by his eloquence and learning.[6] »
(IT)
« Quando scoprii che (frequentare) la cappella era obbligatorio reagii immediatamente. Il decano più giovane mi richiamò perché io non frequentavo la cappella, cosa che certamente non avevo intenzione di fare, poiché ciò comportava alzarsi presto. Mi giustificai sulla base del fatto che io ero stato educato presso i Confratelli di Plymouth. Il decano mi chiese di venire a visitarlo occasionalmente ed a discutere dell'argomento, ed io ebbi la sbalorditiva impudenza di scrivergli che "il seme piantato da mio padre, annaffiato dalle lacrime di mia madre, avrebbe potuto dimostrarsi una pianta troppo difficoltosa da estirpare persino con la sua eloquenza ed i suoi insegnamenti". »
Nel dicembre 1896 Crowley cominciò a interessarsi di occultismo e misticismo. In breve tempo si dedicherà sempre più assiduamente alla lettura di libri di alchimia e misticismo, oltre che libri di magia e paranormale.[3] In questi anni ebbe anche la sua prima esperienza omosessuale.[7] Nel 1897 Crowley si iscrisse al club di scacchi del college ottenendo grande successo. In ottobre fu colpito da una malattia che lo porterà a riflettere molto sull'esistenza umana e lo convincerà a mettere da parte la carriera diplomatica che aveva inizialmente pianificato.[8]
Un anno dopo pubblicò il suo primo libro di poesie: Aceldama; poi lasciò Cambridge, incontrando Julian L. Baker (Fratello D. A.) che lo presentò a Samuel Liddell MacGregor Mathers, introducendolo nell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata (Golden Dawn).

Scoperta della bisessualità

Negli anni universitari (successivi al 1895), Crowley fu sessualmente molto attivo, ebbe frequenti rapporti sessuali con ragazze abbordate nei locali del posto e spesso anche con prostitute; inoltre ebbe sempre più frequenti relazioni omosessuali, in cui preferiva intraprendere il ruolo passivo.[9] Nel corso della sua vita, Crowley praticherà più volte rituali magico-sessuali sia con donne che con uomini. Il biografo Sutin nella sua opera biografica sull'occultista racconta un'importante relazione di Crowley con un individuo di nome Herbert Charles Pollitt, conosciuto a Cambridge nel 1897.[10][11] Pollit non condivideva gli studi occulti di Crowley e per questo pose fine alla loro relazione. Anni dopo Crowley commenterà così:
(EN)
« I told him frankly that I had given my life to religion and that he did not fit into the scheme. I see now how imbecile I was, how hideously wrong and weak it is to reject any part of one's personality. »
(IT)
« Gli raccontai sinceramente di come la mia vita fosse dedicata alla religione e di come egli non fosse adatto a questo schema. M'accorgo adesso di quanto imbecille io sia stato, di quanto mostruosamente sbagliato e distorto sia respingere qualunque parte della personalità di qualcuno. »
(Alesteir Crowley[12])

Adesione alla Golden Dawn

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Golden Dawn.

La versione di Aleister Crowley dell'Unicursal Hexagram della Golden Dawn
A 23 anni Crowley entrò a far parte dell'Hermetic Order of the Golden Dawn, studiò le opere di William Butler Yeats e Arthur Edward Waite, criticandole aspramente sul The Equinox e diventando un nemico degli autori. Nel 1899 acquista e si trasferisce nella celebre Boleskine House.
Un amico ed ex-membro della Golden Dawn, Allan Bennett, lo introdusse alle idee del Buddhismo[13] mentre Samuel Liddell MacGregor Mathers lo istruiva sulla magia del mondo occidentale. Mathers e Crowley in seguito inizieranno inesorabilmente a distaccarsi e Crowley perderà rapidamente fiducia nel suo maestro. Nell'ottobre 1901, dopo aver studiato il Raja Yoga, affermò di aver raggiunto il dhyana, descrivendone lo stato nel suo libro Magick.[14]
Ufficialmente Crowley e Mathers continuarono a coesistere nella Golden Dawn fino al 1904, tuttavia i primi attriti tra i due risalgono almeno al 1900 (se non prima)[15]. In seguito alla scissione all'interno del movimento, Crowley lasciò il suo paese e andò a vivere per un breve periodo in Messico con la moglie (Rose Edith Kelly, sposata nel 1903), abbandonando la Golden Dawn. Diversi anni dopo Mathers reclamò la paternità (e i conseguenti diritti) su alcuni dei rituali e delle idee di Crowley.
In Messico Crowley sarebbe stato iniziato nella Massoneria[senza fonte] e continuò i suoi studi isolato dal resto della comunità esoterica, in questo periodo scoprì e cominciò ad usare con frequenza la parola Abracadabra. Terminata l'esperienza in centroamerica ritornerà a Boleskine House.

Viaggio al Cairo


Crowley durante la spedizione sul K2 nel 1902
Nel 1904, durante una vacanza a Il Cairo, fu protagonista di un evento mistico che lo spinse a fondare il culto di Thelema, successivamente praticato poi nella confraternita chiamata Ordo Templi Orientis (O.T.O.). La moglie di Aleister cominciò a trovarsi in uno stato anormale, e questo convinse il marito che c'era una entità sovrumana che si era messa in contatto con lei. Il 20 marzo Crowley seguì le indicazioni dettate dalla moglie in stato di trance ed eseguì (con successo, secondo quanto scrisse in seguito) un rito di invocazione al dio egiziano Horus. Il dio gli avrebbe comunicato l'imminente inizio di un nuovo eone magico, e gli affidava l'incarico di profeta. L'8 aprile e i due giorni successivi Crowley affermò di aver udito una voce che gli dettava un testo che lui trascrisse e in seguito pubblicò con il nome The Book of the Law. Secondo Crowley la voce proveniva da uno spirito di nome Aiwass (o Aiwaz), il ministro di Horus. Una buona parte del testo è composto da un cifrario numerico che lo stesso Crowely affermava di non essere in grado di decifrare.
Nel giugno del 1904 Rose e Aleister ebbero una figlia a cui fu dato il nome Nicole Ma Ahathoor Hecate Sappho Jezebel Lilith Crowley; la bambina morirà nel 1906 al ritorno da un viaggio in Cina. Nell'estate dello stesso anno la coppia ebbe un'altra bambina, che essi chiamarono Lola Zaza. Aleister elaborò un nuovo rituale per ringraziare della sua nascita.[16] In seguito riprenderà ed elaborerà più volte questo ed altri rituali della sua dottrina.

Crowley con l'ex moglie Rose e la figlia Lola nel 1910
Nel 1907 accaddero due importanti eventi nella vita di Crowley. Diede vita all'ordine dell'Argenteum Astrum (A∴A∴) e cominciò a scrivere gli Holy books of Thelema, ovvero i testi sacri del culto di Thelema.[17] Aleister e Rose divorziarono nel 1909. Nel 1910, Crowley eseguì insieme ai membri dell'A∴A∴ una serie di riti detti Riti di Eleusis.

Anni in America (1914-1918)

Con le prime brezze della imminente prima guerra mondiale, Crowley preferì trasferirsi negli Stati Uniti, a New York City dove poté tranquillamente praticare la magia da maestro dell'Argenteum Astrum (A∴A∴).
Nel giugno del 1915 fu introdotto dall'amica Jeanne Foster e dalla giornalista Hellen Hollis nelle alte sfere fashion della Grande Mela. In particolare, ebbe poi una relazione con la Foster, dalla quale pretese un figlio maschio. Ma, a dispetto di una serie di operazioni e riti magico-sessuali, non rimase incinta.
A novembre dello stesso anno Crowley si recò a Vancouver, in Canada, per incontrare il membro della loggia O.T.O. (Ordo Templi Orientis, che faceva parte del suo progetto Thelema, tale Wilfred Smith e che aprirà una sede della setta in California, nel 1930). Al suo ritorno a New York, Crowley dapprima praticò della magia sessuale con la prostituta tedesca Gerda Von Kothek, e poi ebbe una relazione con il mezzosoprano Ratan Devi, al secolo Alice Richardson, moglie dello storico d'arte Ananda Coomaraswamy. La cantante rimase incinta di Crowley, ma durante un viaggio in Inghilterra ebbe un aborto spontaneo.
Nel giugno del 1916 Crowley quindi si stabilì in una casetta del New Hampshire, dove continuò i suoi studi ed esperimenti magici. Nel 1917 si ritirò presso una isoletta del fiume Hudson. Dopo l'acquisto di grandi quantità di vernice rossa al posto del cibo, dipinse la frase "Fai ciò che vuoi" sui grandi scogli di entrambi i lati dell'isola, ricevendo doni da parte dei visitatori curiosi. Per ultimo, eseguì poi un rito magico-sessuale con la pittrice Leah Hirsig, dopodiché ritornò in Europa.

Soggiorno in Italia: l'abbazia di Thelema

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Abbazia di Thélema.
Nei primi anni venti, mentre i suoi amici frequentavano il Monte Verità (presso Ascona, in Svizzera), Crowley diede vita ad un esperimento sociale a Cefalù dove, nel marzo del 1920, in una villa presa in affitto, creò la leggendaria Abbazia di Thélema, ispirata a quella omonima che François Rabelais, nel Cinquecento, aveva fatto erigere da uno dei suoi più celebri personaggi, il gigante Gargantua, con l'unica regola: "Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge, Amore è la legge, amore sotto la volontà"[18] "perché le persone libere e colte, sentono per natura un istinto ed inclinazione che li spinge ad atti virtuosi, e li tiene lontani dal vizio, inteso come religione". La villa che ospitò l'Abbazia di Thelema, in Contrada Santa Barbara, è tuttora esistente, ma versa in condizioni fatiscenti. A fine anni Novanta si tentò, invano, di valorizzarla come bene culturale.
Fu proprio in Sicilia che Crowley, che si definiva «l'uomo più cattivo che sia mai esistito», conquistò buona parte della sua fama di «uomo perverso»: il suo soggiorno fu anomalo e scandaloso per gli abitanti del luogo e ben presto cominciarono a diffondersi voci insistenti e preoccupanti sul conto suo e della comunità con cui viveva.
Li si accusava, tra l'altro, di praticare cerimonie magiche che comportassero il sacrificio di bambini. La circostanza non è provata; certo è invece che lui utilizzasse il riferimento a riti consimili come espediente letterario per coprire riferimenti alla magia sessuale in Magick, il suo magnum opus di istruzione magica. Al tempo era infatti illegale scrivere di riti sessuali e dell'utilizzo dei fluidi sessuali per scopi magici, mentre, paradossalmente, era invece permesso fare riferimenti a riti di "sangue".
Con l'avvento del fascismo, fu espulso dall'Italia da Benito Mussolini alla fine del mese di aprile del 1923, ufficialmente per sospette attività antifasciste, in realtà a causa di ciò che si diceva accadesse all'interno del suo tempio.

Periodo a Lisbona

Nel febbraio 1924, Crowley visitò l'Institute for the Harmonious Development of Man di Georges Ivanovič Gurdjieff, ma non incontrò il fondatore; nei suoi scritti privati Crowley criticherà molti aspetti delle pratiche e degli insegnamenti di Gurdjieff. Quest'ultimo, dal canto suo, non tardò a reagire in modo sdegnato alla visita di Crowley.[19] Il 16 agosto 1929 Crowley sposò Maria de Miramar a Lipsia, la donna proveniva dal Nicaragua. I due si separarono di fatto nel 1930 ma non divorziarono mai ufficialmente.[20]
Nel settembre del 1930, Crowley giunse a Lisbona in compagnia di una misteriosa donna. Qui incontrò il grande poeta portoghese Fernando Pessoa, esperto e cultore dell'occultismo. I due si erano conosciuti tramite corrispondenza, dopo che Pessoa (oltre ad avere tradotto "Inno a Pan" in portoghese) aveva corretto un oroscopo fatto da Crowley, inviandogli la spiegazione dell'errore. Il mago inglese rimase colpito da tale gesto e da tanta perizia e volle incontrarlo durante la sua visita. La storia di questo incontro sfiora il paradosso. Sta di fatto che Crowley scomparve alcuni giorni dopo alla Boca do Inferno di Cascais, lasciando un porta sigarette e un misterioso messaggio. Sia Pessoa che il suo amico giornalista e occultista Ferreira Gomes furono a lungo interrogati dalla polizia, ma di Crowley nessuna traccia. Egli ricomparve a Londra alcuni giorni dopo: si trattò, probabilmente di una farsa ordita dal mago, Pessoa e da Ferreira Gomes e perfettamente riuscita. Le dichiarazioni di Pessoa al Diario de Noticias sull'argomento sono raccolte in "Ultimatum e altre esclamazioni".
Nel 1934 fu soggetto di una dichiarazione di bancarotta, infatti perse la causa legale con cui aveva citato l'artista Nina Hamnett, accusandola di averlo diffamato nel libro del 1932 Laughing Torso. Durante la seconda guerra mondiale, alcuni personaggi illustri (tra cui lo scrittore Ian Fleming) affermarono che Crowley aveva aiutato l'MI5 in alcune operazioni riguardanti l'ufficiale nazista Rudolf Hess,[21] che in seguito verrà catturato dall'esercito inglese.
Nell'aprile 1945 viene ammesso nell'ordine di Crowley Lafayette Ronald Hubbard. Non è chiaro se i due si siano mai incontrati personalmente ma è certo che i due inizialmente erano affascinati dalla reciproca opera, ed è probabile che si siano contattati tramite lettere e carteggi. Tuttavia in seguito Hubbard comincerà a distanziarsi parecchio dall'ideologia comune (arrivando a fondare Dianetics e poi Scientology) e questo porterà Crowley a disprezzarlo e a giudicarlo un ciarlatano arrivando a definirlo «zoticone rubasoldi» in una lettera.[22] Hubbard sostenne in più occasioni di essere stato un grande amico personale di Crowley, tuttavia la citata lettera sembra provare il contrario e smentire le affermazioni di Hubbard.

Ritorno in Inghilterra e morte

Aleister Crowley morì di degenerazione del miocardio e bronchite cronica ad Hastings la notte del 1º dicembre 1947 all'età di 72 anni.[23] Nel corso della sua vita aveva fatto largo uso di eroina ma aveva smesso da alcuni anni per cominciare a fare uso in grandi quantità di morfina per curare asma e bronchite.[24] Il suo ultimo dottore, un medico di nome Thomson, morì il giorno dopo di lui e questo permise i giornali a speculare sulla eventualità che Crowley avesse lanciato una maledizione sul medico.[25]
Crowley fu cremato il 5 dicembre 1947 a Brighton.

Pensiero

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Thelema.
« La pia finzione secondo la quale il male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso. »
(A. Crowley, da The Confessions of Aleister Crowley)
Nel mondo della magia cerimoniale contemporanea Crowley è ritenuto un'indiscussa autorità, in quanto uno fra i principali codificatori e divulgatori delle scienze occulte nel XX secolo. Aderì alla massoneria, arrivando sino al 33º grado,[26] ma ne uscì e successivamente elaborò una filosofia denominata thelema in cui metteva al centro l'uomo e la sua libertà da autorità divine superiori.
Crowley definì la magia come «la Scienza e l'Arte di causare cambiamenti in conformità con la Volontà» e, nel corso della sua vita, divulgò progressivamente tutti i rituali e gli insegnamenti della Golden Dawn, di cui egli era a conoscenza, pubblicandoli sul suo giornale The Equinox. Fu, probabilmente, la prima volta che apparvero in stampa i genuini insegnamenti operativi d'una società ermetica, e non soltanto semplici testi cerimoniali o traduzioni in un linguaggio simbolico esoterico, incomprensibile ai "profani".
La stampa underground (come rivela l'International Times) ha descritto Crowley come l'eroe sconosciuto degli hippie.[senza fonte]
Il pensiero dell'occultista inglese influenzò anche altri personaggi famosi, quali Timothy Leary che s'identificò interamente con la corrente iniziata da Crowley e considerava una delle sue aspirazioni il completamento dell'opera ch'egli aveva iniziato per preparare il mondo alla coscienza cosmica, e L. Ron Hubbard il quale prima di fondare Scientology, si ispirò alle pratiche di Crowley.

Magia sexualis

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Magia sessuale.
Non meno scandaloso fu l'atteggiamento verso la sessualità: Crowley per esempio teorizzò apertamente la pratica dell'omosessualità. Il suo libro White Stains ("Macchie Bianche", 1898), definito dai detrattori come «il più schifoso libro mai pubblicato» o, in modo più equilibrato da un critico contemporaneo come «Una Psychopathia sexualis poetica»[27], contiene poesie dai titoli decisamente espliciti come A ballad of passive paederasty ("Ballata della pederastia passiva").

Interesse per i tarocchi

Come spiega lo storico dell'esoterismo Giordano Berti nell'introduzione all'edizione italiana del Book of Thoth crowleyano: «L'interesse di Crowley per i Tarocchi risaliva agli anni giovanili, quando fu accolto nell'Hermetic Order of the Golden Dawn. Nel settembre 1912, quando la fratellanza ermetica era ormai disgregata, Crowley pubblicò sul primo volume della rivista "The Equinox of Gods" il Liber T, vale a dire la descrizione dei Tarocchi fino ad allora riservata agli adepti della Golden Dawn. Molti anni più tardi il mago inglese decise di creare una propria versione del mazzo e ne affidò la realizzazione ad una pittrice surrealista, Frieda Harris (1877 – 1962).[28] Il lavoro si protrasse per quasi cinque anni, dal 1938 al 1942. I dipinti della Harris furono pubblicati in bianco e nero su The Book of Thoth (Londra, 1944), un manuale scritto da Crowley basandosi sul Liber T della Golden Dawn. Solo 33 anni più tardi (e in seguito a diversi «aborti editoriali») vide la luce il primo mazzo che riproduceva fedelmente gli acquerelli della Harris (U.S. Games Systems e S. Weiser Pubbl., New York, 1977)»[29]. I disegni della Harris sono oggi conservati al Warburg Institute di Londra.

L'influenza sul satanismo

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Satanismo.
Crowley viene ritenuto un satanista in base a diverse affermazioni circa i sacrifici umani, soprattutto di bambini piccoli, sebbene non vi siano prove certe in tal senso.[30]
Le sue opere furono e sono considerate di ispirazione per alcuni esponenti del movimento satanista,[31] poiché alcune invocazioni contenute in certi suoi scritti non depongono a favore di una sua totale estraneità all'argomento.[32]

Interesse per arrampicata e alpinismo

Crowley si avvicinò all'arrampicata nel 1892, in seguito ad un incontro casuale con Joseph Lister durante una vacanza sull'isola di Skye (Scozia).[33] Ben presto divenne un arrampicatore di notevole abilità, concentrandosi su imprese che oggi verrebbero definite free solo. Nel 1893, a Beachy Head, aprì diverse vie su una falesia gessosa di 150 m, la più difficile delle quali ha oggi una difficoltà in scala americana pari a 5.10: un'impresa eccezionale per l'epoca. Nel 1895 si recò per la prima volta sulle Alpi, ove compì numerose prime ascensioni, di cui molte in solitaria.[33]
Nel 1898 conobbe Oscar Eckenstein, con il quale formò una forte cordata che salì parecchie vie nelle Alpi. Nel 1900 Eckenstein cominciò a pensare ad una spedizione al K2. La coppia si preparò per due anni, compiendo anche una spedizione di allenamento ed acclimatazione sui vulcani che circondano Città del Messico, e nel 1902 la spedizione ebbe luogo.[33]
Eckenstein decise di tentare la scalata dalla cresta nord-est, ma la spedizione fu costretta ad arrestarsi ad una quota di 6000 m circa. Su indicazione di Crowley, gli alpinisti effettuarono un secondo tentativo, puntando alla sella tra il K2 e lo Skyang Kangri. Uno dei membri della squadra (un alpinista austriaco[33]) fu però colpito da edema polmonare da alta quota; intuendo la gravità della situazione, Crowley, in contrasto con il resto della squadra, decise di ritirarsi e portare il malato più a valle.[34] Secondo quanto riferito nella sua autobiografia, durante il secondo tentativo la spedizione raggiunse una quota di circa 6.600 m:[33][35] all'epoca, era la massima altitudine mai raggiunta da una spedizione alpinistica.[33] Dopo 63 giorni sul ghiacciaio Baltoro, la spedizione dovette ritirarsi a causa del maltempo.[35]
Nel 1905 Crowley partecipò ad un'altra spedizione himalayana, diretta al Kangchenjunga, insieme al dottor Jules Jacot-Guillarmod. La spedizione fu un fallimento, e fu segnata da forti litigi e tensioni tra i due capi spedizione.[36]. La squadra di punta raggiunse comunque una quota di 6500 m circa,[36], ma sulla via del ritorno quattro uomini (tre portatori ed un alpinista svizzero) morirono a causa di una valanga: in occasione di questo incidente, Crowley non si mosse in aiuto dei colleghi, sostenendo più tardi che l'esito fatale dell'incidente era in gran parte colpa loro.[33][37] Inoltre, fu accusato di maltrattamenti verso i portatori.[35][37]
La carriera alpinistica di Aleister Crowley terminò in pratica con l'infelice spedizione al Kanchengjunga.[33][37]

Opere e analisi

Le opere di Aleister Crowley si caratterizzano per l'utilizzo spregiudicato ed apertamente magico della Qabalah e dei nomi angelici in lingua ebraica. In effetti, al di là di ogni valutazione etica ed estetica, con il suo determinare il proliferare di studi - propri o impropri - della tradizione cabalistica, l'opera di Crowley ha reso necessario un chiarimento autentico su cosa sia la Qabalah, e ciò è puntualmente avvenuto attraverso soprattutto le opere di uno studioso ebreo che rappresenta un altro punto di svolta fondamentale del pensiero moderno: Gershom Scholem.
Libri come Le grandi correnti della mistica ebraica o Shabbatai Tzevi, il messia mistico, manifestano - sia pure con un richiamo a Crowley sporadico, se non del tutto assente - la preoccupazione e il dovere di chiarire ad un Occidente sempre più attento, cosa sia effettivamente la Qabalah, allontanandola dalla prospettiva strettamente magica e inserendola in un contesto più aderente alla realtà tradizionale entro la quale tale pensiero si sviluppa e procede, restituendola al suo fondamentale valore di criterio interpretativo delle Sacre Scritture.[38] Crowley ha estrapolato numerosi rituali da fonti bibliche.[senza fonte]
Esse sono:

Influenza culturale

Musica e nello spettacolo

Da molti anni Crowley è popolare negli ambienti della musica rock e divi vecchi e nuovi hanno variamente espresso simpatia per la sua figura: già i Beatles lo avevano inserito fra le "persone che ci piacciono" sulla copertina del famoso Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club BandJimmy Page (chitarrista dei Led Zeppelin), al pari di Danny Carey (batterista dei Tool), è uno dei maggiori collezionisti mondiali di materiale crowleyano ed ha addirittura acquistato Boleskine House, la casa di Crowley a Boleskine. Page inoltre chiese ed ottenne che due frasi di Crowley venissero vergate sulla parte interna, non incisa, del vinile dell'album Led Zeppelin III, edito nel 1970.
Ozzy Osbourne e David Bowie lo hanno menzionato nelle loro canzoni: Ozzy gli ha dedicato la canzone Mr. Crowley nell'album Blizzard of Ozz del 1980, Bowie nell'album del 1971 Hunky Dory nel brano Quicksand, mentre nella canzone Station to Station ha citato il suo libro White StainsRobbie Williams lo ha citato nella canzone Random Acts of Kindness. Anche il gruppo britannico Fields of the Nephilim, i cui album hanno forti ispirazioni al mondo della magia e dell'occultismo, hanno portato riferimenti a Crowley in alcune canzoni, come Love Under Will (il titolo si riferisce ad uno dei "credo" della filosofia crowleyana). Inoltre, gli Edguy gli hanno dedicato la canzone Aleister Crowley Memorial Boogie come traccia extra nel loro album Rocket Ride in edizione limitata.
Marilyn Manson ha affermato che ne è stato "ossessionato" e Mick Jagger dei Rolling Stones è un appassionato di Crowley,iniziato a quanto pare dal regista underground Kenneth Anger. Anche i Klaxons hanno dedicato il brano Magick a Crowley, mentre i Death SS gli hanno dedicato l'intero album Do What Thou Wilt. Il gruppo tedesco degli Alphaville ha tratto ispirazione da Crowley per la realizzazione dell'album Afternoons in Utopia, del 1986, e in particolare il cantante Marian Gold ha affermato di essersi ispirato alle opere di Crowley per il brano Red Rose. Infine Bruce Dickinson, cantante del gruppo heavy metal britannico Iron Maiden, lo ha sempre annoverato come uno dei suoi miti, tanto che ha collaborato alla sceneggiatura di un film prodotto nel 2007 e incentrato sulla figura di Crowley, The Chemical Wedding. Il brano Cult of Thelema, degli italiani Dawn Under Eclipse, è un evidente omaggio a Crowley.
Nel corso degli anni sono nati gruppi musicali esplicitamente crowleyani, come i Coil ed i Current 93, di cui almeno uno si è evoluto in un nuovo movimento magico: il Thee Temple Ov Psychick Youth (T.O.P.Y., Tempio Della Gioventù Psichica: la storpiatura dell'ortografia inglese è voluta come gesto di ribellione alle regole) fondato nel 1981 dal cantante Genesis P-Orridge, in contemporanea alla fondazione del suo secondo complesso Psychic TV.[40]

Letteratura

Lo scrittore William Somerset Maugham si ispirò a lui per il suo romanzo Il mago (The Magician), da cui deriva l'omonimo film di Rex Ingram del 1926. Una versione personale dell'espulsione di Crowley dalla Sicilia è data da Leonardo Sciascia nel suo racconto Apocrifi sul caso Crowley.
In tempi recenti Crowley è apparso come personaggio nel libro di Vincenzo Consolo Nottetempo casa per casa. Crowley viene menzionato nel romanzo Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac (1991) come ispiratore di una setta dedita a riti con violenze su minori.
Umberto Eco lo cita più volte nel Pendolo di Foucault parlando dei riti iniziatici di adorazione della Bestia. In molte sue opere Mauro Cascio tenta una ricostruzione filosofica del suo pensiero, nell'ambito dell'idealismo magico. Nel romanzo L'isola dell'angelo caduto di Carlo Lucarelli (1999), uno dei personaggi è un seguace di Crowley.
Crowley è anche il nome di uno dei due personaggi principali del romanzo Buona Apocalisse a tutti! di Terry Pratchett e Neil Gaiman. Come personaggio secondario, Crowley compare anche nel romanzo Notizie sul giocatore Rubašov dello scrittore svedese Carl-Johan Vallgreen.

Cinema, fumetti e televisione

Spesso il nome e le imprese di Crowley vengono citate in vari fumetti. Viene citato nelle opere di Alan Moore Promethea e V per Vendetta (libro III, Capitolo IV: "Vestigia"); un giovanissimo Crowley è protagonista di una breve scena di From Hell (cap. 9 pag. 3 e 4), altro romanzo a fumetti di Moore. Nei fumetti di Martin Mystère esiste un personaggio chiamato Mabus, vagamente ispirato a Crowley, che fa un'apparizione anche in un crossover con Dylan Dog e in Storie da Altrove e in La grande bestia di Dampyr
Nel 2003, il regista Carlos Atanes ha diretto Perdurabo (Where is Aleister Crowley?)che si trova presso l'abbazia di Thelema.
Nella serie Magico Vento figura il personaggio di un negromante, posseduto dagli Antichi, chiamato Aiwass, come l'entità assira con cui Crowley affermava di essere entrato in contatto. Nel fumetto Hellblazer viene citato alcune volte. Ne La Lega degli Straordinari Gentlemen viene ripresa, come uno dei principali antagonisti della serie, la figura di Oliver Haddo de Il Mago, combinata con ulteriori riferimenti alla persona di Crowley.
Dalla 5ª stagione del telefilm Supernatural viene introdotto un personaggio - un demone - dal nome Crowley, tutto ispirato ad Aleister Crowley. Mentre nella quarta stagione compariva, sempre sotto forma di un demone il personaggio Alastair.
In D.Gray-man uno degli esorcisti appartenenti al gruppo del protagonista, con aspetto e poteri molto simili a quelli di un vampiro, si chiama Aleister Crowley.(Unicamente per motivi di traduzione voluti dalla casa editrice; l'autrice aveva chiesto che fosse lasciato il nome originale Arystar Krory) Nella serie dell'hentai Shin Bible Black appare una ragazza nipote di Aleister Crowley, tale Jody Crowley. In A Certain Magical Index un personaggio della storia si chiama Aleister Crowley ed è un mago che trama all'interno della fazione degli Esper.

Note

  1. ^ Aldo Buonaiuto, Le mani occulte. Viaggio nel mondo del satanismo, Città Nuova, 2005, p. 63-, ISBN 978-88-311-7467-1URL consultato il 25 aprile 2012.
  2. ^ Anna Maria Crispino, Fabio Giovannini, Marco Zatterin, Antonella AneddaIl Libro del Diavolo: le origini, la cultura, l'immagine, EDIZIONI DEDALO, 1986, p. 64–, ISBN 978-88-220-4518-8URL consultato il 25 aprile 2012.
  3. ^ a b The Magical Diaries of Aleister Crowley (Tunisia 1923): Edito da Stephen Skinner; pagina 10
  4. ^ The Confessions by Aleister Crowley
  5. ^ King, Magical World, pagina 5.
  6. ^ a b The Confessions of Aleister Crowley
  7. ^ Sutin, p. 38
  8. ^ Sutin, pp. 37-39
  9. ^ Magical World of AC, Francis King, pag 5
  10. ^ Sutin, p. 47, 159, 245
  11. ^ Sutin, p. 41-47
  12. ^ Confessions, citato da Sutin p. 47
  13. ^ IAO131Thelema & Buddhism (PDF), geocities.com(archiviato dall'url originale il ). in Journal of Thelemic Studies, Vol. 1, No. 1, Autunno 2007, pp. 18-32
  14. ^ Sutin, pp. 85, 94
  15. ^ Sutin, pp. 80, 90-91
  16. ^ Sutin, pp. 142-143, 171-173
  17. ^ Magical World, F.King, pag 41
  18. ^ Magick, ed. Arcana, pp. 7 e succ.
  19. ^ James Moore, Gurdjieff, anatomia di un mito, edizioni Il punto d'incontro
  20. ^ Thelemapedia: The Encyclopedia of Thelema & Magick | Maria de Miramar
  21. ^ Sutin, p. 388-389
  22. ^ www.effedieffe.com
  23. ^ Sutin, pp. 417-419
  24. ^ Sutin p 411, 416, initial prescription p 277.
  25. ^ 1947 December 4 - Daily Express and 1969 May 31 - The Winnipeg Free Press, both retrieved from lashtal.com April 13, 2007. See also Sutin p 418.
  26. ^ Aleister Crowley e la massoneria di David L. Carrico, 23 marzo 2011
  27. ^ Una Psychopathia sexualis poetica
  28. ^ Biografia di Frieda Harris
  29. ^ Cit. da G. Berti, "Biografia di Aleister Crowley", in Tarocchi di Aleister Crowley (con R. Negrini), Lo Scarabeo, Torino 2005.
  30. ^ Chi era Aleister Crowley', 21 gennaio 2011
  31. ^ Le religioni in Italia: Introduzione al satanismo
  32. ^ "Tu Sole spirituale! Satana, tu Occhio, tu Lussuria! Grida forte! Fai girare la Ruota, o Padre mio, o Satana, o Sole!" (Cfr. A. Crowley, Magick, Astrolabio, Roma 1976, pag. 434.)
  33. ^ a b c d e f g h (ENAleister Crowley - The wickedest man in the world, in Geoff Powter, Strange and Dangerous Dreams (pagg. 131-149), The Mountaineers Books, SeattleUSA, 2006, ISBN 978-0-89886-987-3parzialmente disponibile su Google Books
  34. ^ (ENk2climb.net - A wicked man for a wicked mountain
  35. ^ a b c (ENMysterious Britain - Aleister Crowley
  36. ^ a b (ENeverything2.com - Kangchenjunga
  37. ^ a b c (ENsummitpost.org - Kangchenjunga
  38. ^ Sul punto, cfr. Testi Gnostici di Luigi Moraldi e l'intervista a lui posta da Davide Crimi in Kosmos e Kaos, Firenze 2003.
  39. ^ (ENTesto di White stains in lingua originale
  40. ^ Genesis P-orridge - biografia

Voci correlate

Comparazione tra le divinità di differenti mitologie politeiste

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Con il termine politeismo si individuano e si classificano nella storia delle religioni quelle forme religiose che ammettono l'esistenza di più divinità destinatarie di un culto[1].


Il termine "politeismo" è attestato nelle lingue moderne per la prima volta nella lingua francese (polythéisme) a partire dal XVI secolo [1]. Il termine polythéisme fu coniato dal giurista e filosofo francese Jean Bodin, e quindi utilizzato per la prima volta nel suo De la démonomanie des sorciers (Parigi, 1580), per poi finire nei dizionari come il Dictionnaire universel françois et latin (Nancy 1740), il Dictionnaire philosophique di Voltaire (Londra 1764) e l'Encyclopédie di D'Alembert e Diredot (seconda metà del XVIII secolo), la cui voce polytheisme è curata dallo stesso Voltaire, utilizzato in ambito teologico in opposizione a quello di "monoteismo"; entra nella lingua italiana nel XVIII secolo [2].
Il termine polythéisme è formato da termini derivati dal greco antico: πολύς (polys) + θεοί (theoi) ad indicare "molti dèi"; quindi da polytheia, termine coniato dal filosofo giudaico di lingua greca Filone di Alessandria (20 a.C.-50 d.C.) per indicare la differenza tra l'unicità di Dio nell'Ebraismo rispetto alla nozione pluralistica dello stesso propria delle religioni antiche[3], tale termine fu poi ripreso dagli scrittori cristiani (ad esempio da Origene in Contra Celsum).
Nella storia delle religioni del XIX secolo, in particolare nella scuola evoluzionistica, il politeismo è stato considerato come preceduto da forme di religiosità arcaica che si esprimevamo non nei confronti di divinità, ma verso oggetti inanimati (feticismo) o generici spiriti (animismo) o demoni (polidemonismo[4], ma anche totem (totemismo), o forze impersonali (manapreanimismo[5] oppure con la costruzione di una religiosità fondata su riti magici (dinamismo magicorituale[6]. Solo con il progresso della civiltà sarebbe sorto il politeismo come culto di esseri divini per lo più in forme antropomorfe.
La teoria elaborata dalla "scuola dell'Ur-monotheismus" (fondata da Wilhelm Schmidt, e per questo indicata anche come Scuola di Vienna), sostenne invece che la religiosità antica era rappresentata inizialmente dal monoteismo che si alterò successivamente in un politeismo dove i vari dèi rappresentavano o le caratteristiche principali dell'unica divinità iniziale o uomini illustri divinizzati, o la personificazione di fenomeni naturali divinizzati [7].
Rispetto alle altre forme religiose pluraliste, con il politeismo si afferma l'esigenza di una maggiore caratterizzazione e precisione dell'entità spirituale, tale che ciascuna divinità si riferisca a un particolare aspetto del mondo terreno e che sia collegata ad altre divinità, in modo da costituire un universo personificato quanto più collegato e ordinato, così che tramite il culto, il credente possa entrare in contatto con esso. Il politeismo si diffonderebbe dunque in quelle società organizzate che si esprimono in diversi campi dì azione che necessitano di essere armonicamente organizzati.
« La pluralità dei campi d'azione giustifica la pluralità degli dei, così come l'armonizzazione dei diversi campi d'azione porta a collegare in un pantheon armonico i vari dei.[8] »
Un microcosmo, quello della società umana, che cerca corrispondenza con l'universo ordinato, con il macrocosmo divino.

La nozione di politeismo nella filosofia

Nella filosofia occidentale

Secondo Nicola Abbagnano, il politeismo è presente quando viene distinto il concetto di Dio da quello di divinità. Infatti si stabilisce una analogia tra divinità e umanità: come ci sono tanti uomini che partecipano dell'umanità, così ci sono tanti dèi che partecipano della divinità. Di conseguenza sono politeistiche molte filosofie comunemente utilizzate, specialmente nel Medioevo, al fine di dimostrare l'esistenza di un unico Dio, p. es. quella di Platone, di Aristotele e di Plotino. Si può dire che il politeismo appare estremamente radicato nel pensiero filosofico occidentale classico, mentre decade nel Medioevo cristiano e nell'era moderna scientifica spesso atea, sebbene abbia sempre conservato notevoli influenze (si vedano ad esempio le intelligenze angeliche presenti in molte speculazioni cristiane, retaggio delle intelligenze celesti di Aristotele).[9]

Nella filosofia greca (Politeismo ellenico)

Per esempio, nel pensiero di Platone è teorizzata una divinità. il Demiurgo o Artefice, il quale plasma il cosmo intero dando origine a degli "dei generati" (questa è la definizione che ne dà nel Timeo) identificati con gli astri; ad essi il Demiurgo affida il compito di generare gli altri esseri viventi, che saranno mortali.[10] Platone quindi riconosce una molteplicità di dei, sebbene subordinati al loro Artefice; bisogna notare tuttavia che la questione del divino è complessa in Platone, in quanto lo stesso Generatore dell'Universo è inferiore all'unico principio ideale del Sommo Bene (altresì detto Uno), anch'esso di natura divina. Per questa ragione, parlando del Divino Artefice, Platone utilizza l'espressione ó théos "il dio", e non "Dio", in modo da indicare un ente che partecipa della natura divina dell'Uno.[11]
Secondo Aristotele, la dimostrazione dell'esistenza del primo motore vale anche per i motori (cioè le divinità) delle sfere celesti, il cui numero è 47 o 55, a seconda dell'assegnazione o meno di moti inversi al sole e alla luna. Infatti nella sua visione teleologica della natura ogni moto deve avere un fine, e di conseguenza una sostanza di natura divina. Queste divinità sono subordinate al primo motore ma hanno comunque lo stesso suo rango. Il politeismo di Aristotele è evidente anche nel suo continuo riferirsi a "dèi"[12] e nell'individuare nelle credenze popolari il concetto di un divino che permea tutta la natura, convinzione che secondo Aristotele coincide con uno degli insegnamenti tradizionali più importanti e cioè che le sostanze prime sono dèi.[13]
Anche Plotino e i neoplatonici quando parlano di unità divina non intendono escluderne la molteplicità. L'Uno è la fonte dalla quale scaturiscono tutte le altre realtà e raccoglie il molteplice in sé stesso. Proprio la presenza di una molteplicità di dèi è il segno della potenza divina. Infatti:
Non restringere la divinità ad un unico essere, farla vedere così molteplice come essa stessa si manifesta, ecco ciò che significa conoscere la potenza della divinità, capace, pur restando quell che è, di creare una molteplicità di dèi che si connettono con essa, esistono per essa e vengono da essa.[14]
In conclusione, sembra evidente che nei pensatori dell'antichità, l'unità del divino non contraddica la sua molteplicità, così come l'esistenza di una gerarchia tra gli dèi e la funzione preminente di uno di essi (il Demiurgo di Platone, il Primo Motore di Aristotele, il Sommo Bene di Plotino) non comporta l'identità fra divinità e Dio e non è quindi un monoteismo.

Nella filosofia medievale

Il politeismo (almeno come filosofia) non è scomparso con l'affermazione ufficiale del monoteismo cristiano; al contrario, se ne è avuta la ricorrente risorgenza nel pensiero occidentale sin dal Medioevo.
Gli esempi più antichi sono quelli di Giovanni Scoto Eriugena, con la sua dottrina di ispirazione neoplatonica sulle quattro nature, e Gilberto di Poitiers (XII secolo) che distinguendo fra deitas e Deus interpretava la Trinità come un triteismo (cioè come tre dèi, anziché tre persone di un'unica divinità come sostiene la dottrina cattolica). Anche Gioacchino da Fiore, probabilmente sulla scia di Gilberto, inclinava al triteismo.
D'altronde il triteismo era già stato sostenuto in occidente anche da Roscellino nell'XI secolo: secondo Anselmo d'Aosta, Roscellino sosteneva che le tre persone della Trinità sono tre realtà come tre angeli e tre anime, sebbene siano identiche assolutamente per volontà e potenza.[15]
Nell'oriente greco-ortodosso sostennero il triteismo Giovanni Filopono e Stefano Gobaro nel VI secolo[16]

Nella filosofia moderna

Contrariamente a quel che si pensa, il politeismo è stato difeso anche da filosofi moderni. Uno di questi è David Hume, secondo il quale il passaggio dal politeismo al monoteismo è dovuto non ad una profonda riflessione filosofica ma alla necessità di tenersi buona la divinità adulandola,[17] e il culto di una singola divinità condurrebbe all'intolleranza e alla persecuzione degli altri culti perché considerati empi ed assurdi.[18]
Il politeismo, invece, rende impossibile l'intolleranza perché ammette senza problemi l'esistenza delle divinità di altre tradizioni o nazioni. Inoltre è più accettabile da un punto di vista razionalistico perché comprende solo una moltitudine di storie le quali, per quanto prive di fondamento, non implicano alcuna assurdità espressa e contraddizione dimostrativa.[19]
Dopo Hume, anche altri filosofi hanno posto l'accento sulla superiorità del politeismo sul monoteismo, come William James[20] e Charles Renouvier. Renouvier, in particolare, affermava che il politeismo fosse l'unico rimedio contro il fanatismo religioso e l'assolutismo filosofico, e non lo riteneva comunque inconciliabile con l'unità del divino, in quanto l'Uno sarebbe comunque la prima delle persone divine. Infatti:
Il progresso della vita e della virtù popola l'universo di persone divine e saremo fedeli a un sentimento religioso antico e spontaneo quando chiameremo dèi quelle tra loro di cui crediamo di poter onorare la natura e benedire le opere.[21]
Secondo Hegel, poi, le istituzioni storiche (e soprattutto lo Stato) sono divinità vere e proprie perché in esse si realizza la ragione autocosciente: Lo Stato è la volontà divina in quanto attuale spirito esplicantesi a forma reale e ad organizzazione di un mondo.[22]
Anche le dottrine panteistiche, però, hanno un carattere politeista in quanto tendono a diffondere il divino su un certo numero di enti, distinguendo fra divinità e Dio e indebolendo la separazione tra gli enti stessi. Tra i panteismi moderni tendenzialmente politeistici troviamoo le dottrine di Henri Bergson, di Samuel Alexander e di Alfred Whitehead. Queste dottrine, infatti, affermano che la divinità sarà realizzata dal mondo, per cui al momento della realizzazione la divinità sarà necessariamente costituita da una molteplicità di enti divini.
Bergson identifica Dio con lo sforzo che la vita stessa compie per procedere alla creazione di nuove forme, migliori di quelle di partenza.[23] L'umanità sarebbe la punta avanzata di questo sforzo creativo della vita e da essa verrebbe in futuro il suo stesso rinnovamento e la ripresa della funzione essenziale dell'universo, che è una macchina per fare gli dèi.[24] In ogni caso bisogna notare che Bergson utilizzò questa espressione in senso analogico, riferendosi alla possibilità dell'uomo di oltrepassare i suoi propri limiti e divenire quindi un grande uomo d'azione, spiccatamente morale e certo in qualche modo divino, perché espressione più pura dello slancio vitale della vita. Inoltre, è vero che Bergson considerava Gesù uno di questi uomini e che nella vecchiaia desiderò convertirsi al Cristianesimo, sebbene non l'abbia poi fatto per solidarietà con le popolazioni semite che iniziavano ad essere perseguitate (v. Henri Bergson).
Alexander sostiene che Dio può realizzarsi solo se si incorpora nel mondo. Infatti:
Dio è l'intero mondo in quanto possiede la qualità della deità. Di questo essere l'intero mondo è il corpo, la deità è lo spirito. Ma il possessore della deità non è reale ma ideale: come un esistente reale Dio è il mondo infinito nel suo nisus verso la deità, o, per adottare una frase di Leibniz, in quanto è gravido della deità.[25]
In pratica, secondo una metafora di Alexander, Il mondo dovrà partorire Dio, vale a dire che nel corso dell'evoluzione naturale la deità si manifesterà incorporandosi in un certo numero di esseri.[26]
Sulla stessa linea si colloca il pensiero di Whitehead che per esprimerlo ricorre ad una serie di antitesi:
È vero sia che Dio è permanente e il mondo fluente. È vero sia che Dio è uno e il mondo molti, sia che il mondo è uno e Dio molti. È vero sia che il mondo, in confronto di Dio, è eminentemente reale, sia che Dio, in confronto col mondo, è eminentemente reale. È vero sia che il mondo è immanente in Dio, sia che Dio è immanente nel mondo. È vero sia che Dio trascende il mondo, sia che il mondo trascende Dio. È vero sia che Dio crea il mondo, sia che il mondo crea Dio;[27] si tratta di una reciproca attesa, in quanto sia il mondo che Dio stesso attendono l'uno dall'altro la propria realizzazione:
Il mondo è la molteplicità delle attualità finite che cercano una perfetta unità. Né Dio né il mondo raggiungono un completamento statico. Entrambi sono nella morsa dell'ultimo fondamento metafisico, l'avanzamento creativo verso il nuovo. Ognuno di essi, sia Dio che il mondo, è lo strumento della novità dell'altro.[28]
Secondo Max Weber, l'uomo deve prendere posizione tra i diversi valori o sfere di valori ("dèi"), i quali lottano fra loro ma nessuno di essi vince mai definitivamente. Secondo Weber il politeismo è costituito da questa lotta, per cui il mondo dell'esperienza rimane sempre politeistico e non diventa mai monoteistico.[29]
Nel tardo Novecento, Odo Marquard ha fatto l'elogio del politeismo, interpretandolo come espressione del pluralismo postmoderno.[30]

Note

  1. ^ a b Paolo ScarpiPoliteismo in Dizionario delle religioni, Torino, Einaudi, 1993, p. 573.
  2. ^ Alberto Nocerini, L'Etimologico, Firenze, Le Monnier, edizione elettronica
  3. ^ Gabriella PirontiIl "linguaggio" del politeismo in Grecia: mito e religione vol.6 della Grande Storia dell'antichità (a cura di Umberto Eco). Milano, Encyclomedia Publishers/RCS, 2011, pag.22.
  4. ^ Cfr.Enciclopedia Treccani
  5. ^ Il preanimismo secondo Edward Burnett Tylor (1832-1917) rappresenterebbe una primissima fase dell'evoluzione religiosa, dove prima ancora della personalizzazione di forze soprannaturali, come si ritrova nell'animismo, l'uomo attribuiva valore religioso a indefinite energie impersonali.
  6. ^ R. Pe., G. C., Politeismo, Enciclopedia Italiana (1935)
  7. ^ Enciclopedia Treccani alla voce "politeismo".
  8. ^ Sapere.it alla voce "Politeismo"
  9. ^ Nicola Abbagnano, Dizionario di filosofia, s. v. "Dio" 3, 1998, Torino: UTET.
  10. ^ Platone. Timeo, 40d.
  11. ^ Platone. Leggi, 717b.
  12. ^ Aristotele. Etica nicomachea, X, 9, 1179a, 24.; Aristotele. Metafisica, I, 2, 983a, 11.; Aristotele. Metafisica, III, 2, 907b, 10.
  13. ^ Aristotele. Metafisica, XII, 8, 1074a, 38.
  14. ^ Plotino. Enneadi, II, 9, 9.
  15. ^ Anselmo d'Aosta, De fide trinitatis, 3.
  16. ^ Fozio, Biblioteca, 232.
  17. ^ David Hume, Storia naturale della religione, 1757.
  18. ^ David Hume, Essays, II, pag 335 sgg.
  19. ^ David Hume, The Natural History of Religion, sez. XI e XII, in Essays, II, pag. 336 e 352.
  20. ^ William James, A Pluralistic Universe, 1909.
  21. ^ Charles Renouvier, Psychologie rationelle, 1859, cap. XXV, ed. 1912, pag. 306.
  22. ^ Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Filosofia del diritto, §270.
  23. ^ Henri Bergson, Les Deux sources de la morale et de la religion, pag. 235.
  24. ^ Henri Bergson, Les Deux sources, pag. 234.
  25. ^ Samuel Alexander, Space, Time and Deity, II, pag. 535.
  26. ^ Samuel Alexander, Space, Time and Deity, II, pag. 365.
  27. ^ Alfred North Whitehead, Process and Reality, pag. 527-28.
  28. ^ Alfred North Whitehead, Process and Reality, pag. 529.
  29. ^ Max Weber, Zwischen zwei Gesetze, 1916, in Gesammelte Politische Schriften, pag. 60 sgg.
  30. ^ Odo Marquard, Lob des Polytheismus, 1979.

Voci correlate



Simbologia scandinava, germanica, celtica, baltica, templare, massonica, gesuita, illuminata e del NWO

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Simboli scandinavi e islandesi.
Martello di Thor detto Mjolnir.
Il Valknut, simbolo dei guerrieri caduti in battaglia e della religione neopagana Asatru.
Il Compasso Runico islandese.
Il Sole Nero.

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Il Corno di Odino


Simboli celtici
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L'albero della vita

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Simboli baltici (sotto)

Ancient Baltic symbols                                                                                                                                                     More:

Simbologia dei Templari

Knights Templar Symbols and Meanings | All of the known variations of the Templar cross:
Simbologia massonica

Light=Illumination, so Illuminati must be Masonic or have ties to freemasonry.:

Simbologia degli Illuminati
Masonic:
Simbologia del Nuovo Ordine Mondiale

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Vite quasi parallele. Capitolo 54. Tutti insieme appassionatamente



Di ritorno dal viaggio di nozze, nel mese di gennaio del 1975, Silvia era già incinta. 
Lei e Francesco presero dimora, temporaneamente, a Villa Orsini.
All'epoca l'antica residenza dei Conti di Casemurate ospitava molte persone.
Oltre ai padroni di casa, Ettore Ricci e Diana Orsini, c'erano le loro anziane madri Clara Ricci ed Emilia Orsini, la sorella di lui, Adriana, la governante Ida Braghiri col marito Michele e spesso erano presenti anche i nipotini di Ettore e Diana, e cioè Fabrizio Spreti e Alessio Zanetti.
La convivenza si rivelò subito difficile.
Francesco Monterovere aveva uno stile di vita completamente diverso da quello della famiglia Ricci-Orsini.
Il primo episodio curioso si ebbe quando Francesco decise di preparare il caffè ai suoceri, dopo pranzo.
Dichiarò di essere un mago nel preparare il caffè e non volle nessuno attorno, nemmeno l'onnipresente Ida Braghiri.
Dopo qualche minuto, una terribile puzza di bruciato si levò sopra ai fornelli. 
Francesco si era dimenticato di mettere l'acqua nella caffettiera,
Poiché la cosa gli accadeva di frequente, a causa della sua proverbiale distrazione, rimase imperturbabile e tornò in sala da pranzo dicendo:
<<Ho bruciato la caffettiera, ormai è da buttare. Dove posso trovarne un'altra?>>
Ettore Ricci, la cui tirchieria era altrettanto proverbiale, lo fissò con occhi infuocati e poi si rivolse alla figlia in dialetto, come faceva sempre quando era infuriato:
<<Ma quest che que, din dal venal?>> che tradotto significava "Ma questo qui da dove viene?"
Ida Braghiri, trionfante nel vedere le prime crepe dell'immagine reverenziale del Professore, gli diede la sua, premurandosi di osservare da vicino tutta la situazione.
Il secondo episodio si ebbe quando Francesco portò a Villa Orsini il suo stereo di Faenza.
Lo collocò in uno studiolo vicino allo studio di Ettore Ricci.
Poi mise su un disco di musica operistica e fece partire la marcia trionfale dell'Aida di Verdi a tutto volume.
Nel giro di una frazione di secondo, Ettore Ricci, imbestialito, si diresse verso lo studiolo bestemmiando pesantemente, ma fu fermato da sua moglie.
Diana gli disse:
<<Lascia che gli parli io>>
Ma Ettore era fuori controllo e come sempre, in quelle situazioni, passava al dialetto:
<<E fa salté vi la ca!>> (Fa saltar via la casa)
E poi, spalancando la porta:
<<Se non spegni quell'accidente di coso, te lo butto dalla finestra! Tu e le tue diavolerie! Come quell'altro aggeggio... come si chiama? Quell'arnese assurdo...>>
Francesco, meravigliato, rispose con aria innocente:
<<E' un microprocessore, un Intel 8080. . Me lo sono fatto mandare da mio zio Alfredo, che vive in America>>
Ettore sgranò gli occhi:
<<Lo zio Alfredo! L'unico zio d'America che invece di mandare soldi li chiede! Guarda che lo so quanto ti ha fatto spendere per quell'aggeggio. Comunque è chiaro che non serve a niente>>
Francesco guardò il suocero sorridendo:
<<Per il momento. Ma tra un anno o due farà miracoli>>
Ettore uscì scuotendo la testa e borbottando tra sé.
Poi incominciarono ad arrivare i volumi rilegati della Grande Enciclopedia De Agostini, con annesse rate di pagamento.
Ettore Ricci all'inizio credette che si trattasse di un errore del postino e lo cacciò in malo modo.
Quando Francesco chiese se era passato qualcuno con il nuovo volume dell'Enciclopedia, Ettore sbiancò:
<<Ma con quelle rate ci potresti pagare un mutuo! E quanti libri sono? E' impossibile leggere tanti libri!>>
<<L'Enciclopedia non è un libro da leggere, ma da consultare>>
Ettore scosse la testa, sdegnato:
<<Va là, va là, va là!>> bofonchiò e poi passò al dialetto <<Dal robi acsè, me deg a e mond!>>
L'espressione è quasi intraducibile in italiano, perché perderebbe la sua efficacia, volendo dire, più o meno: "Delle cose così non possono esistere al mondo, dico io".
Poi arrivarono le rate della macchina, una Citroen azzurra dalla forma aerodinamica, comprata da Francesco poco prima del matrimonio.
Ettore questa volta andò a protestare direttamente da sua figlia, investendola con un profluvio di parole in dialetto:
<<Cun tot ch'iom cu iè a e mond, t'avivta da tu propri quel che lè? Un sgrazié cun al pezi in te cul!>> che tradotto suonava all'incirca: "Con tutti gli uomini che ci sono al mondo, proprio quello ti dovevi prendere? Un disgraziato con le pezze al culo!"
<<Presto ci trasferiremo a Forlì, così non dovrai più sopportarci>>
<<A Forlì... ma se non avete ancora trovato un appartamento? E con cosa lo pagherete? Non avete già abbastanza rate che vi mangiano lo stipendio?>>
<<Troveremo un modo, papà. Ma nel frattempo, dobbiamo cercare di convivere in maniera civile. Io aspetto un figlio e devo stare tranquilla. E poi non voglio che mio figlio nasca in una famiglia litigiosa>>
Ettore sbuffò e alla fine cedette:
<<Entro giugno vi trovo una casa. Non voglio neanche che mi paghiate l'affitto, basta che vi togliete dai c... ehm, dai piedi!>>