sabato 2 aprile 2016

Marienburg

Malbork castel 2006.jpg

Castillo de Malbork, Polonia, 2013-05-19, DD 04.jpg

Crusader Castles of the Teutonic Knights:

Il castello di Marienburg (Malbork in polacco) venne costruito dall'Ordine teutonico come un Ordensburg, cui venne dato il nome di Marienburg (letteralmente "castello di Maria", la patrona dell'ordine).[1] La città che vi crebbe attorno assunse lo stesso nome, oggi divenuta Malbork e appartenente alla Polonia.
Costruito per ordine di Siegfried von Feuchtwangen,[2] il castello di Malbork è situato sulla sponda sudorientale del fiume Nogat e quindi accessibile alle navi mercantili e alle chiatte.[1] Esso era inizialmente un convento,[2] poi trasformato in un castello a tutti gli effetti.
Il castello di Malbork è costituito da tre parti: il castello alto, cioè l'ex convento; il castello medio, con le abitazioni degli inservienti e alcuni servizi; il castello basso, nel quale vi era il karwan, uno spaccio di armi di ogni genere.[2] Durante la guerra dei tredici anni molte stanze del castello si riempirono di armi varie da utilizzare contro un'eventuale invasione.[3] Il castello ritrovò tuttavia le sue funzioni originali con la dominazione polacca.[4]
Il castello, che al proprio interno ospita anche un museo,[5] è un classico esempio di fortezza medievale; è il più grande castello del mondo costruito in mattoni (in generale è l'edificio in mattoni più grande mai costruito dall'uomo) e uno dei più imponenti dell'Europa.[1][6] Il castello e il suo museo fanno parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO sin dal dicembre 1997.[7]
La posizione del castello direttamente sul fiume Nogat ed il terreno circostante relativamente piatto ne permisero un'ottima accessibilità a chiatte e navi mercantili. Sotto il governo della Prussia i cavalieri raccoglievano i pedaggi dalle navi in transito creando un monopolio sul commercio dell'ambra.[1] Quando la città entrò a far parte della Lega Anseatica molte riunioni si tennero al castello. Il castello venne anche assediato dopo la battaglia di Grunwald, ma Heinrich von Plauen guidò con successo la difesa durante l'assedio di Marienburg del 1410.[1]


La prima dominazione polacca


Una torre che dà sul chiostro del castello alto
Il castello di Malbork, che era in precedenza stato costruito ed ampliato dai cavalieri dell'Ordine teutonico, ha ritrovato le sue originali funzionalità con il dominio polacco. Furono investiti moltissimi soldi nella restaurazione di questa vasta fortezza gotica e i fondi destinati a questo scopo erano pochissimi. La risposta a questo fatto può essere trovata nelle scritture realizzate dagli inservienti che hanno lavorato nel castello. Uno dei primi reperti, risalente al 1565, accennava ad una grossa crepa nel muro esposto verso nord del refettorio la quale sarebbe costata moltissimi soldi allo Stato, che non ne aveva a volontà. Questo avvenimento marcò l'inizio di un dilemma che è stato risolto solo recentemente.[4]
Un nuovo tetto per la chiesa fu completato nel 1647, dato che il precedente era sul punto di cedere. La riparazione degli altri difetti del castello richiese molto più tempo del previsto.[4] La mancanza di operai causò, data la vecchiaia delle volte mai ristrutturate, la caduta di buona parte dell'ala meridionale e delle abitazioni nel castello medio nel 1675. I tetti furono riparati solo verso la metà del XVIII secolo e la cima della torre fu coperta da un tetto terminante con una lanterna. L'iniziativa del restauro fu presa dal re Augusto II di Polonia.[4]
Negli inizi del XVII secolo il palazzo del proprietario del castello fu trasformato in un palazzo reale in quanto le precedenti stanze interne furono trasformate in appartamenti reali. Questo palazzo è stato, nel Castello di Malbork, l'edificio che ha subito meno danni: infatti è stato parzialmente abbattuto solo una volta durante l'invasione svedese durante la guerra dei trent'anni.[4] Uno dei danni più gravi fu invece un incendio non di tipo doloso ai tetti del castello alto nel maggio del 1664, nel quale le strutture portanti delle gallerie coperte costruite dai cavalieri dell'Ordine teutonico cedettero. Furono ricostruite, ma questa volta in stile barocco.[4]
Tra gli anni 1756 e 1767 un'ampia scuola gesuita fu aperta nella torre Priest, situata tra la chiesa della Nostra Signora e il castello medio. Dal 1652 al 1772 questa chiesa fu curata dai gesuiti. Tra il tardo XVII secolo e il primo XVIII secolo i lavori di restaurazione nel castello medio furono limitati alla ricostruzione di una piccola parte degli edifici, ossia solo quelli necessari ad accogliere il personale del castello.[4]

La guerra prussiana


Panorama generale del castello alto
Nel settembre 1772 Malbork fu assediata dalle truppe prussiane. Occuparono il castello alto e il castello medio del castello di Malbork, che fu utilizzato per l'ultima volta da dei fanti polacchi tra il 1737 e il 1744. Nonostante le sue dimensioni imponenti, il castello sembrava essere troppo piccolo per contenere tutti i soldati prussiani, perciò vennero iniziati poco dopo il loro arrivo dei lavori di ampliamento. I chiostri furono coperti in alto da tetti di mattoni e il ponte che andava verso la città di Malbork fu incluso nell'ala sud date le vicinanze con i nuovi edifici. Inoltre, il refettorio nel castello medio fu convertito in un'arena per le corse equestri, l'entrata principale fu allargata, il pavimento in mattonelle demolito e alcune finestre chiuse. Verso il 1780 fu aperto un centro per la lavorazione del cotone nella casa del proprietario del castello, dove al momento vivevano i comandanti prussiani.[10]
Questo periodo segnò l'inizio di circa vent'anni di cambiamenti architettonici, anche radicali, al castello. Questi lavori continuarono, malgrado la pubblicazione, nel 1799, di un album contenente delle immagini di Malbork, che coinvolse molte persone. Tra queste persone si ricordano F. Gill, illustratore, F. Frick, incisioni, e F. Rabe, mappe. L'introduzione di questo libro, che parla della storia della città, è invece stata scritta da Konrad Levezow. Gli scopi del libro sono quelli di far vedere alla gente la bellezza di Malbork e di convincere le autorità a smettere di demolire il castello. Malgrado questi sforzi, nello stesso anno il re Federico Guglielmo III di Prussia decise di dare al castello alto la funzione di riserva di armi.[10] I lavori iniziarono nel 1801 e cambiarono radicalmente l'aspetto esterno della fortezza. Tutte le finestre medievali furono chiuse e ne furono create delle altre, posizionate a seconda di come sarebbe stato il nuovo assetto interno delle varie stanze. I tetti furono cambiati ed abbassati. Muri interni in pietra furono sostituiti ai muri in legno. Il castello medio subì pressappoco lo stesso trattamento e l'ala est fu convertita in un granaio. Per la sua costruzione fu necessario demolire la Cappella di San Bartolomeo.[10] Dopo questi cambiamenti, il castello fu trasformato in una caserma.[11]
Nel castello, nel primo decennio del XIX secolo, fu ritrovato un documento scritto da Max von Schenkendorf, uno studente reale, che fu pubblicato nel 1803 in un quotidiano di Berlino. L'autore, un giovane poeta romantico, era contro la demolizione del castello.[10]

La ristrutturazione


Vista del castello verso la fine del XIX secolo
Proposte sulla ricostruzione del castello iniziarono subito dopo l'abbandono della città di Malbork da parte delle truppe napoleoniche. Uno di questi progetti, proposto nel 1815 dal Governatore della Prussia occidentale, Theodor von Schön, che ricevette quest'ordine dal cancelliere ufficiale di Stato, Carlo Augusto di Sassonia-Weimar-Eisenach, fu accettato e perciò gli fu dato il permesso di dirigere i lavori.[12] Nel 1816 fu formato un comitato per la restaurazione del castello di Malbork (in tedesco Schloß bauverwaltung Marienburg). I lavori iniziarono nel 1817, dalla ricostruzione parziale dell'ala est, una parte della quale nel XVII secolo fu demolita, e la cappella di Santa Caterina fu ricostruita. Tra gli anni 1819 e 1850, l'architetto August Gersdorff diresse i lavori di ristrutturazione del castello. Con l'aiuto di personaggi famosi, come il pittore e architetto Karl Friedrich Schinkel e gli storici Johannes Voigt e Ludwig Haebler, esperti di storia dei cavalieri dell'Ordine teutonico, condusse la ristrutturazione della parte occidentale del castello medio.[12]
Dopo la rimozione dei telai, furono inserite nuove pavimentazioni in ceramica e furono montate nuove porte. Furono inoltre inserite delle finestre di vetro rappresentanti la storia dell'Ordine Teutonico nel refettorio. Le finestre nella parte orientale del refettorio furono sbloccate e i pavimenti rifatti. La ricostruzione del castello alto consistette nella restaurazione dei tetti e nella costruzione di una torre neogotica, risalente al 1842.[12]

Il castello alto verso la fine del XIX secolo
Un fatto che risultò controverso tra gli storici dell'epoca fu la costruzione della nuova sommità del castello medio. Come deciso dall'architetto August Gersdorff, questa decorazione sarebbe stata parte dell'infermeria medievale del castello. Tra il 1849 e il 1850, Alexander Ferdinand von Quast, il primo guardiano del Castello di Malbork, espose delle opinioni negative riguardo a quanto veniva detto dagli storici.[12] Divenne il dirigente dei lavori e mantenne tale posizione fino al 1876. Grazie a questa iniziativa, il muro occidentale cadente in pezzi del Grande Refettorio furono rinforzati con corpi interni in acciaio e il mosaico situato nella cattedrale del castello raffigurante la Vergine e il Bambino fu restaurato. Tale riparazione fu svolta da maestri veneziani, che, già cinque secoli prima, avevano costruito il mosaico originale.[12]
Il castello fu visitato per controllare la sicurezza degli edifici da Hermann Blankenstein. Le sue ispezioni, avvenute nello stesso periodo nel quale veniva festeggiato il rientro della Prussia occidentale nel Regno di Prussia, avvenuto nella zona di Malbork nel settembre 1872. Con questo avvenimento, molti storici tedeschi visitarono Malbork, l'antica capitale dell'Ordine Teutonico, per approfondirne la storia.[12]
Nel 1881, grazie all'attiva partecipazione del Governo dei Regno di Prussia, venne deciso di iniziare i lavori di costruzione della Chiesa della Beata Vergine Maria nel castello alto. Un anno dopo, il ministero della fede convocò una commissione per controllare i lavori in corso nel castello. A dirigere i lavori c'era il giovane architetto Conrad Emmanuel Steinbrecht, che in poco tempo ebbe la fama di essere uno dei più grandi architetti che si sono occupati del Castello di Malbork nella storia. Aveva già diretto i lavori di alcuni scavi archeologici in Grecia nel 1877 e diretto degli studi architettonici a livello statale, oltre che aver pubblicato il libro "Thorn im Mittelalter" nel 1881.[12] I suoi principali metodi di lavoro erano i seguenti:
  • precisa valutazione dello stato attuale dell'edificio;
  • studi archeologici;
  • studi scientifici;
  • archiviazione degli studi;
  • ristrutturazione immediata degli edifici cadenti in macerie.

Il portico che scorre lungo il chiostro nel castello alto
Il suo principale motto era "non si possono fare passi avanti se non si ha spirito storico".[12] Un ottimo esempio di applicazione dei suoi metodi di lavoro si può notare nella ristrutturazione del palazzo dei proprietari del castello. Grazie ai suoi studi estremamente accurati, gli oggetti medievali trovati fra le macerie furono ritrovati e riposti nella posizione originale.[12]
Altri oggetti medievali furono furono finanziati principalmente dalla borsa della Prussia. La famiglia imperiale si interessò particolarmente della ristrutturazione del castello. Federico Guglielmo II di Prussia visitò questo monumento almeno trenta volte durante il suo regno.[12] Il supporto finanziario fu anche garantito dalla Società per la Conservazione delle Bellezze di Malbork. Questa società fu fondata il 3 marzo dello stesso anno prendendo spunto da un'iniziativa intrapresa da alcuni ufficiali locali, da i Presidenti della Prussia occidentale e orientale e dal Sindaco di Danzica. Le vere e proprie radici della società si trovano tuttavia nel 1872, quando, durante le cerimonie di unificazione della Prussia, il Comitato per la Ricostruzione del castello alto di Malbork ritornò attivo.[12]

Il chiostro
I soldi venivano più che altro dalle lotterie, che iniziarono a prendere particolarmente vita dopo il 1886. L'idea di questo metodo finanziario nacque nel 1881 in Germania con la ricostruzione della Cattedrale di Colonia. I fondi permisero alla società un accurato restauro dei dipinti, degli affreschi e dei mosaici conservati nel castello, oltre che l'ottima ricostruzione del castello stesso.[12]
Nel 1900 i più importanti progetti di ristrutturazione furono portati a termine. Furono ristrutturati gli interni della Chiesa della Nostra Signora, della Cappella di Sant'Anna, del palazzo del proprietario, delle cucine, delle sale da pranzo e delle stanze. I lavori nel castello medio continuarono fino al1918 e interessavano l'ala est, la Cappella di San Bartolomeo, l'infermeria e le stanze. L'ala ovest comprendeva invece il refettorio.[12]

Il periodo tra le guerre mondiali

Verso la fine del giugno 1922, dopo quarant'anni di lavori di ristrutturazione, Conrad Emmanuel Steinbrecht iniziò il suo periodo di pensione. Il suo successore fu il maestro Bernhard Schmid, che fu poco prima eletto protettore dei monumenti storici della Prussia orientale. Fu sotto la sua supervisione che i lavori nel castello furono finalmente completati.[13]
La Cappella di Santa Caterina fu completata nel 1922. Quattro anni dopo furono ricostruite le mura e le torri e nel 1931 i lavori per la costruzione di un nuovo ponte che avrebbe collegato il castello alla città, conosciuto come Ponte di Hindenburg, fu finito. Essendo stato ricostruito ed avendogli aggiunto alcuni particolari tipici dell'architettura neogotica, il castello fu aperto ai visitatori. Erano aperti al pubblico il refettorio, le cucine, il palazzo dei cavalieri, le stanze e la Chiesa della Nostra Signora.[13]
Avendo il castello come attrazione turistica, gli abitanti di Malbork ne giovarono. Infatti questo poteva fornire nuovi posti di lavoro e quindi più denaro. Infatti questo monumento non attirava turisti soltanto dalla Prussia, ma anche dalla Germania.[13]

La seconda guerra mondiale


Foto aerea del castello e di Malbork
La situazione politica in Germania durante gli anni 1930 del XX secolo influenzò la vita nel Castello di Malbork. Il 1º maggio 1933 la bandiera del Terzo Reich venne montata sulla torre principale. Il castello, in quel periodo, ospitò varie conferenze tra gli ufficiali del Partito Nazista. Questi eventi spinsero alla necessità di un anfiteatro, progettato nel 1934, da costruire nella parte orientale del castello. Tuttavia, questo progetto non fu mai iniziato. Il 1º settembre 1939, nel refettorio, il Gauleiter Albert Forster annunciò ufficialmente il rientro dei terroristi che si erano stanziati sulla sponda occidentale della Vistola in Germania. Pochi mesi dopo questo avvenimento furono ripristinati i confini precedenti della Prussia occidentale.[13]
Nel maggio 1940 la stessa sala fu utilizzata per una riunione di benvenuto alla Banderia Prutenorum, un'organizzazione simile a quella dei Cavalieri Teutonici ma originari del Castello di Wawel, a Cracovia. Durante la seconda guerra mondiale il refettorio ospitò delle cerimonie per dare il benvenuto ai nuovi soldati che avrebbero combattuto in guerra.[13] Nel 1941 iniziarono le preparazioni di un piano per proteggere dai bombardamenti aerei il Castello di Malbork. Tra i programmi dell'operazione c'era la protezione dell'affresco della Madonna nella Chiesa della Nostra Signora con una membrana resistente e la rimozione di tutte le vetrate.[13]
Sia la città che il castello furono severamente danneggiati nel 1945. I combattimenti tra la guarnigione di Malbork e le unità russe causarono la distruzione di circa l'80% degli edifici antichi della città. La parte orientale del castello soffrì inoltre di seri danni. Il presbiterio della Chiesa della Nostra Signora fu demolito, insieme alla preziosa statua in granito della Madonna e il Bambino, la torre principale, l'ala est del castello medio e parte del castello basso. L'8 marzo i tedeschi si ritirarono.[13]

La seconda dominazione polacca


Vista notturna
Gli amministratori civili polacchi visitarono Malbork nell'aprile 1945, appena finite le battaglie, anche se i soldati tedeschi si trattennero qui fino al 1957. Verso la fine degli anni 1940 la maggior parte dei pochi edifici medievali rimasti nella città di Malbork fu demolita. Gli unici rimasti quando finirono i lavori verso gli inizi degli anni 1950 furono la chiesa parrocchiale, il municipio, due ponti e una parte delle mura.[14]
Nel giugno 1957 il Comitato Pubblico per la Ricostruzione del Castello festeggiò il cinquecentesimo anniversario della liberazione di Malbork. In questo periodo il pianterreno dell'ala est nel castello medio fu aperta al pubblico per ospitarvi una locanda, che fu progettata per soddisfare i bisogni dei visitatori che si sarebbero soffermati a Malbork per delle notti o che avrebbero voluto consumare un pasto.[14]
La celebrazione dell'anniversario fu organizzata al fine di sensibilizzare la gente della devastazione che aveva subito negli ultimi anni Malbork. Il 7 agosto 1945 fu aperto nel Castello di Malbork il Museo dell'armata polacca, i cui direttori decisero di riprendere alcuni oggetti appartenenti al castello ma esposti a Varsavia.[14] Il 30 novembre 1950 il castello, che era già stato riconosciuto da un anno patrimonio storico ed architettonico nazionale, fu acquistato dal Ministero della Cultura e dell'Arte. Il Ministero passò nel 1951 la proprietà del castello all'associazione PTTK, la quale lo affittò poco tempo dopo all'Istituto Turistico di Sopot.[14]

Architettura


Planimetria del castello
Il Castello di Malbork è diviso in tre parti, quella bassa, quella media e quella alta. In quella alta sorgeva l'imponente palazzo del proprietario, costruito su quattro piani, che spettava alGrande Maestro dell'Ordine Teutonico che conquistava il castello. Il suo cortile interno è circondato da un porticato gotico con volte triangolari.[15] La Porta d'Oro, costruita nel XIII secolo, è preceduta da un portico. La rosetta nella chiave di volta è scolpita con un'immagine di Gesù Cristo.[15]
Il castello medio ha subito, nel tempo, molte modifiche. Il refettorio, con una doppia fila di finestre e volte a stella tardogotiche sostenute da una colonna di granito al centro, è la stanza più grande del castello. È divisa in due parti: una invernale e una estiva.[15] Nel corso della dominazione prussiana il refettorio è diventato un'arena dedicata alle corse equestri.[10] Nella parte media del castello erano inoltre presenti le abitazioni dei soldati e del personale del castello. Qui era inoltre presente la Chiesa di Santa Maria, dietro la quale è stata successivamente creata la Cappella di Sant'Anna, nella quale sono conservate le tombe nelle quali sono conservati i resti dei Grandi Maestri.[16]
Il castello basso, costruito qualche decennio dopo la costruzione delle prime due parti del castello a causa dello spazio a disposizione nel castello insufficiente, ha ospitato le abitazioni dei soldati, il Karwan, spaccio di armi di vario genere, un granaio e un deposito di armi.[2] Gli edifici, oggi parzialmente ristrutturati, ospitano un albergo.[16]
Le tre sezioni nelle quali è separato il Castello di Malbork sono separate da fossati asciutti e da torri. Il castello è arrivato ad ospitare, nel tardo Medioevo, più di 3 000 persone, in uno spazio racchiuso tra le mura di 210 000 m², più del quadruplo del Castello di Windsor.[1]

Il museo

Storia

Il Museo del Castello di Malbork fu inaugurato il 1º gennaio 1961. La decisione di aprire questo museo fu presa dopo un incendio avvenuto nel 1959 nei tetti delle ali occidentale e settentrionale del castello medio.[5] Il 3 luglio1965 il museo organizzò una mostra di oggetti in ambra nell'ala orientale del castello medio, all'epoca semiristrutturata. Con questo avvenimento si ricorda questo giorno come uno di quelli con il maggior numero di visitatori nella storia del Castello di Malbork.[5] Gli spettacoli del gruppo Light and Sound (letteralmente Luce e Suono) vengono svolti qui dal 1980 e hanno una certa fama in Polonia.[5]

Collezione

Tra la collezione del castello si possono trovare antiche armature, molte delle quali furono ereditate nel 1896 da un famoso collezionista prussiano, Theodore von Blell. Secondo gli studi, alcune di queste risalivano all'epocaromana, altre all'epoca celtica e altre ancora dall'Asia orientale, fino a quelle più recenti del XIX secolo.[13]
Un'altra parte della collezione è costituita dalle monete, raccolte dal consigliere del castello Jaquet, che riuscì a procurarne circa 10 000.[13] Tra i più begli esempi di scultura gotica ci sono i tre altari conservati nel Castello di Malbork: l'altare Grudziadz costruito tra il 1370 e i 1380, l'altare Amburgo del 1499 e l'altare Teknit del 1504.[13] Molti documenti storici sono conservati nell'archivio situato nella Torre Klesza, tra i quali si trovano alcune stampe reali e governative.[13]
La collezione archeologica è composta perlopiù dai ritrovamenti risalenti all'epoca dell'Ordine Teutonico. Interessanti elementi di questa decorazione sono delle tegole finemente decorate provenienti dalla Città imperiale diPechino e alcuni mattoni della Grande muraglia cinese. Una stanza del castello, chiamata Heimatmuseum, fu arredata con i mobili tradizionali della regione di Malbork.[13]
Marienburg 2004 Panorama.jpg
Ingrandisci
Veduta dell'intero castello dall'altra sponda del fiume Nogat. Si può notare, sulla sinistra, un ponte che unisce le due sponde, e, davanti al castello, un traghetto: questo fiume è navigabile ed è servito di regolari collegamenti fluviali.

I proprietari del castello

I proprietari del Castello di Malbork, da quando era ancora un convento ad oggi, sono stati 70. Di seguito è riportata la lista di tutte le persone che hanno amministrato nella storia questo edificio.[9]
NomePeriodoNomePeriodo
1Sibrand119036Ludwig von Erlichshausen1450-1467
2Gerard119237Heinrich Reuß von Plauen1469-1470
3Heinrich1193-119438Heinrich Reffle von Richtenberg1470-1477
4Ulrich119539Martin Truchseß von Wetzhausen1477-1489
5Heinrich119640Johann von Tiefen1489-1497
6Heinrich Walpot von Bassenheim1198-120041Federico di Sassonia1497-1510
7Otto von Kerpen1200-120842Alberto I di Prussia1511-1525
8Heinrich von Tunna1208-120943Walter von Cronberg1527-1543
9Hermann von Salza1209-123944Wolfgang Schutzbar1543-1566
10Corrado di Turingia1239-124045Georg Hundt von Weckheim1566-1572
11Gerhard von Malberg1240-124446Heinrich von Bobenhausen1572-1590/95
12Heinrich von Hohenlohe1244-124947Massimiliano d'Austria1590/95-1618
13Günther von Wüllersleben1249-125248Carlo I d'Austria1619-1624
14Poppo von Osterna1252-125649Johann Eustach von Westernach1625-1627
15Anno von Sangershausen1256-127350Johann Kaspar von Stadion1627-1641
16Hartmann von Heldrungen1273-128251Leopoldo Guglielmo d'Austria1641-1662
17Burchard von Schwanden1282-129052Carlo Giuseppe d'Asburgo1662-1664
18Konrad von Feuchtwangen1291-129653Johann Caspar von Ampringen1664-1684
19Gottfried von Hohenlohe1297-130354Luigi Antonio del Palatinato-Neuburg1684-1694
20Siegfried von Feuchtwangen1303-131155Francesco Luigi del Palatinato-Neuburg1694-1732
21Karl von Trier1311-132456Clemente Augusto di Baviera1732-1761
22Werner von Orseln1324-133057Carlo Alessandro di Lorena1761-1780
23Luther von Braunschweig1331-133558Massimiliano d'Asburgo-Lorena1780-1801
24Dietrich von Altenburg1335-134159Carlo d'Asburgo-Teschen1801-1804
25Ludolf König1342-134560Antonio Vittorio d'Asburgo-Lorena1804-1835
26Heinrich Dusemer1345-135161Massimiliano d'Asburgo-Este1835-1863
27Winrich von Kniprode1352-138262Guglielmo Francesco d'Asburgo-Teschen1863-1894
28Konrad Zöllner von Rothenstein1382-139063Eugenio Ferdinando Pio d'Asburgo-Teschen1894-1923
29Konrad von Wallenrode1391-139364Norbert Klein1923-1933
30Konrad von Jungingen1393-140765Paul Heider1933-1936
31Ulrich von Jungingen1407-141066Robert Schälzky1936-1948
32Heinrich von Plauen1410-141367Marian Tumler1948-1970
33Michael Küchmeister von Sternberg1414-142268Ildefons Pauler1970-1988
34Paul von Rusdorf1422-144169Arnold Othmar Wieland1988-2000
35Konrad von Erlichshausen1441-144970Bruno Platter2000-oggi

Note

  1. ^ a b c d e f (ENCenni storici sul castellocastlesofpoland.comURL consultato il 21 luglio 2008.
  2. ^ a b c d e f g h i j (ENCostruzione del castellozamek.malbork.plURL consultato il 21 agosto 2008.
  3. ^ a b c (ENStoria del Castello di Malborkguide-to-castles-of-europe.comURL consultato il 19 gennaio 2012.
  4. ^ a b c d e f g (ENLa dominazione polaccazamek.malbork.plURL consultato il 22 agosto 2008.
  5. ^ a b c d (ENIl museo del Castello di Malborkzamek.malbork.plURL consultato il 22 agosto 2008.
  6. ^ Central Europe, p. 433.
  7. ^ a b (ENScheda UNESCOwhc.unesco.orgURL consultato il 21 agosto 2008.
  8. ^ Body Advisory dell'UNESCO
  9. ^ a b (ENProprietari del Castello di Malborkzamek.malbork.plURL consultato il 21 agosto 2008.
  10. ^ a b c d e (ENDevastazione prussianazamek.malbork.plURL consultato il 23 agosto 2008.
  11. ^ Michelin, p. 365.
  12. ^ a b c d e f g h i j k l m (ENLa ristrutturazionezamek.malbork.plURL consultato il 24 agosto 2008.
  13. ^ a b c d e f g h i j k l (ENLe Guerre mondializamek.malbork.plURL consultato il 4 settembre 2008.
  14. ^ a b c d (ENStoria recente del castellozamek.malbork.plURL consultato il 9 settembre 2008.
  15. ^ a b c Le Guide Mondadori - Polonia, p. 264.
  16. ^ a b Le Guide Mondadori - Polonia, p. 265.

Bibliografia

  • Teresa Czerniewicz, Umer Małgorzata Omilanowska; Jerzy Majewski, Le Guide Mondadori - Polonia, Milano, Mondadori, 2005, ISBN 88-370-5667-2.
  • Polonia, Michelin, 2006, ISBN 2-06-712478-1.
  • (PL) Eleonora Zbierska, Zamek W Malborku. Sport i Turystyka, 1974.
  • (PL) Bohdan Guerquin, Zamek W Malborku. Arkady, 1971.
  • (PL) Marian Pawłowski, Zamek W Malborku. Sport i Turystyka, 1979. ISBN 83-217-2231-8
  • (DEPL) Ryszard Rząd; Elke Michalik, Zamek w Malborku 1882-1945: dni powszednie odbudowy=Die Marienburg 1882-1945: der Altag de

venerdì 1 aprile 2016

I colori dei paesi europei negli atlanti storici



Per un'antica e tacita convenzione, nella maggior parte degli atlanti storici i paesi europei sono rappresentati con i seguenti colori:

Gran Bretagna: rosa carne

Francia: viola

Prussia: blu di Prussia

Spagna: giallo chiaro

Impero d'Austria: giallo scuro o arancione

Impero Ottomano: marrone

Impero Russo: verde veronese

Portogallo: verde chiaro

Regno di Sardegna e poi Regno d'Italia: verde smeraldo

Regno delle Due Sicilie: arancione


Barad-dur



Barad-dûr (in elfico sindarintorre oscuraLugbúrz nel linguaggio nero) è una torre di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien per le sue opere, e nello specifico per i due libri Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion. È la dimora di Sauron nella Terra di Mezzo ed è situata nella regione di Mordor, su una cresta degli Ered Lithui a est del vulcano chiamato Monte Fato.

Circondata dalle ombre, a causa delle ceneri continuamente eruttate dal vulcano nelle vicinanze, ma anche per la presenza di Sauron in essa[2], Barad-dûr è descritta (e percepita spesso anche dagli stessi protagonisti de Il Signore degli Anelli) come rappresentazione ed estensione fisica della volontà e della potenza del Maia decaduto[3].
Tolkien non specifica mai con chiarezza quale sia la reale dimensione ed imponenza della Torre Oscura, ma ne fa cogliere fugacemente al lettore, come nella visione d'insieme che ne ha Frodo prima del suo crollo finale, quegli aspetti che sono rappresentativi della mente contorta e sigillata di Sauron: l'Occhio senza palpebre "osserva" insonne la Terra di Mezzo dal pinnacolo più alto di Barad-dûr, la cui surreale ed immensa architettura è un insieme grottesco di innumerevoli torrette, fossati, cortili, prigioni e «immensi cancelli d'acciaio e diamante»[4].


Essendo la torre la più completa realizzazione dei pensieri e delle azioni di Sauron, la trasformazione della fortezza di Isengard operata da Saruman non può che condurre fatalmente a una mimesi, ma imperfetta, «un modello infantile o una lusinga da cortigiano» - come precisa Tolkien - «di quella immensa fortezza, prigione, armeria, fornace chiamata Barad-dûr, la Torre Oscura, il cui enorme potere non temeva rivali, si beffava delle lusinghe e faceva ogni cosa con comodo, calma e sicura com'era col suo orgoglio e la sua forza smisurata.»[5]; così come un ulteriore modello imperfetto della grande torre risulta essere anche il "nuovo" mulino/fucina[6] di Ted Sabbioso nella Contea deturpata da Saruman a immagine di Mordor[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'esistenza[8] di Barad-dûr è legata a quella di Sauron e dell'Unico Anello essendo stata edificata con l'ausilio del suo potere.
La sua costruzione, iniziata nell'anno 1000 della Seconda Era, richiese oltre seicento anni ed essa divenne la più grande fortezza mai edificata dopo Angband; Sauron vi infuse - chiarisce Tolkien - molto del suo potere affinché potesse perdurare intatta nel corso delle ere. Come la fortezza di Morgoth, il maestro di Sauron, era celata dai Thangorodrim, così la Torre Oscura è nascosta dalle catene montuose che circondano in buona parte Mordor: gli Ephel Dúath a ovest e gli Ered Lithui a nord.
Assediata per sette anni dagli eserciti dell'ultima alleanza stretta da uomini ed elfi, Barad-dûr venne interamente demolita nel 3441 della Seconda Era, dopo la sconfitta di Sauron, ma poiché era stata creata grazie all'ausilio dell'Anello, le sue fondazioni non potevano essere distrutte se non gettando l'Anello nella voragine di Sammath Naur sul Monte Fato dove il potente artefatto era stato creato.

Ma Isildur, ammaliato dal potere dell'Anello che aveva sottratto a Sauron, si rifiutò di liberarsene gettandolo nel fuoco, e così Barad-dûr poté essere nuovamente ricostruita, nel corso della Terza Era, quando Sauron, migliaia di anni dopo, ritornò a Mordor.
Ciò che Isildur non era stato in grado di compiere viene infine compiuto dal Portatore dell'Anello grazie a Gollum; scomparso il potere di Sauron, Barad-dûr crolla su se stessa.

Adattamenti

Barad-dûr è stata ricreata nella trasposizione cinematografica de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson sulla base dei disegni dell'illustratore John Howe che assieme ad Alan Lee ha curato il design concettuale per le scenografie del film. Per esigenze cinematografiche, ne Il ritorno del re, la torre è chiaramente visibile dal Morannon, quando gli eserciti di Gondor e di Mordor si affrontano sui monti di scorie, mentre nel romanzo questo non accade a causa della distanza.

Note

  1. ^ Il passo si riferisce alla visione di Frodo sul seggio della vista in cima alla collina di Amon Hen.
  2. ^ «mentre dalla Torre Oscura si sprigionavano i veli dell'Ombra che Sauron tesseva intorno a se» (Il Signore degli Anelli, p. 1118). L'Ombra, l'Oscuro Potere sono appellativi usati nel romanzo tolkeniano per indicare la volontà, i desideri, gli effetti della presenza di Sauron e talvolta come sinonimo di Sauron stesso che tra i molti epiteti annovera anche quello di Oscuro Signore.
  3. ^ Ad esempio, la descrizione lirica delle «cupe tenebre» dell'incertezza di Sauron che avvolgono le torri e i cancelli di Barad-dûr o la descrizione della sua paura («la Torre tremò, dalle fondamenta fino alla fiera e orgogliosa cresta») quando Frodo si arroga il possesso dell'Anello in Sammath Naur sfidandone la potenza. (Ibid, pp. 1103 e 1129).
  4. ^ Ibid, p.1130.
  5. ^ Ibid, pp. 674-675.
  6. ^ «da quando è arrivato Sharkey non macina più del tutto. Stanno sempre a martellare, e fanno uscire un fumo nero e puzzolente» (Ibid pp. 1205-1206).
  7. ^ «Sì, questo è Mordor [...] Saruman lavorava per Mordor, anche quando credeva di fare i propri comodi» (Ibid, p. 1211).
  8. ^ Appendice B de Il Signore degli Anelli, opera citata, pp. 1291-1312; Il Silmarillion.

Bibliografia

  • AA.VV., Il Mondo di Tolkien, illustrazioni della Terra di Mezzo, Piemme, Casale Monferrato, 1992
  • David Day, L'Anello di Tolkien, Piemme, Casale Monferrato, 1995
  • J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Rusconi Editore, Milano, 1989
  • J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Rusconi Editore, Milano, 1989
  • Alan LeeIl Signore degli Anelli, schizzi e bozzetti, Bompiani, Milano, 2005

giovedì 31 marzo 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 40. De Profundis


This is kinda how I imagined the inside of Felix's castle when I wrote Xander and Bly's escape.:

*Staircase to wine cellar. I like these stairs:







Spirals, Depth, Dark, Dreary, Gothic, Repetition,                                                                                                                     Textured.:

mines:

Il sistema di scale e di gallerie che penetravano in profondità nel sottosuolo del castello di Sleepy Providence, a Estgoth, si dipartiva sia dalla cripta della fortezza centrale, sia dai torrioni delle mura.
In tutti e tre i casi si doveva scendere a lungo, per scale strette e molto pendenti, fino ad arrivare ad alcune stanze, estremamente umide e buie, dove era possibile sostare per dormire e riposarsi, prima di proseguire nella discesa.
L'obiettivo era raggiungere il livello della falda acquifera: da quel punto si sarebbe potuti procedere in avanti, a livello orizzontale.
Fu proprio dopo aver sostato in una di quelle stanze intermedie, che Jennifer e Joelle Burke-Roche incominciarono una conversazione di una certa rilevanza.

<<Joelle... non so tu, ma io più scendo e più mi domando chi ce l'ha fatto fare... insomma, se stessimo cercando un tesoro sepolto, magari, forse, chissà, potrebbe anche avere un senso... ma così... sapendo che dall'altra parte ci sarà qualcosa di molto simile all'inferno... io sto perdendo di vista il senso dell'insieme, e non riesco a capire i tuoi moventi... te ne stavi così bene a New York... non era ancora il tuo turno: per quale ragione hai voluto anticipare le cose?>>

<<L'immortalità e l'eterna giovinezza non ti sembrano sufficienti come ragioni?
Certo, me ne stavo divinamente, ma l'idea che a un certo punto gli Iniziati mi avrebbero prelevata e costretta a fare da animale d'allevamento per il loro stramaledettissimo Programma Genetico non mi piaceva per niente!
E così ho deciso: mio "caro" Waldemar, non sarai tu a venire a prendere me, quando ti farà comodo, ma sarò io, a venirti a prendere, e a renderti mio schiavo! 

Queste sono le ragioni della mia alleanza con Vlad e questo è il motivo per cui vado a Gothian, l'unico posto dove, se Waldemar vuole venirmi a prendere, dovrà farlo combattendo con le unghie e con i denti!>>

<<Sei consapevole che, anche se diventerai un Vampiro Psichico e persino una Non-Morta, potrai comunque rischiare la Vera Morte? Anche un Vampiro può essere ucciso: Virginia, per esempio...>>

<<Io non sarei così sicura che Virginia sia morta. Ha condiviso con me i suoi ricordi, prima di sparire dalla circolazione. C'era un forte legame tra me e lei, ed io percepisco qualcosa... Virginia si nasconde da qualche parte, allo stesso modo in cui è nascosta Jessica. 
Non sono prigioniere: sono nascoste di loro spontanea volontà
Forse hanno persino imparato a volersi bene... cosa che dovremmo fare anche noi, considerata la situazione in cui ci troviamo>>



<<E allora ascolta i buoni consigli di tua sorella. Non andare a Gothian! Non mettere a rischio la tua vita!>>

<<Chi vuole ottenere qualcosa deve anche rischiare e avere coraggio!
Certo, una nave che resta sempre nel porto non corre rischi, ma non è per questo che vengono costruite le navi.
Allo stesso modo, nella vita, bisogna saper prendere il largo, mettersi in gioco,  senza paura, se si vuole raggiungere i propri obiettivi.
Come disse un grande del passato: Navigare necesse est, vivere non!>>

<<Ah, e questo ti sembra navigare, Joelle? Ci stiamo inabissando...
In ogni caso, tu parli di rischio e di coraggio, ma il più delle volte l'istinto di sopravvivenza è quello della paura. Di fronte al rischio, chi fugge, ha molte più probabilità di sopravvivere e quindi anche di riprodursi. La selezione naturale premia la paura, non il coraggio!>>

<<Ma questo riguarda gli animali, Jenny! Noi siamo umani e la condizione umana ci impone coraggio, dignità. creatività. 
Anche amore, certo, ma purché l'amore non diventi un'ancora che ci blocca. 
Dobbiamo decidere in autonomia: non si vive per accontentare gli altri! La scelta deve essere solo nostra...
Comunque, se davvero pensi che io sia in pericolo, be', allora mi sento in dovere di dirti che lo sei anche tu>>

<<In che senso?>>

<<Tu hai detto più volte di aver promesso a Waldemar di "guardagli le spalle" e di proteggerlo, avvalendoti anche dei poteri che ti derivano dall'essere una Vestale della Fiamma di Atar.
Quello che mi chiedo, ed è una domanda indiscreta, alla quale hai il diritto di non rispondere, è se tu provi qualcosa per lui e se desideri che si compia la profezia secondo cui voi dovreste avere una figlia>>

<<Io credo che lui, se non ci fosse stato di mezzo il Grande Disegno e il Programma Genetico, non avrebbe mai desiderato avere figli.
Una volta Waldemar mi ha detto che, secondo lui, e cito testualmente: "Non nascere può essere il più grande dei doni">>



Joelle sospirò:
<<E' una frase tipica di lui>>

Jennifer sorrise:
<<Un'altra volta io gli dissi che lo stimavo, e lui ne fu così meravigliato che quasi gli parve un'offesa e mi disse, e cito parola per parola: "Voi Iniziati avete troppa stima di me. E per essere sinceri, avete troppa stima di tutto il genere umano. Mi chiedete di salvare l'umanità, ma io mi chiedo: l'umanità merita davvero di essere salvata?">>

Joelle scosse il capo:
<<Ecco in che mani si è messo l'Ordine degli Iniziati! Il Grande Disegno è stato affidato a uno che non ci crede nemmeno!>>

Jennifer corrugò la fronte:
<<Farà il suo dovere: di lui si può dire di tutto, ma non che non abbia un forte senso morale. 
E' un uomo d'onore e mantiene le promesse.
Il suo pessimismo è troppo forte, certo, ma è tipico delle persone che hanno una sensibilità superiore: più sei sensibile e più ti accorgi dei pericoli e delle malignità.
L'uomo insensibile non si accorge di niente, e sta meglio.
Certo ci devono essere, nel passato di Waldemar, delle ombre molto più oscure di quelle che lui lascia trasparire. Ma soprattutto c'è il fatto che ha visto il futuro, ed è evidente che quel futuro non gli piace.
Anche io, in parte, ho il dono della Premonizione e ho intravisto alcune possibilità, nel futuro: a me non sembrano così terribili>>

Joelle la fissò:
<<Però non hai risposto alla mia domanda. Cosa provi per lui? Te lo chiedo anche perché a me sta decisamente antipatico>>

Jennifer allargò le braccia:
<<Questo si era capito. Cosa provo io per lui? Non lo so esattamente: sono confusa.
Vedi, anche se lo conosco da poco, lui è presente da molto tempo nelle mie Visioni. 
Ogni Visione è come un sogno difficile da ricordare e da interpretare.
Chi ha premonizioni vede come in uno specchio e in maniera confusa: è come un enigma da decifrare.
Waldemar è un enigma avvolto nel mistero, ma forse sto incominciando a capire qualcosa di lui, e mi interessa conoscerlo meglio>>

<<E aspetterai che lui torni da te, ti prenda e ti porti via da questo castello?>>

Hohenschwangau Castle. Bavaria. Germany:

Eltz Castle in Germany:

<<Sì, gliel'ho promesso. Quando gli donai l'Anello del Fuoco, gli dissi: 
"Prendi questo anello, perché le tue fatiche saranno gravi, ed esso sempre ti sosterrà, preservandoti dalla stanchezza.
Quanto a me, il mio cuore è legato a questo luogo, e qui dimorerò, mentre questo mondo si consuma, e l'ultima era degli uomini giungerà al suo compimento. 
Fino a quel giorno, io ti aspetterò...">>

Joelle scosse il capo:
<<Molto poetico, ma decisamente poco pratico. Non si sa quando farà ritorno. 
Ci sarà una guerra, ai confini di Gothian, e Waldemar potrebbe non sopravvivere.
Ma se anche sopravvivesse a questa guerra, sareste comunque divisi. Se Gothar fosse sconfitto e Waldemar diventasse un eroe, e se tutto ciò che speri si avverasse, egli dovrebbe comunque affrontare altre prove. Ci sarebbero altri pericoli, forse sotto forma di tentazioni.
Qualcosa che lo convinca a restare, o più precisamente qualcuno. Una donna, forse una principessa aliena...>>

<<Come fai a sapere tutto questo?>>

<<Virginia me ne parlò, e poi anche Vlad. Vedi che anch'io ho le mie fonti?
Esiste una principessa aliena ed esiste una possibilità che tra lei e Waldemar nasca qualcosa. 
Sarebbe un'unione gloriosa.
Lui perverrebbe finalmente alla regalità, come immagine e splendore dei suoi antenati, gli antichi Re del passato, in gloria, senza macchia, all'alba di un nuovo mondo.
Ma tu, sorella mia, tu ti trascineresti qui nell'oscurità e nel dubbio, come una notte d'inverno che arriva senza una stella. 
Qui dimoreresti, legata al tuo dolore, sotto gli alberi che avvizziscono, finché il mondo intero non sarà consumato, così come la tua giovinezza e la tua bellezza.
Perché questo è inevitabile: che sia velocemente o per lento sfacelo del tempo, la tua bellezza sfiorirà, così come la tua capacità di generare una nuova vita>>

“I knew what it was to yearn for a life so distant it seemed that it had never been anything more than a dream.” ~Alice Hoffman, The Dovekeepers:

<<E' la natura delle cose, Joelle! E anche della nostra condizione umana...
E tu dovresti accettarla, invece di rincorrere la falsa immortalità dei Vampiri!
Vuoi forse convincermi a venire a Gothian con te? E magari diventare una di loro, una Non-Morta, e illudermi di conservare la mia giovinezza e la mia bellezza così come la si illudevano di conservarle le regine dell'antico Egitto, che si facevano imbalsamare e chiudere in superbi sarcofagi, sotto statue di divina perfezione, come Nefertiti.
No... quella non è vita, quello è soltanto un lungo sonno di morte vivente, come una mummia in un sepolcro>>

Quelle parole suonarono particolarmente cupe in quelle profondità.
<<E allora resta, e resta per sempre una Vergine Vestale, a cui non rimane che invocare la clemenza degli Dei. Prega il tuo Signore Atar di conservarti...>>

E Jennifer, incredibilmente, lo fece:
<<De profundis clamavi ad ad Te, Domine. Dalle profondità a te ho gridato, o Signore: ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. L'anima mia si è retta sulla sua parola, ha sperato in te, dalla veglia del mattino sino a notte, perché presso di te vi è misericordia,
e redenzione, e tu redimerai l'umanità da tutte le sue colpe>>

Joelle, che non aveva mai detto una preghiera in vita sua, scosse nuovamente il capo, si alzò, e disse:
<<E' ora di muoversi. Non intendo restare ferma qui un minuto di più>>

E la loro discesa continuò: scale, e sempre scale e ancora scale.

Spiral.:

Chateau de la Source, Luxembourg:

.:

A map of the Underworld of Greek mythology.<< Hey look, guys! You can see the area where our mother lives!:


Poi, finalmente, arrivarono all'acqua.
Quella era la Falda di Estgoth. Più in giù non si poteva andare. Ora bisognava procedere in avanti, lungo i moli e i ponti, fino al Varco di Estgoth.





Cast

Mia Wasikowska - Jessica, Jennifer and Joelle Burke-Roche

Jessica Chastain - Virginia Dracu

Alec Newman - Lord Roman Waldemar, Gran Maestro dell'Ordine degli Iniziati agli Arcani Supremi

mercoledì 30 marzo 2016

Denethor, Boromir e Faramir: la Casa dei Sovrintendenti di Gondor



Quella di Sovrintendente di Gondor è una carica istituzionale del Regno di Gondor durante la Terza Era di Arda, l'universo immaginario fantasy ideato dallo scrittore inglese John Ronald Reuel Tolkien e corrisponde a quella di Primo Ministro. Il Sovrintendente (in originale Steward) in carica durante i fatti raccontati ne Il Signore degli Anelli è Denethor II, poi Faramir, mentre informazioni dettagliate riguardo a questo ruolo si trovano nell'appendice A del romanzo, "Annali dei Re e Governatori".


L'ufficio di Sovrintendente fu creato al tempo di Re Rómendacil I per indicare il consigliere di maggiore prestigio presso il sovrano da lui scelto in virtù della sua saggezza e onestà e al quale non era permesso andare in guerra o viaggiare all'estero[1].
Il primo Sovrintendente di cui si abbia notizia è Húrin di Emyn Arnen, uomo di alto lignaggio numenoreano, la cui famiglia discendeva in via collaterale dalla casa di Anarion, il fratello minore di re Isildur o, nelle parole di Tolkien, “gli Húrinionath non erano discendenti in linea diretta di Elendil, [ma] erano in ogni caso di origine regale”[2].
In onore del progenitore, la Casa dei sovrintendenti divenne nota come Casa di Húrin, in quanto i re di Gondor usavano sceglierlo tra i suoi discendenti. Fu però solo a partire da Pelendur che la sovrintendenza divenne ereditaria e si trasmise usualmente da padre in figlio (o da parente a parente prossimo).
Con la scomparsa, nell'anno 2050, del re Eärnur, che partì per Minas Morgul dopo essere stato sfidato dal Re Stregone di Angmar e non fece mai più ritorno, i Sovrintendenti assunsero la Reggenza del Regno.

Il Sovrintendente Reggente sommava quindi la carica di Primo Ministro e quella di Capo dello Stato, ma non era il Re, in quanto il trono spettava ai discendenti di Isildur.

I Sovrintendenti Reggenti sedettero su un trono nero, alla base del Trono Bianco del Re



Denethor era caduto in una grave forma di depressione in seguito alla morte di Boromir, suo figlio prediletto, della quale incolpava Gandalf.

Dalla caduta dei Re, i Sovrintendenti Reggenti di Gondor sono stati:
  • Mardil Voronwë il Costante (2050 - 2080 T.E.)
  • Eradan (nato nel 1999, Sovrintendente dal 2080 al 2116)
  • Herion (n. 2037, S. 2116 - 2148)
  • Belegorn (n. 2074, S. 2148 - 2204)
  • Húrin I (n. 2124, S. 2204 - 2244) - Ebbe due sorelle maggiori
  • Túrin I (n. 2165, S. 2244 - 2278) - Si sposò due volte ed ebbe numerosi figli
  • Hador (n. 2245, S. 2278 - 2395) - Nacque dalla seconda moglie di Túrin I, visse sorprendentemente centocinquant'anni
  • Barahir (n. 2290, S. 2395 - 2412)
  • Dior (n. 2328, S. 2412 - 2435) - Non ebbe figli, gli successe il figlio della sorella, Denethor
  • Denethor I (2435–2477)
  • Boromir I (2477–2489)
  • Cirion (2489–2567)
  • Hallas (2567–2605)
  • Húrin II (2605–2628)
  • Belecthor I (2628–2655)
  • Orodreth (2655–2685)
  • Ecthelion I (2685–2698)
  • Egalmoth (2698–2743)
  • Beren (2743–2763)
  • Beregond (2763–2811)
  • Belecthor II (2811–2872)
  • Thorondir (2872–2882)
  • Túrin II (2882–2914)
  • Turgon (2914–2953)
  • Ecthelion II (2953–2984)
  • Denethor II (2984–3019)
  • Faramir (15 marzo 3019)[3] 


Faramir depose la Reggenza dopo l'incoronazione di Aragorn, che lo confermò nella carica di Primo Ministro.
Faramir sposò Eowin di Rohan, da cui ebbe il figlio Elboron, mentre Eomer sposò la cugina di Faramir, la schizzinosa principessa Lothiriel di Dol Amroth, da cui nacque il figlio Aelfwine il Bello.

Dopo il Ritorno del Re

Quando Re Elessar riprese il trono di Minas Tirith, i Sovrintendenti smisero di reggere il regno, tornando alla loro funzione originaria di consiglieri. I loro nomi non ci sono noti, a parte quello di Faramir (T.E. 2983 - Q.E. 82), che venne nominato Sovrintendente da Aragorn in persona. Il prologo de Il Signore degli Anelli, nomina il nome di Barahir"nipote del Commissario Faramir", all'epoca della morte di Elessar e sotto Re Eldarion, ma non specifica se fosse Sovrintendente. Scritti minori nominano Elboron, figlio di Faramir, e suo figlio, Barahir, appunto.
Alla fine della Terza Era, sotto la reggenza di Denethor II, il re fece finalmente ritorno: è l'epoca della guerra dell'Anello, quando Boromir figlio primogenito di Denethor partì per Gran Burrone e divenne membro della Compagnia dell'Anello, cadendo poi sulle rive dell'Anduin contro gli Orchi, e Denethor stesso morì sul rogo durante l'assedio di Minas TirithAragorn, figlio di Arathorn II e capitano dei Dúnedain, erede di Isildur e dunque legittimo erede al trono, tornò in Gondor dopo la vittoria nella battaglia dei Campi del Pelennor e reclamò la corona, che gli venne consegnata, dopo la definitiva sconfitta di Sauron, da Faramir secondo figlio di Denethor.
Fu così che, il 1º maggio dell'anno 3019, Aragorn fu incoronato re dei Regni Riuniti di Arnor e Gondor con il nome di re Elessar, fondando la Casa di Telcontar (Telcontar è la traduzione del soprannome di Aragorn nel nord,Grampasso). Faramir rimase comunque Sovrintendente, ed ottenne inoltre il principato dell'Ithilien.


Note

  1. ^ J.R.R. Tolkien Unfinished Tales pg. 319 nota 53
  2. ^ The History of Middle-earth, vol. XII, The Peoples of Middle-earth: "The Heirs of Elendil," pgs. 204-207,222-223
  3. ^ Dopo la morte di Denethor e durante la malattia di Faramir, il comando della città fu temporaneamente affidato al principe Imrahil di Dol Amroth. Aragorn non fu proclamato subito Re, anche se tutti, compreso Imrahil, erano disposti a riconoscerlo tale. Faramir restituì simbolicamente l'incarico di Reggente dopo l'incoronazione.

Bibliografia

Voci correlate