
Aleppo è stata liberata da parte dell’esercito di Assad col sostegno delle forze russe di Putin, ma i media occidantali piangono i terroristi di Al-Nusra e di altre sigle affini che tenevano prigioniera la città da quattro anni. L’attentato all’Ambasciatore russo ha segnato una pugnalata alle spalle di chi il terrorismo lo combatte per davvero, mentre l’Occidente si schiera con i terroristi.
La guerra in Siria è iniziata il 15 marzo 2011, nel contesto della cosiddetta Primavera Araba (la Falsa Primavera) e si è sviluppata su scala nazionale nel 2012 ed è ancora in corso.
Fin dall'inizio l'obiettivo dell'insurrezione è spingere alle dimissioni il presidente Baššār al-Asad ed eliminare la struttura istituzionale del Partito Baath, il partito socialista arabo.
Lo schema dell'insurrezione è quello già sperimentato in Libia e in Ucraina: operatori esterni fomentano un'iniziale rivolta e poi ne prendono il controllo.
Col radicalizzarsi degli scontri si aggiunge con sempre maggiore forza una maggioritaria componente estremista di stampo salafita che, anche grazie agli aiuti di alcune nazioni sunnite del Golfo Persico, si pensa possa aver raggiunto il 75% della totalità dei combattenti. Tali gruppi fondamentalisti hanno come principale obiettivo l'instaurazione della Shari'a in Siria

