domenica 24 gennaio 2016

Le insegne reali del Sacro Romano Impero



Le insegne imperiali o "regalia", o "gioielli della corona imperiale" (in tedesco Reichsinsignien, Reichskleinodien, Reichsschatz) sono i regalia degli imperatori e dei re del Sacro Romano Impero. Le parti più importanti sono la corona imperiale, la lancia sacra e la spada imperiale. Oggi sono conservate nella camera del Tesoro del palazzo di Hofburg a Vienna, in Austria.
Le Insegne imperiali sono le uniche insegne reali perfettamente conservate dal medioevo. Durante il Basso Medioevo, la parola "insegne imperiali" ha avuta molte variazioni in lingua latina, infatti questi erano chiamati: insignia imperialiaregalia insigniainsignia imperalis capellae quae regalia dicuntur ed altre parole simili.
Sotto, miniatura ritraente Carlo Magno.

Le insegne imperiali si possono dividere in due gruppi: il più grande chiamato Nürnberger Kleinodien, in italiano "gioielli di Norimberga", perché vennero conservati proprio a Norimberga dal 1424 al 1796.
Questo gruppo comprende la corona imperiale e parte del vestiario; il globo imperiale (cioè un globo crucigero) lo scettro imperiale, la spada imperiale, la spada cerimoniale, la Croce imperiale e la lancia sacra e tutti i reliquiari tranne la "borsa di santo Stefano.
Il secondo gruppo, chiamato Aachener Kleinodien, in italiano "gioielli di Aquisgrana", perché le insegne appartenenti a questi gruppo vennero conservate ad Aquisgrana fino al 1794.
Questo gruppo comprende la borsa di santo Stefano, la Bibbia imperialeAltachiara la leggendaria spada di Carlo Magno.
Sotto, Francesco II d'Asburgo-Lorena, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero e primo Imperatore d'Austria.


ista dei componenti delle insegne imperiali

Gioielli di AquisgranaLuogo di origine e data di produzione
Borsa di santo Stefanoinizi del IX secolo
Bibbia imperialeAquisgrana, fine dell'VIII secolo
AltachiaraEuropa orientale, seconda metà del IX secolo

L'ultimo imperatore del Sacro Romano Impero Francesco II indossa le insegne. Sono ben evidenti: corona, scettro, globo, camice, stola, scarpe e guanti.
Gioielli di NorimbergaLuogo di origine e data di produzione
Corona imperialeGermania occidentale, seconda metà del X secolo
Croce imperialeGermania occidentale, attorno al 1024/1025
Lancia sacraVIII/IX secolo
Frammento della Vera Croce
Spada imperialeGermania, fine XI secolo
Globo imperialeGermania occidentale, fine XII secolo
Mantella d'incoronazionePalermo, 1133/1134
CamicePalermo, 1181
DalmaticaPalermo, attorno al 1140
CalzePalermo, attorno al 1170
ScarpePalermo, attorno al 1130 o attorno al 1220
GuantiPalermo, 1220
Spada cerimonialePalermo, 1220
StolaItalia centrale, attorno al 1338
"Adlerdalmatika" (dalmatica con aquila)Germania settentrionale, attorno al 1350
Scettro imperialeGermania, inizi del XIV secolo
AspersorioGermania, inizi del XIV secolo
Reliquiario con cateneRoma o Praga, attorno al 1368
Reliquiario con frammenti dei vestiti di san Giovanni EvangelistaRoma o Praga, attorno al 1368
Reliquiario con un frammento della mangiatoia di Gesù CristoRoma o Praga, attorno al 1368
Reliquiario con un osso del braccio di sant'Annaprobabilmente Praga attorno al 1350
Reliquiario con un dente di san Giovanni BattistaBoemia, attorno al 1350
Custodia della Corona imperialePraga, attorno al 1350
Reliquiario con un pezzo della tovaglia usata per l'Ultima cena

Galleria fotografica


Gli Ordini monastico-cavallereschi delle Crociate

The Crusades Knight orders:

Negli Ordini religiosi cavallereschi (o Ordini religioso-militari), gli aderenti fanno voto di combattimento accanto a quelli di castità, obbedienza e povertà personale, che sono caratteristici della tradizione monastica.
Lo status d'uomo d'armi che caratterizza gli appartenenti a tali ordini, li differenzia nettamente da qualunque altro ordine religioso d'area cristiana.
Gli ordini religioso-militari hanno avuto una parte importante nella storia della cristianità medievale. Storicamente nacquero con le Crociate, che affermarono un nuovo significato del termine miles Christi: esso non indicava più solo il "martire della fede", ma anche il "combattente al servizio della fede". A quel tempo vi era però una proibizione che impediva ai cavalieri di prendere gli ordini sacri: un monaco non può spargere sangue altrui.
La creazione degli ordini religioso-militari superò questa proibizione: all'interno di tali ordini si poteva essere al tempo stesso monaci e cavalieri. Oltre che alle Crociate, essi sono legati alla sconfitta dei musulmani in Spagna e deipagani in Europa Orientale e nel Baltico.
La maggior parte di questi ordini si estinsero dopo la fine delle crociate. Una parte dei nomi di tali ordini sono stati ripresi in vario modo da associazioni moderne di laici, ma la Santa Sede, oltre ai propri ordini equestri, riconosce e tutela due soli ordini cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Di seguito si riporta la lista dei principali ordini fondati nel medioevo e la relativa data di istituzione.
Di questi lo Stato italiano riconosce oggi soltanto l'Ordine di Malta e l'Ordine del Santo Sepolcro; inoltre autorizza l'uso delle onorificenze dei seguenti ordini, considerati ordini dinastici: Ordine Costantiniano di San Giorgio, Ordine di S. Stefano Papa e Martire e Ordine di San Giuseppe

sabato 23 gennaio 2016

Charles Brandon, Duca di Suffolk

Wedding portrait of Charles Brandon, Duke of Suffolk, childhood friend of Henry VIII and Mary Tudor, Henry's sister, c.1516:


Charles Brandon1º Duca di Suffolk (1484 – Guildford22 agosto 1545), è stato un cortigiano inglese e marito di Maria Tudor, sorella di Enrico VIII d'Inghilterra.
Tramite sua figlia Frances Brandon, era nonno di Jane Grey, che fu regina d'Inghilterra per alcuni giorni nel 1553 e condannata a morte dalla cugina Maria I d'Inghilterra
Nel 1509 il giovane Charles si era trovato in un'imbarazzante situazione coniugale che ebbe modo di rivelare al mondo tutta la sua ambizione. Nel 1505 infatti si era "impegnato" con Anne Browne, una giovane donna di prestigioso lignaggio: suo padre era Anthony Browne, governatore di Calais, e sua madre Lucy era una Neville.
Charles e Anne erano stati promessi sposi per "verba de praesenti", un contratto vincolante ai sensi del diritto canonico. In tali casi, non era necessaria alcuna cerimonia né testimoni; come si può immaginare, questo portò a diversi casi spiacevoli di uomini, e più raramente di donne, che infrangevano la promessa di matrimonio non rispettando il diritto canonico. Charles apparentemente seguì tutta la prassi e consumò il matrimonio, come dimostra la nascita di una figlia nel 1506. Pur tuttavia non la sposò mai. Contrasse matrimonio, invece, con la zia della fanciulla, una facoltosa vedova di nome Margaret Neville Mortimer.
Queste nozze non furono mai prese sul serio a causa della loro dubbia natura e a causa, soprattutto, di un'azione legale intrapresa dalla famiglia di Anne che ne chiese l'annullamento sulla base del precedente contratto. In seguito a ciò Charles sposò Anne Browne con una fastosa e affollata cerimonia pubblica. La coppia ebbe un'altra figlia nel 1510, ma appena due anni dopo Anne morì.
Ricapitolando, Charles contrasse un primo matrimonio con Margaret Mortimer, in seguito chiese una dispensa papale che gli consentisse il divorzio dalla stessa, sulla base del fatto che tra i coniugi vi era una stretta parentela. La richiesta venne accolta e il duca poté sposare Anne Browne, che poi morendo lo lasciò vedovo. Dalla seconda moglie ebbe due figlie:
  • Anna Brandon (morta nel 1557)
  • Maria Brandon (1510 – c.a. 1542)
Nel 1514 fu insignito del titolo di duca di Suffolk come ricompensa per il valore militare dimostrato nella campagna di Francia, durante la quale aveva ricoperto la carica di maresciallo dell'esercito.
Nello stesso anno fu inviato in missione diplomatica presso la corte francese, dove era regina la sorella minore del re Enrico VIII, Maria Tudor, che aveva sposato l'anziano Luigi XII di Francia. Rimasta vedova dopo appena tre mesi di matrimonio, la giovane si innamorò di Charles e, vedendo che il fratello tardava a prendere una decisione circa la sua sorte, i due si sposarono senza attendere l'autorizzazione di Enrico.
Tornati in Inghilterra, i consiglieri del re proposero nei confronti del traditore la condanna a morte. Enrico invece si mostrò alla fine magnanimo e partecipò ad una seconda cerimonia nuziale a Greenwich Palace il 13 maggio 1515.
Il primo figlio della coppia fu chiamato Enrico in onore dello zio Enrico VIII. La coppia ebbe tre figli:
La prima moglie di Charles, Margaret Mortimer, continuò a minacciare la legalità del terzo matrimonio e quindi la legittimità della prole avuta da Maria. La faccenda fu risolta dal cardinaleThomas Wolsey, consigliere di Enrico VIII, che in passato aveva risolto i non pochi problemi legali relativi al primo matrimonio del duca di Suffolk. Fu proprio sulla falsariga del divorzio andato a buon fine del cognato che anche Enrico VIII sperò di liberarsi della prima moglie Caterina d'Aragona.
Rimasto vedovo nel giugno del 1533, Charles diede scandalo risposandosi, il 7 settembre dello stesso anno, con una ricca e nobile ereditiera della quale era stato nominato tutore,Catherine Willoughby, figlia dell'ex dama di compagnia della regina Caterina, María de Salinas; Catherine, all'epoca quattordicenne, fino a poco tempo prima era stata promessa al figlio Enrico, ma il giovane era di salute cagionevole e Charles preferì sposare lui stesso la fanciulla, probabilmente anche allo scopo di non dover rinunziare al cospicuo patrimonio della sua pupilla. Dalla quarta moglie ebbe:
Charles Brandon morì dopo una breve malattia nel 1545. Aveva 61 anni, un'età per l'epoca avanzatissima e fu sepolto con le massime onorificenze e per espresso volere del suo amico di sempre, re Enrico VIII, nella cappella di San Giorgio presso il castello di Windsor. La sua lapide si trova sulla destra della navata centrale a pochi metri da quelle del noto sovrano (morto nel 1547).
Prima di morire Enrico VIII stese nel testamento le proprie volontà circa le sorti della corona d'Inghilterra: la sua principale preoccupazione era che sul trono non potesse mai sedere un sovrano straniero. Pertanto, nel caso in cui i suoi figli EdoardoMaria ed Elisabetta fossero morti senza eredi, sarebbero saliti al trono i discendenti di sua sorella Maria. Enrico e Maria avevano una sorella maggiore, Margherita, sposata però con il re Giacomo IV di Scozia, uno straniero quindi.
Edoardo VI però modificò la linea di successione al trono estromettendo le sorelle. In tal modo diventarono eredi al trono le nipoti di Charles e Maria Tudor: le sorelle Grey, figlie di Francesca. La primogenita Giovanna divenne, alla morte di Edoardo VI, regina d'Inghilterra, ma sedette sul trono poco più di una settimana in quanto Maria, figlia di Enrico VIII e Caterina d'Aragona, passata alla storia come Maria la Sanguinaria, rivendicò il trono e condannò a morte l'usurpatrice.
Quando nel 1603 morì senza figli anche l'ultima dei Tudor, la regina Elisabetta I, nessun discendente di Charles e Maria Tudor era in vita. Ai Tudor successero gli Stuart con Giacomo I, pronipote di Margherita Tudor.

Margaret Tudor, sorella di Enrico VIII e moglie di Giacomo Stuart

Margaret Tudor - Daniel Mytens - 1620-38.jpg

Margaret Tudor - kings-and-queens Photo:

Margaret Tudor, Queen of Scotland, Sister of Henry VIII Portrait of Margaret Tudor (1489-1541) Queen of Scotland from 'Memoirs of the Court of Queen Elizabeth' after a portrait by Daniel Mytens (c.1590-1642),:

Margherita Tudor (Londra28 novembre 1489 – Castello di Methven18 ottobre 1541) nata principessa d'Inghilterra, divenne regina consorte di Scozia, come moglie del re Giacomo IV di Scozia.
Era la seconda figlia del re Enrico VII d'Inghilterra e della regina consorte, Elisabetta di York. Ebbe un fratello maggiore, Arturo Tudor, principe di Galles, e due fratelli minori, ognuno dei quali sedette su un trono: Enrico VIII e Maria Tudor.
Inoltre, fu madre del re Giacomo V di Scozia, quindi nonna sia della regina Maria Stuart che del di lei consorte Enrico Stuart, Lord Darnley.
Intelligente ed energica, a quattordici anni il padre la destinò in moglie a Giacomo IV di Scozia, ventottenne amante delle donne. Mentre erano in corso le trattative, l'amante di Giacomo, la bella lady Margaret Drummond, morì in circostanze misteriose.
Umiliata dai continui tradimenti del marito e afflitta dalla nostalgia di casa, Margherita scriveva disperata lettere al padre per lamentarsi della sua sorte infelice.
Il matrimonio scozzese non durò a lungo: nel 1513, in seguito alla battaglia di Brankston Hill, presso Flodden, Giacomo la lasciò vedova.
Margherita si ritrovò inoltre reggente del figlio Giacomo V: governò la Scozia fino alla sua maggiore età, con mano ferma e autoritaria. Il suo governo però, soprattutto perché guidato da una donna, ricevette critiche e perplessità. Non sarebbe andata meglio nella generazione successiva: Giacomo V infatti sarebbe morto lasciando sul trono una figlia di pochi giorni,Maria Stuarda e sua moglie come reggente, Maria di Guisa.
Contrasse un secondo matrimonio con il conte di Angus Archibald Douglas, VI conte di Angus ma ben presto anche quella unione si rivelò infelice. Margherita però non si perse d'animo: era una donna autonoma e autorevole e si consolò con vari amanti, destando però le aspre critiche di suo fratello Enrico.
Uno dei suoi amanti, il Lord cancelliere Henry Stewart, divenne prima suo convivente, benché fosse anch'egli già sposato, e in seguito il suo terzo marito. Ciò fu possibile grazie ad una dispensa papale.
Vedendo la possibilità data dal papa alle sorelle Margherita e Maria Tudor di sposare uomini divorziati, anche Enrico si persuase di poterne usufruire per la sua causa: ripudiareCaterina d'Aragona, che non era stata capace di dargli figli maschi, e poter sposare la sua favorita Anna Bolena.

Ritratti delle sei mogli di Enrico VIII

Tudor Queens - Catherine of Aragon, first wife of King Henry VIII of England....... by KristinaGehrmann:

Sopra, Caterina d'Aragona, sotto Anna Bolena

TudorQueens - Anne Boleyn, second wife of King Henry VIII of England.... by KristinaGehrmann:

Sotto, Jane Seymour

Tudor Queens  - Jane Seymour third wife of King Henry VIII of England...... by KristinaGehrmann:

Anna di Cleves

tudor:

Caterina Howard

Anne of Cleves  Fourth wife of Henry VIII:

Catherine Howard by Kristina Gehrmann:

Caterina Parr

Catharine Parr-last wife of Henry VIII:


Which "The Tudors" Queen are You? I am Queen Anne Boleyn:

Elisabetta Woodville, la nonna materna di Enrico VIII

Queen Elizabeth Woodville. Wife of Edward IV, mother of Elizabeth of York, Henry VIII's grandmother.:

Elisabetta Woodville (Grafton Regis1437 – 1492) fu regina consorte d'Inghilterra dal 1465 al 1483 quale moglie di Edoardo IV d'Inghilterra. Il suo primo marito John Grey di Groby(1432 circa-17 febbraio 1461) morì alla Seconda battaglia di St.Albans. Rispetto alle altre regine consorti Elisabetta era di natali più modesti essendo figlia di un piccolo nobile, il barone Richard Woodville, I conte di Rivers (1405-12 agosto 1469) che divenne conte solo dopo il regale matrimonio della figlia, mentre la madre Giacometta di Lussemburgo era figlia del conte di Saint PaulPietro I del Lussemburgo. A causa della sua estrazione Edoardo litigò violentemente con Richard Neville, XVI conte di Warwick, che voleva per lui un'unione più altolocata tanto che Warwick arrivò ad appoggiare la causa dei Lancaster all'interno della Guerra delle due rose.
Fra i suoi numerosi figli si ricordano Edoardo e Riccardo, meglio noti come i Principi nella Torre ed Elisabetta di York che sposò il lancastriano Enrico VII Tudor, padre del famoso Enrico VIII.

Sotto, sua madre Jacquetta di Lussemburgo, Duchessa di Bedford.

Jacquetta of Luxembourg.. Born: 1416 Died: May 30, 1472 Children: Elizabeth Woodville, Anthony Woodville, 2nd Earl Rivers, Catherine Woodville, Duchess of Buckingham, John Woodville, Anne Woodville, Mary Woodville, Richard Woodville, 3rd Earl Rivers, Lionel Woodville, Edward Woodville, Lord Scales, and 4 other girls.:

Ritratti di tutti i re d'Inghilterra

British Monarchy. The monarchy of the UK is the constitutional monarchy of the UK and its overseas territories; the title of the monarch is King or Queen. It traces its origins from the Kings of the Angles and the early Scottish Kings.:

British monarchy since 1066:

The Website of King Henry VIII - Ask Henry. Questions 200 - 399:

venerdì 22 gennaio 2016

Gli Iniziati di Estgoth. Capitolo 30. Vlad rivela a Joelle un importante segreto



E' noto che, se si invita un Vampiro ad entrare in una casa, egli potrà farvi ritorno successivamente senza bisogno di essere invitato, e riuscirà a intrufolarsi anche nelle dimore più protette, grazie ai propri poteri di trasformazione e trasporto.
Per questo Joelle Burke-Roche non si meravigliò minimamente quando vide comparire nella sua nuova stanza, ora che era di nuovo libera, il suo complice, Principe Vlad Dracu di Valacchia e Transilvania.

E appena lo vide, venne subito al punto:
<<Tutti mi hanno messo in guardia su di te. Hanno detto che mi ucciderai, così come hai fatto con Virginia>>

<<Oh, ma io non l'ho uccisa, al contrario, l'ho salvata>>

<<Non capisco>>

<<Virginia non è morta>>

<<Cosa? Vorresti farmi credere che Virginia è ancora viva?>>

<<Non ho detto che è viva. Ho detto che non è morta: "non morta". Capisci di cosa sto parlando?>>

Joelle annuì:
<<Vampirismo "biologico", una cosa a cui mi sono sempre rifiutata di credere>>

Vlad sorrise:
<<Virginia non ti ha mai coinvolta nei suoi affari, forse per proteggerti, o forse perché temeva l'influenza di Eclion su di te.
In ogni caso, è venuto il momento di chiarire una volta per tutte come sono andate le cose.
Virginia aveva condiviso i propri ricordi con Jessica e con Jennifer, e poi aveva deciso di affrontarmi. Quello che successe dopo è rimasto segreto per molti anni.
Io e Virginia ci incontrammo nelle segrete di Sleepy Providence, qui, ad Estgoth.
Si aspettava che la uccidessi per avere tradito la causa della famiglia Dracu, rifiutandosi di eliminare Waldemar prima che lui diventasse un problema per tutti gli Iniziati.
Ma contrariamente a quanto tutti credono, io non uccisi Virginia: mi limitai a "trasformarla">>



<<Trasformarla in una "non-morta". Con i metodi tradizionali, immagino.
Il morso del Vampiro...
Ed io che credevo che Dracula fosse un'invezione di Bram Stoker e che, in ogni caso, fosse stato eliminato da Van Helsing>>

<<Bram Stoker era un Iniziato, così come lo sono i suoi eredi. Uno Stoker è stato persino Grande Maestro del Consiglio. Quanto a Van Helsing, il vero nome della sua famiglia, che mi dà la caccia da secoli, è Van Garrett>>

<<Van Garrett! Ma certo... è stato tutto sotto i miei occhi. In questo Helena Waldemar aveva ragione: mai sottovalutare le parentele! I Van Garrett si sono insinuati nella mia famiglia.
 Una mia cugina, Greta Van Garrett, ha fatto carriera tra gli Iniziati e adesso è in missione con Waldemar. Ma immagino che voi saprete già tutto>>

<<Greta Van Garrett vuole uccidermi. In generale, i Van Garrett hanno come obiettivo quello di eliminare tutti i Vampiri, compresi quelli di Gothian, dall'altra parte del Varco.
Greta è la più feroce tra loro.
E' una macchina programmata per uccidere vampiri. E' lo scopo della sua vita. Combattere e uccidere.
Tutti i Van Garrett sono educati in questo modo, ma Greta è il loro capolavoro: sa essere spietata come soltanto una bella donna, sana e forte, può essere>>

<<Io sono ancora più spietata. Se Greta Van Garrett dovesse mettersi contro di me, troverebbe pane per i suoi denti>>

<< Non essere troppo sicura di te stessa, o commetterai lo stesso errore di Virginia.
Io non so come Greta Van Garrett sia riuscita a sapere che Virginia era divenuta come me, e nemmeno come trovarla, ma una cosa è certa: ha tentato di eliminarla e ci sarebbe riuscita se non fossi intervenuto io e non l'avessi portata in un posto sicuro. Un posto dove lei vive tutt'ora, e non da sola>>

<<E' con Jessica, vero? E' lei la misteriosa custode che le veggenti hanno visto in sogno.
Ma in tutta questa ricostruzione c'è una cosa che non quadra: Waldemar ha il potere di leggere nella mente di chi gli sta di fronte, eppure non mi sembra che ritenga Greta colpevole di aver agito contro Virginia>>

<<Waldemar può leggere le emozioni, non i pensieri e nemmeno i ricordi. Avrà capito che Greta è ostile verso Virginia, e questo gli sembra normale, almeno per il momento. Ma prima o poi si renderà conto anche lui che Greta è assetata di sangue più degli stessi Vampiri a cui dà la caccia.
Del resto, c'è una regola che vale sempre, quando gli scontri si fanno più duri: in ogni guerra tendiamo a diventare come la parte peggiore di coloro a cui ci opponiamo.
Tieni a mente queste parole: ti serviranno quando ti troverai faccia a faccia con Greta Van Garrett e dovrai ucciderla, perché altrimenti lei ucciderà te!>>

<<Perché dovrebbe uccidermi? Io non sono un Vampiro e non ho nessuna intenzione di diventarlo, almeno non finché sarò giovane. Rispetterai questa mia scelta?>>

Lui se sfiorò il mento con una mano, dolcemente, con delicatezza.



<<Certo che la rispetterò, mia cara: tu mi hai fatto un favore e io ho un debito nei tuoi confronti. Rispettare la tua volontà è il minimo che io possa fare per iniziare a ripagarlo.
No, il motivo per cui Greta ti vorrà eliminare è un altro. O meglio, ci saranno molti altri motivi...>>

<<E cioè?>>

<<Primo: tu hai scelto di allearti con me, con la famiglia Dracu, e quindi anche con la Fonte Sacra, con la Contea di Gothian e con il Signore Gothar in persona. Questo, per i Van Garret, è un motivo più che sufficiente per considerarti un nemico da abbattere>>

<<Ma c'è dell'altro...>>

<<Se te lo dicessi ora tu non ci crederesti>>

<<Prova a dirmelo, poi decido io se crederci>>

<<Ma come? Ma non sei tu che non volevi ascoltare le profezie sul futuro?>>

<<Questa la voglio sentire>>

<<E va bene, L'hai voluto tu. Ovviamente non ci crederai. Non importa. Se dovrà accadere, accadrà lo stesso. Se non dovrà accadere, non accadrà. Siamo circa al cinquanta per cento delle probabilità. Paradossalmente, se tu non lo vorrai, accadrà. Funziona così nelle profezie. Per questo non è mai conveniente ascoltarle>>

<<Lo vedremo! Adesso spara!>>

<<Vi batterete per lui. Per possedere lui...>>

<<Lui chi?>>

<<L'uomo per cui sei stata creata>>

<<Waldemar? Ma lui sarà solo un fantoccio nelle mie mani!>>

<<Forse, ma prima dovrai catturarlo. E Greta non te lo permetterà!>>

<<Perché? E' forse la sua guardia del corpo?>>

<<Diventerà il suo braccio destro. Lei è tutto ciò che a lui manca per essere un vero leader. Lui e lei, alleati, saranno imbattibili. E tu non avrai il tuo giocattolo...>>

<<Be', la cosa si fa interessante. Non è che per caso Greta si infatuerà del suo protetto?>>

<<Non ne vedo le premesse. Mi pare che abbiano esigenze molto diverse e che non si stiano per nulla simpatici a vicenda. Forse si odiano>>

<<L'odio è un sentimento forte, così come il disprezzo. Odiare, disprezzare... è un onore che noi concediamo a qualcuno che non lo merita. La vera tomba dell'amore è l'indifferenza. L'odio no, il disprezzo no. Ci mettono un secondo a trasformarsi nel loro contrario>>

<<E tu che ne sai?>>

<<Fu così per i miei genitori. Si odiavano e si amavano allo stesso tempo. Hanno sempre litigato furiosamente. 
Mia madre accusava mio padre di avere sprecato il suo talento, ma poi con me confessava: "Il talento è più erotico quando è sprecato". Avevo sei anni quando mi faceva quei discorsi.
Di loro ricordo solo le liti interminabili.
E ogni lite finiva a letto. Facevano l'amore con la stessa rabbia con cui litigavano. Avrei preferito che divorziassero, piuttosto che assistere a quella guerra civile continua e a quella continua collisione sessuale.
E sono morti insieme, facendosi scudo reciprocamente.
Li hai uccisi tu?>>

<<E' stata la Massoneria. Poi hanno dato la colpa a me. E' facile incolpare Vlad l'Impalatore, dopo tutto!>>

<<A me piacciono i Vampiri. Forse ho letto troppi romanzi sull'argomento. Non è che per caso sei stato tu ad ispirare anche quelli più recenti?>>

<<No, per carità, io non ho tempo per queste cose. Ma i miei amici, come il marchese Lestat de Lioncourt, l'ispiratore di Anne Rice, o come Caius Volturi, l'ispiratore di Stephenie Meyer, avevano decisamente più tempo, Siamo in tanti. Per questo i Van Garrett hanno fretta di sconfiggerci. Nel giro di una generazione si deciderà se a vincere questa guerra saremo noi o loro.
E tu, mia cara, hai già fatto la tua scelta>>

<<Hai mai pensato che questa guerra tra Mortali e Vampiri potrebbe concludersi con un pareggio?>>

<<Un pareggio? Non è una partita di calcio!>>

<<Un Patto.Una Spartizione del Potere. Un Compromesso... pensaci, in fondo Waldemar è un artista in fatto di compromessi>>

<<Greta Van Garrett non lo permetterà. E in ogni caso, nemmeno io.
Non è ancora nato colui che impalerà Vlad III di Valacchia, l'Impalatore!>>

giovedì 21 gennaio 2016

La Starkiller Base di The Force Awakens











Starkiller Base
Astrographical information
Region(s) :Unknown West
System: Starkiller Base system[2] (briefly; the planet was mobile)[3]
Suns: Unidentified star[4] (briefly; the planet was mobile)[3]
Physical information: Primary terrain Ice[5]
Points of interest: Superweapon capable of destroying entire star systems[5]
Societal information Affiliation: First Order[5]


"This fierce machine which you have built, to which you have dedicated your lives and labor and upon which we now stand, will bring a final end to the worthless Senate and its dithering members. To their cherished fleet. When this day is done, all the remaining systems in their hundreds will bow to the dictates of the First Order. And all will remember this as the last day of the last Republic!"
―General Hux[src]
Starkiller Base was a mobile ice planet that was located in the Unknown Regions that served as a stronghold of the First Order three decades after the Battle of Endor. The base was commanded by General Hux and was armed with a superweapon capable of destroying entire star systems halfway across the galaxy, which the First Order viewed as an evolution of the planet-destroying capabilities of the Galactic Empire's Death Star designs. It was destroyed by a Resistance attack, due to a weak point which was damaged by pilot Poe Dameron, causing the implosion of the entire planet thirty seconds before the superweapon fired. The stored stellar energy caused the planet to ignite after its implosion, turning it into a star.

Contents

Description

Starkiller Base was a mobile[3] ice planet[5] (with limited tree cover) located in the Unknown Regions.[1] The First Order, a junta that believed themselves to be the successors to the ideals of the Galactic Empire,[6] converted the planet into a base of operations and armed it with a superweapon capable of destroying entire star systems.[5] The superweapon used stars as a power source via a method which cut off starlight from the surface, and would move on to a new star system after depleting a particular star.[7] The base had a sanitation section where once-stormtrooper Finn worked.

The weapon ran on a type of dark energy called "quintessence", which was ubiquitous in the universe, and offered a practically unlimited power source to the First Order. Using a star as a power source, an array of collectors on one side of the planet would gather dark energy in stages, redirecting it to the planetary core, where it was held in place by the natural magnetic field of the planet, as well as an artificial containment field maintained by the machinery the First Order had installed within the crust. As the planetary magnetic field would not be enough to contain the amount of energy that the weapon required, a thermal oscillator[4] was built into the planet. It generated an oscillating containment field which allowed the installation to expend considerably less energy at containing the dark energy than would be required using a steady containment field. A colossal hollow cylinder, large enough to dominate the view of the planet from orbit, penetrated the containment field to a predetermined distance, in order to direct the blast towards its target, and also to absorb its energy, which would otherwise cause catastrophic groundquakes. This design made the weapon vulnerable when it was fully charged, as the destruction of the containment field oscillator the moment before the weapon fired would release the accumulated energy not through the firing cylinder, but throughout the planetary core where it was being held, leading to the gradual collapse of the surface into the core.[2]
As Starkiller Base was charged through the power of stars, it gradually blocked out sunlight until, running at full capacity, it extinguished it completely, leaving the surface in darkness. In order for the weapon to fire, its weapons engineers would induce a breach in the containment field, allowing the collected dark energy to escape the core through the hollow cylinder opening on the antipodes of the planet relative to the stellar collector. During this process, the dark energy transformed to a state known as "phantom energy", and left the planet behind, tearing a hole through hyperspace along a perfectly linear path. The people stationed at the Base called the dimension through which the phantom energy beam traveled "sub-hyperspace", and this method of delivering the payload was near-instantaneous across vast distances. The rotation and inclination of the planet had to be taken into account for the weapon to target something, and also the lack of obstacles between it and the target, as the phantom energy beam would only be intercepted by an object of sufficient mass (like a planet). When the phantom energy struck a planet, the interaction produced enough heat to ignite the planet's core, creating a pocket nova. The space-time disruption caused by the phantom energy's passage would make the nova instantaneously visible thousands of light years away.[2]
Starkiller Base was protected by a planetary shield that was strong enough to deflect any bombardment,[8] and could not be penetrated by any ship travelling at sublight speeds.The shield had an exploitable flaw, however; a fractional refresh rate necessary for a shield of its size, which could be exploited by a single ship exiting hyperspace inside the shield, with barely a second to right itself before crashing on the planet's surface. The shield control was also localized, which meant that, in case it was disabled via malfunction or sabotage, the planet would be unprotected in the time it took technicians to arrive at shield control and put them back up. If shield control was damaged beyond repair, shield control had to be overridden, which was a time-consuming process. These flaws were utilized by the Resistance to destroy the Base. The Millennium Falcon entered the shield after traveling through hyperspace and crash landed on the edge of a cliff.