lunedì 29 febbraio 2016

Star Wars parody


Father and son




I giochi d'inanzia di Kylo Ren con sua madre Leia

weve-got-more-humorous-calvin-hobbes-star-wars-comic-art6:


Questa la ripropongo, è troppo bella, specie di lunedì



Post motivazionale: se ce l'ha fatta Anakin, ce la puoi fare anche tu! Conquista la Galassia!





Back to the future



L'unica cosa che Kylo è riuscito a fare in più di Luke



And the winner is...



Topolino come Jabba



Disney and Star Wars

Helping All Women To Relase The "LOVE DRUG" In There Man's Mind So That He Will Never Look At Another Woman Again!!!!! . http://monogamyman.club:



Il trofeo sopra il camino di Luke Skywalker: la testa del Rancor

Nightmarific Star Wars taxidermy | 32 Things You Need In Your Man Cave [ Wainscotingamerica.com ] #Mancave #wainscoting #design:

Sempre dal salotto di Luke, altri trofei

Taxidermied Heads of Star Wars Creatures Mounted on Fireplaces:

Taxidermied Heads of Star Wars Creatures Mounted on Fireplaces:


"Molti Bothan sono morti..."



Palpatine rivive i suoi momenti più felici con "i tuoi ricordi su Facebook": oggi tocca a "la distruzione del tempio Jedi"



Il passaggio delle consegne

domenica 28 febbraio 2016

Celtic style











750 BC to 12 BC, Celts were the most powerful people in central & northern Europe. Wave after wave they spread outwards, taking over France, Belgium, & crossing to Britain. There were many tribes of Celts, speaking a vaguely common language. Celt comes from the Greek "Keltoi" which means barbarians & is properly pronounced as "Kelt". Celt is a term NOT used until the 18th century. The Romans called these people Britons. The Celtic Iron Age ended 43 AD when the Romans invaded Britain:













Significato dei simboli celtici

Celtic symbols:

Celtic symbols of Ireland, an ancient country, home to many civilisations for thousands of years. Find out about Celtic symbols, old and new at www.irelandcalling.ie:

Il Nodo dell’Amante




Questo simbolo è stato trovato intagliato a Meigle, in Perthshire, Scozia.
È creato da una linea continua, che rappresenta l’eternità, la fedeltà, e l’unità.
Il disegno interno presenta quattro trifogli, ed ogni trifoglio rappresenta una delle quattro stagioni. Il trifoglio rappresenta le tre forze della natura: terra, aria e acqua.
Il simbolo fu più tardi usato dai cristiani a simboleggiare la triplicità sacra
e questo fece più facile unire le credenze cristiane e pagane.
Il cerchio che circonda il disegno simboleggia il sole. Il Nodo di Iona



Tri-Skell



Questo simbolo ha origine precristiane, ed è una protezione per i viaggi e le battaglie.
Il movimento della spirale è il diritto alla rinascita,
un simbolo di vittoria o di raggiungimentro degli obbiettivi.

Il Nodo di Antrim


Preso da una lastra nell’Irlanda del Nord, questo nodo è stato trovato anche nei manoscritti di Kell e di Lindisfarne. È composto da una linea che forma un disegno antiorario simmetrico da nord a sud, e da est a ovest.
Forma così una croce che protegge dal male, intrecciata ad una linea che rappresenta l’eternità, la fedeltà, e l’unità.

La Chiave di Muiredach

Preso dalla croce di Muiredach a Monaster Co. Louth. Questo disegno è formato da due “T” che si riflettono una nell’altra. Utilizzato come guardia per proteggersi dal male, si è scoperto essere di aiuto per bilanciare lo spirito con il cuore.

 I Quattro Cuori

Preso dalla pietra di Bore di Gask, nel Perthshire. In questo complesso modello si vedono quattro cuori. Bilanciando il nord, il sud, l’est e l’ovest, in una croce questo può venire usato come un simbolo a proteggere l’amore dal male. È composto di due linee separate che intrecciano l’amore nelle stagioni della vita.

 Il Nodo di Eassie

Preso da una pietra ad Eassie, nel Perthshire, questo modello è un adattamento allungato dela rosa di Briar. Il Nodo di Lindisfarne



Questo nodo a tre lati è stato preso dai vangeli di Lindisfarne, un manoscritto del settimo secolo. È costruito da una linea ed è un segno di completezza e di protezione.

Il Nodo di Britford

Preso da una pietra intagliata a Britford vicino Salisbury. Questo disegno è costruito da due linee. Studiato da vicino emergono disegni simili alla stella di Eire e al nodo di Iona. La stella è un simbolo guida usato per la protezione e per la crescita spirituale. Il Sole di San Michele



Dalla lastra di Beretchert a Tullylease. Questo disegno di due linee intrecciate è una forma più complicata del Bealin Cross. Il centro rappresenta il sole da cui viene la vita, ed è incluso nell’altro cerchio che agisce come protezione.
Il disegno è formato da due linee strettamente intrecciate: un legame tenuto all’unisono, un matrimonio del cuore con la mente.

Tynan

Dalla croce all’abbazia di Tynan Co. Armagh. Questo nodo forma quattro vincoli ovali allacciati da un quinto vincolo che lega tutto assieme, e rappresenta la Madre Terra con le quattro stagioni tenute assieme dall’anno.
Ruotando il modello a 45 gradi diventa una croce complicata ed allacciata, usata anche come protezione dal male. I Tre Saggi



Questo disegno si trova nel Book of Kells, e riproduce tre uomini saggi che cercano la verità, la carità e l’amore. Noi tutti, come discepoli dell’umanità, cerchiamo la loro saggezza. Indossatelo per migliorare la vostra comprensione degli esseri umani.

La Luna di Bridget

Questo disegno è stato trovato scolpito sulla Shandwick Stone e più tardi usato nel Book of Kells. Il modello è una linea che forma quattro quadranti per proteggere le quattro direzioni cardinali. Tullylease



Da una lastra a Tullylease. Questo design di scavi e spirali si unisce in un nucleo centrale di nord, sud, est ed ovest, invocando la protezione della triplicità in ogni quadrante, per custodire, tenere e nutrire.

La Spirale di Durrow

Questo modello ha la triplicità nel suo centro. È una protezione dal male, trovata nei quadranti esterni di una croce a Durrow Abbey, Kings Co. Rappresenta la relazione tra il padre ed il figlio che assicura il manterene i valori familiari da una generazione all’altra. Questo disegno è datato a prima del terzo secolo.

Il Nodo di Tyrone

Questo disegno è un trifoglio formato da due linee parallele intrecciate. Le due linee parallele sono utilizzate per rappresentare la vita di un individuo ed il rapporto con il suo amato: intrecciati e contemporaneamente separati. Ciascun trifoglio rappresenta anche le forze della natura: la terra, l’aria e l’acqua. Le linee intrecciate promuovono la forza dell’amicizia e l’amore. È stato trovato sul Donaghmore Cross. Co. Tyrone.


I Due Cigni

Dipinto nel Book of Kells, i due cigni sono animali che si accoppiano per la vita. Mostrano l’unità tra due persone come un cerchio, un vincolo infinito che trascende tutto. Due che diventano una sola mente, un solo pensiero.


 Il Sorgere del Sole

Preso da una lastra trovata a Fuerty, Co. Roscommon. Il semicerchio rappresenta il sole. Come un cerchio simboleggia completezza, il mezzo cerchio rappresenta la rinascita ed il risveglio spirituale. Questo simbolo fu usato dai Druidi per focalizzare il potere degli elementi ed è un simbolo di protezione.


 Il Nodo di Bealin

Collegato fortemente alla stella dell’Eire, il nodo di Bealin è diviso in due bande.
La banda interna s’ntreccia con i cappi formati dall’altra creando una croce. Si trova molte volte nel Book of Kells e scolpito sulla croce del nord a Clonmacnoise, Co. ed a Termonfechin Cross. Come nel Rosaleen, il disegno assicura forti rapporti ed una crescita spirituale incoraggiante. Il Bealin anche può essere usato come un simbolo guida e di protezione. Il vincolo continuo rappresenta l’eternità, la fedeltà e l’unità.


La Stella dell’Eire

Preso da una lastra trovata a Mona Incha. Il disegno è una banda circolare che forma quattro punti nel centro. I cappi formano una croce a braccia curve in espansione, può quindi venire vista sia come una stella che come una croce. La stella, un simbolo direzionale, è usata per la protezione e la crescita spirituale.
Il vincolo continuo rappresenta l’eternità, la fedeltà e l’unità. È uno dei modelli più vecchi e trovati più frequentemente in Irlanda.


Occian

Le frecce indicano sia verso l’interno che verso l’esterno, e rappresentano la forza dell’amore in tutti i rapporti. Questo può venire inteso anche come l’interscambio di pensieri e di idee tra le persone, o tra se stessi ed il resto del mondo.
Può venire utilizzato inoltre come simbolo purificatore e di protezione dal male.


Rosaleen

Questo disegno consiste in cuori intrecciati con i vertici dei cuori che formano una stella nel centro. I cuori promuovono un senso di pace interiore ed agiscono come un talismano. Questo simbolo assicura relazioni forti ed incoraggia la crescita spirituale.
Il suo disegno è stato trovato sulla croce del sud a Clonmacnoise, Co. Offaly. Clonmacnoise è stato un centro spirituale in Irlanda per secoli. Possiamo trovare questo disegno anche su manoscritti come il Book of Kells.


Il Nodo di Duleek

Dalla croce del sud a Duleek, Co. Meath. Duleek fu una valletta spirituale collegata ai tempi pagani, questo simbolo è trovato in molti vecchi siti druidici.
Il cerchio che circonda il modello è un simbolo di completezza e rappresenta il sole.
Il disegno interno consiste in quattro trifogli. Ogni trifoglio rappresenta le forze della natura: la terra, l’aria e l’acqua, e viene interpretato per ciascuna delle quattro stagioni.
Il disegno interno può anche essere visto come una croce, simboleggiando così l’integrazione delle credenze di cristiane e di quelle druidiche.
È un simbolo che rappresenta unità e la forza continua.


Restan

Come nel sostegno di Donough, questo disegno è stato trovato su bordi ed architravi. È un simbolo protettivo e di sostegno. Le punte che indicano verso l’esterno rappresentano la crescita esteriore, e la parte interna del disegno resta vuota per venire riempita dal vostro talismano individuale, che può essere considerato sia una guardia contro le forze esterne che una fonte della pace interiore.


La Croce di Fechin

Una linea continua circolare in quattro nodi su quattro quadranti, questo simbolo è un guardiano dello spirito. I quadranti rappresentano la protezione nelle quattro direzioni; è scolpito sulla croce alta a Termonfechin, Co. Louth. È stato trovato anche su altri monumenti senza il nodo interno. Il secondo nodo interno indica la forza nascosta, la linea continua rappresenta l’eternità, la fedeltà e l’unità.

Araldica e simboli araldici

Heraldry:

L'araldica è lo studio del blasone, cioè degli stemmi. Essi sono detti anche armi o scudi, in greco άσπις, àspis, donde il sinonimo aspilogia. In altre parole, è quel settore del sapere che ha lo scopo di individuare, riconoscere, descrivere e catalogare gli elementi grafici utilizzati, nel loro insieme, per identificare in modo certo una persona, una famiglia, un gruppo di persone o una istituzione.
Non rientrano tra gli oggetti di studio dell'araldica le bandiere ed i loghi o marchi di natura commerciale o industriale: le prime, perché a esse l'araldica fornisce solo la giustificazione storica e la base concettuale di costruzione, ma poi le abbandona al momento in cui esse vengono rigidamente regolamentate da leggi e decreti che riguardano la loro esatta riproduzione e dimensione; i secondi, perché si tratta di espressioni grafiche assolutamente rigide, immutabili e specificate nell'unica forma ammessa.
Per chiarire meglio il concetto, basti ricordare, per il primo caso, le discussioni sorte al momento della definizione delle esatte tonalità di colore della bandiera italiana, quando in araldica il termine verde indica genericamente qualunque tono di colore che rientri nella definizione di verde, ma senza specificare un codice cromatico univoco da utilizzare.
Nel secondo caso, si immagini cosa succederebbe se un grafico dovesse riprodurre il logo della Coca Cola senza conoscerlo, ma basandosi esclusivamente su una descrizione orale ridotta all'essenziale; il suo disegno sarebbe, molto probabilmente, alquanto differente dall'originale.
L'araldica invece vuole dare la possibilità a qualunque disegnatore, quale che sia il suo stile o l'epoca e il luogo in cui vive, di produrre un oggetto grafico – il cosiddetto stemma – che contenga tutte le informazioni essenziali per corrispondere senza alcun errore alla stringata descrizione - definita blasone - dello stemma stesso. Se il disegno è stato eseguito secondo le regole araldiche, chiunque conosca tali regole è in grado di ricostruire l'esatta descrizione semplicemente guardando il disegno.
L'araldica si è sviluppata nel Medio Evo in tutta l'Europa come un sistema coerente di identificazione non solo delle persone, ma anche delle linee di discendenza (in quanto il blasone poteva essere trasmesso in eredità ed esprimere il grado di parentela), il che la rende malgrado tutto un sistema unico nel suo tempo.

Certificato di nascita del principino George, figlio di William e Kate, duchi di Cambrigde

venerdì 26 febbraio 2016

Storia visuale delle spade

La Toga: cos'è e come indossarla







Roman clothing styles, especially elite men's and women's ceremonial styles were remarkably stable.  How one dressed and how well one wore the traditional toga (men) or stola and palla (women) said much about your social status and maturity.  A male citizens put on his first toga (became "togatus") at puberty in a special ceremony, and a woman would adopt matronly garb when first married.:

La toga (il cui nome è connesso con il verbo latino tego, "ricoprire") è una sopravveste di lana o di altro tessuto, il cui uso è stato ed è tradizionalmente legato all'appartenenza ad una determinata professione o categoria sociale.


Tipologie

Con questa parola ci si riferisce in particolare:
  • o a un ampio e lungo mantello di lana che gli antichi Romani portavano sopra la tunica,
  • o a una lunga sopravveste nera indossata
    • da magistrati e avvocati in giudizio,
    • dai pastori riformati,
    • dai professori universitari in occasioni particolari dell'anno accademico,
    • e in alcuni Paesi anche dagli studenti giunti al termine del loro percorso di studi.

Toga romana


Romano con toga
La toga era usata nell'antica Roma come mantello sopra la tunica.
Tito Livio e Floro raccontano che la toga pretesta (in latino toga praetexta) fu importata a Roma come usanza dei vicini Etruschi al tempo di Tarquinio Prisco.[1] Era un tipo di toga bordata di rosso, che veniva indossata da tutti i più alti magistrati.
« A me non dispiace la teoria di quelli che sostengono che [l'uso dei dodici littori siano stati] importati dalla vicina Etruria (da dove furono introdotte la sella curule e la toga pretesta) tanto questa tipologia di subalterni, quanto il loro stesso numero. Essi credono che ciò fosse così per gli Etruschi poiché, una volta eletto il re dall'insieme dei dodici popoli, ciascuno di essi forniva un littore. »
(Tito LivioAb Urbe condita libri, I, 8.)
L'uso della toga era riservato esclusivamente ai cittadini romani maschi, mentre gli schiavi e gli stranieri non avevano il diritto di indossarla. Chi era condannato all'esilio era condannato a perdere il diritto ad indossarla, lo ius togae.[2] Solo più tardi ne fu concesso l'uso a tutti gli abitanti dell'impero. I cittadini delle province, secondo alcune testimonianze, tendevano a non indossarla,[3] ma anche gli stessi romani, con l'avvento del periodo imperiale, iniziarono ad abbandonarne l'uso, tanto che Augusto fu costretto ad imporre che i cittadini la usassero almeno nel Foro.[4] Ecco cosa scrive Svetonio:
« Si applicò per far riprendere la moda e il costume di un tempo: un giorno, vedendo in un'adunanza del popolo una folla di gente malvestita, indignato esclamò: "Ecco i Romani, padroni del mondo e il popolo che indossa la toga", e diede incarico agli edili, dopo ciò, di non tollerare che nel Foro e nei dintorni si fermasse qualcuno se non avesse prima abbandonato il mantello che copriva la toga. »
(SvetonioAugustus, 40.)
Di qualsiasi tipo fosse, era un grande mantello ovale, ripiegato in due nel senso della lunghezza. Si indossava creando dapprima un mazzo di pieghe che dovevano essere appoggiate sulla spalla sinistra; la si passava poi attorno al corpo lasciando libera la spalla destra. Essendo ampia e pesante, la toga dava un aspetto imponente a chi la portava e ben rappresentava l'importanza di Roma, dominatrice del mondo antico.
Tra le varianti di toga abbiamo:
  • Toga virilis (o toga pura): toga dell'età adulta (che si raggiungeva attorno ai 15-17 anni), solitamente di colore bianco avorio.[5] Il Pontefice massimo ne posava un lembo sulla testa. Questa festa era celebrata solitamente il17 marzo, coincidendo con i Baccanale.[6] I Senatori e i Cavalieri avevano il privilegio di poterla ornare con una striscia di tessuto color porpora appuntata sulla spalla e che scendeva sul davanti, larga per i primi e stretta per i secondi (laticlavioangusticlavio).
  • Toga candida: ossia bianca, indossata dai candidati che si presentavano alle elezioni. Il colore doveva indicare l'onestà delle loro intenzioni.
  • Toga pulla (o toga atra): una toga marrone o grigio scuro, indossata durante i giorni di lutto.
  • Toga praetexta: si trattava di un tipo di toga orlata di porpora. Essa veniva indossata da:
    • Tutti i ragazzi romani liberi, che non avevano raggiunto ancora l'età adulta (fino ai 15-17 anni), veniva indossata nelle occasioni formali ed ovviamente era di dimensioni minori rispetto a quella degli adulti
    • Tutti i maggiori personaggi civili e religiosi, che per la loro funzione erano considerati Magistrati Curuli
    • Tutti gli ex Magistrati Curuli ed i Dictatores al momento della sepoltura e in altri casi anche durante certe solennità.
    • Secondo la tradizione essa era stata indossata da tutti gli antichi Re di Roma
    • Durante l'impero il diritto di portare questo tipo di toga venne spesso esteso come un onore riservato indipendentemente dalla funzione svolta
  • Toga picta: toga color porpora e strisce d'oro, indossata dai comandanti delle legioni in occasione della celebrazione del trionfo dopo la battaglia e dagli imperatori nel periodo tardo romano. Attorno al IV secolo la toga picta era integralmente ricamata, e per questo indossata solo da personaggi di altissimo rango. Essendo rigida e pesante, fu superata da mantelli più comodi da indossare come la clamide.
  • Toga trábea: toga variopinta indossata dagli Auguri, figure che, presso i romani, davano l'interpretazione della volontà degli dei studiando il volo degli uccelli.
  • Toga sinus: versione più grandiosa, si pensa lunga circa tre metri. Il sinus era la parte di tessuto appoggiata al fianco destro, che poteva anche essere ripiegato sul capo. Il lembo che cadeva dalla spalla sinistra ai piedi diventò talmente lungo, che fu ulteriormente ripiegato e usato come tasca (umbus).
  • La toga contabulata: usata nel tardo impero, era caratterizzata dal fatto che il lembo anteriore, invece di essere lasciato cadere ai piedi, era passato trasversalmente sul torace. Se ne vedono parecchi esempi sui dittici in avorio del IV secolo d.C.

Toga moderna

La toga nella magistratura e nell'accademia


Giudice spagnolo in toga ritratto da Diego Velázquez.
Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Abbigliamento accademico.
Alcune professioni e cariche pubbliche, di origine per lo più medievale e di particolare prestigio intellettuale.
Durante lo svolgimento dei loro compiti professionali tali funzionari indossavano, e spesso indossano ancora (abitualmente o in occasioni formali) specifici abiti di diversa foggia, che vanno tutti sotto il nome di toga. Tradizionalmente tale abito serviva per differenziarsi dal resto della popolazione ed all'interno della stesso ordine per distinguere particolari gradi, funzioni o prerogative.

La toga nel protestantesimo


Pastore calvinista con "toga di Ginevra"
Anche alcuni pastori protestanti, soprattutto quelli di tradizione luterana e calvinista, indossano normalmente una toga durante il culto evangelico, in particolare per la predicazione. Questa prassi fu voluta dai primi riformatori in esplicita polemica con l'uso cattolico-romano dei paramenti liturgici: la toga era un abito laico (come laico è a tutti gli effetti un pastore), ma era anche il segno di chi aveva visto pubblicamente riconosciuta (normalmente con il conseguimento del dottorato) la propria formazione accademica. Il pastore riformato, quindi, continua ad essere un membro di Chiesa non rivestito di particolari funzioni sacerdotali, e però, in virtù dei suoi studi teologici pubblicamente riconosciuti, viene scelto per una funzione ecclesiastica per molti versi analoga a quella civile del magistrato, il quale applica ai casi concreti una legge (per il pastore, la Scrittura) non stabilita dal magistrato stesso.

Note

  1. ^ FloroEpitoma de Tito Livio bellorum omnium annorum DCC, I, 5.6.
  2. ^ Svetonio, Claudio, 15; Plinio il giovane, Epistole, 4, 113.
  3. ^ Giovenale, 3, vv. 171-2; Marziale, IV, 66, vv. 3-4.
  4. ^ Svetonio, Augusto, 40.
  5. ^ CiceronePro Caelio, 33.
  6. ^ Publio Ovidio NasoneFasti, III, 771 seg..
  7. ^ R.D. 14-12-1865 n. 2641

Bibliografia