lunedì 26 settembre 2016

Le Rune e il loro significato

Risultati immagini per futhark
Risultati immagini per oiw celtico

Risultati immagini per significato rune

Risultati immagini per oiw celtico

L'alfabeto runico, detto "fuþark" (dove il segno þ corrisponde al suono th dell'inglese think), dalla sequenza dei primi 6 segni che lo compongono (*Fehu, *Uruz, *Þurisaz, *Ansuz, *Raido, *Kaunan), era l'alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche (come ad esempio VichinghiAngliJuti e Goti).

Risultati immagini per significato rune

Origini 
Importanti iscrizioni furono scoperte nell'area alpina e prealpina. Scritture simili furono usate per il Leponzio, il Retico e il Venetico; particolarmente simile all'alfabeto runico, è l'alfabeto di Lugano (o di Como), particolarmente noto per la stele di Prestino. Questa iscrizione è in un dialetto celtico, sebbene presenti possibili segni di un substrato ligure; è speculativo, ma non infondato, supporre che nell'Italia settentrionale dell'età del bronzo pre-celtica fossero parlate lingue agglutinanti non indeuropee, magari collegabili con le lingue tirreniche come il Lemnio e l'Etrusco, o addirittura con alcune lingue anatoliche e mesopotamiche. Altri esempi simili sono riscontrabili anche per le popolazioni Retiche, che abitavano a est-nord est di quelle dell'area compresa tra il Lago di Como e il Lago Maggiore, la loro lingua era molto differente (più vicina all'etrusco e alle lingue tirreniche) ma esistevano, evidentemente, scambi commerciali, guerre (Como fu rasa al suolo dai retici in epoca storica e ricostruita in pianura dai romani) e contatti culturali.
In Italia le uniche iscrizioni runiche risalgono al tempo dei normanni e si trovano nel sud della penisola in particolare nel Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia (Puglia).

Etimologia
Il sostantivo norreno rún, attestato nelle iscrizioni, indica i singoli segni del fuþark ed è conservato nelle altre lingue germaniche antiche con il significato di "segreto", "mistero"; ancora, nella lingua tedesca, il verbraunen significa "bisbigliare, sussurrare".  Le rune sono una delle più importanti istituzioni culturali e linguistiche comuni alle popolazioni germaniche. Va inoltre detto che le prime iscrizioni runiche (II e III secolo d.C.) sembrano mostrare una lingua essenzialmente unitaria, quasi senza particolarità dialettali che poi saranno i tratti distintivi delle lingue germaniche, dimostrando in questo modo che in questo periodo non era ancora avvenuta la seconda rotazione consonantica (zweite Lautverschiebung).

Risultati immagini per significato rune

Esecuzione

Il fuþark (si pronuncia Futhark) prende il suo nome dalle prime sei rune di questo cosiddetto alfabeto che però non venne usato solo per scrivere ma anche per usi esoterici, religiosi o per inviare dispacci segreti durante le battaglie, era inizialmente formato da 24 segni chiamati rune. Si conoscono evoluzioni successive del fuþark, diverse per numero e forma delle rune. La grafia delle singole rune, composte da linee rette, dipende dal fatto che spesso le incisioni erano effettuate su pietra, su legno od altre superfici dure a seconda del loro uso. L'inesistenza di tratti orizzontali è motivata dal fatto che nel primo periodo scrittorio i segni runici venivano incisi su legno: escludendo l'esecuzione di tratti orizzontali si evitava che i tratti coincidessero con le venature del tronco, evidentemente disposto orizzontalmente; in questo modo si evitavano possibili equivoci ed errori di lettura. I primi esempi risalgono alla fine del II secolo d.C. Il significato delle rune si può solamente intuire poiché non sono giunte documentazioni chiare che attestino cosa esse veramente stiano a significare sotto ogni punto poiché come detto prima potevano essere usate anche per altri fini non per forza inerenti alla vita di tutti i giorni. I significati delle rune vengono attribuiti dalla lettura di antichissimi scritti che trattano della mitologia nordica come l'Hávamál, o Edda poetica che è uno scritto di stralci di differenti origini, assemblati insieme per formare un lungo monologo che parla della vita di tutti i giorni, delle relazioni tra i sessi, delle rune e dei canti magici, con alcuni episodi mitologici inseriti nel discorso in qualità di esempio, antico testo di leggende e miti nordici che possiede una sua struttura archetipica collegata anche a storie vere dove simbolo e realtà si mischiano.

Risultati immagini per significato rune

Prima serie runica

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Fuþark antico.

Alfabeto

Il Fuþark antico (ca. 150800) era così composto:
ᚠ ᛫ ᚢ ᛫ ᚦ ᛫ ᚫ ᛫ ᚱ ᛫ ᚲ ᛫ ᚷ ᛫ ᚹ ᛫ ᚺ ᛫ ᚾ ᛫ ᛁ ᛫ ᛃ ᛫ ᛇ
ᛈ ᛫ ᛉ ᛫ ᛋ,ᛊ ᛫ ᛏ ᛫ ᛒ ᛫ ᛖ ᛫ ᛗ ᛫ ᛚ ᛫ ᛜ,ᛝ ᛫ ᛞ ᛫ ᛟ,ᚩ ᛭

Valori fonetici e traslitterazioni

I relativi valori fonetici e le traslitterazioni sono:
  • ᚠ = f;
  • ᚢ = u;
  • ᚦ = þ(th);
  • ᚫ = a;
  • ᚱ = r;
  • ᚲ = k;
  • ᚷ = g;
  • ᚹ = w,v;
  • ᚺ = h;
  • ᚾ = n;
  • ᛁ = i;
  • ᛃ = j;
  • ᛇ = ï(æ,ei);
  • ᛈ = p;
  • ᛉ = z;
  • ᛋ,ᛊ = s;
  • ᛏ = t;
  • ᛒ = b;
  • ᛖ = e;
  • ᛗ = m;
  • ᛚ = l;
  • ᛜ,ᛝ = ng;
  • ᛞ = d;
  • ᛟ,ᚩ = o.

Runes!:

norsewarlock:  RUNE OF THE DAY! FEHU for FREYA! HAPPY MOTHER’S DAY! BLESSINGS! GALLAN www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696:

RUNE OF THE DAY THE OX RUNE WE ALL NEED EXTRA STRENGTH AND ENERGY! BLESSINGS! GALLAN ★ ★ ★ Daily Share 2 Win Contests! ★ ★ ★ Likehttps://www...:

norsewarlock:  RUNE OF THE DAY! THOR’S RUNE FOR THURSDAY! Daily Facebook Specials & Share to Win Contests! Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696 so you Don’t Miss Out! Shop: www.NorseWarlock.com:

RUNE OF THE DAY ODIN’S RUNE! BLESSED BE! GALLAN NORSEWARLOCK.COM:

RUNE OF THE DAY! RAIDO FOR RHYTHM! BLESSINGS! GALLAN www.NorseWarlock.com:

RUNE OF THE DAY! TORCH RUNE CARRY THE FIRE! BLESSINGS! GALLAN ✦✧✦ Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696?ref=...:

RUNE OF THE DAY Remember all the gifts each day brings, Blessings one and all! Gallan:

norsewarlock:  RUNE OF THE DAY! SATURDAY JOY! BLESSINGS! GALLAN www.NORSEWARLOCK.com:

RUNE OF THE DAY! HAIL RUNE BLESSED BE! GALLAN www.NORSEWARLOCK.com:

RUNE OF THE DAY! WE ALL NEED HELP AND STRENGTH! BLESSINGS! GALLAN ✦✧✦ Daily Share 2 Win Contests! ✦✧✦ Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696?ref=hl Don’t Miss Out!  Shop: www.NorseWarlock.com:

ICE RUNE NORSEWARLOCK.COM:

RUNE OF THE DAY JERA THE GOOD HARVEST NORSEWARLOCK.COM:

RUNE OF THE DAY ENDURANCE IS THE KEY! BLESSINGS! GALLAN:

Futhark Norse Rune Perthro:

rune:

Rune of The Day!:

RUNE OF THE DAY! Blessings! Gallan:

RUNE OF THE DAY! BERKANO! LET THE REBIRTH BEGIN! SUNDAY BLESSINGS! GALLAN www.NorseWarlock.com:

RUNE OF THE DAY! THE TWO HORSES RUNE FOR SAFE TRAVEL! HAVE A SAFE JOURNEY AND HAPPY CHRISTMAS EVE! BLESSINGS! GALLAN Daily Facebook Specials & Share to Win Contests! Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696 so you Don’t Miss Out!  Shop: www.NorseWarlock.com:

RUNE OF THE DAY! THE WATER RUNE GO WITH THE FLOW, BLESSINGS! GALLAN Daily Facebook Specials & Share to Win Contests! Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696 so you Don’t Miss Out! Shop: www.NorseWarlock.com:

RUNE OF THE DAY! THE EARTH GOD RUNE! BLESSINGS! GALLAN Daily Facebook Specials & Share to Win Contests! Like https://www.facebook.com/pages/The-Norse-Warlock/113159862098696 so you Don’t Miss Out! Shop: www.NorseWarlock.com:

THE DAY RUNE   NORSEWARLOCK.COM:

norsewarlock:  RUNE OF THE DAY! ODIN’S RUNE FOR WEDNESDAY! BLESSINGS! GALLAN www.NorseWarlock.com:

Runa bianca

Non ci sono evidenze storiche dell'esistenza di una runa bianca, cioè "vuota". Questa ipotetica runa secondo alcuni dovrebbe simboleggiare nella divinazione il "Wyrd", il fato. Ovviamente questa runa non ha alcun uso nella scrittura e non ne abbiamo alcuna traccia, essendo propriamente uno spazio vuoto. L'uso all'interno della divinazione viene inteso come l'occhio di Odino, è una runa di attesa, vista come protezione dall'alto, se esce questa runa nella divinazione significa che anche se le cose sembrano non avere uno sbocco immediato sono comunque protette.

Risultati immagini per significato rune

Serie successive

La scrittura runica ha presentato, sin dalle sue prime manifestazioni, forme nettamente diversificate, a seconda che sia stata utilizzata in area continentale, settentrionale o insulare. In ambito insulare, la tendenza ad adattare la scrittura ai suoni della lingua ha portato ad ampliare il fuþark originario (composto da 24 segni) con altre rune (24 più 5); in Scandinavia si è verificata la tendenza opposta, con la semplificazione del fuþark a 16 segni.

Serie runica breve - vichinga

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Fuþark recente.
Oltre alla prima serie runica, che possiamo definire comune a tutte le popolazioni germaniche almeno nella fase pre-migratoria, esistono altre serie runiche, di cui una breve - di soli 16 segni - detta anche serie vichinga, che presenta la semplificazione di alcuni segni ma priva di molti dei segni corrispondenti alle vocali.

Serie runica anglosassone



Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Fuþorc.
Un'altra serie è quella anglosassone, che presenta la variazione grafica del segno *Ansuz, che diventa Os (foneticamente nell'anglosassone si ha uno spostamento della "a" germanica in "o"), e l'introduzione di altri tre segni, Ac ("quercia"), Yr ("arco") e Ear ("terra"). Queste poi si ampliarono ulteriormente raggiungendo trentatré segni.
Il poema runico anglosassone (Cotton Otho B.x.165) nomina le seguenti rune, elencate qui con il loro simbolo Unicode, il loro nome, la loro traslitterazione ed il loro valore fonetico approssimativo nella notazione IPA (ove differente dalla traslitterazione):
RunaUCSNome antico ingleseSignificatoTraslitterazioneIPA
Rune-Feoh.pngFeoh"ricchezza"f[f], [v]
Rune-Ur.pngUr"uro"u[u]
Rune-Thorn.pngÞorn"spina"þð[θ], [ð]
Rune-Os.pngÓs"dio"ó[o]
Rune-Rad.pngRad"cavalcata"r[ɹ]
Rune-Cen.pngCen"fiaccola"c[k]
Rune-Gyfu.pngGyfu"dono"ȝ[g], [j]
Rune-Wynn.pngWynn"gioia"wƿ[w]
Rune-Hægl.pngHægl"grandine"h[h]
Rune-Nyd.pngNyd"bisogno"n[n]
Rune-Is.pngIs"ghiaccio"i[i]
Rune-Ger.pngGer"anno, raccolto"j[j]
Rune-Eoh.pngEoh"tasso"eo[e:o]
Rune-Peorð.pngPeorð(incerto)p[p]
Rune-Eolh.pngEolh"alce"x[ks]
Rune-Sigel.pngSigel"Sole"s[s], [z]
Rune-Tir.pngTiw"Týr"t[t]
Rune-Beorc.pngBeorc"betulla"b[b]
Rune-Eh.pngEh"cavallo"e[e]
Rune-Mann.pngMann"uomo"m[m]
Rune-Lagu.pngLagu"lago"l[l]
Rune-Ing.pngIng"Yngvi"ŋ[ŋ]
Rune-Eðel.pngÉðel"patrimonio"œ[ø(ː)]
Rune-Dæg.pngDæg"giorno"d[d]
Rune-Ac.pngAc"quercia"a[ɑ]
Rune-Æsc.pngÆsc"frassino"æ[æ]
Rune-Yr.pngyr"arco"y[y]
Rune-Ior.pngIor"anguilla"iaio[jɑ], [jo]
Rune-Ear.pngEar("tomba"?)ea[ea]
Le prime 24 di queste sono una diretta continuazione delle lettere del Fuþark antico, esteso da 5 rune aggiuntive che rappresentano vocali lunghe e dittonghi (áæýiaea), paragonabili alle cinque forfeda dell'alfabeto ogamico.
La Þ e la Ƿ furono introdotte in seguito nell'alfabeto latino inglese per rappresentare i suoni [θ] e [w], ma furono poi sostituiti con th e w nel medio inglese.
La sequenza delle rune non è fissata, e non lo è neppure il loro semplice elenco. Il poema runico riporta questa sequenza:
f u þ o r c ȝ w h n i j eo p x s t b e m l ŋ œ d a æ y io ea
ma lo scramasax di Beagnoth ne fornisce una diversa di 28 rune, con lievi differenze di ordine e la éðel mancante:
f u þ o r c ȝ w h n i io eo p x s t b e ŋ d l m j a æ y ea
Anche il Codex Vindobonensis 795 ha 28 lettere. La Croce di Ruthwell ne possiede 31. Il Cotton Domitianus A.ix (XI secolo) possiede, oltre alle 29 del poema runico, altre 4 rune aggiuntive:
30. Rune-Cweorð.png "cweorð" (ᛢ, kw), una variante della runa peorð;
31. Rune-calc.png "calc" (ᛣ, k), che significa "calice" ed appare Rune-DoubleCalc.png quando doppia (kk);
32. Rune-Stan.png Rune-Stan2.png "stan" (ᛥ, st), che significa "pietra";
33. Rune-Gar.png "gar" (ᚸ, g dura in opposizione alla palatale ȝ rappresentata dalla runa gyfu), che significa "lancia".
Queste quattro lettere aggiuntive non sono state ritrovate in alcuna epigrafe (la "stan" si ritrova sul bastone di Westeremden, ma probabilmente come spiegelrune). Il Cotton Domitianus A.ix raggiunge così un totale di 33 lettere, disposte secondo l'ordine:
f u þ o r c ȝ w h n i j eo p x s t b e m l ŋ d œ a æ y ea io cw k st g
Nel manoscritto le rune sono disposte in tre righe, con una glossa sul loro equivalente latino sotto di loro (nella terza riga sopra di loro) e con i loro nomi sopra (nella terza riga sotto). Il manoscritto reca tracce di correzioni risalenti al XVI secolo, che invertono la posizione di m e d; la eolh è chiamata erroneamente "sigel", ed al posto della sigel si trova una lettera simile ad una cen (ᚴ), corretta sopra con la vera sigel; la eoh è chiamata erroneamente "eþel". A parte "ing" ed "ear", tutti i nomi di rune sono dovute ad una mano più tarda, identificata in Robert Talbot (?-1558).
feohurþornosraðcengifuwenhegelneaðincgeu{a}rsigelpeorðᛋ sig
fuðorcguuhnigeeopxs
tirberceþeldeglagumannᛙ proacælcyr
tbem{d}lingð{m}œaæyear
{orent.}
io
{cur.}
q
{iolx}
k
{z}
sc{st}
{&}
g
iorcweorðcalcstanear
Un'altra riga di Fuþorc si trova sul Cotton Galba A.ii.
Walafrid Strabo riporta una riga di Fuþorc di 42 rune.

Serie runica medievale



Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Fuþork.
Infine, esiste una serie runica, si suppone medievale, che si è sviluppata attorno al X secolo in area scandinava per scrivere lingue che usano alfabeti latini. Per questo perdono ogni uso nella magia e nella divinazione, e perdono anche ogni collegamento con le antiche lingue anglosassoni e
scandinave.


Rune medievali

Codex Runicus, una pergamena datata 1300 contenente brani della legge scanica, interamente scritta con rune.

Odino, signore delle rune

La tradizione scandinava attribuisce a Odino il dominio delle rune, quali sorgenti magiche di ogni potere e sapienza. Il mito della "scoperta" delle rune da parte del dio viene riferito in una strofa del poema eddico Hávamál, dove si legge:
(NON)
« Veit ek, at ek hekk
vindgameiði á
nætr allar níu,
geiri undaðr
ok gefinn Óðni,
sjalfur sjalfum mér,
á þeim meiði
er manngi veit
hvers af rótum renn.

Við hleifi mik sældu
né við hornigi,
nýsta ek niðr,
nam ek upp rúnar,
æpandi nam,
fell ek aftr þaðan. »
(IT)
« Lo so io, fui appeso
al tronco sferzato dal vento
per nove intere notti,
ferito di lancia
e consegnato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell'albero
che nessuno sa
dove dalle radici s'innalzi.

Con pane non mi saziarono
né con corni [mi dissetarono].
Guardai in basso,
feci salire le rune,
chiamandole lo feci,
e caddi di là. »
(Edda poetica - Hávamál - Il Discorso di Hár 138-139)
Il passo è in larga parte oscuro, soprattutto perché manca in questo caso il riferimento esplicativo nell'Edda in prosa di Snorri. L'autosacrificio di Odino, qui descritto, nel quale il dio si sarebbe volontariamente impiccato ad un albero e trafitto con una lancia, rispecchia perfettamente le modalità dei sacrifici umani che venivano tributati al dio nella Scandinavia precristiana. Le vittime venivano infatti impiccate e quindi trafitte a colpi di lancia, come attestato ad esempio nella Saga di Gautrekr. L'Hávamál non specifica la natura dell'albero a cui il dio si sarebbe appeso, ma si ritiene comunemente di poterlo identificare con Yggdrasill, il frassino cosmico della mitologia norrena. Il nome significa "destriero di Yggr", dove Yggr, "terribile", è un epiteto dello stesso Odino. Il termine drasill, "destriero", è a sua volta leggibile nella letteratura scaldica come una kenning (metafora poetica) a indicare la forca alla quale venivano appesi gli impiccati.
Nel rito descritto si riconoscono anche motivi inerenti all'iniziazione sciamanica, derivati probabilmente dal mondo finnico. Si riteneva infatti che gli sciamani acquistassero i loro poteri di mediatori col mondo soprannaturale attraverso vari rituali di morte e rinascita, spesso descritti con tinte non diverse dal racconto dell'Hávamál.

La tabella qui sotto presenta una corrispondenza errata tra i simboli e il loro significato, per cui si invita il lettore a collegare esattamente i simboli con i significati, sulla base di quanto detto in precedenza.

Risultati immagini per significato rune

Componente misterica

Preveggenza e valore augurale

Secondo Tacito, nella Germania, sacerdoti, capi tribù o paterfamilias praticavano sortilegi leggendo la disposizione di pezzetti di legno, su cui erano incise le rune, sparpagliati a caso su un telo bianco.

Stele con iscrizioni runiche all'aeroporto di ArlandaStoccolma(Svezia)
Molto spesso le rune venivano incise su strumenti o nel legno delle navi per assicurare virtù sovrannaturali a tali oggetti (un po' come nelle tabellae defixionum greco-latine, ma con una funzione distinta) o, anche solo per indicarne il proprietario o il costruttore. Secondo alcuni linguisti si spiega così l'origine dei sostantivi della lingua inglese (book) e tedesca (Buch) che indicano il libro come materiale scrittorio: entrambi i termini, infatti, derivano dal germanico bôk-, che indica il legno di faggio (Buche, corrispondente al latino fagus) su cui le rune erano incise. Analogamente, il sostantivo tedesco Buchstabe ("lettera") significa in origine "bastoncino di legno di faggio"[1]. Secondo altri linguisti le parole Buch ("libro") e Buche ("faggio") non sono correlate[2].

Declino

L'avvento del cristianesimo nelle popolazioni germaniche portò all'introduzione di alfabeti classici, la cui funzione principale era la conservazione e la tradizione della cultura. Le rune però non scomparvero subito, cedendo la funzione letteraria all'alfabeto latino ma rimanendo un metodo di scrittura utilizzato per esigenze quotidiane, soprattutto di supporto alla memoria di tutti i giorni.

Note

  1. ^ Sandra Bosco Colestos, Storia della lingua tedesca, Milano 1988, 13 s.
  2. ^ Elmar Seebold, Etymologisches Wörterbuch der deutschen Sprache, 22. Auflage, 1989, ISBN 3-11-006800-1, s.v. Buch.

Bibliografia

  • Mario PoliaLe rune e gli dei del nord, 4ª ed., Rimini, Il Cerchio, 2005, ISBN 88-8474-089-4.
  • Aldo L. Prosdocimi, Sulla formazione dell'alfabeto runico. Promessa di novità documentali forse decisive, in Corona Alpium II. Miscellanea di studi in onore di Carlo Alberto Mastrelli, Firenze, Istituto di Studi per l'Alto Adige, 2003, pp. 427–440, SBN IT\ICCU\URB\0460769.
  • Aldo L. Prosdocimi, Luogo, ambiente e nascita delle rune: una proposta, in Vittoria Dolcetti Corazza e Renato Gendre (a cura di), VI seminario avanzato di Filologia Germanica, letture dell'Edda. Poesia e prosa, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2006, ISBN 88-7694-925-9.
  • Giovanna Bellini e Umberto Carmignani, Runemal. Il grande libro delle rune. Origine, storia, interpretazione, Torino, L'Età dell'Acquario, 2009, ISBN 978-88-7136-301-1.
  • Anna Marinetti e Aldo L. Prosdocimi, Varietà alfabetiche e scuole scrittorie nel Veneto antico. Nuovi dati da Auronzo di Cadore, in Tra protostoria e storia. Studi in onore di Loredana Capuis, Roma, Edizioni Quasar, 2011, pp. 305–324, ISBN 978-88-7140-458-5.

Casa di Windsor: membri attuali ed albero genealogico


Windsor family tree

Il Casato di Windsor (House of Windsor) è la casa reale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e degli altri reami del Commonwealth.
In precedenza la Casa reale di Windsor era conosciuta come casato di Sassonia-Coburgo-Gotha (anglicizzato in Saxe-Coburg and Gotha), e ancor prima come casa di Hannover. Durante la prima guerra mondiale, i sentimenti anti-tedeschi presenti nella popolazione britannica spinsero il re Giorgio V a mutare nel 1917 il nome della famiglia reale, sostituendo le denominazioni di chiara provenienza tedesca con altre identificabili con la lingua inglese.
Il nome tedesco proveniva dal matrimonio, avvenuto nel febbraio 1840, fra la regina Vittoria e il principe Alberto, figlio di Ernesto I, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha. Comunque, Sassonia-Coburgo-Gotha, non era il cognome personale del principe consorte, ma il territorio governato dalla sua famiglia; la casata invece si chiamava Wettin.
Il nome "Sassonia-Coburgo-Gotha" venne cambiato in "Windsor", che divenne anche il nome della famiglia reale, tramite un ordine in Consiglio di Giorgio V, il quale aveva scelto il nome "Windsor" ispirandosi alla cittadina ed al castello di Windsor, da secoli centro della monarchia britannica. L'ultimo imperatore tedescoGuglielmo II, si offese e rese nota la sua irritazione con una battuta. Disse che aveva in mente di vedere l'opera di Shakespeare "Le allegre comari di Sassonia-Coburgo-Gotha" invece de Le allegre comari di Windsor.[1]
L'ordine di cambiare il nome della casata riguardava solo i discendenti di re Edoardo VII (padre di Giorgio V e unico Sovrano britannico a portare il nome "Sassonia-Coburgo-Gotha") nella linea maschile, ma non necessariamente alle discendenti femminili. Nell'aprile 1952, due mesi dopo la sua ascesa al trono, la regina Elisabetta II pose fine alla confusione sul nome dinastico quando dichiarò al Consiglio della Corona la "volontà e gradimento che io e i miei figli dobbiamo essere designati e conosciuti come casa e famiglia Windsor, e che i miei discendenti che si sposano, e i loro discendenti, debbano portare il nome Windsor".
Successivamente, l'8 febbraio 1960, la regina emanò un altro ordine in consiglio, confermando che lei e i suoi quattro figli sarebbero stati noti come casa e famiglia di Windsor, e che i suoi altri discendenti di linea maschile (eccetto quelli che sono altezze reali, principi o principesse) avrebbero preso il nome Mountbatten-Windsor.
Qualsiasi futuro sovrano può cambiare il nome della dinastia se lo desidera. Un altro ordine in consiglio può annullare quelli di Giorgio V e di Elisabetta II. Ad esempio, se il Principe di Galles dovesse accedere al trono, potrebbe cambiare il nome della casa reale in "Mountbatten" in onore del padre e dello zio Louis Mountbatten.
Il regno di re Giorgio V ebbe inizio nel 1910 sotto la casa di Sassonia Coburgo Gotha e si concluse nel 1936 sotto quella di Windsor. LoStato Libero d'Irlanda lasciò il Regno Unito nel 1922, ma il nome effettivo del regno non fu cambiato fino al 1927, quando re Giorgio V assunse il titolo di "Re di Gran Bretagna, d'Irlanda e degli altri Dominion britannici d'oltremare".
Nei decenni che seguirono il 1927 il Sovrano del Regno Unito assunse anche il titolo di re di alcuni reami del Commonwealth, ovvero di quei paesi che man mano acquisivano indipendenza (AustraliaCanadaStato Libero d'IrlandaNuova ZelandaUnione Sudafricana e così via). Fino al 1901 il Sovrano britannico regnava su tutto l'Impero Britannico semplicemente con il titolo di "Re/Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda", quando le varie colonie diventarono paesi indipendenti, invece, assunse il titolo reale di ogni Stato specifico. Inoltre, è da specificare che dal 1876 al 1948 il Sovrano britannico deteneva anche il titolo di "Imperatore/Imperatrice d'India".

Elenco dei Sovrani della casata Windsor[modifica | modifica wikitesto]

ImmagineNomeInizio regnoFine regnoNote
George V of the UK (head).pngGiorgio V6 maggio 191020 gennaio1936Figlio di re Edoardo VII (dinastia di Sassonia-Coburgo-Gotha). Cambia il nome della casata in "Windsor" nel 1917.
Edward Prince of Wales during his visit to Canada in 1919.jpgEdoardo VIII20 gennaio193611 dicembre1936Primo figlio di re Giorgio V; abdicò.
Georg VI England.jpgGiorgio VI11 dicembre19366 febbraio 1952Secondo figlio di re Giorgio V e fratello di re Edoardo VIII.
Elizabeth II.jpgElisabetta II6 febbraio 1952RegnanteFiglia di re Giorgio VI.

Linea del tempo dei monarchi di casa Windsor[modifica | modifica wikitesto]

Elisabetta II del Regno UnitoGiorgio VI del Regno UnitoEdoardo VIII del Regno UnitoGiorgio V del Regno Unito

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Miranda Carter, George, Nicholas and Wilhelm: Three Royal Cousins and the Road to World War I, Knopf Doubleday Publishing Group, 2010, xxiii, ISBN 978-0-307-59302-3.